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Verifica, rafforzamento e miglioramento

sismico degli edifici esistenti secondo le


NTC

Università di Pisa
Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale (DICI)
Prof. Ing. Walter Salvatore
Introduzione
Definizione di Edifici Esistenti

“E’ definita costruzione esistente quella che abbia, alla data della redazione della
valutazione di sicurezza e/o progetto di intervento,
la struttura completamente realizzata”

Con l’espressione struttura completamente realizzata si deve intendere, in generale, una


struttura per la quale, alla data della redazione della valutazione di sicurezza e/o del
progetto di intervento, sia stato redatto il certificato di collaudo statico ai sensi delle
Norme Tecniche vigenti all’epoca della costruzione; se all’epoca della costruzione l’obbligo
del collaudo statico non sussisteva, la struttura si intende completamente realizzata ove
siano state interamente realizzate le strutture e i muri portanti e le strutture degli
orizzontamenti e delle coperture.

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Introduzione
Definizione di Edifici Esistenti

“E’ definita costruzione esistente quella che abbia, alla data della redazione della
valutazione di sicurezza e/o progetto di intervento,
la struttura completamente realizzata”

Un altissimo numero di edifici esistenti, e tra questi certamente la maggioranza di quelli


meno recenti e realizzati in assenza di Norme Tecniche, ha livelli di sicurezza inferiori a
quelli richiesti per gli edifici nuovi; ciò nonostante ne è consentito l’uso.
1. Assunzioni troppo conservative (frequenti)
• Come affrontare l’analisi e la provocano costi eccessivi per adeguamenti-
verifica di un edificio esistente? miglioramenti talvolta non indispensabili
• Come progettare l’intervento di 2. Assunzioni poco conservative (meno
adeguamento alle nuove normative? frequenti) provocano gravi conseguenze a
livello di sicurezza

La “base” dell’approccio progettuale per gli interventi su costruzioni esistenti diventa lo


studio approfondito dello STATO di FATTO dell’edificio esistente analizzato: il maggior
numero possibile di informazioni su struttura portante, elementi strutturali e non
strutturali, evoluzione nel tempo, materiali…. consente di ottimizzare la progettazione

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Introduzione
Iter convenzionale per l’analisi di Edifici Esistenti

DEFINIZIONE DEL MODELLO DI RIFERIMENTO PER LE ANALISI


ANALISI DELLO STATO DI FATTO
FASE 1: Analisi storico archivistica FASE 4: Definizione del livello di
FASE 2: Rilievo geometrico e conoscenza (LC) e del fattore di
strutturale, dettagli costruttivi confidenza (FC)
FASE 3: Caratterizzazione
meccanica dei materiali

ANALISI DELLO STATO ATTUALE PROGETTO DELL’INTERVENTO


FASE 5: Definizione delle azioni Riparazioni locali
FASE 6: Valutazione della vulnerabilità sismica e Intervento di Miglioramento
della sicurezza statica Intervento di adeguamento

Data l’estrema varietà tipologica e strutturale Le Nuove NTC introducono alcuni aspetti
delle costruzioni esistenti e l’esistenza di innovativi rispetto alle NTC 2008,
diverse problematiche conoscitive e
progettuali è particolarmente difficile la
necessarie per una corretta valutazione e
definizione di un percorso univoco di analisi dell’Esistente e definizione degli
conoscenza e di analisi. interventi.

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Aspetti innovativi nuove NTC
Nuove NTC e aspetti innovativi rispetto alle NTC 2008
1. Criteri Generali (§8.2)
2. Valutazione della sicurezza (§8.3)
• introduzione di parametri sintetici per la stima della sicurezza nei confronti delle azioni
statiche e della vulnerabilità sismica.
• Come comportarsi qualora la costruzione non soddisfi le verifiche di sicurezza statiche e di
vulnerabilità sismica.
• Introduzione del concetto di tempo di intervento Tint, […] utile per la valutazione della
"gravità dell'inadeguatezza sismica", che indica il periodo convenzionale di tempo entro il
quale attivare il rimedio.
• modalità di utilizzo di una costruzione deve essere valutata di volta in volta dal progettista
di concerto con la proprietà o con l’ente responsabile della gestione.
3. Definizione del modello di riferimento per le analisi (§8.5)
• Organizzazione della campagna di indagini per le costruzioni di C.A.
• Definizione delle resistenze di progetto per la muratura
4. Verifiche di sicurezza e progettazione degli interventi
• Verifiche da eseguire sulla muratura
5. Definizione di intervento locale, intervento di miglioramento e intervento di
adeguamento (§8.4)
6. Indicazioni aggiuntive relative ai ponti esistenti (§8.8)
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Criteri Generali
Conoscenza della costruzione:
• da un lato contribuisce ad aumentare l’accuratezza delle verifiche di sicurezza e l’efficacia del progetto
degli interventi,
• dall’altro dipende dalla possibilità di effettuare indagini approfondite in relazione all’uso ed alla
natura/tipologia della costruzione stessa ed anche alla disponibilità della proprietà o dei gestori.
• È comunque opportuno, viste le evidenti incertezze e difficoltà, che il Progettista espliciti, in un’apposita
relazione, le caratteristiche geometriche e strutturali della costruzione e il grado di approfondimento
raggiunto dalle indagini.

Le NTC, al fine di tener conto dei diversi possibili gradi di approfondimento, introducono i concetti di livello di
conoscenza (geometria, organizzazione strutturale, dettagli costruttivi e materiali) e di fattore di confidenza
(che modifica i parametri di capacità in ragione del livello di conoscenza).
• La valutazione della sicurezza consiste nell’identificazione delle criticità nei confronti delle azioni
considerate, sia non sismiche, come pesi propri, sovraccarichi e azioni climatiche, sia sismiche.
• È comunque opportuno, viste le evidenti incertezze e difficoltà, che il Progettista espliciti, in un’apposita
relazione, le caratteristiche geometriche e strutturali della costruzione e il grado di approfondimento
raggiunto dalle indagini + livelli di sicurezza attuali e quelli raggiunti con l’intervento.
• Problemi di responsabilità legati alla mancanza di precisi riferimenti ai livelli di sicurezza sismica da
conseguire in relazione all’utilizzo.

Ogni decisione sull’utilizzo di un edificio esistente deve, pertanto, derivare dalle valutazioni congiunte del
tecnico, a cui è demandato il compito di esplicitare gli aspetti qualitativi e quantitativi della sicurezza, e di
chi ha la responsabilità dell’uso dell’edificio.

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Valutazione della sicurezza

La valutazione della sicurezza, argomentata con apposita relazione, deve permettere di


stabilire se:
• l’uso della costruzione possa continuare senza interventi;
• l’uso debba essere modificato (declassamento, cambio di destinazione e/o imposizione di
limitazioni e/o cautele nell’uso);
• sia necessario aumentare la sicurezza strutturale, mediante interventi.
Quando la valutazione della sicurezza deve essere effettuata:
• riduzione evidente della capacità resistente e/o deformativa della struttura o di alcune sue parti
(significativo degrado, deformazioni significative conseguenti anche a problemi in fondazione);
• danneggiamenti prodotti da azioni ambientali (sisma, vento, neve e temperatura), da azioni
eccezionali (urti, incendi, esplosioni) o da situazioni di funzionamento ed uso anomali;
• provati gravi errori di progetto o di costruzione;
• cambio della destinazione d’uso della costruzione o di parti di essa, con variazione significativa dei
carichi variabili;
• esecuzione di interventi non dichiaratamente strutturali, qualora essi interagiscano, anche solo in
parte, con elementi aventi funzione strutturale e, in modo consistente, ne riducano la capacità e/o
ne modifichino la rigidezza;
• ogni qualvolta si eseguano gli interventi strutturali di cui al § 8.4 ;
• opere realizzate in assenza o difformità dal titolo abitativo, ove necessario al momento della
costruzione, o in difformità alle norme tecniche per le costruzioni vigenti al momento della
costruzione.

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Valutazione della sicurezza

Le modalità di valutazione della sicurezza dipendono dalle caratteristiche dell’edificio e


dalle eventuali criticità presenti; nel caso siano previsti interventi, la valutazione della
sicurezza è effettuata sia nello stato di fatto, sia nello stato di progetto. In particolare, nelle
verifiche dello stato di progetto si deve tenere conto di come gli interventi previsti possano
incidere sul comportamento della costruzione, determinando:

1. variazioni relative a porzioni limitate la verifica può riguardare solamente le porzioni


della costruzione, che influiscono solo interessate dalle variazioni apportate (ad esempio
sul comportamento locale di uno o la verifica relativa alla sostituzione, al
più elementi strutturali rafforzamento o alla semplice variazione di carico
su un singolo campo di solaio può interessare solo
quel campo e gli elementi che lo sostengono).
2. variazioni che implicano sostanziali
differenze di comportamento globale la verifica è necessariamente finalizzata a
della costruzione; a tale proposito va determinare l’effettivo comportamento della
sottolineato che un cambiamento del costruzione nella nuova configurazione.
comportamento globale della
costruzione può avvenire anche a
seguito di una serie di modifiche
locali.

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Valutazione della sicurezza

CASO 1: Inadeguatezza nei confronti delle azioni non sismiche.


Verifiche SLU (+ SLE nel caso di costruzioni con classe d’uso IV)
I provvedimenti per il raggiungimento dei livelli di sicurezza richiesti dalle NTC per
l’attuale destinazione d’uso risultano obbligatori. Le decisioni da adottare devono essere
calibrate sulle singole situazioni, ma sono da considerarsi comunque improcrastinabili.

CASO 2: Inadeguatezza nei confronti delle azioni sismiche.


Requisito di urgenza: sulla base del giudizio dei tecnici, dai proprietari o dai gestori delle
singole opere, siano essi enti pubblici o privati o singoli cittadini, il tempo entro il quale
attuarlo sarà individuato in base a:
In ogni caso la modalità di utilizzo di una
• gravità dell’inadeguatezza costruzione, considerato anche il
• conseguenze che comporta raggiungimento di un certo valore ζE,
• disponibilità economiche deve essere valutata di volta in volta dal
progettista di concerto con la proprietà o
• implicazioni in termini di pubblica incolumità. con l’ente responsabile della gestione.

