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CAPITOLO Ix TRAVI CONTINUE E TELAI 1. La trave continua: equazione dei tre momenti. Si definisce trave continua la trave ad asse rettilineo su pitt appoggi; anche le travi Gerber rientrano in questa definizione, ma comunemente si intende per trave continua la trave ad asse rettilineo su pit appoggi e priva di snodi interni. Come incognite iperstatiche possono essere scelte Je reazioni di n—2 appoggi, se n @ il numero degli appoggi e le estre- mita sono appoggiate, o libere; oppure le reazioni di n—2 appoggi ed i momenti di incastro, se le estremita sono incastrate. Le equazioni di con- gruenza che si scrivono in tal caso sono quelle gia riportate nel § 4-4, e la ricerca dei coefficienti pud essere semplificata secondo i suggerimenti del Miiller-Breslau, esposti nella stessa sede. Pili spesso perd si scelgono come incognite iperstatiche i momenti in corrispondenza delle sezioni di appoggio; cosi, come si osserverd tra breve, in presenza di cedimenti vincolari anelastici nulli, 0 noti, ogni equazione contiene al massimo tre incognite. Si considerino due generiche campate successive (fig. 9-1), la i, di luce t,, compresa fra gli appoggi i—1ed i, ela itt di luce t,,,, compresa fra gli appoggi i ed i+1. Si rende isostatica la trave inserendo delle cerniere in corrispondenza degli appoggi, e si ripristinano le condizioni reali facendo agire sulle due facce unite da ciascuna cerniera due coppie uguali e contrarie, pari alla ca- ratteristica momento presente in quella sezione prima dell'inserzione della cerniera. La condizione di congruenza in corrispondenza della cer- niera sull’appoggio i @ che I’angolo di cui ruota la sezione di destra della trave i sia uguale all'angolo di cui ruota la sezione di sinistra della trave i++1. Gli indici dei momenti sono riferiti agli appoggi, tutti gli altri in- dici si assumono con riferimento alle travi; nelle espressioni delle rota- zioni dovute alle coppie si introducono i momenti invece delle copie. La condizione di congruenza si serive cosi pt — MiB + Miast = gies — Miaies® + Miss Bios CAP. 1X, ‘TRAVI CONTINUE E TELAT 55 oppure nell’altra forma My Bi + Mi (uit + tes) — Miss Biss = Pisa — Gi" qa) ove g1,,° € get sono rispettivamente le rotazioni della sezione terminale di sinistra della trave i+1 e della sezione terminale di destra della tra- Fis. 9-1 ve i, considerate appoggiate agli estremi e soggette ai carichi ed alle di- storsioni applicate. Se in ogni campata la sezione @ costante, la (9-1) si scrive M,,— +m ( fi 6] ‘\3ET 2) = Gin — A - Indicando con il simbolo k il prodotto EI la (9-2) si scrive pure Mais t2m (+44 S): = 6k Gut — 9). @ a Se il prodotto EI=k é costante in tutte le campate, la (9-3) si semplifi- ca nella seguente: Minh + 2M + ba) + Mua bar = 6K Gia®— GP. 56 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. 111 Utilizzando i risultati del Mohr (7-72), le (9-1), (9-3), e (9-4) si scrivono — Mis Bi Mi (au? + ass) — Muss Biss = Ais* + BY, ¥) + Min Gar ky ka 6K, (Aua* + BY), Must + 2M, (« + he Mish + 2M (bo + ba) Pb Mutua = 6 (Ay* + BY), dove B* e A,,,* sono le reazioni indotte sull'appoggio di destra della tra- ve appoggiata di luce #, e sull’appoggio di sinistra della trave appoggiata Me di luce t4, dal carico distribuito fittizio q* = =~ — ye dalle coppie T distribuite fittizie m* = — x —- + 9. stril izie m’ kext I cedimenti degli appoggi fanno sentire la loro influenza attraverso i gui® © gi%. Si indica (fig. 9-2) con il simbolo & la differenza tra il Fra, 9-2 cedimento dell’'appoggio di destra e quello dell’appoggio di sinistra del- Ja campata i; nella struttura resa isostatica al 8, si accompagna una 3 rotazione } = — 7 delle sezioni di estremita della campata i, E percid 9 e la (9-1) si scrive — MiB + Mi 8 + ai) — Mins Bios = Pier — (5) cap. 1x TRAVI CONTINUE E TELAT 57 Se in ogni campata la sezione @ costante, la (9-5) si scrive ky, ky a) sb Mia bas Miah +2M, (Cour 6k (ir — o - (8) Kis Se il prodotto EI=%k @ costante in tutte le campate, la (9-6) si serive Miah + 2M + fy) + Mies hes = 6 (in — WD - @ L’equazione (9-1), e cosi le altre da essa derivate, contiene soltanto tre incognite se i g sono noti; essa prende nome di equazione dei tre mo- menti (Clapeyron, 1857). Se le campate di estremita sono incastrate, alle equazioni del tipo gi& esposto, relative a due campate successive, si aggiungono due equa- zioni, relative una alla prima ed una all'ultima campata, e contenenti due Fic, 9-3 sole incognite ciascuna. La prima equazione @ quella di congruenza nel- Vineastro di sinistra, e si scrive, se e, @ la cedibilita angolare elastica del- Vineastro (fig. 9-3) = My ait + MB 9 M,e da cui si ottiene My (@ + a4) — Mi pr = gi - (8) Nello scrivere la (9-8) si @ assunto che il segno di M, ed M, sia quello che a loro spetta considerandoli come caratteristiche della sollecitazione interna, cioé come momenti flettenti, e non come copie. La (9-8) pud anche ritrovarsi dalla (9-1) considerando Vincastro come una campata scarica appoggiata all’estremo di sinistra, e che precede la campata 1; e cio® la (9-8) pud trarsi dalla (9-1) ponendo Mi j=0 , M=M, , af=e, , Myr=My + Biss faas , Bo Mat ee 38 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. 11 La seconda equazione si scrive (fig. 9-4) ~ Myf + My ant + gio = da cui si trae — Myon Bn My (aun® + en) = — guts (9) Anche nelle (9-8) e (9-9) i cedimenti degli appoggi compaiono nelle ro- tazioni ¢. € ¢,° come nella (9-1) Se i cedimenti sono noti, le (9-1) contengono tre sole incognite, le wt tha Pat 1A as (9-8) e (9-9) due. Se invece i cedimenti sono di carattere elastico, e quindi a priori incogniti, 8, @ funzione, attraverso R,_, ed Ry, di M,., M1, My ed M,,,, ¢ 8,,, @ funzione, attraverso R, ed Ry... di Mi1, Mi, Mus Mies sostituendo questi valori nella (9-1), si perviene ad una equazione in cinque momenti incogniti (equazione dei cinque momenti). 