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RHYTHMICA
REVISTA ESPAOLA
DE MTRICA COMPARADA
Ao I Nmero 1
3
RHYTHMICA
REVISTA ESPAOLA
DE MTRICA COMPARADA
Ao I. Nm 1. D.LEGAL SE- 2.382-2003 ISSN 1696-5744
Direccin:
JOS DOMNGUEZ CAPARRS
ESTEBAN TORRE
Secretara:
MARA VICTORIA UTRERA TORREMOCHA
Consejo cientfico:
CARLOS ALVAR, PIETRO G. BELTRAMI, TA BLESA, JOS DE LA CALLE
MARTN, ANTONIO CARVAJAL, BENOT DE CORNULIER, MARC DOMINICY,
MARTIN J. DUFFELL, MIGUEL NGEL GARRIDO GALLARDO, ANA MARA
GMEZ-BRAVO, PABLO JAURALDE POU, JOS JIMNEZ OLIVA, HERV
LE CORRE, JORDI LLOVET, MIGUEL NGEL MRQUEZ GUERRERO, JOS
ENRIQUE MARTNEZ FERNNDEZ, RAFAEL NEZ RAMOS, SALVADOR
OLIVA, ANTONIO PAMIES BELTRN, ISABEL PARASO ALMANSA, ARCADIO
PARDO, MADELEINE PARDO, JOS MARA PAZ GAGO, CARLOS PIERA,
ANTONIO QUILIS MORALES, KURT SPANG.
Correspondencia:
FACULTAD DE FILOLOGA
DEPARTAMENTO DE LENGUA ESPAOLA, LINGSTICA
Y TEORA DE LA LITERATURA
c/ Palos de la Frontera s/n. 41004 Sevilla (Espaa)
4
SUMARIO
TRIDECASLABOS
Por PABLO JAURALDE 125
5
PROTEO EN METRO. LA POESA DE LUIS ANTONIO DE
VILLENA
Por BELN QUINTANA 251
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APPUNTI SUL SONETTO COME PROBLEMA
NELLA POESIA E NEGLI STUDI RECENTI
PIETRO G. BELTRAMI
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Rhythmica, I, 1, 2003 PIETRO G. BELTRAMI
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IL SONETTO COME PROBLEMA Rhythmica, I, 1, 2003
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sonetti del Passaggio di Enea dei primi anni del dopoguerra. Per
esempio questo:
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che lo divide in due triangoli rettangoli, detta (p. 124) linea dia-
gonale che collega la prima con la 154a sillaba del sonetto (questo
dato il pi astratto dal testo fra tutti quelli considerati); ...le mi-
sure del triangolo del sonetto si possono combinare in modo tale
da dar sempre approssimazioni per eccesso o per difetto della parte
aurea dellunit (p. 106). In effetti il cateto 11 sezione aurea
dellipotenusa (medio proporzionale fra lipotenusa e lipotenusa
11); di conseguenza il rettangolo che ha come lati il cateto 11
e lipotenusa aureo (un lato sezione aurea dellaltro). Inoltre
larea del cerchio inscritto nel quadrato costruito sul cateto 14 (cir-
ca 154) medio proporzionale fra il cerchio inscritto nel quadrato
costruito sul cateto 11 (circa 95) e il cerchio inscritto nel quadrato
costruito sullipotenusa (circa 249).
Segue (da p. 126) una descrizione della presenza del rapporto
aureo in oggetti naturali e in oggetti darte, ...cospicua serie di
esempi e di argomenti su cui impostare una ragionevole discus-
sione sugli aspetti matematici della struttura del sonetto (p. 125).
E ancora a p. 153: ...nel sonetto, interpretato come rettangolo
dai lati 11 e 14, abbiamo riconosciuto una figura geometrica che
contiene un coefficiente di proporzionalit fondamentale. La rela-
zione esistente tra gli elementi metrici basilari del sonetto infatti
identificabile con lo stesso rapporto che d origine alleffetto di ar-
monia in molti oggetti naturali e in numerosi oggetti artistici, e che
descritto in vari trattati filosofico-scientifici dai pitagorici fino ai
moderni teorici della geometria dei frattali: il rapporto aureo.
Si conclude (p. 168) che Il sonetto geometria in forma metri-
ca o, pi precisamente, trasposizione poetica di due valori numerici
fondamentali nelle scienze del Medioevo: 14 e 11.
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tutto ci come maxima pars eius quod artis est. Hec etenim circa
cantus divisionem atque contextum carminum et rithimorum
relationem consistit: quapropter diligentissime videtur esse
tractanda ( 1) [la parte pi importante di ci che riguarda la
tecnica: e in effetti essa consiste nella partizione della melodia
da un lato, nellintreccio dei versi e nella relazione fra le rime
dallaltro. Bisogna perci trattarne con la massima diligenza
(Mengaldo)]. Se si parla invece della diagonale del rettangolo
di lati 11 e 14 e dei rapporti matematici che la riguardano,
si considerano ancora numeri, ma si sono perse per strada le
sillabe, ovvero non si parla pi di un testo n di un modello di
testo, ma di entit astratte sulle quali si pu speculare prendendo
il testo come un semplice pretesto. Quanto poi [4] alla fissit e
predeterminazione delle misure del sonetto, non si negher che
essa sia un fatto centrale, anche se il polimorfismo del sonetto
nella storia dovrebbe un poco relativizzarla, e anche se, non
divenendo perci trascurabile, essa si lega con altri tratti quali
appunto lo schema delle rime. Ma qui si rischia la petizione di
principio, se si adduce la teoria dellinvenzione matematica
come spiegazione della fissit delle misure, e poi la fissit delle
misure come conferma di tale teoria.
Ammesso tutto ci che si pu ammettere, restano a mio
parere da dimostrare due punti. Il primo, che davvero Giacomo
da Lentini o chi per lui abbia compiuto i ragionamenti postulati
dalla teoria (non che li potesse compiere), considerando
che un sonetto poteva essere scritto la prima volta, dico
esagerando, persino per caso, e comunque nellambito di
unarte combinatoria che era gi molto libera in provenzale e
poteva esserlo ancor pi in Italia. Il secondo, che la replicazione
della forma del sonetto sia dovuta a propriet che tutto sono
meno che facilmente percepibili: anche a voler dare la massima
importanza ai rapporti aurei, qui non si parla dellarmonia di
forme visibili (il rettangolo aureo in architettura) o udibili
(rapporti aurei in accordi musicali), ma di calcoli complessi
su propriet considerate astrattamente; gi diverso sarebbe se
per es. gli 8 versi della prima parte fossero sezione aurea del
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RIFERIMENTI
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de cuatro (1963: 4). La lista confeccionada por el mismo autor puede leerse en
pgs. 90-91; y un comentario del editor, Alberto Navarro Gonzlez, en pgs. L-LIII
del prlogo al volumen 136 de Clsicos Castellanos, que contiene las poesas de
Iriarte.
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Andrs Bello deca: No hai lengua moderna en que los accidentes mtricos sean
capaces de tanta variedad de combinaciones (apud J. A. Dreps, 1939: 35).
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El mismo sentido histrico se manifiesta en este captulo cuando trata del asonante y
su origen. Por cierto que Luzn comenta muy bien cmo casi todos los romances del
Cancionero general tienen rima consonante, lo mismo que en los de casi todos los
poetas que vivieron hasta principios del reinado de Felipe II (1977: 368).
