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BPIGRAFIA E ANTICHITA Collana diretra da ANGELA DONATL 23 STEFANO MAGNANI CITTADINE DI AQUILEIA? Extratto da DONNA E VITA CITTADINA NELLA DOCUMENTAZIONE EPIGRAFICA ERATELLI LEGA EDITOR! EAENZA 2005 INDICE Exio BUCH), -Presentazione ‘Mare MAYER, Aeso (fiona, Lérida): una ciudad con fuerte eee fomenina en las extribaciones de los Pitineos ‘Augusto FRASCHETTI,.L¢ Per il ev! sipmiticate ciao alla velazione di TUNE MalNaRD'S un questo volume, (27) 2171 = Trung, 9 Tampa L. f 4 Diovey. (28) Stl fenomero delle peregritazioni delle pictre aquileiesi c delle loro migrazion: verso EXTTADINE DIAQUIL TIAA 32 architettonici facevano presumibilmente parte di un piccolo sa- cello dedicato a ovis, di cui la forma Diovis appare un voluto arcaismo teso a sottolineare le origini del culto ¢ della gens (29). La gens Tampia sembra infatti originaria dell’area prenestina, ¢ alcuni suoi esponenti dovevano avere partecipato al processo del- la colonizzazione di Aquileia, dove risulta ben attestata e attiva nel settore della metallurgia, in particolare nella produzione degli strigili (30). Lattivita evergetica di Tampia si pone nell’ambiro dell’auto- promozione familiare in seno alle élite locali, come segno monu- mentale ¢ rangibile della capacita di azione dei membri della gens. Anche Ja scelta della forma arcaicizzanté Diovis configura tale dimensione privata e non pienamente ufficiale dell’intervento e del culto, Cid che stupisce, tuttavia, é il cantesto cronologico nel quale esso si pone. La colonna e l’iscrizione, infatti, sono databili alla fine del II 0 all’inizio del I secolo a.C. (31); ¢ forniscono pertanto una testimonianza assai precoce delle possibilita econo- miche.ed anche dell’autonomia di cui poteva disporre Tampia per finanziare personalmente, senza intermediari maschili, un edifi- cio la cui natura é chiaramente politica, mirando ad ostentare la ricchezza della gens in seno alla colonia, L'uso di materiali dure- voli, la pietra in luogo del legno, consente di fare stoggio della propria ricchezza, ma denota anche Ja volanta di istiruire con la citta, oltre che con la divinita, un rapporto stabile nel tempo. Tn apparenza pid ricco, ma anche assai pitt tardo, é V'inter vento evergetico ricordato in una iscrizione frammentaria e oggi I"Austtia @ Bare wenera, s¢ veda C. ZACGARIA,. Viceude del pustimome epignifico ayualetese Ist ghinile diaspenia? sacebepeio, eolléxignisnina maset, ih al rinse de Agaaleia: ARE dpplicate - Copdrutct - Epigeafie- Newsinativas, eAAAd», XXIV, Udine 1984, pp. L7-L67.18 patt, pp. 146147: Disc atone gemella & riportata In CIL, V.2799 adel, (29) EB CRiarin, Nowe @ CIL 2073 = V2 159-60 (30) A. GIOVANNIN P. MAGGI. Marché dt fubbiza sue surigile ud Ageuleia, in aBpagratia della preclusion & della distribsecione: Actes de la VID Resscontve Jranco-dalicnme sui Vépigraphte da monte romain viganiiée pur! Universitede Rovua - La Sapiensa ot Ustad Jraniglase Ue Remecsous 1¢ patronage de UAssaviation internationale spijraphio peers ct latin, Ronie, 5-6 juin 1992s. Roma 199d. pp. 634-641: By FONTANA. Ucult/ d? Aguieia repubblizana, Rows 1997. pp. 98-105., (32) Ladatozione alle seoreio cel I secolo 2: & sppost cht M, VERZAK Bass, {erat repubblitane. Consideration archvologiche o urcbitettoniche.in «] muse! di Aguitetitn. ct, pp. 231- 253: M. J. STRAZZULLA RUSCONL, Ledilizie templative's proghinn: deconatic’ ie eta vepubblicana, inka eid well Dalia settencvianale in eté romana. Morfologie, strutore e funzionamento dei vent’ arbant delleiegivines K-e Xl, Atti del canvegne cirguntszato dal Dipirtimentendi scienze dell Antichi. ta dt Trieste © dalt Ecole frangaive e Rome, Trieste, (3-15 marge. 