NON SI SGOMBERA Dopo due mesi di occupazione, due mesi ricchi di iniziative culturali, di tavoli di lavoro e di studio per tutte le studentesse e tutti gli studenti dell’università, leggiamo, affisso sulla porta del centro studi, un comunicato da parte del dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia affisso al Centro Studi prima del 29 giugno: “L’Università degli Studi di Cagliari è peraltro particolarmente sensibile alle forme di manifestazione del pensiero dei propri studenti, come altresì dimostrato dalla gestione trasparente dell’attribuzione degli spazi e del recente bando per l’erogazione di contributi alle Associazioni richiedenti.” Se non abbiamo interpretato male tutto quello che da quel giorno è successo: il cambio coatto della serratura con delle guardie private all’interno dello spazio, le loro minacce e la loro costante presenza notturna, la presenza della DIGOS, e pochi giorni dopo la serratura trovata piena di colla, possiamo affermare con assoluta certezza che le “forme di manifestazione” non sono liberamente scelte dal “pensiero dei propri studenti”, ma vengono imposte dall’amministrazione dell’università. Le forme di manifestazione evidentemente si riducono solo all’associazionismo, non ci sono “forme” al plurale, soltanto un'unica forma che appiattisce qualsiasi dissenso. Ribadiamo, per l’ultima volta, che non siamo intenzionati ad andarcene per nessuna ragione e che difenderemo ad ogni costo lo spazio. Ci teniamo a sottolineare che ciò che sta avvenendo e che avverrà in questi giorni in Magistero non è un problema esclusivo del Collettivo Universitario Autonomo, ma anche e soprattutto di ogni studente, di ogni docente e di ogni persona dotata di buon senso: non siamo noi ad essere sotto sgombero, è la libertà che stanno cacciando, una libertà che non sta bene in un’accademia ad “uso deposito” di lauree, dove la riflessione è un bene di lusso. Centro Studi Autogestito – Collettivo Universitario Autonomo Contatti: centrostudiautogestitocasteddu@gmail.com 3440448313 – Cristian Perra