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Considerate come rimanenze (2426 punti 9-10-11) dovute a contratto (appalto) per produzione di bene o
prestazione di servizio su commessa pluriennale.
Problema: principi competenza economica (rilevare utili anche se solo maturati) e prudenza (rilevare solo
utili conseguiti)
Soluzioni:
- Metodo commessa completata (costo): utile di commessa solo al registrarsi dell'effettivo ricavo, alla
consegna (valutazione del lcso al costo analogamente a rimanenze: 2426 punti 9 e 10), prevale prudenza;
- Metodo corrispettivi maturati (SAL), utile di commessa distribuito (secondo un parametro che definisce il
SAL) tra gli esercizi in cui viene realizzata la commessa (2426 punto 11: possibilità di valutare i lcso in base
agli utili maturati (non conseguiti) con ragionevole certezza, prevale competenza).
Metodo SAL da preferirsi, da non applicare solo se non determinabile il margine di commessa o se non si
possano escludere ritardi/contestazioni.
Nell'esercizio però non usa "variazione lcso" ma storna ogni anno le "rimanenze iniziali" che corrispondono
alle "rimanenze finali" dell'anno prima, uguali alle somme di tutte le rimanenze degli anni precedenti, con
rilevazione dei ricavi all'ultimo anno.
Nel metodo SAL, in base alla percentuale di realizzazione della commessa FINO (cumulate) a quell'esercizio,
determino il valore delle rimanenze finali.
Per il metodo del SAL in base alle ore lavorate, si calcola il valore aggiunto (ricavi-costi di commessa) si
dividono per le ore di lavoro per trovare il valore aggiunto per ora di lavoro e si moltiplica quest'ultimo per
le ore di lavoro effettivamente impiegate per trovare il VALORE AGGIUNTO DELLA COMMESSA A 31/12
(NON IL VALORE DELLE RIMANENZE) al quale devono essere aggiunti costi per materie prime e per servizi
per trovare il valore delle rimanenze.
In base alla volatilità dei tassi di cambio, ci può essere una modificazione per il valore delle attività e delle
passività espresse in valuta estera. Bilancio deve essere espresso in unità di euro. La valutazione a 31/12
dipende dalla tipologia di attività/passività definite da IAS 21).
- Elemento Monetario in valuta: attività o passività che conferisce il diritto a incassare o l'obbligo a pagare
una somma di denaro espressa in valuta estera;
- Elemento non Monetario: no diritto/obbligo a incassare/pagare somma.
Fase 1) rilevazione iniziale:
In tutti i casi devono essere valutati al tasso di cambio a pronti in vigore al giorno dell'operazione.
Fase 2) valutazione a 31/12 (eventuale):
Se elemento non Monetario, valutato al tasso di cambio storico, quindi in base al costo, con eventuali
svalutazioni/riprese di rettifica legate a perdite durevoli/ripristini del valore del tasso di cambio;
Se elemento monetario, valutato al tasso di cambio a pronti in vigore alla data di chiusura di esercizio, se
diverso dal tasso di cambio al quale è esposto in bilancio, viene rivalutato/svalutato il CREDITO/DEBITO
NON IL RISPETTIVO RICAVO/COSTO, eventuali "perdite e utili su cambi (C.17-bis)" (sia realizzati che non)
impattano quindi sull'area finanziaria, non caratteristica della gestione e, l'eventuale utile netto su cambi,
concorre alla produzione del reddito d'esercizio: N.B. SOLO L'UTILE DI ESERCIZIO, QUANDO DESTINATO
DALL'ASSEMBLEA, PUÒ ESSERE DESTINATO A RISERVA UTILE SU CAMBI (RUC).
Fase 3) regolamento.
Avviene la conclusione dell'operazione in valuta al tasso di cambio in vigore al regolamento, con annessi
utili/perdite su cambi (stavolta evidentemente realizzati), in questo caso avviene eventualmente l'effettiva
realizzazione o meno di eventuali utili finora solo maturati (utili su cambi), potendo quindi ora
movimentare la riserva utili su cambi.
In Nota Integrativa vanno inserite eventuali variazioni significative dei tassi di cambio.
