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Deus, Deus meus, quare me dereliquísti?

* Ipsi vero consideravérunt et inspexérunt me;†


divisérunt sibi vestiménta mea*
Longe a salúte mea verba rugítus mei.
et super vestem meam misérunt sortem.
Deus meus, clamo per diem, et non
exáudis,* Tu autem, Dómine, ne elongáveris,*
et nocte, et non est réquies mihi. fortitúdo mea, ad adiuvándum me festína.
Erue a frámea ánimam meam*
Tu autem sanctus es,* et de manu canis únicam meam.
qui hábitas in láudibus Israel. Salva me ex ore leónis*
In te speravérunt patres nostri,* et a córnibus unicórnium humilitátem meam.
speravérunt et liberásti eos; Narrábo nomen tuum frátribus meis,*
ad te clamavérunt et salvi facti sunt,* in médio ecclésiæ laudábo te.
in te speravérunt et non sunt confúsi.
Qui timétis Dóminum, laudáte eum,*
Ego autem sum vermis et non homo,* univérsum semen Iacob, glorificáte eum.
oppróbrium hóminum et abiéctio plebis. Métuat eum omne semen Israel,*
Omnes vidéntes me derisérunt me;* quóniam non sprevit
torquéntes lábia movérunt caput: neque despéxit afflictiónem páuperis,
«Sperávit in Dómino: erípiat eum,* nec avértit fáciem suam ab eo*
salvum fáciat eum, quóniam vult eum». et, cum clamáret ad eum, exaudívit.

Quóniam tu es qui extraxísti me de ventre,* Apud te laus mea in ecclésia magna;*


spes mea ad úbera matris meæ. vota mea reddam in conspéctu timéntium eum.
In te proiéctus sum ex útero,* Edent páuperes et saturabúntur,
de ventre matris meæ Deus meus es tu. et laudábunt Dóminum, qui requírunt eum:*
Ne longe fias a me, «Vivant corda eórum in sæculum sæculi!».
quóniam tribulátio próxima est,* Reminiscéntur et converténtur ad Dóminum
quóniam non est qui ádiuvet. univérsi fines terræ,*
et adorábunt in conspéctu eius
Circumdedérunt me vítuli multi,* univérsæ famíliæ géntium.
tauri Basan obsedérunt me.
Aperuérunt super me os suum* Quóniam Dómini est regnum,*
sicut leo rápiens et rúgiens. et ipse dominábitur géntium.
Sicut aqua effúsus sum,* Ipsum solum adorábunt
et dissolúta sunt ómnia ossa mea. omnes, qui dórmiunt in terra;*
Factum est cor meum tamquam cera* in conspéctu eius prócident
liquéscens in médio ventris mei. omnes, qui descéndunt in púlverem.
Aruit tamquam testa palátum meum,
et lingua mea adhæsit fáucibus meis,* Anima autem mea illi vivet,*
et in púlverem mortis deduxísti me. et semen meum sérviet ipsi.
Narrábitur de Dómino generatióni ventúræ,
Quóniam circumdedérunt me canes multi,* et annuntiábunt iustítiam eius
concílium malignántium obsédit me. pópulo, qui nascétur:*
Fodérunt manus meas et pedes meos,* «Hæc fecit Dóminus!».
et dinumerávi ómnia ossa mea.

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TEOLOGIA DEL SALMO.

Considero di una nota importanza fare un breve assegno all’importanza dei


salmi nella tradizione religiosa. Erich Fromm ci offre delle breve parole, ma che
fanno si che questo sia noto:

I salmi (Sefer Tehillim), definiti dal Talmud, << Poesie di lode >>, venivano cantati
nel tempio da un coro di Leviti, accompagnato da strumenti a corda e
a fiato… Dopo la distruzione del Tempio, i Salmi diventarono il libro di preghiere
più conosciuto fra gli ebrei. (FROMM, 1970:135)

Questo ci fa pensare al rapporto di familiarità per il cui i Salmi sono diventati


parte importante non soltanto nel culto ma nella vita quotidiana giacché

Diventarono un documento umano, l’espressione delle speranze e dei timori


dell’uomo, delle sue gioie e delle sue tristezze… diventarono gli amici e i
compagni intimi degli ebrei e dei cristiani per molte generazioni. (FROMM,
1970:135)

Deve essere ben noto che non tutti i Salmi sono uguali o si possono mettere
sotto lo stesso profilo. Esistono diverse classifiche dei salmi ma Froom “cerca di
introdurre un altro tipo, che ha a che fare prima con lo stato d’animo soggettivo,
lo spirito (mood), in cui è scritto il salmo” (FROMM, 1970:136).

