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Guida a Slic3r

A cura di Lorenzo Cantini di Kent’s Strapper e di Ivan Bortolin

10/08/2012
2
Indice

Preambolo i

1 Installazione e primo avvio 1


1.1 Installazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.2 Primo avvio e wizard . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1

2 Schermata principale 5
2.1 I menù File, Window e Help . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
2.2 Le sezioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
2.3 I pulsati per il caricamento e l’esportazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
2.4 I pulsanti per le modifiche ai file . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
2.5 I menù per caricare le configurazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

3 Print Settings 9
3.1 Salvataggio e caricamento impostazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
3.2 Layers and perimeter . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
3.3 Infill . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
3.4 Speed . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
3.5 Skirt and brim . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
3.6 Support material . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
3.7 Note . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
3.8 Output options . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
3.9 Multiple Extruders . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
3.10 Advanced . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

4 Filament Settings 21
4.1 Salvataggio e caricamento impostazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
4.2 Filament . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
4.3 Cooling . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

5 Print Settings 23
5.1 General . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
5.2 Retraction . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
5.3 Custom G-Code . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
5.4 Extruder . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

6 Link utili 27

3
4 INDICE
Preambolo

Premessa
Questo documento si presenta come una guida all’utilizzo del Software Slic3r, software di slicing
per le stampanti 3d RepRap e derivate.
Il software è stato ideato e realizzato da Alessandro Ranellucci, a cui vanno i nostri più sinceri
ringraziamenti; altro ringraziamento è per RichRap la cui guida è stata utilizzata come spunto e
come base.
Questo documento è stato realizzato da Lorenzo Cantini di Kent’s Strapper e da Ivan Bortolin;
qualora doveste riscontrare errori nella guida vi chiediamo cortesemente di segnalarcelo alla mail
kentstrapper@gmail.com o ivan.bortolin@gmail.com
Gli autori non sono responsabili di eventuali errori o inesattezze e di danni a cose o persone
causati dall’utilizzo della presente.

Introduzione
Slic3r è il software con cui Alessamdro Ranellucci ha dato il suo contributo allo sviluppo della
stampa 3D. È un progetto avviato come esperimento, ma che in pochi mesi ha avuto un inaspettato
successo, fino a diventare il punto di riferimento per l’intero settore a livello internazionale.
Intorno al progetto si è creata spontaneamente una community di centinaia di persone attive e
migliaia di utenti; è stato attivato un forum dedicato nel sito ufficiale del progetto RepRap, ed è
nato un canale chat con 80 utenti in media. Slic3r è segnalato nel blog ufficiale RepRap, ed è usato
da tutti i principali membri della community, dalla nota università di Bath alle aziende produttrici
di stampanti e kit. Slic3r detiene ad oggi il record per la stampa a più alta risoluzione(10 micron).
Cosa fa Slic3r esattamente? Il lavoro di Slic3r è quello di trasformare un modello 3D (quindi un
file che rappresenta l’oggetto da stampare) in una serie di istruzioni che guidano la stampante e le
consentono, attraverso i suoi motori e il suo estrusore, di depositare un “layer” (uno strato) dopo
l’altro. Nel software sono presenti numerosi algoritmi matematici che lavorano sulla geometria del
modello e scelgono i percorsi ottimali per estrudere il materiale che andrà a comporre i singoli strati:
perimetri, riempimento alveolare per risparmiare materiale a parità di resistenza strutturale, ponti,
pareti oblique, “impalcature” provvisorie per sostenere le parti aggettanti (sporgenti). Inoltre
decide la quantità di materiale da estrudere, controlla le temperature, le ventole e i tempi di
raffreddamento 1
Slic3r è il “cuore software” della stampa 3D ed è Made in Italy.

1
http://makerblog.it/post/18788200901/cose-slic3r

i
ii PREAMBOLO

Nella versione che andremo ad anallizzare, la 0.9.0, sono state aggiunte tantissime novità quali
una migliore gestione dei multi estrusori, la possibilità d’importare file in formato OBJ e e AMF
e di esportare in SVG.
Capitolo 1

Installazione e primo avvio

1.1 Installazione
Il software è disponibile sia per Linux, Windows e MacOs.
Per l’installazione consiglio di seguire le guide presenti sul sito del progetto rispettivamente:

ˆ Linux1

ˆ Windows

ˆ MacOs

1.2 Primo avvio e wizard


Quando avviamo per la prima volta il programma, abbiamo la possibilità di seguire un piccolo
wizard per inserire le impostazioni di base per un buon G-Code.
Ovviamente questi settaggi sono presenti anche nelle varie sezioni che vedremo nei capitoli
successivi.
Ora vediamo passo a passo cosa ci richiede questa prima taratura.

