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Metanoeîte!

RIVISTA DI PSICOLOGIA CRISTIANA

Il “dottor” Tommaso d’Aquino


Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana
Anno 2 · Numero 1
ANNO 2 · NUMERO 1 · 7/2018

Il “dottor” Tommaso d’Aquino

Dire ore Redazione

Stefano Paren Alberto D’Auria

Metanoeite, Rivista Italiana di Psicologia Cris ana è espressione del Laboratorio di


Psicologia Cris ana (www.psicologiacris ana.it), movimento di professionis anima da inten scien fici
e culturali, con finalità informa ve ed educa ve.
Il presente volume può essere divulgato liberamente. Qualora ne venga divulgato solo una parte, si racco-
manda di citare opportunamente i corre& riferimen . Gli ar coli sono di proprietà dei singoli autori.
Per informazioni: info@psicologiacris ana.it.

Il dire*ore incoraggia i le*ori a proporre dei propri contribu a cui verrà dato spazio
nelle rubriche, se ad esse adegua , oppure nella posta dei le*ori.

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 2


CONTENUTI
Il “do or” Tommaso d’Aquino

Editoriale………………………………………………………………………………………………….. 5
Stefano Paren

Ar colo Principale
Proposte per una psicologia ed una psicoterapia tomista…………………………….. 7
Mar/n F. Echavarría

Repliche
Oltre le cose buone delle psicologie contemporanee…………………………………….. 36
Frank J. Moncher

Una carenza di metafisica da colmare………………………………………………………….. 39


Luciano Masi

Una malsana immagine dell’uomo. Storia e psicologia…………………………………. 45


Roberto Marchesini

Psicologia e riforma protestante…………………………………………………………………... 48


Ermanno Pavesi

Scienza, filosofia e psicologia contemporanea……………………………………………… 54


Marcello Landi

Verso un confronto tra scuole cris ane…………………………………………………………. 59


Paul C. Vitz
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 3
Suggerimen dal campo della psicologia clinica…………………………………………… 60
Marcos M. Randle

Risposta alle repliche


Riflessioni finali su di una psicoterapia tomista…………………………………………….. 63
Martín F. Echavarrìa

Per approfondire………………………………………………………………………………………. 67
Segnalazioni……………………………………………………………………………………………… 73
Mar'n F. Echavarría - Dire*ore del Dipar mento di Psicologia presso l’Universi-
tà Abat Oliba-CEU di Barcellona; Docente di Psicologia Generale e di Psicologia
della Personalità. Autore di diversi libri.
Marcello Landi - Professore di Storia e Filosofia al liceo di Domodossola, Docen-
te presso lo Studio Filosofico Domenicano di Bologna; autore di diversi appro-
fondimen sul medioevo.
Roberto Marchesini - Psicologo e Psicoterapeuta di Milano; autore di diversi li-
bri ed ar coli di psicologia e cultura generale.
Luciano Masi - Psicologo e Psicoterapeuta di Roma; Dire*ore Dida&co dell’Is -
tuto di Logoterapia Italiano e Docente presso l’European Commitee for the
Analy cally Advanced Autogenic Training. Autore di diversi libri.
Frank J. Moncher - Psicologo clinico e Ph.D., opera ad Arlinghton (USA). Autore
di diversi ar coli.
Ermanno Pavesi - Psichiatra e Docente di Psicologia alla TheologischeHochschu-
le di Coira in Svizzera, già Segretario dell’Associazione Internazionale dei Medici
Ca*olici; è autore di diversi tes di psicologia e di storia.
Marcos M. Randle - Psicoterapeuta; Dire*ore della Fundacion CEyTEC di San
Rafael, in Argen na. È il portavoce della proposta chiamata “psicologia realista”.
Paul C. Vitz - Docente presso la Divine Mercy University di Arlington (USA), ce-
lebre psicoterapeuta di formazione anali ca; autore di diversi saggi ed ar coli
scien fici di psicologia clinica.
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Il “dottor” Tommaso d’Aquino
Editoriale

T
ra i tan appella vi con cui il Santo mas care di metafisica, poiché ogni persona è
Do*ore viene ricordato dalla tradi- “corpore et anima unus”2. Deve essere uno spe-
zione non figura certamente quello cialista, in grado di occuparsi di par singole, ma
di medico né, tanto meno, di psico- senza dimen carsi dell’unità. Qualcuno potrebbe
logo. Doctor Angelicus fa riferimento ai suoi inse- obie*are che medici così non ce ne sono. Alcuni,
gnamen sulle “sostanze separate”, ovvero gli per la verità, li conosco...ma è vero che la menta-
angeli, che tanto hanno aiutato la teologia e la lità contemporanea ha rido*o il medico ad un
sua stessa vita. Il celebre dipinto del Velasquez semplice tecnico, iperspecializzato, incapace di
ritrae Tommaso sostenuto dagli angeli dopo aver vedere la totalità, dispensatore di medicinali, ese-
scacciato con un zzone ardente una giovane cutore di leggi immorali, ecc. Anche lo psicotera-
pros tuta. La donna era stata inviata dalla fami- peuta corre lo stesso rischio: pensiamo alle
glia coll’intento di sedurlo e fargli cambiare idea espressioni americane di “tecnico del comporta-
sulla vocazione. Doctor Communis indica l’univer- mento”, tanto osteggiate ma altre*anto presen
salità della sua sapienza. Tommaso è il maestro nelle modalità tecniciste di molte impostazioni
dell’intera comunità cris ana, tanto che nel 1567 contemporanee (cogni vismo docet).
San Pio V lo ha proclamato ufficialmente “Do*ore Con questo numero desideriamo a&ngere alla
della Chiesa”. Doctor Humanita s, infine, accen- sapienza umana dell’Aquinate per cercare di de-
tua la conoscenza profonda dell’uomo che emer- clinarla in una pra ca psicoterapeu ca. Ascolte-
ge dai suoi scri&. San Giovanni Paolo II ha de*o: remo chi, da anni, lavora con una proposta seria
“Nelle condizioni culturali del nostro tempo sem- in tale direzione, tanto da poter parlare di una
bra veramente opportuno sviluppare sempre più vera e propria corrente di psicoterapia aristoteli-
questa parte della do*rina tomis ca che tra*a
co-tomista. Mi pare l’unica strada per la ricerca di
dell’umanità, dato che le sue affermazioni sulla
quella unità tra vita personale e vita cris ana che
dignità della persona umana e sull’uso della sua
cos tuisce il cuore del Laboratorio. Non ci si può
ragione, perfe*amente consone alla fede, fanno
scindere in due personalità differen : cris ani
di san Tommaso un maestro per il nostro tempo.
nella vita ma operatori di mis che an -cris ane
Gli uomini, sopra*u*o nel mondo odierno, sono
in studio. È questo quello che avviene, coscien o
preoccupa da questo interroga vo: cosa è l’uo-
non coscien , quando si u lizzano teorie e tecni-
mo?”1.
che provenien da filosofie aliene alla concezione
In tu& ques epite il termine “do*ore” fa riferi- della Chiesa (se non apertamente os li ad essa).
mento al magisterium ovvero all’insegnamento
Proprio perché si tra*a di una vera e propria pro-
del magister. Ebbene, che cosa c’entra con il me-
posta, il numero che avete so*o gli occhi è stato
dico che cura gli infermi? Il le*ore, sono sicuro,
organizzato in questo modo: vi sarà un ar colo
avrà già intuito l’analogia. Il medico è do*ore in
principale, firmato dal professor Mar/n F. Echa-
quanto è do*o: è un profondo conoscitore del
varría, che presenterà la psicologia e psicoterapia
malato, ovvero, della persona umana. La sua sa-
aristotelico-tomista. Seguiranno diverse repliche,
pienza è sia teorica che pra ca: deve conoscere le
firmate da alcuni autori che hanno voluto con-
leggi universali dell’umanità così come quell’uo-
frontarsi seriamente con essa. Infine, il professor
mo par colare che ha di fronte. Deve addentrarsi
Echavarría risponderà alle repliche. Questa moda-
nelle discipline biologiche ed allo stesso tempo
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Il “dottor” Tommaso D’Aquino

lità, che ho raccolto da Edifica on3, una interes- Concludo ringraziando vivamente i tan sosteni-
sante rivista organizzata dall’associazione degli tori che ho incontrato in ques mesi. Aiu amoci,
psicologi evangelici americani, ha il pregio—a mio suppor amoci, confron amoci. La rivista, e que-
avviso—di favorire l’approfondimento di un tema sto numero in par colare, è un sogno che la Prov-
specifico. Si tra*a di un esperimento. Il le*ore è videnza avvera. Spero che sia u le a mol .
invitato a far conoscere la sua opinione a riguar- Stefano Paren
do. Se sarà posi va, la replicheremo per i numeri
a venire, ognuno con un tema differente (il pros- Riferimen
simo conterrà gli a& del Primo Congresso del La- 1. Giovanni Paolo II, Inter munera accade-
boratorio, svoltosi ad Assisi il 12 e 13 Maggio miarum, 1999.
scorsi; il numero qua*ro—se tu*o va bene—si
2. Concilio Va cano II, Gaudium et spes, 22.
focalizzerà sul modello di psicoterapia del CEy-
TEC). 3. www.chris anpsych.org

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Il “dottor” Tommaso D’Aquino
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Proposte per una psicologia ed una psicoterapia tomista


Mar/n F. Echavarría
Dire-ore del Dipar mento di Psicologia
Università Abat Oliba CEU, Barcellona

La psicologia contemporanea ha reciso i conta1 col passato, volendo eliminare il cris anesimo e la sua
cultura. Di fa-o, è stato impossibile silenziare ogni influenza: alcune concezioni di Aristotele e di Tommaso
d’Aquino emergono anche dalle impostazioni odierne. Evitando il pregiudizio ed abbracciando il grande
lascito della tradizione - la psicologia aristotelico-tomista - è possibile superare i limi delle corren psico-
logiche a-uali, recuperando una integrale concezione dell’uomo, delle sue potenze, della personalità, della
patologia e della psicoterapia. È questo il compito dello psicologo che desidera l’unità tra la vita di fede e
la propria professione.

divisione si trova l’origine della dis nzione tra la


1. Problemi antropologici della psicologia con- psicologia razionale, filosofica e metafisica, e la
temporanea psicologia empirica, successivamente chiamata
“sperimentale” quando le si applicò il metodo
La psicologia contemporanea è mul forme. Chia- dell’esperimento e, di conseguenza, “scien fica”.
miamo “psicologia contemporanea” quella che ha Non costò nulla il passare dalla dis nzione alla
come data convenzionale d’inizio la fondazione ne*a opposizione, proprio come si vede già in
del primo laboratorio universitario di psicologia Wundt. La psicologia scien fico-sperimentale sa-
sperimentale nell’Università di Leipzig da parte di rebbe la vera psicologia. L’altra, una speculazione
Wilhelm Wundt nel 1876. Questa psicologia rice- inu le basata su pregiudizi e credenze
ve*e il nome di “sperimentale” per avere come (Echavarría, 2017).
punto di partenza l’u lizzo dell’esperimento. La Questa posizione an -metafisica si vide rafforzata
nuova psicologia definì se stessa in contrapposi- dai due grandi movimen dell’ideologia scien sta
zione alla “vecchia” psicologia, chiamata del XIX secolo: il posi vismo e l’evoluzionismo. Il
“filosofica” e “metafisica”, che sarebbe a priori, posi vismo ridusse la scienza alla sperimentazio-
ovvero che procederebbe deducendo le sue pro- ne, alla cui base giace l’esperimento a par re dal
prietà a par re dal conce*o di anima, senza fare quale si stabilirebbero correlazioni costan tra i
ricorso all’esperienza. In realtà, questa “vecchia fenomeni, senza riferimento all’essenza delle co-
psicologia” non lo era per nulla. Risaliva solamen- se ed alle loro cause prime. La fase scien fica
te al XVIII secolo, al filosofo prussiano Chris an dell’umanità sarebbe venuta a rimpiazzare la fase
Wolff che, con l’intenzione di raggiungere una teologica e la fase filosofica. L’ideologia evoluzio-
sintesi tra l’approccio razionalista ed empirista, nista, d’altra parte, equiparava l’uomo all’animale
aveva dis nto due psicologie: una psicologia dal quale discenderebbe, non solamente in quan-
“razionale”, a priori, ed un’altra psicologia to al corpo, ma anche in quanto all’anima. In que-
“empirica” a posteriori, quest’ul ma basata su di sto modo, la nuova psicologia ha preteso di co-
una descrizione dei fa& di coscienza. In questa struirsi voltando le spalle ai discorsi preceden
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Il “dottor” Tommaso d’Aquino

circa l’anima (filosofici e teologici), come una 2012). Questa forma di psicoterapia aveva al cen-
scienza puramente immanente sulle leggi della tro l’u lizzo dell’ipnosi e supponeva che i disturbi
vita mentale. Così definiva la psicologia, ad esem- avessero come causa la scissione nella psiche di
pio, William James: “la scienza della vita mentale, elemen che, separa dalla connessione con il
tanto dei suoi fenomeni come delle sue condizio- resto dei contenu mentali, generavano i sintomi
ni” (James, 1891, p. 1). I fenomeni consisterebbe- “psiconevro ci” (polipsichismo). Tali elemen
ro negli a& mentali, e le loro condizioni, nelle lo- separa ed incoscien avrebbero potuto essere
ro basi biologiche. recupera a*raverso l’ipnosi. Sarà questo il pun-
to di partenza da cui elaborerà il metodo catar -
Però questa nuova psicologia non era fa*a solo
co Josef Breuer e, successivamente, Sigmund
da esperimen . Da un lato, benché la prima gene-
Freud la sua psicoanalisi, il metodo e la teoria più
razione di psicologi sperimentali si fosse concen-
influen della storia della psicoterapia. Da Freud
trata sopra*u*o nel condurre esperimen sui
deriverebbero autori con teorie e metodi psicote-
fenomeni elementari della vita mentale (le sensa-
rapeu ci propri, come Alfred Adler e Carl G. Jung.
zioni, nella prospe&va figlia dell’associazionismo
Non passerà molto tempo perché la psicologia di
empirista), la seconda generazione non solamen-
tradizione sperimentale confluisca con gli interes-
te portò la sperimentazione ai fenomeni mentali
si della psicoterapia, inizialmente sviluppata da
superiori (memoria, pensiero e volontà) ma an-
neurologi e psichiatri. Così avverrà con il sorgere
che tentò di o*enere un’u lità pra ca dalle sco-
del comportamen smo come corrente di psicolo-
perte della sperimentazione. Così nacquero i test
gia sperimentale. Questo indirizzo, che nella sua
e la consulenza a par re da essi. Questa a&vità,
visione più radicale è posi vista e pragma sta, si
lo psicologo americano (di famiglia ca*olica)
focalizzò sulla scoperta delle leggi dell’apprendi-
Lightner Witmer, discepolo di James McKeen
mento della condo*a che, alla fine, saranno ap-
Ca*ell e dello stesso Wundt, la chiamerà
plicate anche al tra*amento dei disturbi nevro ci
“psicologia clinica” e creerà nel 1896 la prima cli-
come le fobie, ed anche alla depressione. Oggi
nica psicologica nell’Università della Pennsylvania
questa corrente si è evoluta sino a ciò che si co-
(Hergenhann, 2009, p. 501). Questa “psicologia
nosce come terapia cogni vo-comportamentale.
clinica” inizialmente non è una psicologia dei di-
Molte altre scuole sono sorte successivamente: la
sturbi mentali ma semplicemente un’applicazione
psicoterapia centrata sul cliente di Rogers, la psi-
pra ca dei principi della psicologia sperimentale,
coterapia dei costru& personali Kelly, la psicote-
ed è l’origine dell’a*uale psicologia professionale.
rapia gestal ca di Perls, la terapia razionale-
Però, oltre alla psicologia sperimentale ed alla emo va di Ellis, la psicoterapia sistemica, la logo-
psicotecnica applicata, abbiamo il campo della terapia, la psicoterapia diale&co-
psicoterapia. La psicoterapia contemporanea ha comportamentale, ecc. (Echavarría, 2013a). Quasi
un’origine remota nella terapia morale di Pinel tu*e hanno ampliato il proprio campo dai distur-
nel XVIII secolo, ma in un periodo più prossimo al bi mentali alla consulenza psicologica in molte
nostro inizia con il tra*amento dei disturbi chia- altre situazioni di vita, come la bassa autos ma, il
ma “psiconevro ci”, e specialmente dell’isteria. lu*o, il divorzio, la perdita del lavoro, l’orienta-
I precursori principali di questa specialità sono i mento vocazionale, la crisi della fede, ecc.
francesi Jean-Mar n Charcot e, sopra*u*o, Pier-
Il dominio della nuova psicologia è molto
re Janet, filosofo e medico (Postel & Quétel,
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Il “dottor” Tommaso d’Aquino

più ampio oggi, poiché essa è stata applicata a non potrebbe concepire altra aspirazione che
mol ssimi altri ambi : all’educazione, all’impre- quella imposta dai suoi impulsi o dai condiziona-
sa, al campo assistenziale-sociale, alla pubblicità, men sociali o, per l’opposto, dall’idea esagerata-
al marke ng, all’ambito forense e criminologico, mente o1mista secondo la quale l’uomo avrebbe
allo sport, ecc. Non possiamo svilupparli tu&, e in sé, e potrebbe raggiungere da solo, la sua rea-
per questo mo vo la nostra a*enzione si focaliz- lizzazione» (Giovanni Paolo II, 1987, p. 1455).
zerà su quello che si è dimostrato essere il nucleo
della nuova psicologia: la psicoterapia e la sua In questo testo, Giovanni Paolo II segnalava, da
teoria. Quest’ul ma pone alla fede una sfida par- una parte, che una visione completa dell’uomo
colare, per vari mo vi. In primo luogo perché, implica il tenerne presente tanto la grandezza
avendo come tema centrale l’aiuto alle anime, quanto la miseria. L’uomo è, da una parte, imma-
incontra la missione della Chiesa della cura ani- gine di Dio, chiamato a conoscere ed amare il suo
marum, di guida delle anime per il superamento Creatore; dall’altra, l’uomo è “diviso” a causa del-
del peccato e per la crescita nella grazia e nelle la presenza del peccato originale e personale (che
virtù. In secondo luogo perché la grande maggio- non va iden ficata troppo in fre*a con la Spal-
ranza delle scuole e delle corren di psicoterapia, tung psicoanali ca). Le corren di psicologia con-
nella teoria e nella pra ca, si scontrano frequen- temporanea, o esagerano la miseria dell’uomo,
temente con i principi fondamentali dell’insegna- rendendolo un bura&no mosso dagli impulsi in-
mento cris ano sull’uomo. Così lo ha espresso consci (Freud) o dal suo contesto
Giovanni Paolo II in un discorso ai membri della (Comportamen smo), o facendolo qualcuno che
Rota romana: non necessita di Dio per la propria autorealizza-
zione (Umanismo). Chesterton aveva de*o che
«Il pericolo [che il giudizio ecclesias co sia “o&mismo” e “pessimismo” sono eufemismi per
“condizionato da conce1 antropologici inacce-a- riferirsi ai due pecca che si oppongono alla virtù
cris ana della speranza: la presunzione e la dispe-
bili”] non è solamente ipote co, se consideriamo
razione. La psicologia contemporanea è a volte
che la visione antropologica, da cui muovono nu-
presuntuosa ed a volte disperata. Ques dife&
merose corren nel campo delle scienze psicologi-
avranno qualcosa a che vedere con il rifiuto
che del tempo moderno, è decisamente, nel suo
dell’ordine soprannaturale? Studi recen dimo-
insieme, inconciliabile con gli elemen essenziali
strano che, benché negli ul mi anni l’a&tudine
dell’antropologia cris ana, perché chiusa ai valori
della psicologia verso la religione sia migliorata,
e significa che trascendono il dato immanente e
permane un pregiudizio an religioso prevalente
che perme-ono all’uomo di orientarsi verso l’a-
nella ricerca e nella teoria psicologica contempo-
more di Dio e del prossimo come sua ul ma voca-
ranea (Slife & Reber, 2009). Già nella prima metà
zione. Tale chiusura è inconciliabile con quella vi-
del secolo scorso, Edith Stein aveva de*o che:
sione cris ana che considera l’uomo un essere
«creato a immagine di Dio, capace di conoscere e
di amare il proprio Creatore» (Gaudium et spes, “Quando si osserva una cecità tanto incomprensi-
12) e nello stesso tempo diviso in se stesso (Ivi, bile nei confron della realtà dell’anima, come la
10). Le ricordate corren psicologiche invece par- incontriamo nella storia della psicologia naturali-
tono o dall’idea pessimis ca, secondo cui l’uomo s ca del XIX secolo, viene da pensare che la causa

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Il “dottor” Tommaso d’Aquino

di questa cecità e dell’incapacità di raggiungere la “La fisica e la biologia sono avanzate di molto,
profondità dell’anima non risieda semplicemente però non è stato prodo-o lo sviluppo parallelo
in determina principi metafisici, ma in una in- equivalente, né niente che le assomigli, per quan-
conscia angoscia d’incontrarsi con Dio” (Stein, p. to ci si riferisca ad una scienza del comportamen-
444). to. La fisica e la biologia greche hanno al giorno
d’oggi solo un valore storico e a nessun fisico o
Da qui la necessità dello sviluppo di una psicolo- biologo contemporaneo verrebbe in mente di cer-
gia ed una psicoterapia che si sostengano su di care in Aristotele la soluzione di uno qualsiasi dei
una visione cris ana dell’uomo, realista in quanto suoi problemi. Invece, i dialoghi di Platone sono
ai suoi limi però piena di speranza per l’altezza una le-ura obbligatoria per gli studen , e li si cita
del suo sguardo. Per questo mo vo, sosteniamo frequentemente come se fornissero una luce chia-
che il pensiero di san Tommaso d’Aquino sia un rificatrice per spiegare la condo-a umana. Molto
fondamento sicuro. probabilmente Aristotele sarebbe incapace di
comprendere una sola pagina di un qualsiasi
tra-ato contemporaneo di fisica o di biologia e, al
2. Breve storia dell’influenza di san Tommaso
contrario, Socrate ed i suoi amici avrebbero molta
nella psicologia contemporanea
meno difficoltà a seguire comodamente la mag-
gior parte delle discussioni contemporanee con-
Proporre una psicologia tomista potrà sembrare
cernen i nostri problemi umani. […] Così mentre
ad alcuni un’eccentricità. San Tommaso è un teo-
la fisica e la biologia greche posero le basi – per
logo del XIII secolo e, per di più, fortemente in-
quanto elementari fossero – da cui sorse la scien-
fluenzato da Aristotele. La modernità non ha for-
za moderna, le teorie greche sul comportamento
se superato completamente la scienza aristotelica
umano, al contrario, non hanno posto le basi di
da Galileo in avan e, nel caso della psicologia, da
alcunché” (Skinner, 1986, p. 11).
Wundt e Freud in avan ? Cosa potrà dire un frate
medievale agli psicologi contemporanei, dopo i
Queste parole di Skinner sono ingiuste e comple-
progressi della scienza negli ul mi secoli e spe-
tamente fuori luogo, però rivelano, al di là di co-
cialmente negli ul mi anni?
me le intese Skinner, l’importanza dei filosofi
A nostro avviso, obiezioni come queste suppon- classici, e specialmente di Aristotele, per la com-
gono una profonda ignoranza non solo del pen- prensione della psicologia contemporanea. Vor-
siero di san Tommaso d’Aquino, ma anche remmo menzionare qui solamente alcuni temi
dell’importanza della psicologia del suo maestro, centrali della psicologia contemporanea che risul-
Aristotele, per comprendere gli indirizzi più rap- terebbero incomprensibili senza l’influsso aristo-
presenta vi della psicologia contemporanea, telico:
checché ne dicano i posi vis e gli scien s . Una
• In primo luogo, la divisione dei processi psi-
prova di quest’importanza, benché vista al rove-
cologici in cogni vi, affe&vi e comporta-
scio, la si trova nella denuncia di Skinner secondo
mentali, che cos tuisce la stru*ura comune
cui, purtroppo, la psicologia aristotelica non è sta-
a qualsiasi psicologia generale contempora-
ta affa*o superata, a differenza di quanto è acca-
nea, è di origine an ca, non è stata supera-
duto nelle altre scienze:
ta e si trova chiaramente sviluppata nel De

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Il “dottor” Tommaso d’Aquino

anima di Aristotele. sta – Rogers, Maslow, Perls (Goldstein,


1995; Echavarría, 2012).
• Senza il conce*o aristotelico di forma sa-
rebbe incomprensibile, ad esempio, la psi- • Senza questa nozione di forma sarebbe im-
cologia della Gestalt, che dipende dalla divi- possibile anche comprendere la concezione
sione di Chris an Von Ehrenfels tra “qualità di personalità di Gordon W. Allport, il quale
del contenuto” e “qualità della for- la considera non la mera somma dei tra& o
ma” (Gestalqualitaten). Questa divisione, delle disposizioni, che sono solo la materia
corrisponde a quella compiuta da Aristotele della personalità, ma l’organizzazione degli
tra “sensibili propri” e “sensibili comuni”. La stessi (Allport, 1961). Ancor meno lo sareb-
tesi secondo cui “il tu*o è maggiore delle be la concezione finalista della personalità
par ”, poi, è le*eralmente aristotelica. di autori come Alfred Adler o Joseph Ry-
Questa dipendenza da Aristotele non è ipo- chlak (Adler, 1962; Rychlak, 1994). In que-
te ca, ma si spiega molto bene per l’in- sto modo, i conce& aristotelici di causa for-
fluenza del maestro di Ehrenfels, il filosofo male e causa finale diventano essenziali per
Franz Brentano, ex frate domenicano che comprendere la personalità.
abbandonò il sacerdozio, specialista di Ari- • Anche autori par colarmente lontani teori-
stotele, conoscitore di san Tommaso, e camente dall’aristotelismo come Sigmund
maestro anche di Edmund Husserl e di Sig- Freud, mostrano segnali dell’influenza di
mund Freud. A questo elenco mancano so- Aristotele. Ne L’interpretazione dei sogni,
lamente i “sensibili per accidens”, che in per esempio, Freud fa intendere che prima
qualche modo introdurranno gli psicologi del suo tra*ato non c’è stato alcun autore
sperimentali neoscolas ci come Padre Ago- più importante di Aristotele. Affermazioni
s no Gemelli con la sua idea secondo cui la come questa non sono rare poiché Freud
forma deve essere completata dal aveva le*o Aristotele nella sua adolescenza,
“significato” (Gemelli & Zunini, 1947). Così, e poiché all’università aveva seguito qua*ro
il conce*o di percezione era già stato com- corsi con l’aristotelico Franz Brentano
pletamente prefigurato dalla concezione (Echavarría, 2013a).
aristotelica e la psicologia contemporanea
• Più recentemente, il conce*o aristotelico di
ha dovuto riscoprirlo a seguito dell’illusione
dell’associazionismo, benché lo abbia fa*o cara*ere (êthos) e di vita buona ha cos tui-
con un taglio kan ano. to il punto di partenza esplicito di tu*a una
nuova linea di ricerca degli ul mi vent’anni,
• L’influenza della concezione aristotelica la psicologia posi va proposta da Mar n
sull’anima come entelechia (ἐντελέχεια) si Seligman (Seligman, 2013; Peterson & Selig-
nota nell’opera di autori come Philipp Ler- man, 2004; Echavarría, 2016).
sch, rappresentate della psicologia della
• Possiamo affermare che anche conce& co-
totalità (Lersch, 1956), e l’importanza del
conce*o di forma e della relazione tra il me quello delle “intelligenze mul ple” si
tu*o e le par , in Kurt Goldstein, autore incontravano già in Aristotele, non come
proveniente dalla psicologia della Gestalt e facoltà ma come dis n abi e disposizioni
di enorme influenza nella psicologia umani- (Echavarría, 2015a). Per questo mo vo, non

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Il “dottor” Tommaso d’Aquino

è un caso che Daniel Goleman inizi il suo • Forse l’influenza più importante di una vi-
famoso libro sull’intelligenza emo va con sione tomista nella psicologia contempora-
una citazione di Aristotele (Goleman, 2006). nea è stata quella che ha avuto la teoria
delle emozioni della psicologa ceco-
Già solo per tali pun , la psicologia aristotelica
nordamericana Magda B. Arnold. Questa
meriterebbe di essere conosciuta in profondità
autrice è conosciuta come la responsabile
dagli psicologi e di essere insegnata nelle facoltà
negli anni ‘60 della “svolta cogni va” nella
di psicologia come base obbligatoria per gli stu-
psicologia delle emozioni, e per aver in-
den . A sua volta, benché non sia tanto ampia ed
fluenzato la concezione delle emozioni di
evidente come quella di Aristotele, c’è anche
Richard Lazarus e di Martha Nussbaum. Ar-
un’influenza dire*a di san Tommaso sulla psicolo-
nold si ispira alla concezione delle passioni
gia contemporanea. Segnaliamo nuovamente so-
di san Tommaso. In modo iden co al Do*or
lo alcuni da :
Angelico, divide le emozioni (o passioni) in
• Nel campo della psicologia sperimentale, si undici, che sono classificate in due gruppi,
deve menzionare, prima di tu*o, la scuola emozioni d’impulso (che corrispondono alle
di Lovanio, fondata dal neotomista Cardinal passioni dell’appe to concupiscibile dell’A-
Mercier, a cui appartennero autori impor- quinate) ed emozioni di lo*a (che corri-
tan come Albert Micho*e, Frederik spondono alle passioni dell’irascibile). Se-
Buytendijk e Joseph Nu&n. Assieme a que- condo Arnold, le passioni verrebbero a&va-
sta importante scuola bisogna menzionare te da una valutazione intui va pre-
altri autori come i neoscolas ci e psicologi razionale, che corrisponderebbe al conce*o
sperimentali Joseph Fröbes (Germania), tomista di vis aes ma va. Magda Arnold
Thomas Verner Moore (Sta Uni ), Agos - cerca di fondare questa teoria tomista della
no Gemelli (Italia) e il domenicano Manuel facoltà es ma va a par re dalle conoscen-
Barbado (Spagna), tu& sacerdo . La con- ze delle neuroscienze contemporanee, e
nessione tra ques studi e quelli della psico- propone di cambiare il nome del sistema
logia tomista della percezione è stata par - limbico con quello di “sistema es ma vo”.
colarmente messa in risalto dal filosofo to- Per la sua capacità riflessiva, l’essere uma-
mista Cornelio Fabro (Fabro, 2006; Fabro, no sarebbe capace di agire non mosso di-
2008). re*amente dalle emozioni che risultano da
• Nell’ambito della psicoterapia, si sono ispi- questa s ma intui va o sensoriale, ma vo-
ra esplicitamente al pensiero di san Tom- lontariamente (Paren , 2017).
maso lo psichiatra, psicoterapeuta e filoso- Tu*o questo dimostra che la psicologia contem-
fo viennese Rudolf Allers (Olaechea Ca*er, poranea è stata influenzata, ed in modo impor-
2013; Echavarría, 2013b; Garcia-Alandete, tante, dalle idee provenien dalla psicologia ari-
2016) – alunno di Sigmund Freud, discepolo stotelico-tomista. Nello spazio che segue, tente-
di Alfred Adler e maestro di Viktor Frankl – remo di so*olineare alcuni temi par colari per
e gli olandesi Anna Terruwe e Conrad Baars dimostrare l’importanza di alcune idee di san
(Marchesini, 2012), creatori del conce*o di Tommaso, senza pretendere di essere esaus vi.
“disturbo da deprivazione affe&va”.

