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0.45
0.4
0.35
0.3
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0.2
0.15
A cceleration [g]
0.1
0.05
- 0.05
- 0.1
- 0.15
- 0.2
- 0.25
- 0.3
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Time [s ec]
SCUOTIMENTO DEL TERRENO – Onde Sismiche
SCUOTIMENTO DEL TERRENO – Onde Sismiche
Onde di Rayleigh
Onde P
1a Categoria
2a Categoria
3a Categoria
Non sismica
MAPPA SISMICA
2003
MAPPE SISMICHE
La costruzione deve essere dunque dotata di sistemi resistenti lungo almeno due direzioni e capaci di
garantire un’adeguata resistenza e rigidezza nei confronti sia dei moti traslazionari, sia dei moti
torsionali dovuti all’eccentricità tra il centro di massa ed il centro di rigidezza dell’intera struttura o anche
solo di una sua porzione.
Tali moti torsionali tendono a sollecitare i diversi elementi strutturali in maniera non uniforme. A tal fine,
sono da preferirsi configurazioni strutturali in cui i principali elementi resistenti all’azione sismica
sono distribuiti nelle zone periferiche della costruzione e al contempo limitano l’eccentricità tra
centro di massa e centro di rigidezza a ciascun livello della costruzione. Per massimizzare la rigidezza
torsionale conseguita nel modo suddetto è necessario che gli orizzontamenti funzionino da diaframma
rigido ai fini della ripartizioni delle forze sugli elementi verticali che li sostengono, nei modi specificati al
Cap. 7.2.6 delle Norme Tecniche per le Costruzioni.
CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE (D.M. 2008)
In ragione della necessità che la costruzione sia dotata di sistemi strutturali capaci, con costi
accettabili, di soddisfare i requisiti di sicurezza nei confronti sia dei carichi verticali che dell’azione
sismica, in siti a sismicità significativa i criteri di progettazione nei confronti delle azioni sismiche devono
essere considerati già nell’impostazione della progettazione strutturale.
La costruzione deve essere dunque dotata di sistemi resistenti lungo almeno due direzioni e capaci di garantire un’adeguata resistenza e
rigidezza nei confronti sia dei moti traslazionari, sia dei moti torsionali dovuti all’eccentricità tra il centro di massa ed il centro di rigidezza
dell’intera struttura o anche solo di una sua porzione.
Tali moti torsionali tendono a sollecitare i diversi elementi strutturali in maniera non uniforme. A tal fine, sono da preferirsi configurazioni
strutturali in cui i principali elementi resistenti all’azione sismica sono distribuiti nelle zone periferiche della costruzione e al contempo
limitano l’eccentricità tra centro di massa e centro di rigidezza a ciascun livello della costruzione. Per massimizzare la rigidezza torsionale
conseguita nel modo suddetto è necessario che gli orizzontamenti funzionino da diaframma rigido ai fini della ripartizioni delle forze sugli elementi
verticali che li sostengono, nei modi specificati al Cap. 7.2.6 delle Norme Tecniche per le Costruzioni.
MODELLAZIONE STRUTTURALE
In ragione della necessità che la costruzione sia dotata di sistemi strutturali capaci, con costi accettabili, di soddisfare i requisiti di sicurezza nei
confronti sia dei carichi verticali che dell’azione sismica, in siti a sismicità significativa i criteri di progettazione nei confronti delle azioni sismiche
devono essere considerati già nell’impostazione della progettazione strutturale.
La costruzione deve essere dunque dotata di sistemi resistenti lungo almeno due direzioni e capaci di
garantire un’adeguata resistenza e rigidezza nei confronti sia dei moti traslazionari, sia dei moti
torsionali dovuti all’eccentricità tra il centro di massa ed il centro di rigidezza dell’intera struttura o anche
solo di una sua porzione.
Tali moti torsionali tendono a sollecitare i diversi elementi strutturali in maniera non uniforme. A tal fine, sono da preferirsi configurazioni
strutturali in cui i principali elementi resistenti all’azione sismica sono distribuiti nelle zone periferiche della costruzione e al contempo
limitano l’eccentricità tra centro di massa e centro di rigidezza a ciascun livello della costruzione. Per massimizzare la rigidezza torsionale
conseguita nel modo suddetto è necessario che gli orizzontamenti funzionino da diaframma rigido ai fini della ripartizioni delle forze sugli elementi
verticali che li sostengono, nei modi specificati al Cap. 7.2.6 delle Norme Tecniche per le Costruzioni.
