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eo g 2 mateo j tannone a z 3 {tw Lestrrimazione passiva | ALLA “REI ViNDICATIO, j (Corso di Diritto Romano) g a E 4 z g z WANeREOI reno 4000 PROPRIETA LETTERARIA Stanpote in Hatin MATTEO MARAONE LA LEGITTIMAZIONE PASSIVA ALLA “REI VINDICATIO,, (Corso di Diritto Romano) ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE ap = Anvali det Sestinatto Giuridin deliver. sith di Palermo IDR Batleting delfsttae a Dist. Roxane Kasen, RPR, 1 ¢ 2 = Kastn, Day rimische Privetreht, 1 (Min hen 1955); 2 (Miinchen 1959) Kases, RZPR = Kusen, Das rimische Zielprontumecht (Ginchen 1966) aves, Bi? = Lente, Day Eictum perpetuum, UL edit (Leipaig 1927) Palys Kestenscopidie dor dasichen Ate tertmswiensehlt, Neue Bearing. be sromen von Georg. Wisowa = Revue internationale des droits de Paatiqu Swulia et documenta istoine ot sarin ne = Suen, Die Pasivlegitimation bei der rel vinci (Lelpsig 1907) = Tijeete voor Nechusgeschiedenis — Re ue dhistire da droit ass = Leitch dee Savigny Sittang fe Rechte eehichte, Romanistiche Abe PREMESSE, 1, Oggetto di questo cor # ta legittimazione passiva alla vivendica nel processo formuare romano dell'eta classiea, Sono note a natura © 1a lunzione della rivendivs (ret indicat): si tatte d'wnasione reale (actio ix rem), snsi ell'szione reale per ecvellensa, La rivendien & il meezo giv Alaigcin di mgzinee eleva a difesa della propeieta, Delle Uiverse specie ti proprieti rieonosciute dal divitto. romano, fsa tutela il dominium ex iure Quiritim, Ma a tutela del ominium ex iure Quirtium si danno anche, eon fun diverse, altri rimedi, qual vctio negativa o negatoria, Vope is novi nunciatv, Vuctio aguae pluvian ercendae, Bisoyhs per tanto ulteriorsente precisaze che, in virts della rivendice, i Aominus ex inre Quiritiow di una res, ik quale son ne ebbia In disponibiligi materiale. tende a conseguire tale disponib Fith da coli id quale, senza essere dominus della res in que stinwe. In tenga tuttavia preso di sé: onde il dovere del eon venulo — dovere diversamente sazzionato © seoonda delle Aiverse epoehe storiche « delle diverse forme proceso — i resttuite al dominus attore il bene rivendicat. In questultnia proposizione mi sone volutamente espres- so in termini generiei © approssimatii, per non impegnarmi sin da ora in problemi di legittinazione. Ma da ess, dicendo in generale della funzione della rivendica. non si pud pressin- Here del tutto. Sard utile pertanto ricordare sin da ora, per an primo necesario orentamento, quanto in ordine alla legiti= ‘marine alla rei vndicato oi sipete trdizionalmente, che cio tale srione sperta fondementalmente al dominus non posses sore contro il possessore non daminus. Con una expressione, che non he cacontro leterale nelle fontiromane, ma che corrisponde alla costanza di este, si suole dre che la vivendica & un merso petitori, in tal mo imere idea, per Ia quale, in sede di riven: Aiea, viene in comsiderazione il diritto di proprieta (dominium x ire Quiriium). Da cid la conseguenza che il soggetto, sul ‘quale incombe i rlativa gneve, deve Fornize la prova di essere propritario della res di cui si tratte: prova, questa, reno facile di quanto non appais a prima vista (gh interpreti del Uiritto intermedio parlarono, al viguardo, di probatio dibali- a)*, All vopo, infatti, non basta dimostrare di avere sequic stato da yn terzo la res im vintt di uno det e. d. modi di do intendendo es sequiste derivativi (ad es., mancipati, in iure cesta, legate). ragione di cit @ di per sé evidente: il terz0 dante eausa awrebbe potuto non essere egli stesso propritario; nel qual feaso non avrebbe trasmeso allacquireate quel ditit di proprieti che non aveva {nemo plus ad alium trensferre por test, quam ipse habe) Ai fini delle prova del diritto di proprieti bisogoa per: tanto addurre un titolo di acquisto