Professional Documents
Culture Documents
Indice
9 Introduzione
15 1. Raffaello architetto
15 1.1 La formazione
17 1.2 Il trasferimento a Roma
20 1.3 Leredit architettonica
135 CONCLUSIONI
Introduzione
1 Raffaello architetto
5. Ivi, p.47..
la villa nella storia 23
Il clima culturale La storia di Villa madama inizia nel 1517 quando papa
Leone X (1513 1521) scelse di costruire una dimora
privata sulla costa di Monte Mario, su un terreno da
poco acquistato. Nelle sue intenzioni la villa doveva
essere il simbolo dellavvenuta rinascita della Roma
antica e il progetto doveva richiamare alla memoria lo
splendore delle antiche ville aristocratiche.
Mario, dove oltre una bella veduta, erano acque vive, alcune
che si possono pi belli e migliori desiderare6. borghese dei banchieri, degli uomini di commercio,
delle figure professionali e della curia. Grazie alla
Per comprendere meglio il valore di Villa Madama loro posizione economica e sociale sovvenzionarono e
utile collocarla nel quadro urbanistico di Roma e promossero il rinnovo artistico e culturale della Roma
dellevoluzione civile del suo tempo. Poco prima della cinquecentesca.
sua costruzione, la Roma papale era un borgo medievale Fu un periodo di scavi, di studi e di ricerche che
di circa trentamila persone, racchiusa nellansa del riportarono alla luce parte del patrimonio antico.
Tevere e servita da strade strette e contorte, costellata di Anche lo sviluppo urbanistico risent di questa nuova
case di piccole dimensioni tra le rovine dellantichit, le atmosfera: gli austeri palazzi medievali costruiti con
grandi basiliche e i palazzi patrizi e cardinalizi. Soltanto carattere difensivo vennero sostituiti da raffinate dimore,
con papa Sisto IV della Rovere e con papa Alessandro VI decorate da pittori e immerse nella natura, lontane dal
Borgia, verso la fine del XV secolo, Roma aveva iniziato centro cittadino.
la sua trasformazione urbana. Allinizio del Cinquecento In questo desiderio di contatto diretto con la natura
papa Giulio II della Rovere aveva dato una spinta si ritorna al gusto antico della villa romana, spesso
significativa allo sviluppo di Roma da borgo medievale adattando alle nuove esigenze dei committenti le vigne
a citt umanista. Si tracciarono strade larghe e dritte, e i casali di campagna che si trovavano non solo dentro
sorsero nuovi quartieri ricchi di edifici ben costruiti e ma anche fuori le mura di Roma.
Roma si apr alle personalit artistiche e ai letterati pi Su questo sfondo culturale si colloca quella che verr
in vista sostituendosi gradualmente a Firenze nel rango chiamata Villa Madama e che inizialmente era conosciuta
di capitale del mondo culturale. Lo slancio decisivo a come la vigna del papa.
questo rinnovamento avvenne a partire dal 1513 quando
fu eletto pontefice con il nome di Leone X, Giovanni I committenti Giorgio Vasari attribuisce chiaramente al cardinale
de Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico. Leone X fu Giulio de Medici, futuro papa Clemente VII, la paternit
protettore delle arti e della cultura, un mecenate in grado di Villa Madama e in questo ha trovato concorde buona
di instaurare un clima di ammirazione soprattutto nei parte della critica artistica e letteraria. Renato Lefevre,
confronti della cultura classica che si cerc di emulare dal canto suo, propone una differente interpretazione,
6. G. Vasari, Vite de
e perseguire. Gioc un ruolo fondamentale in questa pi eccellenti pittori, pi convincente rispetto a quella largamente riconosciuta
scultori e archi tettori, da
renovatio non solo il gusto fiorentino dei Medici che dalla critica. Lefevre nota infatti come lattribuzione del
Cimabue insimo ai tempi
si respirava alla corte papale, ma anche lo spirito della nostri, Einaudi, Torino
Vasari risulta subito smentita da una notizia di archivio:
nuova classe sociale che si stava affermando, quella 1991. una registrazione censurale dellarchivio del Capitolo
26 villa madama. il progetto incompiuto. la villa nella storia 27
di ipotesi discutibili e in larga parte infondate. Infatti Francesco (Penni), stati suoi discepoli, stettono molto tempo
linterruzione, se ci fu, riguard solo la parte muraria insieme e finirono di compagnia lopere che di Raffaello
laddove invece proprio nel 1520 ebbero inizio i lavori di erano rimaste imperfette, e particolarmente quelle che egli
decorazione. Che una sospensione momentanea potesse aveva cominciato nella vigna del papa e similmente quelle
seguire la morte dellurbinate, nelle cui mani si trovava della Sala Grande di Palazzo11.
