Andrea Cossu “malarial and diffident”… Perché Geertz? • Perché è stato probabilmente l’antropologo culturale più influente degli ultimi quarant’anni
• Perché è il punto di contatto
più evidente tra il funzionalismo degli anni Cinquanta e la sociologia culturale contemporanea
• Perché Geertz introduce nelle
scienze sociali una forte interdisciplinarità tra social science e humanities E perché i galli? • “Deep play: notes on balinese cockfight” è un perfetto esemplare di come si fa quella che Geertz (1973) chiama “thick description”
• è uno studio di caso che
illustra come si utilizza un metodo profondamente umanistico e interpretativo
• mette in luce in modo molto
chiaro la concezione semiotica della cultura, come “documento agito” (acted document) (Geertz 1973) Il punto di partenza è molto weberiano: gli uomini sono animali impigliati nelle reti di significato che essi stessi hanno tessuto. E quella di Geertz è una domanda weberiana: come è possibile una doppia comprensione, quella dell’attore e quella del ricercatore? introdurre il dilemma Dalla trasparenza alla presenza
• l’articolo inizia con un problema di confini: il ricercatore
non è nemmeno evitato. È trasparente. Questa è una messa in scena.
• L’antropologo vaga nella sua incapacità di “entrare” nel
campo, ma all’improvviso, a causa di un incidente abbastanza marginale, si trova immerso fino al collo
• È solo quando Geertz ha raccontato come si è trovato “lì”
che inizia la descrizione sempre più approfondita di cosa è il combattimento dei galli “… much of Bali surfaces in a cock ring…”, non soltanto in termini di comportamento, ma anche in termini di linguaggio Una politica dell’intimità
• i balinesi passano gran parte del loro tempo con i galli
• al punto che i galli diventano espressioni simboliche ambivalenti,
perché esprimono sia il self e l’identità del proprietario, sia questioni più recondite e difficili da pensare in termini morali, che hanno a che fare con l’animalità (p. 420 1973)
• Una opposizione tra controllo della condotta personale (molto
alto a Bali) e la centralità di un animale e di una pratica (il combattimento) legata all’animale che è a prima vista non controllata
• Eppure, i combattimenti sono pieni di regole
Deep play Non è solo un comportamento in cui la posta in gioco è talmente alta da sfuggire a una logica razionale o utilitaria, ma anche qualcosa il cui significato sta “sotto”, e va svelato attraverso l’interpretazione perché ciò che entra in gioco qui è spiegabile solo a livello simbolico “The imposition of meaning to life is the major end and the primary condition of human existence”
Geertz 1973, 434
Da questo punto di vista, il combattimento dei galli è un grande racconto che i balinese fanno sulla loro condizione umana e sul modo profondo di essere balinese. E, al tempo stesso, produce e costruisce proprio questa identità Cercare di capire come tutto questo funziona, a quel livello profondo in cui la cultura opera, non consiste nel trovare leggi. Consiste nel leggere e decifrare un testo. Il problema non è di “meccanica sociale” ma di “semantica sociale” Conclusioni
• Fare ricerca sociale in questo senso (molto vicino alla
ermeneutica, alla semiotica, alla teoria della letteratura) significa vedere come gli attori che animano questo testo “dicono qualcosa di qualcosa”
• La lettura deve essere approfondita e “ravvicinata”, anche
quando c’è una distanza temporale e uno sguardo completamente divergente (il protagonista, il ricercatore)
• Ma questa modalità interpretativa è - per Geertz - l’unico
modo di comprendere cosa sta oltre la superficie senza ridurre ciò che è più profondo a una serie di relazioni formali tra simboli (cfr Geertz 1969, 1973a)