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Parametri indicativi del livello di sicurezza della costruzione
• ζE = rapporto tra l’azione sismica massima sopportabile dalla struttura e l’azione sismica
massima che si utilizzerebbe nel progetto di una nuova costruzione sul medesimo suolo
e con le medesime caratteristiche (periodo proprio, fattore di comportamento ecc.).
Procedura per la definizione di ζE:
1. Individuazione di della massima accelerazione al suolo calcolata agli SLV per le nuove
costruzioni: PGASLV,NTC
2. Individuazione della PGA = PGASLV,struttura che attiva il primo meccanismo agli SLV.
3. Calcolo del rapporto ζE = PGASLV,struttura/PGASLV,NTC
• ζv,i, definito come il rapporto tra il valore massimo del sovraccarico verticale variabile
sopportabile dalla parte i-esima della costruzione e il valore del sovraccarico verticale
variabile che si utilizzerebbe nel progetto di una nuova costruzione.

I parametri ζ possono offrire un ausilio anche ai proprietari e ai


gestori nella individuazione del livello di vulnerabilità degli
edifici e, di conseguenza, delle destinazioni d’uso accettabili.

NB: il parametro ζE è utilizzato anche per definire i requisiti


minimi per gli interventi di miglioramento e di adeguamento

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Parametri indicativi del livello di sicurezza della costruzione

parametri ζ:
• descrive in modo esaustivo la reale situazione di rischio e l’entità degli interventi da
realizzare per migliorare la sicurezza.
Due casi possibili:
1. edifici nei quali la criticità è prodotta da una diffusa carenza delle strutture
(concezione errata, materiali scadenti, degrado diffuso ecc.)
2. edifici nei quali la criticità (e quindi il valore del parametro ζ) è prodotta da pochi
elementi insufficienti o pericolosi (come ad esempio un’unica trave o anche un
elemento non strutturale, un cornicione o un comignolo).

È pertanto fondamentale che, nell’apposita relazione che il progettista deve redigere a
seguito delle verifiche di sicurezza, vengano esplicitati non solo i valori dei parametri ζ,
ma anche i fattori che li determinano e gli aspetti che possono essere ragionevolmente
definiti solo in modo qualitativo.

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Parametri indicativi del livello di sicurezza della costruzione - Tempo di intervento TINT

• Parametro utile per la valutazione della "gravità dell'inadeguatezza sismica"


• indica il periodo convenzionale di tempo entro il quale attivare il rimedio;
TINT può essere valutato attraverso una delle seguenti formule, riferite rispettivamente allo
Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV) o allo Stato Limite di Collasso (SLC):

TINT ⋅ C U
=-ln(1-0,1)=0,105
TSLV • CU il coefficiente d'uso
• TSLV (oppure TSLC) il periodo di ritorno dell'azione
sismica corrispondente all'attivazione, allo SLV
TINT ⋅ C U (oppure allo SLC), del meccanismo di rottura in
=-ln(1-0,05)=0,051 esame.
TSLC

Tenuto comunque conto del carattere probabilistico della valutazione della sicurezza,
quando si utilizzi un simile parametro di valutazione è possibile indicativamente affermare
che, per le costruzioni per le quali TINT risulti maggiore di 30 anni, l’urgenza dell’intervento
è limitata mentre, per TINT ≤ 2 anni, gli interventi hanno carattere di urgenza.

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Parametri indicativi del livello di sicurezza della costruzione - Tempo di intervento TINT

• Parametro utile per la valutazione della "gravità dell'inadeguatezza sismica"


• indica il periodo convenzionale di tempo entro il quale attivare il rimedio;
TINT può essere valutato attraverso una delle seguenti formule, riferite rispettivamente allo
Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV) o allo Stato Limite di Collasso (SLC):
TSLV e TSLC derivano direttamente dalle verifiche di
TINT ⋅ C U vulnerabilità sismica.
=-ln(1-0,1)=0,105
TSLV Noti:
• curva di pericolosità sismica
TINT ⋅ C U • PGASLV (PGASLC) = PGA che innesca il primo
=-ln(1-0,05)=0,051 meccanismo agli SLV (SLC)
TSLC
È possibile definire TSLV e TSLC
Log λ
frequenza media annua di ricorrenza λ=1/TR
1/TSLV (TR è il periodo medio di ritorno del sisma, in anni)

misura di severità dei terremoti:


ag accelerazione massima del terreno

ag,SLV
Log ag
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Parametri indicativi del livello di sicurezza della costruzione - Tempo di intervento TINT

Finalità degli interventi da effettuare entro TINT:


• Eliminare le vulnerabilità più importanti atti a migliorare/adeguare complessivamente la
costruzione e/o parti di essa
• possono essere parziali e/o temporanei, in attesa di essere completati nel corso di
successivi interventi più ampi
Fattori che influiscono sulla scelta dei tempi e delle priorità di intervento sul patrimonio
edilizio:
• le previsioni di utilizzo futuro (es.: ipotesi di prossima cessazione dell'attuale utilizzo);
• il ruolo della specifica struttura, nell’ambito di una rete di servizi più ampia (es.: un
ospedale di rilevanza regionale rispetto a un ospedale con bacino di utenza solo locale),
• la possibilità di intervenire senza interrompere totalmente la fruizione dell'edificio,
ovvero la possibilità di disporre facilmente di un altro edificio in cui spostare
temporaneamente le attività,
• le disponibilità economiche, tenendo conto anche del quadro complessivo delle
costruzioni di competenza di un medesimo proprietario-gestore o ente preposto alla
programmazione di interventi.

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Definizione del modello di riferimento per le analisi

L’adeguata conoscenza del manufatto è presupposto fondamentale e fase imprescindibile


per la comprensione di singole criticità e del comportamento strutturale; l’attendibilità
dei risultati, dunque, è strettamente legata al livello di conoscenza.
FASE 1: Analisi storico critica
FASE 2: Rilievo geometrico e strutturale, dettagli costruttivi;
FASE 3: Caratterizzazione meccanica del materiale;
FASE 4: Definizione del Livello di Conoscenza (LC) e Fattore di Confidenza (FC) associato.

Particolare attenzione deve essere, in ogni caso, dedicata alla individuazione di situazioni
critiche locali, anche di carattere non strutturale, e al loro conseguente effetto sulle
verifiche. Esempi:
• Comignoli,
• la presenza o la formazione di cavedi
• Nicchie, canne fumarie, aperture in breccia, riprese murarie nelle pareti portanti,
indebolendo sensibilmente i singoli elementi strutturali o le connessioni tra i vari
elementi costruttivi, possono facilitare l’innesco di meccanismi locali, ma anche gli
stessi impianti e le opere di finitura e decoro, che possono tutti costituire elementi di
pericolosità.

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 1: Analisi storico critica
Ricostruzione della storia progettuale e costruttiva del fabbricato
La conoscenza della storia di un fabbricato è elemento indispensabile, sia per la valutazione della
sicurezza attuale, sia per la definizione degli interventi e la previsione della loro efficacia.

1. Ricerca archivistica finalizzata ad individuare la La conoscenza storico-critica di un manufatto riguarda:


storia edificatoria, le diverse fasi edilizie, lo sviluppo - l'epoca di costruzione;
urbanistico e storico del quartiere in cui l’edificio è - le tecniche, le regole costruttive e, se esistenti, le
inserito, le modifiche successive architettoniche e norme tecniche dell’epoca;
strutturali - la forma originaria e le successive modifiche;
- i traumi subiti e le alterazioni delle condizioni al
2. Studio dei precedenti eventi sismici che si sono contorno;
verificati nel corso della vita dell’edificio: questo - le deformazioni, i dissesti e i quadri fessurativi, con
permette la valutazione dell’effettivo la loro evoluzione nel tempo;
comportamento del fabbricato, salvo nei casi in cui - gli interventi di consolidamento pregressi;
siano state apportate delle modifiche strutturali - gli aspetti urbanistici e storici che hanno regolato lo
sostanziali sviluppo dell’aggregato edilizio di cui l'edificio è
parte.

RICERCA STORICA
Conclusioni di tipo “operativo” utili per l’elaborazione del PIANO DI INDAGINI da eseguire sul fabbricato e per la
modellazione meccanica globale dell’edificio (ammorsamenti, carichi, ecc.)

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 2: Rilievo
Rilievo architettonico, geometrico e strutturale del fabbricato.
In relazione agli obiettivi dell'analisi, il rilievo consiste nell'insieme delle procedure finalizzate
alla conoscenza della geometria della costruzione, dell’organizzazione strutturale, delle
caratteristiche dei singoli elementi con i loro dettagli costruttivi e della tipologia dei materiali di
cui essi sono composti.
Requisiti per il rilievo:
• il rilievo della geometria della costruzione deve essere sempre completo, tenendo conto di
tutte le parti dell’opera effettivamente raggiungibili;
• per i dettagli costruttivi, invece, si accettano livelli di approfondimento dell’indagine
crescenti.
Le indagini possono essere di tre tipi:
• Indagini limitate
• Indagini estese
• Indagini esaustive.

Prof. Walter Salvatore - Verifica, rafforzamento e miglioramento sismico degli edifici esistenti secondo le NTC
Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 2: Rilievo - MURATURA
Rilievo dei dettagli costruttivi
• la morfologia delle murature, con valutazione della tipologia e della disposizione dei
Sostanzialmente invariato tra

materiali sulle superfici e all’interno dello spessore, con particolare attenzione alla presenza
NTC2008 e nuove NTC

del nucleo;
• i vuoti, le discontinuità, i cavedi, le tracce di passati interventi e di vecchie aperture
tamponate;
• la continuità delle pareti in direzione verticale e i collegamenti tra di esse;
• le architravature delle aperture, con i relativi particolari di appoggio;
• gli elementi spingenti (archi, volte, coperture) e la presenza di presidi atti ad assorbirne le
spinte;
• le orditure dei solai e i particolari di appoggio delle travi;
• gli elementi a elevata vulnerabilità (pareti divisorie sottili o non ammorsate, controsoffitti,
impianti, comignoli, ecc.).