FIG.11 E. Landosio, Veduta di Villa Madama, 1835, Napoli. La veduta mostra la villa ai tempi del FIG.12 Una stampa del primo Ottocento inserita in Choix des plus celbres maison de plaisance de Rome
dominio dei Borbone di Napoli, eredi dei beni Farnesiani. di Percier e Fontaine
si estinse la discendenza maschile degli eredi diretti di tenuta in notevole efficienza anche se alcune sue parti
Paolo III Farnese e si apr il problema della successione (come lemiciclo di ingresso e gli ornati in stucco) gi
dei beni farnesiani. Questi passarono alla nipote minacciavano rovina. Quelli furono gli ultimi anni di
Elisabetta, sposa di Filippo V di Borbone, re di Spagna una sufficiente e decorosa manutenzione della villa.
e poi al figlio di questa, don Carlos. Villa Madama pass Fu infatti linizio di una lenta decadenza. Con la
cos ai Borbone di Napoli. restaurazione borbonica Villa Madama cadr nel totale
Renato Lefevre riporta le parole di Greenwood in abbandono. Gaetano Milanesi, commentando le Vite del
base al quale i nuovi proprietari della villa non se Vasari, dovr ammettere che la villa era
ne disinteressarono, anzi procedettero a lavori di
consolidamento e rifacimento per far fronte ai minacciosi abbandonata a ogni intemperie, oggi caduta in quasi
cedimenti strutturali. probabile che risalga proprio a totale rovina, di modo che, se piet non muove i possessori
questo periodo la costruzione a ridosso della facciata a qualche provvedimento, tra poco non ne rimarr che la
Il fatto che il Vasi nel 1761 inserisca Villa Madama loro propriet a censo.
Questo testimonia il Uno dei provvedimenti fu quello di murare le arcate della
nella sua magistrale opera sulle Magnificenze di Roma
definitivo passaggio di
antica e moderna, lascia intendere che la villa era, in grande loggia e il parapetto del balcone sul Tevere; e fu
propriet ai Farnese di
questo primo periodo dellamministrazione borbonica, Parma e Piacenza. 14. Ivi, p. 206. un provvedimento salutare per la condizione strutturale
42 villa madama. il progetto incompiuto. la villa nella storia 43
FIG.13 Lo stato di abbandono durante il possedimento dei Borbone. FIG.14 Lo stato di abbandono durante il possedimento dei Borbone.
della loggia, anche se buona parte dellapparato opere pi urgenti per poter fissare a Villa Madama la
decorativo era gi andato perso. sua residenza romana. Furono innanzitutto lavori di
sterro, di terrazzamento e di canalizzazione per liberare
Quali fossero i proprietari della villa di Monte Mario Dai Bergs allo ledificio dallingombro della collina sovrastante, a pi
Stato
nella seconda met del XIX secolo desumibile dalle riprese franata, e per porre rimedio ai danni causati
vicende genealogiche e ereditarie della spodestata Casa dallerosione delle acque e dalle erbacce. Prima dei
Reale di Napoli. Da un lato Alfonso di Borbone conte lavori di consolidamento delle mura e di adattamento
di Caserta e dallaltro Maria Teresa di Borbone, sposa dei locali interni, Maurice Bergs si rese conto della
Hohenzollern-Sigmaringen. Nessuno dei proprietari necessit di uno studio storico sulla costruzione del
aveva interesse a investire capitali per il restauro di palazzo e della villa per poterne tutelare il valore storico
un immobile che non rendeva come si sarebbe potuto e artistico. Scelse di affidarsi a Pio Piacentini (1848
sperare (stanti i vincoli conservativi e paesaggistici) e 1928), architetto presidente dellAccademia dei Lincei
che non voleva essere utilizzato come residenza privata. e capostipite di una nota famiglia di architetti romani.
