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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane
Anno XIX - n° 199A Maggio 2019

L’Editoriale Il sovranismo identitario

di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it populista
Verso è davverò così vicino?
una deriva di Nicola Graziani

reazionaria? Ma c'è davvero di che essere sicuri che

E' inutile nascondersi dietro un
dito ma le ultime vicende che
stanno caratterizzando la vita po-
litica italiana confermano come
la tendenza sia quella di avere ini-
ziato un pericoloso percorso di
involuzione che può avere serie
ed imprevedibili conseguenze sul
futuro del nostro paese.
Il fiume di consensi che sta visi-
bilmente premiando la linea pol-
tica di Matteo Salvini sembra
non esaurirsi. Infatti i risultati
nelle Regioni dove si è votato e
gli ultimi sondaggi confermano
come, più che sulla Lega, sia "il
personaggio Salvini ad avere "in-
namorato" gli italiani ed in parti-
colare, elemento questo molto in-
quietante e pericoloso, i giovani
e le donne: basta vedere l'entu-
siasmo trascinante con il quale
viene accolto in qualunque piaz-
za d'Italia si presenti questo ati-
pico personaggio politico.
In maniera sintetica vogliamo
riassumere su questo editoriale
de Il Centro che anticipa di un
numero, il prossimo (il duecente-
simo della sua nobile storia), che
segue a pag. 2
il sovranismo identitario populista sia lì lì
per prendersi l'Italia, l'Europa e anche
tutto il resto dei mondi civili? Non fac-
ciamoci illusioni, Lega e Cinque Stelle
difficilmente usciranno ridimensionati dal
turno amministrativo ed europeo di fine
mese. Anzi, soprattutto la prima pare
destinata a guadagnare consensi, e non
pochi. Ma trasformarsi da forza di suc-
cesso in forza del futuro ce ne corre, e
corre tanto.
Diamo un'occhiata al di fuori dei nostri
confini, in realtà dove il populismo è più
antico del nostro oppure la destra si è
appena riaffacciata nel gioco dei partiti.
Primo caso: Germania, Austria, Svezia.
Nelle prime due il populismo è ben lon-
tano dallo sfondare il 20 percento; nella
terza si è fermato al 18, mentre i son-
daggi lo davano al 24. In Germania come
in Svezia i populisti e i sovranisti sono
isolati e condannati a ballare da soli. In
Austria governano grazie ad una orripi-
lante coalizione con i popolari, che Qual-
cuno li perdoni (i popolari). Ma esauri-
tasi l'idea di dare il doppio passaporto ai
sudtirolesi (per esplicito disinteresse de-
gli stessi) le destre paiono aver rinun-
ciato a fare la rivoluzione. Meglio con-
centrarsi sui conti in rosso dell’Italia (Sal-
vini sei avvertito: con loro in Europa com-
binerai poco, al momento del dunque).
Aggiungiamo il caso spagnolo. Qui chi
è uscito con le ossa rotte dalle elezioni
politiche è il Partito Popolare, emble-
ma del fallimento dai partiti cristiano-
democratici che si mettono a rincorre-
re le destre (l'altro esempio eclatante è
la Csu bavarese). Gli spagnoli, già in-
ventori degli Indignados e di Podemos,
hanno preferito l'usato sicuro del Psoe.
In Francia, poi, la Le Pen non riesce a
prendere il largo nemmeno su un con-
corrente debole come Macron.
Se queste sono le premesse, Grillini e
leghisti potrebbero arrivare in tempi ra-
gionevoli alla fine della corsa, anche
segue a pag. 2
Circolo Culturale Il Centro - Livorno
Giovedì 16 Maggio, h. 18
incontro con i candidati
alle Elezioni comunali di Livorno
Pietro Caruso
capolista PD
Eleonora Agostinelli
Matteo Vivoli
Martedì 28 Maggio, h. 18
Assemblea Soci
per approvazione bilancio
esercizio 2018
 2 Politica
dalla prima pagina
Verso una deriva
reazionaria?
sarà ricordato, con una edizione spe-
ciale, in giugno, alcuni degli aspetti che
caratterizzano la linea politica salvinia-
na.
1) la liberazione dai "legami troppo
stretti" imposti dai regolamenti, per
molti versi discutibili, dalla Comunità
Europea contro la quale si sta svilup-
pando una polemica senza limiti e con-
fini come se i nostri guai e mali sociali,
economici e di ritardato sviluppo in
molte aree del paese, dipendessero
esclusivamente dalle "vessazioni" im-
poste dai rigidi regolamenti comunita-
ri.
Le elezioni per il rinnovo del Parlamen-
to Europeo del 26 maggio, nelle spe-
ranze dei cosiddetti "sovranisti", sono
viste come una specie di "liberazione"
e dai "perfidi giochi" dei burocrati eu-
ropei, questa "matrigna" che impedi-
sce quelle "libertà di movimento" che
invece la "destra europea" esige e pre-
tende.
2) Le disposizioni normative contenu-
te nel cosiddetto "Decreto Salvini", de-
stinate ad avere una maggiore impat-
to sui migranti ma anche sulla società
italiana nel suo complesso, sono l'abro-
gazione della protezione umanitaria e
la destrutturazione del sistema di ac-
coglienza che hanno finito con l'an-
nullare la protezione presente nell'or-
dinamento italiano da 20 anni che ri-
conosceva "lo status" di protezione,
come parte intregrante del diritto d'asi-
lo sancito solennemente dalla nostra
Costituzione.
3) La legittima difesa - Nelle intenzio-
ni di parte della opinione pubblica era
emersa l'esigenza di estendere i limiti
della facoltà alla difesa preventiva. Il
governo giallo-verde ha sfornato un te-
sto il più possibile rispondente alle at-
tese approvando una riforma della le-
gittima difesa che ampia i confini della
cosiddetta "giustizia fai da te" favoren-
do così, indirettamente, l'acquisto del-
le armi e quindi le aziende che le fab-
bricano (come avviene, da sempre,
negli Stati Uniti). Pe ora fanno da freno il Presidente
I casi che abbiamo sollevato sono la delle Repubblica e gli altri istituti costi-
riprova palmare di un graduale spo- tuzionali: auguriamoci che siano suffi-
stamento a destra del governo, ormai cienti ed in particolare che il buon sen-
sempre più condizionato dalla ruvida so della maggiorana degli italiani abbia
irruenza salviniana ed a cui, stanca- possa ancora una volta prevalere.
mente, cerca di opporsi il buon Di Certo "le scorrazzate fasciste" di piaz-
Maio. Allo stato delle cose, le impun- za Loreto a Milano, a Predappio ed a
tature del vicepresidente leghista, ser- Roma non rappresentano e un antidoto
vono solo ad alimentare ed aumenta- a questo marasma reazionario.
re lo stato litigioso di un governo che
sta letteralmente "sballando" questo
nostro povero paese.
Un paese, l'Italia, deluso, preoccupa-
Il sovranismo
to ed ansioso per un futuro sempre più identitario
incerto che sembra volersi "rintana- populista
re" pericolosamente in un qualunqui-
smo di maniera che, se non si pone senza il Caso Siri. La loro miglior ga-
rimedio, potrebbe pericolosamente tra- ranzia in questo momento è un Pd che
sformarsi in una deriva reazionaria al non riesce a svegliarsi.
punto da mettere in discussione la stes- E i cattolici dormono, invece di appro-
sa tenuta democratica. fittare dell'occasione.
Radio Radicale
non deve chiudere!
Vogliamo veramente augurarci che questo governo del cosiddetto "cam-
biamento" non si appresti a varare l'ennesimo provvedimento iniquo e, per
molti versi, suicida, e cioè quello di costringere alla chiusura Radio Radi-
cale a seguito della sospensione della convenzione che prevede un finan-
ziamento indispensabile alla sopravvivenza della testata radiofonica che,
da oltre quarantanni, tutti i governi che si sono succeduti alla guida del
paese, hanno garantito. Sono migliaia le testimonianze dei partiti, delle
associazioni, di personalità della cultura, della scienza,che invitano il go-
verno giallo-verde a non compiere quella che sarebbe una autentica "ne-
fandezza". Recentemente anche l'Autorità per le garanzie nelle comuni-
cazioni (Agcom) è intervenuta autorevolmente invitando il governo che, in
attesa di una complessiva e non più rinviabile riforma della materia, alla
storica emittente politica, venga prorogata l'attuale convenzione che, tra
l'altro, assicura la continuità di un servizio di interesse generale come quello
della trasmissione integrale delle sedute parlamentari.
Ci auguriamo che chi, in questi giorni, anche all'interno della maggioranza
di governo, si è espresso per la continuità dei servizi radiofonici assicurati
da Radio Radicale, voglia sostenerne convintamente la sopravvivenza e
dare un seguito legislativo all'autorevole parere dell'Agcom.
Speriamo che sia evitata l’ennesima "gaffe" di questa strana maggioranza
che sta governando (sic!) il nostro povero paese.
(F.DB)

