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N° 23 - Agosto 2017 Dedicato a Gigi Clawajas - il nesti Pais Pag. 2 Questa che state leggendo avrebbe dovuto essere un’edizione speciale del giornalino, poiché lo scorso 12 maggio I'Associazione Culturale Clavajas ha compiuto i suoi primi dieci anni! Quindi questo 23° numero di “Claoajas il nesti pais” doveva essere celebrativo, e riassuntivo, delle numerose aitivita in cui si @ cimentata la nostra associazione in questo decennio. Ma un evento triste ci ha portato a modificare queste intenzioni. Il 25 maggio 2017 ci ha lasciato Luigi Raimondi Cominesi, per tutti Gigi, originario di Fiume e clavajano d’adozione da quando nel 1959 sposd Paola Tavoschi di Clavais. Luigi Raimondi @ stato, oltre che uno dei principali collaboratori di questo giornalino fin dalle sue prime edizioni, un appassionato studioso della Storia e del Territorio di Clavais, come testimoniano le sue numerose pubblicazioni a riguardo, molte delle quali riedite anche su queste pagine. La sua ultima fatica di studioso @ stata l'opera sulla toponomastica di Clavais, che noi dell’ Associazione abbiamo contribuito a pubblicare; il libro venne presentato nel 2016, esattamente un anno e pochi giomni prima del.a sua scomparsa. Questo é comunque un numero speciale del giornalino, un numero speciale dedicato a Gigi. Mattia Speciale Luigi Raimondi Co La Vita pag.3 La Poesia pag. 8 Per Aldo Tavoschi pag, 9 Le Opere pag: 10 Usi Civici, qualcosa si muove pag. 12 Cronache pag. 13, Lalbero di Clavais pag. 14 Tl Meteo pag. 15 Sonunario Gigi, sul portone di casa a Claoais N°23- Agosto 2017 Luigi Raimondi - la vita Questo breve resoconto biografico sulla lunga vita di Luigi Raimondi é tratto dalle informazioni contenute in “Poesia di Lotta e di Speranza” a cura di Pietro Angelillo, e dalla “Raccolta di articoli di Luigi Raimondi Cominesi” Luigi Raimondi Cominesi nasce nello “Stato Libero” di Fiume, oggi Rijeka, citta della Croazia, il 17 dicembre 1922, da Guido, un lombardo combatlente nella prima guerra mondiale di profession rappresentante di commercio che si era trasferito in Istria per lavoro, e da Nicolina Vlacancich, maestra, croata delle Isole del Quarnero, figlia di un Capitano marittimo, morto quando la bambina aveva uno o due anni, Non molto dopo lo segui la moglie, ¢ Nicolina, orfana, fu accolta a Fiume in un Istituto religioso. La madre studia a Fiume, in Ungheria e a Udine, dove si diploma. Dopo I'esodo seguito alla rotta di Caporetto @ a Roma, fra le fondatrici dell'Asilo per i profughi friulani_con Bonaldo Stringher. In quel periodo ella assiste anche gli ammalati di spagnola in un ospedale della Citta. Di lei, Gigi ha scritto in una pubblicazione del 1996 che, affiancata a quella su Fiume del 2006, esprime il travaglio sociale e politico di un uomo che mai ha dimenticato la propria origine “mista”, che mai ha dimenticato il male fatto da un nazionalismo prepotente verso la Balcania, verso i suoi amici croati ed ebrei, scomparsi, questi ultimi, «dalla classe una mattina del 1938 ¢ uno finito in non so pitt quale Lager di eliminazione [..] sono ben contento di averli vendicati, combattendo contro il fascismo e il razzisino». Dall’esemplare condotta dei genitori, il prof. Raimondi trae i propri principi di educatore. Primo di quattro ‘fratelli, studia a Fiume fino alla quinta ginnasiale, poi a Udine dove si diploma, fra la prima e la seconda liceo, all'Istituto Magistrale “C. Percoto”, lo stesso istiluto superiore della madre. Clavajas - il nesti Pais Pag. 3 "Salta" la terza liceo e ottiene il diploma di maturita classica nel 1940-41. Si iscrive alla facolta di Lettere e Filosofia dell’Universita di Padova, ma potra completare gli studi solo dopo la guerra, laureandosi nel 1956. Fino dal 1941-42 inizia la carriera di maestro elementare a Fiume. Chiamato alle armi presta servizio di leva, @ allievo ufficiale e, 18 settembre 1943, sottraendosi alla cattura di truppe tedesche che assalgono e disperdono il suo reparto, si rifugia nel Gargano dove rimane per un mese in clandestinita con I'intento di raggiungere gli alleati. NelI‘ottobre del 1943 si ricongiunge con le truppe italiane di Liberazione presenti nella 5° Armata degli Stati Uniti e nell’8° Armata di S.M. Britannica. L'I1 novembre dello stesso anno chiede al CSM. dell’Esercito di essere paracadutato © sbarcato a Fiume, quale Agente in Missione di Collegamento, oltre le linee, nel settore costiero, a ui noto fino dall'infanzia. La sua proposta non viene accettata perché nella zona non operano forze italiane cobelligeranti. Pisa, maggio 1946, I Sottotenenti Raimondi (a sx) ¢ Ligabue, ambedue combattenti voloutari mel 1° raggr. Mot. CIL-5° Armata USA, in collaborazione con CID anche per ricerche su criminali di guerra nazistie fascist. Avendo saputo che Istria. @ ormai considerata zona dell’Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo, presenta’ la domanda di volontario per il 1° Raggruppamento Motorizzato Italiano che N°23- Agosto 2017 sara impiegato sul fronte di Cassino contro Je Truppe Germaniche. Partecipa quindi alle operazioni della guerra di liberazione dalla Linea “Gustav” fino alle propaggini della Linea “Gotica” con il Corpo Italiano di Liberazione. Combatte sempre in prima linea a Monte Lungo e sul Fronte Adriatico; ricevera la Cittadinanza onoraria della citta di Jesi per aver preso parte ai combattimenti per la Liberazione del Territorio. Successivamente, nominato