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Chivolesse riscoprire, attraverso gli occhi di un cosi grande conoscitore dell’ Italia, luoghie citt’, potrebbe tuwt’oggi seguire molti dei consigli che Stendhal fornia suo cugino Romain Colomb che nel 1828 visit® il Paese, -Eisions fuer commercio facts ale Here Mesgesie STAMPA ALTERNATIVA BUNNMIMIMIH Di RARITA E RECUPER!, D1 PROVOCAZIONI FANTASIE LIBRESCHE Nota biografica Henry Beyle nacque nel 1783, in una ricea famiglia borghese di Grenoble. Sedicenne si recd a Parigi con 'intenzione di iscriversi all" Ecole Polytechnique”. Nel 1800 rageiunse Varmata napoleonica in Tialia come sotiatenente di caval- leria; fu poi aluiante di campo del generale Michaud Dal 1806 al 1814 fece parte dell'amminisiratione imperia te, con funcioni sia civili che militar’ che lo obbligarono a spostarsi dall’Tala all’Austria, dalla Germania alla Rus- sia, Caduto Napoteone, siritir) in tala, dove rimase sette ‘anni, prevalentemente a Milano, interessandosi di musica e pittura. Deluso nel suo amore per Matilde Dembowski, conosciuta nel 1818, e sospettaio di carbonarismo dalte au torité qustriache, fornd a Parigi nel 1821. Sollecitd invano un impiego governativo ma solo dopo fa Tivoluzione del 1830 e I'avvento di Luigi Filippo ottenne la nomina di console. Trieste; a causa del’opposicione del governo austriaco, fu invece destinato a Civitavecchia. I lavoro consolare gli lascié molto tempo libero che Stendhal ‘impiego serivendo, in viageie in lunghi sogeiorni in Francia Nel 1841 tornd a Parigi, in congedo per ragioni di salute un anno dopo vi mort di un colpo apoplettico. GUIDA AD USO DI CHI VIAGGIA IN ITALIA La dillgenza mi scaraventa a Susa; devono esserci delle an- tichita da vsitare!; sono preziose, quando si é in viaggio per Roma, ma non Ie si degnerebbe di uno sguardo al ri- tomo. Ecco uno dei grandi principi del viagsio italiano: bisoana visitare all’andata molte cose che provocherebbero solo una alzata di spall, al ritorno. Torino. Alloggiare presso Dufour, piazza Castello, (La ca- ‘mera 30 0 1a 47); pranzo a la carte. La cosa pi interessan- te da fare ¢ gironzolare per via Po fino al ponte fatto struire, su quel fume, da Napoleone*, Se si hanno buone sgambe si pud sare sino a Superga, #la Saint Denis di casa Savoia; la chiesa non é un gran che ma la vista é superba, Gisono, a Torino, cinque o sei chiese da vedere, tra le quali, particolarmente singolare & quella de! Duomo; se il Re & assente si vedono i quadri e si lascia uno e cinquanta E possibile andare a Genova con la diligenza, ma @ meglio prendere un verturino; si ha il vantaggio di vedere da vici- no quattro o cinque italiani e di conoscerli meglio che nel corso di cinquanta visit. Con 10.6 1 Franchi al giorno, il verturino vi fa percorrere 30 mislia italiane (10 comuni leghe francesi). Paga lui la cen ed il etto e, quando siriparte si lasciano 20 centesi- si al cameriere. La magsior parte degli italiani in questi casi non pranza; a mezzogiorno prende wn riso in brodo ed una tazza di café. 1 vetturino parte alle cinque del mattino, sosta da mezzo- ‘giorno alle tre e fa in modo di artivare al tramonto; én questo momento, chiamato Ave Maria o le ventiquattro, che i briganti si mettono in caccia. Durante il viaggio @ il vetturina che sceglie la locanda, A Genova? bisogna andare alla pensione Svizzera, vcino ‘i Banchi (il nome della Borsa); bisogna chiedere Ia ca- mera 26, al quarto piano, dalla quale si vedeil porto e la rmontagna; bisogna dire: “'datemi la camera che un russo ha occupato per 22 mes”. Costa da un franco ad un