Fromm fa una divisione dei salmi e li distribuisce nella forma seguente:

1. I Salmi a uno stato d’animo (ve ne sono 66).


2. I Salmi dinamici (ve ne sono 47):
A queste due categorie principali, si possono aggiungere due altre clasificazioni:

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3. I Salmi a inno (ve ne sono 13).
4. I Salmi messianici (ve ne sono 24).” (FROMM, 1970:136)

Mi sembra anche giusto elencare le caratteristiche delle due principali categorie


dei salmi proposti cioè: i Salmi di stato d’animo e i Salmi dinamici.

Esso è scritto in un unico stato d’animo, quale che esso sia. In questa categoria
troviamo salmi nei quali si esprime speranza, timore, odio, pace, contentezza,
consapevolezza di essere nel giusto… il poeta resta nello stesso stato d’animo
dall’inizio alla fine del salmo. (FROMM, 1970:136)

Sebbene possono essere delle somiglianze nei salmi di stato d’animo e quelli
dinamici esistono delle differenze che fanno sicché ci sia un cambiamento ben
noto e di una importanza non minore.

La caratteristica prima del salmo dinamico sta del fatto che avviene un
cambiamento nello stato d’animo del poeta, cambiamento che si riflette nel
salmo… Alla fine del salmo è avvenuto un cambiamento: lo stato è di speranza,
di fede e di fiducia. Spesso sembra quasi che la fine sia stata scritta da un uomo
diverso dal poeta dell’inizio...Il salmo dinamico mostra la lotta interna del poeta
per liberarsi dalla disperazione e per arrivare alla speranza.(FROM,1970:139-
140)

Ed è proprio questo dinamismo che fa la gran differenzia, giacché il Salmo


invece di rimanere soltanto nella disperazione o nell’angoscia “ è una
testimonianza della vittoria della speranza sulla disperazione, e di un altro fatto
importante: solo quando la persona intimorita, disperata, tocca il fondo della

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disperazione, può ‘tornare’, può liberarsene e conquistare la speranza” (FROMM,
1970:140).

SALMO XXII

Riguardo al Salmo scelto, tra le diverse interpretazione esistente si è scelta


quella fatta dal Midrash Tehillim. “è caratterizzato da una pluralità di midrashim
che applicano al salmo 22 la storia di Ester”(AMMASSARI, 1976,212).

L’applicazione del salmo 22 della storia di Ester è fatta dal punto di vista della
versione popolare, aggadica...Noi abbiamo così i seguenti frammenti di antichi
Midrasim. Ester che prega col Sal. 22: << Mio Dio >>: al mar Rosso, << Mio
Dio >>: al Sinai. <<Perché mi hai abbandonata >>: per nostra madre Sara,
perché fu prigioniera del Faraone una sola notte , ricevete (la punizione delle
piaghe) lui e tutta la sua casa, : e a me, a me che fui data in grembo ad un tale
iniquo per tanti anni, a me non fai miracoli (AMMASSARI, 1976:213)

E continua con diverse riferimenti alla storia della Regina Ester:

<< Mi sono disciolta come acqua, si sono slogate tutte le mie ossa >>(Sal. 22,15):
non aderisce dentro di me osso delle mie ossa;… << Mi guardano e godono nel
vedermi: si dividono tra loro le mie vesti >> (Sal. 22, 18b.19): uno disse: “Io
prenderò il manto reale e la veste di Ester” e un alto disse: “Io prenderò le catene
di Ester e i suoi anelli ;...<< I poveri mangeranno e saranno saziati >> (Sal.
22,27): riguarda a Mordecai ed Ester che furono stimati degni di mangiare alla
tavola del re. (AMMASSARI, 1976:215-215)

Non si può capire tutto questo senza fare dei riferimenti ad alcune citazioni
bibliche, ad esempio “non basta più accennare alla storia di Sara presso il