1
Per versioni di ubuntu antecedenti alla 12.04 potrebbero esserci problemi di dipendenze; consigliamo di
consultare questa guida

1
2 CAPITOLO 1. INSTALLAZIONE E PRIMO AVVIO

Questa è la schermata di benvenuto al Wizard a cui segue quella per impostare il tipo di Firmware
che abbiamo caricato sulla nostra scheda elettronica

Dal menù a tendina selezioniamo semplicemente quello appropriato e poi facciamo Next

In questa scheda dobbiamo inserire le dimensioni del piatto di stampa in mm.


1.2. PRIMO AVVIO E WIZARD 3

Qui il diametro del nostro iniettore montato sul HotEnd

Il diametro del filo utilizzato

La temperatura di estrusione per il nostro HotEnd. Generalmente 230◦ per l’ABS e 190◦ per il
PLA.
4 CAPITOLO 1. INSTALLAZIONE E PRIMO AVVIO

Temperatura del HeatedBed. Ovviamente se non avete il piatto scaldato la lasciate impostata a
0◦ . Per il PLA non è necessario scaladare la superficie di stampa anche se è conisigliato averla a
60◦ . Mentre per l’ABS, tranne che non si usi l’Award 2 è necessario avere almeno 110◦ .

Questa è l’ultima schermata.


Nel caso desideriamo rifare lo Wizard, basta andare su Help e cliccare su Configuration Assis-
tant

2
Wiki relativa all’award
Capitolo 2

Schermata principale

Questa è la schermata che compare quando si avvia Slic3r 0.9.0.

La schermata, oltre che dai menù File, Windows e Help, è composta da una fila di bottoni 1, un
area grafica che rappresenta il piatto di stampa 2, e una seconda area sulla destra; quest’ultima
è composta da una sezione centrale nella quale saranno elencati i file caricati 4 e sopra e sotto di
questa altre due file di bottoni 3 e 5. Da questa versione è possibile selezionare diverse impostazioni
precedentemente salvate negli specifici menù 6.

2.1 I menù File, Window e Help

Nel menù file troviamo le seguenti voci:

5
6 CAPITOLO 2. SCHERMATA PRINCIPALE

ˆ Load Config: carica le configurazioni del programma precedentemente salvate in un file


.ini. Da questa versione le configurazioni possono essere divise separatamente, come potrete
leggere nei successivi capitoli.

ˆ Export Config: salva le configurazioni su un file .ini.

ˆ Quick Slice: avvia un elaborazione del G-Code con i parametri presenti all’avvio del
programma.

ˆ Quick Slice: come il comando precedente solo che si può rinominare il file.

ˆ Repeat Last Quick Slice: ripete l’elaborazione del file precedentemente elaborato.

ˆ Slice to SVG: esporta il progetto in un file .SVG

ˆ Quit: esce dal programa.

Il menù Window permette di selezionare le aree di lavoro che nei prossimi capitoli analizzaremo.

Nel menù Help troviamo:


2.2. LE SEZIONI 7

ˆ Configuration Assistant: avvia il wizard per impostare le configurazioni di base.

ˆ Slic3r WebSide: avvia il browser al sito del progetto Slic3r

ˆ About Slic3r: info su Slic3r

2.2 Le sezioni
La prima linea di bottoni (1) è composta da

ˆ Plater: Schermata principale

ˆ Print Settings: Qui ci sono i primi parametri di stampa, quali la gestione dei perimetri,
distanza tra i layer, supporti, velocità dei motori, etc.

ˆ Filament Settings: Qui ci sono i parametri relativi al filo, regolazione delle temperature
di estrusione e del Heated Bed nonché le impostazioni delle ventole di raffreddamento.

ˆ Printer Settings: Qui troviamo le impostazioni relative alle dimensioni dell’area di stampa,
del diametro dell’iniettore e la possibilità di aggiungere personalizzazioni al G-Code.

