DOMENICA
12 MAGGIO 2019
POLPACCI&NUVOLE
La traversa colpita nella ripresa da Han su tiro di testa
Cremo, Nestalgia canaglia
I playoff ci hanno dato buca
Piccolo con una prodezza balistica delle sue raddrizza un primo tempo tutto in sofferenza
Ma nella ripresa il sogno grigiorosso va in briciole: netta sconfitta e fine della corsa
di GIOVANNI RATTI
n Vada come vada vale la pena
di esserci dentro fino al collo, in
un’ultima giornata così, da vi-
vere d’un fiato rimbalzando da
un campo all’altro come ai tem-
pi mai abbastanza rimpianti del
minuto per minuto. Solo a Bre-
scia si gioca tanto per giocare, gli
altri risultati scorreranno come
lava nelle vene del campionato,
e gli potrebbero anche cambiare
i connotati prima ancora che in-
cominci quell’altro campiona-
to, quello della carta bollata. La
cui ombra rende potenzial-
mente decisivo anche il cam-
biamento di posto in apparenza
più indifferente, arrivare nono
invece di decimo, arrivare quin-
dicesimo invece di arrivare se-
dicesimo, perfino arrivare pe-
nultimo invece di ultimo.
Un paiolo ribollente in cui come
in un Macbeth nelle mani di un
regista di quelli che vogliono
I verdetti Lecce promosso in A
Il Foggia retrocesso in serie C
n Il Lecce ritrova la Serie A gra-
zie alla vittoria 2-1 in casa con-
tro lo Spezia (che va ai playoff),
mentre il Palermo deve lasciare
strada ai pugliesi non andando
oltre il pari 2-2 col Cittadella
dopo essere stato in vantaggio
2-0. È la sintesi dell’ultima gior-
nata della Serie B che regala ai
salentini la promozione diretta
nel massimo campionato ed ai
rosanero l’amarezza di non po-
ter risalire di categoria. Un’a-
marezza accentuata dall’incer-
tezza sul futuro dl club che ri-
schia di retrocedere in Serie C,
stupire a ogni costo rimescolano
i loro mestoli le tre streghe, la
strega della vittoria che fa im-
pazzire di provvisoria ebbrezza,
la strega del pareggio che fa im-
pazzire di incertezze classifiche
avulse differenze conti che
chissà a chi tornano, la strega
della sconfitta che fa impazzire
come impazzisce una maionese
sbagliata il giorno che ti giochi la
stella Michelin.
È il giorno del mal di pancia ep-
pure è bello esserci dentro, in
fondo si va allo stadio per vivere
giorni così. E poi la Cremo in
fondo se l’è voluta, una volta
messo sotto chiave il posto per
l’anno prossimo poteva anche
ammainare qualche vela e dare
appuntamento al gentile pub-
blico per la prossima tournée.
Invece ci ha preso gusto e noi a
rimorchio, il suo campionato è
diventato un lascia o raddoppia
e la Cremo non ha lasciato
quando era ancora in tempo. E
come richiesto dalla Procura
Figc, per un presunto illecito
amministrativo.
Oltre al Palermo e allo Spezia,
parteciperanno ai playoff, per
giocarsi l’ultimo posto per la
massima Serie, anche il Bene-
vento, il Pescara, il Verona e lo
stesso Cittadella.
Per quanto riguarda la zona
bassa della classifica di Serie B
che oggi ha emesso gli ultimi
verdetti retrocede in Serie C il
Foggia che va in vantaggio a Ve-
rona e poi viene rimontato,
mentre una super rimonta del
Alessandro Nesta
Venezia salva almeno per ora i
lagunari in casa del Carpi. E così
oltre al Venezia va ai playout per
giocarsi l’ultimo posto disponi-
bile per la permanenza nella Se-
rie cadetta anche la Salernitana
nonostante la sconfitta 2-0 a
Pescara.
Al momento il primo turno dei
play è previsto si giochi il 17 e il
18 maggio (ore 21), mentre il se-
condo turno è in programma nei
giorni 21/22-25/26 maggio (ore
21). La finale con andata e ritor-
no è, invece, programmata per il
30 maggio e il 2 giugno (ore 21).
Emanuele Terranova
allora balliamo, sperando di pe-
stare ancora qualche callo al-
trui.
Essendo tempi prodigiosi Ra-
stelli recupera perfino Croce, gli
altri dieci che hanno incomin-
ciato col Brescia incominceran-
no anche qui a Perugia compresi
Renzetti e Montalto che lasciano
Migliore e Strizzolo in panchina
a covare l’ambizione che tocchi
a loro fare il venividivici.