Notre Dame di Parigi
e l’Europa Cristiana
Potevamo scrivere sull'inconsistente
(almeno nelle ultime settimane, prima
dell'uscita di questo numero della rivi-
sta) campagna elettorale per l'imminen-
te voto a cui sono chiamati i cittadini
per rinnovare il Parlamento europeo.
Potevamo ricordare i reciproci dispetti
tra i ministri dei due partiti al governo in
Italia, o gli sviluppi della guerra in Libia
e le ricadute che potrebbero investire il
nostro paese. Ma c'è un fatto di crona-
ca che travalica la nostra quotidianità,
si riempie di segni emblematici, richia-
ma la nostra identità spirituale e storica.
La televisione e il web hanno portato
nelle case di tutti noi il rogo della catte-
drale di Notre Dame di Parigi. Brucia la
nostra storia, ha detto il presidente della
Repubblica francese Emmanuel Macron.
Anche qualcosa di più: le nostre radici
spirituali e la nostra identità storica sta-
vano bruciando in diretta sui nostri
schermi.
La settimana di Pasqua. Il fuoco. La
notte. Le preghiere dei fedeli intorno alla
cattedrale che brucia. Ci sono incancel-
labili immagini bibliche in tutto questo.
Notre Dame è una delle prestigiose
espressioni di quella civiltà europea del-
le cattedrali che ha preso forma dopo
l'anno Mille e che ha contraddistinto la
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Politica 3
di Francesco Butini
ripresa del mondo europeo. La vita e lo de paese come la Germania che non rie-
sviluppo riprendeva intorno alla costru- sce ancora ad assumere la guida politi-
zione di maestose cattedrali in tutta ca del continente, superando i complessi
Europa. Questi grandi cantieri hanno del proprio passato, e rimanendo inca-
accompagnato il susseguirsi di genera- strato dentro una leadership economi-
zioni di europei, richiamando architetti, co-finanziaria che da sola non scalda il
maestranze, operai, artisti, religiosi, futuro dei popoli. Con un grande paese
nobili, servi. Hanno attirato la meravi- come la Francia dentro il quale torna a
glia (e il timore) dei popoli europei. Han- ribollire malcontento e ribellismo.
no ispirato letterati e pittori. Con potenze continentali come la Rus-
Le cattedrali hanno assistito alle gioie e sia che usano la loro influenza per con-
ai dolori della storia delle nazioni, tra dizionare le democrazie europee, e con
guerre e pestilenze, tra splendori e ric- potenze extra-continentali come gli Stati
chezze. E spesso sono state parzialmen- Uniti e la Cina che si confrontano sem-
te ricostruite, come si ricostruisce la pre più in tutto il mondo.
vita degli uomini nel corso della nostra E l'Italia? Dispersi i partiti storici che
esistenza, quando cadiamo e poi ci rial- hanno fatto la politica del paese, riman-
ziamo, quando siamo colpiti dalla ma- gono cartelli elettorali da agitare e slo-
lattia e poi riusciamo a guarire. gan fritti e rifritti da urlare.
Le grandi cattedrali sono il simbolo del- Anche questa volta la voce dell'Europa
l'Europa cristiana. Se il pensiero di Dio cristiana non si sentirà nelle elezioni ita-
avesse un'architettura, mi sovviene su- liane.
bito lo slancio verso l'alto delle catte- Una fortuna per qualcuno, una mancan-
drali gotiche e la semplicità delle catte- za per altri. Le campane hanno suonato
drali romaniche. a Parigi, ma in Italia no.
Come ha detto un cittadino parigino Nonostante tutto, teniamo duro.
dopo lo spegnimento del terribile rogo,
alla fine anche questa volta Notre Dame
ha tenuto duro. E' stata gravemente
danneggiata, ma non è crollata. E' stata
potentemente scossa, ma ancora sta là,
in mezzo a Parigi, in mezzo all'Europa,
consolatrice per i fedeli e testimone dei
nostri accadimenti.
La destra cattolica e la sinistra atea fran-
cesi hanno avvertito entrambe che qual-
cosa di profondo sarebbe venuto meno
se le fiamme avessero portato la loro
furia devastatrice fino alle estreme con-
seguenze.
Notre Dame ha tenuto duro. Ma l'Eu-
ropa cristiana tiene duro?
Entro la fine di maggio voteremo per il
nuovo Parlamento europeo. Un conti-
nente diviso. A volte anche smarrito.
Con un grande paese come il Regno
Unito che non sa stare né dentro né
fuori dell'Unione europea. Con un gran-
 4 Economia
IL COMPITO DELLE AGENZIE DI RATING
La pagella dell’Italia
di Massimo Cappelli
Un po’ come a scuola, dove trimestral-
mente vengono date agli alunni le pa-
gelle con i giudizi sul loro rendimento,
così anche i Paesi hanno dei valutato-
ri che, in base soprattutto al loro debi-
to pubblico e al loro prodotto interno
lordo, ne stabiliscono la affidabilità in
termini economici. Sono le agenzie di
rating.
Queste agenzie assegnano prevalen-
temente giudizi sulla solidità e solvibi-
lità delle Società quotate sul mercato.
La valutazione si basa sull’esame ri-
goroso di svariati parametri economi-
ci. In base all’esito dell’esame la So-
cietà ha una classificazione che può
essere più o meno buona e che influen-
za nelle decisioni gli operatori econo-
mici che, a torto o a ragione, conside-
rano queste società di rating come
validi punti di riferimento.
Le più conosciute agenzie di rating,
che detengono quasi tutto il mercato,
sono Standard & Poor’s (32%), Mo-
ody’s Investor Service (46%), Fitch
ratings (15%). Sono tutte società pri-
vate, a loro volta controllate dalle au-
torità competenti di ciascun Stato
membro che ad esse si affida. In Ita-
lia la Consob, in collaborazione con le
altre autorità degli stati membri e con
il coinvolgimento, in Europa, del-
l’ESMA (Autorità europea degli stru-
menti finanziari e dei mercati).
Ora se è vero che questo sistema non
è esente da critiche e da grossolani
errori( si pensi ad esempio ai giudizi
positivi espressi sulla banca Lehman
Brothers prima del suo fallimento), è
anche vero che rappresentano, nel-
l’economia di mercato occidentale, il
più serio strumento di valutazione con-
siderato.
La loro valutazione ha quindi effetti-
ve conseguenze economiche.
Queste agenzie esprimono periodiche
valutazioni anche sull’andamento eco-
nomico dei Paesi. Un debito pubblico
alto o basso, il tasso di industrializza-
zione e la capacità di aumentare il
Prodotto Interno Lordo, la guida poli-
tica certa o incerta, i provvedimenti
presi o meno a sostegno dell’econo-
mia, la stabilità o instabilità politica
etc.., sono tutti elementi che concor-
rono a determinare la valutazione e
classificazione del Paese.
In sostanza il Paese ha una valutazio-
ne, come una Società, che riguarda
in definitiva la sua capacità di soste-
nere, ridurre o meno il debito sovra-
no.
Volendo semplificare, riferendoci alle
tre principali agenzie di rating sopra
menzionate, il massimo livello di valu-
tazione è la famosa tripla A.
AAA vuol dire massima sicurezza per
il capitale investito e eccellente capa-
cità del debitore di onorare gli impe-
gni assunti. Seguono, in diminuzione,
ben sei livelli sempre con lettera A,
da AA+ sino ad A-. Tutti questi livelli,
pur in peggioramento, indicano comun-
que buoni standard di sicurezza del ca-
pitale investito e buona capacità di
onorare gli impegni per il debitore.
Si passa quindi alla lettera B, che parte
da BBB+ e arriva a BBB e BBB-. In
questa fascia si riconosce al debitore
sempre una adeguata capacità di far
fronte agli impegni assunti ma si evi-
denzia come elementi economici o fi-
nanziari avversi ( ad esempio una re-
cessione o una fuga di investitori tra-
dizionali), possono compromettere que-
ste capacità.
Sotto questa lettera (ci sono giudizi con
la C e persino con la D) gli investi-
menti divengono speculativi, ovvero a
rischio e senza garanzia, come senza
garanzia è la capacità del debitore di
adempiere alle proprie obbligazioni.
A fronte di quanto detto, i giudizi più
recenti espressi dalle suddette agenzie
di rating sul debito pubblico italiano (
quindi sull’Italia), è stato : BBB con
outlook negativo (S&P), Baa3 ,corri-
spondente a BBB-(Moody,s ), BBB
con outlook negativo (Fitch). Non c’è
da stare allegri. Alla bassa valutazione
si accompagna, per due agenzie,anche
una previsione di possibile peggiora-
mento. Nel caso che si manifestasse-
ro fattori critici il debole rating potreb-
be avere un ulteriore declassamento.
Alla base del giudizio ci sono le misere
previsioni di crescita del nostro PIL e
l’incertezza politica, causa di endemi-
ca instabilità dell’Italia.
Se così è, non abbiamo davanti a noi
un futuro con buone prospettive. Que-
sto Governo sta brillando per l’incapa-
cità di dare una scossa positiva all’eco-
nomia. Confindustria ha più volte la-
mentato il blocco di centinaia di can-
tieri che sicuramente favorirebbero
l’economia e l’occupazione.
Le grandi opere sono bloccate o pro-
cedono a rilento. Gli interessi reali del
Paese passano in seconda linea davanti
alla continua campagna elettorale tra i
due vicepremier in competizione tra
loro.
Le agenzie di rating ci hanno dato tem-
po rinviando a dopo le prossime ele-
zioni ulteriori valutazioni. A quel punto
non ci saranno altri appelli.
L’estate si preannuncia molto, molto
calda!

La crisi delle banche
Fabio Del Nista, Presidente del Circolo
culturale “Il Centro” ha moderato e pre-
sentato l’incontro su un “argomento di
cui si sente spesso parlare ma che rima-
ne sconosciuto ai più”: “La crisi delle
banche: i mutui subprime - Storia e con-
seguenze”. Ha relazionato l’Ing. Livio
Lazzeri, funzionario dell’IBM, ricerca-
tore informatico al CNR, ma soprattut-
to “appassionato di economia in veste
di divulgatore.
Le banche - ha iniziato - sono state pro-
tagoniste dell’economia in senso nega-
tivo e hanno prodotto guai a livello pla-
netario. Molti cittadini sono finiti sul la-
strico, milioni di persone sono state spin-
te verso la povertà, il fatto inquietante è
che, alla fine, le banche sono state pre-
miate ricevendo soldi a vari livelli. Come
si è arrivati a questo? Nei paesi occi-
dentali le banche si dividono in banche
commerciali (sono quelle normali) e in
banche di investimento, che sono senza
sportelli, non fanno raccolta di denaro,
ma offrono “servizi finanziari” alle gran-
di società, come la Morgan Stanley o la
Lehman Brothers. La FED, la banca cen-
trale statunitense, per dare impulso al-
l’economia ribassò gli interessi all’1%,
si iniziano così i mutui a basso interesse
con la corsa all’acquisto delle case da
parte dei cittadini, i prezzi delle case però
aumentano del 50% e le banche, in loro
garanzia, mettono una ipoteca sulle case.
Le banche d’affari, che non possono
erogare mutui, “comprano i mutui delle
banche commerciali”, realizzano un gua-
dagno immediato e ottengono nuovo li-
quidi per fare nuovi mutui. I mutui ven-
gono fatti a tutti quelli che li richiedono
anche a gente che ha pochi soldi. I pre-
stiti per gli acquisti si dividono in prime
e in subprime, i prime sono garantiti, il
subprime è invece rischioso, inaffidabi-
le, infatti, nel vortice delle richieste vie-
ne concesso anche ai disoccupati!
Diventò una frenesia fare mutui, talmen-
te tanti che si basavano su un sistema di
registrazione elettronica che immetteva
dati sbagliati, fraudolenti, senza verifica
catastale. Per realizzare utili ancora mag-
giori le banche d’affari mettono in piedi
Economia 5
di Gianni Giocangiacomo
“la cartolizzazione”, cioè trasformano za avere nulla in cambio, da qui il detto
l’insieme in loro possesso in titoli ne- “I ricchi diventano sempre più ricchi e i
goziabili da mettere in vendita sul mer- poveri sempre più poveri”! Non solo, le
cato finanziario. Questi titoli vengono banche usano i soldi in “bonus” da dare
distribuiti sul grande pubblico ed è in agli Amministratori delegati, tra la disap-
pratica il compratore finale che rimane provazione dell’opinione pubblica! Si
con il cerino in mano. poteva agire diversamente: le banche fi-
Ma man mano l’intero sistema arriva a nanziarie avrebbero dovuto riconosce-
franare, il crollo lo determina la stessa re le loro perdite!
FED che rialza i tassi, e così i cittadini Le agenzie di rating come Standard &
non sono più in grado di pagare le rate Poor’s e Moody’s hanno patteggato! Si
di mutui a tassi rialzati e le banche “si tratta di agenzie che ancora oggi sono
riprendono le case”, in questo modo tenute sul palmo della mano e esprimo-
milioni di famiglie perdono la casa e fi- no giudizi sull’economia italiana! In con-
niscono sul lastrico. clusione le multe sono state blande e non
Da notare che i mutui venivano venduti hanno messo in difficoltà le banche in-
ad investitori di tutto il mondo e la gen- criminate. Anzi! Così abbiamo avuto la
te perdeva la casa senza sapere chi gliela più grande truffa storica i cui effetti si
toglieva. Negli Stati Uniti i proprietari sentono ancora oggi, per dirla con l’eco-
furono cacciati da casa senza una istanza nomista Stiglitz “questa crisi economi-
del Tribunale questo si spiega perché i ca globale ha il marchio “Made in Usa”!
giudici sono di nomina elettiva e “le Al termine il relatore è stato a lungo ap-
campagne elettorali degli eleggibili sono plaudito.
finanziate dalle stesse banche”! I pigno-
ramenti delle case vengono fatti in con-
tinuazione, “si parla di 8 milioni di casi”,
interviene il Dipartimento di Giustizia,
avviene un patteggiamento con multe
miliardarie, ma per le banche furono
cifre irrilevanti. Incominciarono i falli-
menti: Bears Steams, Morgan Stanley,
Lehman Brothers, la banche mondiali
persero 1200 milioni di dollari di capi-
talizzazioni.
Oltre al Governo USA intervenne an-
che la FED che tenne nascosta tutta la
vicenda sia al Governo che al Congres-
so. La FED è così costretta a sborsare
7700 miliardi di dollari, circa la metà
del Pil americano.
Tutti questi soldi vengono “regalati” alle
banche, soldi che si intascano gli stessi
azionisti, vengono dati ai “ricchi” sen-
 6 Attualità
Livorno: Grande attesa per il vertice
delle realtà portuali europee
Conto alla rovescia per la Conferenza della European Sea Ports Organisation, che il 23 e 24 maggio
riunirà nella città dei Quattro Mori migliaia di operatori del settore, favorendo l'incontro e il dibattito
tra rappresentanti delle istituzioni portuali europee e i maggiori protagonisti economici dello shipping
Grande evento per Livorno,
che tra meno di un mese ospi-
terà l’edizione annuale del-
l’Espo Conference, il vertice
delle realtà portuali europee,
in programma per il 23 e 24
maggio, cui sono attesi oltre
300 partecipanti provenienti
da tutta Europa.
Il programma prevede una full
immersion nell’universo della
logistica e della portualità.
La Via della Seta, la guerra dei dazi, la digi-
talizzazione, i processi di automatizzazione
dei terminal portuali, il cambiamento clima-
tico in atto: eccoli i game changer che stan-
no portando i porti europei verso un nuo-
vo mondo.
Saranno questi i temi su cui si confronte-
ranno esperti di settore e rappresentanti
delle istituzioni in una due giorni di dibat-
titi articolata in cinque sessioni differenti.
Quali sono le nuove tecnologie? Chi sono
i giocatori in campo? Come prepararsi ad
affrontare le nuove sfide ambientali e com-
merciali? Qual è il futuro del lavoro portua-
le? E di che cosa hanno bisogno le Autori-
tà Portuali per giocare un ruolo da prota-
gonisti e non da semplici comparse?
E, infine, che cosa aspettarsi dalla nuova
Commissione Europea, visto che la confe-
renza di ESPO andrà in scena a Livorno
più o meno negli stessi giorni in cui si svol-
geranno le elezioni europee per il rinnovo
dei deputati che rappresentano i paesi
membri dell’Ue all’interno dell’Europarla-
mento di Bruxelles?
Sono solo alcune delle domande cui gli
ospiti cercheranno di rispondere in modo
concreto.
L’evento verrà ospitato al Goldoni, unico
grande teatro storico di Livorno, soprav-
vissuto ai danni provocati dai bombarda-
menti della seconda guerra mondiale e re-
staurato alla fine degli anni ’90.
A salire sul “palco” saranno persone di
assoluto di rilievo, a cominciare dal chair-
man di Espo, Eamonn O’Really, per finire
con Daniele Rossi, il numero uno dell’as-
sociazione dei porti italiani, Assoporti, che
grande merito ha avuto nel coordinamen-
to e organizzazione dell’iniziativa.
Numerosi gli esperti invitati, si citano solo
a titolo di esempio Martin Stopford, Pre-
sidente della Clarkson Research; Richard
Ballantyne, chief executive della British
Ports Association; Matt Stone, associate
partner presso la società di consulenza
internazionale Mc Kinsey;
Molto atteso l’intervento del docente uni-
versitario Theo Notteboom, che parlerà
del ruolo che dovranno giocare i porti nel
nuovo mondo.
Ci saranno anche rappresentanti delle isti-
tuzioni europee, come Pawel Wojcie-
chowski, coordinatore del corridoio TEN-
T Reno-Alpi e soggetti internazionali del
calibro di Mike di Bernardo, direttore
marketing del porto di Los Angeles.
Tra gli italiani, oltre a molti presidenti di
Autorità di Sistema Portuali, si annovera
la partecipazione del presidente di Assi-
terminal e vice presidente di Confetra,
Marco Conforti.
All’Espo Conference è inoltre prevista la
presenza del ministro delle Infrastrutture
e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che in una
recente intervista rilasciata su
www.portnews.it aveva parlato dell’inizia-
tiva come di un importante riconoscimen-
to per Livorno, prima città portuale italia-
na ad ospitare questa sorta di conclave
sui porti.
«Ritengo sia estremamente significativo
che una organizzazione come questa ab-
bia scelto il nostro Paese e un porto come
quello di Livorno per svolgere la propria
conferenza annuale, che è tra gli eventi
più prestigiosi sul tema della portualità»
ha dichiarato Toninelli, che ha aggiunto:
«Il nostro può certamente essere un con-
tributo robusto, visto che l’Italia è da sem-
pre, e per sua naturale vocazione, abituata
ad avere a che fare con i temi cardine della
conferenza».
Il titolare del dicastero di piazzale di Porta
Pia ha infine ricordato come sia importan-
te agire in ambito locale ma ragionare su
un piano globale: «Le sfide per i nostri
porti sono le stesse dettate dall’agenda
della conferenza, opportunamente decli-
nate: i cambiamenti climatici stanno già
influenzando le nostre politiche pubbliche,
ricordo gli investimenti che stiamo facen-
do per una rivoluzione verde in tutti gli
ambiti trasportistici. Le crisi geopolitiche
ci hanno visto al centro di fenomeni mi-
gratori di massa di portata epocale. Tutto
questo, unito alla nostra particolare con-
formazione geografica, ci rende a mio av-
viso pienamente capaci di cogliere e vin-
cere le sfide che ci attendono».
 Attualità 7