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En nuestro mencionado trabajo sobre teoras mtricas de los siglos XVIII y XIX
pueden verse otros ejemplos de esta discusin (1975: 222-233). As, Jos Manuel
Marroqun, en sus Lecciones de mtrica (1875), expone tambin la tesis de que la
costumbre es la que hace que un determinado nmero de slabas sea acogido como
nueva especie de verso. En castellano slo hay siete clases de versos: de cinco, seis,
siete, ocho, nueve, diez y once slabas, pues los de doce y los de catorce no son ms
que la unin de dos de seis y dos de siete, respectivamente. Pero no puede negar que
el uso ya en su misma poca acepta ms especies de verso, que slo admitir si la
generalidad de los que hablan castellano llega a conocerlas y distinguirlas. Que est
pensando incluso en versos usados por poetas de primera nota, lo dice explcitamente
Marroqun, pero lo justifica porque el poeta es empujado por el pensamiento y no
quiere sacrificarlo a la forma, lo que le lleva a adoptar una impropia (J. Domnguez
Caparrs, 1975: 228-9). Lase all, tambin (pgs. 224-225), la opinin de Vicente
Salv (1859), que no cierra la puerta a versos de 16 y 18 slabas.
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REFERENCIAS BIBLIOGRFICAS
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THE IAMBIC PENTAMETER AND ITS RIVALS
MARTIN J. DUFFELL
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7 only when position 6 also contained one, Garcilaso made the second half of his
line stress-syllabic, with no prominent syllables in odd-numbered positions after
3 (see Duffell 1999a: 37-44).
7
It should be noted that the changes made by Garcilaso to the endecasillabo also
occurred in the endecasillabi of Torquato Tasso (b. 1544, d. 1595); see Duffell
1991: 403-04.
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While a constraint on strong syllables in weak positions is the defining feature of
the iambic pentameter, the content of strong positions plays a major role in deter-
mining the rhythm of individual lines. The iambic pulse becomes stronger with
each strong position that contains a stressed syllable, and weaker with each one
that does not, and this is the chief source of the rhythmic variety that is found in
the work of the most skilled poets.
13
Chaucer modified the endecasillabos verse design by eliminating lines with acce-
nted syllables in positions 4, 7, and 10, which have a triple-time rhythm, and 3, 6,
and 10, where the rhythm changes from anapaestic to iambic. The chief difference
between Chaucers verse design and later iambic pentameters is that the former
allows a void in initial weak positions (making headless lines). As noted above
(n6), Garcilaso also avoided the 4-7-10 line; unlike Chaucer, however, he allowed
3-6-10 lines, which later poets employed even more extensively in their endeca-
slabos (see Dominicy in press).
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The long lines of Sir Thomas Wyatt (b. 1503, d. 1542) include
many that meet the definition of iambic pentameter, and almost
as many that do not. Although he was well able to compose
regularly iambic decasyllables, he often chose to do something
else, as the following lines from his sonnets illustrate: (the
numbers are those in Rebholz 1978):20
18
Lyric caesura, as its name implies, arose in sung verse, where stress in position 3
was relocated to the e-atone in position 4. This was one of three ways of accom-
modating feminine words at the caesura in medieval French, of which only one is
employed today, the elision of the e-atone before a vowel.
19
Dunbars language contains fewer monosyllables and more disyllables than that
of other poets writing in English, including the Scottish ones. He ensures that a
high proportion of his lines have no word break at position 4 by the liberal use
in positions 4-5 of two Scots grammatical forms that are not available to modern
English: syllabified plurals in is and syllabified past participles in it (see Duffell
2002: 296).
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All texts in this article are presented with the following scansion aids: (1) words are
double-spaced, (2) possible caesurae are further spaced, (3) separately counted
syllables are hyphenated, (4) stressed syllables more prominent than their neigh-
bours are in bold typeface, (5) atonic monosyllables and secondary stressed sylla-
bles are underlined when they occupy a strong position, (6) void weak positions
are marked V.
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(1) The li-vely sparks that is-sue from those eyes (XXV.1)
(2) Like the im-mea-su-ra-ble moun-tains (XXIV. 1)
(3) But of ha-ting my-self that date is past (XII. 3)
(4) En-vy them be-yond all mea-sure (XXII. 4)
(5) With fei-gned vi-sage now sad now me-rry (XI.11)
(6) Who-so list to hunt, I know where is an hind (XI. 1)
(7) I fly a-bove the wind yet can I not a-rise (XVII. 3)
Instance (1) has both ten syllables to the final stress and an
iambic rhythm but the remainder are clearly not iambic penta-
meters: (2) has 8F syllables, (4) 7F, (5) 9F, (6) 11F, (7) 12M,
and (3), (5), and (6) do not have an iambic rhythm. A more detai-
led analysis of the twenty-two sonnets that are most certainly by
Wyatt shows the following distribution of line lengths (Duffell
1991: 549):21
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the second, and this reinforces the semantic contrast in the image
of predator and prey. The irregularity of this line is evidence
not only of Wyatts metrical intention but also of his superb
craftsmanship. Clearly the iambic pentameter is only one possible
realization of his verse design, which can be deduced only from
a close study the lines that do not meet that definition. Endicotts
dissertation is such a study, and she suggests that Wyatts frequent
lapses into triple time may have been in imitation of the Italian
endecasillabo with its variety of rhythms (1963: 108-09). But
Wyatt employs twice as many triple-time lines as Petrarch when
he adapts one of the latters poems (Rebholz, IX; see Duffell 1991:
556). A more likely explanation is that Wyatt was as intolerant of
rhythmic monotony as he was of syllabic. Endicott also supports
the conclusion of Baldi 1953 that Wyatt wished to mix flowing
lines (iambic pentameters, with their 2 + 3 or 3 + 2 stresses)
and balanced, or symmetrical ones like (5) above, with its 2 + 2
stresses, or (6), with its 3 + 3 (1963: 72).
Another hypothesis of Wyatts verse design is that of Rebholz,
who argues that Wyatts metrical intention was not the iambic
pentameter as we know it, but a flexible pentameter, one in
which weak positions may be occupied by zero or two syllables
(1978: 44-55). Such a metre is termed a dolnik by Tarlinskaja
1976 who classifies it according to the number of ictuses, or
beats, that its verse design contains. But the number of beats in
Wyatts long line varies from 3 to 6; only 61 per cent of lines
have four beats, the most common number (Duffell 1991: 554).
While this may disqualify Wyatts metre as a dolnik, his verse
does seem to work on similar principles. It is based not on
syllable-count, but on beats and offbeats, and only when each
of these corresponds to one syllable does an iambic pentameter
result. Weak positions, or offbeats, comprising zero or two
syllables are a characteristic of Lydgates metre (Duffell 2000a:
236-40) as well as of the dolnik, and Wyatts metre can thus be
seen as following a traditional English mode of versifying.22
22
Note that only 43 per cent of Wyatts non-decasyllabic lines fall into any of the four
categories that Schick (1889) proposes for Lydgates (Duffell 1991: 554-55).
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Surrey does use a few lines with no word boundary after position 4 in his rhymed
verse, as in With form and fa-vour taught me to be-lieve (Poem 13, l. 3).
He uses even more in his most important invention, blank verse, but this may be
because, when he translated Virgils Aeneid, he had access to the Scots version of
Douglas, which is in Chaucers metre.
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Strang 1980: 288 notes a significant increase in monosyllables between the ele-
venth century and the sixteenth; by my calculation early Modern English texts
comprise + 75% monosyllables, Old French texts + 60%, and fourteenth-century
Italian texts + 50% (Duffell 2002: 305).