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 12


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

3. La persona e la sua anima lo vuole (Pio XII, 1958). In secondo luogo, la sua
massima individualità come persona esige che il
Il primo contributo che una psicologia tomista tra*amento venga sempre impostato in modo
può apportare allo sviluppo di una psicologia in- speciale. Se tu& gli esseri umani condividono la
tegrale è il senso del mistero. L’essere umano stessa natura, e questo fa sì che tengano facoltà
non è un fenomeno tra gli altri, né un semplice comuni, è altre*anto vero che ognuno deve esse-
animale un pochino più evoluto, né un organi- re allo stesso tempo tra*ato come qualcosa di
smo, né un sistema, ma è una persona. Il con- speciale e di unico.
ce*o di persona implica il possesso di una dignità In terzo luogo, nonostante i limi ineren la natu-
speciale. Per essere persona l’essere umano pos- ra umana e le imperfezioni concrete che possono
siede una perfezione che non hanno gli altri en limitare il suo pieno dispiegarsi, la persona in
materiali: è capace di intendere l’essenza delle quanto tale è una realtà a&va che, di conseguen-
cose, è capace di volgersi verso se stesso za, deve giocare anche un ruolo a&vo nella for-
(riflessione) ed è dotato di libero arbitrio, in una mazione e nella cura della propria personalità.
maniera tale da essere padrone dei propri a&, in Questo è un aspe*o che emerge chiaramente
un modo che non è “a*uato”, ma che a*ua da se nella definizione di personalità, di ispirazione to-
stesso, rendendo la persona l’ente più individuale mista, di Magda B. Arnold: “La personalità è la
ed a&vo di tu& (Summa Theologiae I, q. 29, a. 1, totalità delle potenzialità, delle a&vità e degli
co.): “ L'individuo par colare poi si trova in un abi umani, organizza dalla persona per la ricer-
modo ancora più perfe*o nelle sostanze ragione- ca a&va del proprio ideale di sé” (Arnold & Gas-
voli che hanno il dominio dei propri a&, che si son, 1954).
muovono da se stesse e non già spinte dall'ester-
L’in mità, che conferisce alla persona umana un
no come gli altri esseri” (ESD, 2014). Questa con-
modo speciale di essere, deriva da un’anima spiri-
cezione contrasta non solo con il punto di parten-
tuale (Echavarría, 2012; Echavarría, 2013f). Nel
za del comportamen smo radicale, ma anche con
pensiero di san Tommaso coesistono due affer-
queste parole di Freud contenute ne L’io e l’es: “A
mazioni che è importante che vadano unite per
questo punto ritengo che potremmo o*enere
possedere una visione completa dell’essere uma-
grandi vantaggi nel seguire le sollecitazioni di […]
no:
G. Groddeck, il quale con nuamente pone l’ac-
cento sul fa*o che ciò che chiamiamo il nostro Io 1. L’anima è forma sostanziale del corpo: ani-
si comporta nella vita in modo essenzialmente ma e corpo non sono due sostanze comple-
passivo e che noi, secondo il suo modo di espri- te in relazione, ma sono due co-principi
mersi, siamo “vissu ” da forze sconosciute e in- dell’intero uomo, il principio formale è l’ani-
controllabili” (Freud, 1973, p. 2707; Echavarría, ma; quello materiale, il corpo. L’uomo non
2013c). è né la sua anima né il suo corpo, ma l’unio-
ne di entrambi. Il corpo è umano perché è
Questa concezione di san Tommaso ha una con-
animato da un’anima umana. Lo spirito
seguenza molto importante per la psicoterapia.
umano è un’anima, perché è forma del cor-
Per prima cosa, il rispe*o che si esige di fronte
po. Per questo mo vo, in san Tommaso si
all’interiorità dell’essere umano, che non può es-
trova un fondamento profondo per la spie-
sere forzato a rivelare la propria in mità, se non

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 13


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

gazione della “psicosoma ca”, perché l’uo- funzioni l’essere umano (Andereggen, 1999). Ter-
mo stesso è psicosoma co, e la maggior remo qui una presentazione necessariamente
parte delle sue facoltà, vegeta ve e sensi - semplificata di questa teoria, focalizzandoci sugli
ve, hanno la loro sede nell’organismo, non interessi dello psicologo.
sono puramente spirituali. L’uomo non è In san Tommaso d’Aquino le facoltà dell’uomo si
uno spirito incarcerato in una bes a. Anche dis nguono secondo tre livelli: le facoltà della
il suo corpo e le sue passioni sono umane. vita vegeta va, le facoltà della vita sensi va e le
2. L’anima è spirituale: benché l’anima sia for- facoltà della vita razionale. Le facoltà della vita
ma del corpo, l’anima è più che il corpo poi- vegeta va si dividono in tre generi: facoltà della
ché lo trascende per alcune delle sue opera- nutrizione, facoltà dello sviluppo e facoltà della
zioni e potenze, quelle che danno forma a generazione. Le facoltà della vita vegeta va le
ciò che la tradizione agos niano-tomista condividiamo con gli esseri viven inferiori (non
chiama “mente” (mens): l’intelle*o e la vo- solamente con quelli che oggi chiamiamo vegeta-
lontà. Queste facoltà sono immateriali e li, ma anche il regno dei funghi e dei ba*eri) e
non risiedono nell’organismo ma dire*a- con gli animali. Al contrario, le facoltà della vita
mente nella sostanza dell’anima. Grazie ad razionale, sono specifiche dell’essere umano e
esse l’essere umano è capace di conoscere sono sostanzialmente l’intelle*o, la facoltà cogni-
l’ente in tu*a la sua universalità, cercare il va, e la volontà, la facoltà affe&va. Queste po-
bene comune e volgersi verso se stesso per tenze sono le più trascurate ed ignorate da parte
la sua propria conoscenza, cosa che lo ren- della psicologia contemporanea. La volontà è ra-
de un “io”, una persona, responsabile dei ramente tema della psicologia e, ancor meno, dei
propri a&. Nell’essere umano adulto, matu- corsi di psicologia nelle università. L’intelligenza è
ro e sano, queste facoltà cos tuiscono il di solito rido*a ad una capacità pragma ca di ri-
centro della propria opera vità e regolano soluzione dei problemi al fine dell’ada*amento,
e ges scono l’a&vità della psiche inferiore. dimen cando la sua fondamentale dimensione
Ciò ha un’importanza capitale per la psico- contempla va e il suo orientamento cos tu vo
terapia, perché tu*a la psicoterapia degna per la verità. Senza una completa comprensione
di tal nome deve riconsegnare all’uomo la dell’intelligenza e della volontà, non sussiste una
capacità di autodirezionarsi ed aiutarlo a psicologia veramente umana (Andereggen, 1999).
svilupparla. In mezzo alle facoltà della vita vegeta va e quelle
della vita razionale si trovano le facoltà della vita
4. Le potenze dell’anima sensi va, che sono comuni agli uomini ed agli ani-
mali, e che sono molto importan per la pra ca
Uno dei grandi appor della psicologia di san della psicoterapia (Velasco Suàrez, 1974; De Ru-
Tommaso è la teoria delle capacità opera ve schi, 2004; Vàzquez, 2012). Nella tradizione ari-
dell’essere umano (potenze o facoltà), che è di stotelico-tomista, le facoltà della vita sensi va
enorme u lità per comprendere la complessità riguardano molto di più di ciò che oggi chiamiamo
delle operazioni mentali e dei comportamen i “sensi”. Sono tu*e le facoltà cogni ve ed affe&-
umani. Senza una teoria completa delle potenze è ve che hanno per ogge*o una realtà materiale
impossibile comprendere adeguatamente come concreta, situata spazio-temporalmente, a diffe-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 14
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

renza dell’intelle*o che ha per ogge*o l’essenza di coscienza degli a& dei sensi esterni. A
delle cose, astraendole dalle determinazioni ma- par re dalla presa di coscienza degli a&
teriali che sono singolari e collocate nel tempo. dei sensi esterni, il senso comune per-
Qui sono brevemente elencate queste facoltà se- me*e l’unificazione dei da provenien
gnalando la loro funzione: dai dis n sensi, dando luogo ad una
esperienza unificata e complessa, e non a
a. I sensi esterni: sono le facoltà che si trovano
flussi di da scissi (mondo visivo, mondo
nella periferia del sistema nervoso e ci per-
udi vo, mondo ta&le, ecc.). Il senso co-
me*ono di captare le qualità degli ogge&.
mune perme*erà anche la comparazione
Ognuno dei sensi possiede per ogge*o un
degli ogge& sensibili dei dis n sensi.
genere di qualità: la vista, i colori; l’udito, i
suoni; il gusto, i sapori, ecc. Queste qualità, • Immaginazione. L’immaginazione è la capa-
che specificano l’ambito ogge&vo di un cità di conservare l’impronta della sensazio-
senso, si chiamano i “sensibili propri”. Oltre ne e di riprodurla anche in sua assenza me-
ad esse, alcuni sensi ci perme*ono di cono- diante la produzione di una immagine. L’im-
scere un altro po di qualità, i cui ogge& maginazione può funzionare in modo pura-
sono chiama i “sensibili comuni” per il mente riprodu&vo, o anche in modo a&vo,
fa*o che possono essere capta da più di combinando immagini di realtà precedente-
un senso. Ques sensibili comuni sono: la mente percepite al fine di creare qualcosa
figura, il movimento, la quiete, la grandezza di nuovo (immaginazione crea va). L’imma-
ed il numero concreto. In san Tommaso non ginazione gioca un ruolo importante nella
si trova pienamente sviluppata la specificità preparazione dei da per l’astrazione, spe-
di quelli che oggi vengono chiama i “sen cialmente per l’astrazione matema ca. Gio-
interoce&vi”, che sono molto importan ca anche un ruolo importante nella colloca-
per la configurazione dell’esperienza senso- zione del nostro corpo nella realtà, poiché
riale dell’io. Ques sono un apporto della perme*e di completare i da sensoriali
moderna psicologia e fisiologia dei sensi a*uali con ciò che è stato precedentemente
(Buytendijk, 1951). Ad ogni modo, tali sensi conosciuto.
sono riconducibili nel linguaggio tomista • Es ma va/Cogita va. La “forza es ma -
all’ordine dei sensi esterni. Non si deve con- va” (vis aes ma va) è il nome che san Tom-
fondere la dis nzione tra sensi esterni e maso, seguendo il filosofo arabo Avicenna,
sensi interni, con la dis nzione contempo- dà alla capacità degli animali di cogliere il
ranea di sensi esteroce&vi ed interoce&vi. significato vitale (inten ones) che l’ogge*o
b. Sensi interni: sono le facoltà che, a par re percepito possiede per la natura di ques
dai da ricevu dai sensi esterni, elaborano animali. Grazie a questa capacità l’animale
il dato sensoriale (Rodrìguez, 1993; Fabro, riconosce i suoi amici ed i suoi nemici, i suoi
2008). Sono i seguen : figli ed i suoi genitori, i suoi strumen , il suo
rifugio, ecc. La maggior parte degli animali
Senso comune. Il senso comune è una facoltà
porta con sé la capacità di captare i signifi-
che collochiamo nella corteccia cerebrale
ca u li per la propria specie. Avicenna so-
e che ha come funzione primaria la presa
steneva che ques significa par colari
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 15
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

vengono capta dagli animali in tre modi: a) dare i significa capta dalla es ma va-
Ci sono significa inna ; b) Ci sono significa- cogita va. Questo ricordo implica la tempo-
vitali che si apprendono per esperienza, ralità, ovvero il riconoscimento del fa*o che
ovvero per aver captato ripetutamente del- tale significato par colare è stato previa-
le connessioni con ngen , e vengono ricor- mente conosciuto in un preciso momento.
da una volta che riappaiono; c) Ci sono La memoria può funzionare spontaneamen-
significa vitali che vengono trasferi ad te, o per un’associazione o*enuta al modo
altre situazioni che non sono iden che, pe- di un sillogismo par colare (reminiscenza).
rò che possiedono alcune somiglianze con Dall’azione congiunta della memoria con la
esse (Avicenna La nus, 1968, pp. 37-40; cogita va sorge l’esperienza (experimentum).
Juanola, 2015). L’appropriazione di ques L’esperienza è il risultato del paragone tra
significa negli animali non è specula va, mol ricordi circa uno stesso ogge*o. Da que-
perché non raggiungono la loro natura o sto paragone emerge come uno schema che
essenza, ma ne percepiscono solamente unifica il vissuto significa vo per un ogge*o.
l’u lità. La percezione di ques significa Questa unificazione possiede due u lità: a)
a&va le passioni (emozioni) e queste ul - Preparare l’astrazione dell’essenza di ciò di
me, a loro volta, il comportamento. Nell’uo- cui si ha esperienza, da parte dell’intelle*o; b)
mo, benché vi siano anche alcuni significa Preparare l’azione futura, poiché il riconosci-
vitali inna e pragma ci, come nell’animale, mento esperienziale di come sono solite agire
san Tommaso, seguendo il filosofo mussul- le cose perme*e di an cipare e di preparare
mano Averroé, cambia il nome di questa la risposta cogni va, emo va e comporta-
facoltà con “vis cogita va”, che le*eral- mentale adeguata ad ogni situazione.
mente significa “forza o facoltà di pensiero”
e che talvolta chiama “ragione par cola- Benché l’azione dei sensi interni sia ordinata
re” (in contrapposizione alla “ragione uni- all’azione superiore dell’intelle*o, la prima è
versale”, ovvero all’intelle*o). Questa facol- essenzialmente dis nta dalla seconda. Per
tà, egualmente all’es ma va nell’animale, questo mo vo, i contenu e le azioni dei sensi
coglie significa par colari, non universali possono non essere percepi dalla coscienza
come l’intelle*o. Però possiede alcune intelle*uale. Questo fa*o implica non solo
differenze importan con l’es ma va: a) che esistano processi di associazione propri
O&ene i significa a*raverso una compara- dell’immaginazione che possono essere in-
zione che assomiglia ad un ragionamento consapevoli, ma anche appropriazioni di signi-
con premesse par colari, non universali; b) fica , associazioni di significa , ricordi ed
Non si preoccupa solo dell’u lità, ma è al esperienze inconsce. Ho suggerito altrove che
servizio della capacità dell’intelligenza di il conce*o psicoanali co di “complesso” po-
cogliere l’essenza delle cose, mo vo per cui trebbe essere meglio concepito a par re dalla
la cogita va è in grado di captare i par co- nozione tomista di
lari come casi concre dei conce& univer- “experimentum” (Echavarría, 2009a).
sali: non “l’uomo”, ma “questo uomo”. Con la teoria tomista dei sensi interni è possi-
• Memoria. La memoria è la capacità di ricor- bile spiegare adeguatamente quella che oggi

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 16


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

è definita la “teoria del processo duale di pen- per cui le passioni sorgono al di fuori del
siero”, secondo cui ci sarebbero due sistemi o nostro controllo volontario. Tali emozioni
due pi di processi cogni vi: il “Sistema 1” o sono chiamate “passioni anteceden ”. Al
“Tipo 1”, e il “Sistema 2” o “Tipo 2”. Il primo contrario, quando sorgono a par re da
sarebbe automa co, incosciente, intui vo, un’inizia va personale (come il subire vo-
associa vo, concreto e legato alle emozioni, lontariamente un determinato s molo o
mentre il secondo sarebbe riflessivo, coscien- l’u lizzo volontario dei sensi interni) le si
te, astra*o, basato sulle regole e legato alle chiama “passioni conseguen ” e sono vo-
azioni volontarie (Sloman, 2006; Kahneman, lontarie (Echavarría, 2013; De Haan, 2014).
2003; Evans, 2017, pp. 99-115). Chiaramente Le emozioni anteceden , invece, sono ini-
il Tipo 1 di processo corrisponde all’a&vità zialmente involontarie, benché successiva-
dei sensi interni quando funzionano autono- mente è possibile prestar loro il consenso,
mamente, e il Tipo 2 corrisponde all’intelle*o o rifiutarle volontariamente. Abbiamo già
o ragione universale, ed anche ai sensi interni segnalato che questa teoria è stata assunta
quando funzionano so*o l’influsso della ragio- ed a*ualizzata dalla studiosa delle emozio-
ne universale. Questa differenza perme*e di ni Magda B. Arnold (Arnold, 1960a, 1960b).
elaborare un’adeguata teoria tomista delle
“preconcezioni cogni ve” (cogni ve biases)
5. La personalità
inconsce, legate agli abi e, di conseguenza,
di ciò che gli psicoanalis chiamano i
Anche la personalità può trovare una teorizzazio-
“meccanismi di difesa” (Alvarez, Echavarría &
ne adeguata nella prospe&va di san Tommaso,
Vitz, 2017).
nonostante la parola “personalità” non venga
c. Appe sensi vi. Sono le facoltà affe&ve usata da san Tommaso nello stesso senso in cui la
della vita sensi va. Si tra*a dell’appe to u lizziamo oggi. Qui il conce*o tomista centrale è
concupiscibile, che ha per ogge*o il bene quello di “disposizione”, che si trova presente an-
godibile dai sensi, e dell’appe to irascibile, che nella teoria di Gordon W. Allport ma declina-
che ha per ogge*o il bene arduo. Gli a& di to in un altro modo (Allport, 1961). Una disposi-
queste facoltà sono le passioni (oggi chia- zione è un’inclinazione di una potenza o facoltà
mate emozioni), e si dividono in undici dell’uomo all’opera vità. Le potenze o facoltà di
grandi generi, sei del concupiscibile e cin- tu& gli esseri umani possiedono, prima di tu*o,
que dell’irascibile, che si raggruppano in disposizioni simili che sono proprie della specie
coppie di oppos : amore-odio, desiderio- umana. Per questo san Tommaso parla di inclina-
avversione, gioia-tristezza, del concupisci- zioni naturali comuni a tu& gli esseri umani, co-
bile; speranza-disperazione, audacia- me l’inclinazione alla conservazione del proprio
more ed ira, dell’irascibile. Le passioni so- essere, l’inclinazione all’unione tra i sessi, l’incli-
no formalmente movimen tendenziali e nazione a vivere in società e l’inclinazione a cono-
materialmente movimen organici. Le pas- scere la verità.
sioni sono a&vate dagli a& di valutazione
Però vi sono anche disposizioni proprie di
della cogita va. A volte questa valutazione
ciascun individuo, che dipendono dalla cos tuzio-
avviene ai margini della coscienza, mo vo
ne corporale, e questo tanto nell’ordine cogni vo
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 17
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

come nell’ordine affe&vo. Così, per la configura- fondere l’uso tomista del termine “habitus”, con
zione par colare del sistema nervoso, ognuno è il significato contemporaneo della parola “abito”,
incline ad un po di u lizzo delle potenze cogni - che significa pra camente la stessa cosa di
ve rispe*o ad un altro. Oggi queste disposizioni “costume” e, specialmente con il comportamen -
vengono chiamate “capacità” o “talen ” naturali. smo, un apprendimento di una relazione stabile
D’altra parte, anche le potenze affe&ve sono na- tra lo s molo e la risposta, o tra il comportamen-
turalmente disposte in modo dis nto: alcuni sono to ed il rinforzo (Aus n, 2017, pp. 23-25). In Ari-
naturalmente più inclini alla mansuetudine, altri stotele e san Tommaso, al contrario, è qualcosa
all’ira, per esempio. Aristotele e san Tommaso le d’interiore. Si tra*a di una disposizione stabile
chiamano “virtù e vizi naturali” (Echavarría, delle potenze dell’anima, tanto cogni ve (abi
2009a). Non si tra*a di qualità morali in senso intelle*uali), come affe&ve (abi e ci o morali
stresso, ma di disposizioni che poi potranno tra- che cos tuiscono l’ethos, il cara*ere). Il conce*o
sformarsi in virtù e vizi, con l’intervento della vo- di “habitus” è fondamentale per una teoria inte-
lontà. Corrispondono a ciò che oggi chiamiamo grale della personalità, ed ha per la psicologia
“temperamento”. un’importanza simile a quello di facoltà o potenza
dell’anima (Hampson, 2012; Hulsey & Hampson,
Sul terreno dei talen cogni vi naturali e del tem-
2014; Bernacer & Murillo, 2014; Lombo & Gimé-
peramento, che si sviluppano nella prima infanzia
nez Amaya, 2014).
per l’influenza dell’esperienza e delle consuetudi-
ni dell’ambiente familiare e sociale, si formano Parafrasando un testo in cui san Tommaso si rife-
inclinazioni che in san Tommaso si chiamano tal- risce all’organismo delle virtù come ad una
volta “costumi” (consuetudines). Si tra*a di un “ordinata virtutum congrega o” (Summa Theolo-
periodo preconce*uale della formazione della giae II-II, q. 161, a. 5, ad 2), possiamo definire la
personalità, in cui giocano un ruolo fondamentale personalità come ordinata habituum congrega o,
i sensi interni e l’appe to sensi vo. Con l’emerge- un insieme ordinato di abi opera vi (ovvero, di
re della capacità di riflessione, deliberazione ed disposizioni opera ve stabili) di una persona. Co-
elezione, la mens (la ragione e la volontà) diviene me si vede, questo conce*o di personalità era
il centro organizzatore della personalità, benché germinale in san Tommaso quando si riferiva alle
partendo dalle disposizioni naturali e dalle prece- virtù come ad un “organismo”, ovvero un insieme
den consuetudini, di cui frequentemente non si organizzato di disposizioni stabili, par colarmen-
ha coscienza. Da qui l’importanza della riflessio- te in linea con le definizioni contemporanee come
ne, della formazione della coscienza e del suo giu- quella di Allport, il quale insiste sull’importanza di
dizio, con l’aiuto dei formatori, per procedere concepire la personalità come qualcosa di più di
nella conoscenza sempre più profonda di se stes- una mera collezione di tra& o di disposizioni: una
si, e delle inclinazioni posi ve e nega vi preesi- organizzazione, che implica molteplicità, però an-
sten , con l’obie&vo di ordinarle al fine ul mo che ordine e gerarchia (Allport, 1961). Questo
che cos tuisce l’ideale di sé (self-ideal come lo conce*o lo si ritrova par colarmente sviluppato
chiama Magda Arnold). in san Tommaso quando tra*a delle virtù: alcune
di queste, come la prudenza tra le virtù morali e
Quando le disposizioni si fanno stabili e consi-
la carità tra le virtù teologali, sono “forma” delle
sten (difficilmente rimovibili, dice san Tommaso)
altre virtù, ovvero, principio di organizzazione.
le si chiama “abi opera vi”. Non bisogna con-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 18
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

Qualcosa di simile lo si ritrova nell’ordine degli virtù e di libertà, ed elenca sei virtù ubique che
abi nega vi, i “vizi”: quelli chiama “capitali” definirebbero la persona matura: saggezza, gius -
sono ordinariamente “a capo” degli altri nella zia, fortezza, temperanza, amore o umanità e spi-
stru*urazione viziosa della personalità. Tu*o ritualità o trascendenza (Peterson & Seligman,
questo ci mostra una concezione stru*urale della 2004). È molto facile scoprire, alle spalle di questa
personalità che può essere di enorme u lità per classificazione, la classica divisione delle virtù car-
la psicologia professionale e per la psicoterapia dinali (prudenza, gius zia, fortezza e temperanza)
(Echavarría, 2009a; Echavarría, 2013c). e teologali (fede, speranza e carità) (Vitz, 2005;
Titus, 2017).