originaria (ad es. 0c. ‘cupatio). In pratiea, specie per gli immobile, in genere, per le res maneipi, si invoea per lo pit Pusucapione + il sog. sotto, gravata dall'onus proband, prover cioe di avere pos seduto la cosa per un tempo e in maniers tale ehe, pure se ron fost stato proprietario, lo sarébbe eomungue divento per tusuespione (sino a tutts leté classien il tempts usuonpionis va relativamente breve: due anni per gli immsobili, un anno per le ceterae res). Chi, 26 il tempus usueapionis non si & mu turato in eapo al soggetto, che deve dare Ia prova, costal pots Aimosteare venta usueapione (0 in ogni caso un modo «i acquisto origierio) in expo al proprio dante eausa e, a: Voccorrensa, in cape al dante causa del dante causa, e cosh via. Almeno nel caso di suecessione universe era posible sommare la durats del possesso ed usuenpionem di un tog: etto con In dy ‘suecessio. postessionis): sarebhe stato casi pill agevole rage idiungere Ia. prova dellavvenuta usucapione, © pertanto della sequistata yroprieti del posses dei soi succesiori (e. 4h Ai rimedi petitori (altre lla rvendiea rieordo, ad es |e windicatio usus/ructus, Ia vindieatio servitutis: quando Si parla di messi petitori si fa riferimento solo ad azioni i vam: la terminoog! sebhene pure in ese possa farsi question’ di un diritto) ai rimedi petitori — st diceva — si contrappongone + rimedi aiudlziaci possessori. A differenza det primi, nei quali viene in considerazione it diritto (il dirito di proprieth nella vendica, il dirt di usufruns nella tindicutio ususfructus, ‘non si estende alle szioni in persona. 1 teas in ogni eato, come prtciato, un diritto reale), nei 1 mori possesori viene ie considerazione lo stato di fatto: ech il soggetto, su eu grava il velativo onere, dovrd pro- sare molto meno che nei e. d. rimedi petitori, davei provare ios saltant di avereesezetato un dnitn, di escersi comportato ‘come titolare di esio; « fd indipendentemente dalla creo: stanéa di essere effetivaniente titolage de diritto medesimo, E’ note che, nel nostro ordinainenta pesitiva, sono. mezzh possessorisoprattutio Twione di reintegrazione e azione «di manutensione, eui cotrispondono grosso modo, per ditto romano, gli interdieta ande 1, aii posidetis © utrubi 2, Sib detto che In sivendien & un'ssione reale. Age siungo ora che essa fu, cronologicamente, Ia prima delle seio- ‘i veai, sulla quale tutte le altee, suecesivamente ricono seiute qui svioni autonome, si modellarono. Nella pis an- tice forma processuale romana — quella delle legis actiones I modus ogendi de Imenti in rem, Essa © divi, in due fasi; ie ture, dinansi al rmagistrato (in epoca storica, il prader) © apud iudicem, linansi aid un idex privato cittadino rivendies & [a legis actio sacra sito in iure della legis actio sacramenti in rem ct & noto soprattutto per la deversione che ne fanno le Istituzior Gaio (4, 16:17). Dinanei al pretore la perte che ha preso Viniziaiva della lite affera la cosa im contestazione (o us suo simbolo) © pronsnzia a formula vindicatoria, af ferma cit che In cosa stessa (seconde esempio gi schiavo) appartione: lune ego hominem ex sace Quir- tim meoum esse aio’. Indi tocea la cosa con wna festuca Lavversario, a sua volta, anch'egh tenendo Ia res, fa la ae: desima affermasione (div appartenenza) © compie lo stesso ‘esto (impositio festuens, A questo punto interviene il protare promunziends le parole: mistte abo hominem. 