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Piera 1980: 109-14 argues that the verse design of the cognate
Spanish metre is essentially amphibrachic, i.e. the line contains
four feet, each of three syllables accented weak-strong-weak;
this analysis is confirmed by Duffell 1999a: 65. In terms of
parametric theory (which Hanson & Kiparsky refrain from
applying to triple-time verse (1996: 300)), such a verse design
must be as follows: the template has eight positions orientated
weak-strong; the correspondence rules make weak-position size
equal one syllable, and strong-position size one syllable plus an
optional post-tonic syllable; the prominence site/type constraints
bar weak syllables from appearing in strong positions unless
they share it with a preceding strong one. This verse design
is most transparent in lines like (29), where word boundaries
conveniently coincide with foot divisions. Note that in none of
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the quoted lines does the final strong position contain a post-
tonic syllable, nor in (30) and (31) does position 4 (scanned
here as a void). Both hemistichs of this line also contain the
most common source of variety in the metre, a void initial weak
position.
The strong triple-time rhythm that runs through the quoted
lines gives them a sing-song effect in stress-timed English; in
syllable-timed Spanish such a rhythm appears sonorous but not
melodious (Lzaro Carreter 1972: 377). This metre doubtless
reminded its English readers of proverbs and traditional sayings,
and was therefore admirably suited Tussers content, helping
endow it with rustic charm. Edmund Spenser (b. c.1552, d. 1599)
also employed tumbling verse in a rural context: three sections
(May, July, and September) of his Shepheardes Calender
(McCabe 1999: 23-156) are in this metre. In later centuries
tumbling verse fell into disuse, although a closely related metre
called the four-ictic dolnik prospered (Tarlinskaja 1976: 108-
22). Two syllables are the maximum, rather than normal, weak-
position size in the dolnik, as, for example, in The Statue and
the Bust (Williams 1954: 113-2) by Robert Browning (b. 1812,
d. 1889). In contrast to the multi-purpose iambic pentameter,
the dolnik has mainly been chosen for verse in an informal
register, and true tumbling verse, with a stress on every third
syllable, has endured only as a vehicle for special effects. Thus
in Brownings How They Brought the Good News from Ghent
to Aix (Williams 1954: 16-18) the tumbling verse emphasizes
the galloping content of the poem. Although they have become
limited in their use, the dolnik and its antecedent tumbling
verse were the strongest native candidates for the long-line
canon. Both evolved from Old English four-beat verse, and it is
a measure of how much the English language has changed that
they no are longer a better fit for it than the iambic pentameter,
the rhythm of the foreigner, as Saintsbury called it (1906: 75;
see also Lewis 1898: passim).
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C. Conclusion
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WORKS CITED
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BLAS DE OTERO: MTRICA Y POTICA
JUAN FRAU
1. Introduccin
1
Cfr. Valry, Paul: Poesa y pensamiento abstracto, en Teora potica y esttica,
Visor, Madrid, 1990, pgs. 102-103; cfr. Romero Luque, Manuel: Poesa y visin
potica en don Miguel de Unamuno, Padilla, Sevilla, 2000, pgs. 102-106.
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8
Otero, Blas de: Historias fingidas y verdaderas, Alianza, Madrid, 1980, pg. 33.
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17
Ibidem, pg. 38.
18
Otero, Blas de: Que trata de Espaa, Visor, Madrid, 1985, pg. 30.
19
Ibidem, pg. 137.
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2.3. El soneto
Blas de Otero ha sido reconocido como uno de los principales
sonetistas de la poesa espaola, tanto por la cantidad proporcional
dentro de su obra Sabina de la Cruz cuenta un 50% de los poe-
29
Otero, Blas de: Pido la paz y la palabra, cit., pg. 30.
30
Ibidem, pg. 60.
97
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98
BLAS DE OTERO: MTRICA Y POTICA Rhythmica, I, 1, 2003
99
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114
BLAS DE OTERO: MTRICA Y POTICA Rhythmica, I, 1, 2003
endecasilbico:
-perdidas en la historia (7) esa de los conquistadores (9)
-el polvo (3) a los versos que se nos desvanecen (11)
-en un poema si (6+1) lo sostiene su ritmo intransferible (11)
115
Rhythmica, I, 1, 2003 JUAN FRAU
116
BLAS DE OTERO: MTRICA Y POTICA Rhythmica, I, 1, 2003
117
Rhythmica, I, 1, 2003 JUAN FRAU
70
Alarcos, Emilio: Op. cit., pgs. 102-110. Cfr. Zapiain, Itziar e Iglesias, Ramn:
Aproximacin a la obra de Blas de Otero, Narcea, Madrid, 1983, pgs. 98-100.
71
Alarcos, Emilio: Op. cit., pg. 134.
72
Ibidem, pgs. 88-96.
118
BLAS DE OTERO: MTRICA Y POTICA Rhythmica, I, 1, 2003
119
Rhythmica, I, 1, 2003 JUAN FRAU
76
Ancia, cit., pg. 156.
77
Ibidem, pg. 108.
78
En castellano, cit., pg. 60.
79
Respectivamente: En castellano, pgs. 50 y 52; Ancia, pgs. 123 y 139.
120
BLAS DE OTERO: MTRICA Y POTICA Rhythmica, I, 1, 2003
4. Palabras finales
121
Rhythmica, I, 1, 2003 JUAN FRAU
122
BLAS DE OTERO: MTRICA Y POTICA Rhythmica, I, 1, 2003
BIBLIOGRAFA
123
Rhythmica, I, 1, 2003 JUAN FRAU
124
TRIDECASLABOS
PABLO JAURALDE
125
Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
126
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
4
Las convenciones de la notacin se basan en marcar mediante guarismo rabe se-
guido de punto la posicin de los acentos rtmicos (por ejemplo: 4.7.10); cuando
damos dos o ms guarismos trabados por el signo + nos referimos, sin embargo, a
secuencias hemistiquiales de ese nmero de slabas (por ejemplo 7+7).
127
Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
128
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
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Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
130
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
sea
oo oo (y entonces 7+7)
7
Lo ms probable es que, con este esquema, funcione como dodecaslabo.
8
Existe siempre, la posibilidad de ejecucin de un verso o un ritmo en zonas margi-
nales, con lecturas originales; pero esas realizaciones se pueden producir cuanto
menos rgida haya sido la versificacin, por eso ocurre en versos poco codifica-
dos, en versificacin libre y en versculos.
131
Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
sea
oo o oo (y entonces 8+6).
132
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
10
Con extrarrtmico en primera: 1.2.4+4.7. Tambin permite la lectura 2.5+4.7
(6+8).
11
Analizaremos en nuestro prximo Manual de Mtrica las razones.
133
Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
Parecera, por tanto, que la secuencia 7+6 tendra que ser otra
modalidad del tridecaslabo como verso exento, sobre el patrn
siguiente:
ooo oo o / oo oo o
134
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
135
Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
de trece. Volvamos a recoger este dato, que nos servir para de-
limitar el campo del tridecaslabo como verso exento.