2.3 I pulsati per il caricamento e l’esportazione


I bottoni (3) che si trovano sotto:

ˆ Add: Serve a caricare il nostro file in formato “STL”, “OBJ” o “AMF”. Possono essere
caricati pi ’u file contemporaneamente.

ˆ Delete: Cancella i file selezionati dal progetto.

ˆ Autoarrange: Fa una correzione automatica del file.

ˆ Delete All: Cancella tutti i file.

ˆ Export G-Code: Esporta il file 3D nel codice G-Code necessario alla stampa.
8 CAPITOLO 2. SCHERMATA PRINCIPALE

ˆ Export STL: Esporta il progetto in un file “STL”. Utile nel caso si siano fatte delle modifiche
quali aggiungere più file

2.4 I pulsanti per le modifiche ai file


I bottoni (5) che si trovano sopra la tabella si attivano non appena viene caricato un file con
l’apposito bottone “Add” descritto precedentemente:

ˆ More: Aggiunge una copia dello stesso file al progetto. L’aggiunta viene visualizzata
nell’area di stampa.

ˆ Less: Elimina una copia del file dal progetto.

ˆ 45◦ ccw (senso antiorario): Gira il disegno di 45◦ in senso antiorario.

ˆ 45◦ cw (senso orario): Gira il disegno di 45◦ in senso antiorario

ˆ Rotate: Gira il disegno di un valore che va definito nella finestra che si apre premendo il
pulsante.

ˆ Scale: Scala il disegno di un valore che va definito nella finestra che si apre premendo il
pulsante.

ˆ Split: Suddivide il disegno in parti distinte. È necessario che il file sia composto da più
parti.

2.5 I menù per caricare le configurazioni


Con i nuovi menù a tendina (6) è possibile caricare dei settaggi preimpostati (default) o person-
alizzati e salvati relativamente a:

ˆ Printing Settings

ˆ Filament Settings

ˆ Printer Settings
Capitolo 3

Print Settings

3.1 Salvataggio e caricamento impostazioni

Come accennavamo nella pagina precedente, ora è possibile caricare delle configurazioni prece-
dentemente salvate. Questo accorgimento è molto utile perchè permette di create una serie di
combinazioni che velocizzano il settaggio del software ed evitano errori dovute a dimenticanze.
Inoltre ora tali impostazioni possono essere o salvate di default oppure agevolemente caricate,
mentre prima l’operazione era più lunga.
Per permettere ciò nelle tre sezioni sono stati inseriti due bottoni ed un menù a tendina

Ovviamente il pulsanti riquadrati in blu servono rispettivamente a salvare le impostazioni,


o come Default o con un nome specifico (basta selezionare e scriverlo nella finestra che si apre
una volta schiacciato), o a cancellarle. Mentre il riquadro rosso è il menù dal quale selezionare i
salvataggi che vogliamo o modificare o cancellare.

9
10 CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS

3.2 Layers and perimeter

In questa sotto sezione troviamo le seguenti voci:

ˆ Layer height

– Layer height: Altezza dello strato, in pratica lo spostamento dell’asse Z tra uno strato
ed il successivo. È un parametro importante e deve essere compatibile con il diametro
del foro dell’ugello della “Hot End”. Per un ugello di 0.5 mm solitamente si imposta
il valore di 0.3 mm. Si consiglia di evitare valori superiori a 0.4 mm,anzi di utilizzare
valori più inferiori per avere una qualità migliore; con alcune accortezze si arriva fino a
0.1mm.
– Altezza del primo layer. È possibile definirla in mm o in %; si consiglia di riportare il
valore impostato per Layer height o aumentato al massimo del 25%.

ˆ Vertical shells

– Perimeters (minimum): Definisce il numero minimo di contorni solidi come perimetro


dell’oggetto. Per oggetti sottili potrebbe essere in grado di generare solo uno o due
contorni. In base all’oggetto può convenire averne di meno ed aumentare la densità del
riempimento.
– Randomize startin point: imposta casualmente il punto di partenza.
– Generate extra perimeters when needed: se spuntato genera dei perimetri supplementari
ove reputa necessario.

ˆ Horizontal shells

– Solid layers: Imposta il numero dei layer “pieni” che vengono realizzati sulle superfici
superiori piatte. Un buon valore è 3; si sconsigliano valori maggiore a 6.