Maurice Bergs (1865 1926), un ingegnere industriale di Lautorit di questo personaggio era riconosciuta e
Tolosa sensibile allarte e alla cultura, avvi le trattative questo permise ai Bergs di limitare le preoccupazioni
con i legittimi proprietari della villa per acquistarla. Sul che il loro acquisto aveva sollevato negli ambienti
principio del 1900 compr la villa e da subito avvi le artistici romani. I lavori continuarono non con poche
44 villa madama. il progetto incompiuto. la villa nella storia 45
FIG.15 Un rapido disegno del Geymuller relativo allo stato della facciata esterna del palazzo alla fine
dellOttocento
IL PROGETTO ORIGINARIO:
SULLE TRACCE DI RAFFAELLO
la raccolta degli uffizi 51
FIG.4 e 5 Antonio da Sangallo il Giovane, disegno n. 1518A e B, Galleria degli Uffizi, Firenze.
2 La lettera di Raffello
attraverso la lettera descrittiva, sono Vitruvio, lAlberti e suo diametro di 15 canne et da man dextra una fran porta
Plinio. DallAlberti e da Vitruvio deriva laccuratissima dritta a greco, simile a quella della entrata in epso, la quale
scelta della collocazione della villa e di ciascuno dei suoi porta da ogni lato trova una scala trianghulare et la largheza
ambienti rispetto ai venti dominanti e allesposizione; 11 palmi, la quale salita ha intrata nel mezo duna bellissima
cos scrive larchitetto: lhoggia, la quale guarda dritto a greco et per longheza 14
La Villa posta a mezzo la costa di Monte Mario che guarda uno belissimo nichio. La faccia partita in tre archature.
per linea recta a greco (NE). Et perchel monte gira, dalla Larcho del mezo tutto vano et esci fora sopra un poco de
parte che guarda Roma scopre il mezzod et da la opposita uno turrione quadro con li parapetti intorno []. Da questo
scopre maestro (NO) et alle spalle del monte restano lybicco loco si pu vedere per retta linea la strada che va dalla villa
(SO) et ponente (O), et greco et tramontana (N) et maestro; al Ponte Molle, el bel paese, el Tivere et Roma. A pi di
a che V.S. pu considerare come gira il sityo. Ma per porre questa lhoggia se extende lo hypodromo []. Discontro alla
la villa a venti pi sani ho volta la sua lunghezza per diretta porta del atrio ve n unaltra volta verso maestro, la quale
linea a syrocco (SE) et a maestro, con questa advententia che intra in una bellissima loggia lunga 14 canne, la quale fa tre
a syrocco non vengano finestra n habitatione alcune se non vanj, et in quel del mezo lintrata. [] Questa loggia verso
quelle che nno di bisogno del caldo7. il monte fa un semicirculo []. Da questa si va in un xyxto
Ancora da Vitruvio deriva la struttura di molti ambienti ordine, il quale xyxto de longheza et larghezza del primo
6. Cfr. Ibidem.
e in particolare dellatrio ionico; da Plinio e precisamente 7. P. Portoghesi, Archi- cortile tal che questa villa partita in tre, come V. S. ha
dalla descrizione delle sue ville contenute nelle lettere tettura del Rinascimento inteso. Ha il xyxto certe sponde che guardano quattro canne
a Roma, Electa, Milano
familiari deriva invece limpostazione generale del et vede in quella baseza una peschiera longha quanto il sito
1979, p. 75..
68 villa madama. il progetto incompiuto. la lettera di raffaello 69
10. Ibidem.
11. P. Portoghesi,
Architettura del
Rinascimento a Roma,
Electa, Milano 1979,
p. 76.