1987», Trieste - Roma 1990. p21 9, 6AN», XLV-XLVL, 1974-1975, coll. 328 STEEANG MAGNANI perduta, relativa al finanziamentoe alla realizzazione di una pisci- na é di statue legate al culto di Leber parer ¢ della pax augusta. Ll nome della dedicante é solo parzialmentte leggibile € l'iscrizione si data al II secolo d.C. (32). Tampia e Avia[-—] sembrano agite in prima persona, ma con loro si esaurisce nella documentazione la presenza di donne che, almeng apparentemente, assumano un tilievo pubblico in campo religioso al di fuori dei sacerdozi ¢ senza alcuna evidenie tutela maschile. Quande si esce dal culto della Bowe Dea la capacit’a ever getica della donna torna a dipendere dall'uomo, nella maggior parte dei casi dal marito, e funge da supporto della sua promo- zione sociale. E quanto si pud constatare a proposito del finan- ziamento per la costruzione, in luogo private, di un tempio de- dicato alle Iunones, completo di tre statue, una porticus, un mu- retto di cinta, una cucina, in seguito ad un yoto, da parte del sevito. M. Magius M. 1. Amarantus, della figlia Magia Vera e della moglie ¢ colliberta Maga Mias (33). | personaggi in questione appattengono ad una gens originaria della zona cam pana che é bene artestata nell’area nord adriatica, con ramificazioni im Istria, e che si afferma nella prima eta imperiale nelle attivita commer- ciali € imprenditoriali nel tertitorio (34). In questo caso € tutta la famiglia di liberti a muoversi per ottenere una maggiore visibilita investendo in opere pubbliche di culte. La differenza rispetto ai casi precedenti é evidente, qui il ruolo femminile non @ pit in primo piano. Esistono ruttavia anche testimonianze, per la verita non trop- po numerose, che documentano forme di evergetismo e di visibi- lita femminile la cui natura non é religiosa ma pud essere inter- pretata come eminentemente politica. (321 CUL. ViR285-= InserAg. 276: ii Mbontoreir dome) WeibimeeN] ¢ Likero (parrihy et pubet Auguste)! / Aral? piscinfani et] / sigila —dlaine) ated!) (381 CHL, V, 781 = bacrg, 236. huanunibuc suciaon-d Marcas) Maigius Cured) Wiberiesk Anaranises J TTEpib ot « Magia Marc f(tia) Vera Magitt M(arei) betta) Bias J aeitera sig Ll partuclurn) cune rrarcerins eh culoratot)-et looon im qaaa «x cuit £ vonitin solveriit ¥ loro priate (inclaione sombre data alla fine del 0 allie del Tl secolo 0G, Ad na ance evergetica condora sempre nell axbite del eulto delle Jumores eiuuandy andve uma iserizionte molto fra mensaria 'CHE, V,#42= brscelg; 298), per la.quale si @ proposte di veder#in una donna (— Jan Jafinanziatrice per la realizzazione di’ una perticus, di uns whola © di statue Ma il resto & ts0pp0 jrummenrane per erarne delle conclusion, (54) Siveda F, TAMSALIX, Jeberae ef promodion suciale ok Lialie mendoviemtale: iti aos éliter mamucipaies de [abe pénssudarre te lamer de César 4 la mart de Bamitien. Classes sociales dirageantee ee pomoein central, Rema 2000, .9p, 380, 594 e 408-404 CTTTABINE DB} AQUILELA? Da una iscrizione frammentaria il cui testo & stato variamen- te emendato sembra potersi estrapolare il finanziamento da parte diuna donna, ricordata come moglie ¢ madre, di alcuni interventi che sembrano telativi alla cura del rifornimento idrico in relazio- ne ad una qualche attivita del college centonariorum (35). Assai pit interessante é il caso di Aratvia Galla, noto