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5. SEWA. Quando, in un testo vocalizzato, una lettera priva di vocale si trova all’inizio o in mezzo a una parola, lo spazio yuoto sotto di essa & riempito dal segno O chiamato wd (RTW). Cosi, invece di scrivere “73, WW si scrive M2, Ud. Esistono due tipi di shewa*: (a) semplice e (b) composto (a) Shewa semplice ( In 12W (md) e OVW |WW ($6-m*rim) lo shewa, all’inizio della sillaba, ha un suono breve simile a una vocale”. Questo & uno shewa mobile (sonoro)* In W227 (yi8-mor) e in TP [BN (‘ap-qid) lo shewa chiude la sillaba e non Viene pronunciato. Questo & uno shewa quiescente (muto). Lo shewa & ‘mobile quando si trova all"inizio di una sillaba (alinizio o in mezzo a una parola) ed & quiescente quando si trova alla fine di una sillaba (in mezzo a.una parola)’, (a) Dagli esempi precedenti osserviamo che, quando uno shewa si trova in mezzo a una parola, @ mobile dopo una vocale lunga (come D°13|9 86- m'rim) e quiescente dopo una vocale breve (come “Y3|%S* yi8-mor)t (a1) Quando due shewa consecutivi si trovano in mezzo a una parola come in 3713 |W? (yis-m*rd), il primo shewa chiude la sillaba che lo precede e quindi & quiescente; il secondo inizia la nuova sillaba e quindi é mobile. Un altro es. TOUR (eq4'la) (iv) Vedremo pitt avanti (p. 17) che un punto (chiamato «daghe¥ forte») posto allinterno di una lettera, indica che la lettera @ doppia. Una parola come up & equivalente di SOweP (qit-t1d): si tratta di una forma contratta del caso proposto al punto precedente. Quindi uno shewa posto sotto una lettera raddoppiata (cio’ con un daghe’ forte al suo interno) é mobile. * Per comoditd pud essere trascritto shewa. © Lo shewa non 2 una vocale. TI suono simil-vocalico & pronunciato come una «e> brevissima. TU & considerata una sola sillaba e D°773|14 una parola di due sillabe. © Sie scelto d'impiegare le definizioni di shewa «mobile» e shewa «quiescente» (invece di «sonoron & muto»), perché di uso comune nelle grammiatiche ebraiche in lingua italiana (n.d... Se una lettera in fine di parola @ senza vocale, lo shewa non viene annotato, come in “Y38. Alcune parole fanno eccezione, come PRS (‘at) «tu» (f.),73 (nerd) «nardo» © Poiché una vocale lunga si trova di solito in una sillaba aperta, lo shewa che la segue inizi la sillaba suecessiva. Viceversa, poiché una vocale breve si trova di solito in una sillaba chiusa, lo shewa che Ja segue chiude la sillaba, Una parola come*TI") (wa-y*hi) & un'eccezione. I! methegh dopo la vocale breve introduce una pausa nella lettura e cosi la sillaba rimane aperta. In questo caso lo shewa inizia la sillaba seguente e quindi & mobile (eft. p. 19 Nora). (b) Shewa composto Le lettere gutturali (MAN) presentano numerose caratteristiche proprie (cfr. Pp. 20s.). Una di queste @ che quando una gutturale si trova senza vocale all'inizio di una sillaba, lo shewa che riceve & praticamente una semivocale. Ci sono tre semivocali chiamate hateph* (27 «che accelera»): 0 hateph- pathah (°), 0 hateph-seghol (*], Q hateph-qames [°] Liinsieme formato da shewa e vocale breve @ chiamato shewa composto per distinguerlo dallo shewa ordinario, chiamato shewa semplice Per illustrare come una gutturale prenda uno shewa composto, invece di uno shewa semplice mobile, consideriamo un verbo regolare come 13 (Sabar «egli ruppe>) che all’imperativo & 72% (bor «rompi»). Ma in un verbo che inizia con una gutturale, come 129 (‘abar nitbin oonvde cnn’ of one) ‘Traslittera in ebraico: bendt d'barim hebron binyamin “‘damét n'bi'im nikm'rd hiskim q‘taltem “mor ta®bod —dark‘kii mistim —zob’hébe”’met_—yabdél_ mor‘rdt nap . ‘umlalmalki yithall*kin tiSm'rem —mi§p'té ike" baqg’S@— mil * La vocale & posta all'interno della 5 finale. © Punto di raddoppiamento. 