3.3 Infill
In questa sotto sezione vengono impostati i parametri di riempimento.
3.3. INFILL 11

Ci sono le seguenti voci:

ˆ Infill

– Fill density: Imposta la quantità di riempimento che verrà usata nella stampa del-
l’oggetto, per colmare lo spazio interno. Es: 0.4 significa riempimento al 40%. In base
all’oggetto che si vuole stampare si consiglia di variare il valore solitamente tra 0.25 e
0.5.

– Fill pattern: imposta la “geometria del riempimento”. Le geometri disponibili sono:


* Rectilinear
* Line
* Conventric
* Honeycomb (a nido d’ape)
* Hilbertcurve (slow)
* Archimedeanchord (slow)
* Octagramspiral (slow)
12 CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS

Di seguito alcuni esempi.


3.4. SPEED 13

– Top/bottom fill pattern: come la voce precedente ma solo per il primo e l’ultimo layer.
Le geometrie disponibili solo:

* Rectilinear
* Line
* Conventric
* Hilbertcurve (slow)
* Archimedeanchord (slow)
* Octagramspiral (slow)

ˆ Advanced

– Infilli every: Permette di variare l’altezza di stampa del riempimento rispetto a quella del
perimetro. Es: Layer Height 0.2, Infill every Layer 2, la RepRap stamperà il perimetro
con altezza 0.2 mentre il riempimento ad altezza 0.4. Serve a risparmiare tempi di
stampa e di materiale senza compromettere la qualità del perimetro.

– Fill angle: imposta l’angolo tra l’asse Y e X, con cui sarà fatto il riempimento dell’ogget-
to.

http://it.wikipedia.org/wiki/Multithreading

3.4 Speed
In questa sotto sezione vengono impostate le velocità dei motori.
14 CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS

Le velocità impostabili sono:


ˆ Speed for print moves

– Perimeters: velocità con cui viene stampato il perimetro dell’oggetto. Conviene tenerlo
ad un valore basso per avere un alta qualità.
– Small perimeters: velocità con cui vengono stampati i perimetri di piccole dimensioni.
Conviene tenerlo ad una velocità molto bassa cosı̀ si evitano deformazioni causate dal
passaggio in breve tempo dell’HotEnd su uno stesso punto.
– External perimeters: velocità con cui viene realizzato il perimetro più esterno. Conviene
lasciarlo alla velocità imposta per “Perimeters” o inferiore.
– Infill: velocità con cui viene fatto il riempimento.
– Solid infill: velocità con cui vengono realizzati i riepimpimenti “solidi”, come ad esempio
quelli prima dell’ultimo layer.
– Top solid infill: velocità con cui viene realizzato il riempimento “solido” dell’ultimo
layer.
– Bridges: velocità con cui vengono realizzati i “Bridges” cioè le estrusioni nel vuoto con
o senza supporto.

ˆ Speed for non-print moves

– Travel: velocià di spostamento del carrello da un punto all’altro quando non c’è un
estrusione in corso.

ˆ Modifiers

– First layer speed: velocià con cui viene realizzato il primo layer. Per un ottimale
adesione della plastica al letto di stampa, conviene mantenere velocità molto basse.

3.5 Skirt and brim


Questo parametro realizza una linea attorno al perimetro dell’oggetto stampato e permette di
avere un buon flusso prima della vera e propria stampa evitando problemi di “aderenza del primo
3.5. SKIRT AND BRIM 15

strato”. Ciò permette di capire anche se l’estrusore è regolato ad un altezza idonea rispetto al
piatto. Inoltre è stato aggiunto il Brim che realizza un aumento del perimetro del primo layer in
modo da aumentare la superficie di adesione ed evitare deformazioni. Ha la stessa funzione del
“Raft” in Skeinforge.

I parametri sono:

ˆ Skirt

– Loops: Numero di linee che si vogliono realizzare prima della stampa effettiva dell’ogget-
to. Per oggetti di piccole dimensione sono consigliate minimo 2 righe.
– Distance from object :distanza a cui si vuole realizzare la linea.
– kirt height: altezza di stampa dello Skirt.

ˆ Brim
16 CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS

– Brim width: imposta la dimensione del Brim. È consigliato impostare sempre a 3


quando si stampa con ABS ed a 6 per oggetti di grandi dimensioni perimetrali.

3.6 Support material


In questa sezione si può abilitare la generazione dei supporti e la loro configurazione. Con
l’abilitazione si creerà un layer che andrà a sostenere le zone poste a sottosquadro.