6. La personalità matura San Tommaso sviluppa ampiamente questo tema,


fino al punto che la parte più lunga della sua ope-
Nell’intento di definire le cara*eris che della per- ra più importante, la seconda parte della Somma
sonalità matura, la psicologia contemporanea ha di teologia, è dedicata proprio a questo tema. La
riscoperto la nozione classica di “virtù”. Gordon seconda sezione della Summa sviluppa ciò che
Allport, che aveva compiuto un grande sforzo per oggi possiamo chiamare una completa “teologia
slegare la scienza della personalità dai criteri mo- della personalità” che con ene, non solo i principi
rali, aveva de*o, però, che per riconoscere una necessari per lo sviluppo di una psicologia della
personalità sana, normale e matura fosse neces- personalità, come abbiamo esposto brevemente
sario ricorrere non ai principi della psicologia spe- nel paragrafo precedente, ma anche una conce-
rimentale, ma ai principi e ci (Allport, 1961). De- zione completa della maturità umana e del suo
riva da tale convinzione il fa*o che tu*a la sua opposto, il disordine ed il disequilibrio della per-
descrizione della personalità matura sia a*raver- sonalità alla luce della ragione e della fede. Le
sata da una concezione e ca dell’essere umano. virtù sono abi opera vi buoni. Ciò significa che
Lo stesso lo possiamo osservare in qualsiasi altro sono disposizioni stabili della personalità che in-
conce*o di normalità e di maturità che non si ba- clinano all’operazione perfe*a delle potenze che
si esclusivamente sulla sta s ca: dall’ “amare e perfezionano. La “personalità matura”, come la si
lavorare” di Freud, passando per il “sen mento di chiamerebbe in psicologia, è quella persona che
comunità” di Adler, l’ “autorealizzazione” degli ha sviluppato le proprie potenzialità mediante le
Umanis , l’ “ada*amento” di autori come Ey- virtù, poiché la virtù è “utlimum de poten a”, il
senck e Millon, fino ai conce& di autodirezione, massimo dispiegarsi della potenza.
di coopera vità e di autotrascendenza di Clonin- Le virtù si classificano in tre pologie:
ger.
a) Virtù intelle*uali: sono lo sviluppo pieno delle
Però ci sono autori che ricorrono esplicitamente capacità cogni ve di tu& gli ordini, so*o la guida
al conce*o di virtù. I primi provengono dalla psi- della potenza principale, che è l’intelligenza. La
coanalisi come Erich Fromm (1947) ed Erick Erik- virtù massima e dire&va in questo ordine è la sa-
son (1994). Più recentemente, e con più ripercus- pienza (sapien a), che si riferisce alle “realtà divi-
sione, la Psicologia posi va di Mar n Seligman. ne” per regolare da quelle la vita umana.
Questo autore, assieme a Christopher Peterson,
b) Virtù morali o e che: sono gli abi opera vi
sos ene che non si possa studiare la maturità
che sviluppano posi vamente le inclinazioni
umana senza ricorrere ai conce& di cara*ere, di
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 19
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

affe&ve al fine della felicità. Formano ciò che in gnanimità, la pazienza o la perseveranza. Parteci-
greco si chiama “ethos”, ovvero, ciò che oggi si pano del modo della fortezza e le si definisce per
definisce “cara*ere”. Sono molte, però si riassu- questo mo vo “par ” della fortezza. La tempe-
mono nelle qua*ro virtù chiamate ranza ha come materia il desiderio dei piaceri più
“cardinali” (Echavarría, 2013e; Echavarría, intensi del senso del ta*o, che sono quelli del ci-
2015b): bo, del bere e del sesso. Il suo modo è regolare,
moderare o canalizzare (Aus n, 2017) l’appe to
• Prudenza. È la saggezza pra ca che ci per-
affinché non si ecceda portando ad un’azione
me*e di regolare le nostre emozioni e di
contro la re*a ragione. Ci sono virtù che possie-
relazionarci con le altre persone nel modo
dono altre materie, però che partecipano an-
migliore per la nostra felicità e il bene co-
ch’esse al modo della temperanza e si chiamano
mune. Piegandoci alla moda, potremmo
“par della temperanza”, come la mansuetudine,
dire che è la vera “intelligenza emo va e
che regola il desiderio disordinato di vende*a, la
sociale”.
clemenza, che modera la tendenza a cas gare in
• Gius zia. È la virtù che inclina la nostra vo- eccesso, la modes a, che modera la condo*a
lontà a dare agli altri, con costanza, ciò che esteriore, la eutrapelia, che regola l’uso del tem-
loro corrisponde. Questa virtù si perfeziona po libero e dei giochi, l’umiltà, che regola la ricer-
per una disposizione che la trascende, che è ca della superiorità, ecc. Dove ci può essere una
l’amicizia, grazie alla quale amiamo un’altra tendenza ad eccedere, agisce una virtù con il mo-
persona come noi stessi, in modo che il do della temperanza; dove può esserci una ten-
prossimo sia visto come un “altro io” (alter denza eccessiva a ri rarsi, agisce una virtù con il
ipse). modo della fortezza. Tu*e le nostre emozioni
• Fortezza. È la virtù a*raverso cui il nostro consistono in due movimen : o l’a*razione che è
appe to irascibile è sostenuto nella difesa prodo*a dal bene, o la repulsione che è prodo*a
del bene comune, nonostante la paura che dal male. E per questo tu*e le virtù che regolano
la presenza di grandi mali, specialmente la la vita emo va consistono nell’a&varci quando ci
morte, suscita secondo natura. ritraiamo in eccesso, o nel ri rarci quando tendia-
mo ad a&varci in eccesso.
• Temperanza. È la virtù che regola l’appe to
concupiscibile affinché non agisca impulsi- c) Le virtù teologali. Sono le virtù che hanno per
vamente di fronte a beni sensibili che lo ogge*o dire*amente Dio, e non sono il risultato
a*raggono intensamente (specialmente il dello sforzo umano, ma sono infuse dire*amente
cibo ed il piacere sessuale). da Dio con la grazia abituale. Sono la fede, la spe-
ranza e la carità. Si tra*a delle più importan ,
Fortezza e temperanza sono le virtù che regolano
perché essendo Dio il fine ul mo dell’uomo, le
l’appe to sensi vo. Ognuna di esse è il modello
virtù che lo hanno per ogge*o sono quelle che
delle altre virtù che le assomigliano nel modo
regolano ed organizzano tu*e le altre. Di queste,
benché non nella materia (Aus n, 2017). Per
la più importante è la carità, che è la virtù grazie
esempio, la materia della fortezza sono i grandi
alla quale amiamo Dio sopra tu*e le cose, con
mori, e il modo è sostenere e muovere. Ci sono
amore di amicizia. L’amicizia con Dio è la norma
altre virtù che sostengono e muovono, però non
ul ma dell’organizzazione della personalità cri-
di fronte ai grandi mori, come la fiducia e la ma-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 20
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

s ana. Per questo san Tommaso la chiama za controllo, la iracondia e la crudeltà, si oppon-
“forma delle virtù” (Summa Theologiae II-II, q. 23, gono rispe&vamente alla mansuetudine e alla
a. 8). clemenza. Alcune forme di ansia si possono colle-
gare con il vizio del more, opposto alla fortezza.
Queste tre specie di virtù coprono tu*o quello in
La bassa autos ma e i sen men di inferiorità, si
cui consiste la vita umana e in cui emerge la per-
possono legare al vizio della pusillanimità, che si
sona matura: la conoscenza delle verità (virtù in-
oppone per dife*o alla virtù della magnanimità
telle*uali), la regolazione dell’affe*o e delle rela-
(Echavarría, 2009; Echavarría, 2013a; Echavarría,
zioni interpersonali (virtù e che) e la relazione
2015b).
con Dio (virtù teologali), benché con un ordine:
quelle teologali sono dire&ve ed organizzano le Bisogna dis nguere la nozione di “vizio” da quella
altre che, senza di esse, risultano qualità umane, di “peccato”. Il peccato è un a*o umano preciso,
posi ve, però senza raggiungere il loro obie&vo. una condo*a concreta. Il vizio è una disposizione
della personalità, un modo di essere, un tra*o del
cara*ere e della personalità che inclina agli a&
7. La personalità disarmonica
concre . Perché ci sia un vizio è necessario che si
sia formato un abito, ovvero, una disposizione
Se le virtù conformano la personalità normale,
opera va stabile. È necessario che sia passato del
sana e matura, il contrario sarà cos tuito dai vizi,
tempo e che ci sia la ripe zione di esperienze e di
che anch’essi sono abi opera vi, disposizioni
a&. Prima che si formi l’abito, sussiste ciò che si
stabili, però perniciosi. In modo eguale alla parola
chiama una “semplice disposizione”, una disposi-
“abito”, il termine “vizio” ha perso molto del suo
zione che tu*avia non si è cristallizzata in un
senso originale. San Tommaso la conne*e con la
tra*o della personalità. Quando l’abito, della vir-
parola la na “vacuum”, “vuoto”, e si avvicina
tù o del vizio, è formato, la personalità tende ad
molto a ciò che oggi chiamiamo “dife&”. Un vizio
unificarsi (Hampson, 2012). Però, quando gli abi
è una ca&va disposizione opera va stabile, un
non sono forma , possono coesistere nel sog-
abito ca&vo, che può darsi nell’ordine intelle&-
ge*o tendenze contraddi*orie tra la ragione e la
vo, e co o teologale. I vizi intelle&vi cos tuisco-
volontà, da una parte, e le potenze sensi ve,
no gli errori che deformano il pensiero. I vizi e ci,
dall’altro. Un esempio lo si trova nella differenza
i dife& nella volontà e nell’appe to sensi vo che
che Aristotele stabilisce tra la temperanza, la con-
deformano l’affe&vità. Ci sono, infine, i dife&
nenza, l’intemperanza e l’incon nenza
spirituali (odio, disperazione, ecc.) che si oppon-
(Echavarría, 2009a; Echavarría, 2013e). Il tempe-
gono alle virtù teologali.
rato e l’intemperante, benché si oppongano per le
Anche se nel mondo postmorale in cui viviamo proprie inclinazioni, si somigliano per il fa*o di
non lo si chiama “vizio”, molto di quello che è og- avere formato un abito. L’intemperante non pec-
ge*o delle consulenze ordinarie degli psicologi è ca per impulsività, ma perché la sua personalità è
conseguenza dell’incidenza di ques dife& nella organizzata in modo tale che ciò che è male gli
stru*ura di personalità1. I comportamen com- pare il bene, non c’è contraddizione interiore.
pulsivi nei dis n campi (il cibo, il bere, il sesso, il L’incon nente, al contrario, è diviso interiormen-
gioco, gli acquis , ecc.) si relazionano con l’intem- te. Vorrebbe agire in modo temperato, però
peranza, che si oppone alla temperanza. L’ira sen- quando è assaltato repen namente dalla passio-

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 21


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

ne, cade e pecca. Quando esce dallo stato di do- no comportamen precisi, ma “vizi”, modi stabili
minio della passione, si pente facilmente. Il con - di essere, disposizioni stabili della personalità.
nente, invece, si comporta come il temperante, Ques vizi sono disposizioni ad a& di peccato,
ma interiormente la sua disposizione è diversa. Il però il fa*o di essere “capitali” consiste nella loro
con nente sente una forte lo*a interiore. Con la abitualità, non nell’a*o sporadico. Per questo so-
sua ragione e la sua volontà desidera il bene, pe- no un principio di comprensione della personalità
rò con il suo appe to concupiscibile si sente for- da una prospe&va morale e spirituale.
temente inclinato al disordine. Tu*avia, applican- • I vizi capitali sono se*e e consistono tu&
do la sua forza di volontà, vince sulla passione, e in un disordine stabile delle inclinazioni
in questo si dis ngue dall’incon nente. Cionono- affe&ve (desiderio, speranza, tristezza, ira):
stante, si differenza dal temperante per il fa*o
• Vanagloria. Vizio contrario per eccesso alla
che quest’ul mo non deve sostenere un’ardua
ba*aglia, perché è interiormente unificato, in ar- virtù della magnanimità, consiste in un ap-
monia, mentre il con nente soffre la lo*a. Con - pe to disordinato per il riconoscimento del-
nenza ed incon nenza non hanno il cara*ere di la propria superiorità. Si avvicina a ciò che
situazioni stabili, ma di momen di transizione oggi chiamiamo “narcisismo”.
verso la temperanza o verso l’intemperanza, sono • Invidia. È un vizio che consiste nella disposi-
forme d’immaturità morale. È un errore pensare, zione a provare tristezza per il bene di un
con Freud, che l’inclinazione virtuosa si formi sul- altro, come se per il bene altrui si togliesse
la repressione delle tendenze perverse e che, di qualcosa del proprio.
conseguenza, quanta più virtù c’è, tanta più per-
• Accidia. Questo vizio è una specie di de-
versione è ritenuta nell’inconscio. Questa descri-
pressione spirituale. Consiste in una tristez-
zione somiglia a quella del con nente, non a
za e amarezza interiore, conseguenza
quella del temperante, ovvero, a quella della vera
dell’appagamento della carità. Tale amarez-
virtù. La virtù non reprime l’impulso affe&vo, ma
za fa sì che la persona non possa stare con
lo modera e lo governa. Il virtuoso non è tale per
se stessa nel proprio in mo, e che si senta
essere meno affe&vo, meno passionale del vizio-
mossa all’a&vismo: cambio di luogo, di la-
so. La ques one è come e dove si dirige l’inclina-
voro, di amicizie, ricerca di novità, ecc. Tal-
zione affe&va.
volta è conseguenza dell’accidia il rancore
Seguendo san Gregorio Magno, san Tommaso a verso persone che rappresentano Dio, i
volte sviluppa il discorso sui vizi a*orno ai “vizi principi morali, l’autorità, ecc.
capitali” (come nelle Ques oni disputate sul ma-
• Avarizia. È l’appe to disordinato per le ric-
le, ad esempio). Questa do*rina è un esempio del
chezze.
modo stru*urale che possiede san Tommaso
d’intendere l’influenza degli abi nella vita uma- • Ira o iracondia. È il disordine della passione
na. Si chiamano “capitali” quei vizi che, a causa dell’ira, che si oppone alla mansuetudine.
della loro importanza, sono in grado di generare • Lussuria. È la disposizione al disordine nella
altri vizi secondo il modo della causa finale, ovve- materia del desiderio del piacere sessuale.
ro a*raendo altri vizi. Non si tra*a di “pecca ”
• Gola. È il vizio che inclina all’eccesso nel
capitali, come a volte li si chiama, poiché non so-
mangiare.
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 22
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

San Tommaso spiega secondo diverse prospe&ve la personalità, secondo san Tommaso, la superbia
come ques disequilibri emo vi introducano pre- non è il primo dife*o, poiché i primi sono quelli
giudizi cogni vi e producano altre alterazioni nel che hanno a che fare con l’impulsività sessuale.
giudizio pra co, come l’imprudenza, la superficia- Anche se i vizi, essendo inclinazioni contro la ra-
lità, la cecità per i beni superiori come criterio di gione, sono per questo stesso mo vo inclinazioni
direzione della vita, ecc. Bisognerebbe conne*ere contro l’ordine della natura umana, possiedono
questo discorso con ciò che abbiamo de*o circa i però anche una radice nello stato a*uale dell’uo-
sensi interni ed i primi movimen della sensuali- mo, la natura decaduta (status naturae lapsae),
tà. Uno studio profondo dei vizi capitali nel loro che debilita l’inclinazione naturale al bene e alla
essere causa di altri disordini affe&vi e cogni vi virtù e ci rende facili prede del disordine che san
doterebbe gli psicologi di uno strumento validissi- Tommaso chiama “concupiscenza”. A questo li-
mo per aiutare le persone a comprendersi ed a vello radicale non può giungere nessun terapeuta
migliorare. Non poche volte, grandi squilibri delle umano, ma solo il potere sanante della grazia di-
nostre emozioni dipendono dal fa*o che gli appe- vina (Andereggen & Seligmann, 1997).
dei vizi capitali sono fortemente radica nella
nostra personalità.
8. La mala=a psichica
San Tommaso sos ene, tu*avia, che il discorso
sull’essere capitali si basa su ciò che accade nella I vizi morali sono inclinazioni dell’appe to (della
maggioranza dei casi (ut in pluribus). Però, rico- volontà o dell’appe to sensi vo) contrarie alla
nosce che a livello individuale le cose possono re*a ragione. La re*a ragione è quella che è d’ac-
funzionare in modo diverso. Ognuno può avere il cordo con l’appe to re*o del fine, mo vo per cui
suo proprio vizio capitale individuale, quello che la virtù suppone, al contrario, la re&tudine
talvolta si denomina come “vizio dominante”, che dell’intenzione. I vizi morali Aristotele e san Tom-
può essere un vizio diverso dai se*e capitali, co- maso li chiamano “vizi umani”. Ques “vizi uma-
me la pusillanimità, la pigrizia ecc. che possono ni” si dis nguono da altri che chiamano “vizi con-
diventare i vizi capitali individuali. Si tra*a di ve- tro la natura” (Echavarría, 2006). Si tra*a di incli-
dere in ogni caso par colare quale sia la disposi- nazioni disordinate dell’appe to sensi vo che
zione che organizza la personalità, sebbene il di- non solo si oppongono alla re*a ragione, ma an-
scorso su ciò che avviene in generale possa esse- che all’inclinazione naturale dell’appe to sensi -
re di grande aiuto la maggior parte delle volte vo umano. Ovvero, non si tra*a solo di un disor-
(Echavarría, 2009a). dine in cui la passione si oppone alla ragione, ma
In cima ai vizi capitali, per la sua capacità univer- in un disordine all’interno dello stesso livello
sale di causare tu& gli altri vizi, san Tommaso po- dell’appe to sensi vo e dei sensi interni. Aristo-
ne la superbia, l’appe to disordinato per la pro- tele, e dopo di lui san Tommaso, dice che questo
pria eccellenza. Questo vizio è molto potente po di disordine si dà nel genere di tu& i vizi, co-
nell’essere causa e principio organizza vo della me versioni estreme o più deformi dei vizi stessi.
personalità in senso vizioso, perché si relaziona Bisogna capire, però, che ciò che rende queste
in mamente con l’appe to naturale più radicale tendenze contra natura non è il loro cara*ere di
che esiste nell’essere umano, che è quello per la impulsi esagera , ma il loro ogge*o: è l’ogge*o
felicità. Però, dal punto di vista dello sviluppo del- ciò che è inadeguato all’appe to sensi vo uma-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 23
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

no. Per esempio, una cosa è mangiare troppo, te, ai fini del nostro intento che non è di po sto-
un’altra è provare un’inclinazione a mangiare car- rico, è che il disordine mentale può avere per san
ne umana. Nel primo caso, il problema si trova Tommaso una causa organica e l’azione cura va
nell’impulsività e nell’eccesso. Nel secondo, è, in questo caso, stre*amente medica. Il nostro
nell’ogge*o. autore amme*e anche la causa preternaturale,
demoniaca, poiché gli angeli ed i demoni possono
Aristotele e san Tommaso elencavano in questa
agire nel mondo corporeo. Però ques ul mi non
categoria, oltre al cannibalismo e ad altri disordini
cos tuiscono la causa naturale ed abituale dei
collega al mangiare, anche tendenze nell’ordine
disturbi mentali, né neurologici, ma di un’azione
di altre passioni, come: il more, citando esempi
eccezionale.
che rimandano a ciò che oggi chiamiamo “fobie”,
quando si reagisce a cose inoffensive con la stes- Andiamo ora verso i disordini causa dai
sa reazione del terrore per i grandi mali; la saevi- “costumi”, che sono quelli che interessano lo psi-
a, una versione estrema del vizio della crudeltà cologo. San Tommaso dice che i costumi deprava-
secondo cui si gode facendo soffrire il prossimo sono come una “mala&a animalesca”: “prava
senza altro mo vo che il piacere di vederlo soffri- consuetudo est quasi quaedam aegritudo anima-
re, cosa che va contro l’amore naturale dell’esse- lis” (Senten a Ethic., lib. 7 I. 5 n. 7: “un costume
re umano per i suoi simili a meno che non ci sia depravato è come una mala1a animale”; Alar-
qualche mo vo; e le parafilie, in cui l’ogge*o na- con, n.d.). Qui “animale” designa qualcosa che
turale d’inclinazione all’unione dei sessi è altera- viene dall’anima, ovvero, ciò che oggi chiame-
to. Secondo Aristotele e l’Aquinate, queste ten- remmo “psicogeno”. Si tra*a di un disordine
denze possiedono tre cause: potrebbero essere o dell’inclinazione naturale dell’appe to sensi vo
un problema cos tuzionale, o un’infermità orga- con causa psichica. Per quanto abbiamo potuto
nica, o l’abitudine. indagare, san Tommaso è l’unico autore prece-
dente alla moderna psicoterapia che parla di un
La cos tuzione corporale e l’infermità in senso
disturbo specifico della parte sensi va interna
stre*o possono essere le due prime cause di que-
(sensi interni ed appe to sensi vo) con una causa
s disordini. San Tommaso sapeva molto bene
psichica o comportamentale, fornendoci una ba-
che ques ed altri disordini mentali avrebbero
se per la teoria della psicologia clinica. Secondo
potuto avere una causa organica. In questo san
san Tommaso, commentando Aristotele, queste
Tommaso segue la convinzione medica del suo
inclinazioni contro natura possono avere tre ge-
tempo, considerando che le mala&e mentali con-
neri di cause principali di po psicologico, che
sistono in una lesione o in qualche altro po di
non sono mutualmente escluden , benché possa-
disfunzione degli organi dei sensi interni, ovvero
no essere indipenden l’una dall’altra:
del cervello: della parte anteriore, nel caso
dell’immaginazione, della parte mediale, nel caso a. Cause sociali: la mancanza di buone leggi,
della cogita va, e della parte posteriore, nel caso ovvero la mancanza di regole di buona con-
della memoria. In san Tommaso si fa un u lizzo do*a grazie alla legge, che porta alla proli-
impreciso del linguaggio medico, e si menzionano ferazione dei costumi contra natura, come
vagamente categorie dei disturbi mentali del suo nei popoli barbari.
tempo, come la melancolia, la mania, la furia o b. Cause trauma che: “La perdita dei propri
l’epilessia (Echavarría, 2009b). La cosa importan-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 24
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

cari” (amissiones carorum), che porta ad un solamente psichiche, bensì realtà psicosoma che,
esercizio estremo delle passioni più nega - come già sapeva san Tommaso, e sappiamo noi
ve, che vengono sconvolte. È chiaro che oggi molto bene. Però l’infermità non è la passio-
possono collocarsi qui tu*e le perdite pre- ne, ma lo stato successivo che, se è uno squilibrio
coci, gli abusi, i disturbi dell’a*accamento, organico, è un’infermità organica, che a sua volta
ecc. può avere o non avere conseguenze a livello
“animale” (Echavarría, 2008).
c. Cause stre*amente morali: “Il progredire
nella malvagità”. Come il vizio e il peccato L’infermità animalesca (aegritudo animalis), al
sono contro la natura, il progredire di una contrario, è un disordine diverso, poiché consiste
vita moralmente disordinata non ha sola- nelle ca&ve inclinazioni che si collocano ad un
mente effe& nella volontà, ma anche nella livello più vicino all’abito opera vo che all’abito
deformazione della vita sensi va in quanto en ta vo: prava consuetudo, i costumi ca&vi o
tale. Nel leggere questa terza causa, dap- perversi, est quasi quaedam aegritudo animalis, è
principio tendiamo a pensare agli eccessi come una certa mala&a animale. Questa
dell’aggressività o dell’impulso sessuale, per “consuetudo” è come un’abitudine del senso in-
esempio. Però bisogna tener presente che terno e dell’appe to sensi vo, che può essere
per san Tommaso ogni cosa opposta alla compa bile con la salute organica, e che pertanto
virtù è un vizio morale. Per questo mo vo, ne è specificatamente dis nta, dal momento che
ad esempio, anche un perfezionismo basato è un abito en ta vo e non una disposizione ope-
sull’ambizione, l’eccessiva repressione degli ra va. Si avvicina così al disordine morale, con il
impulsi (vizio dell’insensibilità), o i vizi come quale effe&vamente a volte viene unita, poiché
la disperazione o la pusillanimità potrebbe- entrambi i conce& non si escludono a vicenda. In
ro considerarsi tra le cause morali dei disor- modo uguale al vizio umano, è una disposizione
dini nevro ci. Da qui l’importanza di una opera va e gli a& che da essa procedono posso-
profonda comprensione dei vizi e delle loro no essere sogge& al controllo volontario, mo vo
conseguenze. per cui si parla di “con nenza” per analogia, e di
un po specifico di disordine morale, che è il vizio
È chiaro che quando si parla di “infermità”,
contra natura (che può avere a che fare con l’in-
dell’infermità “corporale” e dell’infermità
clinazione sessuale, ma anche con il more, la
“animalesca” non si sta dicendo la stessa cosa,
crudeltà, ecc., come abbiamo già de*o). I sensi
non c’è una predicazione univoca, ma analoga.
interni e gli appe sensi vi umani sono crea di
Per san Tommaso, l’infermità corporale è un abi-
natura per integrarsi nell’ordine dell’appe to in-
to en ta vo, ovvero un disordine più o meno du-
telle&vo (la volontà), e per questo le loro inclina-
raturo dell’organismo, la cui causa è l’azione di un
zioni quasi-abituali si integrano nell’ordine delle
agente patogeno. Tale agente lesiona l’organismo
virtù e dei vizi della parte superiore. Per san Tom-
producendo una passione (non nel senso di
maso i quasi-abi dell’immaginazione, della cogi-
“emozione”, ma nel senso delle categorie aristo-
ta va e della memoria sono par integrali delle
teliche) che toglie all’organismo l’equilibrio in cui
virtù o dei vizi intelle&vi. In modo simile, le di-
consiste la salute. Anche una passione psichica,
sposizioni dell’appe to sensi vo possono essere,
un’emozione, può togliere all’organismo il suo
o virtù e vizi (come la temperanza e l’intemperan-
stato di equilibrio, perché le passioni non sono
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 25
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

za), o par di essi, come nel caso delle buone di- de il campo morale, per esempio quando si tra-a
sposizioni della parte sensi va in quanto tali2. Pe- di dinamismi, come l’is nto di dominio, di supe-
rò, questo non implica che tali inclinazioni siano riorità e l’is nto sessuale, la psicoterapia non po-
perfe*amente di per se stesse nel genere del di- trebbe tra-are senz’altro questa inibizione dell’io
sordine morale umano. Molte volte sono tenden- come una specie di fatalità, come una rannia
ze che scappano al controllo volontario e che, in della pulsione affe1va che sgorga dal subcoscien-
ogni caso, si collocano per la loro stessa natura in te e che semplicemente sfugge al controllo della
un altro ordine, che è quello dei sensi interni e coscienza e dell’anima. Si badi a non ridurre trop-
dell’appe to sensi vo considera in se stessi co- po fre-olosamente l’uomo concreto col suo ca-
me sensualitas. Mol di essi sorgono nell’infanzia, ra-ere personale al livello del bruto. Malgrado le
senza responsabilità da parte di chi li pa sce, e buoni intenzioni del terapeuta, alcuni spiri deli-
raggiunta la maturità non si piegano semplice- ca risentono amaramente questo abbassamento
mente all’a*o della volontà, a causa della ripe - al piano della vita is n va e sensi va. Né si tra-
zione che hanno avuto, la quale desidera modifi- scurino nemmeno le nostre preceden osservazio-
carli, poiché non sono nel campo dell’influsso im- ni sull’ordine di valore delle funzioni e sull’officio
mediato della ragione e della volontà sull’appe - della loro direzione centrale.» (Pio XII, 1953, pp.
to sensi vo, ma ad un livello più profondo dell’in- 281-282).
clinazione sensi va. Per questo mo vo può ren-
dersi necessaria una terapia che all’azione cor- Ciò che si rende necessaria è una psicoterapia
re*rice dell’appe to volontario, proprio della vir- pienamente integrale che riconosca anche nei
tù umana, aggiunga un’azione riparatrice delle disordini che appartengono di per sé stessi alla
ca&ve esperienze (experimentum) per riorienta- parte sensi va, la persona ed il ruolo che le è pro-
re le inclinazioni, nel caso in cui queste ne siano prio, e quello della grazia, nel miglioramento di
l’origine (si veda ciò che abbiamo de*o sulla tri- sé. Il terapeuta deve essere una persona che uni-
plicità delle cause). Anche quando pensiamo che sca alla competenza tecnica una chiara virtù della
sia sempre desiderabile un approccio integrato, prudenza, che solamente può esserci con la som-
secondo la nostra esperienza quanto più definito ma dell’esperienza e della maturità morale e spi-
ed isolato è il disordine (una fobia specifica o un rituale (Pio XII, 1958).
trauma semplice, per esempio), più propriamente
tecnico può essere l’intervento. Quanto più il di- 9. Ragione e fede nella psicoterapia: verso una
sordine è complesso ed integrato nella totalità psicoterapia cris ana
della personalità, tanto più si rende necessaria
l’integrazione profonda tra la tecnica e l’approc- A par re da ciò che è stato de*o, si può vedere
cio spirituale-morale. A questo si riferiva Pio XII chiaramente come le idee psicologiche di san
nel seguente passaggio di uno dei suoi discorsi Tommaso si sviluppino in un contesto di fede e
agli psicologi: teologico. Come tra*are la relazione tra fede e
ragione nella psicologia da un punto di vista vera-
«Esiste un malessere psicologico e morale, l’inibi- mente tomista? La relazione tra la psicologia
zione dell’io, di cui la vostra scienza si occupa di scien fica e la fede cris ana può essere imposta-
scoprire le cause. Quando questa inibizione inva- ta, per cominciare, come quella di una qualsiasi
altra scienza. Scienza e fede sono abi che hanno
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 26
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