attra- verso il rinvenimento di due iscrizioni frammentarie. [| primo documento, una tabula calcarea, fu tinventito nel [887 in localita Monastero (36); il secondo frammento fu invece rinvenuto sul finire del 1970, durante gli scavi presso la basilica forense, a me- ridione del foro di Aquileia, in prossimita del decumano massi- mo (37). Il testo, presumibilmente identico in origine su entram- be le tabulae, ricorda V'intervento evergetico per disposizione te- stamentaria di Aratria Galla, relativo alla lastricatura di un tratto del decumano, dal fiume (38), 0 dal foro (39), fino ad una porta il cui nome @ stato unanimemente integrato come marina. Liscri- zione si data alla prima eta imperiale (40). Si trata dunque di um intervento rivolto al bene pubblico, che pone in risalto la figura della finanziatrice e della gens cui apparteneya, gli Aratr#i. E questa una famiglia ben documentata ad Aquileia tra I secolo a.C. ¢ I secolo 4.C,, originaria quasi cer- tamente dell’area centro-italica e presente ad Aquileia e in altre localita dell’alto Adriatico (41). Con ogni probabilita, da Aquileia provenivano originariamente due documenti di cui la tradizione segnala la presenza a Venezia, l'uno conservato ad Este (42), V'al- 135) GIL, V. LOU9 = dinveeAg2683: — 7 L-} axon Ponalrmontbus ext (italian acrew effi 2 [tigi marmoreivy [-—-Te vere aipeus’ 1—casttelle publions |—lo.op cetera as ! lease aps / [--«cvintonartorainn)./ (1 et.ineduiteomberns ¢ idedele stem praece 2 laleritabus'en! rnemeorzan wears te Soi vt filiaje suae (estortivar) (duo mibas namin) ded. La vieostrunone & qnella proposta da G ALPOLDY. Rémisehen Stanwen ta Nevetin ct Hisunn, Epwraphaebe Quellen, Heidelberg 1984, p 20 Uiscrizione sembra dutabile al TT secolodC. (C Zaccaata, Testononsunze eprgrafiche relo- tive all edilizia pubblica nei cent’ wirbani dedle Reyones Xp XT we ett wnpereale. in cba entra nell Italie scttentrensialen, cit.. p. E49) (36) InsarAg. B42: LAvlatnia Clue) flrlias 1 1GTolba ¢ |sfecee pnanene = (B7Y LryorAg, 3495: LAvalesia Cai) Rebtay 7? 1Glatle/ Lidecbumanion & 2 Imarilnan testament(o) £ |sitice} stem: tucete. Per Il ninvenimento, si-veda LL. duazione dela basilica forense elt Aquileia, «®NowLL, (980, ¢0l. L (38) G BRIISIN. Tnsefiptiones,ir...s. 1234 restiratsce alla quarts linea [feslo, (39) Leven, leitorans epigyifien. cit. fv 237 Ua) ZACCARIA, Téstiinonianze. cit. 1p. 142. Seeoride BRUSIN, Inseriptiones, er. p, 1234, sarebbe di td augustes. (ALY Insung, 515; 840-842: 2244; 5400: 3495; CALDERINI, Agiiilona cit. p. 496. 142) CHL, V 2157: G Avatrlzns.-] £ praef. tabrs dot —I-fxt basilicae fuel}: Sempre ad’ Este, stumoy: da Grado per lewie del collezionisnio, si trova un tlio monumerto, assai danneggaro perché urllizaaco come vers di-pazza. recante la dediew ad unsere fates dalls moglie Aracria Cf fina poraaye ERTACCH, aor 330 STEEANO MAGNANI tro perduto (43), nei quali erano menzionati alcuni esponenti del- Ja gens ed in particolare un Caius Aratrius che era stato praefectus Jabrum e che aveva curato ed evidentemente finanziato la costru- zione 0 il rifacimento di una basilica (44). Se l'ipotesi di una pro- venienza aquileiese del documento é corretta, l’intervento di ma- nutenzione ¢ lastricatura del decumano finanziato da Aratria Gal- la, C(ait) {iilia), andrebbe letto non come una azione isolata ma nell’ambito di una pit ampia politica di iniziative eyergetiche or- ganizzata dagli Aratrii aquileiesi. La presenza di bolli laterizi con Ja segnatura C. Aratri, potrebbe essere un