6. MAQQEPH" Quando due o pitt parole brevi sono strettamente legate nel significato, spesso sono unite da un trattino chiamato maqgeph (IPI2 «che collega»). P.es. 38 3 ON Cim t6b “ni «se buono [sono] io») possono trovarsi unite da maqgeph, cosi *RQ-DNY ER (’im-t0b-"*nd). Sul piano grammaticale esse sono, virtualmente,un’ unica parola. Detto altrimenti: ogni parola, separata dalle altre, ha un proprio acento, ma quando pid parole sono unite da maqgeph (diventando cosi una sola parola), soltanto Pultima del gruppo conserva il proprio accento, mentre ogni parola che precede il magqgeph perde l’accento che aveva quando compariva separatamente La perdita dell’accento prima di un maggeph spesso comporta variazioni nella vocalizzazione. Quando p.es. le parole “S32 MN ("et Oli «la mia voce») sono unite da maqgeph, la parola MX perde il suo accento. La sillaba da chiusa tonica, diventa chiusa atona e di conseguenza (cfr. p. 9) deve avere una vocale breve. Cosi la vocale Jlunga sere O si abbrevia nella vocale breve corrispondente seghol 0, °91P"NN (‘et- oli). Derinwione: Tl maggeph @ un trattino orizzontale che, unendo due o pit parole, priva dell’accento le parole che lo precedono. 7. QAMES-HATUPH® Il segno Ci serve ad indicare sia la vocale qames «i», sia il games-hatuph «o» Bisogna pertanto riconoscere quando & «a» (lungo) ¢ quando & «o» (breve). La regola enunciata a p. 9 si applica nel seguente modo: la vocale @ che si trova in una sillaba chiusa atona, deve essere breve, quindi & «o» = games-hatuph. Se invece essa si tova in una sillaba aperta, o in una sillaba chiusa ma tonica, & lunga, quindi @ «a> = qames?. Esempi 1. DPA (wayydigom), La parola & accentata mil‘el (cfr. p. 10). La vocale 1 nella sillaba aperta * & «a», ma nella sillaba chiusa atona OP é «o». Lo stesso in ont (wattanos). Invece nella parola 33.7 (lébab) la vocale Osi trova in una sillaba chiusa ma tonica; ® allora «&» 1927 (hok|ma). La parola é accentata milra’ (cfr. p. 10). La sillaba 3M @ chiusae atona, quindi la vocale ( & «o», Nella sillaba aperta M9 la vocale C2 «> Chpéne ® sistono alee eecerion, pes. “DY (lob, dove la ycele soto la prim letra & «0», perché Toriginario shewa semplice mobile posto sotto il prefisso (9) & stato sostituito, sotto Iinflusso dello shewa composto, con la vocale breve corrispondente (cfr. p. 12 Nota). 14 Nora: Un sostantivo come 33M («sapienza») si distingue facilmente dal verbo M3211 (halk*ma «ella fu saggia») grazie al methegh che qui compare nella prima sillaba. I] methegh infatti introduce una pausa nella lettura (cfr. p. 10) ¢ mantiene la sillaba aperta, cosi la vocale O si trova in sillaba aperta € si pronuncia «A>. Allo stesso modo il sostantive MOSK (ok|la - «cibo») si distingue dal verbo mbox (alk*la - «ella mangid»). 3.2317 ha un punto di raddoppiamento nella prima 3 (daghe8 forte, cfr. pp. 17-18) percid si pronuncia come se fosse scritto “pn (hon|néni). La vocale O si trova in una sillaba chiusa e atona, quindi si pronuncia «o>. Invece, nella parola M9 = 723)5 (lim|ma) la vocale Csi trova in una sillaba chiusa ma accentata, quindi si pronuncia «a». N.B. La parola °D («case») si trova scritta con un methegh: D°MA; questo sembrerebbe indicare che veniva letta «battim» e non «bottim». 4. UN"DD (Kol-"i8). II maggeph dopo “9 lo rende atono (cfr. p. 14), cosi la vocale Q si trova in una sillaba chiusa atona, quindi 8 «o>*, Sinrest: Il segno vocalico & & qames «a> in una sillaba aperta oppure in una sillaba chiusa ma tonica. E qames-hatuph «o» in una sillaba chiusa atona (ossia, oltre alle sillabe chiuse evidenti, quando la vocale & seguita da uno shewa quiescente oppure da un punto di raddoppiamento 0 ancora da un maqgeph. Per contenere il qames-hatuph la sillaba deve comunque essere atona). Leggere e traslitterare: OpIey yap PR mes apIP TAT nap RR MET inet cyan: one aot aS qa wbd>ye nb apap wee ow PT rp mep2 ay9 osben> wad ZI Is) OTM D2n7 nuns one * Senza maqgeph la parola si scrive DD («tutto», «ogni»). Con un maggeph che la unisce alla parola ssuccessiva la sillaba chiusa diventa anche atona, quindi la vocale si abbrevia e passa da holem («0») a games-hatuph (cf. p. 14 § 6), © Lraccento tonico (indicato con una punta di freccia sopra la sillaba) verra segnato soltanto sulle parole accentate mil'el (accento sulla penultima sillaba). Le parole senza la freccia sono tutte milra’ {acento sull’ultima sillaba) 15

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