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[a Giancarlo Rinaldi Diodoro di Tarso, Antiochia ele ragioni della polemica antiallegorista Ricerche patristiche in onore di Dom Basil Studer OSB Augustinianum 33 (1993), pp. 407-430 DIODORO DI TARSO, ANTIOCHIA E LE RAGIONI DELLA POLEMICA ANTIALLEGORISTA 1. Ba Diodoro di Tarso ! pit che a Luciano, biblista ¢ martire, che dobbiamo guardare come alliniziatore dell'indirizzo esegetico che si suole denominare ‘antiocheno'. opera di Diodoro, in ogni caso, é stata a buon diritto definita "un momento di rottura rispet- to agli indirizzi ¢ agli esiti della precedente esegesi" . Queste considerazioni contribuiscono a rendere ancor pid grave la perdita 1 Di noble famiglia, Diodoro vive ad Antochia fino al 372, quando vie- ne eslato da Valente. Nel 378 viene nominato vescovo di Tars; con que- sta carica @ricordato trai partecipanti al Conelio di Costantinopoli del 381. La sua morte dove avvenire poco prima del 392, anno per il quale & atesta- {0 un certo Valerius come veseovo di Tarso. Fu alievo di Silvano di Tarso (ct. Bas, ep. 244,3 dove non & chiaro se abbia seguko le lesion ad. Anti shia 0 « Tans) ¢ di Eusebio di Emesa (ef. Hier, vir ill 119, Diodoro Perfeciond i suoi studi ad Atene. Per i dati biografici su Diodoro ai Tarso aft. tra Tatro L. Abramowaki, sv. Diodore de Tare, in DHGE 4,960, cal. 496-504; G. Bardy, sv. Diodore, in Dict. de Spirit. 3, 1955, col. 986-993; ‘A. Palmieri, Diodoro di Tarso: sua vitae sue opere, in Bessarione 32(1916), 1p. 180-197 (che dichiara di utlizare il voluminoso ma poco ltto lavoro in lingua massa di N. Fetisot, Diodoro di Taro. Saggio di ricerca di storia ec- clesiastica sulla vita ¢ sulla sua atvita, Kiev 1915 di ben 456 pagine)s M. Simonetti, sv. Diodoro di Tarso, in DPAG, 1, Roma 1983, col. 967-968; E. Venables, sv. Diodorus 3, in W. Smith - H. Wace, A Dict. of Chris. Bio- sraphy, I, London 1877, pp. 836-840. Per una bibliografia sistematica su Diodoro di Tarso e la sua opera rimando a M. Geerard, Clavis Patrum Gracconum, Ml, Turnhout 1974, pp. 342-344 ed alle pp. CIX-CXIV dein. troduzione di J. M. Oliver al Commentario ai Salmi di Diodoro citao qui sotto alla nota 2. 2 Coa M, Simonetti, Lettera e/o allegora.” Un contributo alla storia deltesegesi patristca, Roma 1985, p. 159, 408 G. Rinatpr quasi totale degli scritti di questo esegeta ¢ tra questi, in partico- lare, quella del Tis B.agop Gewplas Kal AXdnyopias 5 ‘A motivo del naufragio della letteratura diodorea, oggi il lavoro degli studiosi devessere particolarmente diretto: 1. alla valutazione dei cataloghi delle opere di Diodoro redatti da autori tardi 4 3 Questo titolo c'é trasmesso dal lessico Suda (cfr. nota seguente) nel catalogo delle opere i Diodoro, tra T Els ras Tlapoilas e I Eis. toy ‘Eeeknpraoriy. Male informazioni di questo lesico dipendono qui da Teo- doro it Lettre che &, a sua vols, un compilatoe; pertanto secondo O. Bar- dlenhewer, Geschichte der altirchlichen Literatur, 11, Freiburg i. Breisgau 1912, p. 307 non si tratterebbe ai un vero e proprio trattato ma della pre- fazione a qualche commentario alla Seitura. Di diverso avviso A. Vacca 1 "Wcoria”esegetica della scula antiochena, in Id, Siti di eruizione ¢ i filblogia, 1, Roma 1952, pp. 101-102 (originariamente in Biblica1(920) 14-36) L. Marit, Erudespreliminares& edition de Diodore de Tarse sur Tes Psaumes, Paris 1983, pp. 139-134 rine che i too ctato dal lessico biranting xia probabilmente da idenificare con la lunga prefazione al salmo 11 composta per ilanciare” le te compicue omelie origeniane su questo stesso slo. Al fini della presente indagine la consstenza di questa trata tione non ha tanto valore quanto il contenuto delle idee che vi sono connes- 4 Possiamo utilizzare il catalogo greco di Teodoro il Lettore (ap. Suda, Lexicon, ed. A. Adler, I, Leipzig 1981, p. 108, n_ 1149), ed cataloghi se riaci di Bathadbeshabba ‘Arbaia (VI see .C), Storia eccesiastica in PO 23, 1982, pp. 315-316 e di Ehedjem di Nisbi a. 1318), Catalogo de libri acct. tati dai nesorani ci Siri, in J. 8. Assemani, Bibliotheca orientalis Clemen- tino = Vatican, Ill, 1725, pp: 28-29. Ebedjea atribusce a Diodoro ben 60 opere. Quest catalog testimoniano gli interesi prevalenti delfautore. B fspicabile una wtilzzazione'simotia’ di quest Hite. Le teximonianze sii he (elle quali cf. i lvor cat pit gid alla nota 5) dovrebbero andare ad ltegrare Tampio ed ancor fondamentale catalogo del Fabricius rtampato in PG 33, 15451552 e basato prevalentemente sila trdzione greca. Hier, vir 119 ricorda Ia sopravvivenza alla sua epoca di commentar alle epstle pact e di moke alte opere nelle qual Diodoro avrebbe iflsso la dot fa di Eosebio di Emesa ed avrebbe dimostrato ignoranza in fato i eukura profana; quesalkima accusa di Girolamo ¢infondata, come vedremo in s8- fnito. Da Teodoro il Lettre sappiamo che Diodoro avrebbe commentato fot bi bi. “Tra le opere apologetiche vanno ricordste: Adversum Photinum, Mal- chionem, Sabelium et Marcellum (That, hacret. fab. comp. 2l1 {PG 83, 5398) attesta esistenza di srt conto Paolo di Samosata,Sabelo, Marcello «© Fotinoy, De eo quod sit unus Deus in Trinitate (conto fi eunomi ‘Adverus Melchisedictas, Contra Tudacos (im dic Hb; Contra Manichacos

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