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Lorenza Boisi (Italia 1972) artista ed agitatore culturale, internazionalmente attiva come pittore e

nella pratica ceramistica, cos come direttore artistico di attivit di curatela e promozione artistica
indipendenti, conta innumerevoli partecipazioni personali e in collettive in prestigiosi ambiti pubblici
e privati, tra gli altri: Museion- Bolzano, Muse de l'Ariana - Ginevra, Museo d'arte Contemporanea
di Hanoi, Museo d'arte Moderna, Ca' Pesaro- Venezia, Museo del '900- Milano, Cact- Bellinzona,
Marca- Catanzaro, Villa Torlonia- Roma, Antiquarium Alda Levi- Milano, MIDeC, Museo
Internazionale del Design Ceramica- Laveno, Espace SCycli- Ginevra, Padiglione Italiano-
Shanghai, Biennale di Praga, Biennale di Marrakech, Galleria Diana Stigter- Amsterdam, Galleria
Manuela Klerkx-Milano, Galleria Federico Luger- Milano, Slingshot/Virgil de Voldre- NYC, etc.
Lavora con galleria Ribot- Milano.

Chiara Camoni (Piacenza 1974) frequenta lAccademia di Belle Arti di Brera, dove si laurea nel
1999. Lanno successivo direttore artistico dellIstituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di
Napoli e tra il 2002 e il 2006 stata invitata a tenere cicli di conferenze presso la sezione didattica
del Museo Archeologico Nazionale. Tra le mostre piu recenti segnaliamo: Unidea di bellezza,
Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, Firenze (2013); certe cose, SpazioA gallery, Pistoia
(2012); Archologies contemporaines, curata da Aurlie Voltz, Muse du chteau des ducs de
Wurtemberg Montbliard (2012); Nellordine del discorso, Museo Marino Marini, Firenze; Young
Sculpture International Prize, Fondazione Francesco Messina, Casalbeltrame, Novara (2011);
Vedere un Oggetto, Vedere la Luce, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarene DAlba,
Cuneo (2010). Vive e lavora in Toscana, sui monti della Versilia.
Chiara Camoni concentra la sua ricerca sulla capacit degli oggetti di raccontare storie, attraverso
diversi interventi artistici, per esempio dislocando un oggetto dal suo contesto originale oppure
agendo direttamente su di esso. Consapevole della loro potenzialit narrativa, lartista utilizza
unampia gamma di materiali diversi tra loro: ossa, argilla, marmo, legno, porcellana, carta e allu-
minio, solo per citarne alcuni.
Ogni lavoro dellartista dialoga con laltro attraverso legami profondi: i processi naturali, i materiali
organici, e una grande abilit manuale.
Anche se la forma di un oggetto pu cambiare con il passare del tempo o a causa di un evento
particolare, i cambiamenti rimangono nascosti sotto laspettto esteriore della forma. Chiara
Camoni ha sempre cercato di esprimere questo confine intermedio tra il nucleo e la superficie delle
cose.

Maddalena Casadei (Forl) Laureata in Architettura alluniversit di Ferrara, consegue il Master in


Design alla Domus Academy. Dal 2004 a luglio 2012 collabora con James Irvine crescendo in un
ambiente di respiro e visione internazionale. Dal 2014 ad aprile 2017 porta avanti lo studio insieme
a Marialaura Rossiello Irvine sotto il nome di Studio Irvine. Da maggio 2017 opera in proprio. Ha
un metodo progettuale basato sul continuo scambio con il cliente, i tecnici, gli artigiani Si occupa
principalmente di design di prodotto, allestimenti e direzioni artistiche.

Ludovica Gioscia (Roma, 1977) vive e lavora a Londra. Si laureata con un MFA in Fine Art
Media alla Slade School of Art nel 2004 e da allora espone in contesti internazionali. Le mostre
personali includono Shapeshifters at MaxMara, Londra a cura di Marina Dacci e The Peacock
Stage,t-space, Milano (2017), Neurotic Seduction Astral Production, John Jones Project Space di
Londra (2014), Vermilion Glow Bleeds Rust, Riccardo Crespi, Milano (2013), Forecasting
Ouroboros, MACRO, Roma (2012), Wild Boys, VITRINE, Londra(2010), Papered Portraits, The
Warhol a Pittsburgh a cura di Eric Shiner e Mikado al Siobhan Davies Studios (2009). Nel 2015
Gioscia presenta una speciale installazione semi permanente site-specific al Maraya Art Park,
Sharjah e una ulteriore installazione site-specific installation a Darb 1718 come parte di OFF
Biennale Cairo. Precedentemente Gioscia ha partecipato a diverse collettive: American Academy
a Roma, Analix Forever a Ginevra, The Miro Foundation a Barcellona, The Warhol a Pittsburgh,
The Flag Art Foundation, Allegra LaViola and Salon 94 a NY, VITRINE, Jerwood Space and South
London Gallery a Londra, Edinburgh College of Art, MNAC a Bucharest, Comfort Moderne in
Poitiers e FuturDome a Milano.