Autorità di Sistema Portuale - Dal Comitato l’ok al bilancio consuntivo Spesi 24 mln di euro per i porti del sistema

Aumenta l’Avanzo di amministrazione

Il saldo finale di cassa è di E. 150 milioni
24 milioni di euro. Tanto ha impegnato,
nel 2018, l’Autorità di Sistema Portuale
per realizzare e manutenere le infrastrut-
ture dei suoi porti.
La manutenzione straordinaria dell’area
portuale dell’Isola di Capraia; gli inter-
venti infrastrutturali anche a carattere
ambientale per il rilancio e la competiti-
vità industriale del porto di Piombino, il
riordino e razionalizzazione del raccor-
do ferroviario di Porto Nuovo e le inda-
gini ambientali propedeutiche alla rea-
lizzazione della Piattaforma Europa a
Livorno, sono solo alcune delle princi-
pali voci di spesa sostenute nel corso
dell’anno dall’AdSP. La riunione del Comitato di gestione portuale
Il quadro contabile che emerge dal bi-
lancio consuntivo presentato nei giorni nale di cassa di oltre 150 milioni di euro sullo stato dell’arte degli interventi in
scorsi nel Comitato di Gestione dal diri- e un avanzo di amministrazione com- fase di attuazione sia nello scalo labro-
gente amministrativo Simone Gagliani, plessivo di 91,7 milioni di euro, di cui nico che in quello piombinese.
offre una visione completa delle priori- una parte vincolata per quasi 25 milio- In particolare, è stato reso noto che le
tà politiche della Port Authority. ni ed una parte, 11 milioni, destinata a indagini geognostiche, geofisiche ed
Il raffronto coi dati dell’anno passato copertura del disavanzo del bilancio di ambientali per la progettazione della Piat-
mette in evidenza un primo importante previsione 2017. taforma Europa partiranno a giugno, al-
risultato: nel 2018 sono stati impegnati La situazione economica presenta un l’esito degli interventi di bonifica bellica.
50,4 milioni di euro, di cui 27,5 per gli utile di esercizio, al netto delle impo- Ci vorranno cinque mesi in tutto per ave-
interventi infrastrutturali, e 22,9 per ste, di 6 milioni di euro. re i dati richiesti, che serviranno per al-
spese correnti. Nel corso della riunione, cui per altro tro all’AdSP per avviare di concerto con
Sul fronte delle entrate, invece, l’anno ha preso parte in via straordinaria il l’ISPRA e l’Arpat un percorso proget-
passato l’AdSP ha incamerato 51 mln provveditore alle opere pubbliche per tuale relativo alla deperimetrazione SIN
di euro, di cui 21 dalle tasse sulle merci la Toscana, l’Umbria e le Marche, Mar- delle aree portuali prospicienti il nuovo
imbarcate e sbarcate, di ancoraggio ed co Guardabassi, è stata inoltre presen- terminal container che sorgerà alle spal-
erariali; 13,5 da proventi relativi alla ri- tata e approvata dall’organo esecutivo le della Darsena Toscana.
scossione dei canoni demaniali (tra con- di Palazzo Rosciano la relazione annua- Su Piombino, invece, è stato annuncia-
cessioni, occupazione temporanea e le dell’AdSP. to che la Commissione di Gara sta ana-
accosti pubblici) e 11,3 da trasferimen- In chiusura di comitato, i dirigenti tec- lizzando le offerte pervenute in relazio-
ti di risorse Stato/Regioni. nici per Livorno e Piombino, rispetti- ne alla realizzazione del nuovo svincolo
Nel suo complesso l’Autorità di Siste- vamente Enrico Pribaz e Sandra Muc- di accesso al porto: entro breve verrà
ma presenta al 31/12/2018 un saldo fi- cetti, hanno fornito un aggiornamento individuato l’aggiudicatario.
 8 Cinguettare
Duecento, 200! Un grande traguardo i
duecento numeri del periodico Il Cen-
tro, che sarà festeggiato nel prossimo
mese di giugno. Un mensile che "leg-
ge" da diciannove anni Livorno e il suo
territorio con l'intento di offrire ai let-
tori riflessioni e stimoli che spaziano
dalla politica, all'economia, alla cultu-
ra. L' intuizione e la caparbietà del per-
spicace direttore Enrico Dello Sbarba,
veterano dei giornalisti, è stata vincen-
te. Un grazie dal cuore a lui e a quanti
hanno scritto e scrivono sul periodico.
Un grazie infinito a coloro che hanno
sostenuto e sostengono Il Centro. Una
voce puntualmente presente ogni mese
per accompagnare gli affezionati let-
tori. A loro dobbiamo, uno per uno, il
riconoscimento più grande. Grazie!
***
Fa bene confrontarsi con altre realtà e
fare tesoro delle "buone prassi" che le
contraddistinguono. Vienna è una cit-
tà elegante, pulita, bella e ordinata da
cui dovremmo attingere ad esempio.
Certo molto dipende dalla cultura dei
suoi abitanti. Ma ancora di più da chi
la dirige e la governa. Farebbe assai
bene comprendere quali azioni permet-
tono di raggiungere risultati cosi eccel-
lenti che valorizzano il bene comune.
Ne hanno bisogno le nostre città trop-
po "abbandonate" ad una sciattaggine
preoccupante.
***
Occupare luoghi "abbandonati" per
sballarsi è la nuova "moda" che coin-
volge alcuni giovani solitamente nella
fascia di età tra i 20 e i 30 anni. Re-
centemente anche a Livorno nell'area
ex Trw, azienda dismessa di compo-
nentistica auto, è stato organizzato un
"rave party" senza alcuna autorizzazio-
ne. Si scelgono luoghi privi di controllo
per essere più liberi di sballarsi assu-
Sede legale e amm.va: Via dello Struggino, 5/7/9 - Tel. 0586/429636 - 429331 - Livorno
Sede operativa: Zona Industriale Vallin del Buio - Livorno ◆ e-mail: info@abatesrl.it - www.abatesrl.it
Cinguettare di Luca Lischi
mendo spesso alcol e droghe a tempo
di musica senza limiti. La promozione
di questi "ritrovi" avviene attraverso i
social che "adescano" giovani vicini e
lontani. Occorre incentivare un lavo-
ro costante di prevenzione per argi-
nare un fenomeno che segnala il pre-
occupante disagio dei giovani.
***
Ignazio Marino, l'ex Sindaco di Roma,
dimesso nel 2015 per il caso "truffa
degli scontrini" (per una cifra di di cir-
ca 12 mila euro) è stato assolto in
Cassazione "perché il fatto non sussi-
ste". "Il partito degli scontrini e delle
spese pazze" è fallito e ha messo alla
gogna un Sindaco con accuse insussi-
stenti che hanno privato un Comune
come Roma di essere governato si-
curamente meglio di quanto lo sia
adesso.
***
La ex preside della scuola Vespucci-
Colombo, che ha guidato anche il li-
ceo Enriques, Simonetta Costagliola ha
lasciato questa vita terrena. Perdia-
mo una donna che ha servito la scuo-
la con passione, dedizione e profes-
sionalità. Ricorderemo la sua spiccata
simpatia animata dal suo spirito cam-
pano di apertura e di dialogo che bene
era stato accolto a Livorno. Ci man-
cheranno molto la sua sagacia, il suo
carattere solare e il suo modo affabile
di rapportarsi con gli altri.
***
Il 9 maggio ricorre l'anniversario del-
l'uccisione di Aldo Moro. Nel 1978 fu
assassinato dalle Brigate Rosse e il suo
corpo fatto ritrovare nella Renault 4
Rossa in Via Caetani a Roma. Lo ri-
cordiamo con una sua frase "Noi non
vogliamo essere gli uomini del passa-
to, ma quelli dell'avvenire. Il domani
non appartiene ai conservatori e ai ti-
ranni: è degli uomni attenti, seri e sen-
za retorica".
***
La democrazia è un bene grandioso.
Occorre preservarla e impegnarsi a
garantirla e difenderla costantemente.
Bisogna esercitare il diritto di voto e
non "stare in panchina". Siamo chia-
mati al voto per le prossime elezioni
Amministrative e per le Europee il
prossimo 26 maggio. Scegliamo un
partito e candidati che ci offrono fidu-
cia e andiamo a votare! Per il bene
delle nostre comunità e della democra-
zia!
Scavi - Demolizioni
Movimento Terra
Edilizia Industriale
Lavori Stradali
 Spigolature 9