Mientras que, finalmente, los que llevan acento en octava se
acomodan al alejandrino, sobre todo si admiten lo que ocurre
casi siempre un acento secundario en sexta:
9+4 (=7+7)
oooo oooo / ooo = ooo oo o / oooo = ooooo / o ooo o
136
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
6+7 = 4.6+2.6
La claridad est debajo de las cosas
(Roberto Juarroz)
6+7
ya no puede seguir doblando las esquinas
(Roberto Juarroz)
1.3.6+2.6
tanta vida y jams me falla la tonada
(Csar Vallejo)
6+7 =2.3.6+2.4.6
(el alejandrino se produce con alguna dialefa en el primer hemisti-
quio y admite varias realizaciones)
He aqu que hoy saludo, / me pongo el cuello y vivo
(Csar Vallejo)
7+6 = 4.6+ 2.5
para que el nio juegue, / las rosas ms blancas
(Dulce M Loynaz)
para que el nio jue / gue las rosas ms blancas (es decir:
4.6+3.6)
7+6= 3.6+5
y sudamos blasfemias y melancolas
(M. Benedetti)
y sudamos blasfe / mias y melancolas (3.6+6)
4.6+6
el espesor de un tiempo cada vez ms dbil
(G. Talens)
el espesor de un tiem / po cada vez ms dbil 7+7 (4.6+3.6)
2.6+3.6
Cuando era como vos / me ensearon los viejos
(M. Benedetti)
1.4.6+2.6
quiero expresar mi angustia / en versos que abolida
(Rubn Daro)
137
Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
138
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
13
Tambin lo son, obviamente, los que exceden al alejandrino, tal el arranque de
Noche de los vencejos, alejandrinos de G. Carnero: Realidad, puerto de niebla,
engao de los ojos, / circunferencia de aire que desmiente el sentido...
139
Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
140
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
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Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
142
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
ejemplo un endecaslabo con acentos en 2.7.10, 3.5.8, etc. Los versos pueden ser
irregulares y libres al mismo tiempo, desde luego. Lo normal es que se aluda con
verso libre a la mezcla de versos silbicamente distintos en una misa composicin,
sin intento de lograr un conjunto de estructura reconocible.
18
Contexto: verso inicial de un poema de 13 versos libres, de 9, 3, 12, 7, 3, 6,4, 9,7, 5,
6 y 6 slabas; la regularidad rtmica se logra acudiendo a versos de arte menor; el
verso de 12 es de 8+4=4.7+3). Este verso inicial puede realizarse de modo regular,
como alejandrino, por tanto, aun cuando los versos iniciales de cualquier poema
son siempre los ms abiertos a la irregularidad de un ritmo todava no empleado.
19
Trece slabas. Contexto: noveno de 11 versos libres, con un dodecaslabo clsico
(2.5+2.5) y tres decaslabos, adems de los versos de arte menor. La regularidad
pide un alejandrino).
20
Es el curioso comienzo de un poema de 23 versos; seguir luego una serie de octo-
slabos y versos de arte menor, solo entreverados por un dodecaslabo. Lo curioso
de este comienzo es que su esquema rtmico se contradice y son realmente libres e
irregulares; adems si se intentan realizar como dodecaslabos la escansin alarga
los hemistiquios, o porque terminan en slaba aguda o monoslabo o porque des-
hacen sinalefas.
143
Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
21
Dormido un nsar se deslizaba por el ro: catorce slabas, el monoslabo en sexta
evita el corte hemistiquial despus de se, aunque no es muy forzado leer Dormido
un nsar se des/lizaba por el ro [2.4.6+2.6]). Solo puede leerse como alejandri-
no o como pentadecaslabo22 (o bien 5+9= 2.4+4.8; de modo ms forzado 7+8=
2.4.6+3.7). Y los ciervos entre el ramaje se tendieron, (trece slabas con monos-
labo en sexta, que al sinalefear con la preposicin anterior exige una lectura algo
forzada: y los ciervos entre el/ ramaje se tendieron (3.5+2.6); tridecaslabo tipo
uno. Las hojas silenciosas quedaron inmviles... (Trece slabas mtricas, por el
esdrjulo final, con fcil ritmo de alejandrino 2.6+2.5= 2.6+3.6).
22
Con una aire de seguidilla (7+5), con pausa despus de muerte y rpida pronuncia-
cin de rfaga.
144
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
23
Alejandrinos cannicos, sin problemas, son:
el mar que se endereza hasta ponerse en pie...
Y vuela como el mar, tal luminosa nube
Su save blancura de llama adromecida
Una nube se extiende como pluma naranja
Y veo todava que, con un manto negro
El baco nocturno no alcanza a dar razn
Fuertes amurallados como insomnes gigantes
Y de nuevo las cumbres, extensiones de cedros
Y selvas y mandas de cebras y girafas...
145
Rhythmica, I, 1, 2003 PABLO JAURALDE
suyas
146
TRIDECASLABOS Rhythmica, I, 1, 2003
147
148
VERSO Y PROSA EN LA ETAPA AMERICANA DE
JUAN RAMN JIMNEZ
1. ESPACIO
149
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
150
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
151
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
del poeta, como no sea por ahuyentar al filisteo y quedarse slo con
sus fieles (Gerardo Diego, 1984: 343).8
8
Vase tambin: Por un capricho de tantos como los que l abrazaba en un mo-
mento u otro de sus proyectos y de sus publicaciones termin por publicar este
poema como en prosa, en forma amazacotada, en apretados rectngulos de letra
no grande, tal como apareci completo en la revista Poesa Espaola de Madrid
(Gerardo Diego, 1984: 344).
152
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
9
Y slo la voluntad del poeta de verter sus poemas en la tipografa de la prosa, ese
engao de los ojos, [...] (Paraso, 1971: 264).
10
Alegre (1999: 416-418) ofrece la versin en verso libre de El desnudo infinito,
bajo el ttulo No quiero exaltacin de las eternidades, que puede verse en el
Anexo correspondiente.
153
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
11
Segn anota Urrutia, en Leyenda, aparte de modificaciones y de reconstrucciones
de los poemas, casi todos aquellos que fueron inicialmente escritos en verso libre
adquieren forma de prosa (Urrutia, 1981: 725).
154
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
155
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
Este tipo de anlisis, que sin duda tienes sus precedentes como
seala Utrera (2001: 243), slo ser vlido si se demuestra que
el versculo es una realidad rtmica distinta a la serie de versos
simples que resultara de su descomposicin. En el ejemplo an-
terior, no seran equivalentes los dos versculos de Espacio 1.4-5
y los cuatro versos que obtendramos de su descomposicin:
y de todo lo porvivir. 9
No soy presente slo, 7
sino fuga raudal de cabo a fin. 11
Y lo que veo 5
156
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
157
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
14
Poema denominado El desnudo infinito en su versin definitiva en prosa.
158
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
15
As, por ejemplo, H. Young apunta: Esta [supresin de alusiones contemporneas
en el tercer Fragmento] es la nica diferencia importante entre las varias versiones
de Espacio. Lo dems, aun cuando se trata del cambio del verso libre a la prosa,
es slo una cuestin de la puntuacin o alguna que otra palabra (Young, 1981:
183 n.1). Vase igualmente Albornoz (1982: 66 n.10).En las dos primeras partes
hallamos mnimas variantes enriquecedoras (de palabras y de sintagmas); y Vi-
llar (1986: 48): Naci en verso libre [Espacio] en enero de 1941 y as lo continu
Juan Ramn al ao siguiente, pero hacia 1953 decidi prosificar todo su verso y
Espacio cambi su forma, aunque las variantes sobre los versos sean pocas y sin
importancia.
159
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
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JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
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JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
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6. COHERENCIA EN EL PLANTEAMIENTO
166
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
167
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
168
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
7. Y LA RIMA EN ESPACIO?
169
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
20
Se cita un solo ejemplo de cada esquema de rima, auqnue los datos podran multi-
plicarse.
