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Satana per tentarci ha per fine, come egli stesso disse recentemente in Francia per bocca di un ossesso, di

screditare Dio presso la creatura e la creatura presso Dio. Egli cerca di influire nelle nostre cose, per turbare
l’ordine della Provvidenza e per farcelo apparire logico e tiranno. Anche nelle piccole cose, specialmente
quando, noi ci agitiamo, interviene come un maligno che si diletta a fare cattiverie e dispetti.
Complica certi malanni e cerca di confondere i medici in modo da dare al male il carattere della spietatezza
; cerca d’influire su quelli che ci fanno del male in modo da renderli più maligni, per poi farci agitare contro
la Divina Provvidenza; fa apparire come una fresca e deliziosa spensieratezza la vita del mondo e come una
oppressione quella dello spirito ; è pronto ad intervenire ad ogni nostra preghiera, per complicare le
incresciose situazioni proprio quando preghiamo, a fine di screditare la nostra elevazione a Dio, e nello
stesso tempo ci illude con qualche effimera prosperità quando non preghiamo per convincerci che è più
prosperato chi mena una vita materiale e spensierata.
L’arte Satanica è più sottile e insidiosa di quello che possiamo supporre, perchè il demonio si cela sempre
sotto una forma a noi familiare in modo da non destare i nostri sospetti, e il più egli si serve delle leggi e dei
fenomeni naturali per insidiarci. La sua malignità è terribile perché egli è malizia assoluta, senza
temperamento di sensibilità di cuore e di compassione, come avviene sempre anche nel più maligno dei
uomini; ama dunque fare del male e si diletta a vedere le creature agitate ed impacciate nelle sue insidie;
per questo niente più lo sconcerta quanto la pazienza , l’umiltà, la carità e la mansuetudine.
Interviene anche nelle manifestazioni della nostra attività per screditare Dio; cerca con arte seduttrice di
rendere più attraente quello che è peccaminoso; fa apparire come eccellenti le scienze umane e come
spregevoli quelle soprannaturali; circonda di prestigio ciò che è terreno e fa apparire come trascurabile
quello che appartiene al Cielo…Satana cerca d’influire in tutto , lavora più di quello che noi supponiamo per
screditare presso di noi Dio e quello che appartiene a Dio, così per es., negli stessi giornali cerca d’influire
per dare più attrattiva alle riproduzioni delle figure pagane che a quelle cristiane.
Satana, come un dispettoso terribile, cerca di molestarci nel lavoro,per screditare occultamente la Divina
Provvidenza, e sopratutto cerca di agitarci, perché non c’è una cosa che tanto lo avvicini a noi quanto
l’agitazione; egli non può penetrare in noi che per i centri nervosi, ed è chiaro che quando i nervi sono in
maggiore agitazione gli è più facile influenzarli, perché nella maggiore tensione, i nervi non sono dominati
dalla nostra volontà, sono senza controllo, sono come casa incustodita, dove più facilmente penetra il
ladro..Satana lavora terribilmente, e Dio glielo permette come glielo permise al Santo Giobbe, per i suoi
altissimi fini di amore, e perché la Terra è l’ambiente di Satana.
Non è credibile come Satana lavori nel mondo, là dove ha libero il varco,là dove non trova la Croce e Maria
SS. che lo arretrino; tanti incendi , naufragi, scoppi , sventure,disastri sono dovuti a lui; egli può agitare le
tempeste, può sconvolgere le forze naturali, può turbare le relazioni tra i Popoli , può ubriacare gli uomini
perversi e spingerli ad inaudite violenze, come fa con i comunisti. Le anime pie sono come Giobbe nella
tempesta infernale, e non vincono che con la pazienza, la dolcezza e la calma, non vincono che attaccandosi
alla Croce ed ai mezzi soprannaturali, non vincono che vivendo della Chiesa Cattolica, dove Satana non può
mai entrare da padrone, e dove sta timoroso per le continue sconfitte che riceve(La Chiesa è come una
fortezza vigilata e Satana non vi penetra senza timore, è come il ladro che tenta il borseggio sotto l’occhio
vigile del carabiniere, ma lo tenta con minore audacia e fugge ad ogni minaccia).
Per questo Satana cerca di scompaginare la stessa Chiesa, cerca di avvilirne le membra col peccato, cerca
dividerle dall’unità della fede con le eresie. Lutero confessa nei suoi scritti che Satana lo spinse a ribellarsi e
che gli
suggerì di abolire la Messa, di negare l’Eucarestia e di rinnegare la Madonna; questo empio eresiarca,
confessa che Satana si intratteneva con lui e che aveva mangiato (sic!) con lui più di un quintale di sale,
tanto era la frequenza con la quale lo assisteva nei pasti.
Noi viviamo spesso avvolti da spiriti maligni e non ce ne accorgiamo e ci facciamo vincere da essi con una
facilità impressionante. Satana sceglie ogni via per farci del male e per screditare Dio innanzi a noi;ci spinge
alla falsa pietà, ci illude con false manifestazioni mistiche, ci illude a rovinarci la salute con la falsa
penitenza, per poi farci sentire il peso delle nostre sofferenze.., ci spinge alla false carità per
