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20 Martedì

2 Gennaio 2018

CULTURA, RELIGIONI, TEMPO LIBERO, SPETTACOLI, SPORT


anzitutto Roma, Sant’Andrea:
note di musica sacra
arà la Cappella musicale di Sant’Andrea della Valle a

S Roma ad animare solennemente domani


nell’omonima Basilica romana – famosa per essere
stata tra l’altro lo scenario dell’atto I della Tosca , la
festività di San Giuseppe Maria Tomasi, il cardinale teatino,
nato in Sicilia nel 1649 e morto a Roma nel 1713 e antico
antenato, tra l’altro, dell’autore del “Gattopardo” Giuseppe
Tommasi di Lampedusa. Ricostituitasi di recente, la corale,
formata da poco più di 30 elementi di diverse età e diretta
dal maestro Carmelo Licitra, accompagnerà alle 19 la
celebrazione della Messa con un repertorio tratto dal canto
gregoriano e dalla polifonia sacra.

ELZEVIRO

QUEL MIRACOLO MANAGUA


DI LUCE La statua di Augusto
Cesar Sandino,

AL RIJSKMUSEUM tra i condottieri della


resistenza rivoluzionaria
alla presenza militare
RAUL GABRIEL statunitense
in Nicaragua tra
n caro amico, qualche sera fa mi ha

U
il 1927 e il 1933
detto: vorrei essere luce, per non avere
più necessità corporali. È un pensiero
comune, con un errore di fondo:
immaginare la luce come incorporea. La luce
è niente altro che una diversa forma della
corporeità, a cui per fortuna è impossibile
sottrarsi, pena la inesistenza, troppo spesso
confusa con un’altra forma di esistenza.
Rijskmuseum. Un posto che vale la pena di
vedere. Meraviglie di ogni genere. Una di
queste, che non so quanti siano in grado
cogliere si impone su tutte. Una presenza fa
svettare alcune opere sopra ogni altro intarsio,
virtuosismo, preziosità. Lega due artisti in
maniera indipendente dalle formule
accademiche e tutte le stupidaggini sullo stile,
la tecnica, la rappresentazione e così via.
Questa presenza è la luce. Vengo da una
mostra in cui la luce era il tramite tra alcuni
miei lavori e il divisionismo storico. La luce
non è un dato oggettivo ma al tempo stesso è
concreta come la pietra. La vera luce, quella
Intervista

RAMÍREZ
che incarna il destino del reale, è
metamorfica, pesante e impercettibile, si
afferma e si nega, sfugge in un attimo per poi
riapparire e sfuggire di nuovo. La luce pesa,
Ex vicepresidente
eppure non trasferisce identità. Ne trasferisce sandinista, lo scrittore
lo splendore. La luce non appartiene alle cose,
la luce è una loro espansione essendo altro.
nicaraguense, insignito
Un’altra identità che parla di identità. Al del premio Cervantes,
Rjiskmuseum ci sono due opere. Una enorme
e una minuscola. La maestosa Ronda di notte
parla di Rubén Darío

La vera rivoluzione
di Rembrandt del 1642 e La stradina, 1657-58, e dei suoi "maestri"
di Vermeer, un muro anonimo di città su cui
molti maestri sarebbero caduti senza colpo
Ritiratosi dalla politica
ferire. Per motivi diversi, in un modo attiva, critica
totalmente differente, questi due capolavori
hanno una luce che non ho trovato in nessuna
la dilagante retorica
altra parte del museo. Le danno vita in una populista: «Solo le urne
maniera impossibile da definire, ma che si
può quasi toccare. Una luce che dà sostanza e
spessore alla presenza. E non è la presenza dei
personaggi, la costruzione dell’illuminazione,
pure magistralmente messa in scena, in
particolare nella ronda. È un indefinibile
ectoplasma che fluttua nel quadro e ne viene
costruiscono Paesi
liberi e giusti»

LUCIA CAPUZZI
è la democrazia
caraguense è il primo centroamericano giormente influenzata? vera "professione"».
fuori senza però riuscire a sfuggirgli. Questo è a esserne insignito: ad aprile ci sarà la ce- «Di certo Miguel Ángel Asturias col suo Il suo impegno civile non è, però, finito.
il vero capolavoro. Quanto è vero che arte e Paesi latinoamericani rimonia presieduta dal re di Spagna, Fi- mondo magico e meticcio. Anche se io, «Sento il dovere, come cittadino, di non

