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ARISTOTELE ORGANON Irtrducione, wade ¢ mote ‘4 Giro Cali GIULIO EINAUDI EDITORE INTRODUZIONE 1 usto del?Organon fe tanpato per lx prima sata a Venezia {(Aldina 1495) ed ebbe fa sua prima edizione evita per opera di Bexxen (Bevlini 1831)* Nel periodo che intrcore tra guste due edizoni, "Organon fu pubbicato mole colte: wna sala eizone, fatavia, ha we ceta importance dal punto di vista critic, ed & ‘quelle di Pacius (Aureliae 1605), Bexicen condusse a sua edi zione sulla base di quatro monocriti, tre dei quali, A (Urbinas '33)» B (Marcianus 207), C (Coislinianus 330), atsai antiht (Gecali IX-XD). Dopo questa ezine, ce & di noteole valore, nam 4 stata pubblicata sino a opgi che una sola edzioe critica, qu i Warr (Lipsiae 1844-46) *. Warr2 esamind mooamente i ‘add. ABC — indviduando mumeresi cori di BeRxen — € , ‘han in reat seit lo stesso modo anistrcn di procedere — fate caso per cao le doe prcsazini — con evi nel Mees si arom tava ls flosia di Aristotle. AncKessi si sono precept di incasel- lare le dotrine erinttlch, a eu precisa cnfqurazionefresumevana i conscre, in cher gid castiut, oppure anche, se cogliano, hanno ragerippato variamente queste ben note detrine in una qualche anitd sstomatica, formalando oi an giuizio rislutivo Su questo tuto de lrasteci costraits, Quando si pest che ad exempio Te tora del sillgism,conoscate da mille come esprestone tigica ct wm Bloco detrinale rgido « senza vita, @ basta inoece sw di ta esigua mumero di daficoné ¢ di element, ile contnat @tatora problematic, ¢ a cui itd ritematca rsulte inffeabily si com- renders che D Aristotle preso in esame dae intrpretaioni del tipo ‘suddeto€ melt simile a um personagaio fitz. Il valoe specdativo (U tliinterfretacions uc anche esee natezle, ma a moi gui non interessa, ‘cennerema dugue lle oper che ci sono state util risptto all coo, apparentemente modeis, che i proporiamo, It sclo scorse, rmastante La sua avara atencione per la Logica di Aristotle, ci ha dato due studi di grande impegns. I commentaro all’Organon a Warrz, ancitut, com la sua veneazione intellgente del testo, Vie pavida, non preventa ¢ sruploisima discussione di ogni dificltt, fa mole di lavoro dificlmente valtabile da chi non sia penetrato relVstomante labiintn di questa specifica indagine, ¢ infine con il Sua roteole istino per Ue soigicea signfeatca, a superate di gran lunga ogni alta esgei aderente al testo, che si stata sritta depo Alessandro di Afrodisa, Assi apprezabile ¢ anche (a sua chirezza, qualith questa che in genre fa difeto oi commentart ‘aristtlici, IU secondo studio 2 UIndex Aristotelicus di Boxrre. Questa lasneafonta per la prima vata i problema della terminalogia avistttica, in tutta La eva extensone, Anche gui La tnacia di ine agin, che ud apparive come un semplice lavoro di erudiziony ma ‘he ben i pid, risulta degna di grande rspetto. Boner ha distnto tid che sino allora era stato. confuso, hn stbilto per primo sfuncature sotili ed esenziali, ha dfwito i vari signifeati di ogni termine tecnico, ha precisa le afta «le divergenze tra ssn ean temic anon he fat, € stato studi § wari ‘iit an termine come pasibs fas iw supp. A parte iby 0 oat che trl de fi agit on ase co co. Siders come dit. Boner & encore ea, per mat tin italy ai signet tradicionalmente cali I prolena dla tr inl & tora pertsine, «deere feito in prime fam. “Anche TRENDELENNORG, ee «ha dto une eros ma tne tail inerpetacine dale eter, & penta» ua ¢ Ui mie A toto ait, presen in tees legato chiro cat. Pi tr, siamese, por pata poe appre {eto le categorie artic, opera i Artur: ls diatoms rele nite note Giangians cota ar di Mate (1896-1900). eqn enche ogg eomideraciont, nonstate + sue grav fa Sterne il neste modo di sede, gust diet comiso principal. ree in ana tendnca pronase + rstemaizae in sce scarce nal indidar iar ut aie igi, In a cero onpicinent nel matin tc, rie alle gran lie a sing pa oman, Lt del, mpligece due logic ait. Su quia fant, ni fein hes pl ito Ptisianet cntari, cio rtnian, agi sla he ta Argomesacone aritton