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I SISTEMI DI ACCUMULO
Cap. 11- F.A. Farret, M. G. Simoes «INTEGRATION
OF ALTERNATIVE SOURCES OF ENERGY»
Wiley- Interscience 2006;
CENNI STORICI
Lo stoccaggio di energia elettrica è stato a lungo
considerato una tecnologia critica.
All’inizio del XX secolo, le batterie elettrochimiche
sono state usate per fornire potenza ai telefoni e
telegrafi, ed enormi, volani pesanti erano comuni in
generatori rotanti per attenuare le oscillazioni del
carico.
I veicoli elettrici si sono diffusi rapidamente e le
batterie hanno notevolmente contribuito allo sviluppo
di applicazioni nel trasporto in quanto in grado di
immagazzinare energia per dare una ragionevole
autonomia di trasporto ai veicoli.
Ancora prima delle batterie elettrochimiche, le dighe
sono state usate per immagazzinare energia
potenziale.
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GENERALITÀ
Oggi, i sistemi di stoccaggio dell’energia svolgono
l’importante ruolo di unificare, distribuire e
aumentare le capacità di generazione di sistemi
basati su energia distribuita alternativa e
rinnovabile.
Il sistema centralizzato di generazione,
trasmissione e distribuzione di energia elettrica è
abbastanza grande da non essere influenzato da
variazioni di carico residenziali e commerciali.
GENERALITÀ
La Figura 11.1 illustra
una tipica curva di
carico con un picco
giornaliero di una
famiglia.
La generazione
distribuita (GD) è
esposta alle
fluttuazioni dei singoli
carichi; essa non
sperimenta l’effetto
mediato visto nei
grandi generatori.
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GENERALITÀ
Sistemi di stoccaggio dell’energia in grado di:
appianare le fluttuazioni di carico,
compensare le variazioni stagionali nelle fonti
rinnovabili
reagire alle esigenze di qualità dell’alimentazione
durante i transitori veloci
può così contribuire alle politiche efficienti di
gestione dell’energia e rendere più
economicamente vantaggiosi investimenti in
nuovi progetti.
I TIPI DI ACCUMULO
Considerando unicamente sistemi di tipo “Power to Power” in cui
l’energia elettrica è convertita in altre forme di energia
immagazzinabile per poi essere restituita nuovamente sotto
forma di energia elettrica (conosciuti anche con il termine di
Electricity Energy Storage – EES), una classificazione dei sistemi
di accumulo può essere fatta in base alla forma in cui l’energia
elettrica viene immagazzinata:
Mechanical Energy Storage in cui l’energia elettrica è immagazzinata
sotto forma di energia cinetica o potenziale usando processi meccanici
come pompaggio, compressione, espansione, accelerazione e
decelerazione.
Electrical Energy Storage in cui l’energia elettrica è immagazzinata sotto
forma di energia potenziale elettrica usando appositi dispositivi utili a
creare un campo magnetico (potenziale magnetico) o un campo elettrico
(potenziale elettrostatico).
Electrochemical Energy Storage in cui l’energia elettrica è immagazzinata
sotto forma di energia chimica usando reazioni elettrochimiche
reversibili, più specificatamente reazioni di ossidoriduzione (redox).
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VANTAGGI DELL’ACCUMULO
L’accumulo di energia migliora GD in tre modi:
stabilizza e permette alla GD di funzionare a una
uscita costante e stabile, nonostante le fluttuazioni di
carico e i necessari servizi di manutenzione
fornisce l’energia per colmare le istantanee mancanze
di energia primaria (ad esempio sole, vento, e le fonti
di energia idroelettrica)
consente alla GD (soprattutto non programmabile) di
operare senza soluzione di continuità come unità
dispacciabile.
LE FUNZIONI DELL’ACCUMULO
Il sistema di accumulo di energia può essere
progettato per:
rapidi smorzamenti dei picchi di domanda di energia
elettrica,
contrastare disturbi di tensione temporanee,
fornire alcuni secondi di ride-through, mentre i
generatori di backup si avviano in risposta ad una
mancanza di alimentazione, di riserva di energia per
un futuro aumento della domanda.
Tali caratteristiche contribuiscono a strategie
differenti.
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LE STRATEGIE DELL’ACCUMULO
I sistemi di accumulo a lungo termine installati sul lato
cliente di un misuratore possono determinare un risparmio
delle spese di richiesta di energia nella bolletta del cliente.
Questi sistemi di accumulo si caricano durante i periodi non di
picco e si scaricano in base a una strategia di dispacciamento
che minimizza il picco di carico che viene fatturato
mensilmente.
Un tale sistema può anche contribuire a far risparmiare
energia e migliorare il fattore di potenza.
L’accumulo gestito da una utility può fornire il servizio di
spianamento dei picchi.
LE STRATEGIE DELL’ACCUMULO
Le tecnologie di accumulo a breve termine possono fornire
una maggiore affidabilità al cliente fornendo un servizio
“ride-through” durante le interruzioni momentanee di
utilità o di transizione verso generazione di standby.
L’accumulo può anche integrare una cella a combustibile o
un generatore a gasolio per fornire un servizio di
inseguimento del carico e di migliorare l’efficienza del
generatore (pieno carico rispetto carico parziale).
Un impianto di accumulo di energia può funzionare in
parallelo con una unità generatrice per coprire picchi
temporanei di domanda superiori alla capacità di
produzione nominale.
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LE STRATEGIE DELL’ACCUMULO
Un sistema di accumulo può anche fornire un supporto di
tensione attraverso meccanismi di controllo della potenza
reattiva in una microrete.
Lo stoccaggio su piccola scala può fornire una riserva
rotante in modo che si possa diminuire la produzione in
modo controllato senza interrompere la connessione con la
rete.
Su grande scala, i sistemi di stoccaggio permettono il
livellamento del carico o forniscono capacità di stoccaggio
con dispacciabilità controllata, in cui l’energia
immagazzinata viene rilasciata quando i prezzi sul mercato
spot raggiungono una certa soglia.