il modello del 1984 73
non troppo lontana da quello che Raffaello aveva in una loggia centrale12. Lappropriazione dello spazio
mente. Il progetto ricostruito incorpora un grande podio avviene da un nucleo centrale per successive dilatazioni
la cui parte centrale, oltre a contenere la sistemazione e traslazioni attraverso una serie di segni architettonici
del piano terra, regge un corpo di fabbrica a ferro di che, allontanandosi dal centro, si qualificano. Il blocco
cavallo che abbraccia un cortile circolare, sul quale si centrale parallelepipedo altro non che un palazzo che
affaccia un grande teatro allaperto che domina lintero spicca nella sua semplice affermazione geometrica, ma la
complesso. Sul fianco sud-est delledificio il podio, oltre sua figura volumetrica non isolabile, inestricabilmente
a racchiudere un cortile dingresso avvallato, sostiene connessa con una serie di volumi minori, di quinte,
un giardino chiuso da un muro, mentre sul fianco nord- di terrazze che la radicano al terreno e ne collegano il
ovest, regge un giardino pensile e si abbassa fino a ritmo alla fluenze naturali del declivio. Il grande blocco
formare una peschiera. Attorno al suo perimetro corre 12. Cfr. G. Dewez, Villa si estende lateralmente attraverso recinti di altezza
un muro merlato che collega la sovrastruttura alle torri Madama: memoria sul minore che terminano in minute torri cilindriche13. Le
progetto di Raffaello,
poste nelle estremit nord, est e sud. Nella zona della parti pi certe del modello ricostruito sono quelle che
Edizioni dellelefante,
peschiera il muro si interrompe, permettendo unampia Roma 1990, p. 7. procedono direttamente dalle parti edificate e sono
13. Cfr. P. Portoghesi,
veduta dalla terrazza, mentre nel giardino cintato anche quelle che mostrano in tutta la sua rilevanza la
Architettura del Rinasci-
munito di finestre che ne temperano la severit. Ledificio mento a Roma, Electa,
partecipazione di Giulio Romano, come ad esempio
principale costituito da due grandi ali collegate da Milano 1979, p. 76. la facciata nord-est, dove la pesante fenestrazione e le
76 villa madama. il progetto incompiuto. il modello del 1984 77
FIG.20 Henri Jean Emile Bnard, Rilevamenti di Villa Madama nel 1871, 1871, Parigi
posizioni esaminate15.
6 La proposta di sintesi
1 La composizione generale
elementi del progetto originario sono stati reinterpretati di segni architettonici che, allontanandosi dal centro, si
FIG.4 Lattuale ingresso carrabile alla villa. FIG.5 Lattuale scaletta di ingresso pedonale alla villa.
FIG.6 Schema di sovrapposizione tra il progetto originario e lo stato di fatto dellintorno. FIG.7 Disegno 1056A della Galleria degli Uffizi.
FIG.12 Gian Lorenzo Bernini, Primo progetto per il palazzo del Louvre, 1665 ca., Parigi.
FIG.14 Publio Morbiducci e Alberto Felci, Dioscuri, 1956, Roma. FIG.15 Publio Morbiducci e Alberto Felci, Dioscuri, 1956, Roma.
con colonne, sopraelevato su un podio, a cui fanno Lavoro , il Genio della Poesia e la Pittura. Il pergolato e
seguito tre grandi scaloni donore con due podi centrali, le sculture che si affacciano sul lungo specchio dacqua
sui quali sono collocate le riproduzioni in travertino dei arricchiscono, quindi, la bellezza e la piacevolezza
monumenti equestri raffiguranti i Dioscuri, opera di estetica di questo luogo, che va a inserirsi in quel sistema
Publio Morbiducci e Alberto Felci. Il lungo perimetro di spazi scenografici che Raffaello aveva pensato per la
della stanza a cielo aperto costituito da campate Villa.
delimitate da semicolonne, alle quali si alternano nicchie
su un lato e finestre sugli altri due. Il ritmo del colonnato Il teatro Pi che le piante originali o i disegni del Sangallo, stato
del portico della galleria soprastante ha, infatti, regolato fondamentale per interpretare il progetto del teatro il
quello dello spazio aperto, dove per le semicolonne modello del 1984, dove la ricostruzione si basa su tre
presentano un altezza minore e il rivestimento non documenti: la descrizione di Raffaello nella lettera a
in lastre di travertino, ma in mattoni. Allinterno di Baldassarre Castiglione, il disegno 1228A e la pianta
dodici nicchie sono esposte altrettante sculture, ciascuna 314A della Galleria degli Uffizi. Qui lingresso al teatro
di essa allegorica delle virt del popolo italiano. Le prevedeva una scalinata che correndo lungo il muro
statue, nellordine, rappresentano: lArchitettura, la curvo raggiungeva il livello pi alto da cui era possibile
Storia, lAstronomia, lArtigianato, lOrdine sociale, passare alle gradinate. Un particolare significativo
la Chimica, lArcheologia, lAgricoltura, la Filosofia, il del progetto, menzionato anche nella descrizione di
126 sulle tracce di raffaello. il progetto di villa madama la composizione generale 127
FIG.20 Vasca ovale dellunica parte del ninfeo realizzata. FIG.21 Fontana con putti dellunica parte del ninfeo realizzata
e nella lettera di Raffaello era presentato come il ninfeo, sistema di siepi e panche. Il terzo quello delle rovine
anche se questa parte non compare mai nei rilievi del esistenti, collegato al precedente dalle scalette in tufo, e
Piacentini o del Dewez. Dopo aver attraversato il lungo coronato dalla grande fontana circolare in cui culmina
giardino, una strada in pendenza colma il dislivello lasse trasversale. Dei tre livelli lunico a non essere
tra questo e il ninfeo. Il lungo asse longitudinale, pavimentato in blocchi di pietra, ma a presentare un
villa attraversa il volume costruito, culmina qui nella I muri che delimitano lo spazio del ninfeo sono incassati
grande esedra prospiciente lingresso il cui andamento nella montagna e presentano un rivestimento in mattoni
intervallato da cinque nicchie. Di queste, tre ospitano rossi lungo tutto il perimetro del ninfeo
Conclusioni
torre in altro a desta, la soluzione che noi abbiamo Ma quali sono i possibili sviluppi della ricerca?