ett. dai conor, he dh Albee veel para, ia consign atria alla comp Sine det commer, pitas che alla vis lice i Arde (uate dh MosaK sone spate uniblnl peso dele ria de silegimo, eb ese i mula cent del suo ‘tui. Per cone, Matan ha eae indagat il to arti, ‘ns chiar mol as ari, he store wm ecto ese lo halen, cot wa efee prin di li ingistemetetrescrata dla crite moderns, ha rggne ria movi ale studio della te rinlgia, «ie ba rt Vinprtnan dale rseche slo sesfpo dete dotrie loihe Arte, eotribendo gia fsa cate Caracas aie riece seme ada indiana ta mea va, pit arene, dal sti Jaen sala compe sicione del sitar, «in pate della Metafisten, 1 rane rao di indagn, che tnd andar nr i rnp ert eit varie stain! sce, fu fot etn all Or atte a non de Sots inl agit pss coders bai Seen anes pe eth, Rion tase sil pie eras dain ly Hie ete ee fa gure ia eth, A pb pee ea te slap temic deta + Cale ‘etic de compen tat tn dee a ee ce coco tr re por we gine ion inp tr Mit ion spl pion ait debs in fool hala log, «eng ing ae Ete ed boca (ane neler npn mie J cite ate mi wre oh afta SOGGY Pini Anite, Pe eccone Hen gue Str fn tne eng, om lst firs bocce ¢ aac. To ee Mate ese ate dan sla orn ote al ce tages arta Lote Caton, Se a tg wt alent, moire ra saree ents el to sib Orgao. ‘Arc ns se mre wx ec ines perl aia lc on a sre, ett ar ee, Lad ign od, a Goceeh pr unt rig fe ara dla Tes ciate scnStatscon on i ati st ee ve stOrguron ce ows Pot eee moran Tnpmtasoe te a Beonon «pte pola ci dl se sone me stents tte de Sse, de tte det h ath commen. er pe Sf Sethce ion le prin nt ft el tga Mia‘ lpe formal mda, Ms put sito ar ‘ronnie tem ds dete tp oo (aie alone nl sige i posiee log Arte: (Getta ma os om ei ei omc eta ad pet Nag wins ep, Rom he da + cle seth, scentemenies HL, py ages HE 5 sux conmestaro degli Analitici, assiome alla gid ricordata edizione critica, Tale commenteria, pur enza vantare grand pretese di ori= sinalitd e senza segnare wh neo passo in asantirspatto al com- Imentari di Warr, chiavsce tuttava parecchi pass dif, agginge sa natecole material informatvo « i sfrza in ogni modo di failare sun acostamen a questa parte dall"Organon. lhteresant, ining, & a traducione in termini logistic della sillegitica aisttelia, com- pinta da Luwasnewice, Costu rvendice la valida wintfen della sllogitica di Aristotle (generalmentecontestata dalla lgienformale moderna), pur preferends la Logica stica ¢ afermando la linitatezza ela Logica arstllica, Questo tntatin ha perd il diet di consi- ‘erare la sillogstica come un sistema nets, almeno vel suo content; inolire La teoria della modalita, da cui a nsto anise la silogistica ron fi presindre, &trescureta da Loxasiewicz. Per coir, it salune di Zoncen, il aad assunto & i provare che il Corpus Avistoteioum 2 in raltd quasi totalmente opera di Teofrass, now © degno di consideraione. Per quanto riguarda la sillegistice, ad fsempio, Ziimcwea non & certo in grado di spiggare 1 mumerosi fvcenni di Alessandro di Afradsia a fordamental dvergenze tra Teafrasto ¢ il maestro, ML. A patie dal IV seclo d. C. VOrganon, parzialmente 0 per inde, fi tradotts in mote lingua, ¢ com diversi intendimenti, a se- onda’ delle cpache. Le prime traduzioni, latine, armene, sriache, ‘arabe, hanno ttre grande importanca per La evita del testo aris ttoelico, ma non contribuicono per nulla alla sua spiegazine. Il regio dina traduzione consistonallora nel for corispondere a ogni vocabalo del testo, com esatezza ¢ fedelt wr vocablo di alla lingua, Per mot scl le cse non matorno snsibilmente: i compite 4 spiegare il testo era riserato al commenavo. Numerosssime furomo le traducionilatne, Nel Rinaseimento, difsasi la conascnga della lingua greca, si attend anche Uesigenca di wna riproduzione assole tamentefedle dell originale. Diventd poi classca la traduzion latina seine a ti Pmcais, im cui, ne imi li una felt rigorose ma non soltento formal, le parle dalla versione sons il rislato di una ponderata ¢ bietioaintrpretacion “Le tradugioni moderne, france, tedesche, ingles, affontana it testa arittlico com ali intendimento. Se si