1 litigants Taseiano ta cosa, icon aleune a formule solenai € si provocano al sacra: ‘mentum: ciaseuno promette cio’ di pagere all'erario, in e880 Ai soecombenza, cinguanta o cinguecente assi a seconda che Al valore della lite sia inferiore q superiore a mille asi. Lin tervento di pruedes sacrumenti gatantira Vimpegno assunto in tal senso Indi il pretore assegna ad una delle pari i possesso provvisorio della cosa. provia prestarione, da parte dell ass agnatario. di garanti: nella specie, i pruedes litis et vin diciarur ‘Nominato il fades, st paseava alla sero fase lel pro: ccodimento: apud iudicem. Si & visto che in iure alla vindicatio di una parte segue Ja contravindicatio dell'stra: ¢ due litigants sono sullo sts 0 piano, E questa Ta ragione yer In quale si preferice nem indicat rspettivamente come attore © convensto. Now vi uno che afferma ¢ Valtro che nega, ma ambedue affermano che 'a res in contestasion gli appartiene. Da suesto lieve —ehe viene comunemente espresso dicendo che la legis eetio sacramenti in rem hy steutturs bilaterale — consegue che ciasouna delle parti deve poi provate. apud judiceim. quanto hha affermato in iure. ¢ clot il dominium ex ture Quirtium stl ene vivendieato (rem meam esse ex iure Quiitium). In altet termini, Vonere della prove non grava soltanto su chi ‘ha preso Vinirative della lite, ma anche sul'aversario che ® stato tratto in giudisio. ‘Vagliate liberamente le prove, il iader dovri infine pronunciarsi direttamente sul punto uirius sacramentum justum utrius iniustum sit, si che solo indirettsmente dec derail merit della lite. 3. + I rilevato carattere bilaterale, yeeuliare della legis acto sacramenti in rem, viene meno nell’egere per sponsio ‘nem, procedimento che, intorno alla fiae del III sec. — inie vig del TI see, a. C.‘, si alfinen alla forma pit antica senza tuttavia coppiantarla. Si tratta di un expediente processuale cereato appunte — secondo quanto si ritiene dai pi — per ‘ovviare alle conseguenze della Wlatealita della legis ctio sacramenti in rom, ed impiegato soprattuto per leseriais della rivendica. Il ito relative prevede che in iure tra le path — adesso nettamente differenziate uei loro ruoli processuali rispettivamente di attore e di convensto — abbiano Iuoge due sponsiones: la sponsio praciudicialis ¢ Ia sponsio pro pracde lisis et vindiciarum (Gai. 4, 93-94), Nella. prima Pattore si ivolge allavversario con le parule: si ree qua de ogitur ex jure Quirtium mea est, sestersog XXV nummos dare spon- des? TI convenuto risponde spondeo, ia tal modo obbligan- ddosi a pagare 25 sestersi all'attore, « condizione che questi sin effettivamente propretario, Dopo ta sponsio proeiudicalis, tr le parti ha Iuogo la sponsio pro praede litis et vindiciarwm (cosh desta, perché tiene il ruolo che, Hla legis actio sacrament in rem, hanno 10 | prnedes litis ot vindiciarum). Pure essa viene presata dal convenuta, il quale, rspondendo spondeo alla relative do- ‘manda del'attore, si obblige a reatituire la cose in suo po- teze per il caso che Pattore vinea la lite in ordine alle spon sie. prosiudicilis, Prescindiamo da questa seconda sponsio (ehe ba sostan Imente funzione eseeuti non di accertamento), ¢ con slderiamo Ia stuasione quale si determina in viet, della spon- sio praviuicials: per essa, il eonvenuto assume una comune obbligazione ex sponsione, avente ad oggetto 25 sestersi, ob Dligazione sansionata pertanto da un‘actio in persona: Ia actio ex sponsione (prototipa delPacsie ex atipulatu, cost co ime la sponsio & il prototipo delle stipulatio), © subordinain Alla condisione che In res qua de agitur appartenga elfeti- ‘vamenteallattore. Ora, cid che in effetti importa nella spon- so praciudiialis non sono tanto i 25 sesterai (i quali i epoca storia nesnche verranuo pit esati2), quanto Peppar- tenenza della res. Tl convensse. gromette i 25 sesterei sor lo per dare modo al iuder dell'actio ex sponsione a stabilice se effettvamente il bene rivendicato sia dell'attore. Sicohé 4 venize in diseussione, nell'eetio ex sponsione prasiudicili ® la questione cirea Pappartenenza della cosa all'sttore, non smche (come nella legis uctio sacramenti in rem) quella op- posta cirea V'appartenenaa della coss al convenute: sarh per: tanto solo T'ttore a dovere provare, dinanst al tulex