Contratto atipico riconducibile al contratto di locazione (art. 1571), le cui principali caratteristiche sono
estrapolate dallo IAS 17: "contratto mediante il quale un'azienda concede in locazione ad un'altra un
determinato bene verso il corrispettivo di un certo numero di canoni periodici".
Si suddivide in Leasing Operativo (consiste di fatto in un contratto di noleggio di un bene strumentale
standard, con possibilità di diritto di opzione, ma equivalente al prezzo di mercato) e in Leasing Finanziario
(consiste di fatto in un'operazione di finanziamento con diritto di opzione e totale trasferimento dei rischi e
dei benefici del bene, quindi più costoso di un semplice finanziamento, c'è pagamento di una maxirata
iniziale ripartita per competenza tra i diversi esercizi, il valore del finanziamento, quindi del bene, consiste
nel valore attuale delle rate da pagare, il prezzo per esercitare l'opzione a scadenza è inferiore al suo valore
di mercato e la durata del contratto approssima la durata economica del bene).
Esistono 2 metodi per la contabilizzazione del Leasing:
- Metodo Patrimoniale (Leasing è considerato come operazione di locazione, preferito da codice civile, è
prevalente l'aspetto giuridico-formale): la proprietà non è stata trasferita, quindi non si iscrive il bene
strumentale nell'attivo dello SP né il debito nel passivo, ma solo il costo operativo per l'utilizzo del bene
strumentale, "costo godimento bene di terzi" (B.8), nel CE. Si potrà iscrivere il bene nell'attivo solo al
momento dell'esercizio dell'opzione, considerando quindi successivamente ammortamenti ed eventuali
svalutazioni, tuttavia bisogna indicare informazioni sugli impegni assunti nella Nota Integrativa (valore
attuale rate non scadute e oneri finanziari associati, valore del bene qualora fosse stato di proprietà con
separata indicazione di ammortamento e svalutazione/riprese di rettifica);
- Metodo Finanziario (Leasing è considerato come operazione di Finanziamento, preferito da IAS) si iscrive il
bene nell'attivo patrimoniale e contestualmente il debito nei confronti della società di leasing, il valore
attuale delle rate da pagare consiste di fatto con il Fair value del bene oggetto di leasing, si procede quindi
all'ammortamento anno per anno del bene e al rimborso della quota capitale (decurta il valore del debito)
e della quota interessi (oneri finanziari, C.17) per il rimborso del finanziamento. L'effetto in conto
economico sarà rappresentato quindi dal rimborso della quota interessi del finanziamento. Al momento
dell'esercizio dell'opzione si estingue il debito nei confronti della società di leasing.
Guarda bene prospetto da inserire in Nota Integrativa per metodo finanziario (valore a fine anno del bene
per ogni anno fino a completamento del processo di ammortamento e quota di ammortamento di
competenza del rispettivo esercizio, valore del debito a fine anno per ogni anno fino a completamento del
processo di ammortamento (dopo esercizio di opzione il debito è zero) e gli interessi di competenza di
ciascun esercizio) e i vari specchietti per gli esercizi.
Operazione di Sale & Lease Back, consiste nella vendita di un bene strumentale ad una società di leasing
con il contestuale riacquisto, mediante contratto di leasing, dell'utilizzabilita e di tutti i rischi e benefici del
bene, al fine di mantenere la disponibilità del bene, nonché di finanziare l'impresa.
FACTORING
Consiste nella cessione di crediti commerciali a breve da parte da parte di un'impresa industriale
(trasformazione dell'attivo da crediti a cassa).
• In funzione della struttura temporale dei flussi finanziari si distingue in:
- factoring con incasso a scadenza (del rapporto di credito sottostante, si configura di fatto come servizio di
incasso)
- factoring con incasso anticipato
• In funzione alla clausola di responsabilità si distingue in:
- factoring pro soluto (si trasferisce il rischio di credito in capo alla società di factoring)
- factoring pro solvendo (il rischio di credito rimane in capo alla società cedente il credito)
Il più comune è il factoring pro solvendo con accredito anticipato. Non trasferendo totalmente i rischi, il
credito rimane ancora in bilancio, si accende un debito nei confronti della società di factoring (pari al valore
del credito, ma soltanto in parte in cassa, in parte interessi in parte commissioni), le commissioni sono di
competenza dell'esercizio in cui avviene la cessione, mentre gli interessi devono essere rettificati per
competenza (risconto attivo).