MODELLAZIONE STRUTTURALE
MODELLAZIONE STRUTTURALE
MODELLAZIONE STRUTTURALE
MODELLAZIONE STRUTTURALE
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Baricentro delle Masse e delle Rigidezze
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Baricentro delle Masse e delle Rigidezze
Struttura 1 Struttura 2
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Baricentro delle Masse e delle Rigidezze
Struttura 1 Struttura 2
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Posizione del Baricentro delle Rigidezze
s u 0 yi , xi
ui u0 x yi
vi u0 y xi
12 E I x 12 E I y
K ix K iy
h3 h3
Rigidezza del singolo elemento
YR
K y
xi i
XR
K x yi i
K xi K yi
In ragione della necessità che la costruzione sia dotata di sistemi strutturali capaci, con costi accettabili, di soddisfare i requisiti di sicurezza nei
confronti sia dei carichi verticali che dell’azione sismica, in siti a sismicità significativa i criteri di progettazione nei confronti delle azioni sismiche
devono essere considerati già nell’impostazione della progettazione strutturale.
La costruzione deve essere dunque dotata di sistemi resistenti lungo almeno due direzioni e capaci di garantire un’adeguata resistenza e
rigidezza nei confronti sia dei moti traslazionari, sia dei moti torsionali dovuti all’eccentricità tra il centro di massa ed il centro di rigidezza
dell’intera struttura o anche solo di una sua porzione.
Tali moti torsionali tendono a sollecitare i diversi elementi strutturali in maniera non uniforme. A tal fine,
sono da preferirsi configurazioni strutturali in cui i principali elementi resistenti all’azione sismica
sono distribuiti nelle zone periferiche della costruzione e al contempo limitano l’eccentricità tra
centro di massa e centro di rigidezza a ciascun livello della costruzione. Per massimizzare la rigidezza
torsionale conseguita nel modo suddetto è necessario che gli orizzontamenti funzionino da diaframma
rigido ai fini della ripartizioni delle forze sugli elementi verticali che li sostengono, nei modi specificati al
Cap. 7.2.6 delle Norme Tecniche per le Costruzioni.
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Distribuzione degli elementi sismo-resistenti
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Distribuzione degli elementi sismo-resistenti
Doppia rottura diagonale per taglio su un nucleo in c.a..
CORREZIONE TORSIONALE
VECCHIA NORMA - D.M. ‘96
.
CORREZIONE TORSIONALE
Metodo del coefficiente d
d 1 0.6 x / Lc
1 – Sbalzi
2 – Pilastri in falso
3 – Luci elevate
4 – Travi a spessore
Modellazioni sconsigliate
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Ipotesi Fondamentali:
- Nella pratica professionale non è necessario conoscere l’andamento nel tempo delle
caratteristiche di sollecitazione in ogni sezione dell’elemento strutturale, ma è sufficiente
conoscerne il valore massimo.
- Nelle strutture tipiche dell’ingegneria civile (ad esempio edifici per civile abitazione) le masse
strutturali sono concentrate in massima parte in corrispondenza degli impalcati (solai).
- In alcuni casi (edifici in c.a.) gli impalcati possono essere considerati elementi indeformabili
nel proprio piano, e quindi in grado di connettere rigidamente tutti i nodi strutturali giacenti su
di essi.
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Ipotesi Fondamentali:
- Nella pratica professionale non è necessario conoscere l’andamento nel tempo delle
caratteristiche di sollecitazione in ogni sezione dell’elemento strutturale, ma è sufficiente
conoscerne il valore massimo.
- Nelle strutture tipiche dell’ingegneria civile (ad esempio edifici per civile abitazione) le masse strutturali sono concentrate in
massima parte in corrispondenza degli impalcati (solai).