Michele Guido (Aradeo, 1976); vive e lavora a Milano.


Termina gli studi allAccademia di Brera nel 2002, ma gi 1999 frequenta il Centro T.A.M. diretto
da Eliseo Mattiacci e nel 2003 il master in Landscape Design; dal 2001 al 2006 ha uno studio nella
Casa degli Artisti di Milano, dove organizza, con Jole de Sanna e Hidetoshi Nagasawa,
Discussione Aperta: il Concetto di MA.
Partecipa al progetto di residenza Made in Filandia nel 2011, riceve il Premio Rotary Club Milano
Brera nel 2010 e nel 2008 della Fondazione Pomodoro per giovani scultori.
Tra le mostre personali: nel 2017 partecipa a Mateorite in Giardino 10 presso la Fondazione Merz
a cura di Maria Centonze; zona maco garden project Zona Maco art fair, Mexico City; nel 2016
stellaria solaris garden project, Palazzo Comi a Gagliano del Capo, a cura di Lorenzo Madaro;
nel 2014 operadelocalizzata garden project nel museo Carlo Zauli e nel museo MIC di Faenza a
curata da Nero/Alessandro Neretti; mentre z2o garden project del 2009, 02.02.13 garden
project del 2013 ed "il tesoro di atreo garden project" del 2015 con Hidetoshi Nagasawa sono
presentate presso la galleria Z2O | Sara Zanin di Roma.
Tra le principali collettive, nel 2016 Rilevamenti #1 a cura di Aldo Iori e Bruno Cor al Museo
Camusac di Cassino; La Torre di Babele nelle ex Officine Lucchesi di Prato entrambe a cura di
Pietro Gaglian; 2014, Biennale del disegno. Krobilos, FAR a Rimini; senza titolo nella galleria
Lia Rumma (Napoli, 2013); Botanica nella Fondazione Plart (Napoli, 2011); Segnare/Disegnare,
Accademia di San Luca (Roma, 2009).

Alessandro Roma (Milano, 1977). Dopo aver trascorso alcuni anni a Londra ora vive e lavora a
Milano. Ha studiato allAccademia di Brera e successivamente ha partecipato a una residenza
artistica alla Knstlerhuser Worpswede (Germania). Nel 2007 ha preso parte alla IV edizione dell
International Painting Prize, Diputacin de Castelln del Museo de Bellas Artes de Castelln.
Il suo lavoro stato esposto musei e gallerie internazionali tra cui: Biennale di Praga (2009), Mart di
Trento e Rovereto con la personale Humus (2011).
Tra le sue mostre personali: (Upcoming) solo show Mic Museo della Ceramica a cura di I.Biolchini,
Faenza ; The vivid dream, Yamamoto Keiko Rochaix gallery, Londra (2017) ; Swamp, Museo di
Villa Croce, Genova (2016) ;One foot in the world and the other in the stillness, Z2o Sara Zanin
Gallery, Roma (2016); Solo show, Sobering Gallery, Art Brussels, Bruxelles (2015); Solo show,
Coburn project, Londra (2015); Locus amoenus, Sobering gallery, Parigi (2014), Organizzazione
organica di forme, Contemporary art Museum, Lissone (2014); Enclosure, Paradise Row gallery,
Londra (2013); Il sole mi costrinse ad abbandonare il giardino, Brand New Gallery, Milano (2012);
Unfolding the Folds, Galerie Alexandra Saheb, Berlino (2011); Sites of action, Scaramouche gallery,
New York (2011).
Tra le mostre collettive: Biennale del Disegno II, Rimini (2016 e 2015 ); Drawing Room, Londra
(2015); Everything is about to happen, Corvi-Mora, Greengrassi gallery, Londra/Artists Space New
York, (2014); Estate, Marianne Boesky New York (2012);Never before a girl done so much with so
little, curated by Lucie Fontaine, The Suburbans Gallery, Chicago (2012); Partita a quattro, una
riflessione sulla scultura, Lorcan ONeill Gallery, Roma (2012).