Nelle costruzioni di muratura, in vista della grande varietà di materiali e tecniche costruttive
Introdotto con le

impiegate, riveste un ruolo di primaria importanza la conoscenza della composizione degli


nuove NTC

elementi costruttivi e delle caratteristiche dei collegamenti, a partire dalla tipologia e


disposizione dei materiali e dalla presenza di discontinuità; in questo ambito, la verifica
dell’efficacia degli incatenamenti, siano essi lignei o metallici, merita una particolare
attenzione.
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Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 2: Rilievo - MURATURA

• Indagini limitate: sono generalmente basate su indagini di tipo visivo che, al rilievo
geometrico delle superfici esterne degli elementi costruttivi, uniscono saggi che
consentano di esaminare, almeno localmente, le caratteristiche della muratura sotto
intonaco e nello spessore, caratterizzando così la sezione muraria, il grado di
ammorsamento tra pareti ortogonali e le zone di appoggio dei solai, i dispositivi di
collegamento e di eliminazione delle spinte.
• Indagini estese: i rilievi e le indagini in-situ indicati al punto precedente, sono
accompagnati da saggi più estesi e diffusi così da ottenere tipizzazioni delle
caratteristiche dei materiali e costruttive e una aderenza delle indicazioni fedele alla
reale varietà della costruzione.
• Indagini esaustive: oltre a quanto indicato al punto precedente, le indagini sono estese
in modo sistematico con il ricorso a saggi che consentano al tecnico di formarsi
un’opinione chiara sulla morfologia e qualità delle murature, sul rispetto della regola
dell’arte nella disposizione dei materiali, sia in superficie che nello spessore murario,
sull’efficacia dell’ammorsamento tra le pareti e dei dispositivi di collegamento e di
eliminazione delle spinte, oltre che sulle caratteristiche degli appoggi degli elementi
orizzontali.

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 2: Rilievo C.A. - organizzazione delle indagini (NTC 2008)

Definizione del numero e localizzazione delle indagini in-situ


Le NTC 2008 fornivano:
• un numero minimo di indagini sui dettagli costruttivi/prove in funzione del livello di
conoscenza prefissato.
• La campagna di indagini era organizzata in modo tale da effettuare le operazioni in
corrispondenza delle aree in cui era più agevole operare.
• Non era richiesta l’ottimizzazione delle indagini in funzione
Livello di Rilievo (dei dettagli costruttivi) Prove (sui materiali)
Indagini e Prove
Per ogni elemento “primario” (trave, pilastro)
limitato La quantità e disposizione 1 provino di cls. per 300 m2 di piano
dell’armatura è verificata per dell’edificio, 1 campione di armatura
almeno il 15% degli elementi per piano dell’edificio

esteso La quantità e disposizione 2 provini di cls. per 300 m2 di piano


dell’armatura è verificata per dell’edificio, 2 campioni di armatura
almeno il 35% degli elementi per piano dell’edificio

esaustivo La quantità e disposizione 3 provini di cls. per 300 m2 di piano


dell’armatura è verificata per dell’edificio, 3 campioni di armatura
almeno il 50% degli elementi per piano dell’edificio

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Fase 2: Rilievo C.A. - organizzazione delle indagini (NTC 2008)

Possibili conseguenze dell’approccio secondo NTC 2008


FASE 1: organizzazione saggi (e.g.
conoscenza limitata – 15% elementi
strutturali da indagare).

FASE 2: Verifiche strutturali. Individuazione


degli elementi critici, in termini di rapporto
D/C.
- Elementi critici (D/C ≥ 1)
- Elementi non critici (D/C < 1)

Ipotesi per elementi non indagati:


1. Assumo la situazione di progetto ( se i disegni dell’epoca sono disponibili)
2. Estensione dei risultati delle indagini ad elementi morfologicamente simili.

Possibile situazione al termine delle verifiche:


• Elementi critici non indagati → il risultato dipende dalle ipotesi faQe in fase di verifica →
effeDuare ulteriori indagini → maggiore onere per la committenza

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 2: Rilievo C.A. - organizzazione delle indagini (Nuove NTC)
Finalità del rilievo:
• geometria esterna,
• dettagli di tutti gli elementi costruttivi effettivamente raggiungibili, con funzione strutturale o meno.
• Elementi strutturali → la geometria esterna deve essere sempre descritta in maniera la più completa
possibile, allo scopo di ottenere un modello di calcolo affidabile,
• Dettagli costruttivi → acceQabile il rilievo a campione estendendo poi le valutazioni agli altri elementi
operando per analogia, anche in forza delle norme vigenti e dei prodotti in commercio all’epoca della
costruzione.
• manufatti che non hanno funzione strutturale → il rilievo con l’obiettivo di identificare eventuali rischi per
la sicurezza degli abitanti, connessi a problemi di stabilità dei manufatti stessi o delle strutture.
Particolarmente pericolose si sono rivelate, in occasione di eventi sismici, le pareti di tamponamento
formate da più paramenti accostati e privi di adeguati collegamenti o/e separati da intercapedini
isolanti.
Il rilievo geometrico degli elementi deve permettere
• l’identificazione dell’organizzazione strutturale;
• l’individuazione della posizione e delle dimensioni di travi, pilastri, scale e setti;
• l’identificazione dei solai e della loro tipologia, orditura, stratigrafia;
• l’individuazione di tipologia e dimensioni degli elementi non strutturali quali tamponamenti,
tramezzature, etc.
In particolare, per le costruzioni in acciaio, i dati raccolti devono includere anche:
• la forma originale dei profili e le loro dimensioni geometriche;
• la tipologia e morfologia delle unioni.
Nel caso in cui la geometria della struttura sia nota dai disegni originali, deve essere comunque eseguito il
rilievo visivo a campione per verificare l’effettiva corrispondenza del costruito ai disegni di progetto.
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Fase 2: Rilievo C.A. - organizzazione delle indagini (Nuove NTC)

Definizione del numero e localizzazione delle indagini in-situ


Organizzazione del piano di indagini attraverso una procedura su più fasi, finalizzata
all’ottimizzazione del numero e localizzazione dei saggi.

FASE 1: campagna di indagini in-situ volta alla


conoscenza dei dettagli costruttivi più significativi
→ numero limitato di saggi

FASE 2: Analisi preliminare.


- Elementi critici (D/C ≥ 1)
- Elementi non critici (D/C < 1)
N.B. : Possono essere assunti due LC diversi per
acciaio e per cls (e.g. acciaio LC1, cls LC2) -
maggiore difficoltà per estrarre porzioni di barre
d’armatura rispetto ai carotaggi.

FASE 3: Eventuale approfondimento delle indagini


dei dettagli costruttivi in termini di numero,
tipologia e localizzazione.

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 2: Rilievo Legno (Nuove NTC)

Per costruzioni di legno si intendono sia opere realizzate interamente con struttura lignea,
sia elementi costruttivi all’interno di costruzioni caratterizzate da altre tipologie strutturali.

• Il rilievo geometrico riguarda le membrature, la disposizione degli elementi nella


struttura e i collegamenti (di carpenteria o meccanici); deve essere accuratamente
rilevata la morfologia delle membrature, con le variazioni di forma della sezione e i
difetti del materiale, in quanto elementi fondamentali per la quantificazione della
capacità portante.

• Per la comprensione dei fenomeni di dissesto, particolare attenzione deve essere rivolta
al rilievo delle deformazioni delle singole membrature e della struttura, distinguendo,
ove possibile, lo stato deformativo derivante dalle azioni applicate da quello proprio del
materiale, causato ad esempio da difettosità anatomiche, di taglio o di lavorazione. A
tale scopo devono essere identificate le zone deteriorate, con particolare riferimento
alle unioni tra elementi lignei o ai collegamenti di interfaccia tra membrature lignee e
altri materiali (ad esempio muratura) o altre parti della costruzione (ad esempio
fondazioni).

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 3: Caratterizzazione meccanica dei materiali
Nella caratterizzazione meccanica dei materiali si possono distinguere, in relazione al loro
grado di approfondimento, tre livelli di prova.
NB: Per la muratura non è fornito il
1. Prove limitate
numero minimo di prove per ciascun
2. Prove estese grado di approfondimento. È il
3. Prove esaustive progettista a stabilire l’estensione
delle prove in base alla complessità
del manufatto

Costruzioni di Muratura Costruzioni di C.A.


Prove Prove (sui materiali) Prove Prove (sui materiali)
Per ogni elemento “primario” (trave,
Limitate indagini non dettagliate e non estese, basate
pilastro)
principalmente su esami visivi delle superfici,
Limitate 1 provino di cls. per 300 m2 di piano
limitati controlli degli elementi costituenti la
dell’edificio, 1 campione di armatura
muratura
per piano dell’edificio
Estese indagini visive, diffuse e sistematiche,
accompagnate da approfondimenti locali (prove Estese 2 provini di cls. per 300 m2 di piano
non distruttive) dell’edificio, 2 campioni di armatura
per piano dell’edificio
esaustive In aggiunta alle richieste della categoria
precedente, si prevedono prove dirette sui esaustive 3 provini di cls. per 300 m2 di piano
materiali per determinarne i parametri dell’edificio, 3 campioni di armatura
meccanici. per piano dell’edificio

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 3: Caratterizzazione meccanica dei materiali

MURATURA CALCESTRUZZO ARMATO


1. Conoscenza della tessitura muraria; A. Calcestruzzo:
2. endoscopie; Estrazione di carote ed esecuzione di prova a compressione
3. prove sclerometriche; fino a rottura.
4. prove pentrometriche; NB: Sono ammessi metodi di indagine non distruttiva (e.g.
5. martinetti piatti doppi; SONREB) di documentata affidabilità, in genere impiegati
6. prove di compressione su pannelli ad integrazione di quelli sopra descritti, purché i risultati
siano tarati su quelli ottenuti con prove distruttive
murari;
7. prove di taglio diagonale B. Acciaio:
estrazione di campioni ed esecuzione di prove a trazione
fino a rottura con determinazione della tensione di
snervamento, della resistenza a rottura e
dell’allungamento, salvo nel caso in cui siano disponibili
certificati di prova conformi a quanto richiesto per le nuove
costruzioni nella normativa dell’epoca di costruzione.