rule extendere (a co scenza del? Organon an pubblico pi vast, ccrre aiuarein qualche modo questo pubblico. L'esigena della chiarezea viene pste in primo iano, sino a far perdere di vista, in cert casiy Vesigengn sempre lide delle felt, Ik compite del tradattore si 2 cos complicato: ast decesee ormai veramente un ineprte. La traducione fran- (ase di Baxruéuance Saist-Hitarne, ogg sin trppo trascuata, ‘rene el suo leo sodisfata otimamenteU'esignca della chirerea. Anche se 4350 segue shettamente la versione di Pacaus, @ senza ‘dbbio asc pit accesible di quest ultima, € si deve quind rcono- Seerle wna cera importanza divulgatioa. Trascuriamo le prime tra- ‘haion! tedesche, che non sono di grande valre. Degna tutors di lattenzione ¢ inctce la tradazionetedesca di Kumcuneane, che ai presi dell cdonomia, KiRcHMANN non fossedesa certo wna como feenga ecelsa della lingua greet, mail suo continuo sforzo interre- latico non va sottvaudae, ¢ tlelte le solucion! da ai propste ‘debbono esiere riconasite come le migliori. La traducione tedeca Rovres, per quanto flolgicamente pi cometa, non casttuse {2 moto atvisn wn superamento di quella dé Kacnas. $i tats fanche in quest cao di wna buona fradazione> tats, U'impegno fon cui sso stata condotia non 2 adeguto alla difiotd del tsa, Roures procede un po” aftetiatemente el suo lavoro, senza mustrare tun inerese vioo. Non possiamo formulore wn giudicio sul'ltina traducione tedesca, di Gowxe, pubblicata quando il most {acore tra quasi al termine, Pessama die sltanto che essa non rivela una rntecolepentrazione critica. Nel campo inlee per cont, gid antica Iwaducione di Owe era buota. Tattvia esa ud gran lunge supe- rate dalla succession traduzione di Oxford, opera clletoa (le varie (prt del Organon sone tradtte da Encwns, Jevxmsox, MURE, Proxanp-Camsnrocr). Tale raducione@ la migliore che sia stata snare pubblicata, Qi veramante fedeltdechiarezzn si armonizzano in modo quasi perfet, Spiceata&ialire la sua autonomia, in un grado ten ie vom pit raggiuns dopo Paco, In molti punt, esa mostra di aver comprso il testo aristotlico per la prima volta. Il sus unico dite ‘onsite nella composzion non unitria, che di luego aun terminolgia tam perfettamenteuniforme, ¢ a qualehe discordance nei erie inter- reais. Otte a cit i tradutor che hanno collabora a quest opera nom son tut di pari valore: anasto giudizio, almena, JENKINSON ¢ Preganp-Caumnnce presalgno sugli altri. Le note di erica Al testo, contrat in quetopea, non sono incece grande vane La traducone francese di Taicor, infin, ¢ ances ottina, ma marca di autonamia. Serpolso « chiarissimo, infrmato forse pid 4 ogni alto tradutore moderne sli studi erik ¢ sui commentar kei var period, Tricor ha tllavia subito toppo fortemente Vine uso della traduzione di Oxford. Quasi in ogni punto, la devisazione ‘i © meno dirta dall’rma classicatraducione ingest & ristracia- File chiaramente. Anche alrove Uopera interpretative i TRIcor si ridwce alla scl di wna delle eluzioni precedent Quanto ale traduzioni moderne di parti stazcate dell’Organon, non ni @ da segnalare nulla di importante, La traducione di CooKs (Categorie ¢ De interpretatione) nom si imalea dal leello di va corvetta mediocita,e poco a pid spud die in favre dell tax ‘duce di Taxpexsice (Primi Analitii). Assai poco, ancke in (qusto campo, si 2 flo in Malia, Manca sinora una traduzione integral, ¢ delice traducione pariale ce ci sia nota — le Con futazioni sofstiche, opoa di Nopuz — non mute conto parlare. Nei frammenti del? Organon tradtti da Canaast (Aristotele, Prin cipi di logica, ed. Bari 1947), che hanno d’altronde wr xtensione ‘noppoesigua, non si ritrova aun contribu inerpreatizo degno di 1 Pid murta ¢ la raclta trots recenemente da Vian (Ar- steele, Logica, Toriw 1952): la traduzion ? abbastanca awate, ‘ma non approfondisce criticamente i testo, « 2i mantiee troppo di pendente dal esegesi di Ross. Frale secon ricordateobbiamotenut costantemente presenti, ur ‘mantenendo sempre wsindipendenca di gudicio, quelle di Pacis e di Kincamann, ¢ la traduzione di Oxford, osia