2. Il ealcolo delle reazioni degli appoggi; i diagrammi degli spostamenti. | momento, del taglio, La reazione R, del generico appoggio i si caleola come somma della reazione Rj! in i della trave appoggiata i soggetta ai carichi applicati ed alle coppie M,_, ed M,, e della reazione R,,, in i della trave appoggiata i+1 soggetta ai carichi applicati ed alle coppie M, ed M,,, (fig. 9-1). Il segno delle coppie M & quello che loro spetta considerandole come mo- menti; si ha percié cap. 1x TRAVI CONTINUE E TELAT 59 dove Re" ed Rj,,% sono le reazioni indotte dai carichi applicati sull’ap- poggio i rispettivamente delle due travi i ed i+ 1 considerate appoggiate agli estremi. Lo studio della trave continua si completa disegnando i diagrammi del taglio e del momento flettente e, se necessuriv, degli spostamenti. i mn Il diagramma del taglio si ottiene ricavando per ogni appoggio i va- lori del taglio T;‘ e T,,,* a sinistra e a destra di esso; questi valori sono forniti dalla prime due delle (9-10), e precisamente qa 60 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vot. m1 Per ciascuna campata, si disegna poi il diagramma del taglio (fig. 9-5) a partire dal valore di sinistra e sottraendo le forze che si incontrano pro- cedendo verso destra; alla fine della campata i si deve, cosi operando, ritrovare come valore del taglio quello T\‘ fornito dalla (9-11). Si osservi che risulta (fig. 9-5) R, Te — Tas (12) Ul diagramma del momento flettente si ottiene riportando in corrisponden- za di ogni appoggio il valore del momento flettente, e disegnando per cia- scuna campata la superficie semplice dei momenti avente per fondamen- tale la congiungente gli estremi dei momenti sui due appoggi che la li- mitano (fig. 9-5). Il diagramma degli spostamenti si disegna utilizzando qualsiasi pro- cedimento valido per le travi appoggiate, considerando ciascuna campata come una trave appoggiata e soggetta al diagramma dei momenti effet- tivi; dovranno alla fine risultare uguali gli angoli di rotazione delle se- zioni estreme corrispondenti 3. L'equazione dei quattro mement Se la trave é flessionalmente solidale con i ritti sui quali poggia — trave solidale con i piedritti — il momento flettente nella sezione a si- nistra di un ritto non coincide con quello nella sezione di destra; per- tanto l'equazione (9-1) non é pili valida. Conviene in questo caso sce- gliere come incognite non pitt i momenti flettenti sugli appoggi, ma le coppie di incastro alle estremita delle travi; la differenza é solo nel segno, poiché le coppie di ineastro sono in ogni caso positive se, considerate agenti dal vincolo sulla trave, hanno verso antiorario. L’equazione di congruenza in corrispondenza del piedritto i (fig. 9-6) si scrive in questo caso come segue PP Man, Be Mes = Gi FIM ier Mia + Mises Bios s oppure nell'altra forma Mans, Be OM 1 ae — ME sa Sas? — Mss 1 Bros = Gis — Get. (13) La (9-13) @ la cosiddetta equazione dei quattro momenti; meglio andreb- be chiamata equazione delle quattro coppie. Nella (9-13) si @ indicata con IN,.;,; 1a coppia di incastro nella sezione i—1 della trave compresa tra i nodi i—1 ed i cap. 1X ‘TRAVI CONTINUE E TELAT 61 Sovente alla (9-13) si da una forma pit elegante utilizzando le cop- pie di incastro perfetto. Poiché infatti & — 9 Ta B+ Ta wt TMs tor Ouest + Fitna, Br = — Pi > la (9-13) pud scriversi Maa. Bef Mra a — TM sas aiva” — Tras, Bron = _ a _ (14) Mss Bi Ts a — OM sar as — Mises Bi I cedimenti degli appoggi compaiono nelle rotazioni ¢°, 0 nelle coppie din- castro perfetto Oi, in modo del tutto analogo a quanto gia detto nel § 9-1 Si osservi che l'equazione (9-13) 0 (9-14) pud essere scritta anche per la trave i ed il ritto i—1 che lo precede, 0 il ritto i che lo segue (fig. 9-6); le convenzioni sui segni di IN, Sit, p e ¢ restano invariate, dipendendo Fic. 9-6 soltanto dall’orientamento degli assi yz nel piano; in particolare, il se- gno dei @ per i ritti 8, come per le travi, positivo quando corrisponde ad una rotazione positiva, e cioé antioraria (fig. 9-2). Si osserva che, scritte le equazioni dei quattro momenti per la trave i ed il ritto i, e per le travi i ed i+ 1, 'equazione relativa al ritto i ed alla trave i +1 @ conseguenza delle prime due. Si osservi pure che per ogni 62 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. 111 nodo i si pud serivere la relazione di equilibrio 3, IM, = 0 (15) e cio® in ogni nodo il numero di coppie incognite @ uguale al numero delle aste concorrenti diminuito dell’unita. Se quindi le per le travi e per i ritti, e cioé gli spostamenti dei nodi, sono nulli, o per lo meno noti, Je equazioni del tipo (9-14) e (9-8) sono in numero pari a quello dei mo- menti incogniti; per esempio nella trave della fig. 97, i momenti inco- 1 r cI Fie. 9-7 gniti sono 17, mentre possono scriversi 10 equazioni del tipo (9-14), e 7 del tipo (9-8) (*) Le cose si complicano assai se gli spostamenti dei nodi sono inco- gniti; se cioé la struttura @ tale che per effetto delle forze i nodi subiscono degli spostamenti. A tale riguardo si precisa che, se si tiene conto delle deformazioni da sforzo assiale, tutte le strutture sono di tale tipo, ad eccezione della trave continua su appoggi fissi studiata nel primo paragrafo. Se si trascurano invece le deformazioni da sforzo assiale, si da spesso il caso di strutture J in 4 Fic, 9-8 i cui nodi non si spostano per effetto dei carichi; cid pud accadere o per Ja disposizione dei vincoli, che comunque impediscono gli spostamenti dei (®) In un nodo in cui concorrono h aste sono presenti h—-1 ineognite, e si possono scrivere h—1 equazioni del tipo (9-14), relative all'accoppiamento 1+ 2, 168,164, .. Leh, car. 1x ‘RAVI CONTINUE E TELAL 63 nodi (figg. 9-7 e 9-8), o per particolari condizioni di simmetria di strut- tura e di carichi applicati, come negli esempi delle fig. 9-9 e 9-10. Espli- citamente si avverte che non sempre simmetria di struttura e di carichi 1 | coo | f 7 | ! I Loi comportano inamovibilita dei nodi; esempio classico é quello della fig. 9-11 (telaio cattedrale) in cui i due traversi pitt bassi presentano, per carichi simmetrici, due spostamenti orizzontali uguali e contrari. | 1 Lod Fre. 9-10 Fic, 9-9 | La valutazione della traslabilita dei nodi, e dei parametri indipen- denti da cui gli spostamenti dei nodi dipendono, si pud effettuare come oe oe Fig. 9-11 segue. Poiché si trascurano le variazioni di lunghezza delle travi per effetto degli sforzi assiali, gli estremi degli assi di ogni tratto rettilineo 64 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. 