della actio ex sponsione, di esere dominus ex jure Quirtium Al convensto basterdcontertare T'affermazione avversaria, al ted pric pot how rt atm de Pe (Ci 495 te dom vice pobre re ston sm, senas ddovere a sua volta fornize la prova li essere lui il pro prietario, Sembra doversi ritenere che dapprima la forma proces: sale da adottare per Vactio ex sponsione prasindicial szione eui si dava huogo subito dopo ta prestazione dette Sve spaasiones — fosse legis wetia per iuiticis arbitrive postu lationem gauche la legis eto steramenti in persona”. Peraltr quel che & sicuramente attestato (da Galo) — ¢ che si erede eortispoada allo stato di dititto di un'epoce meno # salente & Vimpiogo, per Vesercizio dell atio ex eponsione prae. inuleiali, del procesto formulare, mediante Vadosione di wna Formula, ella cut intents si deer Uebbligezione del con. vento dé pagare ‘summa sporsionis Hoou pertanto che, nel'agere per sponsionem, quella che & una protesa ceale (dominium ex iro Quiritium, espresso nel rem eum esse) si realizen attraverso Meseei Zig di un'actio ia personum: Vaetio ex sponsione prosiudi- vial {ed eventualisente, in caso si mancata resitusione spon- tapes lel ennvenuto che oecomls di fronte & questa azione, mediante Veseresi quella ex sponsione pro pruede itis et eindiciarwm), Ali una seconda zone i persona 4. + Con le leges Tulive iudiciriae — che Augusto propose yer approsazione ai comiai — farono abrogate le Togis wetiones*. Pertanto neanche per Me riveuuiea si adotts et syne — jaan ptr gue 95 tee ect a i ta uf gar 1 cetvin 2 pill Ia legis actio sacramenti in rem, Bee essa timase possi- bie il ricorso all'agere per sponsionem, eon Vimpiego pers. per Vesperimenta delle szioni ex sponione (praciudiciai © re. praede its et vindiciarun, del processo Tortashare (r0- dus agendl, quest ultimo. com's noto, diffuse 108 i elves 10 mani almeno a partire dalla tex Aebugia — della met del 1 see. a.C.s sino alle leges Tulse indiciarine evesstente con Se legis cctiones e considera, dopo la soppiessone di quest, il procedimento ordinario per le contrverie in materia di Airitto privat). Ma se, nelPamibto de proeessa formulare, per Ie litt di rivendica si dava la possibility di fare rieorso all'agere per sponsionem. non fa questa Ia forma processuale di pit larga difusione. AMagere per sponsionem si affine’ presto To ‘agers por formulem pettorian. Le prime notivie relative ri salgono alVuliims es rephblicana ". Llagere per formulam petitorian fu adottato per qualehe tempo in eoncorso eon Uagere per sponsionem ®; ma, esendo pli agile, pir diretto, pit rispondente in rapporto silo seupe © alla natura della rvendiea, nel 10 fini per prevalere see wate sullagere 1 sponsionem, Sicehs. quando si porls, senza aleuna spt Feazione, di eseiciio della rivera duronte Veta cansiea « secondo la procedura formulae. & alla formula petitoria che i pensa, non allagere per spunsionenn. Cid del resto & giv slifeato dal rilievo, per cui i giuristi romani delle elassica = te ext opeee, nei loro aspeti processuali, si prestmono, salvo prova in contrario.eelative al processa Tormatane quando discorrevano i rivendiea, solitamente fucevano feriment appunto alla rivendica esperita per formulam pe Anche il processo formulare — com's notissime — era diviso in due fasi: in iure © apud dudicem, In ire, dinansi al magistrato (pretore) una volta che le parti avessero expos sto liberamente le proprie rogioni, poteva.accadere che al pretore la pretesa di parte allrce apparisse manifestamente jnfondata; oppure che il pretore per un qualche raotivo vite- nese il perseguimento i essa tezza 0 meno — evidentemente inopportune © ii gato. Tone (denegatio actions). cos; bloveando it processo sul nascere: alluttore non rimaneva. che abband un'atione divers Ché, se il pretore procedevs alla davio actionis in ond nie allarione chiesta