sottotenente, fa parte dei Gruppi di Polizia Militare (US. ITD e, per operazioni contro una banda di delinquenti_armati, riceve un Encomio solenne dal Gen. Comandante Militare Territoriale di Firenze (1946). Collocato in congedo nel 1947, riprende la carriera di insegnante elementare e si ricongiunge alla famiglia, a Treviso, dove i suoi avevano deciso di spostarsi, lasciando Ja propria casa di Fiume, Quelli furono momenti duri, anche di incomprensione tra i familiari divisi sul restare o no nella cittA di origine diventata parte integrante della Jugoslavia. Durante tale periodo @ —sostegno indispensabile per la famiglia che vive in difficili condizioni economiche; si dedica alla “ricostruzione” della propria cultura e alla propria professione. Pur nei momenti pit difficili della guerra, Raimondi non aveva mai interrotto il suo Jegame con lo studio, la ricerca, la scrittura, «Nel 1944 avevo scritto alcune poesie, ma soprattutto un diario, poi perduto in un magazzino militare dove avevo lasciato uno zaino pieno: ci si era alleggeriti per muoversi meglio ul fronter. A un certo momento, “qualcuno” che sa che lui si diletta di poesia («Now sapro mai chi é stato») lo fa invitare all’Incontro dei poeti gittliani, alla Biennale di Venezia, nella Sala degli Specchi. E il 1950: lo presenta il giornalista Gustavo Selva. Alla fine, riceve le congratulazioni dal prof. Ladislao Mittner dell’ Universita di Venezia ¢ Yofferta di una prefazione “per la sua Clavajas - il nesti Pais Pag.4 prossima raccolta” da parte del prof. Francesco Flora dell’Universita di Bologna («Mentre lui parlava io mi rimpicciolivo, mi spaventavo, perché sapevo che le mie condizioni erano talmente misere che mai avrei potuto pubblicare una raccolta di poesie»). Anche il Centro Universitario d’Arte di Padova, Gruppo Letterario, lo cerca invita, Luigi Raimondi scrive per il “ poi scompare immergendosi nello studio: «Non ricordavo pitt molte “cose”, avevo imparato a conoscere armi, tattiche, mezzi di guerra e¢ rion sapevo pitt quel poco di latino, di Storia... ¢ il mio era un italiano impoveritosi durante il servizio militare e gid inizialmente una lingua provinciale, ridotta muaggiormente per V'uso del dialetto. La poesia? Il peggio é che sostenni Vesame di Lingua ¢ Letteratura francese con Diego Valeri ¢ non ebbi il coraggio di dirgli che aorei aouto piacere che leggesse qualche mio scritto per darmi consigli e coraggion. In quegli anni, per vivere, utilizzd il diploma di maestro: si preparava seguendo soprattutto le — linee ~— educative montessoriane. Ma la vita @ ancora pesante: «Per oltre due anni si mangiarono patate, verze, minestroni, qualche ovo; un muset in sei una volia ta settimana, ma tuti se studiava [...] era difficile pensare in poesia quando non avevi neppure un vestito “borghese” ed eri stato costretto a vendere il violino di tua madre per mangiare qualche cosa di piit [...] giravo vestito da americano, senza i gradi e le stellette». Contemporaneamente il prof. Raimondi frequenta assiduamente a Biblioteca di Treviso; si interessa al settore di Radio- Scuola, alle "Giornate del Risparmio’, allo studio di reperti di archeologia presso il Civico Museo di Treviso per conto della Soprintendenza del Veneto; @ inoltre membro del Patronato Scolastico come rappresentante del Comune di Treviso. Si interessa all'archeologia preistorica e viene invitato dal prof. Coletti dell’ Universita di Trieste a seguire scavi occasionali, Mesi dopo, la professoressa ancora N°23- Agosto 2017 Fogolari, della Soprintencenza di Venezia, Jo incarica di rivedere la classificazione dei reperti paletnologici del Museo di Treviso. Il prof. Anti, docente di Archeologia a Padova, lo chiama scherzosamente “quello delle pietre del Montello”, ma non lo accetta come laureando perché Raimondi non conosce il tedesco. La Cattedra di Paletnologia @ in altra sede universitaria, in Emilia. E [ui non ce la fa a lasciare Treviso, perché li si trovano i fratelli minori “da aiutare”. Furono esperienze che, negli anni successivi, quando insegnd nella scuola media ¢ fu uno degli ottanta collaboratori del Ministero. della Pi. per la sperimentazione nei Centri Didattici, gli servirono per diventare elemento di punta nella Scuola media “Pacifico Valussi” di Udine, nei corsi Cracis di Venzone, nella presidenza della Scuola media di San Daniele del Friuli, nel settore culturale- politico dell’A NPL. Luigi Raimondi assieme a Sandro Pertini, allera presidente del Senato, a Udine, in visita al ‘monumento ai Caduti della Resistenza La sua divenne un’attivita in crescendo. Partecipd alla fondazione —dell'Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione. Attud e propose a vari livelli scolastici alcuni.—strumenti_—_ per Yapprendimento dell'italiano, della storia, Clavajas - il nesti Pais Pag.5 della geografia nella scuola dell’ obbligo: la composizione iterativa, la precomposizione per immagini, I’analisi multipla di un testo, lindividuazione di obiettivi di studio attraverso la ricognizione sul terreno, la lettura comparata italiano friulano, e molte altre tecniche di insegnamento. Ogni materia, informata dall’educazione civica, aiutava, spronava gli allievi_a diventare “bravi” cittadini di quella Repubblica per la quale il loro professore aveva combattuto. Furono anni di lavoro _intellettuale pressante, appassionante: «Lavoravo dieci, dodici, quattordici ore al giorno e non mi bastavano mai anche perché ero impegnato nella vicepresidenza dell’ANPI Provinciale di Udine, nella CGIL Scuola, nella Presidenza del Circolo culturale "Valussi”, nell’Adesspi per la difesa della scuola pubblica, nel doposcuola, nella scuola soprattutto. E avrei voluto solo leggere e scrivere poesia [...] Ho scritto sempre, © quasi, di notte, molte volte a letto 0 quando fui ricoverato in ospedale 0 nelle astanterie dei ‘medici: erano i ritagli del mio tempo libero. Mi veniva il desiderio di mollare tutto, ma poi pensavo a Hikmet, a Lorca, a Unamuno e riprendevo [...