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"Scientismo e aristotelismo da Jacopo Contarini a Galileo Galilei"

ü99i covr~mo ripr~ndere uno d~i filoni portanti d~l discorso fatto fin
ora, richiamato anch~ ieri, vale a dire quello che avevarno iniziato ad

aprir~, considerando i temi ~ te vic~nde storiografiche relative all'Ac-


.cad em i a della Fama- , ala cerchla di Dan e Le Barbaro, í al significa·to an-
ch~ al di fuori dell'archit~ttura, dei Commentari Vitruviani del Barba-
ro ~ Palladio, d~l 1556.
E gi~ all~inizio del corso, parlando di scienza e circoli scientisti a
V~n~zia, oltre a riconoscere una continua t~nsion~ di qu~sti stessi cir-
coli verso le forme istituzionali, vale a dire ad un tentativo di ingr~~
so d e Ll a s cí.enz a o meto do scientificci a.ll'interno d e Ll t art e di governo

a Ve n ez a-. D'icendo qu est o avevamo in qualche modo posto in rapporto tut-


í

to il problema d eLl a sc enza e della archi tettur.a con i f enornen i che ab-
í

biama visto intorno agli anni '40,. vale a dire la pubblicazioñe d eI ""Le I
re me t all ca" c elI 'Agrícola,. del ""Corporis-umani f ab r ca'" del Vesalio,.
í í
11
l'?J
a cuisi potrebb~ aggiungere anehe un libro del Brumfels sulla botanica.
11 Brumfels fra parentesi, c í, e b en noto, p erche o lt re ad ayer scritto il
-
primo tr.attato di botanica, para90nabil~ all'opera del V~salio, e anche
un nicodemita vero e propr.io~ uno dei personaggi attaccati da Calvina

~ anche da Lutero.
Bene,. tutto questo tipo di discorso dobbiamo specchiarlo difronte J

'degli avv er t ImerrtL, p erché sarebb e ve ramerrte s-hagliato p ens are ch e s a í

- -
esí st ta una fase di espansione
í. neoplatonica fiorentina intorno _gli

anni 1450/60, nel circolo mediceo, e con Marsilio Ficino, tr.aduzione


del "Corpus Platonico"", ma specialmente ·Corpus Ermetico"',' e quindí que-
sto sboeco neoplatonieo che serve specialmentea passare al rullo com-
pressore, sopra l'aristotelismo di tipo scolastico, ~ poi irnmaginarsi
che questo neoplatonismo día questa enorme fioritura di tendenza verso
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la magia, verso l'astrologia, v~rso la prof~zia, la predizione, la


Kabbala, tutti quei fenomeni che avevamo potuto vedere a Venezia con-
centrati nell'opera di Franc~sco Zorzi -e dei suoi amici, e poiall'im-
provviso, e quasi contemporaneamente (perche i "Problemata" sano del
1536, mentre 1 'opera del BrumfelQ)sulla botanica e piu o meno degli ste.§

si anni) pensare che sia esistito in quel momento come un interruttore


di có rrent e eletttica, pe r cui ,·rAG 1-,. tutta la grande cultura ma q í.c a,

Kabbalistica, esoterica, sparfsce ed arriva'l'oggettivita razionale


della nuova scienza che sparata come una lama,_ giunge a Gartesio e al
"Cogito ergo sum",
, e all'ipotesi meccanicistica.
Tutto questo indubbiamente e una falsa storia. Due libri usciti di re-
cent e,. credo ch e vada no cons iderati seriamente ma Lqr ado+ent.ramb í sLar-o

molto faziosi.
Ripeto qual e il nostro tema: lo spirito i circoli che noi chiamiamQ
scientisti sano veramente staccati da una concezione magico-ermetic.a,
astrologíca, rieca di pregiudizi e di fede nel fato? Perche l'astrologia
e le st~lle sano poi alla fine credenze in un fato.
Seconda domanda:: l'ipotesi meccanicista, quella ch e v i n cer á con Carte-
s o , ma siamo nel '600, el' Lpo t es i, mec can i c st a quella di cui abbiamo
í í

parlato fino ad ora?