dalVattore © proposeve pertanto la ce ‘8 preseindere dalla fonda In tall casi il magistrate avrehbe ware la Tite oppure. se del e480, tentare lativa formula (eventuslmente modifiata — come si vedi — yer Vinclusione di exceptiones), sul tenore di essa formula tore © convenito dovevano essere daceordo. Il fascia di vo lonts elle parti © del pretore sulla formula eoncreta cos tuiva la iis eontestatio : exea era i vev0 e prope a8 ist tutive dol pocesso formulae, in difetto del quale mai xe rebbe stats possibile sleuna pronunzia giudiziale in ordine al ivito vantato dal La formula — come si aa — ora un documento serio nel quale, sotlo forms din invito al index di condannare 4 © assolvere il convennto a seconds che ricorresero 0 no deter inate circontanae eono snttrati i termini gridit de- ia prima ancora sellinvito al iadee, la formula con ereta conteneva la nomina ¢ assieme indicasione della per sona del ides, che avrebbe dovuto emanare la senteaa ed al quale la formula stesso era rivolta (sotto forma di invito 8 condannaze 0 assolvere). It iadex non apparteneva, come invece il magisirato, alVorganizzasione state, ma era un private citadino, vinato si dal magistrato, mo seelto di ‘comune accordo dalle parti tra Ie persone compress in deter sminate liste Le fortmula Wells rod rindlicaio (nel provetimento per formulam petivoriam) era Is seguente: Titius index esto, $i aret rem qua de agitur ex inre Quiritinm Auli Agertt ese, neque ex res ecbitvin indivis Aulo Agerio restuetur, quanti fees et. tantam pecusians index Numerium Negidim Avlo Agerio condemnato, Si non parct absolvito Come si vede, alla iudicis nominatio (Tittus iudex esto), segue Vintentio (si paret rem qua de agitur ex ture Quirtium Auli Agent ese), nella quale si invita i giudiee ad accertare se il bene in contestazione sia effettivamente in proprieth (do ‘minium ex ture Quiritivm) del'attore (Aulo Agerio). I) pe: iodo ipotetico, iniziato con si pare, si chiude con la condem- ratio (quanti en res est, tantam poouniam....condemnete) per essa al iudes, una volte verifiea 4 condannare il convenuto {Numerio Negidie) al paganento in favore del'attore (Aulo Agerio) di una somma di denaro corrispondente al valore del b intentio,& fatto obbligo we rivendieato (Ia. condanna secondo quella che & una regola peculiare del pro- mutate), Peralta, In eondanne (pecumiaia) del venuta & subordinata non solo alla verifica dellintentio (si peret rem acturis ee), ma anche alla manesta sestiturione ella cosa dal sonvenute aanore, sw invito det index (arbi- trio iudicis): cid & espresso nella clausola restitutorin (detta anche clausola arbitraria), presente nella formula della rei indicatio © posta, come si usb agevoimeate osservare, tea Vin Jentio © Ia condemmatio (neque ex res. rsttwetur) In difetio di una sola delle dette eondisioni — e cioé non appertenendy la cose alatore oppure avendogliela il convenuto restiwita in ottemperanza al relative invito del idee — il dovere del giudice & di assolvere il convenuto {si ‘on saree absolute) ‘Tarneremo sulla posta dei termini della formula dé eu si tratts a proposita della fase apud iudicem. Per ora preme cowservate efe nella formula della rivendica — come del resto, in genere, in ogni altes forsnula — i pretore, in dipendensa delle ragioni messe avanti dal comvensto. avrebbr puta nse rie (dopo Vintentio) una o pit exeeptiones: erano queste — come & notisimo — condizion: negative della yondanna, vevficate Je quali, pertanto, il ides, pur convinty ehe ty pretesa del'atore Fosse fondata, svrebbe dovuto tuttavia as solvere il convenuto gotta. Sicohé nella suocessive fase del proradiments — ap 5. = Con Ia fits contesttio — ato complesso, visultante alla consergerze dei voleri def magistrato © dele part cirea iI tenore della formula — si eindeva la fase in ire e al ‘ontempo i termini della ite restavano