intralciare il nostro cammino , per irretirci nelle cose temporali quando la nostra missione è spirituale.Così
per gli Apostoli stessi la carità diventò un ostacolo alla propagazione dell’Evangelo ed alla preghiera, la forza
di cui Satana più teme, tanto che essi istituirono i Diaconi per sfuggire all’insidia diabolica.
Satana può sviare il cammino di Dio nelle anime facendo loro intendere che le sventure che le colpiscono
sono un castigo divino; egli così le toglie dall’altare della loro immolazione e le getta nelle angustie del
terrore, le arresta nelle loro voci di gloria per Dio, e le getta nel disorientamento e nell’ansietà. Satana a
volte ci manda intorno persone moleste che ci lodano, persone sensuali che ci allettano, persone
antipatiche che ci turbano ; a volte disturba la nostra vita interiore con visite vane, con cicalecci che
sembrano spirituali e sono inutili prolissità.
Satana sopratutto cerca di staccarci da Maria SS., perché sa il solo nominare Maria lo sconcerta e lo fuga ;
perciò può influire persino nelle devozioni, può darci un’effimera fiducia in un Santo, può incamminarci
verso anime false o darci un fanatismo sterile per le anime veramente sante; egli è veramente contento
quando Maria è sostituita, preferirebbe vedere canonizzato tutto il mondo e tutto ,l’inferno, pur di vedere
dimenticata Maria. Per questo la devozione costante e vera alla Madonna lo sconcerta più di qualunque
forza spirituale, perché la Madonna ha la missione di schiacciargli il capo. Con Maria, Regina di grazie,
Satana non può screditare Dio presso di noi, perché Maria è un raggio troppo grande della Divina Bontà, è
un raggio che fuga ogni tenebra e che ci fa sentire l’ amabilità di Dio.
Satana cerca di sottrarci al Signore facendoci operare naturalmente, in tutto penetra per toglierci
l’intenzione della gloria di Dio, cerca di carpire i primi momenti della nostra giornata, affinchè ci alziamo per
la fretta e non per amore di Dio, cerca prospettarci come male fisico una mortificazione e subito dopo ce la
prospetta come un bene per farcela fare come un nostro tornaconto, Così per es., impedisce che un
fumatore rinunzi al fumo per amore di Dio, ma in seguito glielo fa rinunziare per la preoccupazione che
possa nuocergli la nicotina. Satana cerca sopratutto di farci impazientire, perché la impazienza ci sottrae a
Dio più di qualunque vizio oseremmo ,dire, più della stessa impurità. In ogni vizio c’è infatti un lato
umiliante che ancora ci accosta a Dio, ma nell’impazienza e nel’ira c’è l’orgoglio che si vuole fare ragione ad
ogni costo, e dopo la raffica è l’orgoglio che ci vuole fare giustificare l’impazienza, Se, si nota, è assai difficile
convincere un impaziente del suo difetto, e solo un anima santa si umilia, quando è rimproverata d’ira o di
impazienza; ma anch’essa avverte quasi una ripugnanza ad accogliere in pace l’ammonimento, perché
vorrebbe convincersi di avere ragione. Satana per disorientarci da Dio, c’insidia con le devozioni e le
penitenze che spuntano come funghi e sfumano come soffioni, per es., in una tribolazione assillante ci
spinge ad atti di pietà ,esagerati a penitenze pesanti ed insostenibili, a fioretti spirituali ai quali non può
reggere sempre la natura, per poi farci sentire il disinganno di non essere stati esauditi nelle nostre
preghiere, e sfiduciarci.E’ cosi che in certi momenti la nostra povera ed insidiata pietà cambia ogni due
giorni, si muta facilmente, passa dalla penitenza al rilassamento, dalla vigilanza alla dissipazione, dalla
preghiera all’oziosità. Satana fa in modo che noi possiamo dedurre da un’intensa applicazione alla pietà e
da un’agitata serie di preghiere, che la preghiera è vana, che le cose avvengono naturalmente, che è vano
sperare che mutino finchè non abbiano fatto il loro corso, e così ci toglie la Fede e ci agita nella
disperazione. Per questo la Chiesa è tanto equilibrata e sobria in ogni manifestazione della sua vita ;essa ci
fare penitenza in un tempo stabilito, ci fa pregare, ma desidera più la costanza nella preghiera che
un’intensità che stancherebbe la natura. Satana vuole farci perdere la fiducia dell’attesa, ci fa dimenticare
che la preghiera calma, e continuata raggiunge lo scopo infallibilmente, e ci illude in una falsa pietà che si
muta in discredito in Dio….Satana ci spinge alle minuziose cavillosità per le quali la vita diventa pesante, ci
turba nell’ansietà della vita materiale e ci fa pensare sempre al futuro per agitarci e sottrarci all’abbandono
pieno in Dio. Ci turba con l’avidità delle ricchezze, e poi si diverte a non farcele godere con l’avarizia,ci turba
con le miserie della gola. Per tentare di moltiplicare i nostri desideri materiali e renderci infelici; ci prostra
con le miserie dell’invidia e l’oziosità dell’accidia, ci oscura con le tenebre dell’errore, ci sottrae a Dio con le
illusioni della vita, e negli orrori dell’impurità ci fa concepire persino un’avversione funesta verso di Lui.
Tratto dal commento della Genesi. DON DOLINDO RUOTOLO