quelle deisamente ‘autonome, ¢inlive La taduaiane di Tricor, che & la miglire delle rimanenti. ABbiamo consultalo onche, saltuarizment, le enn ao ale traduioni citate (won quella di Gomuxs, pubblicate oppo cement). "Fedelid ¢ ciareza sarann i crteri divi della mostra tro- uione. Non esiendo pasiile nd auspcabile wna felt, quale a Ste dai primi tradition’ deVOrganon, ci sorzeremo almeno di ton lasciar cadre nal che fascia parte del testo aisttelico, a cami Care dalle partielle € rsptiereno Uorginale in ogni alt mode ‘he sia possibile, Non forirema ita, allnizio. dei tibri o dei ‘agit, nétarberemo com ete ipegraf Uuniformta del riginale, the ha diitto« venir consideato in certo modo come sao. Rin~ Ceara a quest tipo di chiarezzaesterire, che non ub eta Ue titraret, « nesta cua sardinzee di vaggiungere la massina ch recta attraverso le parle sexe della serione. Ma cid che ancora Uh pid cist a case, & ce Ue nostra taduzione rst, on sollanto ‘china, benst ance charfeatrice, Ad eccezioe dun numero Liitato ‘& pani, in cui @ imposible chirie Pintenzione delV autre, senza “felsare in qualche mado Voriginale, cecheemo di fori wna tradu- ‘ioe che possa fare a men, elmeno fer il senso immedits, di ogni ommentara. Questo tnttion 4 indubbiamente periclose, poickd si tiathia di tadie er alia via la fede allriginale, Dalia pare, 4H linguaggio arstteica 2 talmente condensate e inplicto, che «il rishio bello, Sand comacgue uno serapoto per noi il rnchiudere ‘nto limit di extrema maderazione qusta rice, “Le maitre wot si vivolgeno in primo luogo a chi voglia appro- fondive i svi probleni folic e los che si conetono ll’Or- iganon: ese saranno ind pr lo pi dificil ¢ weniche. Una parte (te guste note sar tattavia dedicate a spiegore quei pass, i cui ‘hirimento nom ub exer foritoattacerso (a sola traducion, In ogni caso, esrtamo il letore che non ama le dificltd a mettre Simctalro da porte qusto libro. Quando parliamo di traduzione scchiarifeatrice», nan interdiamo a facile », ma sogliamo dire che traverse desta si ud ginger alla comprensone, con wo afrzo propncioale alla vis imelltisa del latore. Si deve tner presente the une buona parte delPOrganon 2 di ana dificelta che sgoments ‘Le nosre note non fretendno di casiture un comentario. Paris ron sempre le question’ dbatate dala critica sranno da moi diseuse 0 esposte. Faremo cid, per to pid, quando sw di un detorminato pro Alena abbiamo wr oinione originale ¢ vogliame giusifarla, Alave, afonteremo la discussione per giustifare il ritorno a un oinione considerate ogi come superate, Per questo motive, le neste noe foreranno asiai di ampiezza, ¢ la lve ditribucione non riviera ‘molto unforme, Sul problema della terminalia, no 1 sentiamo di Dresentare rigidamente ¢ sstematicamente 4 nostri inate Pil che 1 rll, debbiomo porlare di tenatisi una larga docunentacione in presto sara forsita dalle note « dagl indi ‘Non toca a voi dare un giudzio sl prevent lavoro, Pesiamo omungue di aver fatto qualche pasin in aati nella comprensione ‘ti alcuni problemi fordamentali della logics, e quindi dell nora Slojia arsttelica: la dotrina del giudicio, il cocetto di ese, 1a tora delta modalita, e qualasatro di meno faiimete catalo- guile. Dalia parte, eogliamo dive al lettre di on attendersi nulla it ecrconale de gusto nostro studio. Non sappiamo quanti erori tentreranno nella nasa traduzion, ma senza dabbio taranno maltis- simi. Quanto ai problemi iterprettivi, partcoari e gennali, di gran lag pit mumerosi di quell isl sono quelli rom dominati, ORGANON, CATEGORIE 1. Omonimi si dicono quegli oggetti, che posie- dono in comune il nome soltanto, mentre hanno diffe renti disor definitor,applicati a tale nome. Ad exempio, sia Puomo che un certo oggetto disegnato si dicono at ‘mali, In reat nome soltanto & comune a questi oggett, ima il dscorso definitorio che si applica ‘a tale nome & Gifferente nei due cisi; se qualeuno, infatti, deve spiegare che coe per ciascuno dei due opgetti essere un animale, Sabilira per ciascuno dei due un discorso definitorio proprio. Dialtro canto, si dicono