indizio delle attivita economiche alle quali erano connessi e dai cui proventi traevano le risorse per gli interventi pubblici (45). In questo contesto va evidentemente ricordato il caso di Trosia Postuma, menzionata in un’iscrizione posta sul daco del- Vara funeraria dedicata in suo onore per velonta del senato mu- nicipale (46). La concessione di una onorificenza di questo tipo deve evidentemente porsi in risposta o forse quale aspettativa di una azione evergetica'condotta da Trosia o dai suoi familiari. Come Aratrta Galla, anche Tyaste Postuma apparteneva ad una fra le gentes meglio attestate ad Aquileia, i Trost, di origine locale, i cui esponenti erano assai diffusi nell’area adriatica, dove ap- paicno attivi come commercianti e produttoti, in particolare di laterizi (47). Sulla base della ricostruzione di un ‘epigrafe assai frammen- taria e difficile, darabile al II secolo d.C., rinvenuta nel 1961 sotto la chiesa di $, Giovanni al Timavo, forse la fronte di un sarcofago tiutilizzata gia in antico, una posizione di rilievo nel contesto-del- le emergenze femminili spetta alla donna, il cui nome é ignoto, onorata post mortem dall’ordo Aguileiensium con funus publicim, locus sepulturae e statua aurata. Di lei si dice che fu educatrice Salvta; GIL, V, 883 = InserAg, 315: f—] Quarno / Uw. ¢ accens{ass catnasCales) if Aratrne Chan) Uieerta) / Saloie sxor. Ch, BRUSIN, Inseriptiones, cit., p, 242: 143) CHL, Vi 2198, a) Sl veda, in proposito, Zaccaria, Wicenile, cit. pp, 134-135. 143) CHL, V, 8110, 47..CE C. GomezeL, [ faerie boltaty roman del Priuh Veneua Gulia cana problem « propatizehRostogsnto 199, pp.2539, 76.5, 89.5 (Uy Liscrizione non compare tra quelle raceolte da BRUSTN) Lnseriptiones, ett. E pubblica- ta ingece da CALDERIN|, Aguilera, ll... 13,/p. 556,:e compare nel volume di LETTICH, lanerart, ei p et Tone Cia ae 7 Postumae /Breeno) dectonbu, Uiserdone dab a! secalo dC, UAT) Si veda T. TAssAUy, rbsenenutes oa sowie» des extés sserionwes, im La vated nell tralia setentrionales, et. pps 104-103. SUTEADINE D) AQUILELAS 331 (madre) di almeno due cavalieri; il suo merito dunque sarebbe stato quello di avere fornito alla citta almeno due giovani di rango equestre, rinvigorendone in tal modo il ceto dirigente e contri- buendo ad allargarne la partecipazione al pitt ampio livello delle élite statali (48). Questa dunque rimaneva in fondo la funzione della donna, di procreare e di ottenere un rilievo cittadino attra- verso la prole (di sesso maschile). Essa in tal modo dava lustro alla famiglia, che, dal rango del decurionato ¢ della cartiera muni- cipale, attraverso i suoi figli si era elevata a livello dell’ordine equestre. La citta premiava questi meriti onorandola con ogni mezzo. Con queste due figure ci si ova davanti ad una situazione abbastanza tipica nella quale l’impegno evergetico da parte delle donne appartenenti alle famiglie pit in vista della élite locale ap- pare interpretabile come una sorta di dovere non tanto nei con- fronti della cealta sociale e cittadina quanto della gens e della sua visibilita. Nel panorama aquileiese la documentazione delle attivita evergetiche & costituito, stando alla recente pubblicazione di Bet- tina Goffin (49), da 40 testimonianze, di cui 9 o 10, riferibili ad evergesie femminili, ovvero promosse e finanziate da donne; di queste, una avviene sotto la tutela giuridica di un magistrato, ed una in subordine ad un uomo (il marito). Il rapporto di 1a 4 che ne risulta coincide con quante tilevato.a suo tempo da Edmond Frezouls a