170
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
21
dulzura no entra estrictamente en esta rima, pero sobre esa palabra recae el acento
rtmico de 6 slaba.
171
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
22
Esta ltima aparicin de igual no puede considerarse una rima, pero en esa palabra
recae el acento rtmico de 6 slaba.
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JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
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Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
174
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
175
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
Por mi suerte, sali, como despus me dijo, por la otra boca del
pensado tunel y vio salir tambin el sol sobre la nieve.
176
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
177
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
178
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
BIBLIOGRAFA
179
Rhythmica, I, 1, 2003 MIGUEL . MRQUEZ
180
JUAN RAMN JIMNEZ: ETAPA AMERICANA Rhythmica, I, 1, 2003
181
182
MODULACIONES DE LA LIRA EN LA OBRA DE
ANTONIO CARVAJAL
183
Rhythmica, I, 1, 2003 J.E. MARTNEZ FERNNDEZ
184
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
185
Rhythmica, I, 1, 2003 J.E. MARTNEZ FERNNDEZ
1
Tomo la nota de Chicharro, Antonio. 1999: 41-42.
186
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
187
Rhythmica, I, 1, 2003 J.E. MARTNEZ FERNNDEZ
188
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
Como coda
de aquel musicalsimo
roco, hijo yo de tanta tierra,
189
Rhythmica, I, 1, 2003 J.E. MARTNEZ FERNNDEZ
dursimo, blanqusimo,
ceder deba a la guerra
cerlea de ti mismo: cuanta encierra
190
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
191
Rhythmica, I, 1, 2003 J.E. MARTNEZ FERNNDEZ
192
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
193
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194
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
195
Rhythmica, I, 1, 2003 J.E. MARTNEZ FERNNDEZ
196
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
No exquisitez ni exceso
de desdn ni pureza pretendida,
ms por silencio leso
(que no es pequea herida
mentira hallar donde se busca vida),
197
Rhythmica, I, 1, 2003 J.E. MARTNEZ FERNNDEZ
198
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
199
Rhythmica, I, 1, 2003 J.E. MARTNEZ FERNNDEZ
de luz en l, pudiere
oscurecerlo. Oh campo que no muere
200
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
201
Rhythmica, I, 1, 2003 J.E. MARTNEZ FERNNDEZ
Siempre la sosegada
distribucin del agua y del deseo:
3
Los poemas Remansos, Trances y mbitos, del mencionado cuaderno, son
los que acompaan, respectivamente, a las fotografas de Francisco Fernndez,
Alfredo Lpez y Snchez Montalbn en Granada sugerida (Carvajal, 2002). De-
jamos fuera de nuestro anlisis el poema Remansos: pese a su disposicin en
estrofas de cinco versos, la combinacin de versos endecaslabos y pentaslabos
y la rima interestrfica (la asonancia en ae cruza toda la composicin), lo apartan
del esquema clsico de la lira.
4
Anotamos que en Miradas sobre el agua (1993) practic tambin Carvajal la asonan-
cia con una estrofa cercana a la lira de cinco versos, el sexteto-lira, disponiendo
los versos, salvo alguna variante ocasional, de la siguiente manera: 7a 7b 11C
7a 7b 11C: se trata del poema inicial de la seccin IV, titulada Vsperas
de Granada: As es la paz, me dicen. / As es la muerte, espero, / cerrada a cal
y canto la esperanza. / Desde los montes giles / baja un rumor de yelo / que por
las venas se desliza y clama. Transcribo esta estrofa porque en ella est presente
el fenmeno que el propio Carvajal bautiz como rima en cada, que disocia la
rima del acento, haciendo que rimen en asonante dicen / giles.
202
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
203
Rhythmica, I, 1, 2003 J.E. MARTNEZ FERNNDEZ
204
ANTONIO CARVAJAL: LA LIRA Rhythmica, I, 1, 2003
REFERENCIAS BIBLIOGRFICAS
205
206
LA MTRICA EN LAS TRADUCCIONES AL
CASTELLANO Y AL CATALN DE LOS SONETOS
DE WILLIAM SHAKESPEARE
SALVADOR OLIVA
207
Rhythmica, I, 1, 2003 SALVADOR OLIVA
208
LOS SONETOS DE WILLIAM SHAKESPEARE Rhythmica, I, 1, 2003
2
Como ya es sabido el cataln, como el francs, da nombre a los versos a partir de
sus slabas mtricas. El castellano, en cambio, como el italiano, les da nombre
aadiendo una slaba ms. As, por simplicidad expositiva, cada vez que nombre
un verso, lo har segn la convencin castellana, lo cual significa que, en cataln,
habra que nombrarlo como si tuviera una slaba menos.
209
Rhythmica, I, 1, 2003 SALVADOR OLIVA
3
No voy a citar las traducciones en prosa, naturalmente, aunque se le haya dado
apariencia tipogrfica de verso, ni tampoco citar todas las existentes en verso,
sino las que tengo ahora mismo a mi alcance. Entre otras, no incluyo las versiones
de Mariano de Vedia (1954) y las de Miguel ngel Montezanti (1987), por ser
versiones endecasilbicas y alejandrinas respectivamente, ya representades en los
ejemplos de (2).
210
LOS SONETOS DE WILLIAM SHAKESPEARE Rhythmica, I, 1, 2003
Ante tal diversidad de soluciones (sin contar con las que estn
en prosa o las que tipograficamente se presentan como si fueran
en verso, pero no lo son), los lectores que no se han aventurado
nunca a traducir deben pensar que esta profesin es poco seria.
Hace falta un examen muy minucioso para darse cuenta de que
todas tienen sus virtudes y sus defectos, y que sus diferencias
son menores de lo que parece a primera vista. No es necesario
decir que las traducciones con rima, muchsimo ms difciles,
tienen que apartarse un poco ms del original y apoyarse ms
en las capacidades poticas del traductor. Pero no es mi objetivo
aqu hacer una valoracin de las traducciones, sino examinar
las distintas soluciones mtricas. Podramos clasificarlas de la
manera siguiente:
211
Rhythmica, I, 1, 2003 SALVADOR OLIVA
Endecaslabos: 2 b, f, g
Tridecaslabos (con rima): 2a
Combinacin de alejandrinos y tridecaslabos (con rima): 2 h
Alejandrinos: 2 c, d, i
Mtrica compleja: 2 e
212
LOS SONETOS DE WILLIAM SHAKESPEARE Rhythmica, I, 1, 2003
213
Rhythmica, I, 1, 2003 SALVADOR OLIVA
3 (a) W S W S W S | W S W S W S <W>
(b) W W S W W S | W W S W W S <W>
(c) W S W S W S | W W S W W S <W>
(d) W W S W W S | W S W S W S <W>
(e) W S W S | W S W S | W S W S<W>
6
En realidad, la explicacin de por qu los ltimos pies WS de cada secuencia no
aceptan la inversin es porqu las posiciones forman pies y los pies que permiten
la inversin son pies dbiles (W) y los que no los aceptan sn fuertes (S).