sinonimi queglt oggett, the hanno tanto il nome in comune quanto il medesimo discorso definitorio. Ad etempio, sia Tuomo che il bue si dicono animal, In ealta, Puomo e il bue vengono ddesignati con il comune nome di animale, ed inoltre il Toro discorso definitorio & lo stesso; se qualeuno, infati, deve definire che cos’ per eiascuno di questi due oggett! Yressere un animale, fornira il medesimo discorso defini- torio. Paronimi, infine, sono quegli oggetti, che traggono Ia loro designazione da un certo nome, costituendone cost le differenti flesioni, Ad esempio, il grammatico trae Ja sua designazione dalla grammatica, ed il coraggioso dal coraggio. 2. Gd che viene espresso, in parte si dice secondo tuna connessione, ed in parte senza connessione. Da un. 15 25 1b « Case lato, si dice secondo una connessione, ad esempio: uomo corre, uomo vince; d’altro lato, si dice senza cones: sione, ad esempio: tomo, bue, corre, vince. ‘Tra. gli oggetti che sono, aleuni xi dicono di ven qualche sostrato, ma non sono in alcun sostrato, ad csempio, uomo si dice di un sostrato, ciob di un certo twomo, ma non é in alcun sostrato; altri sono in un sostrato, ma non si dicono di aleun sostrato (precisamente, con foggetto che & in un sostrato intendo cid che susiste, non come tina parte, in qualeota, e che non pud esistere separatamente dal qualeosa in cui @), ad esempio, una ddeterminata scienza geammaticale & in un sostrato, oesia nelf'anima, ma non st dice di aleun sostrato, ed un de terminato bianco & in un sostrato, ciob nel corpo (ogni colore infatti @ in un corpo), ma non si dice di alcun sestrato; alts’ ancora si dicono di un sostrato, ¢ del pari sono in un sostrato, ad esempio, la scienza @ in un sostrato, fossa nelanima, ed inoltse si dice di un sostrato, come della grammatica; alts infine non sono in un sostrato né si dicono di un sostrato, ad esempio un determinato uuomo ed un determinato cavallo, dato che nessuno degli oggetti di tale natura & in un sostrato, né si dice di un sestrato. D'altro canto, gli oggetti indivsibili e tutto cid che @ numericamente uno, in termini assolut, non si dicono di alcun sostrato; nulla impedisce perd che taluni di questi oggetti siano in un aostrato: una determinata scienza grammaticale, difati, va annoverata tra gli og- getti che sono in un sostrato, 3. Quando un terminé sia predicato di un altro ‘ermine, inteso come sostrato, allora tutto eid che viene detto del predicato sara detto altrest del sostrato; ad ‘cempio, uomo viene predicato di un determinato uomo, fe dialtro canto la nozione di animale & predicata della nozione di uomo: di conseguenza, la nozione di animale Coys ts 7 sark predicata altres di un determinato uomo. In effetti, tun determinato womo & tanto uomo quanto animale. "15 In generi diversi e non subordinati gli uni agli altri, anche le differenze non sono specificamente le sess. Cosi si dica, ad esempio, per animale © per scienza: in realta, differenze di animale sono le nozioni di terrestre, bipede, volatile ed acquatico, mentre nesuna dit nozioni @ differenza di scienza. Una scienza non diffe- Fisce invero da un’altra scienza per il fatto di essere 20 bipede. D'altra parte, nulla impedisce certo, che gene subordinati gli uni agli alti abbiano le medesime diffe- renze: i geneti superiori si predicano infatti di quelli subordinati, in modo tale che tutte le differenze del predicato saranno pure differenze del sostrato, 4 I termini che si dicono senza aleuna connessione a5, csprimono, caso per caso, 0 una sostanza, o una quantita, 0 una quali, 0 una relazione, o un luogo, 0 un tempo, fo esere in una situazione, o un avere, o un agire, 0 un patire. Orbene, per exprimerci concretamente, sestanza &, ad cxempio, uomo, cavalo; quantich & lunghezza di due ccubit, lingherza ai tre eubiti; qualith & bianco, gram- ‘matico; reazione # doppio, maggiore; ogo & nel Liceo, 2 in piazza; tempo & jeri, Vanno scorso; essere in una Stuazione si trova disteo, sta seduto; avere & porta le scarpe, si 8 armato; agire @ tagliare, bruciare; patire 2 venir tagliato, venir