Dedicate categorie più bisognose compresi gli ex-

tracomunitari dispersi in varie località
al "Capitano"
ure del paese.

t
a) Ha evitato di partecipare alle celebra- Bisogna cominciare a chiederci quando
zioni della Liberazione - il 25 Aprile -
perchè ha ritenuto più opportuno e con-
ola firrà questa "odiosa ed orripilante pan-
tomima" che, purtroppo, sembra che stia
veniente, per lui, andare a Corleone in
Sicilia ad inaugurare la nuova sede del
pig facendo sognare milioni di italiani.
Ma il Cavaliere ed i suoi "residui soste-
Commissariato di Polizia per combatte-
re e sconfiggere "la mafia". Visti i risul-
tati che sta ottenendo, escludendo, pur-
S nitori" non hanno ancora capito che, a
breve, saranno fatti tutti fuori?

troppo e per ora, quelli dei sondaggi elet-

torali, siamo certi che il fenomeno ma-
fioso sarà finalmente debellato.......
b) A proposito aveva sempre dichia-
rato che in Italia vi erano oltre 500.000
clandestini che si aggiravano per le va-
rie località del paese e sarebbe stato
suo principale compito di rispedirli
tutti a casa loro. E' stato però clamo-
rosamente smentito da un comunica-
to emesso proprio dal Ministero degli
Interni che, ad oggi, ne risulterebbe-
ro 90.000. Ma allora, come stanno le
cose?
c) Ed ora tocca alla CARITAS!!
Al grido "è finita la pacchia" il Capita-
no ha deciso di fare guerra anche alla
CARITAS che, da molti anni, svolge
una eccezionale missione in favore delle
Africani
Ha ragione Salvini: sbarcano, ci rubano
il lavoro, rapinano, spacciano e, come
se non bastasse, corrono più veloci di
noi.
La Stampa - domenica 28 aprile - (Jena).

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10 Livorno
Interessante incontro curato da Il Centro sulle “soluzioni sostenibili a Livorno”
Il problema della gestione rifiuti
di Gianni Giovangiacomo
Nella Sala Consiliare della Provincia di
Livorno (g.c.), a cura del circolo cultu-
rale “Il Centro”, si è tenuto un conve-
gno sul tema: “Gestione dei rifiuti: so-
luzioni sostenibili a Livorno”. Aprendo
l’incontro, il Presidente del “Centro”,
Enrico Dello Sbarba, ha sottolineato la
grande attualità del tema che affronta
problematiche complesse la cui attuale
gestione ha sollevato le vive proteste da
parte dei cittadini.
La dottoressa La Comba, moderatrice
degli interventi, ha messo in risalto la
vicenda dell’inceneritore, prima osteg-
giato poi voluto dall’Amministrazione,
così da creare “una struttura rimasta in
sospeso”. Nell’AAMPS si nota la man-
canza di una pianificazione chiara otti-
mizzando i costi e armonizzando le ta-
riffe, tenendo presente che Livorno ha
una discarica che deve essere bonifi-
cata e quindi un costo aggiuntivo. Inol-
tre i processi industriali hanno bisogno
di certezze, perché si può raggiungere
l’autonomia solo sviluppando l’impren-
ditoria considerando anche che ci sono
degli impianti di recupero favolosi.
Livorno ha una produzione eccessiva
di rifiuti, perciò è bene riportare la tec-
nica al centro per dare soluzioni a si-
tuazioni sempre più complesse.
Su questa base è seguito lo studio, for-
nito da Amedeo Todaro, Ennio Gam-
baccini Gioia Bini, sul tema: Flussi dei
rifiuti, emissioni del termovalorizzato-
re, e proposte di sinergie.
Todaro ha detto che è una inesattezza
definire Livorno come “pattumiera”
delle altre città toscane, ma c’è però la
necessità di fare proposte.
L’economia circolare è approvata dal-
l’Unione Europea che si basa su: pre-
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venzione, riuso, riciclaggio, recupero ter-
mico, discarica. L’obiettivo della raccolta
differenziata in Italia è del 65%, per la
Toscana il 70%, Livorno è oggi al 63%
e non al 65% come viene detto.
Per quanto riguarda il materiale conferi-
to ai centri di raccolta non sempre è pos-
sibile effettuarne il riciclaggio.
Per la prevenzione a Livorno si fa molto
poco, la raccolta si divide in: indifferen-
ziata, differenziata e stazione ecologica,
la selezione della differenziata produce
anch’essa dei rifiuti al 15% mentre il riuso
è molto scarso. In pratica bisogna smal-
tire il 40% e riguardo alla raccolta della
plastica, solo la metà va al riciclo, l’altra
metà va al recupero di energia e ai ce-
mentifici.
Riguardo alle emissioni di CO2 esso è
nettamente inferiore al recupero energe-
tico della plastica, perciò l’obiettivo è
quello di “recuperare e non incenerire”.
“la mancata vendita della materia rici-
clabile incentiva lo smaltimento abusivo
e incendi dei depositi”.
Una ipotesi di sviluppo degli impianti ASA,
AAMPS con il termovalorizzatore fun-
zionante può produrre un recupero ener-
getico che può dare la luce a 15 mila
famiglie. Todaro ha proseguito parlando
del sistema di abbattimento degli inqui-
nanti, della diossina, delle emissioni di
particolato che si eguaglia alle emissioni
di 170 autovetture. Una proposta speri-
mentale ottimale è quella che preveda più
energia, meno inquinanti, meno discari-
che, migliorando la collaborazione tra gli
enti per produrre “più energia elettrica e
calore” e “raffinare il biogas, renderlo
come metano e venderlo”.
Todaro ha terminato ricordando che c’è
una Delibera del Consiglio Comunale
“inattuata” che parla di un “tavolo parte-
cipativo” che non è mai stato convocato
e che i dati riguardanti la collettività de-
vono essere accessibili a tutti.
La dottoressa Alessia Scappini, Ammi-
nistratrice Delegata di ALIA, la società
che è nata da quattro aziende pubbliche
e che gestisce i rifiuti di 58 Comuni della
Toscana Centrale per 1,5 milioni di abi-
tanti, ha parlato sulle: “Reali possibilità
in Toscana di realizzare l’economia del
recupero e del riciclo dei rifiuti urba-
ni”.
La “missione” dell’Ente è quello di co-
noscere i servizi pubblici correlati alle
esigenze dei territori, stando vicino agli
utenti e alle loro aspettative, compien-
do azioni di progettualità per rendere
funzionali le modalità dei trattamenti. Ha
rilevato che i rifiuti sono “una risorsa e
una opportunità” abbattendo le carenze
strutturali per riciclare le materie.
La Scappini ha ancora evidenziato che
non esiste un modello unico di gestio-
ne, in quanto tutto dipende dalle speci-
ficità dei territori, l’utenza deve essere
responsabilizzata e l’Azienda deve va-
lorizzare questo ruolo inserendo nei re-
golamenti comunali dei criteri premianti
per i cittadini virtuosi, infatti la corretta
partecipazione dei cittadini fa crescere
la qualità e la quantità dei materiali rac-
colti.
Si tratta poi di garantire sbocchi indu-
striali con filiere corte e solide, si veda
la filiera del vetro già realizzata con la
Società Vetro Revet e con il Gruppo Zi-
gnago, la relatrice ha terminato parlan-
do delle altre filiere.
I lavori sono terminati con la relazione
del Prof. Frey, Ordinario di Economia
alla Scuola Sant’Anna di Pisa, che ha
chiarito cosa si intenda con il termine
“sostenibilità” e quali possono essere “i
principi ispiratori” per poterla raggiun-
gere. Si è soffermato sulla crisi sociale
e ambientale che sono di ostacolo alla
sostenibilità, poi dell’equità che deve es-
sere pervasiva su tutto.
Quindi si è soffermato sulle disponibili-
tà delle risorse, sulla Green Economy,
sul coinvolgimento delle imprese, sullo
sviluppo sostenibile al fine di creare una
economia circolare che si basi sulla ri-
generazione delle risorse, si può fare di
tutto: dal riciclo dell’olio usato ai tessu-
ti ricavati dalle bucce della frutta!