A scadenza, se incasso è integrale, si storna il credito vs cliente al debito vs factor. Se incasso è parziale si
storna solo la parte incassata, si rileva la perdita su crediti e si procede al conguaglio per cassa del debito vs
factor
Dal punto di vista contabile, nel caso di PCT con obbligo di retrocessione il bene deve essere iscritto nello SP
del venditore (2424-bis) e i proventi e gli oneri derivanti da tale operazione devono essere ripartiti per
competenza.
Essendo l'esercizio su PCT con finalità di finanziamento, gli interessi attivi li rilevo a 31/12 con scrittura di
integrazione. Non ci stanno scritture sulla cessione del bene sottostante.
PARTECIPAZIONI
Nel caso di partecipazione iscritta tra le immobilizzazioni finanziarie vale l'articolo 2426 punti 1,3 relativi a
iscrizione al costo e svalutazione per perdita durevole (confronto tra costo e valore recuperabile), dipende
da fattori esterni e interni all'impresa e deve comunque essere strutturale e non episodica, e ripristino
(parziale o totale) di valore (fino al limite del costo) se vengono a mancare i motivi per l'iscrizione del minor
valore.
Le partecipazioni iscritte in attivo circolante vengono valutate al minore tra il costo e il valore di
realizzazione desumibile dall'andamento del mercato (non ci sono specifiche indicazioni in CC), se vengono
meno i presupposti della rettifica si procede al ripristino del valore, parziale o totale, al limite del costo.
Finalità:
- riduzione del capitale sociale,
- sostenere il prezzo delle azioni,
- in caso di recesso del socio
- per difesa da scalate ostili.
Limiti:
- Acquistabili solo le azioni interamente liberate.
- Autorizzazione dell'assemblea (con tanto di forchetta di prezzo e numero massimo di azioni)
- Massimo 10% del capitale sociale e nel limite della somma di utili distribuibili e riserve disponibili risultanti
dall'ultimo bilancio.
Bisogna alienare le azioni proprie acquistate in contrasto con questi limiti, se non vengono alienate si
procede alla riduzione di capitale.
Effetti contabili, patrimoniali e amministrativi:
- Costituzione di una riserva con segno negativo a diretta riduzione del capitale sociale ("riserva negativa
per azioni proprie in portafoglio" A.X del patrimonio netto)
- vengono escluse dal computo per la distribuzione degli utili
- viene sospeso il diritto di voto
PATRIMONIO NETTO
Contabilmente: Patr.netto=Att.-Pass.
Finanziariamente: insieme dei mezzi apportati dai soci e autogenerati dalla società stessa
Giuridicamente: diritti patrimoniali che possono essere soddisfatti in via residuale ai diritti dei terzi
creditori.
Bilancisticamente non avviene una valutazione delle poste del patrimonio netto, esso viene considerato
come un aggregato unitario e si determina dalla differenza tra le attività e le passività (entrambe valutate a
31/12), viene comunque suddiviso in "QUOTE IDEALI", definite secondo lo schema rigido dello Stato
Patrimoniale (2424), il quale serve anche a distinguere le voci di PN dalle passività.