bruciato, Ciascuno dei suddetti ter mini, in s€ © per aé, non rientra in aleuna affermazione; 5 uun'affermazione si presenta invece, quando tali termini si connettono tra loro. Pare infiti, che ogni affermazione ddebba estere 0 vera 0 falsa; per altro, nessuno dei termini, che si dicono senza alcuna connessione, ad esempio uomo, bianco, corre, vince, & vero oppure fal. 0 5 35 5 nase 5. Sostanza nel senso pil proprio, in primo luego © nella pit grande misura, ¢ quella che non si dice di tun qualche sostrato, né 2 in un qualche sostrato, ad ‘ecempio, un determinato uomo, o un determinato cavalo Dialtro eanto, sostanze seconde si dicono le specie, cui sono immanenti le sostanze che si dicono prime, ed oltre alle specie, i geneti di queste. Ad esempio, un deter- rminaio woo & immanente ad una specie, cfot alla no- ione di womo, ¢ daltra parte il genere di tale specie a nozione di animale, Queste — ad esempio le nozioni «i uomo e di animale — si dicono dunque sostanze se- conde, Da quanto si & esposto risulta d'altronde chiaro, cche tanto il nome quanto il discorso definitorio dei tere mini che si dicono di un sostrato vengono necessariae mente predicati del sottrato. Cosi, il termine uomo si dice di un sostrato, ad esempio di wn determinato womo: 4 tale sostrato, certo, si predica il nome (di un de- terminato uomo, tu predicherai infatt il termine uomo), rma altresi il discorso definitorio del termine uomo verri predicato di un determinato uomo. In effeti, un deter- ‘minato womo & tanto tomo quanto animale. Di con- seguenza, tanto i nome quanto il ditcoro definitorio si predicheranno del sostrato. Per contro, non si predicano ddel rostrato, per la grande maggioranza dei casi, né il nome né il discorsa definitorio degli oggetti che sono in un sostrato, Tuttavia, nulla impedisce in certi casi, che il nome venga predicato del sostrato, pur essendo Ja cosa impossbile per il discorso definitorio; ad esempio, i bianco, che & in un sostrato, ciot nel corpo, viene ppredicato del sostrato (un corpo pud dirsiinfatti bianco), sa il digcorso definitorio del bianco non si predichera ‘mai del corpo, Allnfuori delle sostanze prime, tutti gli altri oggetti 0 si dicono di sostrati, ed. allora si dicono delle sostanze prime, oppure sono in sostrati, ed allora sono nelle sortanze prime, Cid rigultera daltronde chiaro ai singoli casi proposti come esempi, Cost, la nozione oie sae ° i animale si predica della nozione di uomo, ¢ di eon feguenza, pure di un determinato uomo; se invero non si predicasse di nessuno dei singoli womini, non si predi- cherebbe affatto neppure della nozione di uomo. Per un altro verso, il colore & nel corpo, e quindi & altrest jn un qualche corpo; in realt, se non fosse in alcuno dei singoli-compi, non sarebbe affatto neppure nella nozione «i corpo. In tal modo, tutti gli altri oggetti 0 si dicono di sortrati, che saranno le sostanze prime, oppure sono in sostrat, che saranno del pari le sostanze prime. Ed allora, quando non sussistano Ie tostanze prime, sark imposibile che vi sia qualces’altro. Dialtra parte, fra le sostanze seconde, la specie & sostanza in _maggior misara del genere, dato che si approssima di pit alla sostanza prima, Se qualeuno, difats, deve spiegare che cosé la sostanza prima, for- nisce un elemento pid nolo e pit proprio presentando Te specie, piuttosto che non il genere; riguardo a un determinato womo, ad esempio, dichiarando che & uomo si fornira un elemento novo, pid di quanto non si faccia dicendo che & animale: in’realta, il primo elemento in _maggior misura proprio di un determinsto uomo, entre il secondo ha un'estensione pit grande. Cosi pure, quando si debba chiarire che eos’ un determinato albero, dichiarando che @ albero si fornisce un elemento roto, pit di quanto non si faccia dicendo che & pianta. (Oltre a cid, la ragione per eui le sostanze prime si dicono sostanze in massimo grado consiste nel fatto che esse anno alla base di tt gli altri oggetti, ¢ che tutti gli alti oggetti si predicano di este, oppure sussstono in esse. Orbene, precisamente allo stesso