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 3: Caratterizzazione meccanica dei materiali - Muratura

LC1: Resistenze: i valori minimi degli intervalli fm t0 fv0 E G w


(N/mm (N/mm (N/m (N/m (N/mm (kN/m3
riportati in Tabella. Tipologia di muratura 2) 2) m2) m2) 2) )
• Moduli elastici: i valori medi min- min- min- min-
max max max max
LC2: Resistenze: i valori medi degli intervalli Muratura in pietrame disordinata -
1,0- 0,018- 690- 230-
riportati in Tabella (ciottoli, pietre erratiche e
2,0 0,032
-
1050 350
19
irregolari)
• Moduli elastici: i valori medi Muratura a conci sbozzati, con - 1020
2,0- 0,035- 340-
LC3: I valori delle resistenze e dei moduli elastici paramenti
disomogeneo (*)
di spessore
3,0 0,051
- -
1440
480
20

riportati in Tabella individuano una distribuzione Muratura in pietre a spacco con 2,6- 0,056-
- 1500
500-
- - 21
a-priori che può essere aggiornata sulla base dei buona tessitura 3,8 0,074
1980
660
risultati delle misure eseguite in sito.
Considerato il generico parametro X (resistenza a taglio, modulo elastico etc. etc.), i parametri della
distribuzione a-priori possono essere dedotti dai valori minimo e massimo in tabella, con le formule
seguenti
µ ' = 12 ( X min + X max ) σ ' = 12 ( X max − X min ) Metodo di prova Parametro κ

E 2
Eseguito un numero n di prove dirette, Prova di compressione diretta (su una porzione di
parete muraria) fm 1
l’aggiornamento del valore medio può essere, ad Martinetto piatto doppio
E 1,5
esempio, effettuato come segue: fm (*) 2 (*)
G 1,5
Prova di compressione e taglio (su un pannello
isolato nella parete muraria) – prova tipo Sheppard t0 - fv0 1

+ ∙ k dipende dalla tipologia Prova di compressione diagonale


G 1,5
t0 1
= di prova effettuata Prova di taglio diretto sul giunto fv0 2
+ Prove in laboratorio sui costituenti (**) fm 2

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
FASE 4: definizione del livello di conoscenza

Il livello di conoscenza per ciascun edificio è assunto dal tecnico incaricato in relazione al
grado di approfondimento delle indagini relative a:
Il fattore di confidenza
• FASE 1: Analisi storica critica
FC è utilizzato
• FASE 2: Rilievo geometrico e strutturale, dettagli costruttivi direttamente per la
• FASE 3: Caratterizzazione meccanica dei materiali. definizione delle
resistenze di progetto
• FASE 4: Definizione del livello di conoscenza LC
Livello di Geometrie Metodi di FC
Dettagli strutturali Proprietà dei materiali
conoscenza (carpenterie) analisi (*)

Progetto simulato in accordo Analisi lineare


Valori usuali per la pratica costruttiva
LC1 alle norme dell’epoca e statica o 1,35
dell’epoca e prove limitate in situ
Da disegni di indagini limitate in situ dinamica
carpenteria
originali con Disegni costruttivi incompleti Dalle specifiche originali di progetto
rilievo visivo con indagini limitate in situ; in o dai certificati di prova originali, con
LC2 Tutti 1,20
a campione; alternativa indagini estese in prove limitate in situ; in alternativa
in alternativa situ da prove estese in situ
rilievo
completo ex- Disegni costruttivi completi Dai certificati di prova originali o
novo con indagini limitate in situ; in dalle specifiche originali di progetto,
LC3 Tutti 1,00
alternativa indagini esaustive con prove estese in situ; in
in situ alternativa da prove esaustive in situ

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
Fase 5: Definizione delle resistenze di progetto – Muratura

fm τ0 E G w
2 2 2 2 2
Tipologia di muratura (N/cm ) (N/cm ) (N/mm ) (N/mm ) (kN/m )
Min-Max Min-Max Min-Max Min-Max -
Tabella parametri meccanici delle murature 100 2.0 690 230
Muratura in pietrame disordinata
19
esistenti, per diverse tipologie di paramento, in (ciottoli, pietre erratiche e irregolari) 180 3.2 1050 350
condizioni di malta di caratteristiche scarse, Muratura a conci sbozzati con 200 3.5 1020 340
paramento di limitato spessore e 20
muratura non consolidata, paramenti mal collegati nucleo interno 300 5.1 1440 480

(edifici ESISTENTI) Muratura in pietre a spacco con 260 5.6 1500 500
21
buona tessitura 380 7.4 1980 660
Muratura a conci di pietra tenera 140 2.8 900 300
16
(tufo, calcarenite ecc.) 240 4.2 1260 420
Sono forniti i valori massimi e minimi di:
600 9.0 2400 780
Muratura a blocchi lapidei squadrati 22
• Resistenza media a compressione 800 12.0 3200 940
Muratura in mattoni pieni e malta di 240 6.0 1200 400
• Resistenza media a taglio 18
calce 400 9.2 1800 600
• Valore medio del modulo elastico Muratura in mattoni semipieni con 500 24.0 3500 875
malta cementizia (es. doppio UNI 15
• Valore medio del modulo di taglio foratura <40%) 800 32.0 5600 1400

Muratura in blocchi laterizi semipieni 400 30.0 3600 1080


• Peso specifico 12
(perc. Foratura <45%) 600 40.0 5400 1620
Muratura in blocchi laterizi semipieni 300 10.0 2700 810
con giunti verticali a secco (perc. 11
Foratura <45%) 400 13.0 3600 1080
Muratura in blocchi di calcestruzzo o 150 9.5 1200 300
argilla espansa (perc. Foratura tra 12
45% e 65%) 200 12.5 1600 400

Muratura in blocchi di calcestruzzo 300 18.0 2400 600


14
semipieni (foratura <45%) 440 24.0 3520 880

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Analisi dello stato attuale
FASE 5: Azioni
Le verifiche di sicurezza devono essere effettuate tenendo conto di tutte le azioni presenti,
sia NON SISMICHE, sia SISMICHE.
Nel caso di combinazioni di carico che includano l’azione sismica, ai fini della
determinazione dell’entità massima delle azioni sopportabili dalla struttura si considerano i
carichi permanenti effettivamente riscontrati e quelli variabili previsti dalle NTC.
L'azione sismica è definita, per i diversi stati limite tenuto conto del periodo di riferimento
definito dalle NTC (v. anche §C8.3).
COSTRUZIONI DI MURATURA – Analisi lineare con fattore di struttura q
• Edifici regolari in elevazione
• q = 2,0 αu /α1 nel caso di muratura in pietra e/o mattoni pieni;
• q = 1,75 αu /α1 nel caso di muratura in blocchi artificiali con percentuale di foratura >15%.
• in cui αu e α1 dipende dalla tipologia di muratura. In assenza di più precise valutazioni, non
potrà essere assunto un rapporto αu /α1 superiore a 1,5.
• Edificio non regolare in elevazione → q ridotto del 25%.
COSTRUZIONI DI C.A. – Analisi lineare con fattore di struttura q
• Il fattore di comportamento q è scelto nel campo fra 1,5 e 3,0, sulla base della regolarità
nonché dei tassi di lavoro dei materiali (quando soggetti alle azioni non sismiche). Valori
di q superiori a quelli sopra indicati devono essere adeguatamente giustificati con
riferimento alla duttilità disponibile a livello locale e globale.

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Definizione del modello di riferimento per le analisi
FASE 6: Analisi strutturale e verifiche di sicurezza statica/vulnerabilità sismica
Calcolo della capacità
Ai fini delle verifiche di sicurezza, gli elementi/meccanismi strutturali vengono distinti in duttili e
fragili:
• duttili: travi, pilastri e pareti inflesse con e senza sforzo normale;
• fragili: meccanismi di taglio in travi, pilastri, pareti e nodi;
• Pilastri e pareti soggetti a sollecitazioni di sforzo normale particolarmente elevate possono
manifestare comportamento fragile.

Livello di Metodi di Tipo di analisi Elementi duttili Elementi fragili


FC
conoscenza analisi

Analisi lineare Statica lineare con spettro


LC1 statica o 1,35 =
elastico ∙
dinamica
Statica lineare con fattore
= =
q ∙
LC2 Tutti 1,20 Analisi dinamica modale
con spettro elastico o con = =

fattore di struttura q

Statica non lineare = =


LC3 Tutti 1,00 ∙

= =
Dinamica non lineare ∙

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Analisi dello stato attuale
FASE 6: Analisi strutturale e verifiche di sicurezza statica/vulnerabilità sismica
Costruzioni di C.A.
1. Analisi Statica Lineare - Verifiche
Elementi duttili e fragili : confronto D/C in termini di sollecitazioni.
2. Analisi statica lineare/dinamica modale con fattore q (1.5 < q < 3.0) – Verifiche
Elementi duttili: confronto D/C in termini di sollecitazioni (la domanda deriva dall’analisi)
Elementi fragili: confronto D/C in termini di sollecitazioni (la domanda deriva dall’analisi con q = 1.5).
In ogni caso, le resistenze sono calcolate facendo riferimento alle resistenze di progetto ottenute dalla
caratterizzazione meccanica dei materiali
3. Analisi statica non lineare/dinamica non lineare - Verifiche
Elementi duttili: confronto D/C in termini di deformazioni.
Elementi fragili: confronto D/C in termini di sollecitazioni.
Nel caso di analisi statica non lineare con ramo degradante e stati limite che si verificano su questo, si considera
inoltre:
• elementi duttili la domanda in termini di deformazione si calcola in corrispondenza di dmax per ciascuno stato
limite;
• elementi fragili la domanda in termini di sollecitazione di taglio si può calcolare utilizzando la seguente
procedura:
• si valuta il taglio massimo alla base Vbu sulla base dei risultati dell’analisi statica non lineare
• si individua lo spostamento dcu corrispondente al raggiungimento si tale sollecitazione di taglio
• se lo spostamento dmax relativo allo stato limte considerato è minore di dcu, la domanda in termini di
sollecitazione di taglio si calcola in corrispondenza di dmax
• se dmax > dcu, la domanda in termini di sollecitazione di taglio si calcola in corrispondenza di dcu.