Andrea Sala (Como, 1976) divide il suo tempo tra Montreal e Milano, dove si laureato presso
lAccademia di Belle Arti di Brera.
Le sue opere hanno guadagnato lattenzione internazionale e sono state esposte in diverse sedi,
tra cui la Biennale di Venezia di Architettura (2004), il MAMCO, Museo dArte Moderna e
Contemporanea di Ginevra (2003), il MACO, Museo dArte Contemporanea di Oaxaca (2007), il
Kaleidoscope Project Space a Milano (2010), la Maison Rouge a Parigi (2012), il Museo dArte di
Joliette (2012) e la Fondazione Guido Molinari a Montral (2012). Le sue opere si trovano nella
collezione del MAXXI - Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma, presso la Banca Albertini
Syz di Milano e in collezioni private. Alcuni suoi lavori sono stati esposti presso lultima Triennale di
Milano.
Tra le mostre personali e collettive: MIC, Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza,
Faenza (2017); Plasma Plastic Modern Art, Milano (2017); Marslleria Permanent Exhibition,
Milano (2017); Federica Schia- vo Gallery, Milano (2017); Padiglione de lEsprit Nouveau, MAMbo,
Bologna (2017); Z2O Sara Zanin Gallery, Roma (2016); Galera Formato Cmodo, Madrid,
Spagna (2015); LArmory Show, New York, USA (2015); Cherry e Martin, Los Angeles, USA
(2015); CO2, Torino (2015); stand della Galerie Antoine Ertaskiran, Un- titled, Miami Beach, USA
(2014); Federica Schiavo Gallery, Roma (2014); Trame, le forme del rame tra arte contemporanea,
design, tecnologia e architettura, Triennale di Milano (2014); Galerie Antoine Ertaskiran, Montral
(2013); lEspace de lArt Concret, Castello di Mouans, Mouans-Sartoux, Francia (2013); Galleria
Luisa Delle Piane, Milano (2013); Art Ginevra, Svizzera (2013); Muse dArt de Joliette, Joliette,
QC, Canada (2012); La Maison Rouge, Parigi, Francia (2012); Art Metropole, Toronto, Canada
(2012); Fondazione Guido Molinari, Montreal, Canada (2011); Cura-Commerciale Progetto Road,
London Metropolitan University, Londra, UK (2011); Federica Schiavo Gallery, Roma (2011);
Museums Quartier Wien, Austria (2011); Kaleidoscope Project Space, Milano (2010); Peep-Hole
Annual Bene t, Peep-Hole, Milano (2010); Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano (2010); Le
Magasin-Centre National dArt Contemporain de Grenoble, Francia (2010); Galleria Comunale
dArte Contemporanea di Monfalcone, Gorizia (2010); Federica Schiavo Gallery, Roma (2010);
Moroso Showroom, Salone del Mobile, Milano (2010); Triennale, Milano (2010); Federica Schiavo
Gallery, Roma (2009); Optica Center for Contemporary Art, Montreal, Canada (2009); CCA,
Montral, Canada (2009); Peep-Hole, Milano (2009); Kunstraum Lakeside, Klagenfurt, Austria
(2009); Lambretto Art Project, Milano (2009); Castello Sforzesco, Milano (2009).

Francesco Simeti (1968, Palermo) vive e lavora a Brooklyn (New York). Simeti conosciuto per
le sue installazioni site-specific realizzate attraverso un approccio multidisciplinare e utilizzando
wallpaper, sculture e collage tridimensionali. Nelle sue opera lartista presenta scene
esteticamente affascinanti che ad uno sguardo pi attento rivelano contesti pi cupi. Simeti si
appropria di immagini tratte da quotidiani e riviste modificandole digitalmente e le riarrangia
creando pattern che associano a un forte appeal visivo un aspetto pi critico sollevando domande
sulla vera natura e il ruolo che questo immaginario ha nella societ contemporanea.
Francesco Simeti ha realizzato installazioni site-specific reinterpretando spazi pubblici e facciate di
edifici. Tra i suoi interventi uninstallazione permanente presso la fermata della metropolitana 18th
Ave, linea D, Bensonhurst Brooklyn, un intervento permanente nellatrio di una scuola di New York
e un intervento in corso di realizzazione per il teatro MCC di Hells Kitchen, New York. Ha esposto
al Vizcaya Museum and Gardens, Miami (2012), Francesca Minini, Milan (2011), Santo Spirito,
Rome (2010), Fondazione Pastificio Cerere, Rome (2010), Artists Space, New York City (2009),
Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Palermo (2008), Italian Academy, Columbia
University, New York (2005).
Le mostre collettive a cui ha partecipato includono: Castello di Rivoli (2014), Triennale di Milano,
Milan (2013 - 2014), Shanghai Biennal (2012), Exit Art, New York (2012), MASS MoCA,
Massachusetts (2012), The Courtauld Institute of Art, London (2011), Pori Art Museum, Finland
(2011), Ausstellungsraum Klingental, Basilea (2011), UniCredit Kunstraum, Mnchen (2010),
Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milan (2010), MACRO Museo d A rte Contemporanea Roma,
Rome (2009), XV QUADRIENNALE, Palazzo delle Esposizioni, Rome (2008), ICA - Institute of
Contemporary Art, Philadelphia, PA (2005).
Le sue opere fanno parte delle seguenti collezioni: Whitworth Art Gallery (Manchester), Victoria
and Albert Museum (London), Philadelphia Museum (Philadelphia), Fabric Workshop and Museum
(Philadelphia), RISD Museum (Providence), Cooper Hewitt, National Design Museum (New York),
Civiche Raccolte Musei di Milano (Milano), Palazzo Belmonte Riso, Contemporary Art Museum
(Palermo).