- In alcuni casi (edifici in c.a.) gli impalcati possono essere considerati elementi indeformabili nel proprio piano, e quindi in grado
di connettere rigidamente tutti i nodi strutturali giacenti su di essi.
L’EFFETTO DEL SISMA SULLE STRUTTURE
le azioni dinamiche agenti nella struttura dovute all’accelerazione delle masse
F cos t 0.45
0.4
0.35
0.3
0.25
0.2
0.15
A cceleration [g]
0.1
0.05
- 0.05
- 0.1
- 0.15
- 0.2
- 0.25
- 0.3
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
Time [s ec]
Ipotesi Fondamentali:
- Nella pratica professionale non è necessario conoscere l’andamento nel tempo delle caratteristiche di
sollecitazione in ogni sezione dell’elemento strutturale, ma è sufficiente conoscerne il valore massimo.
- Nelle strutture tipiche dell’ingegneria civile (ad esempio edifici per civile abitazione) le masse strutturali sono
concentrate in massima parte in corrispondenza degli impalcati (solai).
- In alcuni casi (edifici in c.a.) gli impalcati possono essere considerati elementi indeformabili nel proprio piano,
e quindi in grado di connettere rigidamente tutti i nodi strutturali giacenti su di essi.
L’EFFETTO DEL SISMA SULLE STRUTTURE
L’effetto del sisma sulla struttura può essere considerato come l’applicazione al sistema di una
forza di tipo sinusoidale
2
F (t ) F sin t F sin t
T
L’applicazione di questa forza instaurerà sul sistema un regime di oscillazioni forzate il quale,
dopo una prima fase iniziale in cui saranno presenti anche le oscillazioni libere smorzate,
assumerà un forma analoga a quella delle oscillazioni libere ma con un periodo che adesso
sarà quello della forzante, con uno sfasamento rispetto ad essa ed un’ampiezza delle
oscillazioni che dipende dal rapporto F/k (F = valore massimo della forza, k = rigidezza del
sistema) e dal rapporto dei due periodi a = T0/T (T0 = periodo di vibrazione del sistema; T =
periodo di oscillazione della forza). Tale dipendenza è espressa dalla relazione seguente:
sin t A sin t
1 F F
u (t )
(1 a 2 ) 2 4 2 a 2 K K
L’EFFETTO DEL SISMA SULLE STRUTTURE
. Smorzamento nullo e periodo della forzante uguale al
Caso 1
periodo proprio della struttura, condizione detta di
( = 0 ; a = 1)
“risonanza” (condizione teorica).
Ipotesi Fondamentali:
- Nella pratica professionale non è necessario conoscere l’andamento nel tempo delle caratteristiche di sollecitazione in ogni
sezione dell’elemento strutturale, ma è sufficiente conoscerne il valore massimo.
- Nelle strutture tipiche dell’ingegneria civile (ad esempio edifici per civile abitazione) le masse
strutturali sono concentrate in massima parte in corrispondenza degli impalcati (solai).
- In alcuni casi (edifici in c.a.) gli impalcati possono essere considerati elementi indeformabili nel proprio piano, e quindi in grado
di connettere rigidamente tutti i nodi strutturali giacenti su di essi.
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Modello di calcolo
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Modello di Calcolo
ANALISI SISMICA DELLE STRUTTURE
Ipotesi Fondamentali:
- Nella pratica professionale non è necessario conoscere l’andamento nel tempo delle caratteristiche di sollecitazione in ogni
sezione dell’elemento strutturale, ma è sufficiente conoscerne il valore massimo.
- Nelle strutture tipiche dell’ingegneria civile (ad esempio edifici per civile abitazione) le masse strutturali sono concentrate in
massima parte in corrispondenza degli impalcati (solai).
- In alcuni casi (edifici in c.a.) gli impalcati possono essere considerati elementi indeformabili
nel proprio piano, e quindi in grado di connettere rigidamente tutti i nodi strutturali giacenti su
di essi.