modo in cui le sostanze prime si comportano rispetto a tutti gli altei oggetti, Cosi si comporta la specie rispetto al genere. In effetti, Ja specie & un sostrato del genere, dato che i generi si predicano delle specie, mentre le specie non si predicano inversamente dei generi. Anche per tali ragioni, dunque, ab 15 30 cy coewie 1a specie & sostanza in maggior mura del genere. Rima reno dalltonde nel campo dele specie, ta qucle che ton sono gener! nena ¢srtnen in mara nase naa Im el tribuendo ad un detrminat wom noone i uomo, non si fond un elemento proprio, pi 4 quanto st fae atribuendo ad un determina eae ‘all fa nosioe di cavllo. Allo steso med del ret, tra le sstanze prime nes & svtanea in misura mag. glove di unfaltra: um dterminato uomo & if ssn in mitra per mila maggiore di un determinate bue cE leo glusteat prescindendo, dalle sestanze prime che Te specie ed genet sano fel ita gl ald eget a din soatanze seconde tent predic a ee, St soli velano la sostana prima, Se qulcuno invero deve miegare che cot un doterminato uomo, dune tplegaione appropiatafornendo la specie oppure il ge rere: alta pate, diciarand che tale oggto & wom, Ip rende not pit quanto non facia diciarand che 2 animale, Net eaoinsee che cote frnisea a qualche alla nosone, dieendo. ad esempio che un determinato uomo ® bianeo 0 cote, oppure ficendo. una, qualia altra dichiarazione consimile, avri dato una spi egerione trance alfoggete, Edi coneguenea gists, the tra ght ali oggetti soltnto quell nominal dicano sexanze. Ore 6, le srtante prime sono sttanas nel Senso pit proprio in quanto stanno alla ba di tat ait alt ogget. Oren, precamente allo stexo modo Jn cule sntanse prime a comportano rspetto at ahi slut opget, cod 1 comportano.rapeto. a tat i manent le specie | gener delle etante prime, Tn realty uti imanent get vengono,predlat dell specie ¢ det gene Tu dat inf di'un determinato Uomo, che &grammatico © quind dat pure di vomo e nimale, che égrammatico, Lo sewo vale pr galt as TH non eatere in un strato f attbuto comune ad ogni stanza In eft, a sostaa. prin. non opts uns s dice di un sostrato, né & in un sostrato. Quanto poi alle Sostanze seconde, risulta da un lato evidente di per sé, che non sono in un rostrata, La nozione di uomo, infati, si dice bens! din sostrato, ad esempio di un determi nnato ome, ma non @ in un sostrato, dal momento che Tuomo non & in un determinato womo. Allo stesio modo, la nozione di animale si dice bens! di un sostrato, ad ‘eempio di un determinato uomo, ma non @ in un deter- minato uomo, D'altro Tato, nulla impedisce che i nome degli oggetti che sono in un sostrato venga predicato talvolta del sostrato, mentre & impossible che di questo venga predicato il loro discorso definitorio. Ora, per altro, tanto il discorso definitorio quanto il nome delle sostanze seconde vengono predicati del sostrato: in realta, di un determinato womo ww predicherai il discorso definitorio delPuome, ed il discorso definitorio dell'animale. Perc Ta sostanza nom potrd far parte degli oggetti che sono in un sostrato, D'altronde, questo non é un carattere proprio della sostanza; al contrario, anche la differenza fa parte degli oggetti che non sono in un sostrato. Le nozioni di terrestre ¢ di bipede si dicono infatti di un sostrato, oxsia dell'some, ma non sono in un sostrato: in realta, né la nozione ei bipede né quella di terreste sono nell'uomo. D'altro canto, dell’oggetto, di eui si dica la differenza, si predichera pure il discorso definitorio della differenza; ad esempio, se la nozione di terrestre fi dice di uomo, anche il discorso definitorio della no- ione di terrestre veri predicato dell'uomo, dato che Yuomo @ un oggetto terrestre. D’altro canto, il fatto che le parti delle sostanze sembrino sussistere entro le sostanze intere, come entro dei sostrati, non deve turbarci, al punto di essere eventualmente costreti ad affermare che tali parti non sono sostanze. In realta, non si & detto che gli oggetti contenuti in un sostrato susistano a questo modo, come part, in qualcosa. Alle sostanze seconde ed alle