come sogge*o l’intelle*o e che hanno come fon- fica e teorica sulla linea di Joseph Rychlak, sos e-
te originaria la Verità prima, ci insegna san Tom- ne a tal proposito che il credente possa ado*are
maso (Echavarría, 2013g). In questo senso, la due posizioni: quella che chiama il “teismo debo-
scienza si relaziona con la fede grazie alla media- le” (weak theism) e il “teismo forte” (strong
zione primaria della filosofia, specialmente della theism). Il primo è la posizione secondo cui l’esi-
filosofia della natura, nel nostro caso una parte di stenza di Dio si dà per supposta, poiché s amo
essa, la psicologia filosofica, e in secondo luogo, parlando di creden , però che non interviene nel
della teologia, che si serve di questa filosofia per processo puramente tecnico della psicologia e
l’intelligenza della fede. È corre*o questo approc- della psicoterapia, che funzionano come se Dio
cio per comprendere la relazione tra fede e ragio- non esistesse. Il secondo è la posizione di coloro
ne nel caso della psicologia? Certamente, la psi- che considerano che Dio intervenga a tal punto
cologia sperimentale si può relazionare con la fe- nella vita umana che la psicologia che ignora que-
de in questo modo. Però altre aree della psicolo- s fa& si rende incapace di una comprensione
gia generano maggiori difficoltà. Alcune di esse, globale dei mo vi profondi che la sostengono.
come la psicologia sociale e la psicologia della Slife prende posizione per quest’ul ma opzione
personalità, si relazionano più con le scienze so- (Slife & Richards, 2001; Slife, 2005; Slife, Steven-
ciali che con le scienze della natura e, per questo son & Wendt, 2010).
mo vo, si legano più con l’e ca che con la filoso- Anche alcuni cris ani ortodossi hanno mostrato
fia della natura, poiché le scienze sociali contem- un interesse par colare per tale tema. Vale la pe-
poranee non sono altro che un’estensione empi- na menzionare specialmente i lavori del teologo
rica (se non un sos tuto posi vista) dell’e ca, francese Jean-Claude Larchet. Egli propone un
scienza del cara*ere e del comportamento indivi- modello forte d’integrazione, ispirato alla conce-
duale e sociale per eccellenza. D’altra parte, è zione che avevano avuto i Padri della Chiesa sulle
stato possibile provare ripetutamente lungo il mala&e mentali e la loro cura. Le mala&e men-
corso dell’ul mo secolo che la psicoterapia, ben- tali avrebbero tre cause principali: corporale, spi-
ché u lizzi tecniche di valutazione e d’intervento, rituale (le “passioni”, ovvero i vizi) e demoniaca.
dipende stre*amente nel suo fondamento teori- Secondo Larchet, le mala&e puramente psicolo-
co e nella direzione concreta della sua pra ca, giche sarebbero molto rare. In generale, la loro
non solo da concezioni filosofiche di po teorico origine corrisponderebbe ad una di queste tre
(epistemologiche ed antropologiche), ma anche cause, o all’unione di più d’una e, conseguente-
da concezioni ed a&tudini morali del terapeuta mente, il tra*amento dovrebbe accordarsi ad es-
(Arnold, 1977; Arnold & Gasson, 1954, pp. 493- se (Larchet, 1992 e 2005, pp. 255-257).
538; Vitz, 2005). Questo porta ad interrogarsi cir-
ca il grado di autonomia della psicoterapia ri- Tra gli autori ca*olici si incontrano posizioni mol-
spe*o alla filosofia ed alla teologia, ed alla que- to diverse. Ci sono autori che sono sostenitori di
s one se debba essere sviluppata una psicologia una separazione ne*a tra l’ambito filosofico-
cris ana. teologico e quello psicoterapeu co. Secondo l’o-
pinione di tali autori, essendo la psicoterapia una
Brent Slife, un pres gioso psicologo statunitense disciplina tecnica perfe*amente autonoma (e
di fede protestante, che oltre ad essere uno psi- quasi iden ca alla medicina), dovrebbe reggersi
coterapeuta è uno specialista in psicologia filoso- con le sue stesse regole senza un ricorso imme-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 27
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

diato né ai principi della psicologia filosofica, né 2009a; Titus, 2006; Butera, 2010a e 2010b; DeRo-
meno ancora a quelli dell’antropologia teologica. ber s, 2011; Spalding & Gagné, 2013; Marchesini,
Questa fu la posizione che ado*arono rispe*o 2015).
alla psicoanalisi autori anche tomis come Roland La psicologia di san Tommaso, quindi, è una psi-
Dalbiez (Dalbiez, 1987) e Jacques Maritain cologia cris ana, ed una psicologia tomista, di
(Maritain, 1943), e di solito è la più frequente, conseguenza, anch’essa deve esserlo. In che sen-
indipendentemente dall’orientamento teorico e so? Pensiamo che di “psicologia cris ana” si pos-
pra co degli psicologi in ques one. Anche se tale sa parlare in due maniere, entrambe legi&me e
posizione ha il vantaggio di non contaminare i compa bili. In primo luogo, nello stesso modo in
da dell’indagine sperimentale con i pregiudizi di cui si parla di una “filosofia cris ana”. A riguardo
una filosofia o di una teologia mal compresi, a dice l’Enciclica Fides et ra o (n. 76) di Giovanni
nostro giudizio porta facilmente all’acce*azione Paolo II (1999):
acri ca delle antropologie e delle e che implicite
nelle corren di psicologia contemporanea, e che
sono in confli*o con l’antropologia e la morale “Con questo appella vo si vuole piu-osto indicare
ca*olica, come mostra l’esperienza. un filosofare cris ano, una speculazione filosofica
concepita in unione vitale con la fede. Non ci si
Il gesuita Luigi Rulla, fondatore dell’Is tuto di Psi-
riferisce quindi semplicemente ad una filosofia
cologia della Pon ficia Università Gregoriana,
elaborata da filosofi cris ani, i quali nella loro ri-
propone al contrario un modello integratore in
cerca non hanno voluto contraddire la fede”.
cui si rifiutano le teorie psicologiche dire*amente
incompa bili con la fede, ma si assimilano le teo-
Una psicologia cris ana è una psicologia integra-
rie e le tecniche che non lo sono, da una pro-
le, ovvero in grado di unire gli aspe& sperimenta-
spe&va teologica di linea rahneriana (Rulla, 1990
li e filosofici, che si realizza in unione vitale con la
-1994). Anche se ben più coerente della posizione
fede. Seguendo Fides et ra o, questa unione in-
precedente, pensiamo che la debolezza di questa
fluisce in due maniere sulla filosofia (e, di conse-
posizione sia nel po di filosofia e di teologia che
guenza, sulla psicologia) cris ana. Sogge&vamen-
serve come riferimento alla proposta di integra-
te, la fede purifica la mente liberandola dalle
zione.
oscurità dell’intelle*o (l’errore e l’ignoranza) e
Più recentemente, sono comparsi autori ca*olici, dell’affe*o, rendendo lo scienziato umile di fron-
generalmente tomis , che sostengono lo sviluppo te al mistero. Al fondo di ogni persona giace il mi-
di una psicoterapia esplicitamente cris ana, coe- stero, e lo psicologo che è incapace di riconoscer-
rente dal punto di vista dei principi teologici e lo non può realizzare un tra*amento in accordo
filosofici, fino al livello della pra ca psicoterapeu- con la dignità dell’essere umano. Ogge&vamen-
ta, benché non tu& sostengano necessariamente te, la fede ci perme*e di conoscere alcune verità
le stesse idee sul modo e sul significato di questa fondamentali dell’uomo e della sua relazione con
integrazione (Andereggen & Seligmann, 1997; Dio, che ogni psicologo dovrebbe conoscere. Al
Andereggen et al., 2005; Brugger, 2009; Vitz, contrario, le conseguenze di una psicologia
2009; Ashley, 2013). Su questa direzione sta au- “separata” dalla fede sono le stesse che segnala
mentando il rilievo dell’a*ualità psicologica del Fides et ra o (45-48) rispe*o ad una filosofia se-
pensiero di Tommaso d’Aquino (Echavarría, parata ed assolutamente autonoma: sce&cismo,
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 28
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

agnos cismo, pragma smo, posi vismo, nichili- “Nell’esercizio delle virtù acquisite, la forza
smo… naturale delle potenze occupa il primo posto, ed
ad essa si subordinano gli abi delle virtù. Però
C’è un altro modo di intendere la “psicologia cri-
s ana”, che è quello di una psicologia di natura per elicitare gli a1 delle virtù infuse, non sono
sufficien le forze naturali delle potenze, ma de-
teologica. In effe&, al di là delle dis nte forme di
psicologia scien fica coronate dalla psicologia vono essere elevate dalla grazia affinché possano
concorrere con gli abi infusi; e questo non come
filosofica, esiste una conoscenza dell’anima alla
dominan , ma come servitrici, perché il primo
luce della Rivelazione che può essere chiamata
luogo in questo ordine corrisponde agli abi , a cui
“psicologia teologica”. Questa denominazione
può corrispondere, in primo luogo, a ciò che oggi le potenze naturali devono subordinarsi. Ovvero,
si è soli chiamare “antropologia teologica”. In in uno stesso essere reale e psicologico differisco-
no completamente gli a1 delle virtù infuse e gli
effe&, introducendo il Tractatus de homine della
a1 delle virtù acquisite. Di conseguenza, oltre e
Somma teologica (q. 75, Proemio), san Tommaso
sos ene che al teologo interessa lo studio prima della psicologia filosofica e naturale biso-
gna amme-ere una psicologia teologica e so-
dell’uomo principalmente dalla prospe&va dell’a-
prannaturale” (Ramirez, 1963, pp. 113-114).
nima (“naturam autem hominis considerare per -
net ad theologum ex parte animae, non autem ex
parte corporis, nisi secundum habitudinem quam In questo caso non ci troviamo di fronte ad una
habet corpus ad animam”; Alarcon, n.d.), mo vo semplice “relazione” tra psicologia e fede, ma ad
per cui è possibile riferirsi a questo tra*ato come una “psicologia spirituale” che è teologia. Questa
ad una “psicologia teologica”. è una materia che prima di tu*o deve essere co-
nosciuta dai pastori delle anime, dai dire*ori spi-
Può chiamarsi “psicologia teologica” anche lo stu-
rituali, dai formatori religiosi e, in generale, dagli
dio dell’opera vità dell’anima umana dal punto di
educatori cris ani. Però è importante anche per
vista dell’influenza dello Spirito Santo sugli a&
lo psicologo professionista. In una delle sue allo-
umani, sulle potenze e sulla personalità. Si tra*a
cuzioni agli psicologi, discorsi che cos tuiscono lo
chiaramente dei temi studia dalla teologia mo-
sviluppo più sistema co del Magistero Pon ficio
rale e dalla teologia spirituale, discipline dis nte
su queste materie, il Papa Pio XII sostenne con
nella teologia contemporanea, però che origina-
chiarezza che gli psicologi professionis dovreb-
riamente formavano un solo argomento dentro
bero conoscere non solamente la psicologia natu-
l’unità della teologia, come si vede nella II pars
rale (empirica e filosofica) ma anche la psicologia
della Summa di san Tommaso (Pinckaers, 2001).
teologica, come qualcosa di necessario per inter-
Juan Gonzalez Arintero O.P. parla esplicitamente
pretare corre*amente la “personalità cris ana”.
di una “psicologia pneuma ca”, ovvero, di una
Il disconoscimento dei da della Rivelazione circa
psicologia teologico-spirituale (Arintero, 1989, p.
l’anima umana porterà a gravi “incomprensioni
153). Anche il celebre teologo tomista San ago
ed errori”, a causa della trasformazione dell’ope-
Ramirez sos ene che la trasformazione dell’orga-
ra vità umana che producono le virtù infuse:
nismo delle potenze e delle virtù per opera della
grazia rende necessaria, oltre ad una psicologia
naturale, una psicologia teologica o soprannatu- “Quando si considera l’uomo come opera di Dio si
rale: scoprono in lui due cara-eris che importan per

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 29


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

lo sviluppo ed il valore della personalità cris ana: ne completa della personalità che può essere da-
la sua somiglianza con Dio, che procede dall’a-o ta solo da una psicologia teologica, poiché solo
creatore, e la sua filiazione divina in Cristo, resa quest’ul ma può comprendere l’ordine completo
manifesta dalla Rivelazione. In effe1, la persona- della personalità cris ana che dipende dalla la
lità cris ana diviene incomprensibile se si eludono carità, “forma” della personalità cris ana. Ciò ac-
ques da , e la psicologia, sopra-u-o la psicolo- cade già in modo spontaneo in altre aree, come
gia applicata, si espone anche ad incomprensioni nella storia (dove c’è l’indagine empirica, la filoso-
ed errori se li ignora. Perché si tra-a di fa1 reali fia della storia e la teologia della storia) o nell’e-
e non immaginari o suppos . Che ques fa1 sia- ducazione, e dovrebbe essere possibile con mag-
no conosciu a-raverso la Rivelazione non toglie gior ragione in ciò che concerne l’anima e il com-
nulla alla loro auten cità, perché la Rivelazione portamento umano. A questo può contribuire in
pone l’uomo o lo situa in grado di sorpassare i modo decisivo san Tommaso nella misura in cui
limi di una intelligenza limitata per abbandonar- egli ha col vato in profondità ed integralmente
si all’intelligenza infinita di Dio” (Pio XII, 1958). tanto la psicologia naturale (filosofica) quanto la
psicologia soprannaturale.
Dopo aver scartato il ricorso ad alcune delle defi- Mar'n F. Echavarría
nizioni elaborate dagli psicologi, per il fa*o di es-
sere eccessive ed imprecise, Pio XII definisce la
personalità come “l’unità psicosoma ca dell’uo-
Riferimen
mo, in quanto determinata e governata dall’ani-
ma” (Pio XII, 1958). Tale unità risulterebbe incom- 1. Dovrebbe essere ogge*o di uno studio a parte
prensibile senza la considerazione teologica, spe- l'assorbimento dell'ordine morale da parte del
cialmente quando ci sono in gioco abi morali e campo biosanitario nella nostra cultura materiali-
teologali infusi. Pio XII, di fa*o, può essere consi- sta contemporanea. Un esempio di questo assor-
derato il pioniere nello sviluppo di ciò che chia- bimento è la classica definizione di Salute
miamo una “teologia della personalità”, ponendo dell'OMS: “lo stato di completo benessere fisico,
che, al di là delle prospe&ve naturali sulla perso- psichico e sociale e non semplice assenza di ma-
nalità, la personalità può essere considerata da la&a”. Se includiamo il benessere sociale nel con-
una prospe&va teologica e morale. Tale teologia ce*o di salute, dovremmo considerare che la po-
della personalità si trova ampliamente sviluppata vertà o la rannia siano infermità? Bisognerebbe
nella seconda parte della Somma Teologica di san perseguire i dissiden poli ci mediante un comi-
Tommaso. tato di salute pubblica, come durante la Rivolu-
Anche se è ancora lontana dall’essere una realtà zione francese? D'altra parte, ciò che realmente
piena ed estesa, sarebbe desiderabile raggiunge- stupisce è che questa definizione di salute ricorda
re una visione armonica e di collaborazione tra le mol ssimo la definizione di felicità di Boezio: “Lo
dis nte psicologie (empirica, filosofica e teologi- stato perfe*o dovuto all'aggregazione di tu& i
ca), che suppone un’integrazione che non può beni” (status omnium bonorum aggrega one per-
essere che gerarchica: dell’indagine empirica fectus). In questo modo, il tema della felicità e
(sperimentale, sta s ca o di altro po) con la psi- dell'infelicità, da essere un problema filosofico e
cologia filosofica, e di queste due con la concezio- teologico, viene conver to in un problema sanita-

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Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 35


Il “dottor” Tommaso D’Aquino
V_\[XY~_

“Oltre” le cose buone delle psicologie contemporanee


Frank J. Moncher
Clinical Psychologist

L’ar colo del dot. Echavarría dedicato all’impor- varría rifle*e sulla dignità della persona che la
tanza delle riflessioni di San Tommaso d’Aquino psicologia Tomista enfa zza. Da essa si sviluppa-
sulla natura umana, specialmente nella loro appli- no alcune idee fondamentali che devono essere
cazione alle scienze psicologiche, cos tuisce un ben comprese quando ci si assume la responsabi-
importante contributo sul modo in cui le verità lità di prendersi cura di un’altra persona. Anche
della filosofia Cris ana non solo possono integrar- se molte organizzazioni professionali hanno stabi-
si col lavoro dei professionis della salute menta- lito delle norme riguardo il rispe*o che deve es-
le, ma anche come in realtà debbano esserlo se sere accordato alla persona che ricerca aiuto, la
vogliamo raggiungere una conoscenza piena e considerazione Tomista richiede una ancor mag-
comprensiva di coloro che desideriamo servire. giore sintonizzazione. Echavarría delinea diversi
elemen : il rispe*o per l’interiorità della persona,
U lmente, il dot. Echavarría inizia con une breve
l’individualità, l’operosità, l’unità corpo-anima, e
storia delle scienze psicologiche moderne, dai
la potenzialità di maturazione e di guarigione. Nel
loro inizi empirici (“scien fici”), a*raverso le varie
fare questo porta allo scoperto l’idea che affron-
scuole e teorie che sono state prese in considera-
tare la pra ca della psicoterapia dalla prospe&va
zione da coloro che hanno tentato di applicarle al
di un’antropologia Cris ana necessi non solo di
servizio degli altri, concludendo con l’osservazio-
una consapevolezza della realtà in cui l’uomo è
ne che la “la grande maggioranza delle scuole e
un essere spirituale ed in cui molte persone che
delle corren di psicoterapia, nella teoria e nella
cercano aiuto guarderanno alla loro vita di fede
pra ca, si scontrano frequentemente con i princi-
come ad un aspe*o importante della salute, ma
pi fondamentali dell’insegnamento cris ano
anche di un certo aumento degli standard di cura
sull’uomo”. Per questo mo vo, si tende forte-
che consegue ad una tale concezione della perso-
mente a mal concepire la sofferenza che l’uomo
na. In questo modo, i tradizionali capisaldi dell’
vive ed anche la sua grande capacità di superarla,
“incontrare la persona dove essa è” e di “non re-
di maturare e di prosperare. A causa di tale frain-
care danno” non sono più abbastanza. Dobbiamo
tendimento, le teorie falliscono nel promuovere
preoccuparci non solo di incontrare le persone
una delle componen essenziali della cura all’in-
nella vita che essi ci presentano, ma anche posse-
terno della psicoterapia: la virtù della speranza. Il
dere una chiara e sicura nozione dei percorsi di
dot. Echavarría, sempre u lmente, rifle*e sulle
cura e di maturazione; non recare danno ai clien
radici aristoteliche di San Tommaso, e sugli
includerà allora il non lasciarli con un fuorviato
aspe& centrali della sua concezione della perso-
senso di sé o una distorta visione della realtà, ma
na umana, come l’importanza di trovare un signi-
piu*osto guidarli con compassione e condividere
ficato, le cause formali e finali, e il conce*o di ca-
con loro la verità.
ra*ere.
La descrizione delle potenze o facoltà dell’essere
A riguardo della pra ca della psicoterapia, Echa-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 36
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

umano, così come delineate da San Tommaso, un habitus ca&vo”. Viene argomentato che mol-
fornisce al non-filosofo un riassunto convincente to di ciò che si vede nell’ordinaria consulenza psi-
dei fondamen necessari alla comprensione della cologica è la conseguenza di tali dife& nella
persona. Anche se i termini u lizza da San Tom- stru*ura di personalità [compulsioni opposte alla
maso non sempre si traducono facilmente nel temperanza, rabbia senza controllo, ansia senza
lessico u lizzato dallo psicoterapeuta, i principi fortezza, ecc.]. In questo modo, è d’aiuto allo psi-
risultano centrali nel ge*are le fondamenta di coterapeuta non focalizzarsi esclusivamente sulla
alcuni costru& e fenomeni psicologici importan diagnosi del problema, piu*osto iden ficare la
(i meccanismi di difesa, i bias cogni vi, gli schemi, virtù corrispondente con cui può essere superato.
ecc.) che possono venire percepi con sce&cismo L’obie&vo è quindi di assistere la persona nella
da chi sta cercando di pra care una psicoterapia maturazione verso una vita prospera, a*raverso
basata sulla fede. In modo simile, nella sezione l’edificazione di una forza che dissolverà o modifi-
sulla “personalità”, il dot. Echavarría rivede l’uni- cherà il problema, piu*osto che semplicemente
cità delle inclinazioni innate di ogni individuo, le sradicare, lasciando un vuoto senza rimpiazzo. In
capacità ed i talen . Anche qui, la terminologia modo simile, la discussione sui “pecca mortali”
del Tomista può essere una sfida per lo psicotera- che ne segue, so*olinea u lmente come siano
peuta, anche se emerge una importante cornice in mamente connessi con la non-regolazione
di riferimento per le decisioni del clinico. Tale cor- emo va che spesso troviamo nella stanza di tera-
nice prevede che la personalità di una persona pia. Quello che le persone di fede hanno già pre-
(“una serie ordinata di disposizioni opera ve”) cedentemente compreso – che la pra ca abituale
possieda dei talen naturali e degli aspe& tem- dei vizi è insana per le persone – viene posto in
peramentali, che vengono influenza precoce- una cornice conce*uale che perme*e allo psico-
mente dalla famiglia e dall’ambiente sociale, ma terapeuta di essere libero nel perseguire una
che saranno poi modifica con l’emergere della comprensione di quelle aree del paziente che pri-
capacità di riflessione, di deliberazione e di ele- ma d’ora sono state viste come “off limits”, que-
zione da parte della ragione e dalla volontà s oni di “libera scelta” e di “moralità individuale”.
(idealmente ordina alla crescita nella virtù). I Invece, uno psicoterapeuta che si fondi nell’an-
risulta della psicoterapia possono spesso venire tropologia Cris ana può fare entrare nel dialogo
incrementa dalla conoscenza, da parte del pa- col paziente, in modo delicato e integrato, tali
ziente, dello sviluppo delle proprie problema - comportamen anomali in quanto rilevan ed
che, descri*e a*raverso la cornice conce*uale essenziali per il processo di recupero. Papa Pio XII
segnalata. viene citato in quanto suggerisce che solo in que-
sto modo la dignità della persona viene chiara-
Il dot. Echavarría ha inoltre ripreso la dis nzione,
mente riconosciuta.
spesso fraintesa, tra il conce*o morale di peccato
e quello psicologico di disordine. Spiega che il Riassumendo, l’ar colo rifle*e sull’importanza di
peccato è, da definizione, “un comportamento un approccio veramente integrato se si ha l’inten-
preciso e concreto” di un certo po [ad es., con- zione di sviluppare una Psicoterapia Cris ana. An-
trario a Dio]. Invece, parla di disordine [a livello che se tale obie&vo è già stato perseguito in pas-
sato, i tenta vi si sono piu*osto focalizza sul
della personalità] come di una disposizione al vi-
“ba*esimo” degli approcci secolari, piu*osto che
zio, una “ca&va disposizione opera va e stabile,
fondarsi sulla visione Cris ana della persona uma-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 37
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

na. Echavarría presenta chiaramente la concezio- loro pazien all’interno di una modalità compren-
ne secondo cui tu& gli psicoterapeu operano a siva ed olis ca.
par re da una qualche cornice conce*uale epi-
stemologica, antropologica o teologica che deli-
nea lo scopo del proprio lavoro e le scelte su dove
focalizzare i propri interven . Di conseguenza, il
tra*amento offerto è spesso limitato ad alcuni
problemi ed è associato a tecniche che si ada*a-
no alla cornice della teoria stabilita, talvolta quin-
di dimen cando la totalità della persona, che in-
vece dovrebbe essere l’obie&vo: “La gloria di Dio
è l’uomo vivente” (frase a*ribuita a Sant’Ireneo).
Nessuna descrizione delle prove e delle fa che
dell’esistenza umana da una prospe&va Cris ana
sarebbe completa senza il riconoscimento dell’in-
fluenza della natura decaduta dell’uomo, che è
precipitato a causa degli angeli decadu . Echa-
varría include un approfondimento sulle cause
della mala&a mentale così come sviluppato dal
teologo francese Jean-Claude Larchet, “ispirata
dalle idee dei Padri della Chiesa”, che descrive tre
cause principali: “corporali, spirituali (passioni o
vizi), e il demonio”. Anche se l’inclusione delle
influenze demoniache sul comportamento uma-
no viene picamente percepito come al di fuori
dello scopo della pra ca di mol psicoterapeu ,
una comprensione Cris ana della persona deve
amme*ere tali realtà, misteri che spesso devono
restar tali. Sebbene la prudenza prescriva che lo
psicoterapeuta debba limitare la propria pra ca
alle afflizioni che vengono mediate dalle cause
soma che e psicologiche dello stress, un tra*a-
mento completo ed appassionato richiede una
comprensione ed una volontà di collaborare con
le guide più appropriate della guarigione spiritua-
le, quando le circostanze lo richiedono. In conclu-
sione, il contributo del dot. Echavarría è impor-
tante per il campo della psicologia e per l’impresa
di fondare una teoria psicologica nel contesto
ben più ampio del ricco pensiero storico, filosofi-
co e teologico del Tomismo; questa cornice con-
ce*uale può fornire ai clinici una prospe&va in
grado di potenziare la loro abilità di offrire la psi-
coterapia, in modo che raggiunga i bisogni dei

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 38


Il “dottor” Tommaso D’Aquino
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Una carenza di metafisica da colmare