>. Nel 1966 Raimondi prese coraggio e comincid, lontano dalle prime ingenuita letterarie, a mandare articoli e note sui propri studi e sulle proprie esperienze. Da allora, annualmente, sono _ stati pubblicati suoi libri, saggi, opuscoli, ricerche e articoli su riviste e bollettini. E stato presente anche nei programmi dell’Accesso di Radio Trieste con tredici trasmissioni sulla Resistenza in Friuli: conduceva il pragramma in cist campaiona diversi protagonisti o testimoni della lotta per la Liberta. Fin oltre i 90 anni ha tenuto discorsi celebrativi per eventi della Resistenza in Friuli, ha fatto lezioni di storia e portato la propria testimonianza nelle Scuole e negli Istituti delle Province del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e della Toscana. Ma, se gli ricordate tutte le pubblicazioni e N°23- Agosto 2017 le presenze, quasi se ne duole: «Go fato poco in confronte de quei che ga dato la vita per Ia liberta e per la giustizia sociale [..). No xe retorica, mi credo in ‘ste parole». Ma un rammarico celato, profondo, emerge quando afferma: «Me gaveria piasit diventar un poeta, go scrito tante poesie, gaveria voludo pubblicarle, [...] ile butera in Jogo, co moro». La Poesia @ per Tui, un mito, una fede, un desiderio costante. «Adesso go scominziii a scnver anca m duleto, un dialeto umbastardi con altri dialeti, altre Tingue ma, cossa Ia vol, son mi che parlo cussi, xe la mia lingun sconta, Ia lingua nella quale penso, magno, bevo, amo... faz0 politica». Politicamente al’inizio si sentiva un liberale gobettiano, un roosveltiano, ma la sua evoluzione lo porté verso sinistra. «La mia vita publica é stata sempre condizionata da: “@ bravo, ma é comunista”... ma d'altronde poi, pensate, un Italiano di Fiume, nella Resistenza, comunista, aico degli ebrei, degli slavi!”>. Nonostante questo “limite” fu consigliere per il Comune di Treviso nel Patronato scolastico, di Circoscrizione nel Comune di Udine, vicepresidente del Consiglio scolastico provinciale di Udine, consigliere all’Educandato statale Uccellis di Udine, candidato alla Regione, alla Camera e al Senato della Repubblica. E sempre in spirito di servizio totale: «Savevo che no saria stado mai eleto, tropo ribele, tropo critico, tropo indipendente; ma ero orgoglioso de portar aqua per far mejo el mondo, me pareva de esser come Gungadin, insoma>. E la sua produzione poetica? Nel 1981, per Ja prima volta tna sta Iinga poesia viene pubblicata dall’editrice Paola Tavoschi, sua moglie. Si erano sposati_nel 1959, dopo alcuni anni di attesa, per laurearsi tutti e due, ed essere indipendenti economicamente. Paola e Gigi sono stati una coppia unita come un pugno. Hanno lavorato insieme nel Sindacato, insieme nella Scuola, con pazienza, con competenza; hanno girato Clavajas - il nesti Pais Pag. 6 mezza Europa in Lambretta, in auto, con la loro famosa R4 («un‘auto, la prima che go podudo comprar a quarautadue anni, che ne ga portado a Bucarest, a Atene, su le rive del mar Nero, a Sofia, lungo el Danubio, sul Reno, a imparar, a veder; a sentir viver In gente, la storia. Me piaseria andar a veder le spiage del Baltico, ¢ poi Lubecca. Siamo stati anche a Ronciseulle, in Bretagna... Paola, un chauffeur meraviglioso!»). Nel 1986, un anno dopo aver terminato 1a sua carriera lavorativa di insegnante, & colpito da un infarto. Nonostante cid continua nel proprio impegno, anche se in modo ridotto, di cittadino e di studioso, e rimane attivissimo nelle divulgazione dei valori della Resistenza con articoli, incontri econvegni. Nel 1990 @ minacciato di morte, insieme con la consorte, da un sedicente Comitato Centrale della Guardia Naz. Repubblicana della Repubblica Sociale Italiana, perché insegnavano la storia della Resistenza, tra Yaltro. inserita nei Programmi Ministerializ «C% stato un processo nel '92, In Digos ci protesse per un periodo... ». 1 colpevoli non sono stati individuati. Ma, per ritornare alle poesie del 1981, le cose erano andate cosi: Gigi aveva scritto una composizione per la partenza da Clavais di Ovaro, dalla secolare casa dei Tavosco-Fedele (“Mettere via”). Regald i versi_ ad Aldo Tavoschi, suo suocero, proprietario della Libreria “Tarantola” di Udine e figlio di Gustavo, un poeta pascoliano, un socialista_ “fabian”, osteggiato, perseguitato dai fascisti. Aldo fece stampare, all’insaputa del genero, “il librit”, ¢ lo offerse in dono ai clicnti, insieme con il tradizionale calendario della libreria. Da allora, dopo la seconda “plaquette”, Paola, per vent'anni di seguito, ha pubblicato i “libriz”, tutti dedicati ad Aldo Tavoschi, prima e dopo la di lui morte. Venivano spediti come strenna ad amici, parenti e conoscenti in Italia, in Svizzera, in Austria, in Francia, in Germania, in N°23- Agosto 2017 Giappone e furono presentati in mostre a Lugano, a Pistoia, ad Arezzo ¢ Trieste. L’ultimo @ comparso nel 2006, con un ritardo di