«I
spiritualità vivono in parallelo. Quanto nelle hanno come fondato- lippo VI. «Ricevo la notizia con molto o- nello scrivere, più che al realismo magi- tacere di fronte all’ingiustizia o alla man-
attività spirituali, schiere di decoratori, buoni ri uomini a cavallo, nore e molta umiltà. Premiando il mio la- co, mi rifaccio al "realismo reale". Del re- canza di democrazia. Non scrivo, però,
artisti, artigiani devoti e noiosi quanto la loro con la spada sguaina- voro, i giurati hanno voluto, al contem- sto, ciò che appare "bizzarro", "esagera- "romanzi militanti". Poiché la letteratu-
pedanteria, rivendicano la proprietà della ta. I loro "padri della po, valorizzare la tradizione letteraria to" e, dunque, "magico" a uno sguardo ra non è lo strumento per difendere i-
luce. L’elezione a portarla e distribuirla. La patria" sono combat- centroamericana. Questa piccola por- europeo, è parte della quotidianità per deologie. Il che non vuol dire che i libri
maggior parte di questi non sa neanche cosa tenti. Il Nicaragua e il zione di Continente è stata il vivaio di au- un latinoamericano. Il fatto è che, dietro non possano cambiare il mondo…».
sia la luce. Come credo avvenga per molti che Centroamerica in generale sono l’ecce- tori di straordinario una patina di mo- In che modo lo fanno?
guardano i quadri. E moltissimi che i quadri li zione. Siamo discendenti "spirituali" di valore, dal Nobel dernità, il mio Con- «Mettendo a nudo lo spirito umano, ol-
fanno. Intanto quella luce non ti appartiene. un eroe disarmato: Rubén Darío. Il gran- guatemalteco Mi- tinente è un mondo tre alle apparenze. La letteratura fa co-
Ma pur non appartenendoti si manifesta. Se de poeta ha plasmato la lingua con cui ci guel Ángel Asturias, ancora arcaico. È gliere l’essenza delle persone e dei fatti».
l’hai percepita la cerchi. Cerchi di darle esprimiamo e, attraverso essa, la nostra ai "nostri" Ernesto proprio lo scarto tra L’attuale presidente del Nicaragua, Da-
continuità in quello che fai. Diversamente è identità di popolo». Il nome del creatore Cardenal e Rubén modernità e arcaico niel Ortega, è stato un leader della rivo-
imprendibile. Il miracolo di quei due quadri del modernismo, con la celebre opera A- Darío». a generare il caudil- luzione sandinista. Nonché suo vecchio
non è nella tecnica pure superba. La tecnica è zul (Azzurro) del 1888, ricorre spesso nel- Si sono susseguiti lo, come figura lette- amico, anche se ora non avete più rap-
serva della visione. Il miracolo di quei due le parole di Sergio Ramírez. «Mi sono for- due anniversari im- raria e reale. L’altro porti. Come vede il Paese oggi?
quadri è in due visionari che la luce l’hanno mato come uomo e come narratore leg- portanti di Darío: mio autore di riferi- «La rivoluzione per cui ho lottato ap-
vista, in quella sua dimensioni fatale. Viva. gendo i suoi versi», afferma lo scrittore, nel 2016 il centena- mento è il messica- partiene al passato. Ora c’è una retori-
Cosa fa apparire quel muro di Vermeer, saggista, giornalista, rivoluzionario, vi- rio della morte e nel no Juan Rulfo. Ha ca rivoluzionaria che non corrisponde
insignificante nella rappresentazione, così cepresidente, oggi settantacinquenne, già 2017 i 150 anni del- cambiato il modo di alla realtà. Il governo, al di là dell’enfa-
vivo e invasivo? Una luce che non si sa a quale alla scrivania di prima mattina. Ogni gior- la nascita. Per lei chi raccontare di una si populista, non è riuscito a eliminare
diaframma appartenga tra chi osserva e il no si sveglia poco dopo l’alba e si chiude è Darío? generazione. Prima, il problema della povertà, profonda e
quadro. Non vi è un luogo esatto che nello studio della casa di Managua a scri- «È il grande rinno- Lo scrittore Sergio Ramírez gli scrittori descrive- terribile».
identifichi il perché e il come. Quello che è vere. A meno che non sia in giro per il vatore della lingua vano fatti e perso- Ci vorrebbe una nuova rivoluzione?
