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Schede sull’organizzazione dell’agricoltura nel

Trecento
Negli anni del 1300, con l’eccessivo incremento demografico e con
l’arrivo delle carestie, entra in crisi l’agricoltura e si manifesta
la peste. La popolazione, soprattutto i più poveri, i bambini e i
giovani, già debilitata dalla sottoalimentazione, viene decimata dalla
malattia: perisce più di 1\3 della popolazione dell’Europa. La malattia
inoltre dimezza la popolazione, proprio quella popolazione già
afflitta per la sottoalimentazione. Coloro che vengono più colpiti dalla
crisi sono senza dubbio i più piccoli, i giovani e le classi sociali più
povere.

Ci fu una netta riduzione dei pascoli


naturali. Con l’avanzata dell’arativo i
pascoli si erano contratti, e ciò portò a
Il pascolo
un indebolimento dell’allevamento e a
una riduzione della disponibilità di
animali come fertilizzanti, di
conseguenza portò dei problemi e dei
limiti anche all’agricoltura.
Con la riduzione dei pascoli ne risentono
i terreni, i quali non hanno più gli
animali come fertilizzante. Pochi campi
Produttività del terreno
vengono messi a coltura e ciò porta
anche all’aumento del prezzo dei
cereali.

L’allevamento si pratica con tecniche molto scarse, cosi facendo si


riduce il bisogno della manodopera e si pratica l’allevamento
soprattutto in territori spopolati. Veniva praticata la transumanza
ovvero il gregge viene in primavera portato a pascolare in montagna e
in inverno in pianura.

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