ˆ Generate support material: spuntando la casella si abilita la generazione dei supporti.


3.7. NOTE 17

ˆ Overhang threshold: identifica l’angolo del sottosquadro sul quale porre il supporto.

ˆ Pattern: definisce la geometria del supporto che può essere:

– rectilinear: linea retta.


– honeycomb: nido d’ape.

ˆ Pattern spacing: identifica lo spazio in mm tra un layer del supporto e l’altro in senso
orizzontale.

ˆ Pattern angle: identifica l’angolo con cui verrà realizzato il layer di supporto.

3.7 Note
Qui si possono aggiungere dei commenti relativamente alle impostazioni settate.
18 CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS

3.8 Output options


Qui si può decidere come stampare gli oggetti multipli ed eventualmente indicare degli script con
cui processare il G-Code.

ˆ Sequential printing

– Complete individual object: spuntando la voce, quando stampa oggetti multipli o


copie, completa prima singolarmente il primo oggetto per poi passare al successivo,
controllando le possibili collissioni. Di Deafault è disabilitata questa opzione.
– Extruder clearance radius: definisce il raggio in mm con il quale l’estrusore non colliderà
con gli altri oggetti.
– Extruder clearance height: definisce in mm l’altezza in modo da evitare collisioni tra
l’estusore e gli oggetti già stampati.

ˆ Output file

– Verbose G-Code: commenta le linee del G-Code, ovvero accanto alla linea apparirà la
spiegazione del comando che si esegue.
– Output filename format: in questo box si può moficare l’estensione e il nome che il file
avrà una volta processato da Slic3r.

Post-processing scripts: il G-Code generato sarà processato con lo “script” inserito in


questo box 1

3.9 Multiple Extruders


Qui si possono settare alcune impostazioni relative agli estrusori multipli.
1
Per maggiori informazioni http://forums.reprap.org/read.php?263,121863
3.10. ADVANCED 19

ˆ Perimeter extruder: selezione l’estrusore col quale fare i perimetri.

ˆ Infill extruder: selezione l’estruosore con quale fare i riepimpimenti.

ˆ Support material extruder: selezione l’estrusore col quale fare i support.

3.10 Advanced
In questa sezione si possono impostare alcuni parametri manualmente.

ˆ Extrusion width.

– Defautl extrusion widht: valore del flusso di estrusione in mm o %.


– First layer: valore del flusso di estrusione del primo strato in mm o %.
– Perimeters: valore del flusso di estrusione del perimetro in mm o %.
– Infill: valore del flusso di estrusione del riempimento in mm o %.
ˆ Flow

– Bridge flow ratio: valore del flusso di estrusione dei Bridge.


20 CAPITOLO 3. PRINT SETTINGS

ˆ Other

– Threads: imposta il livello di parallelizzazione nella generazione del G-Code. Aumen-


tando il valore dovrebbe scendere il tempo di processamento a discapito dell’utilizzo di
memoria. Se non si hanno computer particolarmente potenti si consiglia di lasciare il
valore di Default 2 .

2
wikipedia
Capitolo 4

Filament Settings

In questa sezione troviamo tutte le impostazione relative alla dimensione del filamento, dell’iniet-
tore e la gestione delle temperature e del raffreddamento.

4.1 Salvataggio e caricamento impostazioni


Come per Printing Setting anche queste impostazioni possono essere personalizzate e salvate.

4.2 Filament
Qui c’è la gestione del diametro filo e delle temperature.

ˆ Filament

– Diameter: imposta il diametro del filo.


– Extrusion multiplier: imposta il valore di moltiplicazione del flusso dell’estrusore.

ˆ Temperature

– Temperature: imposta la temperatura dell’estrusore.


– First layer temperature: imposta la temperatura dell’estrusore per il primo layer.

21
22 CAPITOLO 4. FILAMENT SETTINGS

– Bed Temperature: imposta la temperatura delHeatedBed o “piatto di stampa”.


– First layer bed temperature: imposta la temperatura del piatto di stampa per il primo
layer

4.3 Cooling
In questa sezione c’è la gestione del sistema di raffreddamento durante la stampa.

ˆ Enable: spuntando la casella si abilita il sistema di raffreddamento ed il suo controllo.

ˆ Fan setting:

– Min fan speed: imposta in % la velocità minima della ventola.