La tecnica dei demoni - San Evagrio Pontico


I demoni combattono con gli uomini in modi diversi e ciascuno di questi modi dipende
dalla condizione del singolo. Evagrio descrive due tecniche fondamentalmente
differenti: la lotta che si svolge per mezzo delle cose e delle situazioni reali e la lotta che
si svolge mediante i pensieri e le immagini di fantasia.

Le cose esteriori possono costituire una tentazione per l'uomo: con il denaro il "demone
dell'avarizia" tenta l'uomo, anche se il denaro di per sé non è un male; i sentimenti che il
denaro provoca nell'uomo, invece, possono essere suggeriti dal demone dell'avarizia. In
modo simile accade anche con altre cose.

Un incidente, ad esempio se si rompe un attrezzo, è un fatto assolutamente normale, ma


la reazione successiva può essere provocata da un demone. Se si reagisce in modo irato,
per i monaci è il "demone dell'ira" che ci assale di soppiatto.

Se si inciampa in un ostacolo, l'ostacolo potrebbe essere stato messo sul mio cammino
da un demone per mettermi di cattivo umore o per tenermi lontano dal realizzare un
certo progetto. Le cose non sono diaboliche in sé, ma possono provocare in me delle
reazioni, che minano il mio equilibrio e mi spingono a pensare e agire in una certa
direzione.

