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IL FERRO NEL SANGUE

Il FERRO fa parte dell'Emoglobina, una proteina contenuta nei globuli rossi. La funzione principale del ferro è di legare
l’ossigeno e di cederlo ai tessuti ed alle singole cellule in base alle loro necessità.
SIDEREMIA:
SIDEREMIA Indica il tasso di ferro presente nel sangue (nell'uomo da 60 a 160 mcg/dl; nella donna da 20 a 140 mcg/dl)
FERRITINEMIA: . indica a quanto ammontano le riserve di ferro nell'organismo (15- (15-300 mcg/100 ml). Ritroviamo piccole
quantità di ferritina anche nel plasma, valutabili mediante il cosiddetto dosaggio della ferritinemia. Questo esame è molto
importante, poiché la concentrazione di ferritina nel sangue rispecchia l'entità delle riserve corporee di ferro. La funzione
primaria della ferritina è infatti quella di costituire un'importante deposito del minerale nell'organismo.
VALORI MEDI: 20-120 nanogrammi/mL (20-120 microgrammi/L) per le donne
20-200 nanogrammi/mL (20-200 microgrammi/L) per gli uomini
Solo il 10-35% del ferro presente negli alimenti animali ed il 2-10% di quello contenuto nei vegetali viene
effettivamente assorbito. La presenza di vitamina C, acido citrico, (è dunque utile l'aggiunta di qualche goccia di limone sul
pesce o sulla bistecca), zuccheri (soprattutto fruttosio) ed amminoacidi, facilita l'assorbimento del ferro, che viene invece
ostacolato da the e caffè. Anche nelle verdure e negli alimenti integrali sono presenti sostanze in grado di limitare
l'assorbimento del ferro. Normalmente la quantità sottratta all'organismo con le donazioni di Sangue è irrilevante ai fini del
metabolismo complessivo, ma, nel tempo, può contribuire all'instaurarsi di stati carenziali qualora la dieta sia allo stesso
tempo povera di carne e pesce.
In presenza di una carenza di ferro, la ferritina sierica è quasi
quasi sempre inferiore a 20 microgrammi su litro.
ANEMIA:
ANEMIA Patologia caratterizzata da una riduzione del numero di globuli rossi o della loro concentrazione di emoglobina.
Si manifesta spesso con sintomi e segni caratteristici quali pallore, astenia e dispnea.
ACIDO FOLICO:
FOLICO L'acido folico o vitamina B9 è presente soprattutto in
frutta e verdura; risulta fondamentale nella maturazione dei globuli rossi.
Il FERRO
L’organismo umano contiene circa 3-4 g di ferro: è necessario per la sintesi dell’emoglobina, la proteina che trasporta
l’ossigeno alle cellule. Secondo le tabelle della LARN (Livelli di Assunzione Giornalieri Raccomandati di Nutrienti per la
popolazione italiana) il fabbisogno quotidiano di ferro per l’uomo ammonta a 10mg mentre per la donna sale a 18mg.
Normalmente una dieta adeguata compensa l’eliminazione del ferro ed il bilancio viene mantenuto in equilibrio, grazie alle
riserve ed alla regolazione di assorbimento ed eliminazione.
Alimenti ricchi di ferro sono: le carni, il fegato, i legumi, i crostacei, la frutta secca e i vegetali verdi. Contengono invece
minime quantità di ferro: il burro, il latte e gli alcolici (ad eccezione del vino).
Il ferro presente negli alimenti è assorbito lentamente ed in misura ridotta (dal 5 al 10% del ferro ingerito). L’assorbimento
del ferro dipende dalla forma in cui esso si trova nell’alimento. Il ferro più facilmente assorbibile è presente negli alimenti
di origine animale mentre il ferro meno facilmente assorbibile si trova soprattutto nei vegetali. Le sostanze come l’acido
ascorbico (vitamina C) , quelle che lo mantengono solubile come il fruttosio (zucchero presente nella frutta) ne favoriscono
l’assorbimento. L’assorbimento del ferro è inibito dalla diminuzione di acido cloridrico a livello gastrico, dalla presenza di
alcune sostanze contenute nei vegetali, che con il ferro formano complessi insolubili, da caffè e té.
Contenuto in Ferro facilmente assorbibile
Mg di ferro presumibilmente assorbiti
ALIMENTO Mg di ferro/100 grammi
per 100 gr. di alimento
Fegato, frattaglie, frutti di mare 5-10 0,77
Carne di Cavallo 3,9 0,9
Carne di Bue 2,5 0,6
Altre carni (inclusi i salumi) 1-2 0,3-0,4
Pesci 1 0,1

