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SOPRANNATURALE
STAGIONE 2 : BLAKE
EPISODIO 6
Sg HORIZONS
Crys LOUCA
1 — Mollare la presa
Vestito solo CON un paio di jeans e seduto su uno dei divani di pelle, guardavo la bella
addormentata nel mio letto. I gomiti sulle ginocchia, chinato in avanti, riflettevo SU quello che
avevo appena fatto. Julia non aveva niente in comune con le ragazze che sceglievo solitamente per
accompagnarmi nelle gelide stanze d’albergo senza anima. Non sapevo nulla di queste donne . In
precedenza avevo sempre condotto una piccola inchiesta per conoscere il loro passato, una forma di
curriculum vitae della loro vita professionale e personale, ma aldilà di questo, non mi ero mai
interessato a quello che amavano, ai valori ai quali erano legate, alla conoscenza dell’altro che
permette di apprezzare una persona o meno. Non avevo mai voluto sapere niente di queste donne
con le quali condividevo momenti di godimento, momenti effimeri. Anche loro ne ricavavano certi
vantaggi : regali, favori…piacere. Non ero una canaglia. Avevo fatto sempre in modo di mostrarmi
attento alle loro PRETESE sessuali. Amavo lo spettacolo che offriva una donna quando
raggiungeva l’estasi. Poi questo le rendeva più intraprendenti per soddisfarmi. Ingenuamente avevo
pensato che possedendo Julia fisicamente come sognavo di farlo, questo mi avrebbe saziato LA
VOGLIA di lei, che avrei potuto passare ad altro, dimenticarla. Ma no. Era tutto il contrario.
«Ne voglio di più. »
Questa coNstatazione mi faceva arrabbiare. Non amavo essere dipendente DA qualunque cosa.
Eppure l’avevo presa diverse volte questa notte ed era stato ogni volta più intenso. Volevo più di lei
e questo in tutti i sensi della parola. Più che sesso, le volevo fare l’amore.
« Devo smettere le mie stronzate adesso. »
Mi tirai su, arrabbiato di sentirmi, così…così…sentimentale. Passando le mani tra i capelli con
un gesto nervoso, mi allontanai da lei, dalla tentazione fatta donna.
« Non le ho promesso niente. Non ho risposto nulla. In poche parole, se vuole può ancora
andarsene. Si, ma meglio essere corretto e dirle chiaramente che voglio che lei esca dalla mia vita
come me lo ha proposto????. »
TORNAI a guardarla. Vederla in questo modo, nuda tra le mie lenzuola, così accessibile, così…
reale, fece come sempre battere il mio cuore più velocemente. Come se avesse percepito il mio
sguardo su di lei, la sua mano scivolò sul materasso; probabilmente cercava di toccarmi. Quando si
accorse che il letto era vuoto, si tirO’ su e, con una voce preoccupata, mi chiamò.
— Sono quì.
Tutta spettinata, si girò nella mia direzione. Le ci vollero alcuni secondi per trovarmi. La stanza
era illuminata solo con le fiamme del camino e una lampada da comodino lasciata accesa.
— Che fai ?
« Provo a toglierti dalla ma testa ! »
Julia si raddrizzò, una mano appoggiata sul materasso e l’altra che tratteneva il lenzuolo contro il
suo petto. Ancora una volta, mi osservò senza dire una parola. Questo suo sguardo sembrava
perlustrare la mia anima e mi metteva a disagio. Mi obbligai a mantenerlo. Non risposi niente. Julia
lasciò il letto, avvolta dal lenzuolo poi mi raggiunse. Continuai a fissarla,