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Analisi dello stato attuale
FASE 6: Analisi strutturale e verifiche di sicurezza statica/vulnerabilità sismica

Costruzioni in Muratura
la verifica dei meccanismi globali diviene, in genere, significativa solo dopo che gli eventuali
interventi abbiano eliminato i collassi locali.
Organizzazione delle verifiche di sicurezza per costruzioni in Muratura
• meccanismi di collasso locali
• Meccanismi di collasso globali → comportamento globale dell’edificio nei confron[ dell’azione
sismica/azioni statiche
Per i meccanismi globali è necessario distinguere tra:
1. struttura marcatamente riconoscibile ed unitaria (edifici isolati) (analisi non lineare è preferibile)
2. costruzioni in aggregato (es. edilizia dei centri storici, complessi formati da più corpi)

il comportamento globale è
spesso non definibile o non
identificabile, al contrario Estendere, in fase preliminare, le indagini conoscitive a porzioni
del comportamento locale delle US adiacenti al fabbricato in esame, al fine di analizzare:
delle singole parti o unità
strutturali (US)

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Analisi dello stato attuale
Meccanismi Locali di corpo rigido - Muratura
Calcolo della domanda:
La verifica dei meccanismi locali deve considerare un corretto input sismico; il moto
alla base dell’edificio è infatti filtrato dalla risposta della costruzione, in relazione alle
sue caratteristiche dinamiche (frequenze proprie) e alla quota alla quale gli elementi
soggetti a verifica sono collocati (forme modali).
 
SeZ (T, ξ , z) = max  Se (T, ξ ) ;

∑S
2
eZ,k
(T,ξ , z) 
 Se(T, x) è lo spettro di risposta elastico al suolo, valutato per
 il periodo equivalente T e lo smorzamento viscoso
 1.1 ξ k−0.5η (ξ ) aZ,k (z)
T < a Tk equivalente x del meccanismo;
  T 
1.6

 1+ 1.1 ξ k η (ξ ) −11−
 −0.5   SeZ,k è il contributo allo spettro di risposta di piano
  aTk  fornito dal k-esimo modo della struttura principale,

SeZ,k (T, ξ , z) =  1.1 ξ k−0.5η (ξ ) aZ,k (z) a Tk ≤ T ≤ b Tk aeb coefficienti che definiscono l’intervallo di
 amplificazione massima dello spettro di piano, che possono
 1.1 ξ k−0.5η (ξ ) aZ,k (z)
T > b Tk essere assunti pari a 0.8 e 1.1 rispettivamente;
  T 
1.2

 1+ 1.1 ξ k η (ξ ) −1
 −0.5  −1 γk è il k-esimo coefficiente di partecipazione modale della
  bTk 
costruzione;
ψk(z) è il valore della k-esima forma modale alla quota z,
aZ,k (z) = Se (Tk , ξ k ) γ kψ k (z) 1+ 0.0004ξ k2 nella posizione in pianta dove è collocato il meccanismo
locale da verificare;
 
aZ = max  ag S ; ∑a 2
(z)  η è il fattore che altera lo spettro elastico per un coefficiente di
 
Z,k
smorzamento x diverso dal 5%, dato dalla (3.2.6) nel §
3.2.3.2.1;
SeZ,k (Tk , ξ , z) =1.1 ξ k−0.5η (ξ ) aZ,k (z)
aZ,k è il contributo del k-esimo modo alla accelerazione massima
di piano.
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Analisi dello stato attuale
Meccanismi Locali di corpo rigido - Muratura
Calcolo della domanda:
La verifica dei meccanismi locali deve considerare un corretto input sismico; il moto
alla base dell’edificio è infatti filtrato dalla risposta della costruzione, in relazione alle
sue caratteristiche dinamiche (frequenze proprie) e alla quota alla quale gli elementi
soggetti a verifica sono collocati (forme modali).
 
SeZ (T, ξ , z) = max  Se (T, ξ ) ;

∑S
2
eZ,k
(T,ξ , z) 


 1.1 ξ k−0.5η (ξ ) aZ,k (z)
T < a Tk
  T 
1.6
La definizione dello spettro di piano richiede:
 1+ 1.1 ξ k η (ξ ) −11−
 
−0.5

  aTk  • i risultati dell’analisi modale (forme modali

SeZ,k (T, ξ , z) =  1.1 ξ k−0.5η (ξ ) aZ,k (z) a Tk ≤ T ≤ b Tk

e periodi di vibrazione)
 1.1 ξ k−0.5η (ξ ) aZ,k (z) • la forma modale che attiva il meccanismo
T > b Tk
  
1.2

 1+ 1.1 ξ k−0.5η (ξ ) −1 T −1 di collasso locale


  bTk 

aZ,k (z) = Se (Tk , ξ k ) γ kψ k (z) 1+ 0.0004ξ k2

 
aZ = max  ag S ; ∑a 2
(z)  Accelerazione di picco al piano considerato
 
Z,k

SeZ,k (Tk , ξ , z) =1.1 ξ k−0.5η (ξ ) aZ,k (z) contributo al picco di accelerazione spettrale in corrispondenza
del periodo Tk, fornito dal k-esimo modo

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Analisi dello stato attuale
Meccanismi Locali di corpo rigido - Muratura
Ipotesi per il calcolo (analisi limite):
• Blocchi murari assimilati a corpi rigidi variamente collegati (presenza di solai,
catene, ammorsamenti murari)
• resistenza della muratura a trazione nulla;
• scorrimento tra i blocchi assente;
• resistenza a compressione della muratura infinita.

Verifiche di sicurezza: confronto tra Capacità e Domanda (spettro di piano)


oppure con metodi semplificati.

Calcolo della capacità: analisi cinematica lineare/non lineare


• individuazione del meccanismo di dissesto;
• valutazione del moltiplicatore orizzontale dei carichi α0 che comporta
dC
l’attivazione del meccanismo;
• determinazione della curva α-dC, essendo dC lo spostamento di un punto
di controllo della catena cinematica, usualmente scelto in prossimità del
baricentro delle masse, fino all’annullamento della forza sismica
orizzontale;
• trasformazione della curva α-dC nella curva di capacità nel piano ADRS;
• esecuzione delle verifiche di sicurezza, attraverso il controllo della
compatibilità degli spostamenti e/o delle resistenze richiesti alla struttura.

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Analisi dello stato attuale
Meccanismi Locali di corpo rigido - Muratura
Verifiche da eseguire
• Verifica dello Stato Limite di Attivazione del meccanismo (SLAt)
l’attivazione del meccanismo comporta l’apertura di lesioni, una condizione
che può essere ancora lontana dal vero e proprio ribaltamento.
Ipotesi: il sistema di corpi rigidi si comporta come infinitamente rigida fino
all’attivazione del cinematismo → questo si attiva quando l’accelerazione
massima alla quota z(aZ) a cui si colloca il meccanismo locale in esame è
uguale all’accelerazione a0 corrispondente al moltiplicatore di attivazione
a0:
α0 g
aZ,SLAt =
e* FC
caso di meccanismi locali relativi ad elementi liberi di vibrare (quali
parapetti, porzioni svettanti di facciate, pinnacoli o merlature, ecc.): dC
• è necessario considerare la domanda in accelerazione (alla quota z)
corrispondente al periodo caratteristico iniziale T0 del meccanismo (per
uno smorzamento x=5%, a meno di più accurate valutazioni da adottare
in funzione della geometria e delle condizioni di vincolo) e confrontarla
con la capacità ay :
ay α0 g
SeZ,SLAt (T0 ) = ≅
FC e* FC

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Analisi dello stato attuale
Meccanismi Locali di corpo rigido - Muratura
Verifiche da eseguire
• Verifica degli Stati Limite Ultimi di Salvaguardia della Vita (SLV) e di
Collasso (SLC)
SLV: lo spostamento dSLV corrisponde al minore tra gli spostamenti così definiti:
• il 40% dello spostamento d0 per cui si annulla l’accelerazione spettrale a,
valutata su una curva di capacità in cui si considerino solamente le azioni di
cui è verificata la presenza fino al collasso;
• lo spostamento corrispondente a situazioni nelle quali si verifichino rotture
di elementi, producano una riduzione della capacità, in termini di
accelerazione, superiore al 50% del valore massimo;
SLC: lo spostamento dSLC corrisponde al minore tra gli spostamenti così definiti:
• il 60% dello spostamento d0 per cui si annulla l’accelerazione spettrale a, dC
valutata su una curva di capacità in cui si considerino solamente le azioni di
cui è verificata la presenza fino al collasso;
• lo spostamento corrispondente a situazioni localmente incompatibili con la
stabilità degli elementi della costruzione (ad esempio sfilamento di travi,
collasso di volte), nei casi in cui questo sia valutabile.
• Per la verifica si utilizzano, in genere, metodi di analisi non lineare, statica o
dinamica; la verifica

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Analisi dello stato attuale
Meccanismi Locali di corpo rigido - Muratura
Verifiche da eseguire
• Verifica semplificata dello SLV con fattore di comportamento q (analisi
cinematica lineare)
Questo metodo di verifica può essere utilizzato quando non viene calcolata
la curva di capacità a(d), ma solo il moltiplicatore a0 che attiva il
meccanismo.
L’accelerazione al suolo ag,SLV può essere calcolata moltiplicando per un
fattore di comportamento q l’accelerazione valutata per lo SLAt (ag,SLAt)
αg
aZ,SLAt = 0
e* FC
dC
L’accelerazione al suolo ag,SLV deve essere confrontata con l’accelerazione di
riferimento al suolo ag valutata per la probabilità di superamento dello SLV
nella vita di riferimento. A partire da ag,SLV è possibile calcolare il
corrispondente periodo di ritorno TSLV nel sito