Contenuto in Ferro difficilmente assorbibile


Mg di ferro presumibilmente
ALIMENTO Mg di ferro/100 grammi
assorbiti per 100 gr. di alimento
Cacao, lievito 10 0,5
VERDURE (radicchio, spinaci, indivia, broccoletti)
FRUTTA SECCA OLEOSA (noci, nocciole) 1-5 0,2
CIOCCOLATO
LEGUMI (fagioli,ceci) 2 0,06
RISO, PASTA, UOVA 1,5 0,09
PANE 1 0,05
PASTICCERIA (torte, biscotti) 1-3 0,05-0,1
FRUTTA FRESCA, ORTAGGI, LATTE, FORMAGGI <1 <0,05
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Nonostante l’organismo limiti le perdite di ferro, i casi di carenza di ferro sono piuttosto diffusi.
COSA COMPORTA LA CARENZA DI FERRO?
Possiamo individuare vari fattori che predispongono l'individuo a carenza di ferro:
• apporto ridotto, dovuto a diete povere di carne e basate prevalentemente su cereali integrali e verdure;
• dieta eccessivamente ricca di crusca (utilizzata da alcuni per regolarizzare la funzionalità intestinale);
• insufficiente assorbimento: acloridria, diarrea, alterazioni gastro-intestinali, abuso di lassativi;
• eccessive perdite ematiche (emorroidi, perdita di sangue dal naso, flusso mestruale abbondante, ulcere, emorragie
del tratto gastrointestinale, ecc);
• gravidanza e allattamento;
• sport (soprattutto la corsa di resistenza).
• Donazioni di sangue intero
Adeguare le proprie abitudini dietetiche è comunque importante, basti pensare che la vitamina C contenuta in un bicchiere
di succo d'arancia è in grado di triplicare
triplicare l'assorbimento del ferro fornito dalla prima colazione.
Da ricordare
Sono note interazioni con alcuni farmaci che ne riducono l'assorbimento quali antiacidi, antinfiammatori FANS, antibiotici,
alcune vitamine e alcuni sali minerali. Nei prodotti vegetali il contenuto di ferro diminuisce del 15% circa per la cottura con
molta acqua e del 10% circa nella cottura a vapore (senza acqua). Quando la ferritina è bassa, ma il quadro anemico non è
ancora apprezzabile, il medico consiglia un maggior consumo di alimenti ricchi di ferro: carne, legumi, pesce, molluschi,
crostacei, frutta secca e fresca [soprattutto agrumi, non tanto per il loro contenuto, peraltro modesto, di ferro, quanto per
assicurare il giusto apporto di acido ascorbico all'organismo (una vitamina, la C, importante per l'assorbimento del
minerale).
Quando si parla di ferro le classiche tabelle nutrizionali, in cui è riportato il contenuto medio del minerale nei vari alimenti,
possono ingannare. Ciò che conta, infatti, non è tanto la quantità di ferro assoluta, ma la sua biodisponibilità, cioè la
percentuale effettiva che il nostro organismo riesce ad assorbire ed utilizzare.
L'esempio classico è quello degli spnaci , alimenti piuttosto ricchi di ferro, ma in cui il prezioso minerale è complessato ad
altre sostanze che ne limitano fortemente l'assorbimento.
Fattori che riducono l'assorbimento del ferro:
• acido fitico e fitati, acido ossalico e ossalati: sostanze contenute negli alimenti vegetali, in modo particolare nel
cacao, nei cereali integrali, negli spinaci, nei legumi e nel rabarbaro; anche un eccesso di fibra limita la
biodisponibilità dell'elemento.
• Presenza di altri minerali: esiste una competizione per l'assorbimento di ferro e zinco; anche un eccesso di calcio
può diminuire il suo assorbimento.
• Thè e caffé (tannini), fosfati, alcuni farmaci (antibiotici, antiacidi) e determinate condizioni patologiche
(ipocloridria, sindromi da malassorbimento, diarrea, ecc.).
Fattori che aumentano l'assorbimento del ferro:
• Alimenti ricchi di vitamina C ed acido citrico (agrumi);
• zuccheri ed aminoacidi.
In termini quantitativi:
le persone sane assorbono circa il 10% del ferro alimentare,
l'intestino è in grado di assorbire tra il 2 ed il 10% del ferro fornito dai
vegetali e tra il 10-35% di quello contenuto nelle fonti animali.
Integratori di ferro
La maggior parte degli individui non necessita di un integratore di ferro, essendo di norma sufficiente un'adeguata
assunzione degli alimenti che lo contengono (fegato, carne, pesce e legumi secchi). L'utilizzo degli integratori di ferro
(Terapia Marziale) dovrebbe avvenire esclusivamente sotto consiglio medico, dopo un'attenta valutazione degli specifici
esami del sangue.
Quando i soli alimenti non possono essere sufficienti a riequilibrare carenze importanti, gli integratori di ferro
rappresentano un valido aiuto per scongiurare la comparsa di quadri da carenza e la possibilità che questi evolvano ad
anemia sideropenica. Spesso il minerale viene associato a vitamina C (per favorirne l'assorbimento), acido folico e vitamine
B6 e B12 (per favorire la sintesi e la moltiplicazione dei globuli rossi). La terapia, inizia con dosaggi ridotti e
progressivamente crescenti per evitare gli effetti indesiderati, si deve protrarre per tre o quattro mesi in modo da saturare le
scorte dell'organismo e prevenire ricadute.

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