LE STRATEGIA DELL’ACCUMULO
La Figura mostra le tecnologie
di accumulo organizzate in
categorie di ride-through,
qualità di potenza, e la gestione
dell’energia.
Le applicazioni includono:
batterie al piombo
batterie avanzate
volani a bassa e ad alta energia
ultracondensatori
sistemi di accumulo a
superconduttori magnetici
(SMES)
pompaggio
accumulo di energia ad aria
compressa (CAES)
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ACCUMULO DI ENERGIA
MECCANICA
• Idroelettrico
• CAES
• Flywheel
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SISTEMI DI POMPAGGIODI
ENERGIA IDROELETTRICA
GENERALITÀ
L’acqua gioca un ruolo importante nel clima globale. È
naturalmente sollevata nell’atmosfera e rilasciata a
scorrere verso la terra .
Questo può essere usato per generare potenza.
Il pompaggio di energia idroelettrica è la più antica forma
di stoccaggio di energia su larga scala.
È stato in uso fin dall’inizio del ventesimo secolo.
Infatti, fino al 1970, era l’unica opzione disponibile in
commercio per il grande accumulo di energia.
Le centrali idroelettriche di pompaggio sono in attivo, e
nuovi impianti sono in fase di costruzione.
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GENERALITÀ
Come indicato in Figura 11.16, i progetti di
pompaggio che differiscono dai tradizionali
progetti idroelettrici, nel senso che essi pompano
acqua da un serbatoio inferiore a uno superiore
quando la domanda di elettricità è bassa.
GENERALITÀ
L’energia potenziale iniziale associata alla
prevalenza si trasforma in energia cinetica.
Una parte di questa energia è associata con la
massa m’ che si muove ad una certa velocità.
L’altra è la parte di pressione
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GENERALITÀ
L’efficienza complessiva dei sistemi idroelettrici di
pompaggio devono considerare il rapporto tra l’energia
fornita al consumatore e l’energia consumata durante il
pompaggio.
L’energia utilizzata per pompare un V volume di acqua fino
ad un’altezza h con efficienza di pompaggio ηr è data
dall’equazione (11.21), e l’energia immessa in rete,
considerando l’efficienza di generazione ηg, è data dalla
equazione (11.22).
COME FUNZIONANO
Durante il picco della domanda, l’acqua viene rilasciata dal
serbatoio superiore.
L’acqua scende verso il basso attraverso condotte ad alta
pressione.
Passa attraverso le turbine e, infine, staziona nel serbatoio
inferiore.
Le turbine guidano i generatori di energia che generano
energia elettrica.
Pertanto, quando si rilascia l’energia durante i picchi di
domanda, un sistema idroelettrico di pompaggio funziona
in modo simile ai sistemi idroelettrici tradizionali.
Quando la produzione supera la domanda, l’acqua viene
pompata e conservata nel serbatoio superiore, di solito con
un surplus di mattina presto.
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GENERALITÀ
Introdotta nel 1870 per
immagazzinare nell’aria
compressa l’energia prodotta
da usare successivamente;
Il CAES si può usare su
piccola e grande scala;
Sono richiesti grandi volumi a
causa della bassa densità di
energia di accumulo
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GENERALITÀ
I sistemi di accumulo di energia ad aria
compressa rappresentano una tecnologia di
accumulo matura di elevata potenza, per
applicazioni di livellamento del carico a lungo
termine.
L’aria compressa è il mezzo che consente
all’energia elastica di essere inclusa nel gas.
La legge dei gas perfetti si riferisce alla pressione
P, il volume V e temperatura T di un gas come
indicato da
PV=ƞRT (11.23)
dove ƞ è il numero di moli e R è la costante universale
dei gas.
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SISTEMI CASV
L’altro approccio per stoccaggio di aria compressa viene
chiamata aria compressa accumulata in vasi (CASV).
In un sistema CASV, l’aria viene immagazzinata in
serbatoi fabbricati ad alta pressione.
Tuttavia, la tecnologia non è abbastanza avanzata per
consentire la fabbricazione di serbatoi ad alta pressione ad
un costo fattibile.
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GENERALITÀ
I volani si basano su un principio di fisica molto semplice.
Essi immagazzinano energia in una massa rotante.
Attraverso una macchina elettrica accoppiata, il sistema
può immagazzinare energia accelerando l’albero, e
recuperare la potenza rallentando lo stesso.
Il sistema è formato principalmente da una massa avviata
in rotazione ad alta velocità da un motore elettrico.
Nel caso in cui la fornitura elettrica venga meno la massa
continuerà a ruotare per inerzia generando energia
elettrica e in alcuni casi avviando direttamente il motore
del gruppo elettrogeno.
GENERALITÀ
Quando è richiesta energia, il volano riduce la velocità di
rotazione;
I FESS si ricaricano usando il motore per aumentare la
velocità di rotazione;
I FESS sono efficaci per valori elevati di potenza, ma bassa
energia permettendo una continuità di alimentazione;
I FESS rispondono ai segnali di rete istantaneamente,
inviando una regolazione di frequenza e un miglioramento
della qualità di potenza
I FESS tradizionali sono fatti in acciaio e ruotano ad una
velocità max di 10.000 RPM
I moderni flywheel sono fatti di fibra di carbonio, inseriti
una camera a vuoto e usano cuscinetti magnetici: in questo
caso si raggiungono 60.000 RPM
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COME FUNZIONA
L’energia immagazzinata dipende dal momento d’inerzia
del rotore, I, che dipende dalla distribuzione della densità
di massa attorno all’asse di rotazione, ρ(x), e il raggio
geometrico del rotore, r.
L’energia dipenderà dal momento d’inerzia e il quadrato
della velocità angolare del volano dell’albero:
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APPLICAZIONI
A causa della loro risposta veloce rispetto all’accumulo
elettrochimico di energia, i sistemi a volano sono in grado
di sostenere un carico critico durante un’interruzione di
potenza dalla rete.
I progressi nel campo dell’elettronica di potenza e dei
controllori digitali hanno permesso la realizzazione di
progetti di volano migliori al fine di fornire un’alternativa
economica al mercato per il miglioramento della qualità
della potenza.