Decisiva è sempre la reazione dell'uomo agli eventi esteriori: se reagiamo lasciandoci


trascinare dalle passioni, allora ci lasciamo influenzare dai demoni. Se consideriamo le
cose alla luce dei nostri desideri e delle nostre emozioni, se gettiamo le nostre proiezioni
sulle cose, allora i demoni agiscono su di noi mediante le cose, ci ingannano e ci tengono
prigionieri con le cose.

Se, invece, consideriamo le cose e gli altri avvenimenti esteriori alla luce di Dio, da Lui
donati e offerti a noi, allora tutto contribuisce alla nostra salvezza.

Oltre a far uso di oggetti e avvenimenti, spesso i demoni utilizzano anche altri uomini.

Anche qui dipende dalla nostra reazione, se permettiamo che i demoni ci rendano
inquieti e ci spingano alla rabbia e all'ira, o se riusciamo ad accettare l'altro così com'è.
In quest'ultimo caso manteniamo l'equilibrio e l'altro non ci turba per niente. I demoni
combattono prevalentemente facendo leva sui pensieri.
I pensieri sono immagini degli oggetti del mondo esterno create dall'intelletto. I demoni,
quindi, non sono in grado da sé di suscitare pensieri nella mente umana, ma possono solo
agire sui collegamenti a cose o persone viste o percepite almeno una volta.

Evagrio spiega il fenomeno in questo modo:

Tutti i pensieri di origine demoniaca introducono nell’anima rappresentazioni di oggetti


percepibili. E l'intelletto, che ha subito l'impressione da tali rappresentazioni, porta in sé
le forme di tali oggetti e così riconosce mediante l'oggetto stesso il demone che gli si
avvicina.

Per esempio, quando nei pensieri mi appare il volto del confratello che mi ha offeso o
urtato, questo è un segno del fatto che vengo afflitto dal pensiero dell' amarezza provata.
O quando si pensa alla ricchezza o all'onore, allora nell’oggetto si riconosce colui che ci
opprime.

In modo simile accade anche con altri pensieri: dall'oggetto scoprirai quale demone
risiede in te e suscita in te le immagini corrispondenti.

Quali che siano le cose o le persone che si presentano al nostro spirito, lì i demoni
possono esercitare la loro influenza.

Se ci chiediamo perché pensiamo proprio a un determinato avvenimento, spesso non


troviamo una risposta. Semplicemente il pensiero si presenta a noi. Alcuni pensieri
sembrano sterili, in quanto producono in noi uno stato d'animo di rabbia o ira.

Per Evagrio, questo è sempre il segno che un demone ha instillato in noi un tale
pensiero.

Evagrio afferma che non tutti i pensieri sono prodotti dai demoni, anzi alcuni hanno
origine dall'uomo stesso, «ma i ricordi che in modo smisurato portano con sé ira o
brame» hanno origine dai demoni.

Evagrio fornisce qui una risposta alla difficile questione della provenienza dei nostri
pensieri: quelli positivi e utili vengono prodotti dagli angeli, quelli dannosi dai demoni. I
pensieri influenzano lo stato d'animo e tutta la condotta dell'uomo, perciò è importante
distinguere fra i pensieri che possiamo lasciar entrare in noi e quelli che si devono
combattere ed eliminare.

I ricordi sono una delle forme che i pensieri possono assumere. Proprio attraverso il
ricordo della vita passata i demoni possono indurre in tentazione molti uomini,
risvegliando insieme ai ricordi sentimenti e atteggiamenti passati. Un ricordo connotato
emotivamente trova la sua causa in un'esperienza del passato legata a emozioni forti:

Se ricordiamo qualcosa in modo appassionato (connotato emotivamente), questo


significa che abbiamo vissuto con passione l'esperienza che ha provocato il ricordo.
E viceversa: ciò che viviamo con passione lo ricorderemo con altrettanta passione
(empatheia).