tre anni, dovuto alla carenza di fondi: «La situazione di crisi economica generale non ci ha pit consentito di destinare ‘annualmente una somma per noi cospicua alla pubblicazione dei “Libretti di Paola”. La poesia 6 fornata nell’angolo buio della mia vita. Ma ho preso il coraggio a due mani e ho spedito il libritt del 2006 al “Premio Trieste-Saba, Scritture di Frontiern” e ho riceouto una Menzione speciale per la poesia... Adesso che go la targa me par de esser un‘auto de marca. In realta @ stato un riconoscimento prestigioso, deciso da una Giuria di alto livello: Magris, Pahor, Bettiza, Matveijevic, tutti noti scrittori “di confine”, alcuni notissimi, Da capogiro! E lui, Luigi Raimondi Comiinesi, come la prese? Non é uno che si esalta e mena vanto. Ecco come commenta quel premio e il suo rapporto umile con il mondo della poesia. «Son anda al Café San Marco a Trieste con Paola, con Luciana ¢ Rienzo Pellegrini, ghe jera tuta la crema de la Universita de Trieste... I ga sonado, cantado, gaveno bevit un café... go Teta anca cingue versi [...] Ma, la sa, me xe capitada unaltra storia, stavolia col Premio “Luigi Petroselli, il Colore degli Anni” della Provincia de Roma che ghe go mundi una poesia e i me ga ciamado per andar a la Protomoteca in Campidoglio, ma mi non son andado per umilti, per rispeto. Due mesi dopo xe rivada a ensa una Antologia dove la unica poesia in italian era Ia mia... Mah, no so butarme in avanti, farme largo co i gomiti. La pensi che ani fa son andado verso Grado, per andar ai funerai de Biagio Marin, diverso de mi per la politica, ma grande poeta, ¢ co son riva sul ponte me go deto: “Chissa che gente importante, quanti poeti grandi che i sari a saludarlo, mi non son gnente... mi me vergogno de esser fia de lori”. E son tornado indrio». Una lezione di vita. Molte sue composizioni poetiche sono legate alla Resistenza e alle lotte civili che lo hanno coinvolto dal 1942 a oggi; della chiamata alle armi racconta «Se vede che Clavajas - il nesti Pais Pag.7 spuzavo politicamente (i me gaveva censurado una storiella perfin) perché i Reali Carabinieri i xe vegnudi a casa quatro volte per veder se ero degno de servir UItalia: destinazione Palermo. Essendo per stata bombardata la caserma dov'ero stato assegnato, fini a Campobasso, dove trovai altri meschini del Nord, Possich di Abbazia, Domenicali di Codroipo, Santarelli di Ancona, inseriti in un battaglione di siciliani. Per “italianizzarci”? Ma i siciliani erano pit ribelli di yuuntu si potesse supporre, lunto che, quando caddero le ultime linee di difesa italo- tedesche in Tunisia, i Signori Allievi Ufficiali cantarono il “Te Deum laudamus” dopo essersi riuniti spontaneamente ¢ sediziosamente in una camerata». Innumerevoli i convegni, gli incontri, le lezioni tenute da Gigi dagli anni "60 al 2016. Nella foto sopra, presentazione de "I Soldatini di piombo det signor Lazzaro Ferrari” a Terzo d’Aquileia nel 2014 La lingua usata da Raimondi nella sua poesia @ Titaliano provinciale, popolare, mescolato, talvolta nella stessa poesia, a uraltra lingua “sporca ma libera”, impura, nella quale troviamo espressioni dialettali istro-venete con accostamenti, prestiti, calchi dall'italiano puro, dal friulano, dal Carico, inuestali su una base del suo primitivo dialetto fiumano, cristallizzato al 1942, quando egli perdette il contatto con il gruppo linguistico d'origine disperso per la diaspora del 1947. Fa notare Raimond: «Mia madre mi diceoa: “No sta andar giogarte col Mario che nol parla pulito el italian... No sta dir ziscalo, ma rapato, no pek, ma fornaio, no pazcarse, ma sporcarsi. La me diseva cussi, ma noi, mi co i fradei, via! N°23- Agosto 2017 scampavimo in strada giogarse con tutti, fiumani, taliani, croati, Cussi adopero spesso parole de varie parti sentide e parlade de muleto». Percid si pud dire che Raimondi é un poeta con uno stile personalissimo e chiaramente denuncia il fatto che egli scrive per sé, per soddisfare un intimo bisogno di raccontarsi, di rivivere la vita sua e di altri che ha conosciuto © dei quali ha sentito dire, come di “Iribuno”, che egli considera «un fradel pitt vecio che i me lo ga copado i erucchi». Clie alla Resistenza e a Fiume, sua terra dorigine, il terzo filone di opere di Raimondi riguarda Clavais «Vivo a Claonis per periadi pitt o meno lunghi dal 1959 allorché sposai Paola, i cui antenati sono memtbri del “Cumun" di Clavais sin dal 1400. L'interesse mio per il paese € il suo territorio ha origin affettive che, nel tempo, & venute a coincidere con quello dello studioso e del ricercatore, che si arricchion con Tinserimento in una societi diversa da quella di origine per usi, costumi, economia, storia e soprattutto per la lingua, La mia maturazione nell'ambito clavaiano é stata lenta, ma progressiva; hn preso Vavvio dall’esame dei document di casa.. Gli interessi si sono quindi allargati € con i risultati di alcuni miei studi spero di aver contribuito alla conoscenza di uno dei villaggi piit interessanti della Carnia, che considero una delle mie patrie». Clavais, casa Tavoschi-Fedele con a sinistra il vecchio fienile “in Tarin”; del Col Gentile Clavajas - il nesti Pais Pag. 8 La ‘Poesia Di seguito ecco alcune poesie di Luigi Raimondi riguardanti Clavais Sapevo che questo giorno sarebbe venuto quando lasciati i sentieri avrei camminato sull’orlo della Ruvis oltze il bosco, dove vivono vipere screziate dalla gola rosa, per seguire le tracce del