7
Garca calvo, en el prlogo a su traduccin de los sonetos (pg. 27), interpreta este
modelo (o submodelo) ternario como la aplicacin de una inversin en el segundo
y quinto pie. Pero esta explicacin sera insuficiente para explicar los tridecasla-
bos con ritmo anapstico del tipo que acabamos de ver en (3 b). La prueba es que
el mismo ejemplo suyo (a mis ojos sin vista tu sombra y tu idea) es interpretado
de la manera siguiente (subrayo las inversiones):
a mis o-jos sin vis-ta tu som-bra y tu i-de- <a>
W S S W W S W S S W W S <W>
Que se trata de una explicacin inadecuada lo muestra la misma prosodia del
ejemplo de verso: ambos posesivos, suponiendo que fueran tnicos, quedaran
desacentuados porque los acentos adyacentes de ojos y de sombra absorbiran
los acentos de los posesivos. El lector puede comprobar que este verso se adapta
perfectamente al submodelo ternario sin necesidad de hablar de anaclasis. Vase
nota 5. El tridecaslabo trimembre tambin es interpretado, inadecuadamente a
mi parecer, como un verso cesurado de dos secuencias, por ejemplo 8 + 4 en y
en frescos nmeros contar tu flor completa. Es mejor explicar este verso como
un tridecaslabo trimembre con acentos en las slabas cuarta octava y doceava. El
tridecaslabo no tiene cesura ni est formado por hemistiquios.
214
LOS SONETOS DE WILLIAM SHAKESPEARE Rhythmica, I, 1, 2003
215
Rhythmica, I, 1, 2003 SALVADOR OLIVA
La razn por la cual los versos de (4) y (7) se adaptan a los dos
patrones mencionados lo podemos ver visualmente en (8) Las
dos lneas verticales indican cesura10 (o frontera de hemistiquio);
La lnea sola vertical indica coupe (o frontera de colon) y, final-
mente la lnea inclinada indica ambigedad:
8 (a) 1 2 3 4 5 6 <7> | 1 2 3 4 5 6 <7> Alejandrino
(b) 1 2 3 4 5 6 | 7 8 9 10 11 12 <13> Tridecaslabo
T pue-des ser-me fiel <> | y no pue-do sa-ber -<lo>
216
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12
S que se me ha colado alguno, pero ha sido por incapacidad de encontrar una solu-
cin semejante con los otros metros usados a lo largo del libro.
13
Espordicamente pueden aparecer endecaslabos con acentos en la segunda y octa-
va. El siguiente es un ejemplo de Plou, de J. Carner: a to-tes les es-ta-ci-ons
de Fran-a. Ya he demostrado en otro lugar que estos endecaslabos pueden ser
mtricos con la condicin de que la slaba cuarta o la sexta sea reacentuable; es
decir: que tenga una slaba tona a la izquierda y otra tona a la derecha.
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14
Seguramente por la misma razn los endecaslabos a mnore (4+6) son ms eurt-
micos que los a majore (6+4).
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La libert metrica una caratteristica anche della poesa scenica, tendente alla
polimetria, seala Pietro Beltrami (1994: 125) para la poesa italiana.
2
Cfr. I. Paraso (2000: 272-274). La octavilla aguda tambin llamada octavilla ro-
mntica, por el amplsimo uso que el Romanticismo hace de ella es italiana de
origen: surge en los cantabili del siglo XVIII, y es divulgada por los melodramas de
Metastasio (1698-1782). En Espaa est documentada en Gerardo Lobo (1679-
1750). A su vez, la octava romntica o aguda fue popularizada por Salvador
Bermdez de Castro entre 1835 y 1840. Su majestuosidad la hace apta para la
narrativa y la lrica.
3
Cfr. Francesco Bausi y Mario Martelli (1993: 205-208). Concretamente, sobre el es-
quema ms difundido en Espaa (aa:bb), sealan que en la literatura italiana
es fortunatissimo, y citan poemas de Frugoni, Meli, Fantoni y Parini.
4
Toms Navarro Toms (1991: 283) seala que la lrica cantada, que se haba man-
tenido al margen de la Mtrica durante el Neoclasicismo, es una de las influencias
de la mtrica romntica. La diversidad de metros y estrofas se haba aplicado
tambin al poema narrativo. La poesa romntica vena a desarrollar esta prctica,
aplicndola principalmente a su nuevo gnero de cuentos o leyendas en verso.
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2. La escala mtrica
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Lord Byron haba muerto en 1824, en la batalla de Missolonghi, luchando por la
independencia de los griegos. La simpata en toda Francia por la causa griega
repercute sobre Les Orientales, dndoles actualidad.
Hugo toma algunos epgrafes rabes y persas en Odes et Ballades, y en junio de
1820 resea el libro de Thomas Moore Lalla-Roukh, o La Princesa Mongola.
7
Pierre Albouy, en sus notas a este poema en las uvres potiques de Hugo, seala
que estos djinns tienen poco que ver con los del Corn o Las mil y una noches
(aunque puedan atacar al viajero o colarse en las casas mal cerradas). Pero por el
ruido de cadenas y su espectralidad se parecen ms a los de la mitologa medieval
(ronda del Sabbat, vampiros, etc.).
8
Vase el anlisis que de Les Djinns realiza Maurice Grammont (1967: 182-184).
9
Michle Aquien (1992: 106) menciona el huitain romantique y seala su rima:
ababcccb. Nosotros indicamos la rima aguda mediante vocal, como es costumbre
entre los autores espaoles.
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Por ejemplo, en el grupo V: A casa me recojo; / echemos el cerrojo. / Qu triste
y amarilla / arde mi lamparilla! (etc.) O bien en el XI: Partieron! La sonante
nota/ a la hueste infernal derrota. / Uno a otro apresura, excita, / estrecha, empuja,
precipita (etc.).
12
San Antn, no soy tu devoto, / si no le pones luego coto / a este diablico alboroto.
/ Motn semeja, o terremoto, / o hinchado torrente que ha roto (etc.).
13
Ah! Por fin en la iglesia vecina / a sonar comenz la campana... / Al furor, a la loca
jarana, / turbacin sucedi repentina. / El taido de aquella campana / a la hueste
infernal amohna, / sobrecoge, atolondra, amilana. / Como en pecho abrumado
de pena / una luz de esperanza divina; / como el sol en la densa neblina, / de los
montes rizada melena (etc.).
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Veamos algunos versos de este inmortal poema: algunos octoslabos y algunos
endecaslabos de la rama ascendente, y luego, de la descendente, algunos pentas-
labos adems de los trislabos y bislabos finales.
Y algazara y gritera, / Crujir de afilados huesos, / Rechinamiento de dientes
/ Y retemblar los cimientos, / Y en pavoroso estallido / Las losas del pavimento /
Separando sus junturas / Irse poco a poco abriendo, [...] // Es su esposo! los ecos
retumbaron, / La esposa al fin que su consorte hall! / Los espectros con jbilo
gritaron: / Es el esposo de su eterno amor! // Y ella entonces grit: Mi esposo!
Y era / (Desengao fatal! triste verdad!) / Una srdida, horrible calavera, / La
blanca dama del gallardo andar!... [...]// Y siente luego / Su pecho ahogado, / Y
desmayado, / Turbios sus ojos, / Sus graves prpados, / Flojos caer [...] // Tal,
dulce / Suspira / La lira / Que hiri / En blando / Concento / Del viento / La voz.
// Leve, / Breve / Son.
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Brindndole (3)
Al mundo
Profundo
Solaz,
Derraman
Los sueos
Beleos
De paz;
Y se gozan (4)
En letargo
Tras el largo
Padecer,
Los heridos
Corazones
Con visiones
De placer.