1 di trave non presentano spostamenti relativi (*); infatti tali spostamenti non possono essere provocati neppure dalle deformazioni flessionali, nel- Yipotesi di piccolezza degli spostamenti. La possibilité di spostamenti dei nodi @ condizionata dalla inesistenza dei suddetti spostamenti relativi, e solo da essa, e corrisponde percid a quella di un sistema olonomo de- Fra, 9-12 rivato dail’effettivo interponendo delle cerniere in corrispondenza di tutti i nodi e di tutti gli incastri. La struttura della fig. 9-8 & a nodi fissi, come si usa dire, perché quella da essa derivata nel modo ora detto non ha gradi di libert& (fig. 9-12); la struttura della fig, 911 @ invece a nodi spostabili, perché la struttura con cerniere @ labile (fig. 9-13), ed i pa- Fro. 9-13 rametri da cui dipendono gli spostamenti dei nodi, e quindi le rota- zioni, sono i tre gradi di liberta A, A, A,. Cosi si riconosce che la strut- tura della fig. 9-7 @ a nodi fissi, quella della fig. 9-9 a nodi spostabili ¢ ad un sol parametro, quella della fig. 9-10 a nodi spostabili e a due pa- rametri. (*) Si ricorda (§ 6-4) che per spostamento relative tra due punti si intende Ja variazione di distanza tra i punti stessi. cap. 1X ‘TTRAVI CONTINUE E TELAT 65 In presenza di carichi simmetrici, la possibilita di spostamenti @.limi- tata dalla condizione di simmetria; quindi le strutture delle figg. 9-9 e 9-10 caricate come in figura sono da considerarsi a nodi fissi; quella della fig 9-11 a nodi spostabili, ed i parametri da cui dipendono le rotazioni @ si riducono ad uno (4;=—A,, 4.=0). Se la struttura @ a nodi spostabili, occorre nelle equazioni del tipo (9-14) e (9-8) esprimere i momenti ST attraverso gli angoli che sono a priori incogniti; alle equazioni del tipo (9-14) e (9-8), che sono in nu- mero pari a quello delle coppie IM incognite, occorre aggiungere altre equazioni in numero pari a quello dei parametri da cui dipendono gli angoli }. Tali equazioni possono ottenersi esprimendo condizioni di equi- librio di parti della struttura ottenute sezionando quest'ultima in modo opportuno. Si consideri per esempio Ja struttura della fig. 9-14; per essa Fra, 9-14 possono scriversi 10 equazioni indipendenti del tipo (9-14) e 4 del tipo (8-8), ¢ cio’ in complesso 14 equazioni. I momenti incogniti che compaiono in tali equazioni sono 14; perd come incognite compaiono pure, attraverso gli angoli @, le traslazioni A, e A, dei traversi, Occorrono quindi altre due equazioni. Si effettui un taglio della struttura secondo un piano oriz~ zontale S, S, che impegni i quattro ritti inferiori; Yequazione di equilibrio alla traslazione orizzontale della parte di struttura ubicata al disopra del piano S, §, si scrive a + Mes by | Myr + Men meat a6) Si effettui poi un taglio secondo un piano S,S, che impegni i due ritti superiori; T'equazione di equilibrio alla traslazione orizzontale della parte 4 Fuaxctoss - Volume 111 - Tomo IL 5 66 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. mr di struttura al disopra del piano S, S, si scrive Tons + Mr | Mort Mio | a bs ar h, hy “hl * Le equazioni (16) e (16) sono le altre due equazioni necessarie per ottenere le 16 incognite mm e A. Si osservi, sempre con riferimento alla struttura della fig. 9-14, che il grado di iperstaticita @ 12; le ineognite del problema, secondo la via ora esposta, sono invece 16. Si osservi pure che delle 16 equazioni utilizzate 14 sono di congruenza, e 2 di equilibrio. Tutto cid é in accordo con il metodo generale di soluzione delle strutture iperstatiche, per cui si pud adottare come struttura principale una struttura deri- vata dalla prima introducendo in essa un numero 4 di snodi semplici (0 equiva- enti) pari al grado di iperstaticita (metodo usuale, gia adottato nel § 2-7) oppure una struttura derivata dalla prima introducendo in essa un numero $ di snodi semplici, superiore ad i, ed un numero di vincoli semplici (0 equivalenti) pari alla differenza s— i. In tal caso occorre, per ricondursi alla struttura reale, applicare reazioni in corrispondenza degli snodi e spostamenti in corrispondenza dei vincoli. i Fic. 9-15 Mentre nel primo caso si serivono ¢ equazioni di congruenza, nel secondo caso si scrivono invece s equazioni di congruenza ed s—i di equilibrio; infatti si deve Fro. 9-16 imporre la condizione che in corrispondenza degli snodi introdotti siano nulli gli spostamenti (relativi o assoluti), e che in corrispondenza dei vincoli introdotti siano CAP. 1X ‘RAVI CONTINUE E TELAT 87 nulle le reazioni. Le incognite, nel secondo caso, sono le s reazioni corrispondenti agli s snodi, e gli s—i spostamenti corrispondenti agli s—i vincoli. Nel caso della fig. 9-14 la struttura principale & quella della fig. 9-15; risulta i = 12, s = 14; le equazioni che si scrivono sono 14 di congruenza e 2 di equilibrio; le inco- gnite sono 14 momenti e 2 spostamenti. Nel caso della fig. 9-16 la struttura prin cipale @ quella della fig. 9-17; @ i= 9, s = 12; le equazioni sono 12 di congruen- Fie. 9-17 za e 3 di equilibrio (equazioni di equilibrio alla traslazione delle parti situate al disopra delle sezioni S,S,, S,S,, S,S, della fig. 9-16, equivalenti alla condi- zione di reazione nulla nei tre appoggi supplementari); le incognite sono 12 mo- menti e 3 spostamenti. Si avverte esplicitamente che le equazioni del tipo (9-13), 0 (9-14) (9-16) possono scriversi per qualsiasi insieme di travi collegate alle estremita. 4, Vlequazione delle cinque rotazioni. Si da spesso il caso che sia pili agevole condurre la ricerca delle inco- gnite iperstatiche operando su una struttura iperstatica, anziché isostatica, a volte addirittura pit iperstatica di quella reale. La trattazione che si t ; phi Fro. 9-18 svolgera in questo paragrafo @ un esempio classico in merito. Si consideri un telaio a nodi fissi, i volte iperstatico (fig. 918); esso andrebbe risolto 68 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. 11 scrivendo i equazioni del tipo (9-14) e (9-8). Si operi invece sulla strut- tura derivata da quella reale imponendo n vincoli che possono impri- mere rotazioni g anelastiche agli n nodi; la struttura risulta cosi i volte iperstatica, le incognite sono le n rotazioni g,, e il problema va ri solto scrivendo n equazioni di equilibrio. Queste ultime esprimono le condizioni che i vincoli aggiunti in corrispondenza degli n nodi non sviluppino reazioni, e cio’ che le somme delle coppie di incastro in ogni nodo siano nulle. Con riferimento al generico nodo é si serive percid la seguente equazione: Sn Min + Gi En gin + En Gn tor emi = 0 an Nella (9-17) si @ indicato con ¢, la rotazione del nodo i, con h uno dei nodi adiacenti ad i; If, & 1a coppia di incastro nell’estremo i della trave ih perfettamente incastrata alle estremita, provocata dai carichi e dalle distorsioni agenti sulla trave ih (copia d’incastro perfetto). La quantita (vedi 8-25) ¥ Hem = —— @ la copia nell’estremo i della trave ih perfettamente incastrata in h e connessa