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Analisi dello stato attuale
Verifiche globali – Muratura, edifici isolati
Edifici isolati, non facenti parte ad un aggregato strutturale → l’analisi non lineare è da preferirsi.
Nell’analisi non lineare → controllo della compatibilità tra sollecitazioni e resistenze a livello di singolo
elemento è eseguito nel corso dell’analisi stessa e la verifica è effettuata a livello globale attraverso un
confronto tra la domanda di spostamento e la corrispondente capacità. Eventuali meccanismi di rottura
ritenuti significativi, ma non esplicitamente considerati nell’analisi (ad esempio quelli relativi ad alcuni
elementi di connessione), devono essere verificati a posteriori.
diaframmi orizzontali
• di rigidezza trascurabile, non in grado di garantire una significativa ripartizione delle azioni sismiche tra
le diverse pareti murarie, l’analisi globale della risposta sismica può essere effettuata analizzando i singoli
setti murari, sottoposti alle azioni di loro competenza in base a una suddivisione per aree di influenza.
• di rigidezza finita, non potendosi definire lo spostamento del centro di massa dell’ultimo livello (v. §
7.3.4.2 delle NTC), lo spostamento dC da assumersi per la curva di capacità può essere coerentemente
assunto come lo spostamento medio tra quello delle diverse pareti, pesato con le corrispondenti masse
sismiche.
Nella modellazione globale eventuali porzioni di muratura in grado di accoppiare la risposta degli elementi
verticali possono essere considerate parte del sistema resistente, quando siano verificate entrambe le
seguenti condizioni:
• la porzione considerata sia sorretta da un architrave, da un arco o da una piattabanda strutturalmente
efficace, che ne garantisca il sostegno anche nel caso in cui la stessa sia fessurata e danneggiata dal sisma;
• essa sia efficacemente ammorsata alle pareti che la sostengono (ovvero sia possibile confidare in una
resistenza orizzontale a trazione, anche se limitata) o si possa instaurare nella porzione un meccanismo
resistente a puntone diagonale (ad esempio per la presenza di una catena o di un elemento accoppiato
resistente a trazione).

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Analisi dello stato attuale
Verifiche globali – Muratura, edifici isolati
Nel caso dell’analisi statica non lineare la capacità in spostamento relativa ai diversi stati limite è
valutata, sulla curva taglio di base-spostamento, nei modi appresso indicati:
• SLC: per la definizione della bilineare equivalente lo spostamento ultimo è dato dal minore
tra quelli forniti dalle seguenti due condizioni:
• quello corrispondente ad un taglio di base residuo pari all’80% del massimo;
• quello corrispondente al raggiungimento della soglia limite della deformazione angolare a SLC in
tutti i maschi murari verticali in un qualunque livello di una qualunque parete ritenuta significativa
ai fini della sicurezza (questo controllo può essere omesso nelle analisi quando i diaframmi siano
infinitamente rigidi o quando sia eseguita l’analisi di una singola parete).
• SLV: per la definizione della bilineare equivalente lo spostamento ultimo è pari a ¾ dello
spostamento a SLC.
• SLD: lo spostamento corrispondente è il minore tra gli spostamenti ottenuti dalle seguenti
due condizioni:
• quello corrispondente al limite elastico della bilineare equivalente allo SLV;
• quello corrispondente al raggiungimento della resistenza massima a taglio in tutti i maschi murari
verticali in un qualunque livello di una qualunque parete ritenuta significativa ai fini dell’uso della
costruzione (e comunque non prima dello spostamento per il quale si raggiunge un taglio di base
pari a 3/4 del taglio di base massimo).
• SLO: lo spostamento corrispondente è pari a 2/3 di quello allo SLD.
Per costruzioni con struttura portante in muratura armata, le suddette soglie della deformazione
angolare di interpiano sono maggiorate moltiplicandole per un fattore 4/3.

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Analisi dello stato attuale
Verifiche globali – Muratura, edifici isolati
Meccanismi di collasso da considerare durante le verifiche:
Nei maschi murari i principali meccanismi di rottura nel piano sono:
• pressoflessione;
• taglio-scorrimento;
• taglio con fessurazione diagonale.
Nelle fasce di piano i possibili meccanismi di rottura nel piano sono:
• pressoflessione;
• taglio.
Per le valutazioni relative al taglio, sia nei maschi, sia nelle fasce, si distinguono due
famiglie di murature:
• le murature a tessitura irregolare, con rottura per trazione diagonale governata dal
parametro t0;
• le murature a tessitura regolare, per le quali la fessurazione può essere “a scaletta”,
ossia con andamento diagonale attraverso i giunti di malta (governata dal parametro di
resistenza fv0, associato idealmente alla crisi dei giunti), oppure diagonale attraverso gli
inerti della muratura (governata dal parametro di resistenza fv,lim).

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Analisi dello stato attuale
Verifiche globali – Muratura, edifici in aggregato
Un aggregato edilizio è il risultato di una genesi articolata e sovente non unitaria, dovuta a
molteplici fattori (sequenza costruttiva, uso di materiali diversi, mutate esigenze, etc.).
Nell’analisi di un edificio facente parte di un aggregato edilizio occorre tenere conto delle
interazioni derivanti dalla contiguità strutturale con gli edifici adiacenti, connessi o in aderenza
ad esso.
Step 1: Identificare l’Unità Strutturale (US)
L’US è caratterizzata da comportamento strutturale unitario nei confronti dei carichi orizzontali e
verticali per cui, nell’individuarla, si terrà conto della tipologia costruttiva e del permanere di
elementi caratterizzanti, anche al fine di definire interventi coerenti con la configurazione
strutturale.
L’US deve comunque garantire con continuità il trasferimento dei carichi in fondazione e,
generalmente, è delimitata o da spazi aperti, o da giunti strutturali, o da edifici contigui costruiti,
ad esempio, con tipologie costruttive e strutturali diverse, o con materiali diversi, oppure in
epoche diverse.
Step 2: Estendere, in fase preliminare, le indagini conoscitive a porzioni delle US adiacenti al
fabbricato in esame, al fine di analizzare:
• le azioni (sia verticali che orizzontali) provenienti da solai o da pareti di US adiacenti;
• le spinte di archi e volte appartenenti ad US contigue;
• le spinte provenienti da archi di contrasto o da tiranti ancorati su altri edifici;
• i martellamenti tra US adiacenti.

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Analisi dello stato attuale
Verifiche globali – Muratura, edifici in aggregato
Analisi di una US secondo i metodi utilizzati per edifici isolati, se effettuata modellando in
maniera approssimata (o addirittura trascurando) l'interazione con i corpi di fabbrica
adiacenti, assume un significato largamente convenzionale, per cui la determinazione
della capacità sismica globale dell'US può essere eseguita attraverso metodologie
semplificate.
• solai dell'edificio di rigidezza trascurabile
• analisi delle singole pareti dell’US, ciascuna analizzata come struttura indipendente, soggetta
ai carichi verticali di competenza ed all'azione del sisma nella direzione parallela alla parete;
• caso in cui la parete oggetto di verifica abbia continuità con quella di una US adiacente (ad
esempio nel caso delle facciate di aggregati in linea) è necessario stimare se l’azione sismica
da prendere in considerazione non debba essere incrementata rispetto a quella derivante
dalle sole masse dell’US in esame. L'analisi e le verifiche di ogni singola parete seguono i
criteri esposti nei punti precedenti.
• solai infinitamente rigidi o di rigidezza significativa, la verifica agli stati limite ultimi
e/o di esercizio di una US in aggregato può essere svolta, anche per edifici con più di
due piani, mediante l'analisi statica non lineare analizzando e verificando
separatamente ciascun interpiano dell'edificio e trascurando la variazione della forza
assiale nei maschi murari dovuta all'effetto dell'azione sismica.
Con l'esclusione di unità strutturali d'angolo o di testata, così come di parti di edificio
non vincolate o non aderenti su più lati alle US contigue (es. piani superiori di un edificio
di maggiore altezza rispetto alle US adiacenti), l'analisi può anche essere svolta
trascurando gli effetti torsionali, ipotizzando che i solai, infinitamente rigidi, possano
unicamente traslare nella direzione considerata dell'azione sismica.

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Analisi dello stato attuale
Verifiche globali – Muratura, edifici semplici
Edifici semplici §7.8.1.9
È consentito applicare le regole semplificate di cui al § 7.8.1.9 Se allo SLV, agS ≤ 0,35g, non sono
delle NTC utilizzando, al posto della resistenza caratteristica necessarie né analisi né verifiche di
a compressione fk, il valore medio fm, diviso per il fattore di sicurezza, purché la costruzione soddisfi
confidenza. Oltre alle condizioni ivi prescritte è necessario alcune condizioni integrative, di
che, dopo l’eventuale intervento di adeguamento, risulti carattere prevalentemente geometrico
verificato quanto segue:

• i solai siano in grado di svolgere la funzione di diaframma di piano, siano ben collegati alle pareti e
siano in grado di evitare il ribaltamento delle pareti fuori dal loro piano;
• tutte le aperture abbiano architravi dotati di adeguata resistenza flessionale;
• tutti gli elementi spingenti, comprese le coperture a falda, eventualmente presenti siano dotati di
accorgimenti atti ad eliminare o equilibrare le spinte orizzontali e a inibire lo scivolamento dei vari
elementi (es. presenza di connessioni quali chiodi, viti o staffe tra tutti gli elementi delle coperture
a falda con struttura lignea);
• tutti gli elementi ad elevata vulnerabilità, anche non strutturali, siano stati eliminati o resi sicuri
(ad esempio comignoli, cornicioni ecc.);
• le pareti ortogonali siano tra loro ben collegate
• le murature non siano a sacco o a doppio paramento o, in generale, di cattiva qualità e scarsa
resistenza (es. muratura in “forati”, muratura con pietre tondeggianti di fiume o pareti di spessore
chiaramente insufficiente).