fran 0 ¢ 28 al glorno. Di fronte e'8 un ristorante con menu Portae a letters alla signora Mojon, contrac Balbi; & uno dei trenomi dela sola strada importante, che & api bella strada d'Italia, Siprende un ragazzetio al quae si danno 4 sold perché vi conduea al porto ed alla chiesa Carigna- no; & anche ura delle pi belle vedute d'Italia: il mare © Ja costa fino a Savona, Tornando si vista la cattedale e iI famoso quadro di Giulio Romano. Visitare Pospedale 0 Alhergo dei Poveri:bassorilievo attribuita a Michelange- 1o; vedere il palazzo de re; quatro colleioni di quads in aleuni palace stuati sulla Strada Grande; vsitare la sala da ricevimenti Serta che &costata un milione, otanta gnni fa; andare alla passegziata dell’ Acquasola La domenica cla messa alla moda, come in tutte le ita tala e, dopo, il passeasio dall'una alle te sulla Strada Grande. La sera, al tramonto, passeggiata all’ Acquasola, Per 36 franchi un verturino vi porter Livorno in tre gion ‘e mezzo; se il Magra @in piena, fare attenzione anon affo- ‘gare: si prende una barca e con un tragitto di un quarto di lega sul mare si arriva dall'altra parte; questa strada & la pit bella d'Italia. Pit si va piano, meglio 8, A Livorno scendere all’ Aquila Nera la camera costa 3 paoli (tre volte 56 centesimi, il paolo si divide in otto erazie; Ia crazia & Ta moneta pitileggera dell'universo: vale 7 eentesimi, ‘Andare al caffe del Greco, Andare a cena di fronte al Gre- co, alla Pergola (la cena, 25 crazie); da vedere Ia stata sul porto, il cimitero degli ebrei e quello degli ingles* er nove franchi si viene trasportati a Firenze (19 0 20 le- she) ¢ in pit si ha il posto buono (in fondo alla vettura. Nel vetturint normall questo posto costa un franco di pit al giorno, A Firenze alloggiare presso la signora Imbert, confusione da grande albergo, venticingue eamerieri disordine; la ca- ‘mera costa 30 crazie. Andare a cena al S, Luigi di Gonzaga al Leon Bianco, via della Vigna; un Bacco dipinto sul fondo del corridoio; 6 una copia del famioso Bacco di Mi chelangelo; si mangia benissimo per 25 crazie; alle cinaue, alla tavola della signora Imbert, Ie cena @ ottima ma costa, 5 paoli ecisitrova con trenta ingles. Bisogna soprattutto cercare di cenare con degli italiani. Non bisogna perdlere alcuna oocasione di conoscere I'indole di questo popolo che, dda qualche anno, é diventato ancora pi diffidente. Porta- rele letere ai signori Vieusseux, Salvagnoli e alla marche- sa Bartolomeo. Visitare la Galleria dalle nove del mattino alle quattordii i quadri di Palazzo Pitt; si da un paolo al portiere da bas- 50, di sopra, tre paol all'uomo che mostra i quadri; chie~ dergli di vedere la Venere del Canova, cosa che offre la pos- sibilta di vedere tutti gli appartamenti che abitava Ferdi nando Il, morto nel 1824, Visitarel giardino Boboli, aperto il giovedi ela domenica; si danno due crazie ad un ragazzetto perché vi conduca a Santa Croce dove sono le tombe di Alfieri del Canova, ¢ ‘quelle di Michelangelo, Machiavelli e Galilei: si da un pao- load un monaco perché vi apra Ia cappella del Volterrano, chiusa da una cancellata in ferco*. Bisogna passare un'ora 0 due in clascuna chiesa, All'usi tada Sania Croce un altro ragazzetto, sempre per due era- zie, vipud condurre a 8. Lorenzo; vsitare, nel chiostro ac- ‘canto, la tomba di Paolo Giovio, famaso storico, busi ddo.e vescovo di Como. Entrati in chiesa dirigersi con passo risoluto verso la cappella di Michelangelo in fondo a de- stra; é sempre aperta; spingere una porticina di legno, vi

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