E’ GIUNTO IL MOMENTO DI CAMBIARE SINDACO!
In cauda venenum
di Franco Spugnesi
E’ giunto il momento di cambiare sin-
daco!
Vista la decisione, estremamente oppor-
tuna, del sindaco uscente Filippo No-
garin di non sfidare nuovamente la for-
tuna che lo ha baciato 5 anni orsono,
optando per un improbabile, ma sem-
pre possibile vista la caratura degli av-
versari, elezione al parlamento europeo
nelle liste del movimento cinque stelle.
L’ultimo periodo di amministrazione
prima delle doverose dimissioni è stato
un susseguirsi di annunci a sensazione
e di progetti difficilmente realizzabili.
Di molti di questi ne abbiamo parlato
nei mesi scorsi: Livorno capitale italia-
na della cultura, il parco della Ceschi-
na, l’approvazione segreta del piano
strutturale, l’impossibile ristrutturazio-
ne dell’ospedale, la chiusura del termo-
valorizzatore (inceneritore per i Cinque-
stelle), con allegato pratino verde dota-
to di margheritine e anche accennare
che, grazie al ministro Toninelli, si po-
teva ottenere la realizzazione del fami-
gerato “lotto zero”cioè il tratto mancante
VADA - Brutto e inquietante episodio
Vandalismi alla sede del Partito Socialista
Un avvenimento che alimenta le pre-
occupazioni del clima pericoloso che
sta attraversando il nostro paese
trova conferma nei numerosi casi di
vandalismo che stanno colpendo le
sedi dei partiti, dei Circoli culturali e
delle associazioni filantropiche.
Siamo di fronte ad un susseguirsi di
fenomeni che debbono cominciare
a preoccuparci seriamente.
L'ultima azione si è verificata a Vada
dove la sede della Sezione del Par-
tito Socialista è stata "vandalizzata"
da un gruppo di disperati nottam-
della variante Aurelia tra il Marroccone
e Chioma.
Ma il botto più grosso, come negli spet-
tacoli dei fuochi artificiali, è quello fi-
nale.
Dopo 5 anni e dopo aver decantato la
sua buona amministrazione, natural-
mente in opposizione a quella cattiva
dei predecessori, il sindaco è uscito
sulla stampa annunciando che chiede-
rà ad Alessandro Cosimi 800.000 euro
che una banca richiesto al Comune a
completamento di quanto dovuto dal-
l’AAMPS per un mutuo che, a seguito
del concordato di continuità, è stato
onorato, come per tutti i creditori, al
70%.
Insomma Filippo Nogarin, rovistando
tra le carte del Comune, scoperto solo
adesso che il suo predecessore Ales-
sandro Cosimi, aveva rilasciato ala ban-
ca, in merito ai4 milioni ricevuti da
AAMPS, una lettera di “patronage”,
chiaramente non a titolo personale ma
come sindaco del Comune di Livorno,
unico socio, perciò proprietario del-
l’azienda AAMPS.
Il patronage, non una vera fidejussione
ma solo una dichiarazione che il firma-
buli che, dopo avere scassinato la
porta di ingresso, sono penetrati
nella sede e distruggendo o gettan-
do per terra tutto quello che hanno
trovato.
Generale è stata la protesta delle
istituzioni, dei partiti democratici e
della cittadinanza.
Anche IL Centro si associa alla pro-
testa generale contro questi atti tep-
pistici da parte di "estremisti" che
approfittando di un certo clima che
si sviluppando, cercano di intimori-
re le sane coscienze democratiche
Livorno 11
tario farà di tutte perche il debitore estin-
gua il debito.
Ora sembra improbabile che in cinque
anni, con l’azienda dei rifiuti sottoposta
a controlli, verifiche di ogni tipo da par-
te dei suoi dirigenti, nominati a più ri-
prese dal sindaco ma anche da parte
degli esperti, profumatamente pagati,
inviati dai capi del Movimento e infine
anche dal tribunale di Livorno, nessuno
si sia accorto o imbattuto in una copia
di questa lettera.
Quasi certamente la richiesta dell’istituto
di credito, che ha accettato il concorda-
to a suo tempo, è immotivata. L’occa-
sione a pochi giorni delle elezioni è stata
troppo ghiotta per non sfruttarla.
Fortunatamente gli elettori si ricorderan-
no di questi 5 anni inconcludenti del-
l’amministrazione cinque stelle, anche
coloro che, anelando al cambiamento,
lo votarono al ballottaggio a occhi chiu-
si.
Una scelta ragionevole che rispetti le tra-
dizioni del popolo livornese, accoglien-
te e solidale, un sindaco che non cerchi
i colpi a effetto non voglia fare il “feno-
meno”, ma si adoperi, non da solo, a
costruire un futuro per questa città.
che sono ancora ben vive nel no-
stro paese.
Agli amici socialisti di Vada e a Nedo
Di Batte, noto esponente storico del
Psi e presidente della Cooperativa
Casa Nostra e che partecipano con
propri esponenti guidati da Grazia-
no Luppichini alla lista del Pd, la no-
stra piena e convinta solidarietà per
questo atto scellerato che offende i
principi essenziali di democrazia e
libertà che sempre hanno trionfato
nel nostro Comune e nell'intero pa-
ese.
12 Livorno
qui
Diocesi
di Fabio Figara
Un nuovo incidente mortale
in Porto ha sconvolto la
nostra città pochi giorni
dopo la Pasqua.
“Non si può
morire
di lavoro!”
Livorno è stata colpita da un nuovo,
grande lutto: in Porto, lo scorso 24
aprile un marittimo, Vincenzo
Langella, dipendente della Moby e
originario di Torre del Greco, è
deceduto a seguito dello
sganciamento di una parte di un
ponte elevatore. L’uomo, di circa
cinquant’anni, è stato colpito alla
testa dalla struttura ceduta mentre
stava effettuando delle manovre a
bordo del muletto all’interno di un
garage della nave Moby Kiss,
attraccata al molo 56 della Calata
Carrara. Nonostante il pronto
intervento degli addetti e dei medici
della Pubblica Assistenza, e gli
immediati tentativi di rianimazione,
non si è potuto far altro che
constatarne il decesso.
Purtroppo una nuova “morte
bianca”: così sono chiamati i
decessi dovuti a fatalità che
avvengono sul luogo di lavoro o nel
tragitto da e verso esso che,
purtroppo, ad oggi, sono in lieve ma
costante aumento; secondo i
rapporti dell’osservatorio Inail, già
nel primo trimestre dello scorso «Sono vicino con il pensiero e la
anno si registrava un aumento
dell’11% in più rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente. Una
preghiera alla famiglia e ai colleghi
del marittimo, vittima dell’incidente
di questa mattina al porto di
statistica tremenda, un “bollettino
di guerra” che ci permette di
Livorno – ha commentato
Monsignor Simone Giusti dal sito
ricordare quanto l’attenzione alla del quotidiano on-line diocesano
prevenzione e alla sicurezza sul www.lasettimanalivorno.it -
luogo di lavoro non sia mai troppa, Sembra impossibile che morti sul
come il rischio sia sempre in lavoro si ripetano così
agguato, come l’incidente possa frequentemente ancora oggi. Le
sempre accadere portando via fatalità possono accadere, ma non
sogni e speranze, e distruggendo possiamo abbassare mai la
famiglie intere. E ancora una volta guardia sul livello di sicurezza e
siamo a piangere un’altra vittima sui controlli. Occorre fare ancora
sul lavoro, l’ennesima in Italia e di più, senza lasciare niente al
nella nostra città. caso, occorre fare meglio e con
Cordoglio unanime da parte del maggiore rigore perché non si può
mondo della politica, e non solo. morire di lavoro.»
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Luca Salvetti
candidato a Sindaco di Livorno
(Pd, Futuro, Mdp)
Sono nato a Livorno il 9
settembre del 1966, mi
sono diplomato al Liceo
scientifico Cecioni di Li-
vorno e nel 1991 ho con-
seguito la laurea in Scien-
ze politiche con indirizzo
storico-politico presso
l'Università degli studi di
Pisa con votazione finale
di 105/110 e una tesi sulla
storia dell'industria nava-
le e cantieristica. Già du-
rante il mio percorso uni-
versitario avevo comincia-
to a lavorare nel mondo
giornalistico come collaboratore al quotidiano Il Telegrafo
seguendo in modo particolare la cronaca nera e lo sport. Nel-
l'agosto del 1990 ho iniziato a collaborare con il quotidiano
La Nazione di Firenze seguendo da vicino cronaca, sport e
spettacolo nella redazione livornese. Contemporaneamente
ho assunto il ruolo di coordinatore della redazione del setti-
manale Il Livornese in qualità di responsabile delle 42 pagine
che affrontavano varie questioni della città di Livorno.
Nel marzo 1991 sono stato chiamato a ricoprire il ruolo Telere-
porter nella redazione giornalistica dell'emittente televisiva
toscana Granducato Tv. Da quella data fino ad oggi ho effet-
tuato lavoro di redazione con telegiornali settimanali in video
e servizi giornalistici in esterno, curando in prima persona
molti avvenimenti toscani. Nel 1995 ho lavorato per la Tra-
smissione Rai "Chi l'ha visto" realizzando i collegamenti esterni
da Livorno per l'omicidio del Parà Mandolini e a Novellara in
provincia di Reggio Emilia per la morte di padre e Figlia inve-
stiti da un treno.
Nel periodo 1999-2001 ho collaborato Con Tele Più come tele-
cronista delle partite del Livorno calcio. Nello stesso periodo
ho realizzato telecronache sportive per il canale Satellitare ESPN.
Dal 2003 al 2013 sono stato il corrispondente da Livorno del
quotidiano nazionale La Repubblica. Negli ultimi 10 anni ho
inoltre curato dal punto di vista giornalistico diverse produzio-
ni video di carattere culturale e sportivo. Sono iscritto all'ordi-
ne dei giornalisti tessera (n° 66560) dal 7 novembre del 1991.
Il percorso professionale ha riguardato questioni e argomenti
di carattere politico, economico, culturale e sportivo. Ho se-
guito molti dei principali episodi della cronaca toscana e della
città di Livorno in particolare, ho condotto reportage e serie
televisive dedicate alla portualità alla scuola e ai viaggi. Nel
2013 ho pubblicato per Erasmo Edizioni il Libro Telereporter
25 anni di fatti, storie e personaggi in 25 anni di giornalismo
televisivo.
Nel 2017 ho ricevuto il “mare nostrum eward” per il video “le
autostrade del mare”.
Elezioni comunali Livorno 13
Enrico Bianchi
candidato PD al Consiglio Comunale di Livorno
nato a Livorno il 12/05/50 - Medico di Medicina Generale
e-mail :
enricobianchi@comune.livorno.it
ISTRUZIONE E FORMA-
ZIONE
1969: Maturità Classica, c/o
Liceo Classico Niccolini -
Guerrazzi di Livorno (42/60).
1975: Laurea in Medicina e
Chirurgia, (110/110 e lode) c/
o Università di Pisa (tesi di
Laurea “Le pancreatiti acu-
te”)
1978: Specializzazione in ma-
lattie del tubo digerente, san-
gue , ricambio (70/70), c/o Università di Pisa (tesi di specializ-
zazione” Le pancreatiti croniche”). Autori di 12 lavori clinici,
pubblicati su riviste di interesse nazionale
PROFESSIONE
dal 1977:Convenzionato con SSN come Medico di Medicina
Generale, attività professionale tuttora esercitata, senza mai
scendere sotto il massimale.
dal 1999: Tuttora Medico “tutor” della Regione Toscana a
seguito di concorso per titoli, per il corso di specializzazione
post lauream di Medicina Generale
ATTIVITA’E INCARICHI
dal 1977: Funzionario UNIRE preposto alla disciplina delle
corse dei cavalli, presso gli Ippodromi di Livorno, Pisa, Fi-
renze, Grosseto, Capalbio e Roma
dal 1987 al 1990
Curatore di trasmissioni televisive inerenti il mondo ippico
dal 1993 al 1999. - Membro effettivo del C.di A. della Società
Labronica Corse Cavalli
dal 2009: insignito della onorificenza di Cavaliere della Re-
pubblica Italiana
dal 2011: socio sostenitore di IDEALI, dalla fondazione
dal 2015: Vicepresidente del Comitato di Indirizzo dell’Agen-
zia Regionale di Sanità Toscana (ARS)
ATTIVITA’POLITICA
1999: Candidato per le elezioni del Consiglio Comunale di
Livorno nelle liste dei “Democratici di Prodi” (primo eletto).
dal 1999 al 2003: Presidente della IV Commissione Consiliare
(Sociale e Sanitario)
2003: Eletto Presidente del Consiglio Comunale di Livorno
2004: Candidato per le elezioni del Consiglio Comunale di
Livorno nelle liste della Margherita (primo eletto della mag-
gioranza, con 690 preferenze). - Confermato Presidente del
Consiglio Comunale di Livorno, per l’intero mandato.
2009: Candidato per le elezioni del Consiglio Comunale di Li-
vorno nelle liste del PD (primo eletto della maggioranza con
1120 preferenze). - Ricandidato e rieletto alla carica di Presi-
dente del Consiglio Comunale di Livorno (dal 2009 al 2014).
14 Elezioni comunali Rosignano
Daniele Donati
candidato a Sindaco di Rosignano
(Pd, In Comune, ViviAmo Rosignano,
Sinistra Unita Rosignano)
E' un programma quello di
Daniele Donati - candidato
a Sindaco per il comune di
Rosignano M. ben articola-
to che tocca i principali set-
tori di attività di un comune
importante come è quello di
Rosaignano Marittimo che
riassumiamo per settori.
Lavoro ed Economia-
a) E' importante e priorita-
rio dare rilievo alla consolidata presenza della Soc.Solvay
avvenuta attraverso la stipula di accordi a livello nazio-
nale ma con un occhio aperto anche a progetti innova-
tivi ed ambientali (Polo Scapigliato). Eguale interesse
deve essere rivolto alle piccole e medie industrie ed
all'artigianato favorendo ulteriori investimenti attraver-
so anche la semplificazione amministrativa e fiscale.
b) Il turismo ed il commercio sono, entrambi comparti
di grande rilevanza per il territorio. Sono pertanto ne-
cessari nuovi servizi e nuove strutture in modo da sfrut-
tare le esistenti potenzialità delle ridenti zone collinari.
Un occhio di riguardo dobbiamo riservare al commer-
cio anche attraverso un recupero di un tessuto in zone
strategiche del territorio comunale attraverso agevola-
zioni temporanee, in particolare per un non più rinviabi-
le processo di adeguamento alle nuove emergenti esi-
genze di un settore indubbiamente penalizzato dal cre-
scere, a dismisura, di supermercati.
c) Coesione sociale e servizi.
Una esigenza raggiungibile attraverso lo sviluppo di una
aggregazione sociale, quali le attività sportive di base
venendo incontro alle richieste delle società sportive
aiutandole a dimensionarsi nel rispetto delle nuove nor-
mative vigenti e partendo da un'analisi condivisa delle
necessità di mantenzione ed implementazione degli at-
tuali impianti. Così dicasi per l'offerta culturale che
dovrà fare leva maggiormente sulla crescita di una so-
cietà coesa, consapevole e solidale.
A questo proposito è necessario rivedere gli strumenti
di partecipazione anche al fine di recuperare una vici-
nanza tra le istituzioni ed i cittadini.
Questi gli aspetti più importanti e qualificanti della can-
didatura di Daniele Donato a Sindaco del Comune di
Rosignano M.
Licia Montagnani
capo della lista In Comune
Licia Montagnani, già
apprezzato assesso-
re nella seconda legi-
slatura guidata da
Alessandro Franchi
ha presentato una li-
sta civica denomina-
ta "in Comune" di ap-
poggio al candidato
sindaco del P.D Da-
niele Donati.
E' il turismo l'argo-
mento principe del
programma che contraddistingue questa lista che ha, come capoli-
sta, naturalmente Licia Montagnani anche in relazione al buon
lavoro svolto in questo settore così fondamentale per l'economia
del territorio. Ho avuto occasione di apprezzarla in più circostan-
ze e sempre ha assicurato una presenza essenziale ed importante
laddove dove c'era da sostenere l'attualità di un settore ormai fon-
damentale per l'economia del nostro paese.
E Licia ha garantito questo fattore fondamentale nel comune di
Rosignano attraverso una serie significativa di iniziative che hanno
prodotto importanti risultati.
Il turismo, è scritto nel suo programma, è un'industria come le altre
che deve essere concepita fornendole tutti gli elementi di cui neces-
sita per produrre ricchezza e benessere. Ed allora bisogna creare un
insieme di sinergie tra mare e colline (di cui il Comune di Rosignano
abbonda)anche con la formazione delle figure professional indi-
spensabili per l'espletamento di servizi e sottoservizi basilari per-
chè questo comparto, ormai prioritario per l'economia.
Biglietto da visita per garantirne lo sviluppo ed un suo crescente
radicamento sono l'arredo urbano, le piccole manutenzioni essen-
ziali "biglietti da visita" per chi sceglie di trascorrere le sue vacanze
nei nostri luoghi.
Il Comune di Rosignano fa parte del nuovo Ambito Turistico Co-
sta degli Etruschi, costituito con la supervisione della Regione che
si occuperà della promozione degli eventi e progetti del Comune
diffondendoli sui canali internazionali anche attraverso le Fiere
Turistiche ed altri strumenti di comunicazione.
Sul piano locale si assicura un costante supporto a nuove idee ed
originali iniziative proposte attraverso una stretta collaborazione
tra pubblico e privato con l'indicazione questo settore non può
viverre sulla "improvvisazione" ma è necessario passare attraver-
so la formazione di profili turistici professionali.
Le linee "guida" che sono state scelte sono: Turismo Culturale,
Enogastronomico, sportivo.
Una integrazione significativa resta quella, già in parte
applicata,della compartecipazione di soggetti privati per le picco-
le manutenzioni allo scopo di assicurare un'immagine più curata ed
attrattiva. Un esempio: "le brave bimbe" di Rosignano Marittimo
che, in più occasioni, si sono rese protagoniste di "nobili ed ap-
prezzate iniziative" oltre alla manutenzione della terrazza panora-
mica.
Ecco si sembra di avere toccato le parti più significative del pro-
gramma presentato dalla mia cara amica "Licia" a cui invio un
grande augurio di successo.
 Elezioni comunali Rosignano 15