17
Para mejor visualizacin de sus estrofas, las separamos mediante blancos y las
transcribimos como octavillas u octavas (en las Poesas de Avellaneda aparecen
sangradas de cuatro en cuatro versos, en forma tipogrfica de cuarteta o servente-
sio doble, y adems con los versos todos seguidos, sin espaciados entre las estro-
fas cuyos metros van cambiando). Aadimos tambin, en el margen derecho, el
nmero de slabas de cada conjunto.
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Dentro de esta largusima serie de tetraslabos hay que destacar dos octoslabos tipo-
grficos (que hemos computado como 4 tetraslabos, para no romper el esquema
de la escala): en el fondo de su pecho / con su luz ilumin./ Luz postrera / de
esperanza, (etc.).
La unin o la prolongacin en estructuras prximas se aprecia tambin al final
de la escala: en los dodecaslabos incluye dos sextetos de 2 rimas alternas, el se-
gundo de los cuales se prolonga en los 4 versos de un serventesio que rima con el
segundo sexteto (quiz // ciudad / paz), y rimar a su vez con el serventesio
alejandrino siguiente (ya / va).
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En los hexaslabos de la rama descendente de la escala encontramos una curiosidad
mtrica: dos octavillas agudas tipografiadas seguidas, sin blanco, en forma de
serie, y prolongadas por otros cuatro versos a modo de coda, que enlazan median-
te el verso agudo (quiz) tanto con la estrofa anterior (ya) como con la
siguiente, tetraslaba (va).
23
El reparto de los distintos conjuntos de versos es ste: 4+4+4+4+4+4+4
+4+9+11+29+12 = 93 versos; 16+31+10+14+11+10+8+7+5+6+5+5+6 134 ver-
sos. (Total: 93+134=227 versos).
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Igual que en La azucena silvestre, donde entre la serie de tetraslabos hallbamos
algn octoslabo, aqu Zorrilla intercala en las series de trislabos algunos hexas-
labos, que no rompen el ritmo pero s la imagen visual de la escala.
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Eran, por los aos en que esto se public [1845], una mana
los alardes de versificacin, y desde que Vctor Hugo escribi sus
Djinns no pudimos creernos poetas sin hacer un rombo o escala
mtrica. Espronceda y la Avellaneda tienen el suyo, y yo he perdido
mi tiempo en confeccionar tres o cuatro, uno de los cuales es esta
introduccin del TESTIGO DE BRONCE. [...]
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32
I. Paraso (1986, 11: 285-293).
33
Sobre la historia y la tipologa del verso libre en lengua espaola, cfr.: Mara Vic-
toria Utrera Torremocha (2001) e Isabel Paraso (1985). Para un enmarque del
verso libre en la versificacin irregular occidental, vase tambin Esteban Torre
(1999: 15-26).
247
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PROTEO EN METRO. LA POESA DE
LUIS ANTONIO DE VILLENA
BELN QUINTANA
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BIBLIOGRAFA
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271
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SLABAS Y ACENTOS
FUNDAMENTOS FONTICOS Y FONOLGICOS
DEL RITMO
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S
W S W S W W S WS W
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X X X X X X X X X X
X X X X
X X
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W W
W S S S W S
thirten mn thrteen mn
X X X X X X
X X X X
X X
a) gneratvo, grmaticalidd.
b) genratvo, gramticalidd.
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REFERENCIAS BIBLIOGRFICAS
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4
H.T. Kirby-Smith llama al verso libre de Whitman cadenced verse por su relacin
con la prosa y otros antecedentes como los bblicos. Tampoco Gates, que con-
sidera el versculo de Whitman como verso, deja de ver la relacin con el ritmo
de la prosa. No hay que olvidar, en este sentido, la aproximacin entre versculo
y prosa, bien apreciable, por ejemplo, dentro de la tradicin anglosajona, en la
prosa de Oscar Wilde, quien ensaya el versculo bblico de claro ritmo prosaico.
Cfr. H.T. Kirby-Smith, op.cit., pp. 48-103; R.L. Gates, The Identity of Ameri-
can free Verse: The prosodic Study of Whitmans Lilacs, Language and Style.
An International Journal, 18, 3 (1985), p. 248; M.V. Utrera Torremocha, Teora
del poema en prosa, Sevilla, Universidad de Sevilla, 1999, p. 219; M. Gasparov,
op. cit., p. 304; E. Bollobas, Tradition and Innovation in American free Verse:
Whitman to Duncan, Nueva York, State Mutual Book and Periodical Service,
1986; J. Silkin, The Life of metrical and free Verse in twentieth Century Poetry,
Londres-Nueva York, McMillan Press-Saint-Martins Press, 1997, p. 4; C. Miller,
The iambic Pentameter Norm of Whitmans free Verse, Language and Style,
15, 4 (1982), pp. 289-324.
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Old forms, old poems, majestic and proper in their own lands here
in this land are exiles []. Authorities, poems, models, laws, names,
imported into America, are useful to America today to destroy them,
and so move disencumbered to great works, great days.5
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11
Vase I. Paraso, La silva y el modernismo, en T. Albaladejo, J. Blasco y R. de
la Fuente (coords.), El Modernismo. Renovacin de los lenguajes poticos, vol. I,
Valladolid, Secretariado de Publicaciones de la Universidad de Valladolid, 1990,
p. 111, La mtrica espaola..., pp. 181-209, y El verso libre..., p. 14; J.-M. Bo-
billot, Rimbaud et le vers libre, Potique, XVII, 66 (1986), pp. 199-216; M.
Murat, Rimbaud et le vers libre: Remarques sur linvention dune forme, Revue
dHistoire Littraire de la France, 100, 2 (2000), pp. 255-276.
12
Vide Paraso, El verso libre..., pp. 191-192. Vase M.V. Utrera Torremocha, op.
cit., pp. 356-362.
13
J.L. Borges, Prlogo a El oro de los tigres (1972), en Obra potica. 1923/1985,
Buenos Aires, Emec Editores, 1989, p. 365.
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con el poema en prosa explica que el ritmo del verso libre sea
en muchas ocasiones un ritmo basado en la sintaxis y la imagen.
Como el verso libre, el poema en prosa de los simbolistas se
fundamenta en la idea mallarmeana del ritmo y la msica como
bases de toda escritura potica. El ideal wagneriano de un arte
total disuelve las fronteras entre formas expresivas y gneros.
Los lmites entre versculo, verso libre y poema en prosa, prosa
rtmica, novela o drama se hacen cada vez ms difusos. Los pri-
meros simbolistas, en busca de una nueva expresin individual,
mezclan, pues, verso regular, verso libre y poema en prosa.14
En efecto, una dcada despus de haber mezclado poemas en
prosa y verso libre en los Palais Nomades (1987), Gustave Kahn
proclama la abolicin del poema en prosa, con lo que el verso
libre se erige entonces como modalidad potica mucho ms
moderna y afn a la expresin y la libertad personal. Con Kahn,
poetas como Dujardin, Laforgue o Mockel, ven el gnero del
poema en prosa como una etapa necesaria, como una especie
de transicin, para la llegada del verso libre. En este sentido,
ya Mallarm, que haba experimentado con el alejandrino y el
verso liberado, haba anunciado la necesidad de crear una forma
nueva que no fuera ni verso ni prosa, sino la expresin absoluta
de la msica interior. Este deseo se resolvi en su Un coup de
ds, antesala simbolista de las vanguardias europeas y de la poe-
sa visual. La relacin entre la interioridad subjetiva del poeta y
los experimentalismos mtricos es evidente en La msica y las
letras (La Musique et les lettres), de 1894, donde relaciona el
verso libre con el desequilibrio espiritual del hombre moderno y
la modulacin rtmica personal, que ha encontrado en la nueva
forma su plenitud expresiva: Un hermoso hallazgo, con el que
queda, poco ms o menos, clausurada la bsqueda de ayer, lo
tenemos en el verso libre, modulacin (digo a menudo) indivi-
14
Cfr. I. Paraso, La mtrica espaola..., p. 185; M.V. Utrera Torremocha, op. cit.,
passim; S. Bernard, Le pome en prose de Baudelaire jusqu nos jours, Pars, Ni-
zet, 1959, pp. 404-405. Sobre los inicios versolibristas franceses, vide H. Morier,
Vers libre, en Dictionnaire de potique et de rhtorique, Pars, P.U.F., 1961,
pp. 462-466.