proposito dell’Ttalia settentrionale (50). Si tratta in- dubbiamente di uno spazio assai rilevante, a proposito del quale perd vanno farte alcune considerazioni. Per quanto riguarda il piano religioso, dove l’assunzione dei sacerdozi parrebbe indicare una sorta di emancipazione, un pri- mo passo verso una valenza femminile autonoma, a ben vedere, le (48) Sul monumento €Visetizione di vedanor\G. Cusciro, Reenione delle epprafi.di.etd romiina rinvenute attoran al Timavo, in Studi nongalconeste dumat», , city op. 140-141. con le diverse ipotesi di restituzione del testo: [———/-—-anaesd] XLV menses) IX déies) KIEL / |—edai}éatricta) equitum / [—] huic wextam & tarde, Algtunletonstum{?)), fantus) leceoel wt) I fweprltiafrtas) stati oglues / Laurag arin?) poneladtant) cenlsius ¢ {—}. Questa iseirione e quella ai Homa Bastoma compatone aache gélla taccalte dl G. WescH-KiziN, Fun publicuni. Erie Studie zur dffentlichen Beietzung und Gewabrung vor Ebrengrdbern in Rom und. den Westprovinzen, Stattgant 1995, p. 170, (49) Exergetinnnt, it, pp. 319-350. (50) Evergetisne et construction publique én Italie du nord (X' et XT’ régions awgustéénnes), in ula cittd nell alia vettentrionatem, cit. pp. 179-209, 332 STEPANO MIAGNANT donne wagistrac 0 ministrae finiscono per essere relegate a culti specifici. Anche ad Aquileia é in particolare i culo della Bowe Dea, con le sue diverse manifestazioni, a calamitare le funzioni sacerdotali femminili, Allorché ci si allontana da esso, come nel caso della dedica alle Ieovex, torna preponderante l’elemento maschile, Pit: che emancipare, la religiosita. o meglio i] modello di religiosira riscontrabile ad Aquileia, incanala ¢ limita | femmi- nile ad un preciso ambito cultuale che risulta, pertanto, pit facil- mente controllabile. La documentazione aquileiese pare dunque testimoniare l’applicazione di un modello di controllo sociale. Quanto all’aspetto evergetico, esso & sostanzialmente da in- terpretare alla luce della parentela di sesso maschile, Le donne evergeti lo sono in quanto appartenenti a genfes emergenti che sfruttano anche la figura femminile per onorare il proprio nomen, come é jl caso dei Tampét, degli Aratrit, dei Trasit 0 dei Magii. Le donne evergeti timangono allora delle mogli o delle figlie che contribuiscono a ratforzare il consenso attorno alla gens. La mu- nificenza femminile ¢ la sua visibilita sono ticondotte ‘all’ambito familiare 6 ne sono un riflesso (51), La donna é dunque cittadina solo in quanto partecipe anche attivamente ¢ forse autonoma- mente della vita pubblica della citta, ma in questa sua veste essa appare ancora costretta al modello: familiare. Con una semplice trasposizione di significati, essa é di volta in volta figlia, moglie ¢ madre dei cittadini, Nel suo volume dedicato alle virti municipali, alcuni anni orsono Elizabeth Forbis sottolineava il fatto che ali onoti conferi- ti agli evergeti e ai patroni, ai benefattori delle citta, spesso non avevano il sola scopo di premiare la loro munifica generosita ¢ i Joto interventi a favore della cieta, della comumita e delle sue esi- genze. Essi miravano ti anche a fungere da esempio, ad in- centivare e promuovere interventi ulteriori a favore ck comuni- tao di una sua parte, sulla base delle esigenze della comunita stessa (52), Interpretate in questo senso, le iscrizioni di Aquileia relative a forme di intervento femminile sono allora lo specchio di quanto la societa dell’epoca (in particolare nella prima eta imperiale) si (51) (Cl CENERINL. Lot doinjta rontaria, tis. pp. 118-123. (52) Muricipal Virtues in the Roman Enviro. Ee Exe Stutipiart - Leipzig, 1996 cf Ueahian Hosnetry Tnscviption, CTTADINE DE AQUILEIA? 