Nei sistemi tipici, un motore fornisce energia meccanica in
ingresso al volano e un generatore, accoppiato sullo stesso
albero, fornisce energia elettrica in uscita tramite un
convertitore elettronico.
APPLICAZIONI
È anche possibile progettare un sistema elettronico con potenza
bidirezionale tramite una macchina in grado di funzionare da motore e da
generatore.
La Figura mostra che volani possono essere utilizzati in applicazioni che
intersecano le aree di condensatori e batterie per potenze superiori a 80
kW in un arco di tempo di 1 a 100 secondi.
Quindi i volani non possono immagazzinare energia per molto tempo, ma
l’energia immagazzinata può essere rilasciata in un tempi relativamente
brevi.
Questo li rende adatti per gruppi di continuità e per le applicazioni del
veicolo elettrico.
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STRATEGIE DI PROGETTAZIONE
La capacità di accumulo di energia volani può essere
migliorata utilizzando il materiale opportuno e
aumentando il momento di inerzia, o facendolo girare a
velocità più elevate.
Alcuni progetti utilizzano cilindri cavi per il rotore, che
consente alla massa di essere concentrata sul raggio
esterno del volano e migliora la capacità di stoccaggio con
un minore aumento di peso nel sistema di accumulo.
I sistemi di accumulo a volano hanno capacità 0,5-500
kWh. Se si utilizzano dei cuscinetti magnetici, il volano ha
delle perdite inferiori allo 0,1 % dell’energia immagazzinata
per ora.
STRATEGIE DI PROGETTAZIONE
Sono state utilizzate due strategie per lo sviluppo
di volani per applicazioni di potenza:
Una possibilità è quella di aumentare l’inerzia
utilizzando una massa di acciaio con un grande
raggio e velocità di rotazione fino a poche migliaia di
giri al minuto.
Un motore standard e un azionamento elettronico di
potenza possono essere utilizzati come l’interfaccia di
conversione di potenza per questo tipo di volano.
Per tali sistemi standard, la velocità di rotazione è
limitata a circa 10.000 rpm.
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STRATEGIE DI PROGETTAZIONE
Per disaccoppiare la diminuzione della velocità di
rotazione dalla frequenza elettrica stabile
necessaria per la rete, di solito si implementa un
sistema a velocità variabile controllato da un
azionamento di potenza con i raddrizzatori e
inverter elettronici, come indicato nella Figura
STRATEGIE DI PROGETTAZIONE
La seconda strategia di progettazione è produrre
volani con un rotore leggero che gira ad alta velocità
pari a 100.000 rpm.
Questo approccio si traduce in dispositivi di accumulo
compatti e leggeri.
Sono possibili progetti modulari, con un gran numero
di piccoli volani come alternativa a pochi grandi
volani.
Tuttavia, le perdite a causa della resistenza dell’aria
e di rotazione comportano una significativa auto-
scarica, che influisce sull’energia di accumulo a lungo
termine.
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STRATEGIE DI PROGETTAZIONE
I volani ad alta velocità funzionano in recipienti sotto vuoto
per eliminare la resistenza dell’aria, ed i cuscinetti
magnetici devono resistere alla differenza di pressione tra
il recipiente e l’ambiente esterno.
Si sta studiando la possibilità di utilizzare cuscinetti a
superconduttore magnetico per volani a velocità
estremamente elevate e forze magnetiche in grado di far
levitare il rotore ed eliminare le perdite per attrito.
In questo caso sono spesso utilizzati macchine a magneti
permanenti.
STRATEGIE DI PROGETTAZIONE
La figura 11.12 mostra l’uso
di un volano ad alta velocità
per un dispositivo di
ripristino della tensione
dinamica in cui un sistema
di controllo di energia
mantiene l’equilibrio
dell’albero mentre un
rivelatore di buche di
tensione inietta la tensione
correttiva in serie con il
sistema di alimentazione.
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VANTAGGI
Elevata efficienza
Elevata densità di potenza
Bassa degradazione delle prestazioni (non ci sono
limiti sul numero di cicli di carica/scarica)
Bassa manutenzione
Non ci sono variazioni nei parametri interni
Ricarica veloce
Facile determinazione dello stato di carica
Nessun impatto ambientale
Permette la continuità del servizio
Funziona in un range di temperatura ampio (-20°C a
40°C)
SVANTAGGI
Elevati costi iniziali
Scarica veloce
Stress meccanici se usate in applicazioni mobili
Necessità di elevata precisione nella progettazione e
realizzazione
Necessità di infrastrutture meccaniche
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APPLICAZIONI
Impianto per la regolazione della frequenza da 20MW che
utilizza 200 volani da100 kW, 25 kWh ciascuno in USA
http://beaconpower.com
APPLICAZIONI
Esempio di flywheel per applicazioni UPS
www.power-thru.com
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APPLICAZIONI
Esempio di flywheel per applicazioni in generazioni ibride
www.power-thru.com
ACCUMULO DI ENERGIA
ELETTRICA
• Ultracondensatori
• Superconduttori magnetici
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ULTRACONDENSATORI
GENERALITÀ
I condensatori ordinari sono in grado di immagazzinare
energia nel materiale dielettrico ad un valore di 1/2 CV2,
dove C è la sua capacità (Farad) e V (volt) è la tensione ai
suoi capi.
La tensione massima di un condensatore regolare dipende
dalle caratteristiche di degradazione del materiale
dielettrico.
La carica Q (coulomb) immagazzinata nel condensatore è
data da Q=CV.
La capacità del dielettrico del condensatore dipende dalla
costante dielettrica (ε), e lo spessore (d) del materiale
dielettrico più la sua area geometrica:
C= εA/d (11.10)
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ULTRACONDENSATORI
Nel corso degli ultimi anni, sono stati sviluppati
condensatori elettrici a doppio strato con elevati
valori di capacità.
Quei condensatori sono chiamati frequentemente
supercondensatori, ultracondensatori, o
condensatori elettrochimici.