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16
G. Kahn, Prface sur le vers libre, en Premiers pomes, Pars, Mercure de France,
1897, p. 28. Vase B. Lawder, op. cit., p. 54; F. Carmody, La doctrine du vers
libre de Gustave Kahn, Cahiers de lAssociation Internationale des tudes
Franaise, 21 (1969), pp. 37-50.
17
G. Kahn, art. cit., loc. cit., p. 24. Cfr. B. Lawder, op. cit., pp. 54-55.
18
G. Kahn, art. cit., loc. cit., p. 26.
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19
Vase ib., pp. 26-27.
20
G. Kahn, Enqute sur lvolution littraire, Lcho de Paris, 4 de julio de 1891, p.
2; J. Huret, Enqute sur lvolution littraire (1891), ed. de D. Grojnowski, Pars,
Corti, 1999, p. 379.
21
Cfr. Ib. Vase B. Lawder, op. cit., pp. 55-56. Los ataques al verso anterior y la
defensa de la libertad personal como base del verso libre se repiten en autores co-
etneos: Ren Ghil, Viel-Griffin, Adolphe Rett, Henri de Rgnier, Jean Moras,
etc., que, con otros autores, relacionan siempre el verso libre con la expresin de
un ritmo personal. Cfr. B. Lawder, op. cit., pp. 52-54; S. Bernard, op. cit., p. 488;
M. Parent, La versification franaise au XXe sicle a-t-elle volu dune faon
comparable celle du XVIe sicle. Des recherches analogues. Des trouvailles
nouvelles, en M. Parent (ed.), op. cit., pp. 293; C. Scott, Vers libre: The Emer-
gence..., pp. 120-126.
312
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Ai aia aia
ia ia ia aia ui
Tralal
Lali lal
Aruaru
urulario
Lalil
Rimbibolam lam lam
op. cit., pp. 177 y ss., y La teora potica del creacionismo, Cuadernos Hispa-
noamericanos, 427 (1986), pp. 49-73.
44
Vase V. Huidobro, op. cit., pp. 30-31.
45
Cfr. Ib., p. 30.
46
Vase ib., pp. 117-118; P. Aulln de Haro, op. cit., p. 199.
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Uiaya zollonario
lalil
Monlutrella monluztrella
lalol
Montresol y mandotrina
Ai ai
Montesur en lasurido
Montesol
Lusponsedo solinario
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56
Cfr. J. Domnguez Caparrs, op. cit., p. 179; C. Scott, Reading the Rhythm. The
Poetics of French free Verse. 1910-1930, Oxford, Clarendon Press, 1993, p. 6;
G.B. Cooper, Mysterious Music. Rhythm and free Verse, Stanford, Stanford Uni-
versity Press, 1998, pp. 30-35; V. Zirmunskij, op. cit., pp. 26-27; I. Paraso, El
verso libre..., p. 55; P. Henrquez Urea, En busca del verso puro, Estudios de
versificacin espaola, Buenos Aires, Universidad de Buenos Aires-Instituto de
Filologa Doctor Amado Alonso, 1961, p. 254.
57
A. Alonso, op. cit., p. 88.
58
Vide ib., pp. 89-114.
59
Cfr. I. Paraso, El verso libre..., p. 31.
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al borde de la espuma, 7
en mitad del viento, 6
como un fantasma desencadenado, a la orilla
del mar llorando. 11+9
60
A. Alonso, op. cit., pp. 87 y 114.
61
T. Navarro Toms, op. cit., p. 454.
62
Vase ib., pp. 41 y 500; I. Paraso, El verso libre..., p. 40. No obstante, ms ade-
lante sufre un cambio en su opinin sobre el verso libre. Aparte del verso libre
con tendencia al ritmo endecasilbico, el verso libre verdaderamente amtrico,
consecuente con su espontaneidad -el arritmo de Jaimes Freyre-, cae para Navarro
Toms fuera del concepto de verso y se aproxima claramente a la prosa, justificn-
dose slo como verso por su apariencia tipogrfica. Vide T. Navarro Toms, En
torno al verso libre (1970), en Los poetas en sus versos. Desde Jorge Manrique
a Garca Lorca (1973), Barcelona, Ariel, 1982, pp. 381-387, y Apuntes sobre
versificacin moderna, en VV.AA., Homenaje a la memoria de Don Antonio
Rodrguez-Moino. 1910-1970, Madrid, Castalia, 1975, pp. 514-515.
63
D. Alonso, Poetas espaoles contemporneos, tercera edicin aumentada, Madrid,
Gredos, 1965, p. 278.
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67
Cfr. I. Paraso, La mtrica espaola..., p. 190.
68
I. Paraso, El verso libre..., p. 400. Vase La mtrica espaola..., p. 207.
69
Cfr. I. Paraso, El verso libre..., p. 284.
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no puedo perdonarte 7
que me dejaras solo. 7
76
Vide J. Cohen, op. cit., pp. 217-218; F. Deloffre, Versification traditionnelle et
versification libre daprs un recueil dYves Bonnefoy, en M. Parent (ed.), op.
cit., p. 55, y Vers libre et vers rnov, en Le vers franais, Pars, SEDES, 1973,
pp. 156-167.
77
Cfr. H. Morier, Le Rythme du vers libre symboliste, tudi chez Verhaeren, Henri
de Rgnier, Vil-Griffin, et ses relations avec le sens, vol. I, Ginebra, Les Presses
Acadmiques, 1943, passim; M. Parent, art. cit., loc. cit., p. 292; C. Scott, Vers
libre: The Emergence..., pp. 92-94, y A Question of Syllables, pp. 158-175; D.
Grojnowski, Potique du vers libre: Derniers Vers de Jules Laforgue, Revue
deHistoire Littraire de la France, LXXXIV, 3 (1984), pp. 405-410; A. Garca
Ortega, Jules Laforgue: Vida y tedio, Revista de Occidente, 74-75 (1987), pp.
231-233; J. Filliolet, Problmatique du vers libre, Language Franais, 23
(1974), p. 71; J. Mazaleyrat, La tradition mtrique dans la posie dluard, en
M. Parent (ed.), op. cit., pp. 25-32.
78
E. Torre, El ritmo del verso, pp. 12-13. Vase tambin E. Torre, Mtrica espaola
comparada, p. 23. Cfr. I. Tinianov, El problema de la lengua potica (1924), Bue-
nos Aires, Siglo XXI, 1972, pp. 20-39; H. Morier, op. cit., p. 19.
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Offen steht jezt wieder ein Saal, und gesund ist der Garten...
Sobren les sales extenses de nou i el jard sengalana...
(Stutgard, v. 3)
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La mtrica espaola en su contexto romnico.
Arco/Libros, Madrid, 2000.
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