Pietro Garzelli pegnarsi prima come dirigente ricostruendo il GSD Sei

Rose Calcio quale vicepresidente con delega al settore
Giovanile nella presidenza Bocelli e poi come Presi-
candidato PD al Consiglio Comunale di Rosignano dente della Consulta dello Sport strumento partecipati-
vo dell’Amministrazione Comunale eletto dal mondo
Nato a Rosignano Ma- associativo sportivo.
rittimo il 02 giugno 1960 Dall’esperienza della Consulta nasce l’Agenzia dello
dove lavora come im- Sport di Rosignano esempio innovativo di collaborazio-
piegato presso una im- ne tra associazioni sportive ed Amministrazione Co-
portante cooperativa munale nonché organizzatrice del prestigioso premio
che opera anche all’in- Atleta dell’Anno.
terno del Parco Indu- “Ho deciso di impegnarmi al fianco di Daniele Donati
striale è felicemente per avere la possibilità di sognare e progettare da citta-
sposato con due figli. dino ed insieme ad altri cittadini il futuro del mio paese,
Inizia la sua esperienza con una particolare attenzione allo sport, all’integra-
politica all’interno della Margherita di Rosignano Sol- zione sociale ed al benessere delle persone.
vay sotto la segreteria di Vezio Falaschi; nel 2008 è tra Il mio obbiettivo: elevare la qualità ed il numero degli im-
i promotori e fondatori del Partito Democratico di Rosi- pianti sportivi per migliorare ed incrementare la pratica di
gnano di cui attualmente è il Tesoriere . tutti gli sport praticati sul nostro territorio, perché più sport
Da sempre grande appassionato di sport inizia ad im- significa più salute, più coesione sociale, più sicurezza”.

Alice Primetti ri, progetti di solidarietà e

cooperazione allo sviluppo.
Sono Consigliere Comuna-
candidata PD al Consiglio Comunale di Rosignano le del partito democratico
dal 2014 nella seconda le-
gislatura del Sindaco Fran-
Alice Prinetti 38 anni, sono cresciuta a Rosignano chi.
Marittimo dove vivo e collaboro nell'attività di fami- Una buona politica è pen-
glia. sare alla crescita della co-
Ho conseguito la Maturità classica e per più di dieci munità, allo sviluppo a livel-
anni sono stata Presidente del Comitato di Gemel- lo economico e sociale, alla
laggio occupandomi di accoglienza di minori stranie- cura del territorio e alla tutela dell'ambiente.