Luciano Masi
Psicologo e psicoterapeuta

L’ar colo di Mar/n F. Echavarría è veramente s - ston e E. Gillieron di Ginevra; il Prof Don Mario
molante per uno psicoterapeuta come lo scriven- Ferracu , Ordinario di Pedagogia nell’Università
te, cioè per un esploratore della mente che è par- Ca*olica del Sacro Cuore (Piacenza)2.
to da Freud e dalla sua grandiosa visione dell’in- Nella fondazione dell’ECAAT (European Com-
conscio e che poi è approdato a V. Frankl e alla mi*e for the anly cally advanced autogenic trai-
logoterapia: a una terapia che u lizzi il logos, il ning) e nella successiva esperienza con le Scuole
senso delle varie esperienze (e sopra*u*o della che ad essa si riferivano, ho avuto inoltre la fortu-
vita), per superare i blocchi psicosoma ci ed esi- na di collaborare con il Prof. Antonio Galli, di-
stenziali prodo& dalle nevrosi. In questo percor- re*ore del CEFORP di Firenze, esperto di stru-
so mi ha accompagnato l’ombra buona di J.H. mentazione fisiologica da u lizzare in senso dia-
Schultz, il padre della psicoterapia autogena, e di gnos co, grazie al quale ho potuto “toccare con
I. Ma*e Blanco, lo psicoanalista cileno che ha si- mano” gli sta del cervello quando si trova in sta-
curamente ge*ato un ponte tra psicoanalisi e spi- to di commutazione e le modificazioni che in esso
ritualismo1. avvengono dopo un percorso che u lizzi tecniche
In questo cammino, professionale e di ricerca, commuta ve e catar che3.
lungo quarant’anni, dove ho potuto osservare il Orbene, in questo lungo iter forma vo, che pe-
pensiero simbolico di due generazioni, scorgen- raltro non considero affa*o concluso, ho avuto
dovi differenze abissali, mi sono state d’aiuto fi- modo di entrare in conta*o con quella che Frankl
gure di formatori di al ssimo rilievo, come il Prof. chiama dimensione noe ca, cioè con la parte spi-
Tullio Bazzi, l’uomo che per primo ha frequentato rituale che l’homo sapiens (unico tra le creature
i corsi di Schultz e di Frankl e che, quindi, ha por- viven ) ospita nella sua mente complessa; una
tato in Italia la psicoterapia bionomica (altro no- dimensione che, per usare la terminologia di
me dato alla psicoterapia autogena: bionome si- Frankl, “non si ammala mai”. Com’è noto, Frankl
gnifica l’insieme delle leggi vitali) e la logoterapia, non aveva scoperto questa realtà nei circoli cultu-
quella straordinaria proposta frankliana di u liz- rali viennesi, ma nei campi di concentramento di
zare la dimensione spirituale per la cura delle ne- Auschwitz e Dachau, dove venne internato con
vrosi di ogni genere: quindi, anche esistenziali; il tu*a la sua famiglia4.
Prof. Luigi Peresson, fondatore del CISSPAT di Pa-
dova, una delle Scuole più pres giose di psicote- Il mio rapporto con la logoterapia si è concre z-
rapia dinamica breve; il Prof. Heinrich Wallnofer zato sopra*u*o nella straordinaria esperienza
di Vienna, Presidente dell’ECAAT; il Prof. Renato con l’Is tuto di Logoterapia Italiano (ILI) di Caglia-
Giorda, medico-filosofo, stre*o collaboratore di ri, di cui sono stato Dire*ore Dida&co per 16 an-
T. Bazzi; il Prof. Bruno Callieri, forse il più grande ni (1996 – 2012). Era, questa, una Scuola di
psicopatologo italiano; i Proff. P. Sifneos di Bo- Counseling esistenziale, che proponeva corsi qua-

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 39


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

driennali in questo po di formazione e che era no non solo fa*o prendere le distanze dalle rifles-
frequentata da medici, psicologi, educatori, inse- sioni in esse contenute, ma addiri*ura fa*o sorri-
gnan . In questo lungo periodo ho potuto vedere dere, per l’epistemologia “naif” con cui conce&
“dal vivo” la potenza trasforma va, terapeu ca, di quel calibro erano sta affronta .
del logos applicato alla vita. Da allora, nel mio la- Insomma, dicevo: è bene che il mio Maestro
voro di analista di psicoterapie dinamiche brevi, Freud faccia il clinico, dove è insuperabile (bas
la dimensione spirituale è stata sempre una fede- osservare il caso clinico dell’ “uomo dei topi”: una
le compagna. nevrosi ossessiva risolta in undici mesi!) e non si
Negli ul mi anni del Corso, gli allievi erano invi- avventuri in territori per percorrere i quali non è,
ta a fare volontariato negli ambi in cui, in pas- evidentemente, a*rezzato.
sato, essi avevano provato disagio: quelli con ten- Un momento importante del mio percorso, ad-
denze bulimiche, alla mensa dei poveri; quelli con diri*ura una “folgorazione”, fu un’esperienza bo-
ansie thanatofobiche, con mala terminali; quelli tanica (vien da sorridere nel pensare a come i
con tendenza agli a*acchi di panico, nell’ambito simboli agiscano dentro di noi!). Amo molto le
dell’aiuto a persone agorafobiche; e così via. piante, sopra*u*o quelle solitarie, quelle annose,
Ebbene, all’inizio con sorpresa, poi con sempre che hanno una storia da raccontare. La pianta che
maggiore fiduciosa a*esa, io e i miei collaboratori mi colpì di più e che ancor oggi mi fa restare sen-
potevamo notare che ques allievi, inizialmente za fiato quando l’ammiro, è la Chorisia speciosa,
blocca dalle loro nevrosi, si trasformavano rapi- una pianta di origine sudamericana che in Italia è
damente in auten ci campioni dell’aiuto gratuito, ospitata solo in qualche luogo eso co. La prima
ge*ando via le an che ansie nevro che. C’era, in volta che la vidi fu a Cagliari, in una piazze*a, e
quei casi, la “prova opera va” delle teoria di l’impa*o fu emo vamente forte. È una pianta
Frankl: la dimensione noe ca non si ammala mai con base ingrossata, con grossi aculei
e ad essa possiamo ricorrere in qualsiasi momen- (evidentemente sor per proteggere i fiori in al-
to. to), che poi si restringe allargando le braccia, ab-
bastanza so&li rispe*o alla robustezza del tron-
Prima di conoscere la logoterapia ero uno psi-
co, da cui si dipartono fiori di straordinaria bellez-
coanalista convinto. Non certo un “freudiano”
za, con petali biloba di colore tenue (azzurrino,
ortodosso, un seguace della Weltanschauung psi-
bianco la*e, rosato). Quando fiorisce (verso
coanali ca, sostanzialmente atea e posi vista,
se*embre) le bacche esplodono e fanno uscire
addiri*ura irridente la religione cris ana, bersa-
dei filamen biancastri, simile a cotone (è chia-
glio privilegiato dei sussiegosi “analis doc”. La
mata, infa&, l’albero del cotone).
le*ura, ad esempio, del saggio di Freud “Totem e
Tabù”, dove si fa risalire l’intero impianto cris a- A me colpì subito la sua forma, simile a quella di
no al retaggio dei fantasmi tribali (dominio del un percorso nevro co. La prima parte è la più du-
padre; rivolta dei figli; consumazione dei res del ra, addiri*ura “lacerante”; poi si può ascendere,
padre ucciso), con riferimento all’Eucares a co- con prudenza e maestria, per arrivare in alto, a
me pasto totemico (del Figlio), resosi necessario godere di quei fiori superbi. La psicoterapia era
per riparare l’an ca colpa; o di altri saggi an reli- proprio così: durissima all’inizio (quando si dove-
giosi, come “L’avvenire di un’illusione”; mi aveva- vano superare le difese) e poi via via più accessi-

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 40


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

bile. L’immagine però era anche sconsolante. So- le sudde*e trance, che il cervello (ele*rodi sui
lo pochi avrebbero potuto superare la barriera lobi frontali dx e sx e sui lobi temporo-occipitali),
degli aculei (le difese nevro che sono ancora più quando era in stato di profonda quiete, ospitava
arcigne). Per lungo tempo quell’immagine mi ac- il ritmo alfa (8-13 c/s), il ritmo degli sta di ripo-
compagnò confermandomi la difficoltà del mio so. Com’è noto, il cervello, in stato di quiete, pro-
lavoro, quando il percorso, com’ero solito fare, duce endorfine e si “rigenera”. Poiché i si erano
“iniziava dal basso”. qua*ro, i ricercatori (il do*. Galli e io) avevano gli
elemen per fare anche una classificazione psico-
Un giorno, però, mi trovai a Positano e, mentre
logica dei sogge& che “andavano in alfa” su tre
stavo percorrendo la strada in salita che porta
si mentre resistevano tenacemente (cioè non si
alla provinciale, mi accorsi che nel giardino so*o-
lasciavano andare) su uno dei qua*ro. Se l’altera-
stante c’era una magnifica Chorisia. Addiri*ura,
zione alfa avveniva nel Frontale sinistro, si poteva
sporgendosi un po’, si potevano toccare i fiori
pensare a un sogge*o rimuginatore, ossessivo,
(non lo feci per rispe*o). Allora, dentro di me
impegnato con nuamente a pensare. Se l’altera-
tu*o fu chiaro e anche altre esperienze straordi-
zione avveniva nel Frontale destro, si poteva inve-
narie, di cui ora parlerò, mi mostrarono il vero
ce pensare a un sogge*o che non fosse in grado
volto del dubbio che nutrivo. La psicoterapia,
di elaborare le proprie emozioni. E così via, con
dunque, non necessariamente doveva richiedere
tan pi e so*o pi.
un percorso “dal basso in alto”. Se capitava qual-
che circostanza eccezionale (o se essa veniva abil- Per la verità, l’alfa puro era prodo*o solo nella
mente provocata) si poteva anche fare il cammi- trance autogena, mentre in quella ipno ca, pur
no opposto: par re dall’alto per scendere in bas- essendo l’alfa presente, dominava il ritmo delta,
so! quello del sonno profondo.
Quali erano le esperienze straordinarie che por- Fu con grande emozione che riscontrai, dalle
tarono chiarore nella mia mente? Erano le ricerche fa*e, che anche il cervello dei veggen
“guarigioni” di mol miei pazien quando torna- ospitava, al momento della visione, un alfa puro!
vano da Medjugorie. Alcuni tornavano anche La condizione psicofisiologica dei veggen era
“conver ”, religiosamente parlando (ma anche dunque uguale a quella della trance autogena?
guari dalle loro nevrosi; es: a*acchi di panico); No, non era così. Nelle nostre ricerche, con le
altri avevano avuto semplicemente la trance sudde*e, l’alfa si desincronizza o scompa-
“guarigione”. Io rimanevo sbalordito di fronte a re: quando ci sono dei rumori esterni; quando si
ques even e fu così che mi misi a studiare il hanno for emozioni (accertabili da parametri
cervello dei veggen di Medjugorie. Studiai anzi- neurovegeta vi); quando si hanno variazioni alla
tu*o il “Dossier scien fico su Medjugorie” (ed. condizione di rilassamento. Orbene, nel cervello
Marelli, 1986) e poi parlai con alcuni ricercatori dei veggen questa regola dell’alfa è violata. Al
che erano sta , anche se indire*amente, impe- momento della visione si hanno for emozioni
gna nelle sudde*e ricerche. Nello stesso perio- (es: frequenza cardiaca a 120), ma l’alfa rimane
do avevo cominciato a collaborare con il do*. puro. Questo è un fa*o straordinario che scien -
Galli, sopra nominato, sopra*u*o sullo studio del ficamente non si può spiegare.
cervello in stato di commutazione (trance ipno - Non è mio compito prendere posizione sulla
ca o autogena). Orbene, si poteva osservare, nel-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 41
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

validità religiosa di quegli even , ma non c’è dub- trasforma vo in senso posi vo: riequilibrante,
bio che l’esperienza vissuta dai veggen sia una an stress, an nevrosi? La mia lunga esperienza
peak-experience. Il fenomeno delle P-E fu già e i fa& sopra descri& mi autorizzano a risponde-
studiato da A. Maslow, illustre esponente della re in modo afferma vo.
psicologia umanis ca ed è riscontrabile nei Ritorniamo ora, dopo questa lunga (e un po’
“momen magici” della psicoterapia5. complessa) premessa alla domanda iniziale. È
Ho parlato di queste ricerche sull’Enciclopedia possibile una psicoterapia tomis ca? Pur essendo
Treccani (Universo del corpo, voce “trance”); un ammiratore della filosofia di S. Tommaso, non
nell’intervista ad Aletheia e in altre occasioni uffi- sono certo in grado di dare una risposta esaurien-
ciali. Dico la verità: mi sarei aspe*ato qualche te. Qualcosa, però, in merito, posso dire.
comunicazione da parte di persone religiose, che A mio, molto modesto, parere, una terapia to-
invece non è mai avvenuta. Mi rendo conto che mis ca è sicuramente possibile, e per un sempli-
sul tema della “miracolis ca religiosa” la pruden- ce fa*o: io la sto pra cando da tempo e con suc-
za è d’obbligo. La scienza, però, non dev’essere cesso. Com’è noto a chi ha avuto la bontà di leg-
prudente: deve descrivere fa& veri. E i fa&, gere i miei libri a sfondo filosofico (es: “La psico-
sull’argomento Medjugorie, dicono questo: non si terapia e l’anima”)6, ho sempre avuto una straor-
tra*a di simulazione (perché altrimen ci sarebbe dinaria ammirazione per il genio di Aristotele, “il
il ritmo beta, quello dello stato di veglia); non si Maestro di color che sanno”. La sua filosofia mi
tra*a di patologia, isterica o psico ca, perché i ha sempre affascinato perché tu*a impostata sul
ritmi sarebbero fortemente altera ; non si tra*a conce*o di meraviglia. Solo con questo a*eggia-
di autoipnosi, perché ci sarebbe un forte ritmo mento di base ci si può avvicinare, rispe*osamen-
delta. Se ques sono, dunque, i fa&, si deve con- te al logos e farci da esso aiutare nei momen più
cludere che a Medjugorie vengono vissute espe- bui della nostra vita. San Tommaso si è sempre
rienze di “peak experiences” e che esse abbiano dimostrato un “seguace” di Aristotele e, anche
valenze terapeu che di alto livello. nella sua filosofia, è possibile notare questo be-
Restando in tema, sono stato tes mone di un nefico “contagio”. Nella “Summa” tu*o scorre in
altro fa*o eccezionale. Una signora sofferente di modo armonico, come se l’universo intero, ma
una gravissima forma di nevrosi fobico-ossessiva sopra*u*o il microcosmo della persona, fosse
(doveva lavarsi con nuamente le mani; il marito illuminato da un logos che fa da sfondo costante
e la bambina dovevano fare altre*anto; in casa alla realtà.
non poteva entrare nessuno), da me seguita con Quali sono le categorie tomis che che, perso-
risulta appena sufficien , guarì improvvisamen- nalmente, uso in terapia? Preme*o che esse si
te dopo un sogno no*urno. Sognò padre Pio inseriscono, senza alcuna difficoltà, nelle catego-
(allora non era Santo) che le mise una mano sulla rie frankliane, sopra*u*o quelle dei valori, defini-
fronte dicendole. “Vai, sei libera”. Mi riferì: “La come “orientamen arche pici lega alla
ma&na mi svegliai e dentro di me non c’era più la stru*ura antropologica dell’autotrascendenza”. I
nevrosi ossessiva!”. Quella potente immagine valori sono raggruppa in tre classi: crea vi
aveva rese ato il cervello. (lega alla dimensione dell’homo faber); affe&vi
Le peak experiences, dunque, hanno un potere (lega alla dimensione dell’homo amans); di

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 42


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

a*eggiamento (lega alla dimensione dell’homo in terapia diversi ragazzi che soffrivano di
pa ens)7. Chiarisco anche che (come del resto “possessioni” isteriche e altre “patologie limitro-
pensava V. Frankl) i conce& logoterapici fanno il fe” (es: “voci amiche”, non di natura schizofreni-
loro ingresso in terapia nella fase finale, dopo che ca; allucinazioni visive costan : una vecchie*a in
il “focus” nevro co sia stato disaggregato. Il sog- camera da le*o tu*e le sere; allucinazioni gusta-
ge*o, in questa fase, si trova, sì, senza la con- ve o olfa&ve molto disturban ; e così via).
fli*uale e bloccante stru*ura nevro ca interna, Sul tema delle possessioni scrissi un “romanzo-
ma anche senza orientamento esistenziale. È qui saggio”9 e presentai il libro a Fermo, in un teatro
che la logoterapia interviene, non in modo solen- con un pubblico veramente numeroso. Nel par-
ne o do*rinale, ma come proposta, come una via terre c’erano personaggi illustri, anche nel campo
nuova nella sconfinata trama del poter essere. della cultura. Ricordo la loro meraviglia quando
In questa “ricostruzione noe ca”, anche la pro- una scri*rice mi chiese quali erano, secondo me,
posta tomis ca si inserisce bene: anzitu*o come la cause di questo fiorire dei “fantasmi del Nulla”.
“meraviglia”, poi come indicazioni esistenziali di Risposi senza incertezze: “La causa è una sola:
livello trascendente. Prendiamo il conce*o di vir- carenza di metafisica. La gente non si pone più le
tù. Cosa c’è di più affascinante di quelle dianoe- grandi domande che i pensatori del passato, ma
che: la sapienza (sophia) e la saggezza anche le persone comuni, si ponevano. Oggi si
(phronesis)? Sono conce& luminosi, orienta vi, esalta “il pensiero debole” che si muove all’inter-
che scaturiscono dire*amente dalla ragione. “La no delle categorie della quo dianità, della mera
sapienza fa re1 i fini; la saggezza fa re1 i mezzi”. sopravvivenza”. Ci fu un grande mormorio. Un
Anche Kant condivide questa straordinaria visio- filosofo, presente nel pubblico, si alzò e disse:
ne della ragione: “La ragione ha prodo*o, come “Finalmente uno psicologo che la pensa come
sua figlia predile*a, la metafisica”8. La ragione, noi!”.
cioè, non è solo logica (quell’a&vità della mente La prote&va tomis ca è, inoltre, sempre pre-
che procede per sillogismi); non è solo razionalità sente, nelle diverse fasi della terapia, quando si
(ra o significa rapporto), ma sopra*u*o esplora- esplorano i vari vizi. La nostra epoca è cara*eriz-
zione del mistero che ci circonda. zata dal bisogno di riempire il “vuoto esistenziale”
La carenza di metafisica produce, nella mente, con idoli di tu& i pi che producono, nel percorso
danni di incalcolabile rilevanza. Siamo tu& impe- verso il loro raggiungimento, fiumi di dopamina
gna , secondo le proposte nichiliste della cultura (la molecola del piacere), con saturazione rapida
dominante, a nullificare qualsiasi conce*o metafi- del nucleo accumbens, il centro dell’encefalo che
sico e a irrobus re sempre più l’immenso territo- ha i rece*ori per questo mediatore, assieme a
rio del Nulla. A*enzione però: come il grande quelli della cocaina e delle amfetamine. Dopo la
Parmenide ci ha insegnato, anche le ombre han- saturazione, com’è noto, il cervello ha la necessi-
no la necessità di en ficarsi, per cui la nostra tà di riprodurre l’an co piacere e il modo migliore
mente si troverà, prima o poi, ad essere invasa da (ingannevole) è quello di “aumentare la dose”. Si
ques “fantasmi del Nulla” che produrranno le pensi non solo alla droga, ma anche ad altre for-
più svariate patologie. Guardiamoci a*orno. Pa- me di dipendenza via via crescen : la sex-
tologie nuove spuntano come funghi, sboccia addic on; la ludopa a; la web-addic on. Sull’ar-
proprio dal terreno malsano del Nulla. Ho avuto gomento dei vizi ho scri*o anche un saggio, “Vizi
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 43
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

capitali e psicopatologia”10, che ha avuto un buon questa tes monianza.


successo. Riferimen
Per concludere, ritengo, almeno come proposta 1. Ma*e Blanco I., L’inconscio come insiemi infini-
iniziale, che la terapia tomis ca sia possibile, a , Einaudi, Torino, 2000.
due condizioni: - che si muova costantemente
nell’area delle peak esperinces, cioè che voli sem- 2. Il Prof. Tullio Bazzi è stato anche Dire*ore della
pre alto, come proposta orienta va finale (anche S.I.N.A.PSI di Roma, Scuola basata sopra*u*o
quando si parla di vizi si deve avere sempre lo sulla psicoterapia bionomica di J.H. Schultz e sulla
sfondo luminoso delle virtù); - che non si contrap- logoterapia di V. Frankl. Ebbi l’onore di succeder-
ponga all’inconscio dinamico descri*o da Freud gli nella direzione di questa Scuola.
(v. la sua opera capolavoro “L’interpretazione dei 3. Il termine di “commutazione” si riferisce so-
sogni”), ma lo accolga nel mare magnum di un’ar- pra*u*o alle tecniche autogene e ipno che. In
monia prestabilita che sembra guidare l’intera esse si ha una “dissociazione funzionale”: la men-
opera di San Tommaso. te cosciente è in uno stato contempla vo; la men-
La seconda condizione sembra un aggiustamen- te inconscia “dialoga” con gli organi e le funzioni
to pressappochista che con l’ordine tomis co ab- corporee.
bia poco a che fare. Per fortuna, anzi: per grazia 4. Frankl V., Uno psicologo nei lager, Ares, Mila-
di Dio, questa regola non è presente nell’univer- no, 2012.
so. Qualsiasi realtà di segno più deve essere lega-
5. Maslow A., Verso una psicologia dell’essere,
ta a una di segno opposto (leggasi: la dinamica
Astrolabio, Roma, 1978.
protoni-ele*roni; il maschile e il femminile; il
giorno e la no*e; il movimento e la quiete; il sim- 6. Masi L., La psicoterapia e l’anima, CISU, Roma,
pa co e il parasimpa co; e così via). 2009.

Spe*erà agli studiosi tomis ci l’arduo, ma affa- 7. Frankl V., Logoterapia e analisi esistenziale,
scinante compito di inserire l’inconscio dinamico Morcelliana, Brescia, 1972, p. 192-194.
(che è una realtà sicuramente esistente: l’ho visto 8. Kant I., Prolegomeni per ogni futura metafisica,
in azione in quarantadue anni di a&vità) nell’ar- Laterza, Bari, 2002, p. 229.
moniosa costruzione che San Tommaso offre nel-
9. Masi L., Una folla dentro di me – storia di pos-
la Summa e in altri scri&; ma l’incontro tra ques
sessioni mul ple, EUR, Roma, 2006.
due modi di osservare la realtà della vita psichica
non può essere rinviato. 10. Masi L., Vizi capitali e psicopatologia, Paoline,
Milano, 2013.
Mi rendo conto che i conce& espos , in modo
non molto rigoroso, talvolta “ar s co” (un modo
non certo “tomis co”), possono solo essere con-
sidera come un piccolo contributo al vasto tema
proposto, ma il valore della “tes monianza” (una
vita intera; con un lavoro inteso a conciliare
scienza e fede) resta indubitabile. Mi auguro,
quindi, che i le*ori colgano il senso, il logos, di

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 44


Il “dottor” Tommaso D’Aquino
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Una malsana immagine dell’uomo. Storia e psicologia.


Roberto Marchesini
Psicologo e psicoterapeuta

La grande lezione di Rudolf Allers (1883-1963) è Fu l’uomo poli co Francis Bacon (1561-1626) a
questa: ogni psicologia si fonda su una antropolo- teorizzare per primo l’abbandono della metafisi-
gia. Conoscere l’antropologia sussistente alle va- ca: tu*e le leggi morali e religiose (fru*o del pen-
rie psicologie può essere di grande aiuto per com- siero metafisico) altro non erano che idola, pre-
prenderle e u lizzarle meglio. giudizi. In realtà noi possiamo conoscere solo ciò
che consta ai nostri sensi, ossia la realtà materiale
Il professor Echavarría, nel suo importante scri*o,
(chiamata impropriamente natura).
scrive chiaramente che la psicologia novecente-
sca si basa su una antropologia an -metafisica, Per diffondere ed approfondire l’intuizione di Ba-
cioè materialista. con (che ricordiamolo, era un uomo poli co e
non un filosofo) venne fondata la Royal Society,
Se pensiamo che la parola psicologia significa
ancor oggi una delle più accreditate organizzazio-
«scienza dell’anima», ed essendo l’anima metafi-
ni scien fiche. Da quel momento il pensiero an -
sica… come può esistere una psicologia materiali-
metafisico si diffuse esponenzialmente tanto che
sta? Al massimo sarà una biologia, una medicina…
oggi è prevalente.
ma una psicologia?
Nacque il posi vismo (conosciamo solo ciò che
Come si è arriva a questo assurdo (che non sto-
consta ai nostri sensi) con le sue conseguenze po-
na nel contesto culturale a*uale)?
li che: non esiste nessuna natura sociale nell’uo-
Il Magistero della Chiesa individua questo feno- mo, lo stato «di natura» (cioè lo stato pre-
meno in un unico processo che si è svolto metafisico) è il «bellum omnium contra omnes».
(almeno fino al 1902, anno in cui Leone XIII [1810 La società è quindi fru*o di un «contra*o socia-
-1903] scrisse la le*era enciclica Vigesimo Quinto le» a*raverso il quale i ci*adini rinunciano ai pro-
Anno) in tre tappe, la prima delle quali ha preso il pri diri& in favore dello stato assoluto, il
nome di Riforma. «leviatano» di Hobbes (1588-1679).
Noi siamo soli iden ficare la Riforma con il pro- Se «homo homini lupus», se le leggi metafisiche
testantesimo germanofono (luterano e calvini- non difendono i deboli, se la legge «di natura» è
sta), che infa& ebbe e ha una grande influenza la legge del più forte, sono gius fica la pirateria,
sul pensiero occidentale. Tu*avia, dal punto di il colonialismo, la schiavitù, l’eugene ca, l’euta-
vista del processo an -metafisico, conviene spo- nasia, il liberalismo economico…
stare lo sguardo su un’altra riforma, quella angli-
cana, che seguì la prima di pochi anni. Charles Darwin (1809-1882) diede, con la sua teo-
ria dell’evoluzione, una gius ficazione scien fica
Per una serie di cause legate allo scisma, in Inghil- a questa filosofia: la lo*a per la sopravvivenza e
terra cominciò a diffondersi il pensiero an - la legge del più forte sono leggi «naturali», per-
metafisico. ché regolano i rappor tra le specie. Ne derivaro-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 45
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

no il darwinismo sociale ed il razzismo. morali e religiose (in questo caso il matrimonio e


la fedeltà coniugale). Tra parentesi, la storia di un
All’inzio del Se*ecento un giovane parigino, Fra-
uomo sposato che ha una relazione sessuale con
nçois-Marie Arouet (1694-1778), fuggì a Londra
un’altra donna non sembra degna di essere nar-
per evitare la prigione. Frequentò gli ambien
rata…
della Royal Society per poi – una volta prescri& i
suoi rea – tornare in Francia con lo pseudonimo In questo modo, con varie vicende storiche e filo-
di Voltaire e alcuni scri& chiama Le-ere inglesi sofiche, il pensiero an -metafisico è giunto fino a
o Le-ere filosofiche. Nacque l’illuminismo, versio- giorni nostri so*o le spoglie dell’ideologia di ge-
ne francese e radicale del materialismo inglese: le nere (chiedo scusa: degli studi di genere).
verità metafisiche non erano chiamate idola, ma Non esiste nessuna legge naturale che obblighi
semplicemente supers zioni. Il movimento fioso- chi nasce maschio a diventare uomo, e chi nasce
fico conosciuto per aver «liberato la ragione» ne femmina a diventare donna; o chi è uomo a intra-
decretò semplicemente la morte, limitando il suo prendere una relazione affe&va e sessuale con
campo d’azione alla realtà materiale e precluden- una donna e viceversa. Queste presunte leggi
dole le verità metafisiche. morali sono «costruzioni sociali» (alias «idola»,
Scoppiò la Rivoluzione Francese (conseguenza alias «supers zioni», alias «pregiudizi»…): ciò che
dell’Illuminismo) e una giovane inglese, Mary conta è «ciò che uno sente». Nuovamente: le pas-
Wallstonecra„ (1759-1797) si trasferì a Parigi per sioni contrapposte alla ragione e ai suoi fru& (le
narrare le vicende rivoluzionarie. leggi morali e religiose).
In un certo senso fu lei a riportare in Inghilterra le In che modo tu*o ciò ha influenzato la psicolo-
idee an metafisiche poiché dal suo pensiero, ali- gia?
mentato dalla figlia Mary e dalla sua relazione Negli stessi anni nei quali Bacon stabiliva che l’uo-
con Byron e Shelley nacque il roman cismo. mo può cogliere solo realtà sensibili, Cartesio
Anche in questo caso, l’interpretazione comune- (1596-1650) riduceva l’anima da «forma sostan-
mente data del roman cismo (una reazione all’il- ziale» dell’essere umano a «cosa che pensa» (res
luminismo) non sembra adeguata, poiché il ro- cogitans).
man cismo sos ene esa*amente la stessa posi- Qualche anno più tardi Chris an Wolff (1679-
zione dell’Illuminismo. 1754) suddivise la psicologia in razionale ed em-
Spesso, pensando alla le*eratura roman ca, si fa pirica: la prima è la psicologia aristotelico-
riferimento a Paolo e Francesca, Romeo e Giu- tomista, la seconda si occupa di fa& psichici fon-
lie*a e storie simili. Ma questa è le*eratura amo- da sull’esperienza.
rosa medievale, non le*eratura roman ca. La Basta aggiungere un pizzico di posi vismo ed è
le*eratura roman ca ruota intorno ad un solo facile comprendere perché la maggior parte delle
tema: l’adulterio (e talvolta l’incesto). Una donna persone siano convinte che la psicologia nasca
è sposata infelicemente e viene corteggiata da un solo nel 1879, nel laboratorio di psicofisiologia di
terzo; il marito cornuto è il ca&vo, mentre gli Wilhelm Wundt (1832-1920).
aman sono gli eroi che alla fine, dopo strazian
vicende, coronano il loro sogno d’amore. Siamo La psicologia è diventata, via via mu lata nelle
sempre lì: le passioni che si oppongono alle leggi sue facoltà, la scienza delle funzioni del sistema

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 46


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

nervoso (riflessi, reazioni…).