cavaliere senza volto che di notte chiama nel tinello grande di Fedel finché confonde lo stridere stregato del gufo. In Fedél, 1983 ‘Nessuno sfalcia pid, lassti dove transitano prudenti nella notte i tassi ¢ vanno sopra i prati curvi di Pustuas dove Onorio taglid quel vecchio noce dalla chioma espansa rifugio ai corvi nella forte estate. Un altro dei miei anni, 1995 Sono cessati i verdi blu delle credenze grandi di fuori e di dentro enon leggo pitt i segni di gesso sulla porta nile lettere e i numeri sul giornale, Il fischio dei falchetti in Assa @ sospeso nel vento fino a domani. Nella casa che sta dopo le altre nel paese © prima, secondo cominci a contare, mi possiede la paura di dormire nel rumore del nulla. La Casa, 1982 N° 23 - Agosto 2017 Lo stavoto in Assa negli anni ‘80 per Aldo Tavoschi Il componimento che segue é stato scritto da Gigi in memoria di Aldo Tavoschi (1906-1985) pacire di sua moglie Paola, il quale lo introdusse allo studio delle "Carte di famiglia” sulle quali si basano molte opere di Raimondi. Noi, di questo uomo saggio, riteniamo i preziosi consigli. ‘Quelli minori, per coprirci dal vento freddo dal sole cocente per accendere il focolare in agosto perché i muri hanno freddo, di dentro, per non mangiare smodato se non qualche giorno di festa per usare le mani in molti lavori col nobile legno, col ferro per camminare a piedi pitt che con ruote e motori calzando scarpe pesanti un poco pitt larghe, magari, per attraversare lontane citta dopo averne imparato le vie. E quelli maggiori, per ridere per piangere per stare nel sonno sereni, senza inquietudine o rabbia pensando ai mali futuri, per ficcare gli occhi nel cielo profondo anche nei giomni di buia tempesta. E ancora su come amare figli e fratelli sul rispetto dovuto a sorelle e nipoti sul mantenere le vecchie amicizie che sempre sié poi ricambiati, diceva, con trepido affetto. Clawajas - il nesti Pais Pag. 9 Da lui imparammo ad essere altenti alle piante nel chiuso, alle libere piante, agli alberi stretti nel piccolo brolo, agli alberi liberi nel bosco intricato, ai frutti dell'orto, le pere, le piccole mele tedesche. A riconoscere il cardo, il dente di cane, Yaquilegia orgogliosa, la malva, il colchico tenero e forte, il ranuncolo doppio, la rosa canina, ché sempre giovano l'erbe che crescono dove si é nati. I funghi che danno morte tremenda. Ea battersi, nel rigogtio d'estate, con le ortiche pungent, la schiena contro il malanno di reumi maligni. Anon avere cuore spietato con cani con gatti con grilli con pecore e ispide capre con tutti gli uccelli, in specie coi bei codirossi di casa che fanno il nido in fienile. E inoltre anon spendere in futili oggetti a non invidiare chi ha molti denari anon odiare chi vedi diverso per altra natura o popolo o fede a lottare contro i potenti tiranni con infinita pazienza e giusta misura. E infinea studiare, non solo per puro piacere, ma anche per gli altri, gli oppressi. A leggere leggere leggere di giorno di notte, e quando si @ sani e quando si cade ammalati nel letto che cid @ di grande conforto. Ad amare la propria compagna fino all'ultimo giorno che sempre ti giunge inatteso. Anon temere la morte. Un poco cristiano, di pit socialista, soprattutto un nascosto uomo di Clavajas disceso in pianura dai monti ancestrali, T'Aldo Tavosco Fedele, il libraio della Rosa Tarantola di Udine in Friuli, dietro il duomo, sotto i portici antichi. Luigi Raimondi Cominesi Preziosi consigli, 1994 23 - Agosto 2017 Clarajas - il nesti Paik Pag. 10 Le Opere Questa @ tuna bibliografia parziale dei libri, degli articoli, delle ricerche e delle opere in generale di Luigi Raimondi Cominesi 1963, “Enciclopedia Universo” - De Agostini, collaboratore per il Volume 3°. 1968, “Istruzione professionale nel Friuli Venezia Giulia” - in “Bollettino Regionale Scuola C.GL.L.”. 1968, “La scuola nella realté e nella costituzione” - in“Per un nuovo schieramento politico” di F. Solari 1969, “Dall'immagine all'espressione scritta” - in “Bollettino C.D.N.S.M.” Roma, n° 31. ‘Bollettino C.D.N.S.M.” Roma, n? 32. 1970, “11 ingnagein” - in “Bollettino Informazioni Centro Pedagogico Regionale” Numero unico. 1970, “Avviamenio alla critica cinematografica” - in “Bollettino C.D.N.S.M.” Roma, n° 35. 1973, “Cineforum” - in “Bollettino C.D.N.S.M.” Roma, n° 43, 1974, “Scuola ed emigrazione” ~ in “Quaderni Friulani” trimestrale, n? 1 1975, “ll ghetto del doposcuola” - in “Confronto” mersile di politica e cultura del FVG - n° 8 1976, “Per la liberta” - in “Confronto” Mensile di politica e cultura del FVG - n® 18-19. 1977, “il piutore partigiano Guido Tavagnaceo’” - in “Panorama” Quindicinale, Rijeka, Fiume (R.S.F.J.). le, Rijeka. 1970, “La lezione televisiva" ~ 1977, “Un monumento ai ventimila caduti italiani in Jugoslavia” - in “Panorama” Quindi 1977, “Un altro momento di repressione antipartigiana in Friuli?” ~in “Patria Indipendente”. 1983, “Lleccidio di Ravne di Gargaro” - in “Storia Contemporanea in Friuli” n° 13, IFSML. 1984, “Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza” — Ed, Walk Over, Milano, vol. 4-5-6 (1984-1989). 1988, “Dossier Szdrényi - olocausto di una famiglia” -in “Storia Contemporanea in Friuli” n° 19, IFSML. 1994, “Y Butul di Clavais - un esempio di aggregazione del '700” - in “In Guart” Numero Unico della SF. 1995, “Cecilia Deganutti, partigiana” - Quaderni delle Resistenza, n° 7, ANPI Friuli Venezia Giulia, 1996, “La Nicolina - memoria per il centenario della nascita di Nicolina Vlacancich”, ed. Paola Tavoschi. 