tangibile è la presenza concreta di una forza mondo a tenere incontri e conferenze. castigliana. Que- naggi "dal balcone". «Non è quella la via. La grande battaglia
che trasfigura, che interroga, che inquieta. Il Fatto frequente. Con una produzione di st’ultima ha avuto Rulfo scende e si u- che l’America Latina deve combattere, in
mistero è grande per questo. Non è oltre cinquanta tra romanzi e racconti, tre trasformazioni «Sento il dovere, come cittadino, nisce alle moltitudi- questo momento storico, è per rafforza-
confortante, perché non si sa né come, né per cui ha ottenuto vari premi, dall’Alfa- fondamentali. La di non tacere di fronte ni, mescolando la re la democrazia. Nella maggior parte del
quando, né se. Non è confortante per quelli guara al Carlos Fuentes - in Italia, pur- prima è stata com- all’ingiustizia. Non scrivo, però, lingua dotta con l’i- Continente ci sono elezioni libere e re-
che aspettano il premio come il cane di troppo, finora sono stati tradotti solo A- piuta dal peruviano "romanzi militanti" perché dioma popolare». golari. Sono le urne - e non il vecchio lea-
Pavlov. Ma è grande fonte di speranza. diós muchachos. Una memoria della ri- e meticcio Garcila- Lei ha vissuto la sto- der - la possibilità concreta per costruire
Vermeer e Rembrandt mostrano che quella voluzione sandinista (Frilli) e Sua eccel- so de la Vega, nel X-
la letteratura non è strumento ria recente del Nica- Paesi liberi e giusti».
luce è possibile. E questo è già un potente lenza il dittatore (Edizioni associate) -, VI secolo, con l’in- per difendere ideologie. Ma i libri ragua in prima li- Il suo ultimo romanzo, Sara, prende
dato di fatto. Stanno lì a dirlo, con quel muro e Ramírez è uno degli esponenti più noti troduzione, in Spa- possono cambiare il mondo» nea. Ha contribuito spunto dalla matriarca biblica. Perché
coi soldati e il cane e tutti gli altri. Per i più, della cosiddetta generazione del "bost- gna, della nuova a far crollare la dit- ha scelto lei come protagonista?
artisti e mistici, la luce deve essere boom latino", insieme a Tomás Eloy metrica italiana. tatura dei Somoza «Sono credente e un accanito lettore del-
addomesticata e domata con la tecnica, Martínez, Roberto Bolaño e Antonio Poi, è arrivato il "terremoto" Cervantes, ed è stato vicepresidente del governo la Bibbia. Al di là di questo, mi attrae la
l’esercizio, la devozione. Sono destinati al Skármeta. Con molti di loro, con lo stes- con il suo Don Chisciotte. E, infine, tra Ot- sandinista. Ora si dedica a tempo pieno figura di Sara. Pur vivendo in una società
fallimento. Quella luce non è al servizio. Se la so Gabriel García Márquez, ha o ha avu- tocento e Novecento, c’è stato Darío. E- alla letteratura. Le manca la politica? patriarcale, rifiuta di essere relegata al
vedi ti chiede servizio. E non c’è metodo che ti to rapporti d’amicizia. Confessa, però, di gli ha preso l’idioma di Cervantes, l’ha «Sono arrivato alla politica per caso. Ho margine della storia di Abramo. E lotta
permetta di dominarla, di progettarla, di aver pensato a Darío appena ricevuta la fatto suo e l’ha restituito a Madrid rivo- scelto, come dovere etico, di partecipare perché la sua voce sia ascoltata. Come
possederla. Va controtendenza rispetto alle chiamata, il 17 novembre scorso, con cui, luzionato. Nel modernismo si fondono alla rivoluzione contro i Somoza. Dopo la fanno milioni di donne nell’ancora ma-
nostre aspettative. E sta a dire che per gli da Madrid, gli è stata annunciata l’asse- influssi francesi ed europei e motivi po- vittoria sandinista, mi hanno chiesto di schilista America Latina. Il mio libro è un
artisti, per i mistici, e credo per tutti, esiste gnazione del Cervantes, massimo rico- polari, rendendolo unico». entrare nel governo. Ma è stata una con- omaggio al loro coraggio».
solo un metodo per tentarla. L’attesa. noscimento per un autore ispanico. Il ni- A parte Darío, quali autori l’hanno mag- tingenza. Scrivere è sempre stata la mia © RIPRODUZIONE RISERVATA

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