Un ultracondensatore è un dispositivo di
accumulo dell’energia elettrica che viene
costruito proprio come una batteria perché ha
due elettrodi immersi in un elettrolita con un
separatore tra loro.
ULTRACONDENSATORI
Gli elettrodi sono fabbricati da materiale con superficie altamente
porosa che ha pori di diametro nell’ordine di nanometri.
La carica è immagazzinata nei micropori in prossimità
dell’interfaccia tra il materiale solido dell’elettrodo e l’elettrolita.
La carica e l’energia immagazzinata sono dati dalle stesse
espressioni di un condensatore ordinario, ma la capacità dipende
da fenomeni complessi che si verificano nei micropori
dell’elettrodo.
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LE APPLICAZIONI DEGLI
ULTRACONDENSATORI
LE APPLICAZIONI DEGLI
ULTRACONDENSATORI
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LE APPLICAZIONI DEGLI
ULTRACONDENSATORI
LE APPLICAZIONI DEGLI
ULTRACONDENSATORI
Gli ultra-condensatori hanno diversi vantaggi rispetto alle
batterie.
Essi tendono ad avere una maggiore durata perché
l’assenza di reazioni chimiche fa si che l’elettrodo sia
stabile e non ci sia usura.
Gli ultra-condensatori tipicamente lavorano più di 100.000
cicli con un’efficienza energetica maggiore del 90 %.
L’utilizzo di ultracondensatori per applicazioni
multimegawatt e trasmissione e distribuzione che
richiedono diverse ore di stoccaggio di energia per
l’abbassamento del picco e per il livellamento del carico non
è ancora fattibile.
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LE APPLICAZIONI DEGLI
ULTRACONDENSATORI
LE APPLICAZIONI DEGLI
ULTRACONDENSATORI
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SISTEMI DI ACCUMULO A
SUPERCONDUTTORI MAGNETICI
(SUPERCONDUCTING MAGNETIC
ENERGY STORAGE - SMES)
GENERALITÀ
Il contenuto di energia in un campo
elettromagnetico è determinato dalla corrente
attraverso le N spire della bobina magnetica.
Il prodotto NI si chiama forza magnetomotrice.
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GENERALITÀ
L’energia immagazzinata è data integrando
l’intensità del campo magnetico H sull’intero
volume in cui l’induzione B è significativa.
Assumendo una relazione lineare tra H e B, la
densità di energia volumetrica può essere
ottenuta da tali equazioni come mostrato
nell’equazione (11.18).
La densità di energia ottenuta in un campo
magnetico può essere definita dalle equazioni
(11.17) e (11.18).
GENERALITÀ
Come esempio, tipici materiali ferromagnetici con B = 2T
sono approssimativamente 2 x 106 J/m3, che è un ordine di
grandezza maggiore del campo elettrostatico ma ancora
piccolo rispetto alle batterie elettrochimiche.
Un induttore immagazzina energia proporzionale al valore
di induttanza e al quadrato della corrente, come indicato
dall’equazione (11.19).
E(t)=1/2 Li(t)2 (11.19)
Pertanto, sembra plausibile che si possano ottenere elevati
valori di densità di energia solo utilizzando mezzi come aria
o sottovuoto con corrente molto elevata, ma la resistenza
elettrica della bobina è un fattore limitante.
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I SUPERCONDUTTORI MAGNETICI
Un superconduttore è un materiale la cui resistenza è zero
quando viene raffreddato ad una temperatura molto bassa,
nota come una temperatura criogenica.
In un sistema di accumulo di energia a superconduttore
magnetico (SMES), un avvolgimento induttore con spira di
superconduttore, come niobio - titanio, viene utilizzato per
creare un campo magnetico dc.
La capacità di trasporto di corrente del cavo dipende dalla
temperatura e dal campo magnetico locale.
Un sistema criogenico mantiene la temperatura operativa
tale che la spira diventa un superconduttore.
LA TEMPERATURA CRITICA
La temperatura critica è il punto in cui la
resistenza elettrica diminuisce drasticamente.
Per tutti i superconduttori, questa è
normalmente 4 K usando elio liquido.
Dopo il 1980, si sono resi disponibili nuovi
superconduttori in ceramica di ossido di rame.
Essi devono solo essere refrigerati a circa 100 K,
utilizzando l’azoto liquido o speciali frigoriferi.
Questi nuovi materiali sono classificati come
superconduttori ad alta temperatura.
Superconduttori a bassa temperatura devono
essere raffreddati a circa -269°C (4 K).
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CAVO IN CONDOTTO
Alcune ricerche hanno sviluppato il concetto del
conduttore cavo -in- condotto.
In questo progetto, un cavo superconduttore è
posto all’interno di un condotto (o rivestimento)
riempito di elio.
Il conduttore non è solo il percorso elettrico
principale, ma anche l’elemento di contenimento
dell’elio.
Questa combinazione di funzioni consente una
maggiore flessibilità, con il potenziale di
semplificazione e costo inferiore.
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D-MES
Gli D-SMES iniettano potenza attiva e reattiva dinamica
rapidamente per compensare i disturbi sulla rete elettrica.
Questo sistema inietta nel carico dell’impianto una
correzione di tensione in serie con la rete di utilità per il
miglioramento della qualità di potenza.
Un sistema SMES ha:
una veloce risposta alle caratteristiche della domanda
alta efficienza di potenza,
capacità di fornire supporto alla frequenza (riserva spinning)
durante la perdita di generazione, stabilità transitoria e dinamica
smorzando le oscillazioni della linea di trasmissione e supporto
dinamico di tensione.
L’ACCUMULO ELETTROCHIMICO
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GENERALITÀ
Questa classe di dispositivi di accumulo raggruppa diversi
tipi di batterie secondarie o ricaricabili. La cella può
convertire energia elettrica in energia chimica e viceversa.
Ogni cella della batteria presenta tre principali elementi:
un elettrodo positivo, uno negativo ed un elettrolita.
I due elettrodi sono composti da materiali che hanno
differenti proprietà elettrochimiche che inducono
spontaneamente reazioni di ossidoriduzione generando una
corrente elettrica quando la batteria viene inclusa in un
circuito chiuso per una fase di scarica.
