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GILARDONI LABORATORI DI RICERCA (Attamente Qualfeat!- Dec. Min. 9/10/85) MANDELLO LARIO (LC) PARAMETRI CARATTERIZZANTI LE SONDE ULTRASONORE Questa pubblicazione fornisce al lettore tutte le informazioni necessarie per approfondire # significato tecnico dei para: ‘metri caratterizzanti fe sonde. IWettore deve dunque intendere questa pubblicazione come un documento da accompagnare ai ‘data sheets” delle son- de di serie Gilardoni (documento PI31). Analizziamo tali parametri rispettando fordine con cui sono presontati sul singolo “data sheet” 1. FREQUENZA DELL'ECO: fe Per definizione @ la frequenza effettiva delrimpulso RF alin gfesso del ricevitore, Tale frequenza pud scostarsi dalla frequenza nominale, di- chiarata dal costruttore, fino al + 10%. In pratica la frequenza delf'eco coincide con la frequenza corrispondente al massimo dello spettro caratteristico della sonda (vedi fig. 1. Fe. 1 = Spetto in hequence Soala orzzontale: 05 Maid Scala verieale Hineere Flute fem 2.2 Mee BF (-3 8) = 15 Me ants o spetto a terice ad! una sonda Gilardonl BON 1012.25 conc ‘metro enstallo 10 mm 6 Wequensa nomanale 2.25 Miz Tale graico Dire define la mequonza dl oc fe, che & parametr fonds ‘mentale dot controlloy et umero Q che deface la sokuione brofoncth consenteirscontre& eventual amemiche, nvamente Limpulso RF usato per la valutazione & quello di risposta da un riflettore piano e speculare posto alla distanza del campo prossimo N per le sonde non focalizzate o alla distanza foca- le F per le sonde focalizzate. In fig. 1 @ riportato lo spettro di una sonda Gilardoni tipo BDN 10/225 (cristallo ¢ 10 mm, frequenza 2.25 MHz) © sono riportati | dati di frequenza dei'eco fe e di larghezza di banda Af, a-3dB, dati questi che definiscono il potere Fisolutore della sonda attraverso il numero Q (fattore di ‘smorzamento): =r 2. CAMPO PROSSIMO “N” E DISTANZA FOCALE “F* |W campo prossimo N, per le sonde non focalizzate é la di: Stanza dalf'emettitore della sezione di massima sensibilta La formula che definisce il valore N. Dig _ Dia fe 4h "Tae @ N essendo Day il diametro effettivo detf'emettitore (vedi punto 5), fela frequenzad'eco c lavelocita ultrasonora del mezzo considerato © 6 la lunghezza donda, | valori dichiarati sono riteriti al’acciaio (V, V, = 8230 m/sec) 5900 m/sec e J valor indicati nei data sheets scaturiscono dai dati di carat- terizzazione della sonda. Per le sonde angolate | cristalli sono rettangolari con lati di dimensioni molto prossime; per essi non é pid applicabile ta formula riportata e si deve ricorrere a formule empiriche sal: vo poi suttragarle con 'esperienza La formula empirica seguente: @ nNeigte c ‘con “a” meta della lunghezza det lato maggiore, @ stata am- piamente verificata in pratica A tal riguardo fa fede it grafico riportato in figura 2 che & quello di distanza-ampiezza in immersione, per un cristallo 20 x 22 mm’, frequenza 2 MHz | L «e 21 <1, i Distanze om) Fg. 2- Gratce aistanza-wnpiezza per in esto 20x 2 mm! requenes omanaie 2 Miz Seale orzzontale: 1 cry Scala vericale = 2 0Bley Hi valore desunto del grafico & N= 180 mm, ‘Avplcandola formula (2) scaturisce un valor diN para 220mm quand Siassume che tutlo il ostallo sa fletivaments naonanta i praca 26 non 8 veri (wed! punto 5) cotccne fe formula @ abbastanrs tena Ficordamo che quando ictal assume una spiceata geometria ret Tangolare, lob rapport fala @ > 12 la formula non ® pl val, NW calcolo teorico ed il rilievo empirico sono praticamente coincidenti, quando si tenga conto (vedi punto 5) che una picoola parte periferica del cristallo, essendo vincolata late- raimente al corpo della sonda, @ impossibilitata a vibrare. E importante notare she, nel caso delle sonde angolate, la tunghezza dei campo prossimo include il percorso nel plexiglass |v (vedi punto 8) cosicché, per valutare la effet- tiva estensione di N in acciaio, occorre fare la differenza fra New. ‘Occorre notare poi che, nella valutazione del campo prosst mo, i vaiori di tolleranza addotti sono superiori al 10%. Cid & glustificato dal fatto che, oltre alla incertezza relativa alla frequenza, si deve tener conto deletfettivo diametro risonante che pud assumere valori diversi a seconda della sonda. E utile ricordare infine che quando if cristallo assume una spicata geometria rettangolare, cio® quando ilrapporto frai lati supera il valore 1,2, la formula (2) non é pid valida. Nostre esperionze sul rlievo del fascic a fronte di cristalliret- tangolar\ mostrano andamenti anomali del fascio che ne ‘sconsigliano 'uso applicativo. La distanza focale F 8, per una sonda focalizzata, la distanza de! punto di massima sensibilita dal'emettitore. Nel caso di sonde doppie, ovviamente, la normale legge di propagazione ultrasonora non é pill verificata; come si pub