Riccardo Cantini E’ questa una formazione composta da liberi cittadini

che vogliono rappresentare con lealtà e concretezza,
senza smanie di protagonismo, un ruolo decisivo non
Lista civica ViviAmo Rosignano solo per portare nelle Istituzioni la loro passione, ma
per coinvolgere e favorire un ravvicinamento della
La più interessante novi-
politica alle persone e lo vogliono fare nel modo per
tà di questa consultazio-
loro più naturale: tra la gente, cercando una risposta
ne per le Amministrative
più nei gesti e nei contenuti che nelle parole e a tutto
è sicuramente rappresen-
questo il loro capolista Riccardo Cantini ci ha abi-
tata dalla Lista Civica In-
tuato per la sua perseveranza nel mondo dell’associa-
dipendente “ViviAmo
zionismo e del volontariato.
Rosignano” che si col-
La concretezza si manifesta anche quando alla richie-
loca a fianco del PD a so-
sta di quale sia il capitolo più importante da seguire, la
stegno del Candidato Da-
risposta senza indugi riporta: le Manutenzioni!
niele DONATI.
16 Cultura
UN LUNGO INTER DALLA RIFORMA GENTILE
Dal pennino al computer:
un secolo della storia della scuola
di Mario Lorenzini
Il Ministro della P.I Marco Bussetti
è il 40esimo Ministro della Repub-
blica dal 1943.
Ricordiamo alcuni nomi Guido
Gonella, Antonio Segni, Aldo Moro,
Riccardo Misasi, Sergio Mattarel-
la, Letizia Moratti, Mariastella Gel-
mini, Giuseppe Fioroni Francesco
Profumo, Maria Chiara Carozza,
Stefania Giannini. La scuola ha una
Storia che supera il secolo.
Dal pennino al computer, una vec-
chia pubblicazione ha ripercorso
questo periodo che meriterebbe un
maggiore spazio rispetto a queste
poche righe che vogliamo tuttavia
scrivere perché è bene ricordare
che i Governi della Repubblica han-
no dedicato alla Scuola tutta l’at-
tenzione che è stata necessaria,
non trascurando i piccoli centri
dalle Alpi alla Sicilia.
L’obblico scolastico è stato il pri-
mo provvedimento della Repubbli-
ca e non fu facile applicarlo per gli
Verifiche apparecchi di sollevamento
GRU, PLE, CARRI PONTE, GRU a
TORRE, CARRELLI ELEVATORI, SCA-
LE AEREE, verifiche apparecchi a
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I mitici pennini scolastici
ostacoli che allora venivano posti;
tuttavia si iniziò con la Scuola Tec-
nica con l’obbligo fino a nove anni
con le Scuole professionali.
La riforma Gentile del 1923 fu la pie-
tra su cui si fondò la riforma desti-
nata ad essere al servizio della
Scuola fin dalla prima elementare
all’esame di Stato, alla maturità.
In questo arco di tempo la Scuola
non statale, con Don Sturzo, cer-
cò il proprio spazio che con il Con-
cordato al tempo del Fascismo fu
consolidato.
Con la Repubblica e la DC e il PCI,
un compromesso storico fu ne-
Corsi di formazione per la sicurezza
dei lavoratori, patentini per PLE, GRU,
CARRELLI ELEVATORI, movimento
terra, trattori portuali, agricoli e
forestali, ponteggi PiMus, lavori in
quota e confinati. Attestati Elettricisti
PAV e PES, ecc.
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cessario per convivere all’insegna
dell’educazione.
La Costituzione riconobbe il finan-
ziamento alla scuola privata con
qualche amarezza da parte del
PCI.
Oggi il problema Scuola è all’ordi-
ne del giorno. La Maturità, si sa, è
sotto esame. Così come è sotto
esame il nuovo Ministro ma dalle
dichiarazioni che spesso rilascia
sembra tranquillo.
Uno sguardo alla Scuola di casa
nostra è sempre stato dato da parte
de IL CENTRO. E continueremo a
darlo.
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LA PARTICOLARE ESPERIENZA DI MARIO LORENZINI IN DDR NEL 1980
La Scuola: tra Livorno e Rostock
di G. G.
Mario Lorenzini è stato l’autore di una
raccolta di articoli pubblicati sul perio-
dico “Il Centro”, poi raccolti in un vo-
lume dal titolo: “La Scuola di Livor-
no”. Si tratta di articoli che vanno dal
2008 al 2015, non includono quindi le
vicende degli anni precedenti.
Oggi Lorenzini vuole fare memoria di
un particolare avvenimento che lo ha
visto tra i protagonisti nel lontano 1980.
Quale? Il gemellaggio Livorno-Rostock,
organizzato e finanziato dall’Ammini-
strazione Provinciale di Livorno, verso
la città portuale del Baltico, facente par-
te, allora, della Repubblica Democrati-
ca Tedesca (la DDR), prima dell’abbat-
timento del Muro di Berlino.
La permanenza di Lorenzini in quella
città è stata di dodici giorni per la quale
ha oggi scritto un diario che oggi fa
parte dell’Archivio diaristico di Pieve
Santo Stefano.
La sua partenza avviene il 7 aprile 1980,
la delegazione è dall’Assessore alle Fi-
nanze della Provincia e dai sindacalisti
della Scuola della CGIL, Cisl, Uil e Snals
di cui è rappresentante Lorenzini.
Viaggio aereo Pisa-Roma-Vienna-Berli-
no Est, e da qui, in pullman, fino a Ro-
stock. Da Berlino a Rostock ci sono
245 Km, la cosa che lo meraviglia è
quella di non vedere nessuna pompa di
benzina in un paesaggio desolato.
Il soggiorno è a Bud Doberan a 20 Km
dalla città, lì il gruppo viene integrato
da due funzionari del Partito Comuni-
sta al potere.
Alla sede del partito viene presentato il
regime con tutte le sue realizzazioni. Con
mille marchi, che sono la paga di un
docente con 25 anni di servizio, si vive
bene, e il 30%-40% del reddito nazio-
nale viene speso per l’Istruzione pub-
blica, gli insegnanti lavorano dalle 19
alle 23 ore alla settimana.
L’obbligo scolastico è dai 6 ai 16 anni,
le elementari terminano alla 4° classe e
Rostock: Neuer Markt (Piazza del nuovo mercato) in una cartolina del 2017.
le medie vanno dalla 5° alla 10° (che
corrisponde alla nostra 2° superiore),
il maestro guadagna la metà del docen-
te.
I libri di testo sono uguali in tutte le
scuole, sia della città che della campa-
gna. I poveri - dicono - non esistono!
I prezzi degli oggetti lasciano perples-
so Lorenzini: un televisore a colori co-
sta 2 milioni, una radiolina 75 mila lire,
una bottiglia di vodka diecimila.
Un centro scolastico tipo è formato da
nido, materna e scuola dell’obbligo, è
un modello di organizzazione apprez-
zabile perché nido e materna insieme
favoriscono le madri lavoratrici.
Alla scuola materna si insegnano la mu-
sica, il disegno, le scienze naturali, l’arit-
metica, si pratica lo sport. Lo sport,
molto considerato, sarà un elemento
essenziale per tutto il ciclo.
Le maestre lavorano 40-43 ore alla set-
timana, durante le lezioni non ci sono
bidelli che intervengono solo al termi-
ne. Nella scuola dell’obbligo le aule
sono impostate secondo le materie e le
classi dei ragazzi vi si ruotano.
Vengono fatti i primi paragoni: i mezzi
che hanno a disposizione gli allievo non
sono quelli dell’Italia! Nessuno però
dice ai ragazzi che in Italia c’è la libertà
e lì no!
Cultura 17
Positivo è anche il fatto che vi sono 23
aziende consorziate per la formazione
degli allievi. Gli allievi, a partire dalla 7ª
classe, svolgono attività pratica, e Lo-
renzini stigmatizza la chiusura in Italia
dell’avviamento professionale! I ragaz-
zi lavorano senza distinzione di sesso e
anche le bambine si sporcano con la pol-
vere di ferro, che differenza - dice - con
le nostre! Negli incontri istituzionali: fi-
lippiche reiterate contro l’imperialismo
e il capitalismo paragonati a “pericoli per
l’umanità”.
Visita poi all’Istituto Professionale, scuo-
la superiore, frequentato da 500 appren-
disti al commercio, alle vendite, all’agro-
tecnica, con corsi di due anni. Esiste
anche un Liceo classico e un Istituto
professionale per l’olivicoltura.
Al sabato tutti i cittadini devono lavora-
re per la collettività, ma è vietato lascia-
re il paese e nessuno ha il passaporto!
Alla domenica nessuno va a Messa, a
un credente cattolico come Lorenzini
questa cosa fa molto male e nota il loro
vivere “con tanto materialismo e pochi
sentimenti”.
Una scuola dunque, quella della DDR,
ben organizzata ma rigida, peccato che
non ci sia spazio per la libertà! Una li-
bertà che si avrà solo con la caduta del
Muro di Berlino.
 18 Cultura
L’angolo di Don Ordesio Bellini
Qualcosa
ci è sfuggito di mano
Il recente intervento di Benedetto XVI
sul ’68 e il periodo di elezioni che ci
attende mi hanno fatto riflettere su
qualcosa che comunque mi ha sempre
preoccupato: come superare la dimen-
sione fredda e autoritaria di tre istitu-
zioni a mio avviso fondamentali nella
società per farle diventare e farle sen-
tire istituzioni “amiche”.
Passare cioè dallo stato padrone,
dalla chiesa padrona, dal padre
padrone una loro dimensione ama-
bile e di servizio.
Già la parola “padrone” è un’ espres-
sione a mio avviso esasperata e ambi-
gua e quindi in qualche modo fuorvian-
te, come pure la parola amico/a, ma
comunque il 68 aveva più o meno intu-
itivamente capito che andava supera-
ta una certa sudditanza che si espri-
meva poi con l’esaltazione estrema
dell’ “etica dell’obbedienza”. E per
quanto riguarda lo stato si era speri-
mentato che, pur cambiando i colori,
in realtà a padrone si sostituiva un al-
tro padrone.
Era perciò inevitabile che per la legge
del pendolo si cadesse facilmente dal-
l’etica del dovere
all’ “etica del piacere”. E una bella
spinta dall’ 800 in qua l’ha data anche
la politica di tanti governi “amici del
popolo”. L’ormai usato e abusato con-
cetto di “politicamente corretto” non
è forse il criterio dei nuovi padroni?
In questa gaia ubriacatura ci siamo
caduti un po’ tutti, soprattutto la mia
generazione: ventenni a quel tempo. A
mio avviso noi del cosiddetto 68 ab-
biamo sostanzialmente fallito, ma fal-
lito cosa? Probabilmente non sapeva-
mo neppure cosa volessimo in concre-
to. Ci siamo dedicati a realizzare la
“pars destruens” e nient’altro. Nel frat-
tempo però l’unica cosa che abbiamo
realizzato veramente è (dis)educare i
nostri figli, i quarantenni di oggi, i quali
poi hanno fatto lo stesso con i loro fi-
gli, i nostri attuali nipoti. Il famoso
“proibito proibire” di cui ho già tratta-
to nel mese di aprile. E qui ci trovia-
mo oggi. Niente di più, niente di meno.
Un esempio per tutti la scuola: gli in-
segnanti “hanno paura” dei genitori dei
bimbi. Ma chi non ha paura? Doman-
datelo anche ai preti nella loro attività
in parrocchia quando hanno a che fare
con i genitori dei bimbi.
A parte coloro che sempre esistono
ossia i profittatori di ogni occasione
per i loro fini, la maggior parte proba-
bilmente eravamo degli entusiasti “in
buona fede”, come si è soliti dire,
espressione che, legittima in sè, spes-
so tende a giustificare un po’ troppo.
La copertina del libro “Troppi diritti. L’Italia
tradita dalla libertà” di Alessandro Barbano
(Mondadori, 2018).
Sembrava il trionfo di tutte le lotte pre-
cedenti: dai diritti sociali a quelli civili
e poi … tutto è diventato diritto. La
sacra parola “diritto” è diventata uno
slogan, una specie di grande mantra
che abbraccia e giustifica tutto.
Interessante a questo proposito è il
saggio di Alessandro Barbano intito-
lato “Troppi diritti. L’Italia tradita
dalla libertà” (Mondadori, 2018).
La crisi italiana, ma io direi europea
“consiste in una ipertrofia maligna
dei diritti, che si nutre, ubriacan-
dosene, dell’innovazione con l’avi-
dità di un bimbo al seno materno.
La malattia del Paese è un matri-
monio a perdere tra i diritti e la cul-
tura tecnologica”.
La democrazia è quella che rischia di
più perché in democrazia si viene eletti
e per essere eletti bisogna essere seri
e lungimiranti ma con questo a breve
non si vince, e le elezioni o si vincono
o si perdono. Bisogna quindi per con-
vinzione o meno, volenti o nolenti, pro-
porre anche qualche prospettiva “sol-
leticante” l’elettore. E’ qui che a di-
stanza di secoli torna sempre l’antica
prassi degli antichi romani: “panem et
circenses” ovviamente nelle sue for-
me moderne, ed è allora che poi “qual-
cosa sfugge di mano”. Quel qualco-
sa che a noi, popolo, ci fa sentire nel
nostro piccolo spazio potenti, conside-
rati, consultati, rispettati. Qualcosa che
ci permetta di trasgredire, che ci fac-
cia sentire liberi, progressisti, adulti.
Anche la Chiesa desidera essere ama-
bile, ed è il suo Signore che glielo chie-
de, ma anche alla Chiesa può capitare
ed è capitato nei secoli che “qualcosa
gli sfugga di mano”. Il rischio per la
Chiesa è diventare banale. Per que-
sto la chiesa non è una democrazia,
 Cultura 19

