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•• 22 CULTURA E SPETTACOLI GIOVEDÌ 14 GIUGNO 2018

VISIONI D’AUTORE

NITIDO
E MISTICO
Nelle
composizioni
di Baldacci la
natura domina,
l’Uomo è
presente ma
assente e i
simbolismi
sono per pochi

IL PERSONAGGIO FORMATOSI ALLA SCUOLA DEL LIBRO DI URBINO, VIVE E LAVORA A SASSOFELTRIO

I segni di Baldacci superano il mondo reale


Un Maestro che lavora in silenzio e non concede sconti al tempo che incalza
Sopra, tre opere senza titolo,
di CECILIA realizzate con la tecnica dell’olio su
CASADEI tela. Sotto, opera realizzata in grafite.
Baldacci è noto per usare matite con
punte anche microscopiche

– SASSOFELTRIO –

SILENZIOSO, riservato, distac-


cato dalla frenesia del mondo, la
sua figura pare quella di un santo-
ne indiano. Luciano Baldacci na-
sce a Macerata Feltria, uno dei
borghi più belli del nostro territo-
rio; oggi la sua vita e il mestiere di
artista si svolge nella quiete del
piccolo comune di Sassofeltrio.
Diplomato alla Scuola del Libro
di Urbino, erede della grande tra-
dizione dell’arte incisoria urbina-
te, allievo anche di Marcello La-
ni, è un disegnatore superlativo e
raffinato pittore. Con I segni e le co-
se, una personale curata da Anna-
maria Bernucci alla Galleria Co-
munale Santa Croce di Cattolica
(sino al 1 luglio 2018), inserita nel
circuito della Biennale del Dise-
gno riminese, Baldacci si confer-
ma interprete di un linguaggio
che sfida un presente, troppo spes-
so, affollato di improvvisazioni.
LA COMPLESSITÀ e l’unicità
del suo lavoro si manifesta con for- nate in una surreale composizio-
za attraverso i disegni realizzati a ne, il verde ancora intenso di un
grafite, i segni creati come un sof- radicchio, rami secchi, e, d’im-
fio, quasi fossero una traslazione provviso l’arancio luminoso degli
del pensiero, tracce che albergano
in una atmosfera di grigi irreali, il alchechengi. Con uno stile che
racconto di una nuova natura dal della natura morta ha una eco lon-
respiro metafisico. Una atmosfera tana per essere armonia creata da
di profondità e leggerezza infon- note musicali nuove e sconosciu-
de levità alle cose e i tratti sottilis- te. Le sue opere esposte a Pesaro,
simi di rami nudi paiono braccia in un passato recente, nella galle-
che si protendono verso un cielo ria Ca’ Pesaro, espressione di
in volo rompono l’immobilità del un’arte che annulla il tempo e lo
che è tutt’uno con le cose e la ter- IMMOBILITÀ E AZIONE racconto. Un inaspettato accosta- LUCI IRREALI
ra. Vedere le sue opere è qualcosa spazio è sospeso, l’ordine delle co-
Le opere sembrano statiche mento che sa di onirico, seppure La sua capacità grafica è se è invertito. Baldacci, uno di
di estremamente potente, lo sguar- Luciano crea in obbedienza ad
do è invitato a cercare il particola- ma poi si scoprono elementi fotografica, avvicinandosi quegli artisti che ha visto molte
re, a seguire una dimensione tra una forza interiore, la sua mano più terre di quelle su cui ha real-
che animano la scena guidata dal desiderio di dare linfa all’opera si svelano i segni mente posato gli occhi, di lui scri-
reale ed immaginario in un affa-
scinante itinerario estetico. ad immagini che si nutrono di rea- ve Annamaria Bernucci: «Baldac-
è tutta lì nel silenzio delle cose in le per fondersi a paesaggi della menti ad olio e le sapienti velatu- ci trasforma i dati oggettivi in una
ASSURDI paesaggi come inno dialogo con le farfalle, le lucerto- mente. E traspare la vena di una re, sono attraversati da una pro- sospensione spaziale e temporale,
ad una natura ricomposta che le, nelle forme che si incontrano a profonda contemplazione nel rap- fonda empatia che riconduce dove le forme si rivelano in una lo-
non contempla la presenza costruire un dissonante, armoni- presentare le cose, una adesione all’Anima del mondo. gica di composizione in cui nulla
dell’uomo, ma dell’umano vi so- co traliccio compositivo. Un gran- alla vita che l’artista celebra con la è dato dall’accidentalità e i luoghi
no le tracce: le architetture, i rude- de uovo sta dentro una tazza che stessa intensità in ogni momento: UNA GRANDE noce in primo segreti della bellezza discreta, si
ri, gli oggetti. Poi i piccoli anima- lo ospita come fosse una culla den- un sasso, un rudere, un tronco ta- piano, una lucertola vestita di un aprono verso un tempo infinito».
li, gli arbusti contorti, espressione tro una piccola valigia semiaper- gliato, ora interpretati attraverso verde squillante fa capolino da Per un viaggio dal profondo delle
di una bellezza che muta e la vita ta, quando due farfalle notturne il disegno, ora attraverso i pig- una noce, due conchiglie incasto- cose e ritorno.
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