1996, “Liliana Schmidt, una ragazza ebraica a San Daniele del Friuli net 1944” -1S.FM.L. - ANPL 1997, “Ombrone” - Rivista periodica, Pistoia, in Paolo Tesi “Ricordo di Arrigo Bugiani”. 1997, “Citadini Georgiani combattenti nelle file partigiane in Carnia, caduti nella battaglia di Ovaro. Loro sepoltura e traslazione” — Dattiloscritto, unica copia conservata nella Biblioteca “Italo Guidetti” di Ovaro. 1997, “Una quasi poesia per Luciano” - in “Il Pignarul” periodico annuale della ProTarcento. 1998, “La Rina” - in “Il Pignarul” periodico annuale della ProTarcento. 1998, “Note sulla Casa Dominicale e sulla Fornas Viera dei Tavoschi Fedele di Clavais Rivista della Societa Filologica Friulana, anno LXXIV. “Raccolta di articoli di Luigi Raimondi Cominesi” - Fascicolo prodotto in collaborazione con la Biblioteca “Italo Guidetti” di Ovaro che ne custodisce Voriginale. 2001, “Una testimonianza” - in “Patria Indipendente” periodico della Resistenza e degli ex combattenti. 2002, “Una breve nota di Cromaca Tarcentina del 1945" in “Ce Fastu?” 2000, in “Il Pignarnl” periodico della ProTarcento, 2002, “I! piano topografico della citta di Fiume e suo Territorio compreso nei nuovi confini, A.D. 1924” in “Metodi e Ricerche” rivista di studi Regionali, Anno XX, n° 1 2002, “Ab ovo: primi frammenti di un‘autobiografia” ~edito da Paola Tavoschi. 2002, “Mario Modotti Tribuno - Storia di un comandante partigiano” - Quaderni del LF.S.M.L. 2003, “Mario Foschiani ‘Guerra’ antifascista e resistente” - Quaderni del LES.M.L. 2003, “Breve traccia sulle origini della famiglia Tavoschi di Clavais in Carnia” - Volume pubblicato dall'Autore in copie limitate (una & custodita nella Biblioteca “Ialo Guidetti” di Ovaro). 2003, “L'ultima partita a carte di Rigni Stern — con augurio di buona salute ¢ Resistenza sempre” - in “Patria Indipendente” periodico della Resistenza c degli ex combattenti, Anno LI. 3 - Agosto 2017 Clavajas - il nesti Pais Pag. 11 2003, “In Vetta! Ginstifi Non solo..." = in* mnee d'una pratica sportiva estrema? Educazione alla purerzza della conquista? atria Indipendente” periodico della Resistenza e degli ex combattenti, Anno, LI. 2003, “Una crocifissione solamente & impressa nella memoria, quante altre ve ne siano, non é detto dalle Svatistiche della Storia” - in “II Pignarul” periodico della ProTarcento. innotazioni sugli odotoponimi del Comune di Udine riferentisi all’Amifascismo ¢ alla Resistenza "Metodi e Ricerche” rivista di studi Regionali 2004, in “Patria Indiperdente” Anno, LIIL 2008, “Tarcento 1943-1945, appunti per la Storia 2005, “Sedici partigiani condanmati a morte: Gemona, 31 gennaio 1945; Tarcento, 1 febbraio 1945; Tricesimo, 4 febbraio 1945" - Quaderni del LFS.M.L. 2005, “Le carceri di Via Spalato a Udine" - ANPI Friuli Venezia Giulis 2005, “Nei meandri della memoria: la giacchetta abbandonata” - in “Patria Indipendente” Anno LIV. 2005, “Clavais: il tervitorio, gli edifici e la chiesa nelle carte Tavosco-Fedele” - Edizioni del Coordinamento dei Circoli Culturali della Caria, Cjargne Culture, Cercivento. 2006, “La mia Fiume” - in “Storia Contemporanea in Friuli", Anno XXXVI, n° 37 LE.S.M.L. 2007, “Aldo Tavoschi, libraio in Udine (1906-1985)" - Centro studi regionali. 2008, “Giovanni Daniele Tavoschi Fedele “Neto” (Clavais, 1861-1936)” -in “Metodi e Ricerche” 2010, “Poesie di lotta e di speranza - frammenti dal 1694 al 2009” - Quaderni del LES.M.L. 2012, “Da Fitume a Cassino: incontro con Luigi Raimendi Cominesi” - DVD prodotto da Joker Image 2012, “Mismas” - raccolta di poesie edita da Paola Tavoschi. 2013, “La Carta della Gestapo - pianta della eittd di Udine (1943-1945) 2013, “I soldatini di piombo del signor Lazzaro Ferrari” — Libro € DVD edito da KappaVu - Joker Image. 2004, inche loro, si, anche loro! 1 Pignarul” periodico annuale della ProTarcento, in Storia Cont. in Friuli, n° 43. 2014, “Uffciali medic’ italiani prigionier di guerra nelle zone occupate della truppe austro-ungare -germaniche nel 1917-1918” - in “Metodi e Rizerche” rivista di studi Regionali 2016, “CLAVAIS - CLAVAJAS, note sulla toponomastica locale" - Associazione Culturale Clavajas. A tali pubblicazioni si aggiungono i ventidue volumetti di poesie edite da Paola Tavoschi e pubblicate annualmente dal 1981 al 2006, le tredici puntate di “Intervista ai protagonisti” andate in onda dal 1977 al 1982 per RAI-TV, Radio Trieste | in qualiti di curatore della trasmissione per I’A.N.PL., pit svariati articoli su argomenti storici e culturali,relazioni o eronache apparse dal 1965 al 2002 su “Patria Indipendente” di Roma, su “Panorama” di Fiume, su “Il Messaggero Vencto” di Udine, su “La Voce del Popolo” di Fiume, su “Il Friuli” di Udine. Sotto, due delle principali pubblicazioni di Raimondi: it volume sulla storia di Clavais e del suo territorio basato sulle Informazioni ricaoate della carte Tavosco-Fedele, la raccolta di poesie sulla Resistenza e sulla sua esperienza in guerra, CLAVAIS Clavnis, Gigi intento a scrivere nel cortile di casa, alle sue spalle la faceiata della chiesa. N°23 - Agosto 2017 Clavajas - il nesti Pais Pag. 12 Usi Civici, qualcosa si muove... L’11 febbraio 2017 gli abitanti di Clavais si sono riumiti per discutere la possibilita di costituire un. Comitato Frazionale per la gestione delle Proprieta Collettive. (Per la questione delle Proprieta Collettive o Usi Civici a Clavais vedi