L’Ordine degli Psicologi della Lombardia definisce
questa disciplina come «una scienza che si occu-
pa dei processi della mente, del comportamento
e delle relazioni umane con lo scopo di promuo-
vere il miglioramento della qualità della vita»;
«scienza» è da intendersi, ovviamente, come ap-
plicazione del metodo sperimentale, il metodo
che si u lizza per studiare la materia.
Eliminata gradualmente la metafisica dall’orizzon-
te della conoscenza, sos tuita da un materialismo
sempre più radicale, l’uomo passa da «spirito in-
carnato» a una serie di processi fisiologici (meglio
se semplici ed elementari).
Questa, piaccia o meno, è l’antropologia alla qua-
le fa riferimento la psicologia contemporanea,
dalla quale si ricava l’idea di ciò che è fisiologico e
di ciò che è patologico.
La psicoterapia non è una «cura dell’anima», ma
l’applicazione di protocolli scien fici, la cui validi-
tà è stata misurata sperimentalmente e la cui ap-
plicazione ha una durata prevista (le assicurazioni
sanitarie private ringraziano). Esistono manuali
diagnos ci con un elenco di patologie (e che*e)
nelle quali il paziente deve rientrare per poter
ricevere l’aiuto che richiede; se la sua sofferenza
non è «rubricata» non ha alcuna possibilità di es-
sere accolta.
Ora: volgiamo un a&mo lo sguardo verso i nostri
pazien . Guardiamo i nostri figli, me&amoci da-
van ad uno specchio.
Davvero questa psicologia è in grado di dare sol-
lievo alle nostre sofferenze? L’essere umano che
vediamo è davvero quello che viene descri*o nei
libri accademici di psicologia?
Grazie a Dio esiste il professor Echavarría, e il suo
meraviglioso saggio che dà un’immagine più pro-
fonda, più alta e più vera dell’uomo.

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 47


Il “dottor” Tommaso D’Aquino
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Psicologia e riforma protestante


Ermanno Pavesi
Docente e psichiatra

L’ar colo dell’amico Mar/n Echavarría è impor- zione si deve ricordare ciò che Lutero stesso ha
tante in tu*e le sue par , tanto in quella storica affermato a proposito delle indulgenze. Con la
che traccia una mappa degli sviluppi delle più im- bolla Exsurge domine del 15 giugno 1520 papa
portan corren della psicologia moderna, quan- Leone X aveva condannato 41 tesi di Lutero, delle
to nella descrizione della “sopravvivenza”, in par- quali solo sei riguardano le indulgenze, chieden-
te inconsapevole per i rispe&vi autori, di elemen- dogli di ritra*arle, pena la scomunica. Lutero non
aristotelico-tomis dovuta al fa*o che si tra*a solo non le ha abiurate, ma ha scri*o un testo,
di realtà naturali delle quali è difficile non prende- l’Asser o1, con il quale le ha commentate e con-
re a*o, e infine nella sistema zzazione di ele- fermate. Delle sei tesi sulle indulgenze Lutero ne
men tomis che possono cos tuire il punto di ha discusso brevemente solo tre, mentre ha dedi-
partenza per una psicologia e per una psicotera- cato la massima a*enzione alla difesa della tesi
pia cris ane. XXXVI, cioè a quella sul libero arbitrio:
L’ar colo è s molante, invita alla riflessione ma «Dopo il peccato originale il libero arbitrio è
anche a proporre qualche arricchimento, com- tale solo di nome e pecca mortalmente fin-
prensibilissimo, considerato lo spazio limitato a ché agisce contando sulle proprie forze»2.
disposizione dell’autore. Nei confron della ques one del libero arbitrio le
Nelle mie considerazioni vorrei limitarmi a segna- altre sarebbero solo delle inezie, come scrive il
lare alcuni aspe& del pensiero del monaco ago- Riformatore: «In tu*e le altre tesi, sul papato, sui
s niano e do*ore in teologia Mar n Lutero (1483 concili, sulle indulgenze e sulle altre inu li inezie
-1546) come iniziatore di sviluppi della filosofia e si devono sopportare la leggerezza e la stoltezza
quindi della psicologia moderna. del Papa e dei suoi, ma in questa tesi, che è la mi-
gliore di tu*e e la summa della nostra causa, si
Un riferimento a Lutero in questo contesto può
deve soffrire e piangere per come gli sventura
sembrare abbastanza curioso, proprio dopo che si
farne cano»3.
sono concluse da poco le celebrazioni per il 500°
anniversario della Riforma protestante, i cui inizi In altri termini, se si fosse tra*ato solamente del-
vengono fa& risalire alla compilazione a o*obre- le indulgenze, che, è necessario so*olineare, so-
novembre 1517 delle 95 tesi sull’efficacia delle no definite “inu li inezie”, e di altre tesi, Lutero
indulgenze, con l’a*ribuzione delle cause della avrebbe potuto anche ritra*are, ma sulla que-
Riforma a veri o presun abusi nella loro predica- s one del libero arbitrio non era disposto a cede-
zione, (“lo scandalo della vendita delle indulgen- re, proprio perché si tra*ava della “summa” della
ze”) e, quindi, anche alle condizioni della Chiesa sua causa.
ca*olica nel XVI secolo. Lutero ha ribadito l’importanza della ques one
Per valutare la corre*ezza di questa interpreta- del libero arbitrio anche successivamente. Ha di-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 48
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

chiarato, per esempio, che avrebbe voluto di- dalla sua concezione del libero arbitrio. Già alcuni
struggere quasi tu*e le sue opere, una produzio- mesi prima delle 95 tesi, Lutero aveva preparato
ne imponente raccolta successivamente in più di la cosidde*a Disputa o contra scholas cam
130 volumi, paragonandosi al dio Saturno che, theologiam, una serie di proposizioni che uno stu-
secondo la mitologia, avrebbe divorato i suoi figli, dente ha poi discusso per il baccellierato nel
e avrebbe salvato solamente tre opere: il Piccolo se*embre 1517. Il teologo valdese Giovanni
e il Grande catechismo e il De servo arbitrio. Miegge (1900-1961) è convinto che le 97 tesi del-
la Disputa contro la teologia scolas ca forniscono
Lutero ha scri*o quest’ul ma opera per confuta-
un quadro molto più completo delle novità rifor-
re l’umanista Erasmo da Ro*erdam (1466-1536)
matrici di Lutero, cioè di quella che definisce “la
che su pressione del papa, Adriano VI (1522-
nuova teologia di Wi*enberg”, delle tesi sulle in-
1523), e del re d’Inghilterra, Enrico VIII Tudor
dulgenze6:
(1491-1547), aveva scri*o un breve tra*ato in
difesa del libero arbitrio, Sul libero arbitrio. Il De «Lutero giudicò venuto il momento di fare
servo arbitrio è una cri ca radicale dell’opera di una dichiarazione solenne dei principi di
Erasmo, con toni aspri e non raramente offensivi, quella che si poteva ormai chiamare la
ma nelle ul me pagine Lutero gli riconosce per lo ‘nuova teologia di Wi*enberg’. In occasione
meno il merito di avere affrontato la ques one del baccellierato dello studente Franz Gün-
principale che defi-nisce nuovamente «summa ther, Lutero, che in quello stesso torno di
causae» e «cardo rerum»: tempo stava meditando le sue tesi sulle in-
dulgenze, redasse un gruppo di 97 tesi di
«Inoltre, di una cosa lodo grandemente e
discussione, sulle opposizioni tra la sua teo-
applaudo; di avere, solo fra tu&, affronta-
logia e quella di Aristotele. La discussione
to la vera ques one, il punto cruciale cioè,
ebbe luogo il 4 se*embre 1517. Quella so-
senza impor-tunarmi con altri problemi fuori
lennità accademica avrebbe forse meritato,
luogo, come il papato, il purgatorio, le indul-
più delle famose 95 tesi, di diventare il pun-
genze e cose simili — sciocchezze più che
to di partenza del rinnovamento degli studi
vere ques oni — con cui finora quasi tu&
e della pietà, che già ferveva a Wi*enberg.
mi hanno dato invano la caccia. Tu, e soltan-
Le 97 tesi di Günther non si riferiscono a
to tu, hai visto il cardine dei vari problemi e
una ques one secondaria e marginale come
hai affrontato la ques one cruciale»4.
le indulgenze, ma ai principi stessi del pen-
Nella Asser o Lutero aveva precisato che non era siero di Lutero. Esse segnano il distacco cla-
disposto a cedere a proposito della negazione del moroso di Lutero dal semipelagianismo del-
libero arbitrio, perché si tra*ava di una ques o- la teologia occamis ca e dalla filosofia di
ne «[…] repressa e messa da parte non solo da Aristotele. Le tesi hanno un tono di sfida
questa Bolla [Exsurge Domine] (che non mi preoc- ancora più alto e reciso di quelle sulle indul-
cupa minimamente) ma da quasi tu& i do*ori genze»7.
della Scolas -ca per più di trecento anni»5.
Qui è necessario un breve excursus sulla ricezione
Per Lutero, quindi, le indulgenze rappresentavano della filosofia greca an ca nel Medio Evo. Per il
solo delle sciocchezze, e la ques one fondamen- tema che ci interessa si possono iden ficare due
tale era rappresentata dalla teologia scolas ca e filoni principali della ricezione della filosofia greca
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 49
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

an ca: un filone cris ano, rappresentato so- di un bisogno qualsiasi, dalla felicità che invece
pra*u*o dalle opere dei Padri della Chiesa che corrisponde alla realizzazione, anche se parziale,
hanno sviluppato il pensiero an co alla luce del del proprio auten co fine. Ciò cos tuisce pure il
cris anesimo e, quindi, anche della concezione fondamento della teoria delle virtù, che possono
personalis ca dell’uomo, creato a immagine e essere definite anche come gli strumen per il
somiglianza di Dio e dotato di intelle*o e volontà, raggiungimento del proprio fine. Per Tommaso
e dall’altra un filone prima ellenis co- esiste con guità tra filosofia e teologia: il fine
alessandrino e successivamente arabo con uno dell’uomo definito in modo razionale presenta
sviluppo sopra*u*o del pensiero di Aristotele in analogie con quello cris ano, la felicità imperfe*a
senso naturalis co e determinis co, cara*erizza- raggiungibile durante la vita terrena rappresenta
to, tra l’altro, dalla negazione della creazione e come un’an cipazione della felicità bea fica do-
dell’individualità e dell’immortalità dell’anima po la morte, la teoria delle virtù della filosofia di
umana, concezioni filosofiche che contraddiceva- Aristotele, ma anche di Platone, viene integrata in
no le verità di fede cris ane, opponendo così fe- modo organico in quella cris ana con le virtù teo-
de e ragione. A par re dalla fondazione del prime logali.
università quest’ul mo filone, rappresentato so- Lutero cri ca radicalmente questa sintesi, perché
pra*u*o dall’opera di Mohammed Ibn Ruschd, il il peccato originale avrebbe corro*o radicalmen-
filosofo arabo nato a Cordoba e noto in Occidente te la natura umana e avrebbe compromesso to-
come Averroè (1126-1198), diventa egemone nel- talmente le facoltà naturali come le capacità
le università e resta tale anche dopo le re&fiche dell’intelle*o e la volontà: «[…] tu*o ciò che si
di sant’Alberto Magno (1193/1206-1280), di san trova nella nostra volontà è ca&vo; quello che è
Bonaventura da Bagnoregio (1221-1274) e di san nel nostro intelle*o è errore. Nelle cose divine
Tommaso (1225 o1226-1274). Nel discorso alla l’uomo non possiede che oscu-rità ed errori, mali-
Curia romana del 22 dicembre 2005 il papa eme- zie e perversità»9. E, «[…] che cosa potrebbe inse-
rito Benede*o XVI (2005-2013) ha ricordato: «[...] gnare di giusto la ragione, che è cieca e igno-
fu sopra*u*o san Tommaso d’Aquino a mediare rante? Cosa potrebbe scegliere di buono la volon-
il nuovo incontro tra fede e filosofia aristotelica, tà, che è ca&va e inu le? Anzi, che cosa potrebbe
me*endo così la fede in una relazione posi va inseguire la volontà, cui la ragione non può inse-
con la forma di ragione dominante nel suo tem- gnare se non le tenebre della propria cecità e
po»8. ignoranza? Cosa potrebbe fare o tentare di buono
Tommaso d’Aquino ha dimostrato la compa bili- l’uomo con la ragione in errore e la volontà svia-
tà della filosofia di Aristotele con la visione cris a- ta?»10.
na dell’uomo, in questo modo la filosofia è diven- Esisterebbe una contrapposizione radicale tra
tata anche un’alleata della teologia. In par colare l’uomo corporale e quello spirituale: «Secondo
le conoscenze razionali della realtà consentono di l’anima, è de*o uomo spirituale, nuovo, interio-
avvicinarsi alla verità rivelata. Questo significa, re; secondo la carne e il sangue, è de*o uomo
per esempio, che una re*a ragione è in grado di corporale, vecchio ed esterno. E a mo vo di que-
conoscere, anche se in modo imperfe*o, il fine sta differenza si dicono di lui nella Scri*ura cose
dell’uomo e quindi anche di dis nguere tra una del tu*o contrarie tra loro, come ho de*o ora
gioia immediata, o*enibile con il soddisfacimento della libertà e della soggezione»11.
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 50
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

Questo comporta anche una fra*ura radicale tra Per Lutero l’uomo è dominato dalla concupiscen-
sapere umano e sapienza dell’uomo spirituale, za, non può non peccare e non può neanche pre-
solo la “sapienza di Dio” sarebbe valida, ma essa sumere di essere giusto per mezzo delle virtù e
«[...] è nascosta, è ignota al mondo»12, può essere delle opere, ma può essere gius ficato unicamen-
rivelata solamente da Dio ed è contenuta nella te dalla misericordia di Dio che non gli imputa i
Sacra Scri*ura. La ragione umana sarebbe in gra- pecca . «Poiché la vera conoscenza di Cristo dice
do solo di occuparsi di cose mondane e pra che, che la dannazione non dipende né dalle opere,
come della costruzione di edifici o dell’agricoltu- ca&ve o buone, né dalla gius zia. Non sono dan-
ra. nato a causa delle ca&ve opere, e viceversa. La-
scia che le buone opere siano buone e le ca&ve
In alcuni passi la negazione del libero arbitrio si
ca&ve»15.
riferisce più dire*amente alla capacità di acquisi-
re meri per la propria salvezza per mezzo delle La negazione del libero arbitrio priva l’uomo della
opere, in altri, però, Lutero sos ene un determi- sua dimensione personale e spirituale: «[…] noi
nismo assoluto. Secondo lui tu*o avviene per vo- dimostriamo che quanto si trova con grande dovi-
lontà di Dio, e amme*ere che l’uomo possa deci- zia nelle Scrit-ture è questo: che non una parte
dere e agire autonomamente significherebbe li- soltanto dell’uomo, sia essa la migliore o la princi-
mitare la volontà divina: «[…] se esamini con pale, è carne, ma che tu*o l’uomo è carne; e non
a*enzione la volontà di Dio, tu*e le cose che ac- solo questo: ma che tu*o il popolo è carne; e,
cadono, sebbene ci sembrino avvenire in modo come se non bastasse: che tu*o il genere umano
mutabile e con ngente, in realtà accadono in for- è carne»16.
ma necessaria e immutabile. La volontà di Dio è Se formuliamo questo conce*o in termini più mo-
infa& efficace e non può essere ostacolata, in derni potremmo dire che tu*o l’uomo, anche per
quanto è la stessa potenza naturale di Dio; inoltre quanto riguarda la sua parte migliore, è un essere
la sua sapienza è tale che non può essere ingan- biologico, privo di libero arbitrio e dominato dalla
nata. Del resto, non essendone ostacolata la vo- concupiscenza. A&vità psichica e comportamen-
lontà, non si può impedire che il fa*o avvenga nel to sarebbero domina da is n o forze naturali,
luogo, nel tempo, nel modo e nella misura che come nella descrizione, ripresa da Sigmund Freud
egli prevede e vuole»13. e citata da Echavarría, di Groddeck, «il quale con-
L’uomo sarebbe in balia di en tà trascenden , di nuamente pone l’accento sul fa*o che ciò che
Dio o di Satana: «La volontà umana è stata per- chiamiamo il nostro Io si comporta nella vita in
tanto posta nel mezzo, come una bes a da soma. modo essenzialmente passivo e che noi, secondo
Se la cavalca Dio, vuole e va dove Dio vuole, come il suo modo di esprimersi, siamo “vissu ” da forze
dice il libro dei salmi. “Io ero verso di te come una sconosciute e incontrollabili”». La differenza tra
bes a. Ma pure io resto del con nuo con te” [Sal molte corren psicologiche moderne riguarda più
73 (72), 22-23]. Se invece la cavalca Satana, vuole propriamente la natura delle forze che domine-
e va dove Satana vuole. E non è nella sua facoltà rebbero l’Io, fino ad arrivare al riduzionismo di
scegliere o cercarsi uno dei due cavalieri, bensì cer esponen della neurofilosofia che, basando-
sono i cavalieri a comba*ersi l’un l’altro per o*e- si su alcuni da delle neuroscienze, negano del
nerla e possederla»14. tu*o il libero arbitrio, come John R. Searle, pro-
fessore emerito di Filosofia della mente all’Uni-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 51
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

versità di Berkeley in California, che sos ene: «La fede biblica e riflessione filosofica del pensiero
nostra spiegazione della mente in tu& i suoi greco ha avuto e deve con nuare ad avere per il
aspe& – la coscienza, l’intenzionalità, il libero ar- cris anesimo, Benede*o XVI ha constatato però
bitrio, la causalità mentale, la percezione, l’azione che «alla tesi che il patrimonio greco, cri camen-
intenzionale, ecc. – è naturalis ca in questo sen- te purificato, sia una parte integrante della fede
so: in primo luogo, tra*a i fenomeni mentali co- cris ana, si oppone la richiesta della deellenizza-
me parte della natura. Dobbiamo considerare la zio-ne del cris anesimo»21.
coscienza e l’intenzionalità aspe& del mondo na- Questa deellenizzazione sarebbe avvenuta in tre
turale quanto la fotosintesi o la diges one»17. fasi, la prima delle quali è rappresenta da alcuni
Si possono costatare sorprenden analogie tra la “postula della Riforma”:
concezione di Lutero dell’uomo mosso solo dalla «La deellenizzazione emerge dapprima con i
concupiscenza e il ruolo a*ribuito alla libido da postula della Riforma del XVI secolo. Con-
Freud. E se per Lutero erano ancora due en tà siderando la tradizione delle scuole teologi-
soprannaturali, Dio e Satana in lo*a tra loro, a che, i riforma-tori si vedevano di fronte a
“cavalcare” e a dirigere l’uomo, Freud paragona una sistema zzazione della fede condizio-
l’Io a un cavaliere impotente a dominare la caval- nata totalmente dalla filosofia, di fronte
catura, e per spiegare lo sviluppo dell’uomo intro- cioè a una determinazione della fede dall’e-
duce la metafora di due forze naturali in lo*a tra sterno, in forza di un modo di pensare che
di loro, Eros e Thanatos: «la formula della lo*a non derivava da essa. Così la fede non appa-
tra Eros e pulsione di morte. Usata per con- riva più come vivente parola storica, ma co-
traddis nguere il processo d’incivilimento cui l’u- me ele-mento inserito nella stru*ura di un
manità è so*oposta, essa fu riferita anche allo sistema filosofico. Il sola Scriptura, invece,
sviluppo dell’individuo»18. cerca la pura forma primordiale della fede,
Per Lutero l’uomo non è padrone delle proprie come essa è presente originariamente nella
azioni: «Noi non siamo padroni delle nostre azio- Parola biblica. La metafisica appare come
ni dall’inizio alla fine, ma servi»19 e per Freud «[…] un pre-supposto derivante da altra fonte,
l’Io non è padrone in casa propria»20. da cui occorre liberare la fede per farla tor-
nare a essere totalmente se stessa»22.
Lo sviluppo della cultura moderna, e quindi anche
della psicologia, è stato influenzato da Lutero e Se cer sviluppi problema ci della cultura moder-
da generazioni di filosofi e di intelle*uali di for- na possono essere fa& risalire al rifiuto della filo-
mazione protestante. Il punto di partenza è stata sofia di Aristotele e di Tommaso d’Aquino da par-
la cri ca radicale del Riformatore alla filosofia ari- te di Lutero, si deve riconoscere la straordinaria
stotelica e tomista, con la separazione tra fede e importanza degli studi di Mar/n Echavarría e di
ragione, con quella che il papa emerito Benede*o tu& quan cercano di riscoprire le ricchezze del
XVI ha definito come “deellenizzazione del cris a- pensiero del Do*or Angelico e di renderle fecon-
nesimo”. de per la costruzione di una psicologia e di una
psicoterapia veramente a misura d’uomo.
Nel discorso tenuto all’Università di Ra sbona
durante la sua visita pastorale in Germa-nia, dopo
aver so*olineato l’importanza che l’incontro tra

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 52


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

Riferimen 18. Sigmund Freud, Il disagio della civiltà, in Idem,


Opere 1924-1929. Inibizione, sintomo e angoscia
1. Mar n Lutero, Asser o omnium ar culorum
e altri scri&, Boringhieri, Torino 1978, pp. 553-
Mar ni Lutheri per bullam Leonis X. novissimam
630 (p. 625).
damnatorum (WA, 1897, 7, pp. 94-151).
19. M. Lutero, Disputa o contra scholas cam
2. Ibid., p. 142.
theologiam, cit., tesi XXXIX, p. 226.
3. Ibid., p. 148.
20. S. Freud, Una difficoltà della psicoanalisi, in
4. Idem, Il servo arbitrio (1525) a cura di Fiorella Idem, Opere di Sigmund Freud, cit., vol. VIII,
de Michelis Pintacuda, trad. it., Claudiana, Torino 1976, Opere 1915-1917. Introduzione alla psicoa-
1993, p. 415. nalisi e altri scri&, pp. 652-664 (p. 663).
5. Idem, Asser o, cit., p. 148. 21. Benede*o XVI, Fede, ragione e università. Ri-
6. Cfr. il testo completo delle 97 tesi: Disputa o cordi e riflessioni. Incontro con i rappresentan
contra scholas cam theologiam (WA, 1, 1883, pp. della Scienza nell’Aula Magna dell’Università di
221-228). Regensburg, marte-dì, 12 se*embre 2006, trad.
it. in Idem et Alii, Dio salvi la ragione, Cantagalli,
7. Giovanni Miegge, Lutero. L’uomo e il pensiero
Siena 2007, pp. 9-29 (p. 20).
fino alla dieta di Worms (1483-1521),, Claudiana,
Torino 2008, pp. 178-179. 22. Ibid., pp. 20-21.

8. Benede*o XVI, Discorso alla Curia Romana in


occasione della presentazione degli auguri natali-
zi, giovedì, 22 dicembre 2005.
9. M. Lutero, In Epistolam S. Pauli ad Galatas
Commentarius, (WA, 1911, 40, t. 1, p. 294).
10. Idem, Il servo arbitrio (1525), cit., p. 367.
11. Idem, Libertà del cris ano. Le*era a Leone X,
trad. it., a cura di Gio-vanni Miegge, Claudiana,
Torino 2004, pp. 23-24.
12. Idem, La le*era ai Romani (1515-1516), San
Paolo, Cinisello Balsamo (Milano), 1991, p. 310.
13. Idem, Il servo arbitrio, cit., p. 96.
14. Ibid., p. 125.
15. Idem, In Epistolam S. Pauli ad Galatas Com-
mentarius, (WA, 1915, 40, t. 2, p. 19).
16. Idem, Il servo arbitrio, cit., p. 330.
17. John R. Searle, La mente, trad. it., Raffaello
Cor na, Milano 2005, p. 265.