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Analisi dello stato attuale
FASE 6: Analisi strutturale e verifiche di sicurezza statica/vulnerabilità sismica
Strutture in legno
• I collegamenti tra differenti elementi lignei devono essere ripristinati nella loro funzionalità
statica, mantenendo valori di rigidezza simili a quelli posseduti dalla struttura originaria, a
meno di evidenti riconosciute carenze strutturali/costruttive.
• Il ripristino della continuità strutturale tra parti diverse di uno stesso elemento può essere
realizzato mediante collegamenti tradizionali a secco utilizzando, quando possibile, elementi
lignei o, in alternativa, metallici o altri riconosciuti idonei. Adesivi strutturali, in alternativa
a collegamenti meccanici, possono essere usati con cautela e comunque non per
trasmettere tensioni di trazione ortogonali al piano di incollaggio.
• Nel progetto di un intervento su elementi lignei è opportuno garantire la possibilità di
variazione dimensionale dell'elemento a seguito di variazioni di umidità, per evitare stati di
coazione. Sono da evitarsi interventi che producano manomissioni delle fessure longitudinali
da ritiro (cretti) o che impediscano, in qualsiasi modo, dilatazioni e ritiri trasversali del legno.
• Nella definizione dello schema strutturale occorre tenere conto, in generale, anche degli
altri elementi che possono interferire, a livello di comportamento globale, con la struttura
lignea in esame, considerando, ove necessario, anche dei possibili effetti sul
comportamento dell’intero edificio.
• A tale riguardo si deve anche osservare che, generalmente, la struttura lignea costituisce
parte essenziale nel comportamento statico di insieme dell'edificio. Conseguentemente,
modificazioni staticamente importanti della struttura lignea necessitano di valutazioni
complessive atte a valutare l'interazione tra elementi lignei e non lignei nonché l'effettivo
contributo delle stesse membrature lignee al comportamento strutturale globale.

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Progetto dell’intervento

Analisi – verifiche – progetto dell’intervento di messa in sicurezza

Intervento di ADEGUAMENTO
La struttura esistente viene sottoposta ad interventi che le consentono di arrivare al soddisfacimento del
100% dei requisiti previsti dalle attuali Norme Tecniche per le Costruzioni.
Intervento di MIGLIORAMENTO
La struttura esistente viene sottoposta ad interventi che le consentono di
arrivare ad un maggiore livello di sicurezza rispetto a quello iniziale, pur non
arrivando al soddisfacimento del 100% dei requisiti previsti dalle attuali Norme
Tecniche per le Costruzioni. Il miglioramento può essere effettuato per
azione del vento, gravitazionale, o sismica.
NOTA: In questi 2 casi, gli interventi comportano variazioni strutturali
significative, che richiedono la verifica GLOBALE del fabbricato e dei suoi
componenti (modellazione e analisi della situazione post intervento)

Intervento di NOTA 1: L’intervento locale, se effettuato su numerosi


RAFFORZAMENTO LOCALE elementi può alterare la gerarchia delle modalità di collasso e
(intervento locale) configurarsi come intervento globale (i.e. intervento globale
Si tratta di interventi che interessano come «somma» di svariati interventi locali).
SINGOLARMENTE gli elementi strutturali o, NOTA 2: Interventi locali adeguatamente progettati possono
al più, porzioni di edificio, senza modifiche produrre sensibili miglioramenti delle prestazioni strutturali.
sostanziali del comportamento globale del Da preferire prima l’esecuzione
fabbricato del quale quindi non si richiede di interventi locali e successivamente valutare la
una verifica globale post intervento. necessità di Adeguamento/Miglioramento.

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Progetto dell’intervento
Riparazione o intervento locale

Gli interventi di questo tipo riguarderanno singole parti e/o elementi della struttura. Essi
non debbono cambiare significativamente il comportamento globale della costruzione e
sono volti a conseguire una o più delle seguenti finalità:
• ripristinare, rispetto alla configurazione precedente al danno, le caratteristiche iniziali
di elementi o parti danneggiate;
• migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non
danneggiati;
• impedire meccanismi di collasso locale;
• modificare un elemento o una porzione limitata della struttura;
Il progetto e la valutazione della sicurezza potranno essere riferiti alle sole parti e/o
elementi interessati, documentando le carenze strutturali riscontrate e dimostrando che,
rispetto alla configurazione precedente al danno, al degrado o alla variante, non vengano
prodotte sostanziali modifiche al comportamento delle altre parti e della struttura nel suo
insieme e che gli interventi non comportino una riduzione dei livelli di sicurezza
preesistenti.

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Progetto dell’intervento
Tecniche di adeguamento/miglioramento sismico
Co: Curva di capacità della struttura non rinforzata
Cs: Curva di capacità della struttura rinforzata
INCREMENTO DELLA RIDUZIONE DELLA
CSL ≥ DSL
Accelerazione Spettrale

Ds
CAPACITA’ DOMANDA
Punto di prestazione
struttura rinforzata
Do

Punto di prestazione
Cs struttura originale

Incremento della

Accelerazione
Co
Spostamento Spettrale
capacità resistente
Do: Curva di domanda della struttura non rinforzata
Ds: Curva di domanda della struttura rinforzata smorzamento crescente
Accelerazione Spettrale

Accelerazione Spettrale

Ds=Do

Punto di prestazione
struttura rinforzata

T1 T2 Periodo
senza con
Co Cs
Incremento della isolamento isolamento
capacità in spostamento

Spostamento
Spostamento Spettrale
Accelerazione Spettrale

Do Punto di prestazione smorzamento crescente


struttura rinforzata
Ds
Punto di prestazione
struttura originale

Cs
T1 T2 Periodo
Co Incremento della senza con
Spostamento Spettrale
capacità dissipativa isolamento isolamento

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Progetto dell’intervento
Nuove NTC e intervento di Miglioramento

La valutazione della sicurezza e il progetto di intervento dovranno essere estesi a tutte le


parti della struttura potenzialmente interessate da modifiche di comportamento, nonché
alla struttura nel suo insieme.
la valutazione della sicurezza è obbligatoria e finalizzata a determinare l’entità massima
delle azioni, considerate nelle combinazioni di progetto previste cui la struttura può
resistere con il grado di sicurezza richiesto. Essa riguarderà necessariamente, oltre ai
possibili meccanismi locali, la struttura nel suo insieme.
Combinazione

ζE ≤ 1.0
sismica

ζE ≥ 0.6 (costruzioni classe III ad uso scolastico o di classe IV)


Negli altri casi ζE deve essere incrementato almeno di 0.1

Nel miglioramento mediante l’impiego di isolatori sismici → ζE ≥ 1.0; in tal caso devono
essere valutate accuratamente le conseguenze che opere particolarmente invasive
possono indurre sulle strutture esistenti.
L’intervento di miglioramento può essere effettuato nei confronti anche soltanto di alcune
categorie di azioni quali, indicativamente ma non esaustivamente, le azioni del vento, le
azioni sismiche, le azioni gravitazionali, fermi restando gli obblichi indicati al § C.8.3.

Prof. Walter Salvatore - Verifica, rafforzamento e miglioramento sismico degli edifici esistenti secondo le NTC
Progetto dell’intervento
Nuove NTC e intervento di Miglioramento
Intervento di isolamento sismico

Sovrastruttura → ζE ≤ 1.0 (comunque ≥ 0.6 - costruzioni classe III ad


uso scolastico o di classe IV)
NB: è ammesso ζE ≤ 1.0 perché si tratta di miglioramento

- Piano di isolamento devono rimanere in campo


ζE ≥ 1.0
- Sottostruttura elastico anche agli SLV

Il progetto del piano di isolamento e della sottostruttura deve seguire CAP 7.10
(costruzioni con isolamento e/o dissipazione), garantendo:
• sostegno dei carichi verticali con elevata rigidezza in direzione verticale e bassa
rigidezza o resistenza in direzione orizzontale,
• permettendo notevoli spostamenti orizzontali;
• dissipazione di energia, con meccanismi isteretici e/o viscosi;
• ricentraggio del sistema;
• vincolo laterale, con adeguata rigidezza, sotto carichi orizzontali di servizio (non
sismici).

Prof. Walter Salvatore - Verifica, rafforzamento e miglioramento sismico degli edifici esistenti secondo le NTC
Progetto dell’intervento
Nuove NTC e intervento di adeguamento
Intervento di adeguamento → raggiungere i livelli di sicurezza richiesti per gli edifici di
nuova costruzione.
• La valutazione della sicurezza è obbligatoria e finalizzata a stabilire se la struttura, a seguito
dell’intervento, è in grado di resistere alle combinazioni delle azioni di progetto con il grado di
sicurezza richiesto dalle NTC per le nuove costruzioni.
• Non è necessario il soddisfacimento delle prescrizioni sui dettagli costruttivi (armatura minima,
passo delle staffe, dimensioni minime di travi e pilastri, ecc.) valide per le costruzioni nuove, purché
il progettista dimostri che le prestazioni previste per i vari stati limite sono comunque garantite.
L’adeguamento è obbligatorio quando si intenda:
a) sopraelevare la costruzione → ζE ≥ 1.0
b) ampliare la costruzione mediante opere ad essa strutturalmente connesse e tali da alterarne
significativamente la risposta → ζE ≥ 1.0
c) apportare variazioni di destinazione d’uso che comportino incrementi dei carichi globali verticali in
fondazione superiori al 10% (obbligatorie le verifiche locali)→ ζE ≥ 0.8
d) Modifica dell’organizzazione strutturale → ζE ≥ 1.0
e) apportare modifiche di classe d’uso che conducano a costruzioni di classe III ad uso scolastico o
di classe IV. → ζE ≥ 0.8

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Valutazione di Ponti Esistenti
Indicazioni Aggiuntive
Le indicazioni aggiuntive per i ponti esistenti riguardano
Criteri Generali;
• Qualora non sia possibile rispettare le indicazioni inerenti la “distanza tra costruzioni
contigue” e gli “spostamenti relativi in appoggi mobili” occorre porre in essere idonei
accorgimenti finalizzati a ridurre le conseguenze.
• gli esiti delle verifiche devono permettere di stabilire quali provvedimenti adottare
affinché l’uso della struttura possa essere conforme ai criteri di sicurezza delle NTC e alle
norme funzionali e di sicurezza dell’esercizio
• Metodi di Analisi e criteri di verifica
• Classificazione degli interventi