proposto concorda, a nostro avviso, sia con i documenti Sicuramente sono ancora molti i documenti da ricercare
originali che con le possibilit pratiche di adattamento e gli studi da condurre per chiarire i contributi degli
alla naturale pendenza del monte. Caso vuole che, architetti coinvolti, i committenti, le fasi del progetto e
continuando le ricerche, verso la fine del percorso di tesi per fornire uninterpretazione univoca del progetto di
la nostra proposta abbia trovato riscontro in quella di Raffaello. La ricerca potrebbe fornire elementi ulteriori
un altro architetto e studioso canadese, Ernest Cormier, per intraprendere un progetto non necessariamente
che sul principio del Novecento aveva gi presentato la di completamento architettonico, ma almeno di
medesima pianta ricostruttiva. comunicazione di come avrebbe dovuto essere, nel suo
aspetto originario, uno dei capolavori rimasti incompiuti
Il lavoro progettuale che ha seguito quello teorico, ha dellarchitettura del Cinquecento.
posto le sue basi sugli esiti delle ricerche fin qui presentate.
Il fine stato quello di ridare unit e completezza a
quanto era stato solo parzialmente realizzato durante
il Cinquecento, lavorando sulle tracce del progetto
originario e selezionando solo quelle parti necessarie
alla sua comunicazione. Cos facendo ha implementato
le funzioni di rappresentanza e di ospitalit proprie di
Villa Madama. Un edificio s privato, ma chiamato ad
accogliere e ospitare personalit internazionali per brevi
periodi di tempo.
La presenza delle terrazze e dei giardini ha fatto s
che il progetto affrontasse anche la questione della
sistemazione del terreno di Monte Mario. Attraverso i
terrazzamenti e i movimenti di terra ha dato un nuovo
sfondo scenografico allintero complesso della villa,
seguendo quei principi di integrazione tra architettura
e natura che avevano guidato Raffaello e i suoi
collaboratori durante la progettazione.
bibliografia per parti 137
PARTE I
BELLI BARSALI, I., Conoscere le ville di Roma e del Lazio, Multigrafica, Roma 1982.
CLERI VIA C., Le favole antiche. Produzione e committenza a Roma nel Cinquecento,
DEWEZ G., Villa Madama. Memoria sul progetto di Raffaello, Edizioni dellelefante,
Roma 1990.
FROMMEL C. L., RAY, S., TAFURI, M., Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984.
138 sulle tracce di raffaello. il progetto di villa madama bibliografia per parti 139
PARTE II
GEYMULLER, H., (a cura di) Raffaello Sanzio studiato come architetto con laiuto di nuovi
documenti, Hoepli , Milano 1884. AA. VV., Raffaello a Roma: il convegno del 1983, Edizioni dellelefante, Roma 1986.
OBERHUBER, K., Roma e lo stile classico di Raffello 1515 - 1527, Electa, Milano 1999. BAFILE, M., Il giardino di Villa Madama, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1942.
RAY, S., Raffaello architetto: linguaggio artistico e ideologia nel Rinascimento romano, Laterza, BECHERUCCI, L., Larchitettura italiana del Cinquecento, Nemi, Firenze 1994.