Le reazioni elettrochimiche sono reversibili, le batterie
possono essere ricaricate applicando agli elettrodi una fonte
di tensione esterna, e presentano tempi di risposta molto
rapidi, sia in fase di carica che in fase di scarica (da qualche
millisecondo fino a massimo un secondo).
GENERALITÀ
Un sistema BESS (Battery Energy Storage System),
mostrato in Figura, è caratterizzato da un certo numero di
celle connesse in serie o parallelo ed è in grado di
immagazzinare energia e restituirla ad un valore di
tensione desiderato.
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GENERALITÀ
Al fine di valutare ciclo di vita delle batterie, ci sono tre
fattori importanti che devono essere presi in
considerazione:
profondità di scarica (Depth of discharge - DOD), che esprime la
quantità di energia stoccata che è utilizzata, ad esempio il 0%
DOD indica che la batteria è completamente carica mentre il
100% DOD indica che la batteria è scarica. Come regola generale,
ad un alto DOD corrisponde un ciclo di vita più breve.
i tassi di scarica e ricarica,
il funzionamento a temperatura ambiente.
GENERALITÀ
Un metodo usuale per indicare i tassi di scarica e carica è il
“C-rate”, espresso come:
I= M Cn
I è la corrente di scarica (o carica) in ampere (A);
C è la capacità nominale della batteria in amperora (Ah);
n è il tempo, in ore, per raggiungere la capacità nominale e M è un
multiplo o frazione di C.
Ad esempio, il tasso di scarica C/5 o 0,2 C per una batteria con
capacità nominale di 5 A h è di 1 A.
Pertanto, il ciclo di vita della batteria sarà ridotto ogni
volta che è scaricata (o caricata) ad una velocità maggiore
rispetto al tasso nominale del produttore.
Infine, i produttori comunemente relazionano il ciclo di vita
del sistema ad una data temperatura ambiente (20÷25 °C),
ma all’aumentare della temperatura di esercizio il ciclo di
vita della batteria si riduce.
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GENERALITÀ
La batteria al piombo è un dispositivo elettrochimico inventato da
Plante nel 1859. In essa, due elettrodi reagiscono con un
elettrolita in acido solforico.
Durante la scarica, entrambi gli elettrodi vengono convertiti in
solfato di piombo, come descritto dalla seguente reazione di
carica-scarica:
GENERALITÀ
La batteria al piombo è il sistema di accumulo
più comune tuttavia, altre tecnologie possono
superare la batteria piombo- acido sulla base
della densità di energia e la durata:
le batterie al nichel- cadmio sono comuni in
applicazioni che richiedono batterie sigillate in grado
di operare in qualsiasi posizione, con maggiore
densità di energia.
Altre batterie avanzate, come il nichel- idruro-
metallico e diverse tecnologie al litio, sono ormai
disponibili e convenienti nel breve futuro per
applicazioni residenziali e commerciali.
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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
La struttura base di una batteria al piombo-acido
ha un tensione di 2,12-2,15 V per singola cella.
Le batterie sono collegate insieme in serie per
produrre stringhe da 12-, 24- o 48-V.
Queste stringhe vengono poi collegate in parallelo
a costituire un gruppo di batterie.
Il banco di batteria alimenta in DC un inverter,
che produce alimentazione AC che può essere
utilizzata per far funzionare vari dispositivi.
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
Il livello di tensione e corrente del banco di
batterie sono determinati dall’ingresso
dell’inverter, dal tipo di batteria, e dall’energia di
accumulo richiesta.
La batteria al piombo-acido è utilizzata in
automobili, carrelli elevatori, e gruppi di
continuità.
Le celle della batteria hanno due serie di lastre di
piombo che sono rivestite con sostanze chimiche e
immerse in un elettrolita liquido.
Quando la batteria funziona, l’acqua
nell’elettrolita evapora e deve essere rimpiazzata
con acqua distillata.
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BATTERIE VRLA
Le batterie VRLA non richiedono acqua per preservare il
buon funzionamento dell’elettrolita o miscelare l’elettrolita
per evitare la stratificazione.
La ricombinazione dell’ossigeno e le valvole dei VRLA
impediscono lo sfiato del gas di idrogeno e ossigeno e la
penetrazione di aria. Tuttavia, potrebbe essere necessario
sostituire questa batteria più spesso di una batteria piombo
- acido, questo può aumentare il costo del sistema.
I principali vantaggi delle batterie VRLA sulle batteria
piombo-acido sono:
(1) la drastica riduzione della manutenzione,
(2) il ridotto ingombro e peso a causa della costruzione sigillata e
elettrolita immobilizzato, che permettono alle celle di batterie di
essere assemblate in meno spazio.
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BATTERIE VRLA
Le batterie VRLA sono meno robuste delle
piombo-acido, più costose, e hanno una durata
più breve.
Le batterie VRLA sono percepite come a
manutenzione nulla e sicure, e sono adoperate
come alimentatori di standby nel settore delle
telecomunicazioni e per l’alimentazione in
situazioni in cui non possono essere messe da
parte camere speciali per le batterie.
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REGOLATORE DI CARICA
Un regolatore di carica è essenziale per
mantenere le batterie sotto i livelli ottimizzati.
Il regolatore di carica arresta la carica quando
viene raggiunto un livello minimo prescritto di
carica e interrompe il collegamento alla sorgente
principale (ad esempio, un campo fotovoltaico)
quando la batteria è completamente carica.
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E-METER
Ci sono alcuni misuratori commerciali dello stato
di carica, chiamato E-meter.
Essi campionano il tasso di scarica ogni pochi
minuti, ricalcolano il tempo rimanente prima che
la batteria si scarichi, e aggiorna e visualizza un
grafico a barre indicatore del combustibile.
L’E-meter misura anche kilowattora e
informazioni storiche della batteria come numero
di cicli, scariche più profonde e la profondità
media di scarica.
Se un E-meter non è disponibile, una misura
della tensione a circuito aperto approssima la
scarica della batteria.