quell defintivamente ta, che della Us contestatio ora stata og sso nelle for iudivere — it iudice (lo steso di cui alta i iudiis nominatio al quale le parti (dopo ta titi contestatig) . "a dfnisne dela eomroversia non ave yr Pet ‘carsi dai termini indicat nella Formula + Vattiving del fader doveva muoversi eran formula. Valternativa che essa day nace © ssslvere (si pare. i binari eateo & quali quelli stilt dalla ldice ora conden in presenna delle conditions positive dela conden senza delle condition Itimenti non gl 8 alsimenti non li ive di esta: restava che atslvere Certo. i termini dey Sormate arava i Vattivita del iuder ehbe guida valid iureconsultis © Minterpretarione poteva che la presenza nella formula di certi elem th sere tl dh coment fader wi ral potevana berth remo, anche nel ea game fier ta gai, vi rg interpretexione: onde rimane fermo il dell Principio — nepaaria mente legato alla lgiea del sistema — per eu gett immedtatamente oa se, espresi nell formula, nent postulase la Is medesiens, deter Sroostanze dare siliewe e w qwvalt no (mag mulare dosey atteaersi ag element, che solo mediate 6. + Possiame portento, pet die dello sy faxe apud iudicem della rivendica formulare, ce el so i termi della formule See pase In esto — come sappiamo — il giudice era invitato an: situtto (nellintentio) # verfcare se In res eontroversa eppar- tenesse all'atore ex sare Quiritium. Non importava, di con- seguenza, s¢ Ia cosa foste 0 no del convent, Era colo it di ritto di propriets delPattore a venice in considerazione (come nell'egere per sponsionem). Beco quindi ebe il giudies dovera n primo Juogo verificare se il bene rivendicato fsse stato ac 4quistato i peoprieth all'attore én viett di uno dei modi a cid idonei. Naturalmente doveva essere interesata — nella spe- cio, Fattore — a fornire (con qualsisi mezzo) Ia non facile prova, Il eonvenuto, per suo conto, bastava che si adoperasse 4 contevtare la validita delle prove addotte dallavversario. Se le prova di proprieti non veniva raggiunta, St giw dice sesolveva Aiteimenti, invitava il convenuto a restituite Ia cosa al- Vator. Se il convenuto ottemperava ainvita in questo senso rivoltogli dal giudice (arbitrium iudieis) seguiva pure V'asso- Tuzione. Era la meceanies formulare ad esigerlo, stante che Ja condanna, in vit della nota clausola retitutoria (neque ea re est) Si parla in proposito, nelle Font, di isis aestimati. In difetto ali restitusione, it giudice, il quale avesse git reer rem actoris exe, avrebbe dovuto, giutta i termini della formula, condanaere ii eonventa al pagamento di yna soma di deasro corrispondente al valore del cosa (quenti ea reset) Si parla in proposito, nelle font, di itis aestimatio. (aoe oppo tt ~ 8 Lrammontare di essa era di regola determinato dall'attore me- diante giutamento (jus iarandvm in litem). Al riguardo & naturale pensare che Uattore, pur sotto il vincolo del giura- mento, sarebbe andato al di 1b del valore medio & mereato della cosa rivendcata: quanto meno perehé, magari inconsela- smente, saree stato guidato da critert di valore affetivo, Il index, dal eanto suo, avrébbe poi condannato nel quanti ea ras est, secondo la stima fattane dal'ttore con iug furandum. comprende in tal modo agevolmente come, in pratien, la condanna peeoniasia aon si arrivasie che molto 1 mente: il convenato di norma avrebbe prelerito sextitize Sicehé il principio, per oui nel processo formulate la con’ anna & per essere praticamente neusraliaate dalla presenta, nella re- Tative formule, della clausola restitutoria e, al contempo, dat criterio seguito per la determinasione della litis aestimatio (Gus turandur ia litem). La conseguenaa era che Vattore, il quale avesse provato il dontnium ex iure Quirsium del bene rivendieato, avrebbe generalmente otlentto nom wna somma

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