ma come si dice in teologia “una co- me stesso! ria anche recente testimonia che trop-
munità gerarchica” che per chi ne è Stesso consiglio rivolgo ai politici: fate pa gente ha preferito lusingare il po-
fuori sembra forse il cerchio quadrato. programmi seri, promettete cose che polo e ovviamente molto è sfuggito
Comunità gerarchica vuol dire “ po- aiutino la crescita umana e sociale loro di mano e non è stato un bene per
polo di Dio governato”, perché gover- della gente, ma attenti a tutto ciò che la società di quel tempo e per i nostri
nare non vuol dire comandare. Gover- potrebbe “sfuggirvi di mano”. La sto- figli e nipoti oggi.
nare è un arte. Governare è decidere
dopo aver ben coniugato due verbi DISTRIBUTORI STRADALI Benzina, Gasolio, Gpl e Metano
fondamentali: CONDIVIDERE E .............................................
CONSULTARE, cioè ascoltare. Ecco AREZZO LUCCA
San Giovanni Valdarno Gallicano
perché Benedetto XVI fa riferimento Montevarchi Antraccoli
Terranuova Bracciolini
anche ai Vescovi e ai criteri per le loro Loro Ciuffena
Altopascio
Ponte alla Ciliegia
nomine. Uomini amabili ma capaci di Viale Santa Margherita (AR)
.............................................
.............................................
governare. Io sono vecchio e ne ho SIENA PISTOIA
viste tante a questo proposito , e men- Abbadia san Salvatore Panicagliora
Sovicille .............................................
tre lo sto scrivendo vi assicuro “sto ............................................. LIVORNO
sorridendo e anche un po’ compiaciu- FIRENZE Via Cattaneo (LI)
Viale Guidoni (FI) * .............................................
to”. San Polo (FI) PISA
Sto scrivendo in piena notte. Io sorri- Fucecchio Montecatini Val di Cecina
* in ristrutturazione
do e tutto intorno tace. Sembra quasi
un verso poetico.
Tutti ricordano le belle espressioni
umane di quello che fu chiamato il
Papa Buono, o quando Giovanni Pao-
lo II all’Angelus di tanti anni fa an-
nunciò che si sarebbe recato al Ge-
melli per essere operato. Io me lo im-
maginai con una borsa con dentro il
pigiama e sperai che finalmente si re-
alizzasse un mio vecchio sogno: vede- Vendita al dettaglio
re la Chiesa diventare “umana”. Non di carni e salumi
più operazioni di prostata o quant’al- interamente prodotti
tro camuffate da raffreddore e realiz-
zate all’interno del Vaticano in una sala
e lavorati in azienda
operatoria “improvvisata”. Quasi che Loc. Poggio Marchino - Rosignano M.mo
i Papi non avessero la prostata o non Tel. 0586.799032
si dovessero ammalare. Forse era Cell. 338.661.38.16 - 333.824.10.52
solo un inizio, un segnale forse insigni-
ficante, lo riconosco, ma fu un inizio.
La Chiesa ridiventava lo strumento
umile ma importantissimo per l’an-
nuncio del Regno di Dio, ma non
doveva più essere intesa e percepita
come se essa fosse “già, ora e qui”
essa stessa la realizzazione compiuta
di quel Regno.
Ma da umano a mondano il passo è
breve e il rischio è grande. Facilmen-
te ci può sfuggire di mano qualcosa
che poi può diventare inarrestabile. E
anche alla Chiesa nella sua storia an-
tica e recente qualcosa “ è sfuggito di
mano”. Per la Chiesa, i suoi pastori e
i suoi fedeli uno stile di vita “MON-
DANO” è sempre in agguato. AL-
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Concerto d’Europa
Il maestro Giorgio Gianetti (nel-
la foto) direttore del coro “Dia-
pason”, ha preparato e dispo-
sto un concerto per celebrare
l’Europa nella sua unità, nella
sua pace, nella sua festa ( 9
Maggio), nella sua capitale cul-
turale (Matera) e nelle sue
elezioni,che si svolgeranno
quest’anno.
Oltre ai soprani, contralti, tenori
e bassi della “Corale Diapason”
hanno partecipato i solisti Ma-
rianna Pace soprano, Erwin
Brunner tenore, Adriana Filippi-
ni Soprano e Annarosa Carnie-
ri al pianoforte. Dopo i saluti di
Natalia Vadalà, socia del Circo-
lo Ufficiali della Marina Militare,
responsabile del Coro, Anna
Maria Bombara ha presentato
ed illustrato i vari brani musicali
della Germania, della Spagna,
della Francia e numerosi canti
popolari delle regioni Italiane.
Tra le musiche della Germania
abbiamo ascoltato: il coro in
“Loreley” di F. Silcher, musica-
ta su una poesia di H.Heine,
dove una sirena bellissima dai
capelli lunghi e biondi col suo
canto ammalia i marinai cer-
cando la loro morte e“Chianti
lied” di G. Winkler, che celebra
il vino toscano; Marianna Pace
in “Lilì Marlen” di Shultzer, la
ragazza sotto il lampione, dive-
nuta celebre soprattutto duran-
te la seconda guerra mondiale;
Erwin Brunner in “Paganini” Se
le Donne Vo’ Baciar di F. Lehar,
operetta ambientata a Lucca
con la storia d’amore tra Paga-
nini e la sorella di Napoleone;
di Laura Conforti Benvenuti
Adriana Filippini in “Tristezza”
opera 10 n. 3 o Studio dei baci,
di F. Chopin.
Tra le musiche della Spagna
sono state interpretate: dal
coro “La Paloma” di S. Yradier,
un celebre tango habanera
noto in tutto il mondo, per vo-
lere di Massimiliano d’Asburgo,
fu per vari anni un inno impor-
tante per la Marina Austriaca;
“Amapola” di Lacalle, una rum-
ba del 1920; Marianna Pace in
“Solamente un vez” di A. Lara,
un bolero che si trova anche
nel film di Disney “I tre calalle-
ros”; Erwin Brunner in “Grana-
da” di A. Lara, la prima inter-
pretazione fu del tenore mes-
sicano Pedro Vargas detto “te-
nore delle Americhe”; Adrina Fi-
lippini in “Aranjuez mon Amour”
di J. Rodrigo tratto dal concer-
to d’Aranjuez, nota opera per
chitarra solista.
Tra le musiche della Francia
sono state eseguite dal coro:
Cultura 21
Hymne a l’Amour” di M. Mon-
not, una canzone scritta dalla
Piaf in memoria del suo gran-
de amore, il pugile Marcel Cer-
dan; “La Vie En Rose” di Loui-
guy, canzone scritta nel 1945
che la Paif portò al successo
internazionale. Marianna Pace
ha cantato “Eternamente” di P.
Mascagni; Adriana Filippini e
Erwin Brunnel hanno cantato il
duetto di Aida di G. Verdi; Ma-
rianna Pace in “Serenata” di P.
Mascagni, dedicata all sua al-
lieva Anna Lolli.
Per finire il coro ha cantato “Ca-
rosello Italiano” con brani de-
dicati a tutte regioni italiane. Al
pianoforte Annarosa Carnieri ha
accompagnato gli artisti ed ha
suonato l’intermezzo della Ca-
valleria Rusticana di Mascagni.
E’ stato un successo! Il pubbli-
co ha sempre apprezzato gli
spettacoli organizzari dal Cir-
colo Ufficiali della Marina e dal
Coro Diapason.
 22 Cultura

RUBRICA DI APPROFONDIMENTO

Gli Ebrei e la Sinagoga

di Lorenzo Taccini

Tra il 1591 e il 1593 il Granduca

Ferdinando I promulgò le cosiddet-
te Leggi Livornine che garantivano
a “mercanti di qualsivoglia Nazio-
ne, Levantini, Ponentini, Spagnoli,
Portoghesi, Greci, Tedeschi, Italia-
ni, Ebrei, Turchi, Mori, Armeni, Per-
siani etc.” franchigie e libertà,
esenzione dalle contribuzioni e si-
curezza per l’esercizio del culto in
misura altrove sconosciuta.
I veri destinatari di queste leggi era-
no in realtà gli Ebrei, giunti a Livor-
no poco dopo la loro espulsione da
Spagna e Portogallo nel 1492 ad
opera dei re cattolici Ferdinando
D’Aragona e Isabella di Castiglia.
Con le Livornine oltre alla libertà di
soggiornare nelle città di Pisa e
Livorno senza portare il famigera-
to “segno”, veniva concessa agli
Ebrei garanzia di immunità dalle
persecuzioni dell’Inquisizione.
Essi potevano osservare senza re-
strizione i riti della religione ebrai-
ca, scrivere e stampare libri e com-
merciare in ogni campo economi-
Ecco Stefano Paolini, dopo essersi spostato dalla storica edicola a fianco della
Baracchina Bianca, nel suo nuovo punto vendita Edicola Cartolibreria “Lo
Stregatto”, in via Malta 36/A, sempre nel quartiere di San Jacopo
co con esenzione da tasse e ga-
belle, con la sola proibizione del-
l’esercitare l’usura.
Agli ebrei era consentito inoltre di
abitare in ogni quartiere della cit-
tà, negli stessi edifici dei cristiani.
La tendenza fu comunque quella
di concentrarli nella zona intorno
alla Sinagoga, ma non si trattò mai
di un ghetto, bensì di un quartiere
ebraico aperto a tutti, che favorì
così i contatti fra le varie compo-
nenti della popolazione.
La prima Sinagoga di Livorno fu
realizzata nel 1603 su progetto di
Claudio Cogorano e Alessandro
Pieroni nella zona dell’odierna Piaz-
za Benamozegh. Si trattava di una
struttura piuttosto modesta e sobria
che venne ampliata più volte. Nel
1642 venne realizzata, su progetto
di Francesco Cantagallina, un’am-
pia sala di preghiera con due ordini
di gallerie e di nuovo nel 1700 la
comunità ebraica richiese un nuo-
vo ampliamento, così venne demo-
lito tutto l’interno della Sinagoga e
ricostruito con matronei su tre lati.
Secondo le descrizioni dell’inizio
del Novecento era ritenuta la più
bella d’Europa e la seconda come
dimensioni dopo quella di Amster-
dam. Venne distrutta durante i bom-
bardamenti della Seconda Guerra
Mondiale, venne definitivamente
demolita nel 1962 per fare spazio
alla nuova Sina

Ha tenuto una conferenza al Tennis Club Villa Lloyd, sulla storia di Livorno
Che piacere ascoltare il prof. Mauro Cusmai
di Ruggero Morelli
Ascoltare il prof. Mauro Cusmai che
parla di Livorno e dintorni è tanto piace-
vole quanto è difficile scriverne.
Abbiamo assistito, nella sede del tennis
club di Villa Lloyd, alla prima delle le-
zioni previste.
Certo non potrete apprezzare qui la sua
voce squillante, le inflessioni di meravi-
glia per fatti sconvenienti, o per creden-
ze consolidate da sfatare. Chi non ha
potuto venga ai prossimi incontri dell'8
ed del 23 maggio, ore 18,30.
La novità del racconto, che affonda nelle
vicende di Firenze e Pisa dall'anno 1464
al 1577 quando nacque Livorno, sta nella
descrizione puntuale del carattere dei
singoli Medici, nella loro lungimiranza
urbanistico-commerciale, nei risvolti
Mensile del Circolo Culturale “Il Centro”
Aut.ne Tribunaledel
La consegna Livorno
titolo n° 683 del 2/3/2005
socia
onoraria a Giovanna
Redazione Alari
ed Amministrazione:
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e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
www.circoloilcentro-livorno.it
DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
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Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi, Mario Lorenzini,
Mauro Paoletti, Angela Simini,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Don Ordesio Bellini, Francesco Butini,
Massimo Cappelli, Laura Conforti
Benvenuti, Sergio Costalli, Francesco
Alberto De Bari, Fabio Figara, Gianni
Giovangiacomo, Luca Lischi, Mario
Lorenzini, Ruggero Morelli, Giulia
Russo, Angela Simini, Franco Spugne-
si, Lorenzo Taccini.
Grafica e impaginazione: Editrice “Il Quadrifoglio”
sas di Palandri Giulia & c., Livorno - Tel. 05861732178.
Stampa: Tipografia Sagittario - Bibione (VE)
Giornale chiuso in tipografia il 4/5/2019
poco noti delle beghe in famiglia ed in
quelli dell'essere talvolta signori, altra
essere duchi, tal'altra cardinali e papi e
figli di papi.
Cusmai ci ha poi parlato diffusamente
degli austriaci Lorena, perchè e come
arrivarono in Toscana, della visione
politica avanzata delle donne artefici di
contratti molto vantaggiosi, che anco-
ra oggi meritano il nostro apprezzamen-
to.
Poichè nelle scuole raramente abbia-
mo trovato capitoli dei volumi di storia
dedicati alla Toscana, le nostre cono-
scenze sono state oggi arricchite da
particolari inediti che ci hanno aperto e
svelato aspetti decisivi dei cambiamen-
ti avvenuti nel corso degli anni, anni
che un tempo si dicevano 'bui'.
La lezione si è addentrata tra le pieghe
di Pisa, repubblica marinara, di Firen-
ze, potenza economica con il suo 'Fio-
rino' - esaltato da Roberto Benigni a
modo suo - le lotte con Genova per il
possesso di Livorno, e la vendita a Fi-
renze; il tutto mentre nascevano le For-
tezze accanto ed al posto del porto pi-
sano, ubicato in quel di Stagno, a dife-
sa del nuovo porto con ampi spalti e
alti bastioni.
Fu allora che furono emanate leggi 'li-
vornine' alla scopo di popolare le for-
tezze di persone capaci, ma non con
ladri pentiti o prostitute in disuso. Fu
una vera rivoluzione che ha distinto Li-
vorno da tutte le altre città della Tosca-
na, e fu la leva per costruire una co-
munità internazionale, multietnica, di
fedi diverse, aperta e fiorente.
Una comunità senza soldati, senza eser-
citi; e qui ci ha narrato lo scopo ed i
compiti degli ordini di Santo Stefano e
di Malta, degli scacchieri europei do-
minati da Carlo V e alcuni papi che si
dividevano la influenza su stati, princi-
pati e ducati.
Ad iniziare dal nome della nostra città,
derivato forse dalla nave romana :'libur-
na' , per poi soffermarsi sul piccolo
porto - quasi nell'attuale piazza Grande
- che su un lato mantiene la via del por-
Teatro 23
ticciolo, ed infine tratteggiando le iscri-
zioni ancora leggeibili alla base della
chiesa dedicata a santa Giulia, ubicata a
due passi dalla piazza Guerrazzi, poi di-
strutta dalle bombe.
Ci ha ricordato che le navi romane fa-
cevano tappa nelle nostre insenature
come si legge nel diario di bordo di Ru-
tilio Namaziano.
Di quel lungo viaggio da Roma a Nar-
bona ci parlerà l'amico Norberto presi-
dente del club degli archeologi.
è in distribuizione gratuita
anche presso i seguenti punti:
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Libreria nuova di Biagini Silvia,
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via Malta 36A
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Il Tabaccaio, via Roma 133
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