MODELLI DI CALCOLO STRUTTURALE
IMPALCATI RIGIDI O DEFORMABILI
MODELLI DI CALCOLO STRUTTURALE
IMPALCATI RIGIDI O DEFORMABILI
Schema telaio
IMPALCATI RIGIDI O DEFORMABILI
Dovrà essere verificato che i singoli elementi strutturali e la struttura nel suo insieme possiedano
una duttilità coerente con il fattore di struttura q adottato. […]
q q0 K R
Oscillazione ideale
(smorzamento nullo)
Oscillazione reale
(smorzamento non nullo)
ANALISI SISMICA STATICA EQUIVALENTE
Le forze statiche equivalenti sono quelle che applicate alla struttura
producono gli stessi spostamenti indotti dal sisma
Fi Wi C RT I i
= coefficiente di struttura
= coefficiente di fondazione
i = coefficiente di distribuzione W
j 1
j
i hi n
W
j 1
j hj
ANALISI SISMICA STATICA EQUIVALENTE
D.M. 2008
zi Wi
Fi Fh
z j W j
S d (T1 ) W
Fh
g
zi , zj = altezze dei piani i-esimo e j-esimo dalla fondazione
Sd(T1) = ordinata dello spettro di progetto in corrispondenza del valore T1 del periodo
T1 C1 H 3 / 4
f st ,i Wtot i S e T1
Se f st ,i
zi
T1
T
TIPI DI ANALISI SISMICA
Analisi Sismica Statica - Distribuzione delle
forze sismiche equivalenti sulla struttura
.
CRITERI DI SCELTA DEL TIPO DI ANALISI
SISMICA
Requisito primario di applicabilità dell’analisi sismica statica è la regolarità
della struttura.
H
T1 0.1 1.4 sec
B
T1 C1 H 3 / 4 2.5 TC
T1 C1 H 3 / 4 2.5 TC
B 1.10 (TC*)-0.20
C 1.05 (TC*)-0.33
D 1.25 (TC*)-0.50
E 1.15 (TC*)-0.40
CRITERI DI SCELTA DEL TIPO DI ANALISI SISMICA
Si considerano solo i contributi dovuti alla prima forma modale. Non può essere
applicata a strutture non regolari in pianta o particolarmente deformabili.
Si considerano i massimi valori delle forze. Non può essere applicata a strutture a
comportamento non lineare.
ANALISI SISMICA DINAMICA MODALE
1) Determinazione dei modi di vibrare della costruzione (analisi
modale).
2) Calcolo degli effetti dell’azione sismica, rappresentata dallo
spettro di risposta di progetto, per ciascuno dei modi di vibrare
individuati.
3) Combinazione degli effetti relativi a ciascun modo di vibrare.
Modo n.1
Modo n.3
Schema Strutturale
Modo n.7
ANALISI SISMICA DINAMICA MODALE
La risposta è data dalla sovrapposizione di più deformate semplici (forme modali) che oscillano con periodi differenti
m m
u (t ) i qi (t ) ui (t )
i 1 i 1
ANALISI SISMICA DINAMICA MODALE
m m
Nello spirito dell’analisi modale si ha: u (t ) i qi (t ) ui (t )
i 1 i 1
i Se
u (max)
i q (max)
i S e Ti , i
i i 2
i
Ti
T
u
m m m m
u ( SRSS)
max (max) 2
i
u ( CQC )
max u
i 1
2
i , max ij ui ,max u j ,max
i 1 j 1
i 1
Radice della somma dei quadrati (SRSS) Combinazione Quadratica Completa (CQC)
TIPI DI ANALISI SISMICA
Analisi Sismica Dinamica
L’utilizzo dello spettro di risposta consente di calcolare gli effetti massimi del terremoto sulla costruzione associati a
ciascun modo di vibrare. Poiché durante il terremoto, tuttavia, gli effetti massimi associati ad un modo di vibrare non si
verificano generalmente nello stesso istante in cui sono massimi quelli associati ad un altro modo di vibrare, tali effetti non
possono essere combinati tra di loro mediante una semplice somma ma con specifiche regole di combinazione, di natura
probabilistica, che tengono conto di questo sfasamento temporale.
STot S12 S22 ... Sn2 Radice della somma dei quadrati (SRSS)
n n n Si S j
S S
2 2
Combinazione Quadratica Completa (CQC)
j 1 1 ij
i 2
i 1 i 1
TIPI DI ANALISI SISMICA
Analisi Sismica Dinamica
m partec.mod o 5%
m i eff
0.85
mtot
TIPI DI ANALISI SISMICA
Analisi Sismica Dinamica - Distribuzione delle
forze sismiche equivalenti sulla struttura
.
