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ARMONIA DI GRAVITAZIONE

Roberto Lupi

Riassunto

Lupi espone attraverso questo breve trattato una nuova concezione del sistema armonico musicale
ponendolo metaforicamente in relazione con il sistema astronomico.
Tutti gli esempi si baseranno per convenzione a partire dalla nota Do.

Armonie naturali:

Il punto di partenza della teoria è costituito dall'insieme di armonici di do. Lupi definisce
quest'insieme “alone di Do”, dove quest'ultimo è la cosiddetta “nota tonale o attrattiva” ovvero la
nota di riferimento.
Esistono altri aloni che possono essere messi in relazione con quello di do. Per ottenerli ricerchiamo
le note delle quali nei primi armonici sia contenuta la nota do. Esse sono Fa, Lab,Re,Sib
(fondamentali di gravitazione). Non a caso nella pratica possiamo avvertire come gli accordi tratti
da questi aloni esercitano un' attrazione sull'accordo di do. L'attrazione aumenta negli aloni che
hanno più vicino alla fondamentale il suono armonico Do.
Inoltre dividendo per 2,3,4,5,6,7,8,9,10 (numero corrispondente al numero degli armonici) le
vibrazioni di un do (512 hertz) ne risulta un quadro in cui le note fondamentali corrispondenti ai
numeri dispari (le note dei numeri pari sono solo delle ripetizioni) sono le stesse 4 degli aloni di do
che già avevamo trovato prima.
Non capiamo però il motivo per cui il Sib sembri ad orecchio, esercitare l'attrazione più forte
rispetto agli altri aloni su do, quando la nota do è la più lontana rispetto alla sua fondamentale
(posizione 9). Lupi riesce a dimostrare la validità di questo fenomeno in quanto l'alone di Sib è
costituito anche dalle note Fa, Lab e Re i cui aloni hanno tra i primi risultati la nota do. Quindi
nell'alone di Sib contiamo addirittura 6 volte la presenza di un do. Inoltre se capovolgiamo gli
intervalli degli armonici di Do, si ottiene l'armonia di Sib.
Dunque, per tornare ad un discorso più generale possiamo dire che gli aloni di do e gli aloni dei suoi
aloni costituiscono l'intera atmosfera di Do. Ovviamente anche le note attrattive possono diventare
note di gravitazione.

Cadenze:
Le cadenze sono movimenti che riportano all'affermazione della stessa atmosfera in cui ci siamo
trovati fino ad adesso. Essendo 4 le note di gravitazione e potendo combinarle tra loro in un ordine
a piacere, esistono svariate possibilità di cadenza per una data atmosfera.

Modulazioni:
Modulare significa invece passare dall'atmosfera di una nota tonale a quella di un'altra nota tonale.
Per farlo basta inserire ad un certo punto del brano un accordo di passaggio che deve essere un
prodotto di un alone dell'atmosfera originale e appartenente ad un alone della nuova tonalità.

Armonie di inversione:

Se noi capovolgiamo gli intervalli dell'insieme di armonici di Do ci accorgiamo che i posti occupati
dalla nota Do sono quantitativamente e ordinatamente gli stessi. Dunque Lupi sostiene che le
armonie naturali delle 4 note di gravitazione del Do devono essere ricollegabili a delle armonie
inverse. Così prendiamo altri 4 aloni invertiti in cui la nota Do si trova nelle stesse posizioni in cui
si trovava nelle armonie naturali e ne ricaviamo Sol, Mi, Sib, Re.
Queste armonie di inversione conservano le stesse qualità di gravitazione di quelle naturali. Questo
lo spiega il fatto che oltre ad essere costituite anche dalla nota Do, sono aloni le cui fondamentali
appartengono alla serie di armonici di Do.

Armonie di riflesso:
Fin qui abbiamo dunque visto che l'atmosfera di Do è costituita da 5 armonie naturali e 5 armonie
inverse ma ne dobbiamo aggiungere altre 4, che sono le cosiddette armonie di riflesso. Per
l'atmosfera di do abbiamo le armonie naturali di Sol e Mi e le armonie inverse di Fa e Lab in quanto
il loro capovolgimento degli intervalli degli armonici genera comunque la nota Do. Gli accordi
delle armonie di riflesso servono a interrompere la gravitazione alla tonale e dare un riposo
all'insistente attrazione.

Sensazione di maggiore o minore

Tutte le armonie che finora abbiamo visto sono costituite dagli stessi intervalli. Aggiungiamo ora
che nelle armonie naturali e di inversione ci sono anche le stesse note seppur in un ordine diverso.
Ce lo dimostrano gli accordi di pentiade. Gli accordi di triade e tetriade invece non producono lo
stesso effetto uditivo. Se sono naturali conferiscono la sensazione di maggiore, se sono inverse
conferiscono la sensazione di minore. Gli accordi di pentiade riescono a conferire entrambe le
sensazioni contemporaneamente e dunque si reputano la sintesi delle diverse armonie. Questo
perché sono “formati” da due triadi, una maggiore e una minore.

Scala bimodale
Lupi individua la scala bimodale avvicinando per grado congiunto ogni nota appartenente all'alone
naturale e inverso della nota tonale. E' una scala cromatica bimodale perché insieme maggiore e
minore.

Scala pentedecafonica
Se noi avviciniamo per grado congiunto le note appartenenti alla scala bimodale della nostra
atmosfera con quelle di tutte le scale bimodali costruite su ogni grado della prima otteniamo una
scala cromatica di 15 note detta appunto pentedecafonica.

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