giomalino n° 22, pag, 3-5). L’Associazione ha messo a disposizione la sede per Tincontro che @ stato magistralmente condotto da Luca Nazzi, presidente del Coordinamento Regionale per la Proprieta Collettiva, il quale ha illustrato ai clavajani, tutti gli aspetti della gestione collettiva, i vantaggi e gli. svantaggi derivanti_ dall’amministrazione autonoma delle loro terre € boschi; boschi che alttimenti sono gestiti, ma la parola giusta sarebbe sfruttati, dal Comune di Ovaro che non ha alcun diritto di farlo. Dalla riunione @ emersa la volonta dei clavajani di gestire, 0 almeno provare a gestire autonomamente questo patrimonio. Va sottolineata anche la presenza alla riunione anche di alcuni “foresti”, chi residente, chi quasi I partecipanti alla riunione del 11 febbraio sesidente, i quali hanno dimostrato grande interesse ed entusiasmo per la questione, e addirittura hanno spronato gli autoctoni ad accettare questa sfida. Di seguito ecco un sunto della lettera inoltrata il 23 febbraio 2016 al Sindaco di Ovaro © per conoscenza al Commissariato Regionale agli Usi Civici con sede a Trieste. La lettera é stata firmata dai frazionisti rappresentanti di 13 nuclei familiar stii 17 presenti in paese. Gentile Signora Sindaca, I Frazionisti di Claoais chiedono all’Anministrazione comunale di convocare al pitt presto le votazion per eleggere il Comitato per Vamministrazione dei Beni fazionali di Claoais, ufficialmente accertati con Bando commissariale il 5 marzo 1937 € recentemente conférmati con Ia Ricognizione effettuata dall'Unione dei Comuni detia Val Degano (grazie ai finanziamenti previsti dalla legge) Tramite tale organismo Ia Comunitit di Clavais si prefigge di avviare un‘opera di recupero delle tradizionali forme di utilizzazione agro-sitoo-pastorale e di conseroazione attiva e responsabile det proprio patrimonio ambientale, in quellottica di equita intergenerazionale e di rinnovabilita delle risorse che caratteristica peculiare degli Assetti fondiari collettivi. Corti delta sottecitudine con la quale l'Anmninistrazione comunale di Qvaro dari concreta attuazione alla nostra formale richiesta, i sottoscritti Frazionisti di Clavais porgono distinti saluti, assicurando la massima collaborazione perché, al pitt presto, Ia Comuniti ritomi in possesso della gestione dei propri Beni collettivi, nel pieno rispetto dei principi costituzionali ¢ della normatioa vigente, oltre che in un rapporto di costruttion coltaborazione con il Comune e con te altre Amministrazion civiche del Canal di Gorto. i Frazionisti di Clavais Nei cinque mesi passati da questa formale richiesta non é sucesso granché, nel senso che il Comune non si @ opposto a questa volonta (anche perché non pud farlo) anzi fin da subito la Sindaca ha manifestato il proprio sostegno... ma poi risultati concreti non si sono ancora visti. Comunque simaniamo fiduciosi e pazienti, anche pexché proprio in questo periodo il Coordinamento Regionale si @ interessato particolarmente allla situazione di Ovaro, comune in cui, oltre a Clavais, ci sono anche Liariis e Ovasta (con sitnazioni diverse) che si stanno battendo per questa causa, per cui idea @ quella di organizzare un inconttro fra Y Amminisirazione ¢ i rappresentanti delle tre frazioni. N°23- Agosto 2017 Clavajas - il nesti Pais Pag. 13 JI ricordo di Robert Miles Un male incurabile si é portato via all’eta di 47 anni Roberto Concina alias Robert Miles, uno dei DJ pit famosi del mondo. Il padre di Roberto, Albino Concina @ figlio di Ines, proprio quella Ines che da il nome alla sede della nostra Associazione. Roberto era nato in Svizzera quando i suoi genitori erano emigrati per lavoro, lascid la scuola a 17 anni per dedicarsi alla musica e raggiunse il successo mondiale alla fine degli anni ’90 grazie ai suoi brani di numerosi generi e varianti della musica elettronica che vendettero milioni di copie in tutto il mondo, facendogli ottenere svariati dischi d’oro e di platino in molti paesi. E stato l’unico italiano a vincere il Brit Award, uno dei premi pitt prestigiosi della musica inglese. ‘Si é spento il 9 maggio a Ibiza, dove risiedeva da una decina di anni. Nei tre mesi successivi alla sua scomparsa sono stati numerosi gli eventi per ricordarlo, tra cui ricordiamo la serata “Dedicated to Robert Miles” tenutasi il 15 luglio nel Castello di Udine e che ha visto la partecipazione di DJ da tutta I'Europa. Anche noi dell’ Associazione Culturale Clavajas abbiamo voluto fare un piccolo omaggio a Roberto, infatti il 19 maggio durante una serata che era gia in programma a Villa Ines abbiamo osservato un momento di raccoglimento ascoltando assieme “Children” il brano che nel 1996 lo consacré, ancora giovanissimo nell’olimpo dei DJ di fama internazionale, e dedicando alla sta memoria la visione di tin mro filmato con protagonista la nonna Ines. € nata Chiara! W gli sposi 1123 marzo 2017 a nata Chiara, fighia di Sahato 97 maggio, in tina splendida giornata Vanessa e Mirco Zanier, dopo Lorenzo di sole Erwin e Elisa si sono titi in Crosilla @ la seconda nascita a Clavais matrimonio nella chiesa di Clavais. Davanti in meno di un anno! Questa netta a una folla di invitati hanno detto il fatidico controtendenza rispetto al resto della “si”. Durante il riniresco non sono mancati Carnia ci fa ben sperare per il futuro episodi esilaranti fra cui il celeberrimo del paese che ora conta 48 abitanti fissi. “taglio col Seon” e il meno noto “viaggio in Da