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BATTERIA NICHEL/CADMIO
BATTERIA NICHEL/CADMIO
La batteria Ni-Cd è costituita da un elettrodo positivo di idrossido di
nichel ed un elettrodo negativo di idrossido di cadmio all’interno di un
elettrolita alcalino.
Quando il sistema è in carica, l’idrossido di nichel è convertito in
ossidrossido di nichel nell’elettrodo negativo mentre l’idrossido di cadmio
nell’elettrodo positivo è convertito in cadmio metallico, reazioni reversibili
nel ciclo di scarica.
Le batterie Ni-Cd rispetto alle batterie piombo-acido hanno maggiore
durata del ciclo di vita (1000÷1500 cicli a 80% DOD) e energia specifica
(55÷75 Wh/kg) .
Tuttavia, esse mostrano anche svantaggi come la tossicità legata
all’utilizzo del cadmio e l’effetto memoria che si ha quando una batteria
gradualmente perde la sua capacità massima a causa di cicli di ricarica
effettuati prima che essa fosse completamente scarica.
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BATTERIE A CIRCOLAZIONE
ELETTROLITICHE
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GENERALITÀ
Il processo elettrochimico simile alle batterie convenzionali,
con ioni che passano dagli elettrodi negativi agli elettrodi
positivi durante i cicli di carica e scarica attraverso una
membrana selettiva.
Tuttavia, invece di due elettrodi composti di materiali
elettroattivi e un elettrolita selettivo, le batterie a flusso
hanno serbatoi di soluzioni elettrolitiche liquide contenenti
ioni che reagiscono in uno stack di celle, aventi due elettrodi e
una membrana selettiva di ioni.
Indipendenza tra potenza e capacità progettata di stoccaggio:
la potenza dipende dalla zona attiva delle celle stack,
la capacità di accumulo dipende dal volume di soluzione
elettrolitica stoccata in serbatoi esterni.
GENERALITÀ
Bassa autoscarica, poiché non vi è quasi nessun contatto tra le
due specie chimiche tranne quando sono pompate nelle celle
stack.
La fase di arresto avviene quando la essa non è in funzione: al
fine di ridurre le perdite di autoscarica, le pompe vengono
fermate e le due soluzioni elettrolitiche sono drenate dalle
celle stack.
La fase di avviamento prevede una fase di aumento di velocità
delle pompe; le soluzioni vengono convogliate nelle celle stack
e le pompe arrivano alla loro velocità di regime.
Il periodo di riempimento garantisce che tutte le celle siano
piene con le rispettive soluzioni elettrolitiche. Entrambe le
fasi di avvio e arresto durano circa 7 minuti.
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BATTERIE AL LITIO
GENERALITÀ
Le batterie al litio hanno rappresentato un importante step
nello sviluppo di batterie grazie a una migliore energia
specifica e ciclo di vita.
I progetti di ricerca sono iniziati nel 1960-70 e hanno
portato al lancio sul mercato nel 1991 delle prime batterie
agli ioni di litio per le piccole applicazioni da parte di Sony.
Venti anni più tardi, la produzione raggiunge i 2 miliardi di
unità all’anno per queste applicazioni.
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GENERALITÀ
Le batterie Li-ion operano in un principio chiamato di
intercalazione, costituito dall’inserimento reversibile di un
atomo ospite in una struttura ospitante solida non
perturbabile.
Nelle batterie agli ioni di litio, gli ioni sono trasportati tra i
due elettrodi, deintercalati da uno e reintercalati nell’altro,
come nello schema di Figura 8.
Catodo:
ossido di cobalto di litio (LCO)
litio nichel manganese cobalto (NMC)
alluminio nichel cobalto (NCA)
litio manganese (LMO)
Anodo:
grafite, carbonio
Titanato di litio (LTO)
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BATTERIE AD ALTA
TEMPERATURA
• Batterie sodio/zolfo
• Batterie sodio/nichel
GENERALITÀ
Le batterie ad alta temperatura sono meno diffuse e
utilizzate solo in specifiche applicazioni, a causa della
maggiore complicazione di utilizzo dovuta al mantenimento
della temperatura.
Le tecnologie più mature sono le batterie al Sodio zolfo
(NaS) e le batterie al Sodio-Cloruro di Nickel (Na-NiCl2);
Le NaS lavorano ad una temperatura interna di 300°C,
questo calore è necessario per portare gli elettrodi allo stato
fuso e per aumentare la conducibilità dell’elettrolita,
risultano poco sensibili alle condizioni ambientali esterne.
Queste batterie, rispetto agli accumulatori con elettrolita
liquido, presentano una energia specifica molto più elevata,
elevati rendimenti energetici, prestazioni indipendenti
dalla temperatura ambiente e una buona vita attesa.
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LE BATTERIE SODIO/ZOLFO
GENERALITÀ
Queste batterie sono state sviluppate nel 1984, e ad oggi
risultano i sistemi di accumulo elettrochimico più
collaudato su scala dei MW.
La capacità installata mondiale è cresciuta rapidamente da
10 MW nel 1998 a 305 MW nel 2008, raggiungendo 450
MW alla fine del 2014 [7,19].
Le batterie NaS utilizzano zolfo fuso e sodio fuso come
materiali attivi negli elettrodi rispettivamente positivo e
negativo.
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GENERALITÀ
Al fine di mantenere questi materiali allo stato liquido, la
batteria deve essere mantenuta a temperature elevate
(290-360 °C).
L’elettrolita è costituito da ceramica solida beta-allumina,
che consente solo agli ioni positivi di sodio la migrazione tra
gli elettrodi.
La reazione di scarica è esoterma, quindi, mentre il sistema
è in scarica, la combinazione di questo effetto con il
riscaldamento ohmico porta ad un aumento di temperatura
della batteria.
Durante la carica, la reazione è endotermica e la
combinazione di questo effetto con il riscaldamento ohmico
conduce a una leggera diminuzione nella temperatura della
batteria.