333 attendeva dalle donne della citta. Decretando il fumus publicum, Terezione di una statua dorata, la concessione di uno spazio fune- ratio e.al tempo stesso onorario, anche di geandi dimensioni, come nel caso di Trosia Postuma, V'ordo decurionum Aquileienstun noo faceva altro che chiedere alle donne della citta di comportarsi come la donna ignota onorata nell’iserizione, proiettando a livello civico, del vivere cittadino e'sociale, quelle che erano le caratteri- stiche della donna all'interno della famiglia, ovvero il suo ruolo-di procreattice, nutrice ed educatrice. Le donne di Aquileia erano incentivate a procreare ed alle- vare oven rampolli, futuri cavalieri; erano le madri dei cittadi- ni (53). (53) Peril modillo dell amélre della etta. si veda Dittervenito di PRANCESCA CENERINI iu questo sresso wolurne Adelina ARNALDI, Donne e vita cittadina nel Lazio meridionale..... Daniela PUPILLO, Liscrizione di Caesia Sabina, da Veto (CIL, XI, 3811)... Silvia Maria MARENGO, Ona subiiei per signore iit area cen- troadriatica ... Anna PasQUuaLini, ClL, XIV, 2120, la cutis mulierum df Lanuvio ¢ Paassociazionistoy delle donneromane .. : Filippe BOscOLo, Alisint evenp! di patronato femminile nei collegi professionali in Walia ‘Matida PIERNO, Donne dedicanté nelle epigrali funerarie infant della regio Ul: alcuni exempi di «visibiliza» (0, Dediche a principesse della corte giulio-claudia tn Manzo REALL, Le donne di Comum tra cittd ¢ campagna... Stefano MAGNANI, Cittadine di Aquileia? Fulvia MAINARDIS, Nota sulle magistrae e ministrae dé culto nella documentaxione epigrafica .. Pattizia BASSO, I monamenti delle donne: Spunti di rflessione sul- Levergetismzo femminile nella decima regio Monica CHIABA, Salvia Postuma @/'areo dei Sergi di Pola . Livio ZBRBINL Donna e vita cittadina: le donne'e Te loro vcitta Ba ‘Tha lia settentrionale..... Maria Silyia BASSIGNANO, Le flaminiche tn Africa’... Maria Federica PETRACCIA. Donne e cult nelle province ramane dell'Impero: il casa della Macedonia .. Nadia ANDRIOLO, Chrysis, sacerdotessa di Atena: 1G, II/III?, 1136 .. Elena CIMAROSTI, Schiave e liberte pubbliche nella documentarioné epigrafica: note a CILA, 541, Maria TRAMUNTO, Store di'donne, realta fanlit econtesta wittad:- no. in Afrodite nel VI secola dC. Re > 217 233 241 259 335 353 373, 389 399 431 439 447 457 « Silvia Bossi, Le donne come riprodutt grafic dr cittadini: problemi dema- Francesca CENERINL, Le ynadri delle vitta ... Elisabetta TODISCO, Donte pericolose nel territorto della cwvitas Andreina MAGIONCALDA, Donne «fondatricd® os... Marco: BUONOCORE, Evergetisina eunioale Seraminil dell’lialia centrale ( regio IV) .. Marco TRAVERSO, Visibilita pubblico al femminile: donne e dignta militare .. Franziska BEUTLER, Donne e vita municipale nelle province danubla- ne di Pannoniae Norio vse. “4 Trene CAO, Essere puella alimentaria: presenze femminili negli ali- menta dmperiali e privat .. Guido MIGLIORATI, Lisenzione'CIL, VI, 1347: autorappresentazione femminile o propaganda politica? ... Annarosa MASIER, Donye-mogli'in provincia: alcuni esempi Francisca PERAUDI-GRUENAIS, Uxor dedit ac posuit, Werbliche Prasenz in Urbanen Grabinsebriften Ste Miteille CORBIER, Conalusion® .. KK Mare Maver, No sélo cuidaron la cata. A Bares de «Donna e lavoro». Pp 469 481 491 503 523 553 569 585 595 605 625

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