-
Sano, i prodromi di questa ipotes i me ccan i c s t Lc a , qu eLla ch e p erco rre
í

il p~nsiero del ~rbaro, del Contarini, visto che il filone Barbaro-


Contarini ci porta direttamente a Galileo?
1 due libri di cuí vi ho parlato prima sono: il libro di Charles Webster
pubb Lí cat o anni fa in Gran Bre-tagna e rect!ñtement~ tradotto in italiano,
-
che si chiama significativamente "Scienza e magia da Paracelso a Newton~.
11 secondo libro e quello di Pietro Redondi con il titol0 -Galilei ereti-

Non possiamo nol ora addentrarci in questi due testi, diamo un attimo
due flash su di essi.
11 libro del Webster innanzitutto, e scritto da uno storico della medi-
3'

cina, che pero cerca di fare una storia all'interno di tutto il pensie-
ro sci~ntifico cercando, proprio nella parabola indicata nel titolo¡ da
Paracelso medico, mago, che invoca le arti di magia bianca, cio~ natu-
rale, eche proprio nella sua attivita sembra fondEre senza nessuna
contraddizione tutto il vecchio filone magiéo ermetico qu a t t ro ce rrt esco ,
con 'una praticache e scientifica in quanto.e -experimentum-, e proprio
nel testi di Paracelso che si-~omincia ad esaItare proprio~l'esperimete,
ed e un tentativo. quello deIla sua medicina,proprio discalzare l'anti-
co, comincia una polemica fra gli antichi e i moderni perche l'antica

medicina e Galeno, la nuova medecina e basata su faroaci, ma per Parace~


so i farmaci sono proprio un frutto di magía. Cio~"cor.1prendere la propri~
ta delle erbe, ~ da un lato "experimeto~, quest'Qrba e effettivamente
lassativa, pero questo esperimento part e ea una prop r i.et á che qu es t erb a
t

ha, in quanto deriva quelle proprieta da una coste11azione, e quel1a


coste1lazione rimanda a quelle stElle fisse, e que11e stelle fisse a Dio.
E' i1 solito discorso: se io voglio frenare o ecc í.tar-e neI co-rpo e nella

anima umana delle proprieta, innanzitutto devo in qualche modo parare le


credenze astrologiche, le devo in qualche modo li~itare, perch~ se pos_
so agire sul mondo anche a livello piu basso, dotato di pregiudizi, ad
esempio i filtri a'amore, e~, debbo credere-che il potere delle stelle
e limitato quindi proprio la stessa magia blocca ,,' l'astrologia; per

lo meno noi possiamo vederla non in contraddizione con un pensiero


astrologico. Badate, adesso non vorrei essere troppo lungo, pero questo
'elemento lo avevamo gia. in Pico. d~11a Wira.ñ-dol. nel '400, tutto il

filone kabbalistico ermetic.o e una forte po Lem.ica contro l'as t ro Lo q a, í

Quindi badate che in Paracelso la proprieta della pianta ha tutto in-


sieme: da un lato il fatto che quella pianta ~ cara a Venere, per cui
andra bene per le malattie (?) , pero poi fa esperimento, vede
se effettivamente seno efficaci o no, se quella e piu cara a Vener di

quell'altra,ecc.
~ .•• a ~ewton", questo ~ il secondo termine del libro.Il Webster cerc.
,- -'~- -- .•._--~ rh" n"r, ~ ;::,ff.::1tto v e ro che l'ipotesi ma o i cs del cosmo ab-
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bandoni quella che noi chiamiamo rivoluzione scientifica del '600, fi-
guriamoci del '500; e addirittura cerca di dimostrare che l'ipotese ma-
gico-ermetica continua tranquilla fino al '700 inoltrato.