con la rotazione angolare ¢, dell’estremo i. La quantita (18) ih. Analoga definizione vale per la rigidita g,, in h della trave ih. La quantita (vedi form. 8-21) 8 Yon Sin tar a = — @ (fig. 9-19) la coppia d'incastro nell’estremo i della trave ih perfetta- mente incastrata in i, connessa con la rotazione angolare unitaria del- Yestremo h. La quantita . (19) AP. 1X ‘TRAVI CONTINUE E TELAT 69 rapporto tra i valori della coppia in h e della coppia d’ineastro in i con- nesse con una qualsiasi rotazione angolare in h e nell’ipotesi che i non Fic. 9-19 ruoti prende nome di coefficiente di trasmissione da h ad i, analogamente si definisce il coefficiente di trasmissione t,, da i ad h. Si verifica 'uguaglianza Pin tin = Pas tas 5 (20) essa esprime I'uguaglianza dei lavori mutui connessi con due distorsioni angolari uguali agenti in i ed in h, e deriva dal teorema di Volterra. Se le travi sono a sezione costante, & (a1) e la (9-17) si scrive _ 1 Ey Mn + G1 En em + > En Gn Pon (22) Le (9-17) e (9-22) sono state scritte nell'ipotesi che in tutti i nodi h esi- stano incastri. Se la trave ih @ incernierata in h, (cid in genere pud capitare 70 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. mr solo se h @ un vincolo al suolo) il termine corrispondente nella terza sommatoria della (9-17) si annulla, e il corrispondente valore di py, @ fornito da (23) nell'ipotesi di trave a sezione costante é in tal caso aE I Pn (24) Le equazioni (9-17), 0 (9-22), sono in numero pari a quello dei nodi, e forniscono le rotazioni , di questi ultimi, Dai valori ¢, si risale alle coppie d'incastro attraverso la relazione Tay = Toy + Goin + gn tas Ome § (25) se la trave ih @ a sezione costante, la (9-25) si scrive 1 My = Man + Gem FT Sn Pos 5 (26) se in h la trave ih é incernierata, la (9-25) si scrive Mn = + Gem (27) La convenienza di operare su una struttura pitt vincolata di quella reale, dipende dal fatto che in una struttura siffatta le relazioni che le- gano le reazioni vincolari ai carichi, alle distorsioni ed ai cedimenti dei vineoli — ivi inclusi quelli aggiunti — sono di scrittura immediata; inol- tre il numero n dei nodi, e quindi Vordine del sistema da risolvere, é in genere nel caso dei telai molto inferiore al grado di iperstaticita della struttura, Le equazioni del tipo (9-17) si chiamano equazioni delle cin- que rotazioni, perch in ciascuna di esse compaiono in genere non pili di cinque incognite, e prendono nome da W. Gehler (1916). Se il telaio & a nodi spostabili le (9-17) vanno modificate; si opera in tal caso sulla struttura derivata da quella reale imponendole, oltre ai vineoli che imprimono le rotazioni dei nodi, altri che imprimono gli spostamenti; questi ultimi equivalgono a tanti vincoli semplici quanti sono gli m parametri A da cui dipendono gli spostamenti dei nodi stessi. Alle n equazioni di equilibrio relative ai vincoli che imprimono le rotazioni dei nodi si affiancano percid le m equazioni di equilibrio relative ai vin- coli che imprimono gli spostamenti; queste esprimono la condizione che siano nulle le reazioni corrispondenti ai A. AP. 1X ‘RAVI CONTINUE E TELAT 7 Il caso dei telai a ritti verticali e traversi orizzontali continui, che & di gran lunga il pit: frequente, @ anche, per fortuna, quello di pitt semplice soluzione (fig. 9-20). I parametri A sono gli spostamenti dei trasversi, | | : saan a Frc. 9-20 considerati positivi se diretti verso destra, e sono in numero pari a quello dei traversi stessi; le rotazioni @ sono nulle per i traversi, ed uguali per tutti i ritti di un piano; in particolare, per i ritti del piano compresi tra il traverso r inferiore e quello s superiore A, — 4, v > (28) bes ove t,, é Valtezza del piano. La @ é positiva se antioraria. Nell’espressione (9-25) della copia d'incastro IM, occorre percié ag- giungere il termine dovuto alla },, se ih @ un ritto; questo termine @ fornito da Vin Pin — Gen Pra tas» e cioé, per le (9-20), da — dn em + ty) - Si ha cosi, in luogo della (9-25), My, = Thin + Gem + Gori tr — dmem CL + ty) - @ Adottando la simbologia Pm (Ll + ty) (29) 72. SCIENZA DELLE COSTRUZIONI VoL. mr la (a) si scrive My, = Te, + Gein + PrP tar — Ym En - (30) Per trave di sezione costante é En Tl taglio nel ritto ih @ fornito da Man + My TT! + AT, () dove con T,° si indica il taglio nel ritto appoggiato. Attraverso le (9-30) la (b) si scrive Sn Eu Em + Ene ty MR (©) Tr =Ta + % dove T,, é il taglio provocato sul ritto dai carichi su esso agenti, nelle con- dizioni di incastro perfetto. Adottando 1a simbologia (31) la (©) si serive Tin Ta > Gin + gn Ba — din (Kin + Kad) (32) Lrequazione (9-17) di equilibrio in corrispondenza del nodo i si modifica percid come segue: Zn MRin + Gi Engin + En Gn tri gn — En bin Gin = 0 5 (33) Yultima sommatoria é estesa solo ai ritti che concorrono in i. Le equazioni esprimenti essere nulle le reazioni dei vincoli che impe- discono le traslazioni dei traversi equivalgono a quelle esprimenti essere la somma dei tagli ai ritti di un piano uguale alla somma 3,H delle com- ponenti orizzontali delle forze agenti al disopra della sezione rispetto alla quale sono stati calcolati i tagli. Tale equazione si scrive (le sommatorie sono limitate ai ritti tagliati dalla sezione) (34) ExT + Ee (PiKin + Gn Kn) — Pin Be On + ky) ~ BH cap. 1X RAVI CONTINUE E TELAT 3 Si avverte che il taglio & positivo se, agente sulla faccia al disopra della se- zione, @ diretto verso sinistra; una forza H @ positiva se diretta verso destra, Infatti ill verso delle forze e delle copie é collegato a quello degli assi y e z, i verso delle caratteristiche a quello di n e t (§ 6-8), tenuto conto che m @ orien- tato verso Vosservatore, @ quindi il verso nt & antiorario. Se il verso positive t @ verso I'alto (ascissa crescente verso I'alto) n é orientato verso destra. Si ricor- da che il segno di T non cambia (a sinistra sulla faccia superiore) cambiando verso a t. Le equazioni (9-33) e (9-34) risolvono il problema; esse si chiamano sovente equazioni dei nodi ed equazioni dei piani. 