Esperienze che richiamano nell'uomo emozioni violente hanno un effetto distruttivo su


di lui, se non vengono rielaborate.

I demoni tengono aperte le ferite del passato e mediante il ricordo risvegliano sempre
emozioni dannose, soprattutto l'amarezza, la tristezza e lo scoraggiamento.

Nella lotta contro gli uomini, i demoni utilizzano immagini di fantasia e oniriche, visioni
e allucinazioni. Dipende da quale parte dell'anima intendano attaccare.

Il sogno è una delle porte d'accesso preferite dai demoni, perché le immagini che
vengono richiamate in sogno perdurano nell'uomo anche durante la veglia. Quando i
demoni simulano in sogno adunate di amici, abbuffate insieme a parenti e schiere di
donne, allora il mattino successivo l'uomo è colpito proprio nella parte dell'anima
collegata alla concupiscenza, mentre la passione si è rinforzata.

Suscitando immagini di animali selvaggi, i demoni provocano nell'anima paura e timore,


talvolta addirittura pallore e svenimenti. Di Antonio si racconta che una volta è stato
quasi picchiato a morte da alcuni demoni e che è rimasto immobile a terra.

Considerando gli effetti provocati sul corpo, è chiaro che i demoni non instillano
pensieri innocui, ma costituiscono una forte realtà psichica. I fenomeni qui descritti dai
monaci come effetto dei demoni sono noti alla psicologia, in quanto i complessi psichici
hanno la tendenza a coinvolgere anche il corpo.

I demoni, quindi, vanno alla ricerca dei punti deboli dell'uomo, delle sue inclinazioni e
preferenze e le rinforzano senza che egli se ne accorga. La loro presenza viene appena
percepita e già ci si ritrova in loro potere; si nascondono dietro a pensieri, inclinazioni e
preferenze.

Il male si mimetizza da debolezza innocente o da inclinazione e tuttavia è in grado di


rendere cieco l'uomo di fronte alla realtà, cieco persino di fronte alla verità.

I demoni osservano.

Certo non possono leggere nell’anima, questo è possibile solo a Dio, ma possono
riconoscere dalle parole, dal portamento e dal comportamento che cosa accada
nell'uomo. Così fanno attenzione all'espressione del viso, se si possano scoprire ira,
rabbia o tristezza.

Vedono dove ci portano i nostri passi, verso quale persona, verso quali attività.
Osservano il modo in cui stiamo seduti o in piedi o in cui camminiamo.

I nostri sguardi possono tradire ai demoni la nostra brama, il nostro modo di camminare
può rivelare indifferenza o rammollimento. Il nostro comportamento e il nostro
portamento non sono di secondaria importanza per la nostra vita spirituale: per Evagrio
costituiscono le porte d'accesso dei demoni.

Il nostro modo di parlare, di comportarci, di atteggiarci ci spinge in una determinata


direzione; se non facciamo attenzione, ci condurrà all'improvviso in una prigione
interiore.

In noi si fissa ciò che il nostro corpo lascia trasparire all'esterno.

Se tali manifestazioni esteriori vengono trascurate, noi veniamo spinti sempre più verso
il vuoto e l'informe. Se non esaminiamo attentamente e criticamente le nostre parole e il
nostro comportamento, lasceremo andare sempre di più la nostra interiorità:
continueremo a pensare che il nostro intento sia nobile e non noteremo che in noi si è
fatto spazio un atteggiamento negativo.

Un'altra tecnica dei demoni fa leva sulla mancanza di misura.

Il padre del deserto Poemen dice chiaramente: «Ogni eccesso proviene dai demoni».

Il fatto che i demoni siano privi di misura si rivela anche nell'incapacità di tener conto
delle circostanze nelle quali possono venire esercitati determinati comportamenti.

Non possiedono nessuna discretio.

Non sono capaci di riconoscere quando una regola deve essere adattata alle circostanze.

I demoni consigliano ai malati di continuare a digiunare.