art. 2424
A) PATRIMONIO NETTO
I) Capitale sociale: consiste in valore conferimenti soci (sia monetari che beni e crediti), numero az. x val
nominale azioni, ha carattere formale e può essere modificato solo da assemblea straordinaria essendo
scritto in statuto, minimo in spa 50k e 10k per srl standard, è capitale sottoscritto anche se non
interamente versato (c'è contropartita crediti v/soci in attivo);
II) Riserva per soprapprezzo azioni: caso in cui il prezzo di emissione delle azioni è maggiore al loro valore
nominale, anche in caso di conversione di obbligazioni convertibili, è disponibile per copertura perdite e
accantonamento a riserva legale, ma non distribuibile fino a completamento dei requisiti della riserva
legale;
III) Riserve di rivalutazione (in base a leggi speciali), riserva non distribuibile;
IV) Riserva legale (2430): da accantonare il 5% degli utili fino al 20% del capitale sociale, disponibile
esclusivamente in via residuale solo per copertura perdite;
V) Riserve statutarie: previste da statuto, con indicazione di requisiti di disponibilità/distribuibilità;
VI) Altre Riserve distintamente indicate: non si possono mettere riserve generiche, bisogna specificare
(riserva straordinaria, riserva acquisto azioni proprie, riserve da deroga obbligatoria ex art. 2423, riserva per
rivalutazione partecipazioni metodo patrimonio netto, RUC, versamenti c/ aumento capitale/ futuro
aumento di capitale/ copertura perdite);
VII) riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi
VIII) Utili (perdite) portati a nuovo: non ancora distribuiti a soci o accantonati a riserva dall'assemblea;
IX) Utile (perdita) d'esercizio: risultante da CE, da accantonare a riserva legale e statutaria in base a legge o
a statuto o ad altre riserve secondo delibera assembleare, oppure distribuito a soci, può inoltre essere
destinato a particolari classi di soggetti come i fondatori o gli amministratori o i dipendenti;
X) Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio.
La distribuzione degli utili è deliberata dall'assemblea dei soci, con limiti: non distribuzione in caso di
perdita, utili non distribuibili nei limiti dei costi capitalizzati (2426 punto 5)
È possibile inoltre corrispondere Acconti sui Dividendi solo per le spa soggette ad obbligo di revisione da
società iscritte in albo speciale, e devono essere previsti dallo statuto e deliberato dagli amministratori.
L'ammontare massimo degli acconti è pari agli utili d'esercizio - accantonamenti obbligatori a riserve +
riserve disponibili. La voce acconti su dividendi viene messa a detrazione della voce utile d'esercizio (A.IX).
VARIAZIONI CAPITALE
Ci possono essere Aumenti o Riduzioni del Capitale Sociale, questi ultimi sono maggiormente disciplinati,
andando ad inficiare la garanzia patrimoniale nei confronti dei creditori.
Riduzioni di Capitale:
- Volontaria, con proposta motivata, mediante liberazione dei soci dai versamenti ancora dovuti o rimborso
del capitale ai soci, è efficace solo dopo 90 giorni dall'iscrizione a registro delle imprese in assenza di
opposizione dei creditori;
- per Perdite (art. 2446), obbligatoria se perdite maggiori ad un terzo del capitale e situazione perduri
nell'esercizio successivo, facoltativa per perdite inferiori; le opzioni sono 1) riduzione capitale contestuale
alla perdita, 2) perdita portata a nuovo con eventuale riduzione della perdita o del capitale, 3) copertura
delle perdite con versamenti o rinuncia a crediti dei soci.
- per Recesso del socio, dovuto all'opposizione a delibera riguardo: variazione oggetto sociale,
trasformazione, trasferimento sede all'estero, revoca dello stato di liquidazione, modifiche delle cause di
recesso o modifiche della valutazione delle quote in caso di recesso; le azioni del socio recedente vengono
offerte in opzione ai soci e successivamente ai terzi ed eventualmente acquistate dalla società stessa, per il
valore delle azioni rimanenti non alienate si procede alla riduzione del capitale;
- per Esclusione del socio, prevista in srl;
- per Morosità del socio, se socio non richiama decimi, società può compiere azione di esecuzione dei
conferimenti oppure procedimento per mancato pagamento delle quote (simile a recesso);
- per mancato rispetto delle norme su acquisto di azioni proprie (2357) o della società controllante (2359-
ter), in caso di loro mancata alienazione si procede all'annullamento delle azioni e alla corrispettiva
riduzione del capitale sociale;
- per revisione, da parte dell'amministratore, della perizia di stima dei conferimenti in natura, conseguenze:
riduzione di capitale con annullamento azioni, recesso del socio con rimborso, recesso con restituzione del
bene, conguaglio da parte del socio;
- per riscatto delle azioni (azioni riscattabili).
APPROVAZIONE BILANCIO
Deve essere Convocata (quindi non deve essere necessariamente Approvato) l'assemblea entro 120 giorni
dalla chiusura dell'esercizio (statuto può prevedere termine maggiore, comunque entro 180 giorni, se
società deve redigere bilancio consolidato o per particolari esigenze).