5. La ris piat luzione per successive approssimazioni delle equazioni dei nedi e dei La risoluzione del sistema delle equazioni (9-33) e (9-34) pud essere condotta per iterazione (Sparacio) [17]; la convergenza @ buona, perché i coefficienti della diagonale principale del sistema sono preponderanti Conviene operare sullo stesso schema del telaio; nel seguito si fornisce qualche esempio in merito. Si consideri il telaio a due ritti e due traversi della fig. 9-21: le quantita Jit, p,&,k sono consegnate nella tabella. Le operazioni di itera- zione sono condotte sullo schema della fig. 9-22a. Si inizia dal nodo A, e si caleola g ponendo ¢g=%o=0, 4,=0; si ha cosi dalla (9-33) 12.000 10° gq = — =— 300. (Pas + Pac) 10 40 Si passa poi al nodo B, e si calcola gp ponendo ¢,=— 300, go—=0, y=0; si ha cosi, sempre a meno di 10~, — 2 Mm — > ahaa 2 PAPE 12.000 + 4.500 10° ga = — SOO = 3586. (faa + Pp0) 10 In D si ha 1 12,000 — — + 358,616 10° @ = ———_>» = cs 20 + 40 + 16 20,1 . 4 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT Vou. 111 In C si ha infine 1 1 12,000 + 5+ 10-300 — 5+ 40 120,1 = — 1954. 10" ge = 10 + 40 + 16 Calcolate tutte le rotazioni ¢ in prima approssimazione, si passa al cal- eee eee Atm TT 1 B -O 600m 4m VLU ATESEOERE OTE RUCTTEVEA 1, D soem | fe E F ~ the a k (Ke) WR OR] 9 (Kem | © Oem 12000 | 30-10" 12000 | 40-10% | — = 10-10 | 15-10 | 25 10° | ie-to | 24-10 | aio 16-10" | 26-10" | 4 to aie | i Fie. 9-21 colo in prima approssimazione delle ¢ attraverso le (9-34); si ha cosi, per cap. 1X TRAVI CONTINUE E TELAT 6 19 3 = 307.8 20} 301.3, 3080 26) 301,7 = 3081 32] 301.8 “ s| 52.0 ul 64 a 658 23] 664 zo] 66,4 Fe % lemon o 6| -100 1[ - 25 18[ - 10,1 24-110 30] -110 a6 | 110 Fis. 9-224 76 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT Vou. ur il piano superiore, (a+) Kao + (a+ G0) Kno 10° y, = % (2 Kye +2 Kyo) 10° — 495,4 + 2,5 + 478,7 +4 _= ae eeret = 52 e per il piano inferiore 10g, = — 1354-4 + 1201-5 = Completato cosi un primo ciclo, si inizia un secondo, calcolando ¢, in seconda approssimazione attraverso i valori di prima approssimazione di Gar Go — 12.000 — 3586-15 + 1954-5 + 52-15 4 = i = = 2005 « Caleolate cosi gn, go, Gor Yi» Ye» Si Tipete ancora il ciclo, e questo tante volte finché si consegue la voluta approssimazione. I valori finali delle ¢ e forniscono attraverso le (9-30) i valori delle copie di inca- stro; per esempio si ha Man = «12.000 — 398,1 +30 + 3918-15 = 5.934 Kem Mac = — 398,1-10 — 1907-5 — 664-15 = — 5.934 Kgm Per gli altri nodi si ha Mag = — 6.218 Kem Mos = 4.614 Kem 6.212» Myo =~ 8.130» — 4.894» Mop = 3.512» Men = 8.214» Mec = — 1.790» Me, = — 3.316 > Mm = 1.591» cap. 1X RAVI CONTINUE E TELAT 7 Si verifica che in ogni nodo la somma delle coppie di incastro @ nulla. Il diagramma dei momenti é@ quello della fig. 9-22b. 1790 1591 Fic. 9-22 b Si consideri adesso la trave Vierendeel della fig. 9-23; le operazioni di iterazione sono condotte sullo schema della fig. 9-24. Si comincia con il caleolare in prima approssimazione i valori delle y, ponendo le ¢ pari a zero. Per la sezione 1-1 risulta 2H 6000 10° = — Se, bk 10* 218,75 160 ; analogamente si caleolano i valori di $2, $s @ qs. Nel primo ciclo risulta ,=0. I valori delle copie d’incastro sono riportati di seguito: Mp = 6.780 Kem Men = 9.165 Kgm Maz = — 6.780 > Meg = 4.620» Me = 5.730» Men = — 13.730» 78 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou, 111 May = — 9.900 Kgm Moe = — 11.830 Kgm Myo = 4.110» 11.850 > Men = — 6.045» 6.780 > Myr = 6.010» 4.740» Mrs = 5.380» Max = — 11496» Myp = — 9.135 >» Mya = — 10.680 > Tra = 3.840» My = 10.650» asta |e (Kem) | € (Kem) | ® (ke) abedhi | 90x10 | 45x10 | 1125 x10 ef 20x16 | 30xI% | 750% 10 | 8 2xie | soxie | s00x10 ¢ 1x10 | 2xie | 400x106 Fra. 9-23 Si prenda infine in esame la trave continua della fig. 9-25; i coeffi- cienti relativi ad essa sono riportati nella fig. 9-26. Si voglia tracciare la linea d’influenza del momento flettente in A per una forza verticale viag- giante, Le tre campate sono uguali, e presentano le seguenti caratte- ristiche: CAP, 1X TRAVI CONTINUE E TELAT 282 Ea Fic. 9-24 9 80 DELLE COSTRUZIONE Vor. 11r luce m 30 altezza agli estremi m 3 altezza in mezzeria m1 momento d'inerzia agli estremi m‘ 1 momento d’inerzia in mezzeria m‘ 0,1 ° tm 1,352 - 10° t O712 . incastro perfetto indotte in 1 e B da una distorsione uni- 1 A B 2 30.00 | 30.00. 30.00 Fic. 9-25 taria negativa in A sono fornite da (9-30) = — My = — 0,5 - 1,352 - 10° + 0,712 = — 0,48 10° tm ; le coppie d’incastro perfetto indotte in A da una distorsione in A stesso sono uguali e contrarie, e quindi in A é SOT wt oo 1 =e) EM = 048 x10 Ep = 2704 x10" wm rm =0 Ep = 2704 x 10 2 + 0.083 4 + oon 6 + oon Fra. 9-26 Dopo aver eseguito i successivi cicli di operazioni, risulta ¢,=0,071, x= — 0,202; dunque la rotazione della sezione a sinistra di A @ pari a —0,5 + 0,07 =—0,43, e la rotazione della sezione di destra @ pari a cap. DC TRAVI CONTINUE E TELAT 81 +0,5 + 0,07=0,57. Le rotazioni ¢, e ¢, sono nulle. La linea d'influenza 000 + 088 + 108 +133 +139 +112 + 069 + 033 + 012 + 003 0.00 5 1 — 22 139 — 0.466 Fic. 9-27 (fig. 9-27) si @ tracciata sfruttando i dati in appendice, attraverso il pro- cedimento gid esposto nel § 8-9. 6. Il procedimento di Kani. Nella risoluzione per successive approssimazioni delle equazioni dei nodi e dei piani le copie di incastro si calcolano attraverso le (9-30) alla fine del procedimento, dopo aver ottenuto i valori delle g e @ con Vap- prossimazione desiderata. E’ possibile perd calcolare le coppie di incastro in tutte le fasi del procedimento di successive approssimazioni; a questo si riduce in ultima analisi il procedimento di G. Kani (1958). E” interessan- te perd la pratica operativa del Kani; essa si esporra con riferimento ad al- cuni esempi concreti. a) Telai a nodi fissi formati da travi di sezione costante. La (9-30) si scrive, nel caso in esame, = 1 My = Men + Pm HF Pa Pim 5 (35) se si chiama 2M = $1 Pm (36) Ja coppia generata in i da un cedimento angolare g,, la (9-35) si scrive My, = My + ZIM, + IMs « (37) Dalle (9-37), sommando i termini relativi a tutte le travi che concorrono nel nodo i, si ha 2B, My = — ET — IMR 5 (38) * Fauxciost - Volume TIT - Tomo It ‘ 82. SCIENZA DELLE COSTRUZIONI VoL. 11 infatti é 2, IMy,—=0. La (9-38) mostra che, una volta conosciute le rota- zioni g, dei nodi adiacenti ad i, e quindi le coppie IN’,,, @ nota anche la somma delle copie generate in i dalla rotazione @. Conoseiuta questa somma, le coppie 2 JI’, che interessano le singole travi si ottengono sud- dividendo la 23,01, in parti proporzionali alle rigiditA gy; infatti & (9-36) 2M'n = gi = cost en da cui si trae 2M, IMy, os Pin Spin 2, = 2E,IT'y FO, (39) Pin I numeri (40) si chiamano fattori di rotazione, e la loro somma in ogni nodo é pari a —1/2; per ottenere la coppia JT’, basta percid calcolare la somma HIM + BIN » (ay) e moltiplicarla per il fattore