ANALISI SISMICA DINAMICA MODALE
i picchi massimi delle risposte associate ad ogni singola forma modale sono
combinati fra loro in forma approssimata, fornendo solo una stima della risposta
massima
si considerano i massimi effetti indotti dal sisma alla struttura. Non può essere
applicata a strutture a comportamento non lineare
ANALISI SISMICA DINAMICA COMPLETA
(Time History)
E’ eseguire analisi dinamiche al passo applicando alla base della struttura, nelle tre direzioni principali, accelerogrammi a
tre componenti opportunamente selezionati.
Il risultato, per ogni analisi, è una time-history degli spostamenti nei nodi, indicando anche i massimi spostamenti relativi
di interpiano registrati durante l’analisi e lo stato di danneggiamento dei singoli elementi al termine del sisma.
ANALISI SISMICA DINAMICA COMPLETA
(Time History)
Consiste nel determinare le storie temporali delle risposte associate alle varie forme modali come soluzioni delle equazioni:
.. . ..
qi (t ) 2 i i qi (t ) qi (t ) i u g (t )
i
2
400
0
10 20 30 t (s)
-400
-800
-1200
800
727 cm s-2
u T = 0.50 s
400
400 -2
PGA = 351 cm s 0
10 20 30 t (s)
0 -400
10
20
30 t (s)
-800
-400
400
Tolmezzo, Friuli, 1976 u T = 1.00 s
0
10 20 30 t (s)
-400
-252 cm s-2
SPETTRI DI RISPOSTA
800
1200
1139 cm s -2
u T = 0.25 s 400
800
400
0
10 20 30 t (s)
-400 0
-800
0 1 2 T 3s
-1200
SPETTRI DI RISPOSTA
800
1200
1139 cm s -2
u T = 0.25 s 400
800
400
0
10 20 30 t (s)
-400 0
-800
0 0.25 1 2 T 3s
-1200
SPETTRI DI RISPOSTA
800
800 400
727 cm s-2
u T = 0.50 s
400
0
10 20 30 t (s)
-400
0
0 0.25 1 2 T 3s
-800
SPETTRI DI RISPOSTA
800
727 cm s-2
800
400
727 cm s-2
u T = 0.50 s
400
0
10 20 30 t (s)
-400
0
0 0.25 0.5 1 2 T 3s
-800
SPETTRI DI RISPOSTA
800
727 cm s-2
400
400
u T = 1.00 s
0 0
10 20 30 t (s)
-400
-252 cm s-2
0 0.25 0.5 1 2 T 3s
SPETTRI DI RISPOSTA
800
727 cm s-2
400
252 cm s-2
400
u T = 1.00 s
0
10 20 30 t (s)
0
-400
-252 cm s-2
0 0.25 0.5 1 2 T 3s
SPETTRI DI RISPOSTA
800
727 cm s-2
400
252 cm s-2
0
0 0.25 0.5 1 2 T 3s
SPETTRI DI RISPOSTA
0.5
0
0 1 2 T 3s
Si può quindi definire una curva che inviluppa tutti gli spettri di risposta, o che viene superata solo
occasionalmente
CATEGORIA DEL SUOLO
.
ANALISI SISMICA DINAMICA COMPLETA
(Time History)
l’interpretazione dei risultati risulta non immediata e può essere fatta solo su basi
statistiche
COMBINAZIONI SISMICHE
.
- edifici isolati (con rapporto tra la rigidezza verticale del sistema di isolamento Kv e la
rigidezza equivalente orizzontale Kesi inferiore a 800)
Nel caso di analisi non lineare statica (ad es, pushover analisys) non si applica la
combinazione delle due componenti orizzontali dell’azione sismica: l’analisi della
risposta strutturale è svolta considerando l’azione sismica applicata separatamente
secondo ciascuna delle due direzioni orizzontali.
COMBINAZIONI SISMICHE
D.M. ‘96
D.M. ‘08