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Faraone di Egitto: ma si deve citare Gen. 12,17 in modo formale: << come è
detto: ma il signore colpì con grande piaghe il faraone e la sua casa per il fatto
di Sara >> (AMMASSARI, 1976:216)

<<Quale distretta fu più grande, questa o quella dell’Egitto? Faraone disse:


“Ogni maschio che Nasce sia gettato nel Nilo e ogni femmina sia salva” (Es.
1,22), ma Haman disse: Dai giovani ai vecchi, i bambini e le donne in un solo
giorno...”>> (Est. 3,13); Faraone comandò che tutti coloro che non avessero
completato il loro lavoro fossero murati negli edifici, ma di non fare alcun male a
quanti l’avessero compiuto, Haman invece ordinò “di sterminare, uccidere e
distruggere tutti i giudei” >> (Est. 3, 10). (AMMASSARI, 1976:216-217)

Non è di intendersi né di leggersi in una chiave di sfiducia o disperazione; si


deve ricordare che questo è un Salmo dinamico, è proprio suo il mutamento
dello stato d’animo, quindi passare della disperazione a la fiducia nel Dio
d’Israele. “<< Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato >> deve essere
compreso sulla base di Is. 10,17 : ‘ e la luce d’Israele diventerà fuoco e il santo
d’Israele Fiamma” (AMMASSARI, 1976:217)

Comunque la tendenza teologica ad inquadrare tutto il salmo 22 in funzione della


sicurezza nel soccorso da parte di Dio è presente anche dell’altro proemio, che
spiega il titolo del salmo in vista di Mic. 7,8: << non gioire della mia sventura o
mia nemica! Se sono caduta risorgerò: se seggo nelle tenebre, il Signore sarà
la mia luce>> (AMMASSARI, 1796:217-218)

Riguardo all’interpretazione cristiana Alonso Schoekel apporta le seguenti


considerazioni:

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A) Il salmo è riferito a Cristo. L’orante non muore. Anche se si sente prossimo alla
morte…Cristo non si libera dalla morte, ma è il Padre che lo libera al di là della morte
con la Risurrezione.
B) La liberazione prodigiosa dell’orante, nel momento in cui è narrata e conosciuta,
suscita un movimento dinamico… solo attraverso la sua comunicazione, può
operare. La morte e Risurrezione di cristo è efficace in sé, e per questo deve essere
annunciata.
C) Su questo punto, di efficacia salvifica, si spinge più lontano il poema di Is 53… le
cui citazioni e allusioni sono presenti nei racconti della Passione.
D) La sofferenza dell’innocente, incorporata a quella di Cristo e illuminata da lui,
acquista una forza inedita per denunciare e condannare l’ingiustizia umana. Nello
stesso tempo, può acquistare un valore di sacrificio in favore dei fratelli. E si
accompagna sempre alla speranza nella risurrezione. (SCHOEKEL, 1992:452)

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COLETTE SALMICHE

[A] A salute nostra longe fac, Domine, verba delictorum nostrorum: et renova
nos, in quo est substantia nostra ex verniculo in te decore atque specie renovata;
quo, magnificantes misericordiam tuam, apud te sit laus nostra ecclesia
magna. (VERBRAKEN, 1967:62)

Qu’ils sont loin de nous procurer le salut, Seigneur, les cris de notre misère !
Renouvelle notre nature humaine : déjà, ce qui n’était qu’un vermisseau a été,
en ta personne, rénové en gloire et en beauté ; alors, exaltant ta miséricorde,
nos louange monteront vers toi, dans la grande assemblée (VERBRAKEN, 1967,
63)

Longe a salúte mea verba rugítus mei… Apud te laus mea in ecclésia magna

Invocazione: Domine.
Motivazione: A salute nostra longe fac.
Richiesta: et renova nos, in quo est substantia nostra ex verniculo in te
decore atque specie renovata.
Clausola: quo, magnificantes misericordiam tuam, apud te sit laus nostra
ecclesia magna.