Come fa? Eh, prende i testi; non gli e difficile questo lavoro con
Copernico: noi sappiamo che quando Copernico non pone piu la terra ma
il sole al centro della terra, questo elioéentrismo non deriva da os-
serváz í.one naturale .•deriva esattamente come- p er Paracelso da un'ipote-si
preliminare: poiche tutto il pensiero platonico pone l'equivalenza Oio-
Sole, possibile che questo s:ole che illumina tutti anche :.Le menti, che
illumina anc.he -l'a-nima mundi",- sia in periferia? Non puo che essere al
centro, quindi l'ipotesi eliocentrica come prima ipotesi, e immediat~-

mente un pregiudizio, non un osservazione scientifica. Ma subentra l~


seconda parte: lui co~incia a calcolare le orbite dei pianeti sulla b~-
se dell'ipotesi eliocentrica, e che cosa scopre? Che le equazioni che
lui puo costruire per l'orbita dei pianeti con l'ipotesi eliocentrica,
sono piu semplici di quelle dell'ipotest tolemaica p~ far reggere il
modello cosmogonico intorno alla terra centrale; e dovendo anch e rnet t.e--
re d'accordo con un embrionale osservazione relativa all'orbita dei pia-

neti, i quali tuttavia non sbagliano perche le stagioni ritornano, er~


stata costretta ad elaboraré specialmente alla fine del '400 inizi del
-
·SOO delle operazioni matematiche di una grandissima complessita.
Ed ecco che allora Copernico come presenta il tutto? Lo presenta innan-
zitutto come ipotesi, tutto il suo nuovo sistema, e poi, questo nuovo
sistema,' e mo l.to p Lú probabile che sia quello vero, in quanto la: mac_

chi.na .dell'universn, la maccñina del mondo', 11 cr~atore ch e l'ha f.at ta


- -
-
"s írnplex sigillum v erurn" essendo i1 piu sernpLi ce l'lmpos-tazione rnat erna-
tica e senza dubbio la piu vicina al vero.
Ma quello che ci interessava era la permanenz~ magica., or~ e assolut~

mente vero che quello che scrive il Webster ha un fondamento di verita:


anche in Newton noi troviamo l'arnmirazione nei suoi scritti, per i grom-
di maghi del 'SCO~ E' vero, ma non ci basta', non ci basta p erche il
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Webster non si pone il problema: perch~, primo; secondo: mentre per


Far~celso e anche per Copernico possiamo essere sicuri che l'ipotesi
magico-ermetica influenza IPipotesi scientifica, siamo ugualmente sicu~
ri per Galileo e per Newton?
Secondo interrogativo:' c í ó ch e vale per Galileo e per Newton, vale u-
gualmente per tutta quell'enorme corrente che veramente e meccanicisti-
ca7_Vale a dire, ..non e troppo parzializzato_l'esame? Se noi prendiamo
ad esempio il pensiero quell~·che e il pensiero, in Franelq di padre
~\ereenne che e tuttavia amico di Cartesio e di coloro che in Inghilter-
ra fonderanno la Royal SoeietY (ma il Webster dice che anehe nella
Royal Soeiety sano scri tti ehe inneggiano al cosmo tutto uni to,. men t re
1-; scienza invece spezza) se noi p rend arno il suo p ens ie ro , la sua cor-
í

rispondenza con Cartesio, quello ehe alla fine avviene con l'accettazio-
ne dell 'atomismo, che influenza praticamente tutta l'Europa del '700,.

vale a dire l'ipotesi meceanicistica dell'universo, casomai quando si


parla di Dio, Dio non e piu il grande sol e platonico, ma e il grand~
orologiaio,. eolui che ha messo apposto un grande meccanismo~
Ecco, noi trviamo una polemica feroce contro l'ipotesi magico-er~etica_
Mercenne ~ padre dei Minimi, una congregazione che e molto attenta a
dimostrare che la razionalita e parallela alla fede cattolica romana,.
ed e Mereenne proprio il piu grosso critico 'dei "Problemata'" d eLlo