Nicola Toffolini (1975) nell'anno 2000 si diplomato in Pittura presso lAccademia di Belle Arti di
Venezia, ha frequentato in seguito lo stage di scenotecnica La camera doro tenuto nel 2001
dalla compagnia Socetas Raffaello Sanzio e il XII corso superiore di arti visive della Fondazione
Antonio Ratti di Como, Fragmented city tenuto dallartista Marjetica Potrc nel 2006.
Gli studi e i progetti di Nicola Toffolini delineano una ricerca eclettica che abbraccia discipline
diverse e mette tra loro in relazione, disegno, design, architettura, tecnica, performance, teatro e
scienze naturali. Realizza disegni, sculture, installazioni, spettacoli e interventi ambientali
integrando materiali artificiali e tecnologici con elementi organici o di origine naturale dei quali
solitamente condiziona gli equilibri, il comportamento, i ritmi di accumulo e crescita.
Con lidea che il paesaggio faccia sempre riferimento alla natura osservata con gli occhi della
cultura, Toffolini guarda infatti al dato naturale come a una base condivisa che, per la sua
apparente accessibilita, si presta a una riflessione critica sul reale e i suoi simboli culturali.
Il suo lavoro ha inizialmente un approccio scientifico volto alla realizzazione di opere-dispositivo
che indagano con la pratica della verifica sperimentale limpatto dellagire umano sul mondo, in
particolar modo sullambiente naturale, lungo la linea che congiunge idealmente le missioni del
progetto di ricerca Biosphere 2 (1991/1994 - Oracle, Arizona) allo Svalbard Global Seed Vault
(2008 - Longyearbyen, Norvegia). Ladozione del metodo deduttivo e della verifica sperimentale
guida anche i primi lavori in ambito performativo e teatrale del progetto Cosmesi, condiviso dal
2003 con Eva Geatti, che affronta la costruzione di celle di condizionamento per attrice, vere e
proprie architettura autonome che contengono il corpo e divengono il modello in condizioni
controllate di coinvolgimenti ed esperimenti della pratica performativa e dellimmaginazione visiva.
Nel corso del tempo lartista ha tenuto uno scrupoloso diario del suo lavoro custodito in decine di
taccuini disegnati di piccole dimensioni. Maniacali nella loro precisione analitica, i disegni in essi
contenuti sono il frutto di un impiego eccessivo di energie umane: la loro cura estrema, la minuzia
calligrafica, lattenzione ossessiva per il dettaglio sono soprattutto gli strumenti per una sorta di
intima riflessione. Questa metodica registrazione, espressione di una privata rivalutazione del
tempo, consente di inventariare i suoi metodi, le suggestioni, i materiali e di quantificare nel
dettaglio lattivita svolta.
Dal 2011, interessato allisolamento volontario e alla critica sociale nellopera di Henry David
Thoreau e nel manifesto di TheodoreJohnTedKaczynski(akaUnabomber),Toffolini pone se
stesso al centro del lavoro e comincia a esercitare il disegno su grandi dimensioni (1,5X2,5 mt)
come pratica performativa, fisica e privata. In una disciplina che si adegua al lavoro seriale
dellindustria, metodicita e ripetitivita permettono di annullare la soggettivita dellintervento artistico
fornendo al contempo gli strumenti per una forma di meditazione. Non uniformandosi al dogma di
dover quantificare i risultati ottenuti nei termini di tempo impiegato, rifiuta luso di qualsiasi sistema
che possa accelerare il lavoro. Questo procedere non rappresenta pero solo una mera forma di
resistenza, ma costituisce un punto di osservazione privilegiato per mettere luomo e la comunita
al centro del lavoro.
Dal 2015 decide di passare a uno studio quasi antropologico sul reale: se la prima istanza di
questa ricerca e stata la riappropriazione della personale fisicita legata a una pratica, la successiva
che in fase di realizzazione e lapertura al confronto. Decide di entrare in una azienda artigianale
del MADE IN ITALY che, dopo 60 anni di attivita nel campo della produzione ceramica, sta
morendo a causa di questo cambio di passo, di portarvi il suo paradigma di tempo e di produrre e
documentare (attraverso fotografie e documenti audio) unopera (un vaso) che e fatta proprio con
la terra che disegna nelle sue opere, come sedimentazione di attenzione. La terra disegnata
diventa la materia concreta con cui il vaso viene modellato e il pretesto per la raccolta di saperi e
uno scambio tra due contesti artistico e artigianale.

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