– Max fan speed: imposta in % la velocità massima della ventola.
– Bridge fan speed: imposta in % la velocità della ventola durante la stampa dei bridge.
– Disable fan for the first: imposta il numero di layer prima che la ventola entri in funzione.
– Keep fan always on: spuntando questa casella la ventola resterà sempre in funzione.

ˆ Cooling thresholds:

– Enable fan if layer print time is below: abilita la ventola se il tempo di stampa è inferiore
a quello impostato.
– Slow down if layer print time is below: disabilita la ventola se il tempo di stampa è
inferiore a quello impostato.
– Min print speed: stabilisce la velocità minima di stampa rispetto alla quale la ventola
rimane spenta.
Capitolo 5

Print Settings

In questa sezione c’è la gestione dell’area di stampa, degli estrusori multipli e la personalizzazione
del G-Code.

5.1 General
Qui si gestiscono le dimensioni dell’area di stampa, il numero di estrusori ed il firmware.

ˆ Size and coordinates

– Bed size: imposta le dimensione dell’area di stampa in mm. Queste impostazioni


andranno a modificare anche l’area grafica presente in Plater.
– Printer center: imposta il centro dell’area di stampa, in mm, e quindi l’oggetto da
stampare verrà posizionato in base a questi parametri.

ˆ Firmware

– G-code flavor: dal menù a tendina si può selezionare il Firmware in uso tra:
* Marlin-Sprinter.
* Teacup.
* MakerBot.

23
24 CAPITOLO 5. PRINT SETTINGS

* Mach3/EMC.
* No extrusion
– Use relative E distances: se spuntata specifica i movimenti dell’estrusore rispetto alla
posizione precedente, piuttosto che in termini assoluti.

ˆ Capabilities

– Extruders: nel menù a tendina s’imposta il numero di estrusori. Le voci di Printer


Settings verranno automaticamente aggiornate con un numero di estrusori pari a quello
impostato.

5.2 Retraction
È la retrazione in mm che effettua l’estrusore ad ogni spostamento di passaggio tra un punto in cui
stampa ad un altro punto di stampa, per evitare di lasciare un filamento di plastica fusa oppure
un goccia. Bisogna fare alcune prove prima di trovare il settaggio migliore.

ˆ Lenght: imposta la quantità di filo che sarà ritratta durante i movimenti, dipende quindi
dalla hot end e dal meccanismo di spinta. È consigliabile sperimentare col valore predefinito.
5.3. CUSTOM G-CODE 25

ˆ Lift Z: identifica il sollevamento dell’asse z quando vengono eseguiti gli spostamenti veloci in
modo da non toccare le parti già stampate con l’hotend.

ˆ Speed: imposta la velocità con cui il filo sarà ritratto. Con Marlin si può impostare una
ritrazione di 30 mm/s con Sprinter meglio 16 mm/s.

ˆ Extra length on restart: indica i mm estrusi in eccedenza quando riprende la stampa dopo
uno spostamento a cui è stato applicata la retrazione. Conviene lasciare l’impostazione a 0.

ˆ Minimum travel after retraction: questo valore serve ad evitare la ritrazione se il punto in
cui ci si accinge a stampare è prossimo.

5.3 Custom G-Code


In questa sezione si può inserire manualmente del codice G-Code prima o dopo il corpo del file.

ˆ Start G-Code: in questo box si possono inserire delle righe di codice che saranno eseguite
all’inizio del file.

ˆ End G-Code: in questo box si possono inserire delle righe di codice che saranno eseguite alla
fine del file.

ˆ Layer change G-Code: da definire

5.4 Extruder
Qui ci sono le impostazioni degli estrusori.
26 CAPITOLO 5. PRINT SETTINGS

ˆ Size

– Nozzle diameter: imposta il diametro dell’iniettore.

– Extruder offset: imposta la posizione in mm dell’estruosore. Necessarrio nel caso si


utlizzino multiestrusori.
Capitolo 6

Link utili

Di seguito trovate alcuni link utili per approcciarsi alla stampa 3D:

ˆ RepRap: http://www.reprap.org

ˆ Slic3r: http://slic3r.org

ˆ RichRap: http://richrap.blogspot.it

ˆ Printrun: http://reprap.org/wiki/Printrun

ˆ Kent’s Strapper: http://kentstrapper.blogspot.it

ˆ Ivan Bortolin: http://www.ivanbortolin.it

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