[R] Caput misericordiae, Deus, qui propter nos descendens in utero, addictus
ligno, perfossus clavo, vestimentis insuper sorte divisis, surrexisti liber ab
inferis: precamur, ut hujus commercii non immemor sis, populi ab ore leonis
ereptor, qui fuisti quondam patribus in te sperentibus liberator. (VERBRAKEN,
1967:62)

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Prince de miséricorde, Seigneur Dieu, qui, pour nous, es descendu dans le sein
d’une femme, t’es laissé condamner à la croix, percer par la clous, dépouiller de
tes vêtements tirés au sort et es ressuscité, libre, du séjour des mort: nous t’en
prion, garde mémoire de cet échange, toi qui tire le peuple de la gueule du lion
et qui, jadis, as délivré nos pères qui espéraient en toi. (VERBRAKEN, 1967, 63)

Fodérunt manus meas et pedes meos…divisérunt sibi vestiménta mea et super


vestem meam misérunt sortem… Salva me ex ore leónis… In te speravérunt patres
nostri, speravérunt et liberásti eos

Invocazione: Caput misericordiae, Deus


Motivazione: qui propter nos descendens in utero, addictus ligno,
perfossus clavo, vestimentis insuper sorte divisis, surrexisti liber ab inferis
Richiesta: precamur, ut hujus commercii non immemor sis, populi ab ore
leonis ereptor, qui fuisti quondam patribus in te sperentibus liberator
Clausola: †

[H] Domine Deus, qui patres nostros clamantes ad te liberasti, et in te


sperantes salvasti: te quaesumus ac precamur; ne longe facias auxilium
tuum a nobis, ad defensionem nostram respice, et salva nos de ore leonis.
(VERBRAKEN, 1967:62)

Seigneur Dieu, qui as délivré nos pères quand ils criaient ver toi, nous t’en prion
et supplions : n’écarte pas de nous ton secours, veille à notre défense et sauve-
nous de la gueule du lion (VERBRAKEN, 1967, 63)

Ad te clamavérunt et salvi facti sunt,in te speravérunt et non sunt confúsi…In te spe-


ravérunt patres nostri,speravérunt et liberásti eos… Ne longe fias a me… Salva me
ex ore leónis

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Invocazione: Domine Deus
Motivazione: qui patres nostros clamantes ad te liberasti, et in te
sperantes salvasti
Richiesta: te quaesumus ac precamur; ne longe facias auxilium tuum a
nobis, ad defensionem nostram respice, et salva nos de ore leonis.
Clausola: †

[d] Deus, Dei Filius, qui passione tua mundum reconcilias Patri: da nobis; ut ne
circundantium nos luxurians vitulorum multitudo deludat, nec taurorum
scelerata auctoritas ad erroris nebulas pertrahat: quo, crucis tuae
predicando insignia, malorum semper evedamus decipula. (VERBRAKEN,
1967:62;64)

Dieu, fils de Dieu, qui, par ta Passion, réconcilies le monde avec le Père,
accorde-nous de n’être pas trompés par le bétail luxurieux qui nous entoure, ni
entraînes ver les nuées de l’erreur par la puissance criminelle de ces taureaux ;
mais qu’en proclamant les gloires de ta croix, nous échappions toujours aux
pièges des méchants. (VERBRAKEN, 1967, 63 ; 65)

Circumdedérunt me vítuli multi,tauri Basan obsedérunt me

Invocazione: Deus, Dei Filius, qui passione tua mundum reconcilias Patri
Motivazione: qui passione tua mundum reconcilias Patri
Richiesta: da nobis; ut ne circundantium nos luxurians vitulorum multitudo
deludat, nec taurorum scelerata auctoritas ad erroris nebulas pertrahat

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Clausola: quo, crucis tuae predicando insignia, malorum semper
evedamus decipula.

Father, when your Son was handed over to torture and seemed abandoned by
you, he cried out to you from the cross and death was destroyed, life was
restored. By his death and resurrection, may we see the day when the poor man
is saved, the downtrodden is lifted up and the chains that bind people are broken.
United to the thanks that Crist give you, your Church will sing your praises.

Invocazione: Father
Motivazione: when your Son was handed over to torture and seemed
abandoned by you, he cried out to you from the cross and death was
destroyed, life was restored
Richiesta: . By his death and resurrection, may we see the day when the
poor man is saved, the downtrodden is lifted up and the chains that bind
people are broken.
Clausola: United to the thanks that Crist give you, your Church will sing
your praises.

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