GENERALITÀ
Se la batteria dispone di un programma frequente di cicli di
scarica e carica, in considerazione del fatto che il processo di
scarica libera più calore di quello assorbito in carica, la
batteria può mantenere la sua temperatura quasi senza
perdite di auto-scarica (meno di 0,05%).
Al fine di mantenere la batteria al di sopra di 290 °C durante
una lunga fase di standby, sono utilizzati riscaldatori elettrici
sul lato interno e inferiore della batteria, causando perdite di
autoscarica (fino al 20%/giorno).
L’erogazione di potenza è a impulsi e consente alla batteria di
fornire energia elettrica a una potenza superiore alla potenza
nominale per periodi che vanno da secondi a ore, e inoltre più
breve è il periodo, maggiore è la potenza dell’impulso.
Ad esempio, un dato modulo NaS può fornire il 500% della potenza
nominale per 30 s oppure 150% nel corso di 3 h.
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GENERALITÀ
Le batterie NaS hanno una potenza nella gamma di decine di kW a
diversi MW con una capacità di stoccaggio di diverse ore (fino a 6÷8
ore), elevata energia specifica (150÷240 Wh/kg), alta efficienza
(75÷90%), un buon ciclo di vita (4500÷5000 cicli a 80% DOD) e la
durata (10÷15 anni).
Sodio e zolfo sono materiali a basso costo e comuni, e quasi tutti i
materiali della batteria possono essere riciclati. Il sodio fuso, altamente
reattivo, solleva questioni di sicurezza in materia di infiammabilità perciò
è trattato come materiale pericoloso.
Uno dei principali progetti con tecnologia NaS è stato sviluppato nel
2008 nel nord del Giappone da parte della Japan Wind Development
Company e prevede l’installazione di un sistema di accumulo al
sodio/zolfo fornito da NGK per una capacita di 34 MW (238MWh)
associato ad un parco eolico da 51 MW.
Sono in sviluppo ulteriori installazioni che utilizzano questa
tecnologia, esempio è il caso di Terna che ha recentemente definito un
accordo con la stessa NGK per la fornitura di sistemi di accumulo per
un massimo di 70 MW (490 MWh) per applicazioni energy intensive.
BATTERIE SODIO/NICHEL
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LA TECNOLOGIA SODIO-CLORURI DI
NICHEL
Queste batterie sono definite commercialmente «Sonick» o ZEBRA
(Zero Emission Battery Research Activity).
Le batterie sodio-cloruro di nichel sono costituite da elettrodi con
materiali fusi.
Il principale inconveniente operativo di Na-NiCl2 è che a partire
dalle condizioni di temperatura ambiente (materiali solidificati),
ci vogliono 12-15 h per portarsi a temperatura di esercizio, pari a
circa 260°C.
Differenze con la tecnologia NaS,
cloruro di nickel (NiCl2) o una miscela dello stesso e cloruro ferroso
(FeCl2) come materiale attivo dell’elettrodo positivo.
in aggiunta a elettrolita di beta-allumina, presentano una soluzione
fusa di cloruri di sodio alluminato (NaAlCl4).
Sono più sicure con l’elettrolita solido, in caso di guasto il sodio fuso
sarà il primo a reagire con il cloroalluminato sodio fuso, i due liquidi
fusi si trasformano in due materiali non pericolosi e l’alluminio, a
stato solido nel campo di temperatura operativa della batteria, crea
una barriera fisica per evitare ulteriori reazioni.
PARAMETRI CARATTERISTICI
La tecnologia Sodio-Nichel è adatta a supportare attività di
Trasmissione e Distribuzione di energia, è modulare e si scarica
in 3 ore.
Vita ciclica: 4.500 cicli con una profondità di scarica pari all’80%;
Taglie tipiche in un range di potenza da decine di kW a qualche MW
con capacità di stoccaggio di diverse ore;
Energia specifica: 94- 120 Wh/kg;
Elevata efficienza: 86-90%;
Vita utile: 10-15 anni.
Sensibilità alle temperature esterne: da +60° a – 40° con performance
costante;
Completamente ermetica;
Unica tipologia di cella (2,58 Volt – 0,1 kWh) garantisce affidabilità
massima e flessibilità nella definizione del modulo batteria;
Materiali completamente riciclabili e inerti e sicuri
DOD dell’80%.
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FUNZIONAMENTO ELETTROCHIMICO
I due elettrodi si trovano allo stato fuso e sono divisi da un
separatore di materiale ceramico, la beta-allumina, che consente
il passaggio ionico.
Il catodo è costituito da cloruro di nichel, e si trova immerso in un
elettrolita liquido costituito da una soluzione di
tetracloroalluminato di sodio (rispetto al quale naturalmente
risulta insolubile) mentre, l’anodo è costituito da sodio.
La cella deve essere portata ad una temperatura operativa di
circa 250 °C in modo che l’elettrolita secondario NaAlCl4
(tetracloroalluminato di Sodio) passi allo stato liquido e la beta-
allumina assuma una conformazione “porosa” che consenta il
passaggio ionico.
Il sodio, che passa allo stato di ione-sodio per effetto del
differenziale elettrico generato dalla fase di carica, attraversa la
parete del separatore per depositarsi sulla faccia esterna. Il
processo inverso avviene durante la fase di scarica:
FUNZIONAMENTO ELETTROCHIMICO
A differenza delle
tecnologie Piombo/Acido e
Litio, la cella SONICK non
necessita di un materiale
ricevente che accolga gli
ioni prodotti dalla
differenza di potenziale
elettrico, non è soggetta a
fenomeni di degrado del
materiale ricevente, con
vita utile più lunga.
Non avendo elettrolita
liquido, non si verificano
fenomeni corrosivi che ne
determinano la cessazione
di funzionamento.
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LA CELLA
La cella elementare ha una capacità di circa 0,1 kWh ed
una tensione a vuoto di 2,58 V.
Le aziende fornitrici standardizzano questo componente in
un’unica taglia e l’utilizzano come componente base per
sviluppare moduli di batteria di capacità e tensioni diverse
semplicemente collegando le celle in serie o in parallelo.