differenze appar- 15 5 cy 35 ab " age tiene poi il carattere di dar Iuogo a predicazioni, che vvengono attribuite tutte quante in forma sinonima, Tutte le predicazioni, che provengono dalle sostanze seconde e dalle diferenze, sono infatt attribuite © agli oggetti indivisibili 0 alle specie. In realth, dalla sostanza prima ron proviene aleuna predicazione, dal momento che essa non si dice di alcun sostrato; tra le sostanze seconde, per contro, la specie viene predicata delloggetta indivi- sibile, mentre il genere si predica sia della specie che deloggetto indivisible. Allo stesso modo, poi, le dife- renze vengono predicate tanto delle specie quanto degli coggetti indivisibili. D'altro canto, le sostanze prime ace colgono sia il discorso definitoria delle specie che quello dei generi, mentre la specie riceve quello del genere: in effeti, tutto cid che si dice del predicato, pure del sostrato. Del pari, tanto le specie quanto gli oggetti indivisibili accolgono’ pure il discorso. definitorio delle dlifferenze, Senonehé, sinonimi ci erano risultati quegli ‘oggetti, che hanno il nome in comune ed inolere il me- desimo discorso definitorio; di conseguenza, tutte Je pre dicazioni, provenienti dalle sostanze seconde e dalle ferenze, sono attribuite in forma sinonims Pare d'altronde che ogni sostanza debba espri- ‘mere un oggetto immediato. Da un lato, nel caso delle sostanze prime, & incontestabilmente vero che la sostanea esprime un oggetto immediato (la sostanza che rivela& in- {atti indivisible e numericamente una); d’altra lato perd, riguardo alle sostanze seconde, nonastante che la forma della denominazione — se qualeuno, ad esempio, parla i uomo o di animale — dia Timprewione che venga significato un oggetio immediato, cid non & tuttavia vero, ed un termine cosifiatto signifcherd piuttosto una qualiti. In effet, il sostrato non @ allora uno, come & una Ia sostanza prima; al contrario, la nozione di uomo e quella i animale si dicono di molti oggett. D'altro canto, wn termine cosiffatto non esprime semplicemente una qua- pil uns 8 lie, come il bianco. IL bianco difatti non significa nul- Valco xe non una qualitd. La specie ed il genere, invece, determinano la qualith riguardante Ia sostanza, dal mo- mento che esprimono una sostanza che ha una certa qualita. La determinazione attraverso il genere isulta d'altronde pi estesa della determinazione attraverso la specie; in real, chi dice animale abbraccia un numero di oggetti maggiore di colui che dice uomo. Alle sostanze spetta altreal il non avere alcun contrario. In effeti, che cosa potra mai essere contrario alla rostanza prima, per esempio ad un determinato womo? Nulla invero & contrario a tali oggetti. E indubbiamente, reppure le nosioni di uomo e di animale hanno alcun contrario. Per altro, questo carattere non & proprio della testanza, ma si ritrova pure in mol altri oggetti, ad xempio nelle quantita; nulla infact @ contrario alla lun- ghezza di due cubiti, ¢ neppure al dieci o ad un qual- Siasi oggetto di tale ‘natura, a meno che non si voglia affermare che il molto & contrario al poco, o che il grande & contrario al piccolo, Nestuna quantith determinata & pperd contraria ad aleunché. Pare inoltre che la sortanza non debba exeere sicettibile di una misura maggiore 0 minore. Non in- tendo ora dire, che una sostanza non pud essere tale in misura maggiore di un‘altra sostanza (gid si 2 detto, infatt, che tale imposibilics sussiste), bensi che ogni ostanza non pud dirsi in misura maggiore © minore proprio cid che & Se questa sostanza immediata, ad exempio, & yomo, esa non sara tale in misura maggiore fe minore, intendendo con cid che un vomo non puo essere uomo in misura maggiore 0 minore, né di se stesso, né di un altro womo, Un certo uomo non é infatti uome in misura maggiore di un altro, cosi come un certo bianco 2 invece bianco in misura maggiore di un altro bianco, ced un certo bello si dice pitt bello di un altro bello. D'alteo canto, un oggetto pud dirsi tale in misura maggiore 5 2° 35

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