notare nella figura 3, che riporta il grafico distanza-ampiezza per una sonda Gilardoni DD 25/2, 6 25mm, frequenza 2 MHz, la curva non @ simmetrica rispetto al punto focale, Tale situazione di asimmetria @ comunque ben evidente nelle curve ADA di tutte le sonde doppie. Per tali sondle | due cristalli sono ottenuti dividendo a meta tun cristalio di diametro 25, 10 0 6 mm. 2 ig. 2 - Grafco distanze-ampiezza per una sonde Gilerdon! po 0b 252, ‘Scala orzzontle: da 50.2 200 mm Scala verticale = 2dBoy, Plaulath Fa 1mm Fre 90 mm (Ja 90 a 180 mm) | valor a ,niportato in acciio, equate a ckes 29 mm, ment valor i Fy 6 23 rm oh acclao (a 22.45 mem. € ben evdente ‘mmetra della curva nspetio a! pina focale 3 LARGHEZZA E LUNGHEZZA FOCALE: Fy € Fu Rappresentano le dimensioni dei fascio nella sezione di massima sensibilté per cui tali valori definiscono implica: mente il potere risolutore laterale deila sonda nei due piani considerati Por le sonde diritte, tutte a cristallo circolare, stante la sim- ‘mettia cilindrica, i valor di larghezza e lunghezza focale coin- cidono e sono generaimente noti come macchia focale. Dai dati riportati si pud notare che i! vaiore di macchia focale, nella sezione N, @ vicino ad un terzo del diametro quale che sia la frequenza, quando la larghezza del fascio sia valutata con pressione acustica pati al 50% rispetto al massimo. La folleranza per i valori di Fos © Fi, @ da mettere in relazione alia incertezza del diametro effettivo Dy. Perle sonde angolate la larghezza focale ela lunghez2a foca- Je sono illustrate nella figura 4: valori non coincidono poiehé la geometra tipica dagi emettiton, pressoché quadrats tapoi compromessa in sede dirifrazione dato cheuna dimen- sione deifemettitore la subisce, mentre attra no E interessante, a questo proposito, prendre in esame lafigu- ra che mostra | profil del fascio, ottenutl in immersione, in due pani perpendicolar, por un cristallo 20 x 22 rnmé, frequenza nominale 2 MHz (quella etfettiva rsuta intorno @ 1,85 MHz). Tal due piani, quando il ristallo sar& montato neo zoccolet- to nal costruzione della sonda angolata relatva (tipo ATS 2 MH) risuiteranno i piano orizzontale ¢ i piano verticale. I grafic! sono stat ripetutl in una sezione pi lontana per valu- Fig. 4 Lunghezza focal Fx 0 larghezzafocale Fae per sonde ango late piano i vautazone per F\g¢ noto come piano onzontae, mente Iiplane 3 valutazione 3 Fae 6 noo come piano vertcale, T T vee ° F toy 6 Fg 5- Gratic doi proto dal asco, n due pian! 90%, per un esto. 20422 mene 2 We Scala onezontale: da. 0.8 40.mm Scala vericalo = 2 0Biay Pruitt piano's machi focale = 8 mm plano a + 90° maccria focale™ 7,2 mm 1 piano a cmnsponder in pratica, con il eristao montato Suto 20° Colette a vealzzareln onda ATS2MMz al piano orzzontae, mente plano a+ 9%, naturalmenta, a quot vericale. tare le aperture del fascio che sono risultate di ~ 1,2" nel piano orizzontale, € di 1,5° in quello verticale. ‘Come si pud notare dai valoririportati sui data sheet le aper- ture del fascio nel piano orizzontale quasi coincidono (tenu- to conto del rapporto delle velocita in acqua @ in acciaio); it valore invece relativo al piano verticale quasi coincide con quello della sonda ATS 35/2 per fa quale, infatt, ta rfrazione & molto contenuta Per le sonde doppie, infine, i piani di riferimento, secondo la convenzione generaimente seguita, sono: 2) piano trasversale al piano del setto di separazione pas- ‘ante per la sua mezzeria, per la valutazione di Fy, ®) ‘piano contenente i sotto di separezione perlavalutazio ne di Fy. | grafici di figura 6 dimostrano leffettivo divario dif. € F,, per luna sonda tipo DD 25/4 ¢ 25mm, frequenza 4 MHz; essi sono stati ottenuti registrando su un plotter XY la risposta ultraso- nora relativa ad una stera d= 4mm che scorreva ditronte alla sonda, nei due piani significativ. | Fig. 6 - Determnazione di Fig @ Fie per una sonda Gitardoni spo 5B 254. Scala onzzontale: a0 a 40 mmm ‘Scala verieale 2 Big. Rloutath Foo 3 em FS mm Fisuita evident che la amoieeza dlls macchiafocale 8 moto diver Si nol due ea por est le sonde dope hanna dversa nsoluBone [sterle, a seconde che sano mosse lungo la drezione da setto © ‘easversalmante ad osso 4, PROFONDITA FOCALE: Fi, Definisce l'ampiezza focale lungo l'asse di propagazione e quindi il campo di ottimale utiizzo della sonda, Praticamente @ ilterz0 parametro utile a definire, nello spazio, Felissoide di focalizzazione delle sonde doppie. Sempre il grafico di figura 3 evidenzia il valore F,, per una sonda DD 25/2, diametro g 25 mm, 2 MHz Come si vede il campo di utilizzo ottimale é da 90a 180mm in H20 e quindi de 22 a 45 mm di acciaio. In questo campo la sonda conserva, infatti, una sensibilita non inferiore al 50% di quelia massima,

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