Il Grifo a Foggia ha giocato me-
glio di quello che dice il risultato
e infatti Nesta cambia solo Maz-
zocchi con Falasco, tenendo in
panchina il nostro Cremonesi e
Han.
Dato che, vabbé quasi vent’anni
fa, su questo campo un giorno
che pioveva si è giocata la parti-
ta più irregolare della storia del
calcio (e naturalemnte l’arbiro
di quel giorno ha fatto un carrie-
rone), ti rassicuro che tira un po’
di arietta ma non sono previsti
cataclismi.
La festa dei giocatori del Lecce dopo la vittoria contro lo Spezia
Sport 39
Un mezzo cataclisma è l’inizio
della partita, con un gap agoni-
stico e tattico subito vistoso
(Arini fatica a leggere i movi-
menti di Verre, Caracciolo pati-
sce lo spunto di Vido, sulla man-
cina Renzetti e Croce non reg-
gono l’impeto di Kouan) e presto
pagato: Vido quasi dal fondo in-
dovina l’angolo e infila con un
sinistro ascendente che Agazzi
non può contenere. Arini rischia
alzando il gomito (ammonito),
il Perugia suona il tamburo e la
Cremo balla, è Mogos a suonare
la sveglia, di Castro ci si accorge
al 17’ per una punizione troppo
lunga, Terranova e Sadiq ingag-
giano un furibondo duello a tut-
to campo e a bulloni spianati, il
Palermo segna due volte al Cit-
tadella ma rischiano di non es-
sere fatti nostri, al 22’ Agaz z i
esce su Vido e Castro previene
un tiro dal limite col portiere
fuori causa, è l’inizio della parti-
ta vera di Castro che al 24’ dà il
primo spavento a Gabriel con un
tiro appena alto ma Vido scappa
a Caracciolo e sul suo cross Ko-
uan in terzo tempo mette fuori
di poco, i cori dei tifosi grigio-
rossi più che incitamenti sem-
brano invocazioni, quasi appel-
li, adesso però c’è partita, peri-
colosa non ancora bilanciata ma
adesso si gioca in due. Lec-
ce-Spezia due a zero, manchia-
mo solo noi. Croce incomincia a
prendere le misure, al 31’ una
sua gran palla rifinita da Piccolo
spedisce in missione Castro ste-
so da Carraro, ammonito. Pado-
va zero Livorno uno, per fortuna
non sono più affari nostri. Pic-
colo ora svaria di più, Castro gli
confeziona una palla pulita al li-
mite ma il destro non è granché.
Dopo 35’ la marea rossa si ab-
bassa un filo e si può mettere
fuori la testa, Castro è in trance
agonistica e mette una pezza in
difesa rischiando qualcosa. È il
44’ e sto scrivendo sul taccuino
che dopo un primo tempo così lo
zero a uno è un prezzo ragione-
vole, intanto Caracciolo ruba
palla a Sadiq sulla trequarti of-
fensiva, Piccolo è al limite, il pri-
mo sinistro gli è restituito, il se-
condo centra l’angolo basso e fa
uno a uno. Quattro minuti di re-
cupero, si va alla pausa con i
piedi ancora nei playoff.
Kouan continua a spuntare da
tutte le parti come uno spiritello
maligno, il Perugia riparte in
spinta, Castro perde una brutta
palla e Renzetti devia in angolo
un diagonale secco del solito
Kouan. Montalto sembra in posa
per un ritratto. Segna il Foggia a
Verona, adesso anche il Perugia
ha qualcosa di più dell’orgoglio
per cui sbattersi. Nesta mette
Han per Sadiq, il clima diventa
rusticano. Piccolo è spremuto,
dentro Carretta. La cronaca si
dirada come l’ossigeno in una
stanza dove troppa gente lo cer-
ca, la Cremo si chiude troppo.
Pareggia il Verona, accorcia il
Cittadella. Traversa di Han, non
si riparte più. Strizzolo per Mon-
talto, Mazzocchi per Rosi, poi
Falzerano per Dragomir. Anco-
ra cross di Falasco, ancora Han
di testa e stavolta Agazzi fa la pa-
ratona. Croce chiede il cambio,
dentro Soddimo. Il Perugia dà
colpi di ariete, di rado si ripren-
de fiato. Pareggia il Cittadella,
vince il Verona, adesso il pari
non basta più. E al 40’ scap pa
anche quello: cross a mezz’aria,
Agazzi non lo tiene, Kouan infi-
la. E Vido in controfuga mette
l’ultimo pizzico di sale. Adesso
non siamo più nemmeno noni,
cioè quelli che possono sperare
nella condanna del Palermo.
Siamo quelli che escono di sce-
na fra i tiepidi applausi di corte-
sia che toccano a chi ha fatto la
sua parte in modo dignitoso,
non memorabile.
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