Nel momento sbagliato consigliano la cosa giusta, che in questo modo diventa sbagliata.

Sottopongono gli uomini a regole rigide, senza prendere in considerazione la situazione.


Obbligano gli uomini a giurare di attenersi all'ascesi, per mantenerla senza badare alle
circostanze. Vogliono trasformare l’uomo in un testardo attaccato ostinatamente ai
principi, cieco di fronte al momento giusto, incapace di poter smettere o di fare delle
concessioni, fissato sul rispetto rigido delle regole e così abusano del bene per condurre
l’uomo in un vicolo cieco, nel quale egli perde la misura delle cose e diventa un mero
esecutore della legge.

Un'altra tecnica dei demoni consiste nel provocare conflitti: suggeriscono a uno un
giudizio negativo o semplicemente espressioni di curiosità nei confronti degli altri.

Rovistare nei panni sporchi degli altri rende ciechi verso i propri errori e in questo modo
viene favorito l'operato dei demoni.

Ci si assoggetta all'astuzia dei demoni ritenendo di dover criticare a buon diritto gli
errori degli altri, mentre in realtà si vedono negli altri solo i propri errori, che in questo
modo si sottraggono al nostro sguardo.
Per Evagrio c'è differenza fra le tecniche usate dai demoni con gli anziani e con i
giovani: con le persone giovani, i demoni fanno leva sulle passioni fisiche, sulle
pulsioni, sulla parte concupiscente dell'anima; con le persone anziane, invece, i demoni
attaccano prevalentemente la parte emozionale dell'anima attraverso le passioni interiori,
attraverso emozioni come l'ira, la rabbia, il malumore, la tristezza e l'indolenza.

Ai giovani, perciò, è affidato il compito di frenare e dominare le proprie pulsioni.

Agli anziani, per contro, è richiesto di mettere ordine nelle loro emozioni e di non
lasciarsi trascinare dai propri stati d'animo.

Evagrio, tuttavia, ritiene che il compito degli anziani sia sostanzialmente più difficile.

Usando la terminologia di Jung, si potrebbe dire che l'uomo, nella prima metà della sua
vita, dovrebbe indirizzare l'energia delle proprie pulsioni su percorsi giusti: la
regolazione delle pulsioni viene messa in pericolo dalle esperienze negative fatte durante
l'infanzia, perciò l'integrazione delle pulsioni è sempre una rielaborazione dell'inconscio
personale, un superamento della propria storia personale.

Nella seconda metà della vita si ha a che fare con l'integrazione dell'inconscio collettivo:
ciò significa per l'uomo affrontare in primo luogo l'integrazione della sua anima, che si
manifesta proprio negli stati d'animo e nelle disposizioni di spirito.

Anche Jung ritiene che questo compito sia sostanzialmente più difficile di quello di
frenare le pulsioni. Ciò che i monaci descrivono come tecniche dei demoni rispecchia
le loro esperienze psicologiche.

I monaci conoscono i meccanismi della psiche umana e i percorsi raffinati mediante i


quali pensieri, stati d'animo e passioni cercano di dominare l'uomo. I misteriosi processi
che si svolgono nella psiche umana vengono da loro spiegati nel modo più adeguato
come opera dei demoni.

Per loro è come se i pensieri e le emozioni si gettassero contro l'anima dall'esterno e


cercassero di sottometterla al proprio potere.

La psicologia contemporanea è in grado di confermare questa esperienza. Jung fa


riferimento al nostro uso linguistico quotidiano, come quando diciamo: «Ha il diavolo in
corpo».

Questo modo di dire rivela che noi facciamo esperienza dell'operato di un complesso
inconscio come se fosse un essere indipendente, che ci suggerisce pensieri ed emozioni.

La demonologia monastica descrive e spiega ciò che accade nell’animo umano, quando
si mette alla ricerca di Dio, come venga minacciato in molti modi, dai quali può essere
tenuto lontano da Dio e infine dalla propria salute.

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