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 53


Il “dottor” Tommaso D’Aquino
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Scienza, epistemologia e psicologia contemporanea


Marcello Landi
Docente, educatore e filosofo

Mar n F. Echavarría, nel suo breve saggio dal - Cris anesimo ha portato l’Europa alla modernità
tolo Proposte per una psicologia ed una psicote- ed alla rivoluzione scien fica”1.
rapia tomista, ci offre una serie di interessan e Infa&, il Cris anesimo, a proposito del rapporto
s molan osservazioni e riflessioni riguardan la tra Dio e il mondo, sos ene due tesi fondamentali
perdurante influenza di san Tommaso sulla psico- per la nascita della scienza:
logia contemporanea e gli ulteriori vivifican con-
tribu che essa può apportarvi. 1. Dio ha liberamente creato il mondo dandogli
certe leggi invece di altre: il che implica che, per
Difficilmente si può so*os mare l'importanza di sapere quali leggi Dio abbia scelto di ado*are, ci
questo lavoro, considerate le premesse ideologi- è necessario il ricorso all’esperienza;
che, esplicite o so&ntese, di larga parte della no-
stra cultura a*uale. 2. Dio ha dato al mondo un asse*o razionale e
ordinato: il che incoraggia a compiere ogni sforzo
Infa&, gli ul mi secoli, sopra*u*o quelli domina- per comprenderne le leggi.
dall'illuminismo e dal posi vismo, hanno visto
fior di intelle*uali impegna a recidere le radici San Tommaso rifiuta ogni forma di determinismo
metafisiche e cris ane della cultura occidentale nell'agire di Dio: “L'azione di Dio nelle creature
mediante campagne polemiche di ampia portata, non avviene per necessità naturale, ma per deci-
mediante la strumentalizzazione dei risulta delle sione volontaria”2. E aggiunge che Dio agisce “per
varie scienze e perfino mediante la pretesa di ri- intelle*o e volontà”. L’opera di Dio, quindi, è vo-
fondare la stru*ura stessa del sapere scien fico. lontaria, ma non slegata dall’intelle*o: Dio opera
con sapienza. Dunque, il comportamento delle
Anche la psicologia, così, è stata costre*a a muo- realtà naturali segue princìpi razionali che la ra-
versi negli angus orizzon del riduzionismo gione dell’uomo può scoprire indagando. Per
scien sta. Tommaso, questa possibilità delinea un preciso
Il paradossale risultato è che, proprio nel momen- compito. Infa&, “Non si può avere conoscenza
to in cui si proclama di voler liberare la scienza perfe*a di una cosa, senza conoscerne l’operazio-
dagli influssi della religione, la si so*ome*e, con- ne”3: il che avviene anche con Dio, il quale crea le
sapevolmente o meno, ad ulteriori influenze ex- cose, le conserva e le governa.
trascien fiche ancor meno gius ficabili se non in Pertanto, chi voglia conoscere Dio deve conside-
chiave puramente polemica. rare, per quanto possibile, anche le sue operazio-
Come dimostrano mol recen studi, la scienza ni esteriori, deve cioè studiare le creature. Insom-
non è nata in contrapposizione al cris anesimo o ma, un cris ano, proprio in quanto ama Dio, desi-
nonostante il cris anesimo, ma è nata in ambien- dera conoscere le Sue opere, ossia il mondo.
te cris ano proprio perché cris ano. Secondo lo Di conseguenza, il cris ano dispone delle premes-
storico della scienza Alistair Cameron Crombie, “il
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 54
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

se culturali e della mo vazione per dedicarsi chità “rinfrancato dal cris anesimo”; so*olinea,
all'indagine scien fica della realtà. Per dirla col parlando del declino dell'Impero Romano, il be-
fisico e storico della scienza James Hannam: “La nefico influsso della “parola” del cris anesimo,
teologia cris ana [...] si rivelò eccezionalmente “piena di carità e d’azione”, in una società ormai
idonea a incoraggiare lo studio del mondo natu- in piena decadenza anche e sopra*u*o morale9.
rale, ritenuto una creazione di Dio”4. Ma, se il cris anesimo ha svolto una benefica fun-
I pensatori della scuola episcopale di Chartres (X- zione storica che ha cominciato a dispiegarsi in
XI secolo) o studiosi come il francescano Ruggero epoca an ca per poi proseguire nel Medio Evo, a
Bacone e il domenicano, nonché maestro di Tom- che scopo si è iniziato a presentare la cosidde*a
maso, Alberto Magno (XIII secolo) o fisici come età di mezzo come un'epoca senza filosofia, senza
Giovanni Buridano e Nicola d'Oresme (XIV secolo) scienza, senza tecnologia? Si tra*a di un espe-
sono illustri esempi di scienzia cris ani del Me- diente che, pur basandosi su falsità, è servito per
dio Evo. calunniare, indire*amente, il cris anesimo come
religione oscuran sta, presentandolo così all'op-
Risulta, dunque, infondato il pervasivo stereo po
posto di quello che è e di quello che storicamente
secondo cui il Medio Evo non abbia prodo*o
è stato10.
scienza5.
A causa di queste calunnie, proporre oggi una psi-
Una valutazione onesta dell'influenza del cris a-
cologia tomista può apparire ad alcuni
nesimo sulla storia europea ci viene dall'an cleri-
“un'eccentricità”, come nota Echavarría. Ma in
cale Aurelio Saffi: triumviro con Mazzini e Armelli-
realtà non lo è.
ni di quella Repubblica Romana del 1849 che ab-
ba*é il potere temporale della Chiesa, è il princi- Come ha spiegato Popper, la scienza non è mai
pale apostolo del mazzinianesimo poli co e del priva di presuppos , né lo sono gli scienzia , tan-
pensiero laico repubblicano, assieme alla moglie to è vero che la ricerca scien fica nasce dai pro-
Giorgina6. Egli, date le sue premesse culturali, blemi, cioè dalle aspe*a ve deluse11.
non può che giudicare la Roma di papa Gregorio Per rifle*ere sul rapporto coi presuppos , si può
XVI come il “peggiore dei dispo smi”7. pensare al semplice fa*o che normalmente si può
Tu*avia, ben diverso è il suo giudizio sull’impor- capire ad esempio se una lezione di fisica sia im-
tanza del cris anesimo nello sviluppo della civiltà par ta da un fisico o da un matema co. E non si
italiana ed europea: Saffi, infa&, riconosce espli- tra*a ancora di diverse visioni metafisiche: si
citamente “l’importante funzione svolta dal cri- tra*a semplicemente di come si è abitua a ve-
s anesimo nel promuovere il progresso morale dere il mondo e ad affrontare i problemi.
dell’Umanità”8; accredita la rivalutazione del la- Tommaso d'Aquino porta un esempio interessan-
voro manuale alla diffusione della religione cri- te: nello spiegare perché sia possibile che due
s ana, citando come modello i Benede&ni non scienze, la filosofia e la teologia, si occupino en-
solo per le bonifiche volte a riportare vita e salu- trambe di Dio, osserva che il medesimo ogge*o
brità in luoghi deser e malsani, ma anche per può essere tra*ato da pun di vista differen ,
l'impegno sociale nel difendere i ce deboli dai così come la rotondità della terra, dice, è dimo-
soprusi dei poten e per l'opera culturale nel tra- strata con alcuni argomen da un astronomo e
mandare ai posteri il pensiero filosofico dell’an - con altri argomen da un fisico; analogamente,
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 55
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

un filosofo e un teologo ragionano su Dio con ar- no determina da cambiamen nei mezzi e nei
gomen diversi12. rappor di produzione; invece, verso la fine del
secolo, in piena crisi del marxismo, gli scavi di Jac-
Stabilito, quindi, che si possono guardare le stes-
ques Cauvin mostrano il contrario: l’uomo ha ini-
se cose da pun di vista diversi, anche il mondo in
ziato a pra care l'agricoltura perché già prima, e
cui ci troviamo e l'uomo stesso possono essere
per influenza della religione, era diventato seden-
osserva con inten , metodi e chiavi di le*ura
tario14!
diversi.
In scienza, in tu*e le scienze direi, l'interpretazio-
Ciò può riguardare, come si è visto, la differenza
ne dei fa& dipende dalle teorie previe.
fra una scienza o un'altra. Ma può pure riguarda-
re i presuppos con cui si affronta una stessa Ogni studioso è spinto ad affrontare certe que-
scienza: ancora oggi non è stata risolta la difficol- s oni anziché altre, perché mosso da certe con-
tà, o meglio l'incompa bilità, tra la descrizione vinzioni anziché da altre, così come è portato a
del mondo che ci dà la fisica quan s ca e quella considerare rilevan cer fa& invece di altri.
che ci dà la teoria della rela vità. Quando cambia lo scenario filosofico, si guarda il
Se approfondiamo ulteriormente il discorso, no- mondo (lo stesso mondo) in altro modo.
amo che la visione filosofica, conscia o incon- Gli epistemologi parlano di so*odeterminazione
scia, di una persona o di uno scienziato aiuta a delle teorie intendendo appunto dire che gli stes-
porre un certo po di problemi oppure un altro, si da possono essere spiega ugualmente bene
così come aiuta a considerare acce*abile una so- da teorie non solo differen , ma anche incompa-
luzione oppure un'altra. bili tra loro. Forse anche per questo, Tommaso
Rileva Nietzsche, nella Genealogia della morale d’Aquino, in un’acuta riflessione epistemologica,
[III, 24], che non esiste nessuna scienza priva di parlando di astronomia esorta a non ritenere ne-
presuppos : sempre le preesiste una filosofia o cessariamente vere le ipotesi e le teorie sostenu-
una fede, a darle una linea, un senso, un limite, te dagli scienzia : infa&, dice, è sempre possibile
un metodo. Per Crombie, le varie credenze “circa che i da sensibili si spieghino anche in qualche
la natura del mondo hanno influenzato sia la per- altro modo a cui gli uomini non hanno ancora
cezione di problemi par colari, che l’acce*abilità pensato15. Il che, naturalmente, può essere appli-
di specie differen di soluzione [...] hanno stabili- cato anche all'ambito psicologico.
to in an cipo il po di spiegazione che avrebbe Tu*o il ragionamento, dunque, conduce a ritene-
dato soddisfazione”13. Un esempio può risultare re non peregrina la ques one di fondo che Echa-
illustra vo: nella prima metà del Novecento, in varría pone sul rapporto tra ragione e fede nella
un quadro di pensiero dominato esplicitamente o psicoterapia. Infa&, assodato che ogni scienza
implicitamente dal marxismo, l'archeologo Vere non può fare a meno di avere dei presuppos , è
Gordon Childe (noto per aver introdo*o il con- certamente meglio, in primo luogo, che essi non
ce*o di “rivoluzione neoli ca”) sos ene che gli rimangano implici ma che anzi vengano esplici-
uomini del Neoli co siano diventa sedentari a ta al meglio possibile, per risultare così meno
causa dell'introduzione dell’agricoltura; la spiega- ingannevoli e, all'occorrenza, più cri cabili. In se-
zione è all’epoca considerata soddisfacente, per- condo luogo, occorre ado*arne di validi e compa-
ché per la teoria marxista i mutamen sociali so- bili con la più profonda visione del mondo dello
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 56
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

scienziato, che altrimen si troverebbe diviso in e la necessità di un aiuto sovrannaturale.


se stesso: come si può ad esempio credere, in Un altro punto, però, appare di grande rilievo. Già
quanto uomo, che esista un'anima immortale o Aristotele diceva che, quando si parla della natu-
che esista Dio e contemporaneamente, in quanto ra, si deve parlare del sogge*o sano. Ora, la que-
membro di una comunità scien fica che ha ac- s one è: dove trovare un uomo perfe*amente
ce*ato presuppos posi vis , credere che non sano dal punto di vista psicologico?
esista niente oltre la materia? Sarebbe una riedi-
zione della vecchia teoria della doppia verità, pi- Ognuno di noi presenta difficoltà e fragilità di va-
ca degli averrois la ni, contro la quale Tommaso rio po. Nessuno, potremmo dire, è perfe*amen-
si schiera con decisione. Del resto, sarebbe chia- te sano. A questo si può certamente porre rime-
ramente una posizione non sana! dio con un lavoro di ricostruzione ideale, usando
un metodo di confronto: guardando i vari casi,
Uno scienziato cris ano non deve affa*o vergo- posso costruirmi un “modello” di uomo e capire
gnarsi della sua fede o ritenere che essa gli possa come dovrebbe essere quell'uomo sano che nes-
essere d'intralcio. Se è stata la fede cris ana a suno di noi in fondo è... In realtà, non è affa*o un
generare la scienza, anche oggi la fede cris ana compito facile, come dimostrano le notevoli di-
non può che far bene alla scienza. vergenze da scuola a scuola.
Ricordiamo, a questo proposito, che Tommaso, Il cris ano, su questo, ha un vantaggio innegabile,
sfuggendo agli oppos errori del fideismo e del perché sa di un uomo perfe*amente sano, matu-
razionalismo, ri ene che fede e ragione si aiu no ro e riuscito proprio in quanto uomo: Gesù Cristo.
a vicenda: la ragione dimostra i cosidde& pream-
boli della fede, aiuta a capire meglio quello in cui Gesù può essere un modello di realizzazione
si crede, può dimostrare la falsità degli argomen umana da tenere sempre presente in tu*o il lavo-
contro la fede; la fede presenta alla ragione nuovi ro tanto dell'educatore (come nel caso dello scri-
argomen di indagine, aiuta a purificarsi da quel- vente), quanto dello psicoterapeuta.
le passioni che potrebbero impedire un corre*o Orbene, in vista di tale psicologia teologica, o cri-
uso della ragione, può segnalare che qualcosa stologica, il pensiero di Tommaso risulta certa-
non va nell’uso della ragione. mente di grande aiuto per la luce che il suo meto-
Insomma, potremmo dire che la fede aiuta l'intel- do apporta e per la libertà che esso comporta;
ligenza a lavorare meglio, a fare meglio presa e per la profondità e la ricchezza della sua metafisi-
con più profondità su tu*o il reale, compresa la ca e della sua antropologia, che sa cogliere,
psiche. nell'essere umano, sia l'aspe*o organico sia quel-
lo psichico sia quello spirituale16; per la sua co-
Quindi, se è vero che non si deve usare la fede stante a*enzione ai da dell'esperienza, sempre
come un tappabuchi per coprire la nostra igno- le& però in relazione all'essere e in par colare
ranza scien fica, è anche vero che ado*are con- all'essere e all'agire di Dio; per la sua stessa cri-
sapevolmente una filosofia cris ana ben fondata, stologia, che propone come vivente un modello
come è il tomismo, aiuta chi lavori nell'ambito concreto di uomo a cui guardare per la piena gua-
psicologico ad assumere una visione del mondo rigione di ognuno.
capace al tempo stesso di cogliere la ricchezza e
le risorse dell'uomo, ma anche di vederne i limi

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 57


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

Riferimen 9. Dell’idea filosofica del diri-o (1844).


1. A. C. Crombie, S li di pensiero scien fico agli 10. Sull'argomento, un interessante testo, sia pu-
inizi dell’età moderna, Bibliopolis, Napoli 1992, p. re di tono divulga vo, è certamente: Thomas E.
20. Anche il filosofo e matema co Alfred North jr. Woods, Come la Chiesa ca-olica ha costruito la
Whitehead esprime un simile giudizio. Si veda: A. civiltà occidentale, Cantagalli, Siena 2007.
N. Whitehead, La scienza e il mondo moderno, 11. Cf. K. R. Popper, Scienza e filosofia, trad. it.,
Boringhieri, Torino 1979, pp. 20-25; 30-34 (h*p:// Einaudi, Torino 1969, pp. 138-146.
disf.org/whitehead-influsso-cultura-
cris anamedievale-scienza). 12. Summa Theologiae, I, 1,1 ad 2. A chiarimento,
va aggiunto che nel Medio Evo una persona di
2. Summa Contra Gen les, II, 23, 1. media cultura sapeva che la terra è rotonda e che
3. Summa Contra Gen les, II, 1, 2. ne esistono varie prove di diverso po: per que-
sto, Tommaso può dare per scontato che il le*o-
4. James Hannam, La genesi della scienza. Come il
re capisca bene il suo esempio.
Medioevo cris ano ha posto le basi della scienza
moderna, D'E*oris, Crotone 2015, p. 15. 13. A. C. Crombie, S li di pensiero scien fico agli
inizi dell’età moderna, Bibliopolis, Napoli 1992,
5. E. Grant, Le origini medievali della scienza mo-
pp. 14-15.
derna. Il contesto religioso, is tuzionale, intel-
le-uale, Einaudi, Torino 2001 14. Si veda: J. Cauvin, Nascita delle divinità, nasci-
ta dell'agricoltura. La rivoluzione dei simboli nel
6. Giorgina Janet Craufurd, più nota, a seguito del
Neoli co, Jaca Book, Milano 2010. Cf. J. Ries,
matrimonio con Aurelio, come Giorgina Saffi, na-
L'uomo religioso e la sua esperienza del sacro,
sce a Firenze nel 1827 dallo scozzese Sir John
Jaca Book, Milano 2007, pp. 145ss.
Craufurd e da Sophia Churchill, della stessa fami-
glia da cui proverrà il celebre Winston. È espo- 15. “Illorum tamen supposi ones quas adinvene-
nente di primo piano del mazzinianesimo femmi- runt, non est necessarium esse veras: licet enim,
nile. Muore a Forlì nel 1911, nella casa che i Saffi talibus supposi onibus fac s, apparen a salva-
possedevano nella frazione di San Varano. Per rentur, non tamen oportet dicere has supposi o-
approfondimen , si vedano: L. Gazze*a, Giorgina nes esse veras; quia forte secundum aliquem
Saffi. Contributo alla storia del mazzinianesimo alium modum, nondum ab hominibus compre-
femminile, Franco Angeli, Milano 2003; F. Bugani, hensum, apparen a circa stellas salvantur”. In
Giorgina Saffi. Una gen le mazziniana di ferro, libros De caelo et mundo, II, 17, 2. Si deve
Cartacanta, Forlì 2010. aspe*are Popper per trovare nuovamente simile
profondità epistemologica!
7. A. Saffi, Ricordi e scri1, Bologna 1992, vol. I, p.
82. 16. Per un approfondimento, si può leggere il
tra*ato sull'uomo nella Summa Theologiae (I-II) o
8. Di Firenze, e d'alcuni studi necessari a farsi in-
anche il commento al De anima di Aristotele, te-
torno alla vita morale delle Comuni italiane
nendo naturalmente conto che si tra*a di due
(1843). Si no l’uso, allora non infrequente e mo-
generi di scri*ura profondamente diversi.
dellato sul francese, di “Comune” come nome
femminile.

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 58


Il “dottor” Tommaso D’Aquino
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Verso un confronto tra le scuole cris ane


Paul C. Vitz
Professor and psychotherapist

Un cordiale “bravo” per questo ar colo. Indica la incluse anche le applicazioni del modello ai vari
strada per rispondere a molte delle debolezze argomen psicologici, come la conce*ualizzazio-
della psicologia contemporanea e me*e in evi- ne, la formazione degli psicoterapeu , la psicote-
denza una cornice conce*uale allargata per la rapia di gruppo, ecc. La pubblicazione ufficiale di
comprensione della persona e del disturbo psichi- questo lavoro è programmata per Aprile 2019. Il
co. Il breve riassunto storico di Echavarría e la sua modello è il risultato dell’impegno di molte per-
enfasi sui contribu di alcuni precursori come sone: psicologi, filosofi e teologi, tu& che hanno
Magda Arnold, Rudolf Allers ed altri, è par colar- lavorato nel corso degli ul mi 10-15 anni all’Ins -
mente forma vo. Inoltre vengono segnala giu- tute for the Psychological Sciences, ora Divine
stamente alcuni psicologi contemporanei, ad es. Mercy University. Siamo par colarmente aper a
Mar n Seligman e Brent Slife. In più, Echavarría qualsiasi cri ca costru&va, anche perché ogni
situa la sua proposta nell’ampio contesto della teoria così ampia avrà bisogno di miglioramen .
teologia e della filosofia Ca*olica. Alcuni esempi Rivolgiamo il modello non solo ai Ca*olici ed ai
clinici ed applicazioni a campi specifici della psico- Cris ani in generale, ma anche alla psicologia se-
logia avrebbero aiutato. Ma si tra*a di un ar co- colare. Speriamo che elici una risposta anche
lo, non di un libro. laddove le assunzioni morali e filosofiche degli
approcci secolari, sin ora poco riconosciute, ver-
Tu*avia, propongo una sfida amichevole ad Echa-
ranno esplicitate. Inoltre, il modello è solamente
varría e a coloro che giustamente sono d’accordo
uno dei possibili esempi di quel po di approccio
con lui. La sfida è di valutare cri camente un mo-
che Echavarría ha richiamato. Così, forse, delle
dello specifico, appena formulato, che credo sia
genuine alterna ve ad esso potrebbero essere
un esempio di ciò che Echavarría propone. Si
necessarie.
chiama un “Meta-Modello Cris ano Ca*olico del-
la Persona”, è radicato nel Tomismo ed è pro- Ad ogni modo, ci aspe&amo delle risposte, ed in
ge*ato per essere u le ai professionis della sa- par colare delle repliche da quella che potrebbe
lute mentale. Tra*a esplicitamente quegli argo- essere chiamata la “Scuola di Barcellona di psico-
men , come le virtù ed i vizi, le nostre vocazioni, i logia Cris ana”.
processi sensoriali-perce&vi-cogni vi, che sono
conce*ualizza da Tommaso. Il modello si
stru*ura su di una serie di undici premesse,
ognuna presentata con un fondamento teologico,
un’interpretazione filosofica di po Tomista e,
last but non least, il supporto e l’interpretazione
della psicologia. I livelli sono indipenden ma si
sostengono mutualmente l’un l’altro. Vengono

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 59


Il “dottor” Tommaso D’Aquino
RISPOSTA ALLE REPLICHE

Suggerimen dal campo della psicologia clinica


Marcos M. Randle
Psicòlogo y psicoterapeuta

È un onore per me poter commentare un ar colo sostanziale. Per questo mo vo, il corpo umano
del dot. Echavarría, uno degli psicologi tomis più non può essere rido*o ad un complesso di tessu-
importan della nostra epoca. Chiunque abbia , di organi e di funzioni, né può essere valutato
le*o il dot. Echavarría non sme*e mai di sorpren- con lo stesso metro usato per il corpo degli ani-
dersi per la sua chiarezza, profondità ed acuta mali, giacché è parte cos tu va di una persona
comprensione realista della psicologia umana. che, a*raverso di esso, si esprime e si manifesta.
L’ar colo che commen amo sorprende per il suo
L’idea di base è l’unità sostanziale dell’essere
ricco e nutrito contenuto. È nostra intenzione
umano, che è unitas mul plex, unità di una diver-
proporre una brevissima valutazione e commen-
sità, unità di un composto corporale e spirituale:
to.
l’uomo è un animale-razionale. L’anima nella con-
cezione aristotelica non è, come in Cartesio, una
Una psicologia con l’anima e con una prospe=va
sostanza immateriale pensante, essenzialmente
tomista
svincolata dalla materia extensa di un corpo mec-
Inizialmente, quello che possiamo me*ere in evi- canico; è il principio sostanziale, che informa una
denza è la necessità di concepire una Psicologia realtà che è allo stesso tempo corporale e spiri-
che contempli l’uomo nella sua totalità, in una tuale, sensibile ed intelle*uale4.
visione integrale fondata su di una sana antropo-
La chiarezza con cui il dot. Echavarría segnala la
logia.
necessità della luce di San Tommaso all’interno
Una sana psicologia suppone una psicologia con della psicologia è notevole.
l’anima, ovvero, una il cui ogge*o di studio sia
Scoprire in San Tommaso la guida per lo studio e
l’anima, “l’uomo interiore”, come dice San Tom-
le applicazioni di una sana Psicologia cos tuisce il
maso1.
punto di svolta per gli psicologi che desiderano,
Per gli an chi l’ogge*o della Psicologia era l’ani- con un minimo di onestà intelle*uale, lavorare
ma. Di fa*o il tra*ato di Aristotele, in cui espone i con una comprensione adeguata dell’uomo.
tra& principali della sua psicologia, ha per tolo:
San Tommaso d’Aquino è fondamentale. L’Aqui-
Perì psyxé (“sull’anima”)2. Che intendeva per ani-
nate assume oggi una veste di par colare interes-
ma? Il principio vitale di un corpo organizzato.
se per la Psicologia. L’estensione e la profondità
L’anima in la no è ciò che anima. La Psicologia
con cui viene sviluppato il tema dell’uomo nei
per Aristotele è lo studio degli esseri viven come
suoi scri& offre una visione che non sme*e di
tali, ovvero, non come corpi, simili agli altri corpi
sorprendere per ricchezza ed a*ualità. Con le pa-
della natura, ma come viven e dis n dai corpi
role del filosofo catalano Francisco Canals: “Chi
bru .
vuole approfondire tu& i passaggi in cui San Tom-
D’altra parte è anche una psicologia con il corpo. maso parla della vita personale dell’uomo e le
È indubitabile che il corpo3 sia la parte materiale cose che dice a riguardo, incontrerà un tesoro
dell’essere umano. Non si tra*a di due sostanze antropologico e psicologico”5. Ci riferiamo non
separate ma c’è tra entrambi i principi un’unione solo ai principi generici ed astra& a riguardo

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 60


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

dell’essere umano, ma ai temi più concre e pro- Potremmo puntualizzare che l’ogge*o proprio
pri della Psicologia. Lo stesso Erich Fromm giunse della psicoterapia è l’ambito sensibile, affe&vo,
ad affermare a riguardo: “In Tommaso d’Aquino emo vo, delle passioni e della conoscenza sensi-
si incontra un sistema psicologico da cui si può bile. Certamente conoscendo la trama complessa
probabilmente apprendere di più che dalla gran tra la via conosci va e quella appe va. E della
parte degli a*uali manuali di tale disciplina; si in- connessione tra la sensibilità e le potenze supe-
contrano in esso tra*a interessan ssimi e molto riori che sono l’intelligenza e la volontà. Però, una
profondi di temi come il narcisismo, la superbia, volta che lo psicologo clinico si pone in modo
l’umiltà, la modes a, i sen men d’inferiorità, e chiaro nel suo campo di azione, può comodamen-
mol altri”6. te aprirsi all’enorme ventaglio di possibilità che
l’arte psicoterapeu ca gli fornisce.
Sono d’accordo con le proposte del Dot. Echa-
varría, giacché “non è utopico aspirare ad una È possibile pensare ad una terapia che applichi
sintesi solida e comprensiva degli appor classici “un’azione riparatrice delle ca&ve esperienze
e contemporanei alla comprensione dell’uomo, (experimentum) per riorientare le inclinazioni, nel
quel magnum miraculum che, come tale, risulterà caso in cui queste ne siano l’origine”10. È possibile
sempre misterioso”7. pensare ad una terapia che venga applicata alla
correzione delle “malformazioni” della cogita va.
Suggerimen dal campo della psicologia clinica In modo tale che, sanando questa dimensione, il
paziente possa aprirsi allo sviluppo normale delle
Dalla mia posizione di psicologo clinico e con il
potenze superiori, giacché, come dice A. Pithod,
profondo rispe*o che nutro per il dot. Echavarría,
“si sa che sussistono alcune inibizioni affe&ve
mi perme*o di porre alcuni “suggerimen ” per
che rendono difficoltosa la sana esperienza dei
una “una psicoterapia pienamente integrale che
valori superiori e le nevrosi molte volte sono le
riconosca anche nei disordini che appartengono
cause di tali inibizioni”11.
di per sé stessi alla parte sensi va, la persona ed
il ruolo che le è proprio, e quello della grazia, nel Ci sono persone che, per una storia fa*a di priva-
miglioramento di sé”8. zioni di alcuni affe& necessari, o per una educa-
zione scorre*a della sensibilità o a causa di un
Credo che per raggiungere una psicoterapia inte-
trauma, hanno dato seguito lungo la vita ad una
grale, lo psicologo debba possedere una cono-
grande tensione interiore a causa del fa*o che gli
scenza profonda della persona umana e di tu*e
affe& non sono sta sviluppa bene, cosa che va
le sue dimensioni. Quindi, lo psicologo deve rico-
a generare una ramificazione dei sintomi, in ac-
noscere il campo specifico della sua azione e del
cordo con la disposizione naturale ed il contesto.
suo intervento.
Ques casi, che implicano un lungo processo te-
L’anomalia psichica, come afferma il nostro auto- rapeu co, reagiscono favorevolmente ad una te-
re nell’ar colo che s amo commentando, “si rapia di rivalutazione esperienziale posi va dei
tra*a di un disordine dell’inclinazione naturale vissu . Possono essere rieduca , tra le altre cose,
dell’appe to sensi vo con causa psichica. Per a*raverso l’educazione ar s ca ed il gusto per la
quanto abbiamo potuto indagare, san Tommaso bellezza e, sopra*u*o, a*raverso delle esperien-
è l’unico autore precedente alla moderna psicote- ze di affe&vità ordinata (come vengono rieducate
rapia che parla di un disturbo specifico della parte certe persone trauma zzate per mezzo
sensi va interna (sensi interni ed appe to sensi - dell’affe*o vero e dell’auten ca compassione,
vo) con una causa psichica o comportamentale, aiutate a vivere esperienze sane al posto di quelle
fornendoci una base per la teoria della psicologia che hanno amareggiato il loro passato. Una certa
clinica”9. corrente del roman cismo le*erario, per esem-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 61
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

pio quella rappresentata da Charles Dickens, ha una antropologia realista e tomista. Il dot. Echa-
tentato di descrivere delle storie, anche se con un varría ha compreso molto bene tale missione ed
po’ di ingenuità, che me*evano in evidenza il va- infonde a tu& gli altri psicologi, e specialmente a
lore rieduca vo di un bambino o di un adolescen- noi che siamo i più giovani, un entusiasmo inde-
te che ha sofferto esperienze trauma zzan e che scrivibile.
viene accolto da parte di una famiglia sana e
Il dot. Echavarría, con la sua profonda conoscenza
affe*uosa. Di questo scri*ore ricordiamo toli
di San Tommaso e di un ampio fondamento
come “Oliver Twist”, “David Copperfield”…).
scien fico, storico e bibliografico, in questo ar -
In un altro dei campi in cui è possibile operare colo ci ha illuminato un’altra volta ancora. Racco-
una rivalutazione esperienziale posi va è quello mando vivamente la sua le*ura ed il suo appro-
dei pazien che hanno subito esperienze trauma- fondimento.
che, le quali hanno dato origine a sen men di
Riferimen
rancore o di risen mento profondo per il prossi-
mo, contro Dio o con sé stessi. “Max Scheler 1. Summa Theologiae I q. 75 a. 4 ad 1.
afferma che una persona risen ta intossica se
2. Cf. Carlos A. Velasco Suàrez, La ac vitad imma-
stessa; l’altro lo ha ferito e così si chiude in se
gina va en psicoterapia, Eudeba, Buenos Aires,
stessa. Resta intrappolata nel passato. Dà nutri-
1974.
mento al proprio rancore con rimuginazioni dello
stesso evento. Il risen mento fa sì che le ferite si 3. Si veda l’ar colo di Marìa L. Lukac de S er,
infe&no nella nostra interiorità ed eserci no il Hombre: ni àngel ni bes a, UCA-CONICET.
loro influsso, creando una specie di malessere e
4. Cf. Carlos A. Velasco Suàrez, La ac vidad imma-
di insoddisfazione generale. Di conseguenza, uno
gina va en psicoterapia, Eudeba, Buenos Aires,
non è contento, né con se stesso né in alcun altro
1974.
luogo. I ricordi amari accendono nuovamente la
collera e portano alla depressione. A riguardo, è 5. Francisco Canals, La persona, sujeto e término
molto esemplifica vo il proverbio che dice: colui de amor y amistad, Conferencia dictada en el
che cerca vende*a deve scavare due fosse”12. Campus Oriente de la Pon ficia Universitad Catò-
lica de Chile, 1989.
Nei casi in cui il risen mento arrugginisce l’ingra-
naggio psichico impedendo il normale funziona- 6. Erich Fromm, Psicologia per non psicologi, in
mento dell’individuo, risulta indispensabile realiz- L’amore per la vita, Mondadori, Milano 1992, p.
zare un processo di Perdono, des nando quante 82.
sessioni siano necessarie per ristabilire nell’indivi-
7. Abelardo Pithod, El alma y su cuerpo, Buenos
duo la sua capacità di agire liberamente, senza
Aires 1994, p. 37.
restare condiziona dai propri risen men . Per
questo può essere u lizzato, ad esempio, Il cam- 8. Mar†n F. Echavarría, Proposte per una psicolo-
mino del Perdono di padre Miguel Angel Fuentes, gia e una psicoterapia tomista, in questo numero.
che è una guida d’aiuto per raggiungere l’a&tudi-
9. Ibidem.
ne del Perdono. Questo materiale viene u lizzato
nelle sessioni al fine di o&mizzare i suoi benefici. 10. Ibidem.
11. Abelardo Pithod, El anima y su cuerpo, Grupo
Conclusioni
Editor La noamericano, Buenos Aires, 1994.
È davvero appassionante la missione di ristru*u-
12. Ju*a Burgraff, Aprender a perdonar, su
razione della Psicologia fondando i principi su di
www.arvo.net.
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 62
Il “dottor” Tommaso D’Aquino
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Riflessioni finali su di una psicologia tomista. Risposta


alle repliche di Moncher, Masi, Marchesini, Pavesi,
Landi, Vitz e Randle.
Mar/n F. Echavarría

