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Introduzione
Nell’ambito delle iniziative attivate da molti atenei per la promozione della ricerca e della
didattica le convenzioni con istituti universitari esteri rappresentano uno strumento attraverso il
quale ogni università consente non solo la mobilità di studenti ma il riconoscimento nel paese di
provenienza dei crediti formativi acquisiti nel paese ospite. L’università degli Studi dell’Aquila
conta attualmente più di 150 istituti partner all’interno delle proprie convenzioni internazionali
che coinvolgono diversi dipartimenti e centri di ricerca.
Al fine di soddisfare gli accordi stipulati con le istituzioni universitarie dislocate nei diversi paesi
europei ed extraeuropei l’Università dell’Aquila deve garantire agli studenti in entrata, per la
durata della loro permanenza in Italia, le risorse e i servizi necessari per potersi integrare
facilmente all’interno dell’ateneo; tale processo è favorito dall’organizzazione da parte del
centro linguistico e dell’ufficio relazioni internazionali di corsi di lingua e cultura italiana per
studenti stranieri.
L’obiettivo primario dei corsi di preparazione linguistica è rendere lo studente ospite autonomo e
produttivo nel proprio percorso di studio in modo che possa agevolmente orientarsi all’interno
della facoltà, seguire i corsi presenti nel proprio piano di studi e sostenere i relativi esami che
gli permetteranno di ricevere i crediti necessari.
Per raggiungere tale autonomia è necessario integrare gli obiettivi linguistici con il
raggiungimento di una più ampia competenza comunicativa che fa leva anche sull’aspetto
socio-relazionale legato all’acquisizione di una predisposizione alla comunicazione
interculturale.
Durante il primo semestre dell’anno accademico 2007-2008 è stata avviata una
sperimentazione allo scopo di arricchire e ottimizzare l’offerta formativa relativa ai corsi di lingua
italiana mirando a favorire uno scambio più produttivo tra studenti di diversa provenienza: ai
corsi in presenza, divisi in diversi livelli di competenza (A1-C1) in base al Quadro Europeo di
Riferimento per le Lingue (Vedovelli, 2002), è stato affiancato l’uso di uno spazio didattico
collaborativo online.
La sperimentazione che ha avuto luogo nel primo semestre dell’anno accademico 2007/2008
non ha sostanzialmente modificato l’offerta in presenza ma si è integrata ad essa diversificando
e ottimizzando alcune risorse e gli interventi del docente.
Le lezioni in presenza sono state mantenute nella loro originale progettazione e organizzazione
che prevede un processo formativo in cui il docente esperto linguistico deve rispondere con
immediatezza ai quesiti e alle problematiche di inserimento degli studenti; particolarmente per i
livelli A1-A2 ossia nel caso di classi di studenti arrivati in Italia con prerequisiti molto limitati, è
necessario provvedere ad un veloce ed intenso rinforzo linguistico che trova la propria
realizzazione ottimale in interventi didattici mirati che hanno luogo in classi poco numerose e di
livello omogeneo.
La sperimentazione ha interessato proprio questi due livelli, A1 e A2 ed ha evidenziato le
opportunità didattiche di una soluzione blended legate ad una gestione differente dei seguenti
aspetti:
Al termine della sperimentazione sono stati raccolti molti dati in relazione agli aspetti descritti
nel paragrafo precedente, i dati e le osservazioni hanno prodotto una serie di domande e tra
queste la seguente: quali tra le attività didattiche proposte ha avuto un effetto, una reazione tale
da indurre gli studenti ad una rielaborazione concettuale e ad una innovazione nel loro
approccio allo studio?
Una risposta a tale quesito è offerta da un evento didattico legato all’iniziativa di uno studente di
madrelingua turca di livello A2.
In una attività proposta da colei che scrive, quale docente dei corsi di italiano in presenza e
online e progettista delle attività da inserire nell’ambiente wiki, è stato utilizzato un oggetto
multimediale, nello specifico uno slidecast, per poter ottenere un duplice obiettivo: sviluppare il
processo di comprensione nella lingua italiana e fornire agli studenti un’occasione per poter
usare strumenti a loro familiari quali ad esempio video, slides e podcast ma con una
connotazione diversa, quella di potenziali risorse per l’apprendimento.
In realtà non ci si aspettava di poter valutare immediatamente l’effetto di tale attività sulle
abitudini di apprendimento linguistico degli studenti ma l’effetto che l’uso dello slidecast ha
avuto su uno degli studenti ha rappresentato uno spunto di riflessione sul concetto di artefatto o
meglio di ciclo artefattuale in ambito didattico (Agostinelli, 2007).
Lo studente in questione ha risposto all’attività di comprensione linguistica proposta caricando a
sua volta nella wiki un video, prodotto alcuni mesi prima da lui stesso assieme ad alcuni amici in
Turchia e già pubblicato su Youtube; il contenuto e lo scopo del video erano assolutamente
“ludici”(la ripresa di una giornata di pulizia della casa in cui il tutto era stato gestito come una
vera e propria missione di guerra) ma quello ciò che si è dimostrato rilevante è stato come lo
stesso studente sia riuscito a trasformare quel video (nato come occasione di divertimento e
visibilità su youtube) in una personalissima attività didattica per migliorare il proprio livello di
competenza della lingua italiana.
Lo studente ha rielaborato tutte le didascalie, ha descritto la situazione in cui il video si è
sviluppato e ha favorito la comprensione delle diverse scene attraverso una tabella di sintesi: il
tutto in lingua italiana. L’intero processo è servito allo studente per esercitarsi (richiedeva infatti
la correzione da parte del docente) ma è nato anche per introdurre alla classe qualche parola e
struttura della lingua turca. In sintesi lo studente, stimolato da un’attività proposta dal docente,
ha modificato il proprio concetto di utilizzo del “video” (da strumento “ludico” a strumento
“didattico”) e lo ha sfruttato per costruire intorno ad esso un’attività didattica dimostrando non
solo di aver acquisito uno sviluppo della propria competenza glottomatetica (ha acquisito un
nuovo strumento per “imparare ad imparare”) ma anche di aver acquisito nuove competenze
riguardanti il processo di insegnamento/apprendimento di una lingua straniera (ha usato il video
per “insegnare” ad altri alcune parole della propria lingua).
Il caso mostra come l’utilizzo di strumenti del web 2.0 e la maggiore libertà creativa offerta allo
studente attraverso un ambiente online possa generare uno stimolo all’innovazione delle
proprie pratiche e abitudini legate all’apprendimento.
In conclusione, la sperimentazione ha rivelato come sia possibile raggiungere più velocemente
livelli di competenza assimilabili a quelli del CALP, Cognitive Academic Language Proficiency
(Cummins, 1979 ) utilizzando una soluzione Blended Learning.
Lo strumento wiki, infatti, soddisfa alcune caratteristiche nel processo di
insegnamento/apprendimento riconducibili alle metodologie promosse dall’Active Learning
(Heide et al., 2001) fornendo lo stimolo allo studente di agire come prosumer, una parola-
macedonia che deriva dall’ “incrocio” di parti di parole (Scalise,1994) e che nello specifico
risulta da producer e consumer ; tale processo è stato agevolato dalla facilità di inserire nella
wiki file video e audio, processo che ha inoltre consentito di riflettere sul concetto di copyright
con maggiore responsabilità.
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