parte di tutta l'Associazione i catriola”... La festa @ continuata all’ Hotel migliori auguri alla nuova arrivata e i Perla di Ravascletto per terminare poi a neo genitori! tarda notte. Da tutti gli amici dell’Associazione un vivissimo augurio di una felice vila assieme. N°23- Agosto 2017 Clavajas - il nesti Pais Pag. 14 Lialbero di Clavais Il 27 gennaio 2017 i dipendenti comunali, ignari del gravissimo delitto che stavano commettendo, hanno tagliato Valero della piazza di Clavais! Non sappiamo perché Y’Amministrazione Comunale abbia dato loro un simile incarico visto che non c’era nessun motivo logico per abbattere il Nostro acero. Masi tratta sicuramente di una azione premeditata, poiché ordinare a due addetti stipendiati di partire appositamente da Ovaro e spendere tre ore che avrebbero potuto dedicare a molti altri lavori di pubblica utilita, solo per tagliare un albero, non pud che essere deliberata volonta di causare un grave danno alla nostra frazione. Questa @ 'ennesima dimostrazione di come il parere delle persone che abitano il paese non & tenuto in minima considerazione dai nostri amministratori; e ora che non abbiamo piit nemmeno la consulta frazionale siamo in balia delle loro folli decision. L’albero era stato piantato negli anni '80 da Primo Billiani e Fedele Puschiasis, in tutti questi anni @ stato I’elemento principale della piazza, con la sua imponente chioma a fare da rifugio ombroso per i residenti ¢ i turisti nelle lunghe giornate estive; un tripudio di foglie colorate in autunno, una giostra per generazioni di bambini che si sono arrampicati fra i suoi rami, un monumento_ che dominava la piazza del paese che ora assomiglia a una landa desolata di asfalto e cemento. Per non parlare poi dei giomni della Sagra di San Lorenzo in cui era Telemento piii suggestive che caratterizzava la nostra festa con la hice dei fari che filtrava attraverso le sue fronde colorando la pista da ballo... Inoltre c’@ da dire che la pianta non 1) Lalbero al centro della Sagra di San Lorenzo. @ stata tagliata con I'intenzione di realizzare qualcosa, di mettere in ato un progetto di riqualificazione della piazza 0, perlomeno, di piantare qualcos'altro; no, é stata tagliata punto e basta. Infatti le radici sono stata lasciate li ad impedire qualsiasi entalivo di riutilizzare in qualche modo quel punto della piazza. Mattia Primus 2.3) I ciavajani al lavoro per cercare di rimuovere la radice e poter iantare un nugvo albero (ci stiamse ancora tavorando...) 4) L’albero 2 stato un parco giochi per tutti i bamibini di Clava, Com’e stato il tempo a Clavais -a cura di Arianna Come annunciato nello scorso numero, la rubrica del meteo si @ arricchita grazie alla messa in funzione di una stazioncina che consente di rilevare i dati 8 volte al giorno, memorizzando anche i valori notturni. La stezione é stata istallata a meta gennaio e, dopo un paio di settimane di “rodaggio”, dal mese di febbraio @ entrata pienamente in funzione. N°23 - Agosto 2017 Clavajas - il nesti Pais Pog. 15 La tabella che segue quindi riassume i valori medi, massimi e minimi di temperatura, pressione e umidita, oltre a velocita e temperatura del vento ed entita delle precipitazioni piovose. I grafici invece illustrano nel dettaglio I'andamento delle temperature @ le precipitazioni mensili. Dic. 2016 | Gen. 2017 | Feb. 2017 | Mar. 2017 | Apr. 2017 | Mag. 2017 [Temperatura media °C) 29 2.6 31 a1 93 141 [Temperatura massima, 15 14 15 20 2 25 ‘Temperatura minima 5 -13 3 “I Z 3 Pressione media (hPa) 10227 | 1013.7 | 1004.7 | 1002.6 [1002.1 [1002.1 Pressione massima 1035, 1030 1030 1020 Tors 1016 Pressione minima 990 998 985 985 989 990) Umiditi media (6) 58.6 381 70,2 617 61.9 O76 Umiditi: massima, 79 a1 99) 7 99 99 Umiditi minima 39. 20 20 1S 10 28 [Condizioni cielo (ottanti) 10 21 5 36 43 43 (Giorni di pioggia 0 0 9 4 10 16 Pioggia (mm. totali) 0 0 37 444 185.1 90.9 Giorni di neve. 0 3 4 1 0 0 [Neve (em. totali) 0 4 7 i 0 0 ‘Vento velocita media (kmh) nd. 3.8 19 34 37. 3.6 Raffiche vento (km/h) nd. 25 15,2 27 22 2B [Temperatura vento media nd 05 2.8 75: 8.6 13.6 ‘Temp. vento massima nd. im 13 20 20 24 ‘Temp. vento minima nd 3 2 =I 2 3 Da notare sicuramente 'assenza di pioggia nei mesi di dicembre e gennaio: I'ultimo giorno di pioggia @ stato il 26 novembre, fino al 4 gennaio in cui ’@ stato un leggero nevischio. La prima “nevicata” é arrivata il 13 gennaio, anche se si @ trattato di solo 2 cm. La pioggia invece @ tornata solo nel mese di febbraio. La neve quest’anno @ stata del tutto irrilevante, con circa una decina di centimetri totali, sommando tutti gli episodi di gennaio e febbraio. Gennaio @ stato comunque piuttosto freddo: dal 5 al 29 gennaio la temperatura media sempre stala inferiore allo zero. 11 18 aprile si @ vista 1a neve a circa 1300 m di quota, e il 28 aprile a circa 1500 m. Le temperature sono state basse fino a meta maggio, con medie inferiori a 15°C. I 20°C si sono raggiunti solo dopo la meta del mese. Una lunga attesa che ha fatto passare dall’inverno all’estate praticamente con una primavera che @ durata una settima! Queste le “stranezze” dei sei mesi appena trascorsi, per il resto divetitevi a valutare gli altri dati riportati! Temperatura dicembre-maggio Precipitazioni dicembre - maggio Dicantre Garni Fbirno Marzo Magiio In quarta di copertina: una visione della Braida e dello stavolo “da Butula” in Cuestulas

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