di rotazione relativo all’asta ih. Se i valori di @ sono esatti, risultano anche esatti quelli di IW'y,; se i valori di , sono approssimati, lo sono anche quelli di J1',,, ma poiché nell’espressione (9-41) la prima sommatoria @ esatta, e nella seconda gli errori in genere si compensano, i valori di J1v’,, sono molto pitt vicini al vero di quelli delle gy. Si procede percid assegnando un certo insieme di valori p di prima approssimazione, pili o meno vicini al vero; in mancanza di questi dati, che possono essere suggeriti dall’intuito o dalla esperienza, si possono asse- gnare alle g, in prima approssimazione, valori nulli. Si parte poi da un nodo qualsiasi; in esso, se le g di prima approssimazione sono nulle, si ri- partisce la ¥, Jit, secondo i fattori di rotazione. Passando poi ad un nodo k adiacente al primo, si trova per esso il solo JI’, diverso da zero: quello relativo al primo nodo, ottenuto nella ripartizione precedente; nel nodo k percid si ripartisce la somma 2, 2M,-+IN’y, secondo i fattori di rota- zione. Dopo aver cosi considerato tutti i nodi, si é compiuto un ciclo in- tero di ripartizioni. 11 ciclo si ripete tante volte finché le differenze tra CAP. 1x ‘TRAVI_ CONTINUE E TELAT 83 gli JW, del penultimo e dell’ultimo ciclo sono trascurabili nell’ordine di approssimazione desiderato, Dalla (9-37) si ottengono infine i valori delle coppie d’incastro. Si consideri il telaio della fig. 9-21, e si trascurino gli effetti degli spo- stamenti orizzontali dei nodi. Si traccia uno schema del telaio, ove in A B — 1500 + 2870 = 2056 + 3000 = 2070 + 2930 = 2060 + 2920 |— 1015 + 1380 = 1015 + 1380 c D — 1560 + 1208 = 1615 + 1704 = 1620 4+ 1730 | 1620 + 1730 Fro. 9-28 corrispondenza di ogni nodo sono disegnati due cerchi concentrici (fig. 9- 28); nel cerchio interno si scrive il valore della 3, JM, relativa al nodo, nella corona circolare i valori dei fattori di rotazione (9-40). 84 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI VOL. 11 In corrispondenza degli estremi delle travi si riportano i valori delle coppie d'incastro perfetto. Per le travate si consiglia di scrivere questi valori al disopra dell’asse. In C &, per esempio, fox = 10+ 10° Kgm fen = 40-109» for = 16-10" >» e quindi i fattori di rotazione sono rispettivamente 10 — 0,5 — = — 0,076 66 40 — 0,5 — = — 0,303 66 16 — 0,5 — = — 0,121 5 66 Je coppie d'incastro perfetto si hanno alle estremita dei traversi, e sono pari a 36 £4000 75 = +: 12.000 Kem . Si inizia il calcolo da un nodo qualsiasi, per esempio dal nodo A. Si parte da valori nulli per le ¢, quindi la sommatoria (9-41) in A si limita alla coppia + 12.000 tm; essa si suddivide secondo i due fattori di rota- zione in A, e i valori —4.500 Kgm e —1.500 Kgm che ne risultano si serivono in corrispondenza delle estremita delle travi; per la travata essi si riportano al disotto dell’asse. Si passa poi al nodo B; qui & 1 Fy +t NIM = = — 12.000 — 4500 = — 16.500 Kgm ; questa somma si ripartisce secondo i fattori di rotazione in B, ottenendo -+5.380 per la trave BA e -| 2.870 per la trave BD. Si sono eseguite le stesse operazioni prima in D e poi in C, e cosi un ciclo & compiuto. cap. 1x RAVI CONTINUE E TELAT 85 Lo stesso ciclo si @ ripetuto altre volte, finché cioé i valori delle JW’ si sono potuti reputare coincidenti, nell’ordine di approssimazione vo- luto (terza cifra significativa, nel caso in esame), con quelli del prece- $170 o | + 1730 Fic. 9-29 dente ciclo. Il calcolo delle coppie effettive si pud esprimere quindi sullo stesso schema; per chiarezza esso si riporta perd in schema a parte (fig. 9- 29), ove sono scritti solo i valori finali delle JW’. Poiché la coppia I, & 86 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. mr fornita dalla (9-37), per ogni trave ih si sommano i due valori JR's, ed My di It alle estremita, e si trascrive questa somma alle estremita stesse; si sommano poi in ogni estremo il valore della coppia d’incastro perfetto IR, quello di IN',,, ¢ la somma IN’, +IW'y;, ottenendo la cop- pia effettiva Min. b) Telai a nodi spostabili formati da travi di sezione costante, in pre- senza di soli carichi verticali. Lo spostamento relative A,—A, tra i due traversi delimitanti il ge- nerico piano t, non accompagnato da rotazioni dei nodi, induce agli estre- mi dei ritti del piano stesso delle coppie d’incastro JTW", ; nel caso di ritti a sezione costante @ IN",=IN",,. La (9-37) si modifica percid nel- Yaltra, Mey, = Ty + ZIM + My FIM", 5 (42) il termine JT,, tiene conto dei carichi applicati, i termini JW’ delle rota- zioni dei nodi, il termine JR" degli spostamenti dei trasversi. La (9-38) si modifica nel’altra 22,9, = 3,9T, — By + IM) 5 (43) conosciuti percid i valori di IW’, e di IN”, & possibile calcolare gli I's, ripartendo la somma 3, IR, +3) (JW'y +IN",) secondo i fattori di ro- tazione (9-40) I valori delle IR”,, relative ai ritti del piano t si ottengono scrivendo Vequazione di equilibrio alla traslazione orizzontale della parte del te- laio al disopra di una sezione che tagli tutti i ritti del piano ¢ (fig. 9-30) BTM =0. (44) Poiché @, in presenza di soli carichi verticali, + May Th = , te la (9-44) si scrive, se i ritti sono tutti della stessa altezza (nella fatta ipo- tesi le coppie d’incastro perfetto sono nulle nei ritti) Le (AM M's + IM + ZIM, + IM, IT) = Poiché & IN”, =IN'"y, si ha ancora E18 OM, FIM) + ZIM] = cap. 1X TRAVI CONTINUE E TELAI 87 e quindi 3 EO = — Le May + Mn) « (45) Per ottenere la somma delle Jit” relative ai ritti di un piano t generico basta percid sommare le copie I’ agli estremi dei ritti stessi e molti- plicare tale somma per —3/2. — piano t Fic. 9-30 Per suddividere la 3, JIU”), tra i ritti del piano t si consideri che lo spostamento 8, tra le estremita di tali ritti @ lo stesso, e quindi pud scri- versi (8-51) (48) PHS My + OM an (48) 88 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. nT si chiamano fattori di spostamento relativi al piano generico t; la loro somma é pari a —3/2. Se i ritti sono di altezza diversa, le (9-45) e (9-47) si scrivono: Tey e @ + a) as by bay a7) ove { @ una lunghezza di riferimento. Le (9-45) (9-45') valgono se i ritti del piano t sono incastrati in ambedue gli estremi; se invece tutti i ritti del piano t sono incernierati ad un estremo (cid in genere pué accadere per i ritti del piano terra) & da cui si trae, per ritti tutti della stessa altezza, 2, (2M, + IN",) = O E,In"), =— 2B, IM, . In tal caso i fattori di spostamento sono forniti da Pn Zea Nella fig. 9-31 @ riportato il calcolo del telaio gia trattato trascurando Veffetto degli spostamenti dei nodi; i fattori di spostamento sono riportati lungo i ritti, sulla sinistra di ciascuno. Per i due ritti superiori si hanno, per esempio, i due fattori 3 10 — 2 =~ 03578 2 26 3 16 ———=— 092. 