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Valutazione di Ponti Esistenti
Metodi di Analisi e criteri di verifica
• Analisi lineare statica o dinamica
Si adottano le regole introdotte con riferimento agli edifici esistenti per l’analisi con spettro
elastico (q=1) e l’analisi con spettro di progetto (q>1). L’applicabilità dell’analisi con spettro
elastico (q=1) è verificata secondo quanto previsto per gli edifici esistenti.
• Analisi non lineare statica
Il metodo, nella sua versione più semplice, consiste nell'applicazione alla struttura di un
sistema di forze statiche di intensità crescente fino al raggiungimento della capacità
massima in termini di resistenza o di deformabilità. La struttura viene ridotta ad un sistema
bilineare equivalente ad un grado di libertà. La domanda di spostamento al periodo
dell’oscillatore equivalente T si ottiene mediante spettro di risposta inelastico. In assenza
di più accurate determinazioni quest’ultimo può essere approssimato con le seguenti
espressioni:
SDi(T) = SDe(T) T ≥ TC

S (T) = SDe(T) 1+ (q −1) TC  T <T
 Di
 q  T 
C q = mSe(T) / Fy m= ∑m φ i i

M e Fy sono rispettivamente massa e la


resistenza dell’oscillatore equivalente

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Valutazione di Ponti Esistenti
Metodi di Analisi e criteri di verifica
• Analisi non lineare statica
La verifica consiste nel controllare che la configurazione della struttura corrispondente alla
domanda in spostamento del sistema equivalente produca domande di duttilità compatibili
con le rispettive capacità e forze di taglio minori delle rispettive resistenze.
Si distinguono due casi:
a) Ponti a travi semplicemente appoggiate: costituiti da impalcati semplicemente appoggiati
sulle pile sono modellabili in ogni caso come sistemi ad un grado di libertà.
a) In direzione trasversale ciascuna pila costituisce un oscillatore semplice la cui massa m è data dalla
somma della massa efficace della pila e della massa dell'impalcato ad essa afferente.
b) In direzione longitudinale si possono avere due casi:
a) le travate siano in qualche modo vincolate ad avere uno spostamento rigido → ponte assimilabile a
oscillatore semplice
b) ciascun sistema pila-impalcato è indipendente da quelli contigui (su ogni testa-pila un impalcato è
vincolato con appoggi fissi e l'altro con appoggi scorrevoli). → ciascuna pila è assimilabile ad un oscillatore
semplice
• b) Ponti con impalcato continuo.
• Caso 1: massa corrispondente al primo modo di vibrazione è non inferiore all’80% della massa totale
La versione più semplice del metodo è applicabile
• Caso 2: massa modale inferiore all’80%. Una possibilità è quella di eseguire ripetutamente il
procedimento sopra indicato con riferimento a una singola distribuzione di forze, con le distribuzioni
derivanti da ciascuno dei modi considerati e ricavando per ciascun caso la corrispondente risposta in
termini di distorsione degli elementi duttili. La risposta complessiva per tali elementi si ottiene
quindi con la regola SRSS oppure CQC. Le sollecitazioni agenti negli elementi/meccanismi fragili si
ottengono infine mediante condizioni di equilibrio. Per quanto riguarda il punto di controllo da
adottare per ciascuna distribuzione di forze, l’esperienza ha mostrato che la scelta più opportuna
consiste nell’assumere come punto il nodo avente la massima ampiezza modale.

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Valutazione di Ponti Esistenti
Metodi di Analisi e criteri di verifica
• Verifica dei meccanismi duttili
Gli elementi soggetti a presso-flessione sono verificati confrontando la domanda di
rotazione rispetto alla corda con la rispettiva capacità.

φy e φu sono le curvature di snervamento e


ultima della sezione trasversale
θy (N ) = φy (N )
Ls
3 dell’elemento, ottenute approssimando il
diagramma M-φ ad una bilineare.
[
θu (N) = θy (N) + φu (N) −φy (N) Lp1− ]  0.5Lp 

Ls 
Ls e Lp(= 0.10 Ls) sono la lunghezza di taglio e
 quella della cerniera plastica
Verifica agli SLC

θSLC= θu(N) γ el = 1 .5
1
γel
φy φu

Verifica agli SLV la capacità è pari a ¾ di quella per lo SLC.

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Valutazione di Ponti Esistenti
Metodi di Analisi e criteri di verifica
• Verifica dei meccanismi fragili
• Il valore di verifica della domanda per sollecitazione di taglio è:
• quello fornito dall’analisi, se a entrambe le estremità dell’elemento la distorsione non
supera il valore di snervamento (l’elemento è elastico);
• quello equilibrato dai momenti di estremità, limitati al loro valore di snervamento
quando risulta Θu > Θy per una o entrambe le estremità.
h-x A
Vu =Vc +VN +Vs Vc =0.8Ack fc VN = N Vs = sw fyz
2Ls s
Dove As, Asw sono rispettivamente l’area della sezione di calcestruzzo interna alle staffe e
quella dell’armatura trasversale, h, x e z l’altezza efficace della sezione, la profondità
dell’asse neutro e il braccio delle forze interne, s il passo delle staffe. Il parametro k = k(µ∆)
varia in generale tra 0.29 e 0.1 in funzione della duttilità in spostamento dell’elemento (tra
1 e 4) e tiene conto del degrado ciclico del contributo del calcestruzzo alla resistenza a
taglio.
Il valore della resistenza a taglio da impiegare nelle verifiche (SLV e SLC) è quello sopra
riportato diviso per un coefficiente di sicurezza pari a γel = 1.25.

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Valutazione di Ponti Esistenti
Classificazione degli interventi
• Interventi di riparazione o locali
Purché il numero delle corsie fisiche non sia incrementato, e ove non ricorrano gli estremi
per l’esecuzione di interventi di miglioramento o adeguamento, possono ricadere in
questa categoria i seguenti interventi:
• Sostituzione dei vincoli, a condizione che ciò non comporti una variazione di rigidezza
del sistema “pile-vincoli” superiore al 10%.
• Allargamento della piattaforma dedicata all’esercizio principale dell’infrastruttura (al
fine di aumentare la superficie carrabile, ovvero la superfice disponibile per il transito
ciclo-pedonale). In tal caso le verifiche dell’impalcato devono essere effettuate, in
generale, considerando i carichi variabili previsti dalle NTC. E’ possibile, con adeguata
motivazione e adottando apposite limitazioni d’uso, considerare i carichi variabili
previsti nel progetto dell’impalcato originario.
• Sostituzione degli impalcati. Le verifiche dell'impalcato di nuova realizzazione, in
generale, devono essere effettuate considerando i carichi da traffico previsti dalle NTC.
Per i ponti ferroviari, considerando che tutte le linee ferroviarie esistenti sono
classificate secondo i massimi carichi ammessi a circolare, le verifiche dell'impalcato di
nuova realizzazione possono essere effettuate adottando i carichi da traffico previsti nel
progetto dell'impalcato originario ovvero utilizzando i carichi relativi alla categoria di
linea cui l'opera appartiene.
• La combinazione degli interventi indicati nei punti precedenti, purché essa non
determini la necessità di interventi di miglioramento o adeguamento

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Valutazione di Ponti Esistenti
Classificazione degli interventi
Interventi di miglioramento
• Interventi finalizzati ad accrescere la capacità dell’opera nel suo insieme.
• Interventi finalizzati a mitigare gli effetti dell’azione sismica. Possono rientrare in questa
fattispecie anche gli interventi che modificano lo schema statico della travata (ad esempio
mediante l’uso di nuovi impalcati a trave continua o mediante la creazione di una catena
cinematica tra campate adiacenti) con o senza l’impiego di sistemi di isolamento e/o
dissipazione, purché non determinino incremento delle sollecitazioni trasmesse alla
sottostruttura.
• La combinazione degli interventi indicati nei punti precedenti, purché essa non determini la
necessità di interventi di adeguamento.
Interventi di adeguamento
• Interven[ di adeguamento finalizza[ a mi[gare l’azione sismica → valutazione della sicurezza
limitata alle sole strutture di elevazione se non siano previsti interventi di rinforzo delle
strutture in elevazione. Possono rientrare in questa fattispecie gli interventi che modificano lo
schema statico della travata (ad esempio mediante l’uso di nuovi impalcati a trave continua o
mediante la creazione di una catena cinematica tra campate adiacenti) con o senza l’impiego
di sistemi di isolamento e/o dissipazione.
• Ove non ricorrano condizioni diverse, gli interventi inerenti l’adeguamento sismico di
infrastrutture esistenti progettate e realizzate antecedentemente alla classificazione sismica
dell’area su cui insistono o nel rispetto di una normativa tecnica antecedenti delle Norme
Tecniche possono inquadrarsi nella lettera c) del § 8.4.3, per essi, pertanto, si può assumere
ζE=0,80.

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Conclusioni

Le nuove NTC introducono al Cap.8 differenti dettagli e aspetti innovativi per la valutazione di
edifici esistenti. In particolare:
1. Criteri Generali → importanza della fase conoscitiva, finalità delle verifiche di sicurezza. Tali
aspetti devono essere esplicitati dal progettista all’interno di un’apposita relazione tecnica.
2. Valutazione della sicurezza
• introduzione di parametri sintetici per la stima della sicurezza nei confronti delle azioni statiche e
della vulnerabilità sismica.
• Necessità di verificare gli edifici esistenti sia nei confronti delle azioni non sismiche sia di quelle
sismiche.
• modalità di utilizzo di una costruzione, considerato anche il raggiungimento di un certo valore ζE,
deve essere valutata di volta in volta dal progettista di concerto con la proprietà o con l’ente
responsabile della gestione.
• Introduzione del concetto di tempo di intervento Tint, […] utile per la valutazione della "gravità
dell'inadeguatezza sismica", che indica il periodo convenzionale di tempo entro il quale attivare il
rimedio.
3. Definizione del modello di riferimento per le analisi
• Aspetti
• Organizzazione della campagna di indagini per le costruzioni di C.A.
• Definizione delle resistenze di progetto per la muratura
4. Verifiche di sicurezza
• Verifiche da eseguire sulla muratura
5. Definizione di intervento locale, intervento di miglioramento e intervento di
adeguamento.
6. Indicazioni aggiuntive relative ai ponti esistenti

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