Adattando unicamente il controllore elettronico della
batteria alle specifiche esigenze applicative possono quindi
essere prodotte batterie che servono i tre diversi mondi
applicativi cui questa tecnologia è destinata
la trazione elettrica,
il back up di energia
l’energy storage.
LA BATTERIA
Il modulo batteria ha funzione di involucro delle celle e di
protezione termica, per le elevate temperature di funzionamento.
Si prevede la presenza di un riscaldatore elettrico che ha il
compito di gestire il raggiungimento ed il mantenimento della
temperatura operativa.
Ad ogni modulo è associato un Battery Management System
(BMS), controllore elettronico delle funzioni della batteria.
La modularità dell’architettura consente di svolgere attività su un
singolo modulo, mantenendo in funzionamento l’impianto, ovvero
di agire su una sola delle batterie presenti lasciando operative le
restanti nel medesimo sistema.
Ogni batteria è inoltre immagazzinabile per un periodo indefinito
allo stato carico o scarico senza che questo abbia alcuna
ripercussione sulla durata di vita attesa dal momento in cui la si
mettesse in funzione.
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LE FRNP E L’ACCUMULO
Alcuni studi hanno mostrato come l’attuale rete elettrica di
distribuzione, possa accettare gli squilibri e le incertezze
introdotte dalla generazione da impianti alimentati a fonte
rinnovabile non programmabile (FRNP) se questi ultimi sono
integrati nell’attuale rete elettrica di distribuzione fino ad un
tetto massimo del 10% dell’attuale capacità elettrica installata. In
tal caso non sarebbero necessari ulteriori interventi tecnici ed
economici per una corretta integrazione tra i due sistemi.
La sempre crescente integrazione su larga scala delle FRNP nel
prossimo futuro, causerà molti e frequenti mismatch tra domanda
e offerta di energia elettrica rendendo necessaria una maggiore
flessibilità della rete elettrica.
L’accumulo di energia elettrica si presenta, invece, molto
promettente, in quanto può far fronte ai continui e frequenti
mismatch tra domanda e offerta immagazzinando energia
elettrica e cedendola nel momento del bisogno, rendendo l’intero
sistema elettrico più flessibile e performante.
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PRESTAZIONI IN ENERGIA
Time-shift, che comportano uno spostamento di
energia nel tempo, dal periodo in cui il sistema di
accumulo è in carica a quello in cui esso scarica
l’energia precedentemente immagazzinata.
Integrazione di impianti FRNP nella rete
elettrica di distribuzione e trasmissione
Differimento degli investimenti di rete, poiché
hanno influenza sul comportamento di lungo
periodo del sistema;
Sicurezza del sistema elettrico, poiché possono
fornire ulteriori risorse per la regolazione del
sistema.
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TIME SHIFT
Arbitraggio del prezzo
dell’energia elettrica: si acquista
energia in tempi in cui il prezzo è
basso per immagazzinarla nel SdA e
successivo riutilizzo/vendita in tempi
in cui il prezzo è elevato.
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PRESTAZIONI IN POTENZA
Le prestazioni in potenza si riferiscono al
comportamento più rapido del sistema di
accumulo e dei relativi dispositivi di regolazione e
controllo, quali l’inverter e il sistema di
attuazione locale.
Possono essere individuati:
servizi utili per l’esercizio della rete
servizi che influiscono sulla power quality.
SERVIZI DI RETE
Risorse per la risoluzione delle congestioni in fase di programmazione: I
SdA possono essere utilizzati per la risoluzione delle congestioni in fase di
programmazione, effettuando modifiche dei propri programmi di carica e scarica attuati per
gli impianti FRNP a cui sono associati o relativi ad un generico utente del dispacciamento.
Regolazione Primaria (frequenza), Secondaria e Terziaria (frequenza –
potenza): I SdA possono essere utilizzati per fornire capacità di regolazione primaria
garantendo la stabilità della frequenza. Quando i SdA non utilizzano componenti inerziali,
come ad esempio nel caso delle batterie elettrochimiche, il contributo alla regolazione
primaria di frequenza è determinato mediante l’imposizione di una risposta inerziale al
controllo dell’inverter, tramite caratteristiche virtuali di statismo di regolazione (droop
control).
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SERVIZI DI RETE
Supporto alla tensione: I SdA possono mitigare l’impatto delle FRNP sui profili di
tensione lungo le linee, sfruttando la capacità dei convertitori statici di accoppiamento alla
rete di produrre e/o assorbire energia reattiva. Il controllo delle iniezioni reattive sulle reti
MT può essere inoltre impiegato per regolare il fattore di potenza all’interfaccia con la rete
di trasmissione. Un punto di forza di questa funzionalità è che può essere erogata in
contemporanea con gli altri servizi ancillari richiesti all’accumulo che interessano la
potenza attiva, senza incidere su di essi.
Bilanciamento in tempo reale: Potendo immettere o prelevare energia dalla rete i
SdA rappresentano la risorsa più efficiente per il servizio di riserva, e inoltre i tempi di
risposta estremamente ridotti dei sistemi di accumulo li rendono potenzialmente integrabili
nel sistema di difesa, permettendo di migliorare la gestione di rete esistenti.
POWER QUALITY
Oltre agli strumenti tradizionali a disposizione dei gestori di rete,
quali sistemi di automazione e protezione evoluti, i SdA installati
in opportuni punti della rete possono garantire agli utenti
un’alimentazione di qualità superiore rispetto a quella del resto
del sistema.
In questo caso l’esercizio dell’accumulo deve essere coordinato con
i sistemi di automazione e protezione presenti in rete con
l’obiettivo di limitare il numero e la durata delle interruzione a
cui risultano soggetti gli utenti.
In una condizione di guasto tipica, il sistema di protezione
interviene disalimentando gli utenti sottesi alla linea; i sistemi di
accumulo, se installati in una cabina secondaria o presso
l’impianto utente, potrebbero operare come Uninterruptible
Power Supply (UPS) evitando che gli utenti connessi alla rete
sottesa (rete BT, utente MT) siano coinvolti nell’interruzione (o
nella micro-interruzione), migliorando sia la continuità che sia la
qualità del servizio.
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