BELLI BARSALI, I., Conoscere le ville di Roma e del Lazio, Multigrafica, Roma 1982.
tempi nostri, Grandi tascabili economici Newton, Roma 1991. BONELLI, R., Da Bramante a Michelangelo. Profilo dellarchitettura del Rinascimento, Pozza,
Venezia 1960.
CAMPITELLA, A., CREMONA, A. (a curca di), Atlante storico delle ville e dei giardini di
COEN, P., Le magnificenze di Roma nelle incisioni di Giuseppe Vasi : un affascinante viaggio
settecentesco dalle mura aureliane fino alle maestose ville patrizie, attraverso le antiche rovine, le
basiliche e le pi belle piazze della citt eterna, Newton & Compton, Roma 1996.
COFFIN D. R., The plans of the Villa Madama, in The art Bullettin, Vol.49, n.2, giugno
1967.
COFFIN D. R., The villa in the life of Renaissance Rome, Princeton University Press, Princeton
1979.
TORRIANI, T., Villa Madama e Margherita dAustria, Capitolium, 1939, pp. 173-176.
DEWEZ G., Villa Madama. Memoria sul progetto di Raffaello, Edizioni dellelefante, Roma
1990.
VASARI, G, Le vite de pi eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a
Londra 1994.
VENTURI, A., Storia dellarte italiana - lArchitettura del Cinquecento, Hoepli, Milano 1938.
FROMMEL C. L., RAY, S., TAFURI, M., Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984.
VINCENTI MONTANARO, C., FASOLO, A., Palazzi e ville di Roma, Arsenale Editrice,
Roma 1999.
FRUTAZ, A. P., Le piante di Roma, Istituto di studi romani, Roma 1962.
ZORZI, G., I disegni delle antichit di Andrea Palladio, Pozza, Vicenza 1959.
GEYMULLER, H., (a cura di) Raffaello Sanzio studiato come architetto con laiuto di nuovi
LEFEVRE, R., Divagazioni notarili su Villa Madama, Losservatore romano, 28 luglio 1955
LEFEVRE, R., Mezzo secolo fa salvata Villa Madama dallestrema rovina, Capitolium, n.2,
LEFEVRE, R., Su una lettera di Raffello riguardante Villa Madama, Studi Romani, n.4,
PORTOGHESI, P., Cultura e architettura tra il 1503 e il 2527, Controspazio, n. 11-12, 1970.
RAY, S., Raffaello architetto: linguaggio artistico e ideologia nel Rinascimento romano, Laterza,
PARTE III
CUPPINI, G., (a cura di), Gli architetti italiani a San Pietroburgo, Grafis, Bologna 1996.
FROMMEL, C. L., RAY, S., TAFURI, M., Raffaello Architetto, Electa Editrice, Milano 1984.
OBERHUBER, K., Roma e lo stile classico di Raffaello 1515-1527, Electa, Milano 1999.
RAY, S., Raffaello architetto: linguaggio artistico e ideologia del Rinascimento romano,
PARTE I
FIG. 1: www.wga.hu
FIG. 2: www.wga.hu
FIG. 3: www.wga.hu
FIG. 7: www.wga.hu
FIG. 9: www.wga.hu
FIG. 16: R. Lefevre, Villa Madama, Editalia, Roma 1973, p. 214 PARTE III
FIG. 10: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 343 FIG. 14: www.wga.hu
FIG. 11: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 335 FIG. 15: www.wga.hu
FIG. 12: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 335 FIG. 16: www.wga.hu
FIG. 13: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 333 FIG. 17: R. Lefevre, Villa Madama, Editalia, Roma 1973, p. 345
FIG. 14: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 330 FIG. 18: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 336
FIG. 15: M. Bafile, Il giardino di Villa Madama, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1942, p. 12 FIG. 19: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 336
FIG. 16: M. Bafile, Il giardino di Villa Madama, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1942, p. 13 FIG. 20: Rilievo diretto
FIG. 17: M. Bafile, Il giardino di Villa Madama, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1942, FIG. 21: Rilievo diretto
TAV. VIII
FIG. 18: M. Bafile, Il giardino di Villa Madama, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma 1942,
TAV IX
FIG. 19: P. Du Prey, The villas of Pliny : from antiquity to posterity, The University of Chicago
FIG. 20: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 343
FIG. 21: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 341
FIG. 22: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 329
FIG. 23: C. Frommel, S. Ray, M. Tafuri, Raffaello architetto, Electa Editrice, Milano 1984, p. 339
APPENDICE
appendice 151