2 26 car. 1X RAVI CONTINUE E TELAT 89 Effettuando un primo calcolo delle coppie JT’ — e questo coincide con il ciclo della fig. 9-28 — si sono tratte in prima approssimazione le 0am + 27 — 188 = 36 + 237 5 — 0833 = 0.087 Fic. 9-31 copie J”. Per i due ritti superiori, per esempio, risulta EL (M'y, + My) = + 1355 tm , e quindi le due coppie JTW” sono rispetivamente pari a —784 tm per il 90 SCIENZA DELLE COSTRUZIONT vou. 111 ritto di sinistra e — 1250 per quello di destra; questi valori si scrivono al centro del ritto relativo, sulla destra. Si calcolano cosi gli JW” anche per i due ritti inferiori; poi si esegue A 2 3] — se § 1 1 cI D = + 1920 = 83 |= 316 =f aH 1 1 j= 1709 + 1604 3 =e 0 + 1920 z 3 wm r Fro. 9-32 un secondo ciclo di caleolo degli JW’ attraverso la (9-43); poi un secondo ciclo di calcolo degli IN”; il procedimento si & arrestato al terzo ciclo. Il calcolo delle coppie finali é riportato nella fig. 9-32; esso é analogo a quanto eseguito nella fig. 9-29 per quel che riguarda i traversi, mentre per i ritti si é considerata, nella somma, anche la coppia JIt”. cap. 1X ‘RAVI CONTINUE E TELAT 91 ©) Telai con nodi spostabili formati da travi di sezione costante, in pre- senza di carichi qualsiasi: principio di equivalenza. Si precisa innanzitutto che le rotazioni y dei nodi e gli spostamenti A dei traversi in un telaio non variano se ai carichi effettivi si sostituiscono le coppie IM e le reazioni R di incastro perfetto cambiate di segno. E in- fatti se i nodi sono costretti, da vincoli aggiunti, all'immobilita, le ge i A sono nulli, mentre i vincoli esercitano sul nodo le reazioni JR ed Rj la condizione reale @ data dalla somma di questa ora descritta, e di quella connessa con le coppie —¥, JR, e con le forze —,R, agenti nei nodi, e solo a quest’ultima sono dovuti i g e i A, nulli nella prima. E’ questo il cosiddetto principio di equivalenza. Si sostituiscono percié ai carichi effet- tivi agenti sul telaio (fig. 9-33) le coppie —I%,, e le forze —R, agenti os Fro. 9-33 in adiacenza dei nodi i sui traversi r (fig. 9-34); nel caso in esame le rea- zioni verticali non hanno influenza sui valori di g e A, perché si trascura la variazione di lunghezza delle aste, e per lo stesso motivo tutte le —R, relative ad un traverso r possono sommarsi tra loro e con la forza even- tualmente applicata al traverso stesso, e la somma H, pud supporsi agente in un punto generico dell’asse del traverso stesso (*). La (9-44) si muta nell’altra BTa = Ue He (49) (*) Si osservi che alla coppia — JR, applicata sulla trave in adiacenza del- Yincastro corrisponde una coppia di incastro perfetto pari a OM,; @ quindi sempre BH, che occorre scrivere all’estremo della trave prima di iniziare il caleolo. 92, SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. 1 La somma delle reazioni H, dei traversi situati al disopra del piano t si chiama taglio relativo al piano t, e si indica con il simbolo T, : Bia Hy (50) La (9-49) si serive percid Tn = T, (1) Dalla (9-51) si trae, se tutti i ritti del generico piano t hanno la stessa altezza t,, Tey = De Oy + My) = ULF OM, + My) + ZI", @ percid 3 Tb LIM’, = = z [ zt 2, Wn + amy9| . (52) Il procedimento da seguire @ identico a quello esposto al numero prece- Fic, 9-34 dente, con la sola differenza che, nella determinazione delle copie do- vute allo spostamento, é necessario aggiungere alla somma delle coppie I! Th relative alle estremita dei ritti del piano t, il momento — chiama comunemente momento di piano relativo al piano t. cap. 1X ‘TRAVI CONTINUE E TELAT 93 Si consideri il telaio gia preso in esame negli esempi precedenti, ca- ricato da una forza orizzontale di 3 in corrispondenza del traverso su- Fra, 9-35 periore, e da una forza orizzontale di 6t in corrispondenza del traverso inferiore (fig. 9-35); risultano tutte le Jit, nulle, e H,=3t, ‘H,=6t. EB percid T, =3t T,=9t, ed i momenti di piano valgono rispettivamente — 18 tm. Questi momenti si segnano, chiusi in un rettangolo, sulla sinistra del te- laio, in corrispondenza di ciascun piano (fig. 9-36). Si determinano prima gli IW’, iniziando dai ritti del piano superiore; poiché all’inizio del proce- 94 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI VOL. dimento gli J!’ sono nulli, si ripartisce il momento di piano —6 tm, secondo i coefficienti — 0,578 e — 0,922, ottenendo ++ 3470 Kgm per il ritto di sinistra, e + 5530 Kgm per il ritto di destra. Analogamente si opera per Fro. 9-36 il piano inferiore. Ottenuti cosi in prima approssimazione i valori degli 21”, si passa al calcolo in prima approssimazione degli JW’. Si inizia dal nodo A, ripartendo il momento 3470 Kgm secondo i coefficienti — 0,375 CAP. 1X ‘TRAVI_CONTINUE E TELAT 95 e — 0,125; si ottiene cosi — 1300 Kgm per il traverso e — 435 per il ritto. Si passa poi al nodo B, ripartendo la somma +-5530—1300—4230 Kgm secondo i coefficienti — 0,326 e —0,174; si ottiene —1380 Kgm per il traverso e —735 Kgm per il ritto. Calcolati in prima approssimazione Fra. 9-37 gli om’ anche nei nodi D e C, si esegue il calcolo degli IW” in seconda approssimazione, utilizzando in questa fase gli JT ; per il piano superiore; per esempio, la somma — 6000 — 435 — 750 — 735 — 2085 =— 10.005 Kgm 96 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou, 11 si ripartisce tra i due ritti ottenendo + 5780 per il ritto di sinistra e + 9220 per il ritto di destra, Giunti all’aprossimazione voluta, si determinano le coppie di ineastro come negli esercizi precedenti (fig. 9-37); nella fig. 9- 38 & riportato il diagramma del momento. Del tutto analogo a quelli ora esaminati é il caso dei telai formati da travi di sezione variabile; per esso perd si rimanda alla pubblicazione ori- ginale, o alla sua ottima traduzione in francese [18]. Fic, 9-38 Vantaggio precipuo del procedimento del Kani é la automaticita molto spinta, e la possibilita di eliminare un eventuale errore nel corso del ciclo seguente a quello in cui Yerrore & stato commesso. Inoltre, se si parte da valori non nulli, e piuttosto prossimi al vero, delle copie JM’ ed JI”, il procedimento di calcolo diviene molto piu: rapido; cid si verifica per esempio se si modificano le sezioni