Zorzi e del "be armonia mundi" sempre dello Zorzi del secolo precedente,
perehe a lui interessava mo~trare l'alleanza della Chiesa cattolica con
la nuova seienza; e per questo ehe ei fa probl~ma il proeesso di Galileo~
e. pero questo che il li.b..rQ. l?ie.U:~ Re<ion.cil .egna s.icuramente una tap-
d...i

pa nella storiografia co nt.ernpo r arie a , fondamentale. Avverto subi to cb e


i1: 35 % di questo libro segna una tappa nella storiografia co rrt empo ra+
nea sebb ene sia sbagliata,. sbagliata su í dat-i.

Ma l'ipotesi central e di Redondi e"un'altra: lui dice" Finora avevamo


creduto aquello ehe la storia aveva voluto farei credere, vale a dire
che Galileo Galilei era stato condannato per avere affermato le tesi
copernicane, proprio la centralita del sole.
'1

~a in realt~ questa ipotesi non ci convince, non solo perch~ in sede


ges~itica, che e próprio la neQica di -Galileo, questa ipotesi viene

studiata e confer~ata, anche se in segreto; ~a anche perche a bb i arno

nel processo oi Galileo troppi eleDen:i oscuri. Egli fa un indagine


r01to avventuroS2, "ti do un docu~ento ma non ti do l'altro", negli

archivi del Santo Uftizio. e trova un nuovo documento inedito che e li


seminascosto e r.or. firmato, in- cui qu aLcuno t denunc a Galileo
í al Santo
Uffizio prima del processo famoso, in qu arrto non copernicano ed elio-
centrista. Questa denuncia si basa su degli scritti di Galileo gia
esistenti, e lo denuncia in quanto atomista e democriteo.

11 Eedondi si mette allora a studiare ea questo punto di vista gli scrit-


ti precedenti di Galileo e scopre che Galileo associato nei primi del
'6CIJ all'Accademia d e.í. Lí nc e í , e effettivamente al centro di una polemi-

ca di tipo ato~istico, vale a dire: -la struttura dell'universo e


fatta di atorri; riprende la grande ipotesi díDemocrito che si era
riaffacciata alla luce del pensiero occidentale alla fine del~mdioevo,
intorno al XIII sec., era stata inmediatamente condannata dalla Chiesa.
-
vediamo subito perche, ed era stata praticamente dimenticata fino all~
fine del '500 1 ricordate anche la grande condanna di Dante perche "De-
mocrito a capo del mondo pose", cioe dietro l'ipotesi atomistica Dante
- - -
vede immediatamente la casu a Lí t del mondo; e d'altra á p ar t e nel p ens i e=-
ro cinquecentesco specialmente francese. Democrito e Lucrezio vennero
visti insieme e vennero condannati, viene condannato al rogo ad es.
Etienne toler (7), proprio per cose che sano poi negli scritti di
- -
"Rabelais; vale a dire di tut-ti-co Ior che sono legati aquel p ersona q=
, ó

gio che e il vescovo di Brissonet,' legato a •.• ):.


Ecco vedete quanto interessa alla Chiesa reprimere le ipotesi ato~isti-

che , Ai primi del '-600 chi era pero interessato a tutto qu est o ? Prprio
il pontefice, Urbano VIII. Ed e Urbano VIII che preme i ~incei per an-
dare avanti su questa ipotesi e sano i lincei che premono su Galileo
perche venga espressa, tutto in funzione antigesuitica, in quantu Ur-
.---- ',/1TT .,,,C";¡ ir"' f o r te odio s i a i Gesuiti s i a o l i Sp acno l i , e la sua
¡-
I

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