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TENDENZE RECENTI 1) risalita di tratti dal basso all’alto (ristandardizzazione) 2) aumento della variazione diafasica: la comunicazione elettronica e digitale ha creato nuove situazioni di uso cui corrispondono nuove sottovarieta funzionali COMUNICAZIONE MEDIATA DAL COMPUTER (CMC): lingua delle chat, sms, posta lettroniva, cellulare, ecc.: nuovo tipo di comunicazione che si colloca in posizione intermedia tra lo seritto e il parlato bisogna distinguere 3 criteri a) concezione del messaggio = organizzazione strutturale: tipica del testo parlato 0 seritto b) mezzo fisico di realizzazione: fonico o grafico ©) interattivta = continuum che va da assenza a massima presenza CMC = forma di comunicazione che si serve del mezzo grafico (=a scrittura) ma con alcune caratteristiche della organizzzione strutturale della comunicazione parlata, tra cui la interattivita e la espressivita Cf. schemi 9 e 19 Berruto pp. 56-57 CMC = parlato grafico 3) diminuzione della portata della diastratia e diatopi: -indebolimento dell’italiano popolare = il parlato tende a perdere molti tratti diastraticamente bassi - fusione di tratti regionali diversi nelle generazioni che hanno italiano come unica lingua della socializzazione primaria: formazione di un italiano poco carratterizzato geograficamente e con tratti di varia provenienza cause concomitant: migrazioni interne, mass media, incremento degli spostamenti e degli scambi, aumento del grado di scolarizzazione es.diffusione nel linguaggio giovanile di Torino e Milano di suff. Siciliano -uso: da _fetuso e spacchiuso si estende a rappuso, incazzuso, stiluso, eee. dinamiche in atto (specie nei giovani): a) diminuisce la frequenza dei tratti regionali b) spostamento in atto: risalita di tali tratti_verso il neo-standard ©) tendenza a eliminare dall’uso i tratti pitt marcati ‘TENDENZE DI RISTANDARDIZZAZIONE, 1) awicinamento tra seritto e parlato 2) risalita di tratti sub-standard > neo-standard VARIETA' STANDARD caratterizzazione funzionale: 1) STABILITA FLESSIBILE derivante dalla codificazione esplicita in una serie di norme che ne stabiliscono ’uso corretto; 2) INTELLETTUALIZZAZIONE, elaborazione di strutture tali che consentano la produzione di testi su temi di carattere astratto; 3) FUNZIONE UNIFICATRICE, strumento di comunicazione sovraregioanale da parte di parlanti di varieta sociogeografiche diverse: elemento di coesione quali membri di un‘unica comunita parlante; 4) FUNZIONE SEPARATRICE, derivante dall’esser simbolo di una identita nazionale distinta da altri standard nazionali; 5) FUNZIONE DI PRESTIGIO E DI MODELLO DI RIFERIMENTO, il cui uso é oggetto di ammirazione e consente l’acquisizione di privilegi sociali PARZIALE DIVARICAZIONE tra FIORENTINO TRECENTESCO, lingua scritta delle opere letterarie e ITALIANO STANDARD. ragione a) Pitaliano cra essenzialmente una lingua letteraria, latineggiante, cristallizzata dall’uso seritto di livello colto che Ia sottrac alla diversificazione funzionale all’evoluzione diacronica naturale a cui invece fu sottoposto il fiorentino in quanto lingua parlata, Problema: ¢ possibile identificare litaliano standard con il fiorentino colto? Tl problema riguarda soprattutto il LIVELLO FONETICO-FONOLOGICO: -T'italiano standard = un fiorentino ripulito dai tratti locali: intonazione, gorgia e spirantizzazione delle afiticate alveopalatali intervocaliche (Galli de’ Paratesi); -scarsissimo adeguamento al modello toscano per quanto riguarda la distinzione tra c/o aperta e chiusa e tra [s] e [2] Vitaliano standard oggi & una ENTITA VIRTUALE, una norma astratta non identificabile né geograficamente né socialmente. Canepari: 3% la percentuale di parlanti la cui lingua non mostra tracce di mareatezza diatopica. LIVELLO MORFOSINTATTICO E LESSICALE: maggiore ¢ il nucleo comune alle diverse varieta geografiche; -anche a questi livelli, numerosi cambiamenti sono avvenuti in direzione autonoma dal fiorentino, che presenta a sua volta numerosi regionalism LESSICO: fiorentino e toscano hanno accentuato il loro carattere locale nei confronti della lingua nazionale: tra i tanti geosinonimi (babbo, balocchi, il tocco) la variante toscana si trova spesso in POSIZIONE ISOLATA E MARGINALE rispetto a gran parte delle altre varieta. -lo STANDARD @ rimasto fondamentalmente una VARIETA ADATTA AI LIVELLI D’USO PIU AULICI E FORMALI; -le vicende storiche e culturali dell’ultimo secolo hanno determinato un enorme AMPLIAMENTO QUANTITATIVO. DELLA COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE ITALOFONA - DIFFUSO BILINGUISMO e AMPLIAMENTO DELLA GAMMA DI FUNZIONI E DI USI, invadendo spazi prima riservati al dialetto - CONSEGUENZE SULLA STRUTTURA LINGUISTICA e sullo status funzionale dell’italiano: LINGUA D’USO COMUNE, PARLATA OLTRE CHE SCRITTA. - RISTANDARDIZZAZIONE, per indicare cioé il consolidarsi di una nuova norma, scritta e parlata difforme dallo standard ufficiale, perché tende ad accogliere tratti diatopicamente mareati e ALCUNI FENOMENI TIPICI DEL PARLATO. NUOVA VARIETA = NEO-STANDARD (Berruto) 0 ITALIANO DELL’USO MEDIO (Sabatini) 4 TRATTI DEL NEOSTANDARD A) FONOLOGIA — nessuna pronuncia regionale é riuscita ad imporsi come effettivo modello nazionale unitario; = presenza di diversi accenti standard regionali che divergono soprattutto nella curva intonativa, Gli influssi tra di essi sono complessivamente scarsi; alcuni tratti tuttavia sembrano diffondersi dal Nord verso il resto d'Italia: es. [z] intervocalica e la affricata sonora iniziale [dz] — diffusione di pronunica basata sulla grafia: da qui derivano aleuni tratti della ristandardizzazione fonetica, ¢ ciot: 1. la tendenza _verso_un sistema pentavocalico: indifferenza per opposizione di apertura_nelle vocali e/o: cause: mancata distinzione grafica, scarso rendimento funzionale dell’ opposizione; massicce correnti difformi dall’uso toscano provenienti sia da Nord che da Sud (dove in

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