di qualche trave dopo aver gid ese guito il calcolo del telaio. Infine, la verifica del procedimento pud essere fatta sui soli valori finali, ai quali percid si limita V’elaborato di progetto. CAP, 1X TRAVI CONTINUE E TELAT 97, 7. Il procedimento di Cross. Il metodo di Hardy Cross (1930) pud intendersi anch’esso come un pro- cedimento di risoluzione per successive approssimazioni delle equazioni di equilibrio di Gehler; esso perd, a differenza del procedimento di Kani, si giustifica attraverso uno schema di immediata intuizione. Il metodo di Cross é un caso particolare del pitt generale « metodo del rilassamento » del Southwell; in esso ogni operazione numerica ha un chiaro significato fisico. a) Telai a nodi fissi. Si bloccano tutti i nodi con morsetti fittizi che ne impediscono le rotazioni. Nel telaio cosi vincolato le coppie di reazione alle estremita delle travi ih sono quelle di incastro perfetto Ji), ed IN,, dovute a carichi e distorsioni; il generico morsetto i- esimo @ soggetto alla coppia IN,= , IN,y,. Per ricondursi al telaio effettivo occorre rimuovere i morset- ; questa operazione si effettua nella maniera che segue. Si consideri il generico morsetto i; si rimuova soltanto questo, in modo che in tutti gli altri nodi sia ancora impedita la rotazione. Rimuovendo il morsetto i oc- Fra, 9-39 corre applicare al nodo i la coppia JM, che prima era sopportata dal mor- setto; il nodo i ruota di un angolo g*, e agli estremi i delle travi ih cot correnti in i si destano per effetto di g,* le coppie IT,,* (fig. 9-89). Poiché si ha Man* = gi* = cost Pm LIM y* = IN, + Faaxciost - Volume IIL - Tomo If 7 98 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI vou. ut si trae My DTG om, Pin Ei pin Die da cui Int fn 63) Zi pm La quantita m= ms = (54) “Pin si chiama coefficiente di ripartizione relativo al nodo i ed alla trave ih; & pereid May = I ty + (55) La somma dei coefficienti di ripartizione relativi al generico nodo i é pari all’unita. Assieme alle coppie J1t,,* in corrispondenza delle sezioni adiacenti ad i, sorgono le copie JMt,,** in corrispondenza delle sezioni h opposte ad i; si é gid tratto (§ 9-4) My = Mn* tn 5 (568) ove ty, @ il coefficiente di trasmissione da i ad h. Le coppie IR* si chiamano coppie ripartite, le coppie JI** coppie trasmesse. Effettuate le suddette operazioni sul nodo i, si blocea di nuovo i, e si passa ad un altro nodo, per esempio quello adiacente h (fig. 6-39). I morsetto in h & soggetto alla coppia My = — BT, — Me 5 tale coppia deve ripartirsi secondo i coefficienti di ripartizione 1, in h, ripetendo le stesse operazioni gid effettuate in i. Si blocca poi il nodo h, e si passa ad un altro nodo, ripetendo le stesse operazioni di ripartizione e di trasmissione. Si opera cosi successivamente, sbloccando un nodo alla volta, e ripar- tendo in ogni nodo la somma cambiata di segno delle coppie IN ed IN** relative al nodo stesso, e non ancora ripartite. Il procedimento si arresta quando le coppie IN** risultano sufficien- CAP, 1X TRAVI CONTINUE E TELAT 99 temente piccole rispetto alle JN effettive, in relazione al desiderato grado di approssimazione. Si riporta come esempio la stessa struttura della fig. 9-21, consi- derata a nodi fissi; i coefficienti di ripartizione sono scritti nella fig. 9- 40, nella quale @ riportato lo schema del telaio; sullo stesso schema sono riportate le coppie di incastro perfetto + 12.000 Kgm agli estremi dei traversi AB e CD. Si inizia dal nodo A, ripartendo la coppia J, = it Il | sere A Ble Fa Fre. 9-40 — 12.000 Kgm secondo i coefficienti 0,750 e 0,250; si ottengono cosi le cop- pie ripartite I1t4c*=— 3.000 per il ritto ed IM4y*=—=—9.000 per il tra- verso. La coppia — 9.000 si segna sulla coppia ++ 12.000, la coppia — 3.000 si segna in verticale. Al disopra di — 9.000 e — 3.000 si segna un tratto, per indicare che Voperazione di ripartizione in A é stata eseguita; nei futuri cicli, in A non dovranno pitt ripartirsi le coppie al disotto dei tratti. Con- temporaneamente sorgono in B e C le coppie trasmesse. Nel caso in esa- 100 SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Vou. 111 me, poiché le travi sono di sezione costante tra nodo e nodo, é ovunque ty = t= 1/2, e non c’é bisogno di scrivere questi valori — come invece é uso fare trattando schemi con travi a sezione variabile — in corrispon- denza delle travi cui si riferiscono. E’ percié 3.000 Meytt = — —— = — 1500 kgm 9.000 Men = — —— = — 4.500 kgm ; questi valori si segnano in corrispondenza degli estremi corrispondenti, in verticale il primo e in orizzontale il secondo; spesso una freccia indica la coppia IN* da cui la JI** proviene; il verso della freccia quello IN* IN. Si passa poi al nodo B, ove va ripartita la coppia It, —=— (— 12.000 — — 4.500) = + 16.500 Kgm secondo i coefficienti di 0,652 e 0,348, ottenendo Mya*=+ 10.750 Kem ed IMgo*= + 5.750 Kym; eseguita la ripartizione, si segnano al solito dei tratti; poi si scrivono i valori delle coppie tra- smesse IMyn**=+ 5.375 Kgm ed JIipy**—=-+ 2.875 Kem. Si ripartisce poi in D la coppia JM) —=— (— 12.000 + 2.875) =+ 9.125 Kgm, ottenendo Most = + 1.920 Kem, Mp*—=+ 4.800 Kem, Mp,*=+2.405 Kym, ed Meo** = + 960 Kem, Itoo** = + 2.400 Kem; @ inutile segnare Myp** = =+ 1.202, perché in F non si devono eseguire ripartizioni, Infine si ripartisce in C la coppia IN,-—=— (+ 12.000 + 2.400 — —1.500) =— 12.900 Kgm, ottenendo IN..*=—1.960 Kgm, IRcp' — 7.820 Kgm, Itlex* = — 3.120 Kgm, ed IThyc** = — 980 Kem, Moc = — 3.900 Kem. E’ cosi compiuto un primo ciclo di ripartizioni. Nel secondo ciclo si comincia dal nodo A; & opportuno, ma non necessario, ripercorrere nei ci cli successivi i nodi sempre nello stesso ordine. In A si ripartisce la coppia My =— (-+ 5.375 — 980) =— 4.395 Kgm; si ha cosi Ittqs*=— 3.295 Kgm, Myct=—1100 Kem, ed Mgy**=— 1.647 Kem, IMgy**==—550 Kgm. Si procede cosi, come nel primo ciclo, completandone un secondo ed un terzo; ci si ferma al terzo, perché le coppie IM,,** diventano trascurabili rispetto alle IN, effettive. Per ottenere i valori delle coppie IN, effetti- ve basta sommare ad ogni estremo i valori della IM,,, delle IN,,* e delle M,,**, che gia si trovano incolonnate. b) Telai a nodi spostabili. Molti sono i procedimenti proposti per estendere il procedimento di Cross ai telai con nodi spostabili; di essi il pit: generale, e di pit: imme- diata percezione fisica, ci sembra quello cosiddetto dei vincoli supplemen-

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