Desidero approfi*are prima di tu*o per ringrazia- sviluppare alcune idee sulla personalità delineate
re i reda*ori di questa rivista, e in par colare Ste- nel mio ar colo e, come evidenziato da Moncher,
fano Paren , per avermi invitato a scrivere l’ar - in dialogo con i principali teorici della psicologia
colo principale, e per avermi dato l’opportunità di della personalità (Allport, Millon, Cloninger, ecc.).
avere a che fare con autori tanto adegua per
Ringrazio anche il contributo da psicoterapeuta
commentare, cri care e completare le mie pro-
esperto di Luciano Masi, che si riconosce come
poste. Non è frequente l’opportunità di condivi-
uno “psicoterapeuta tomista” di fa-o. Sono con-
dere con altri professionis le inquietudini di uno
vinto che mol seri psicoterapeu , che amano la
psicologo ca*olico ad un livello intelle*uale così
propria professione ed i propri pazien , lo siano
elevato.
già solamente per questo, perché l’amore è pro-
Il do*. Moncher ha compreso molto bene il mio prio alla base del sistema di San Tommaso. Non
scri*o, e condivido con lui l’enfasi sull’importanza credo che dalla prospe&va di San Tommaso si
di uno sviluppo di una psicologia e di una psicote- possa mantenere integra la concezione freudiana
rapia cris ana, e non un semplice ba*esimo delle dell’inconscio dinamico. Invece, penso che con
psicologie secolari, che si fondano su principi San Tommaso, e con la sua concezione dei sensi
completamente dis n , anche se non mancano in interni (in par colare la cogita va e la memoria)
esse, molte volte, posi vità specifiche, tanto teo- e dalle passioni, si possa dar ragione di gran parte
riche quanto pra che. L’ecle&smo può essere dei fa& che quella teoria si propone di spiegare.
una prima via di uscita dai limi dei diversi ap- In quanto a Frankl, non si deve dimen care che,
procci della psicologia secolare, però è qualcosa al di là di riferirsi a San Tommaso in alcune occa-
che non soddisfa l’intelligenza, e che presenta dei sioni, il suo maestro è stato Rudolf Allers, lui stes-
rischi nella pra ca. Ritengo che la prospe&va in- so tomista, oltre che psicoterapeuta di orienta-
tegrale sulla persona sia essenziale per evitare i mento adleriano. Non è strano, per questo mo -
riduzionismi che necessariamente danno luogo vo, che nel suo pensiero si incontrino alcune idee
ad una visione distorta dell’essere umano, con in accordo con quelle dell’Aquinate, nonostante
conseguenze pra che a volte molto nega ve. Sul- che vi siano delle importan differenze filosofiche
le conseguenze posi ve del tenta vo tomista, al alla base. Allo stesso modo di quella di Frankl,
contrario, lo stesso do*. Moncher ha scri*o in senza dubbio, una psicologia tomista è necessa-
modo molto convincente, i cui tes , almeno per riamente una psicologia “dall’alto”, cosa che non
me, sono sta di grande u lità (Moncher, 2001; suppone l’ignoranza dei dis n livelli della vita
Moncher & Titus, 2009). In questo momento sto psichica, inclusi quelli più bassi, ma la loro collo-
preparando un libro di teoria della personalità, cazione nella prospe&va luminosa delle cause
alla luce della concezione aristotelico-tomista del- ul me.
le qua*ro cause, all’interno del quale penso di

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 63


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

Roberto Marchesini, un caro amico, so*olinea nali. Quest’ul ma prospe&va porta necessaria-
l’importanza che ha occupato storicamente la po- mente al pessimismo terapeu co dell’ul mo
sizione an -metafisica nello sviluppo di una psico- Freud.
logia senz’anima, che esita necessariamente in
La replica del Professor Marcello Landi mi pare
una psicologia senza la persona. I pensatori che
par colarmente interessante, oltre che per la
Marchesini menziona, e mol altri, hanno contri-
contestualizzazione storica dei contribu dei pen-
buito a questo processo grazie al permesso della
satori cris ani allo sviluppo del sapere, per due
Provvidenza, che non è inaccessibile, ma che ha
aspe&: in primo luogo per la rile*ura del mio
molto di “no*e oscura” dell’Umanità e della Chie-
contributo nei termini della filosofia della scienza,
sa nella storia. Penso che il mio contributo sia
cosa che mi sembra di grande valore. In secondo
molto modesto. Da parte mia ammiro gli psicote-
luogo, per i paragrafi finali dedica a Gesù Cristo
rapeu come Marchesini che, con lucidità e co-
come modello di uomo perfe*o. Mi sembra im-
raggio, applicano i principi veri alla comprensione
portante segnalare che Magda Arnold, una psico-
dell’essere umano nei confron dei pazien più
loga accademica, nello sviluppo della sua teoria
bisognosi della luce della verità e dell’esperienza
dell’ “Ideale di sé” propone proprio Cristo come
dell’amore puro.
modello perfe*o, e lo fa senza confondere i piani
Un altro caro amico, il do*. Ermanno Pavesi, epistemologici (Anrold & Gasson, 1954, pp. 193-
me*e in evidenza prima di tu*o il sommario della 194). La psicologia sperimentale non può dirci in
storia della psicologia che ho descri*o nel mio cosa consista la perfezione. Per farlo è necessaria
ar colo, tanto nei pun oscuri della modernità una visione sapienziale e teologica. Per tale mo -
quanto negli aspe& posi vi, tra i quali la vo so*olineo, alla fine del mio contributo, l’im-
“sopravvivenza” (in generale inconscia) degli ele- portanza dello sviluppo di una psicologia teologi-
men aristotelico-tomis . Credo che questo ca e di una teologia della personalità. Anche se
aspe*o sia qualcosa di importante e non facile da ques temi si studiano già nella teologia so*o
osservare. Iden ficare gli elemen nega vi delle altri nomi (antropologia teologica, teologia mora-
antropologie e delle pra che della psicologia con- le, teologia spirituale), l’uso dell’espressione
temporanea è qualcosa che non è difficile fare, se “psicologia” può aiutare a far comprendere, a psi-
par amo da fondamen solidi, come quelli della cologi e teologi, l’importanza che una psicologia
filosofia di San Tommaso. Abitualmente, però, teologica può avere nella formazione sistema ca
non vengono percepite le tracce del pensiero degli psicologi, per inquadrare adeguatamente le
classico che restano laten e in a*o, e che cos - proprie a&vità, anche quando queste si sviluppa-
tuiscono il lievito delle idee che funzionano e che no solo sul piano della natura.
danno senso alla teoria ed alla pra ca della psico-
Sono par colarmente grato al do*. Paul Vitz per
logia. In quanto agli aspe& nega vi, apprezzo
la sua le*ura e le sue considerazioni a riguardo
molto il contributo del Do*. Pavesi sul ruolo di
del mio ar colo. Quando ero uno studente di psi-
Lutero, in par colare per ciò che si riferisce alla
cologia, presso l’Università Ca*olica Argen na,
cri ca del conce*o di libero arbitrio (Pavesi,
ho trovato per caso in una rivista di psicoanalisi
2017), che si trova in Freud ed in Jung, e che si
che avevo comperato in un chiosco a Buenos Ai-
riaggancia ad alcuni teologi contemporanei
res (ci*à psicoanali ca come poche altre), un
(Pavesi, 1998). O l’essere umano è una persona,
riassunto del suo libro Sigmund Freud’s Chris an
capace di deliberazione e di libero arbitrio, anche
Unconscious (Vitz, 1988; Vitz & Gartner, 1984 e
nonostante la pressione degli influssi che proven-
1989), ed anche le sue idee sulla psicologia cri-
gono da se*ori non coscien della sua anima, o
s ana e di Gesù come l’ “an -Edipo”, che sono
l’uomo è “vissuto” e “a*uato” da forze imperso-
state fondamentali per convincermi della necessi-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 64
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

tà di sviluppare una psicologia cris ana, assieme denza cogni va. L’esperienza mostra che una
agli insegnamen del mio maestro, il Padre Igna- re&fica di ques disordini non è possibile solo a
cio Andereggen. A par re da quel momento ho forza di ragionare e di a& volontari, perché
fa*o tu*o il possibile per leggere tu*e le sue sull’affe&vità sensi va la ragione ha un dominio
opere, dai libri agli ar coli. Sono, ovviamente, in poli co, e non dispo co (benché rivolto al fine).
a*esa della pubblicazione di questo “Meta- Come espongo nel mio ar colo, e come ricorda
modello cris ano ca*olico della persona” di cui Moncher nella sua replica, ritengo che, molto or-
mi ha parlato personalmente quest’anno durante dinariamente, ci siano problemi che affrontano gli
una visita alla Divine Mercy University in Virginia. psicoterapeu , rela vi alla regolazione delle emo-
Giustamente, proprio come mi ha an cipato, in zioni e alle relazioni interpersonali, che fonda-
questa opera, che si prevede monumentale, lei e i mentalmente si possono risolvere nell’esercizio
suoi collaboratori avete sviluppato un fondamen- delle virtù e dei vizi, e credo che questo sia ciò
to molto amplio della psicologia, dalla teologia e che cade abitualmente so*o il nome di
dalla filosofia fino alla presentazione di casi pra - “psicoterapia”. Ad ogni modo, insisto nel ripetere
ci, che non sono presen nella mia proposta e ciò che ho de*o nell’ar colo: quei problemi che si
che sono decisamente necessari per la formazio- inscrivono nel termine di “aegritudo animalis”
ne di psicoterapeu che hanno a che fare, logica- sono di due pi di solito. Il primo, semplici distur-
mente, con i casi par colari. La mia proposta non bi, che possono essere ogge*o di indagine tecni-
pretendeva di essere né esaus va né esclusiva. ca o principalmente tecnica (dico
Non penso che sia sufficiente la psicologia - sep- “principalmente” perché un abbraccio integrale
pur profondissima - di San Tommaso per dare mi pare sempre desiderabile). Secondo, i disturbi
fondamento alla psicologia contemporanea. È complessi, che hanno a che vedere con le basi
necessario l’apporto di altri autori, classici e con- della cos tuzione della personalità, e che consi-
temporanei e, sopra*u*o, dell’esperienza tera- stono in una mancanza di esperienza di amore ed
peu ca. Penso, ciononostante, che le idee di San una esperienza distorta delle relazioni umane,
Tommaso su tali temi debbano cos tuire la parte che deviano le inclinazioni naturali in fasi, a volte,
fondamentale di qualsiasi intenzione di teorizza- molto iniziali dello sviluppo umano. In ques casi,
zione globale della psicologia e della psicoterapia, se è certo che la semplice morale non basta, pen-
a par re da una prospe&va cris ana e ca*olica. so che non sia neppure sufficiente un’a*enzione
puramente tecnica, ma si renda invece necessario
Per terminare, ringrazio anche la replica di Mar-
che queste persone sperimen no ciò di cui non
cos Randle, tanto nei suoi aspe& di valutazione
hanno fa*o esperienza a*raverso l’unica via pos-
posi va, come nei suoi “suggerimen ”. Certa-
sibile: le sane relazioni umane. A questo livello di
mente, quando tra*o del conce*o di “aegritudo
risanamento suole giocare, e spesso lo gioca, un
animalis” (che nessuno aveva rintracciato come
ruolo radicale la grazia. Per questo penso che in
termine tecnico in San Tommaso prima del mio
tali casi sia più desiderabile una terapia integrale,
contributo sul tema), lo descrivo come qualcosa
che non si limi ad un semplice intervento tecni-
sui generis, non iden ficabile con l’ordine razio-
co sui sensi interni. Una terapia integrale e cris a-
nale e voli vo, ma con la pars sensi va, special-
na dovrà essere capace di armonizzare tu& que-
mente dei sensi interni e degli appe sensi vi. È
s interven so*o un influsso più profondo, che è
anche centrale a tal proposito, a mio giudizio, il
quello di un amore radicale alla persona che ha il
conce*o di “experimentum”, come insieme ordi-
suo fondamento, anche se implicitamente, nella
nato (dalla cogita va) di ricordi che, come anche
grazia di Dio. Questo non presuppone una confu-
so*olineava Moncher, può servire per affrontare
sione tra i piani, ma di “dis nguere per unire”,
quello che oggi si teorizza come “schema” e ten-
poiché la persona umana è una unità, e i proble-
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 65
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

mi che hanno a che fare con la sua iden tà, come Vitz P. C., & Gartner J. (1984), Chris anity and
l’amore interpersonale e l’orientamento globale Psychoanalysis. Part 1: Jesus as the An -Oedipus,
della personalità, incontrano una risposta com- Journal of Psychology and Theology, 12, 4-14.
pleta solamente nell’ordinarsi a Dio. Il suggeri-
Vitz P. C., & Gartner J. (1989), The Vicissitudes of
mento terapeu co di Randle di una “rivalutazione
Original Sin: a Reply to Bridgman and Carter,
esperienziale posi va” mi pare molto interessan-
Journal of Psychology and Theology, 17, 9-12.
te e sugges va, e non credo che si allontani trop-
po dalla linea che ho suggerito. Anche se possie-
de delle cara*eris che piche delle tecniche,
possiede anche le cara*eris che dell’intervento
psicomorale, nel senso secondo cui la stessa di-
sposizione dell’affe&vità verso una reazione mo-
rale posi va non è pura tecnica, e molto meno lo
è il ricorso alla tenerezza ed alla compassione,
che non possono essere un semplice strumento
se non sono vero amore; quel vero amor che, mi
pare, in questo caso sia la forza cura va centrale.

Bibliografia
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Vitz, P. C. (1988), Sigmund Freud's Chris an un-
conscious, New York: Guilford Press.

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 66


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

Per approfondire
L’ar colo del Professor Echavarría introduce alla d’oro), San Francesco Saverio (Infiammare ogni
concezione di uomo che San Tommaso, basandosi cosa) e Giovanni d’Austria (L’ul mo crociato); è
su tu-a la tradizione a sé precedente (ca-olica, entrato nel cuore della cella di Santa Caterina da
greco-la na ed anche ebrea-mussulmana), deli- Siena (La mia natura è il fuoco) e di Santa Giovan-
nea con precisione. Si tra-a di una antropologia na d’Arco (Giovanna la fanciulla guerriera); ha
prevalentemente sconosciuta alla psicologia con- camminato sulle strade del mondo di San France-
temporanea. Quali strumen ci sono per un ap- sco (Il gioioso mendicante) e dei primi apostoli
profondimento ulteriore? Ve ne sono di diversi. (La gloriosa follia). Insomma, si tra*a di uno
scri*ore fermamente innamorato di Cristo e dei
Per addentrarsi nel territorio su cui si erge la psi-
suoi tes moni più vivi.
cologia tomista segnalo tre piste di approfondi-
mento: 1. i tes sulla vita di San Tommaso; 2. le Tra i saggi, invece, il libricino di Mario Sgarbossa,
introduzioni al tomismo; 3. le opere sulla psicolo- Tommaso d’Aquino l’epoca, la vita, il pensiero
gia tomista scri*e da psicologi. (Ci-à Nuova, 1996, 168 pp.) merita per l’inqua-
dramento storico ed il parallelismo con la le*era-
1. Di libri sulla vita di Tommaso ce ne sono mol s-
tura, Dante in par colare. Il medioevo è stato
simi. Qui desidero riportare solamente quelli che
un’epoca tu*’altro che buia: gli uomini costruiva-
per i professionis potrebbero essere maggior-
no immense ca*edrali a Dio, discutevano di filo-
mente interessan . Il primo non è neppure un
sofia e morale senza sosta, dipingevano capolavo-
saggio, ma un celebre ed avvincente romanzo di
Louis De Wohl, La liberazione del gigante (Bur).
De Wohl è un romanziere storico, ciò significa che
scrive le sue opere basandosi sui fa& storicamen-
te accerta aggiungendovi talvolta dei personaggi
di fantasia al fine di integrare le par mancan e
dare corpo alla trama. Ne emerge un testo avvin-
cente (io lo lessi tu*o d’un fiato in un giorno!) ma
anche convincente, poiché in grado di favorire
l’immedesimazione col “clima” del basso medioe-
vo: il fermento dei nuovi ordini mendican , la ri-
scoperta di Aristotele, i tradimen dell’imperato-
re, ecc. De Wohl è uno dei più importan roman-
zieri di san : oltre alla vita di San Tommaso ha
riprodo*o le indimen cabili ambientazioni
dell’an ca Roma con le vite di Costan no e
sant’Elena (L’albero della vita), del centurione
Longino (La lancia di Longino), di san Benede*o
(La ci-à di Dio), sant’Agos no (Una fiamma ine-
s nguibile), di A&la; ha portato i le*ori nel rina-
scimento spagnolo di Sant’Ignazio di Loyola (Il filo

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 67


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

ri come quelli di Gio*o. Certo...c’erano anche le


guerre, le crociate, i tradimen , le pes ...e le ere-
sie. Una realtà storica unica, complessa, ma affa-
scinante, poiché dal più semplice contadino al più
alto erudito nutriva la coscienza di appartenere a
Dio in ogni istante della propria vita.
Un libro par colarmente completo ma al contem-
po accessibile anche al grande pubblico è quello
di Jean-Pierre Torrell, San Tommaso amico della
verità (ESD, 2017, pp. 623), la cui terza edizione è
stata da poco pubblicata in italiano. Vengono pas-
sate in rassegna tu*e le opere dell’Aquinate se-
condo un ordine cronologico, inquadrando così
non solo il pensiero ma anche l’autore e le vicen-
de storiche in cui si muove.
2. Le opere sul tomismo sono mol ssime, proba-
bilmente impossibili persino da catalogare. La
maggior parte si focalizza su di un tema par cola-
re, come l’amicizia (Wojchiech Janusiewicz, La
sapienza è amicizia, Ci-à Nuova), la bellezza
(Angela Monachese, Tommaso d’Aquino e la bel-
lezza, Armando), e la contemplazione (Alessandro
Beghini, Contemplazione e conoscenza mis ca,
Leonardo da Vinci), solo per citare alcune recen
novità. Vi sono poi le cosidde*e introduzioni, cioè
libri a tu*o tondo sul pensiero di San Tommaso e
volutamente aspecifici, u li per un’infarinatura
generale. Ai professionis psicologi e medici que-
s tes sono indispensabili per inquadrare le no-
zioni di antropologia all’interno di una concezione
filosofica più ampia, quale la metafisica, e più an-
cora dentro la teologia. Ho trovato u le il celebre
testo della Sofia Vanni Rovighi, Introduzione a
Tommaso d’Aquino (Laterza, 2007, 249 pp.).
Sconsiglio, invece, i libri di Cornelio Fabro, in par-
colare la sua Introduzione a San Tommaso, che
introdu&va non è: la profondità e l’erudizione del
sacerdote s mma no rendono ardua la le*ura ai
neofi . Un altro testo che merita di essere cono-
sciuto è il San Tommaso d’Aquino di G. K. Che-

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 68


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

sterton (Lindau, 2008, 200 pp.). Il grande roman-


ziere britannico, che si conver† incontrando pro-
prio la filosofia dell’Aquinate, sos ene che sono
due i personaggi che hanno “rivoluzionato” la sto-
ria dell’umanità: San Francesco d’Assisi e, appun-
to, San Tommaso d’Aquino.
Per quanto riguarda gli aspe& più specificamente
psicologici, tre tes risultano par colarmente in-
teressan . Il primo è il celebre Thomis c psycho-
logy del domenicano Robert Brennan (Cluny Me-
dia, 366 pp.). Un’opera originariamente in due
volumi che desidera descrivere la natura umana
da una prospe&va schie*amente filosofica—
mol temi possono ritrovarsi nella psicologia ge-
nerale contemporanea, quali la memoria, l’imma-
ginazione, la percezione, ecc. Sullo stesso s le,
ma ben più accessibile—anche per una ques one
di traduzione—è il bel libro di Roger Verneaux
Psicologia. Filosofia dell’uomo (Paideia, 1966, pp.
240). Per me è stata una le*ura fondamentale

poiché mi ha permesso di ben inquadrare le varie


“vis” della persona, in par colare i sensi, gli appe-
, l’intelle*o e la volontà. Il dialogo che l’autore
intavola vede come interlocutori, spesso contrap-
pos , quei filosofi contemporanei che hanno
tra*ato di antropologia: Bergson, Sartre, Hegel,
anche se, come nel caso di Brennan, la prospe&-
va è facilmente afferrabile anche per i non filoso-
fi. Infine, bisogna segnalare un libro che ha godu-
to di una certa diffusione (siamo alla quarta edi-
zione) grazie alla sua scorribilità, L’uomo spirito
incarnato di Ramòn Lucas Lucas (San Paolo, 2011,
pp. 368). Come pos lla, desidero segnalare un
volume par colarmente interessante e al tempo
stesso anomalo, poiché reda*o a ques oni ed
ar coli, proprio come una piccola summa di an-
tropologia, il secondo tomo del Traité de philoso-
phie dedicato alla Psychologie di Regis Joliviet
(1940, Emmanuel Vi*e). Sorprendentemente ap-
profondito, tanto da tra*are anche tema che

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 69


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

quali l’ipnosi, la dissociazione, la personalità ed


altri temi “contemporanei”, la sua traduzione in
italiano è rinvenibile online a*raverso il canale di
libri gratui messi a disposizione da Totustuus.it.
3. Giungiamo infine ai libri di psicologia tomista
scri& da psicologi. Ques , non c’è bisogno di dir-
lo, saranno i più indica per i professionis che
desiderano approfondire il contributo di Echa-
varría. E proprio con gli altri scri& del professore
apriamo la rubrica segnalando innanzitu*o il suo
monumentale La praxis de la psicologìa y sus ni-
veles epistemologicos segùn Santo Tomàs de
Aquino (Ucalp, 2009, 750 pp.). Si tra*a di un volu-
me ad ampio raggio ed allo stesso tempo comple-
to, che spazia dalla storia della psicologia, in par-
colare dai predecessori (mai riporta sui manua-
li ufficiali) dei contemporanei, alla psicologia ge-
nerale sviluppata in chiave tomista (sensi, appe -
, intelle*o, volontà), sino alla psicologia della
personalità, anch’essa tra*ata secondo i capisaldi

del tomismo (vizi, virtù, fine ul mo), per giungere


alla psicoterapia ed all’epistemologia della psico-
logia. Il tu*o in con nuo dialogo con gli autori
della contemporaneità, in par colare gli psicologi
clinici o psicoterapeu di cui l’autore dimostra di
essere un profondo conoscitore. Anche se l’opera
è scri*a in spagnolo assicuro i le*ori che si tra*a
di uno spagnolo leggibilissimo. Si a*ende, comun-
que, un’edizione italiana per questo testo unico
ed imprescindibile per un professionista che desi-
dera pra care una psicologia pienamente tomi-
sta.
Il primo capitolo del libro appena segnalato è sta-
to ripreso ed ampliato dall’autore in un volu-
me*o autonomo, che è disponibile in lingua ita-
liana: Da Aristotele a Freud (D’E*oris, 2016, 160
pp.). Se siete abitua a pensare che la psicologia
nasca con Wundt e la psicoterapia con Freud do-
vrete ricredervi: i Padri della Chiesa, i grandi
do*ori medievali ed anche i mis ci rinascimentali
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 70
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

hanno contribuito non poco allo sviluppo di una


psicologia e di una pra ca (psicoterapia) integra-
le.
Anche il capitolo sulle psicoterapie contempora-
nee è stato ripreso e fortemente ampliato in un
volume a se stante (questa volta solo in spagnolo)
dal tolo Corrìentes de psicologia contempora-
nea (Scire, 2013, 281 pp.), in cui l’autore passa al
vaglio le corren della psicoterapia paragonando-
le coi principi dell’antropologia cris ana, ed in
par colare della filosofia tomista.
Un ul mo libro in spagnolo è La psicologìa ante la
Gracia, a cura di Ignacio Andereggen e Zelmira
Seligmann (UCALP, 1999, 424 pp.) contenente le
relazioni sul rapporto tra la psicologia e l’antropo-
logia cris ana presentate alle giornate di studio di
Psicologia Ca*olica presso l’Università Ca*olica
Argen na di Buenos Aires.
Prima di giungere ai pochi tes in italiano, segna-
liamo le opere di Craig Steven Titus, collaboratore
del celebre Ins tute for psychological science ad
Arlinghton (ora Divine Mercy University): The psy-
chology of character and virtue di Craig Titus
(2009, 146 pp.); Philosophical psychology: psy-
chology, emo on and freedom (2003, pp. 229) ed
il bel Resilience and the virtue of for tude: Aqui-
nas in dialogue with the psychosocial science
(2006, pp. 426) in cui l’antropologia tomista viene
messa a confronto con le psicologie contempora-
nee, in par colare la cosidde*a psicologia posi -
va di Mar n Seligman e la sua ricerca ecle&ca
sulle virtù e la felicità.
Il contesto italiano è meno ricco. Nessun profes-
sore universitario ha svolto l’opera di confronto
tra la psicologia tradizionale e le corren contem-
poranee. Ecco il mo vo per cui i tes più significa-
vi sono scri& da clinici, come Roberto Marchesi-
ni coi suoi La psicologia e San Tommaso d’Aquino
(D’E-oris, 2012, 88 pp.) e Aristotele, San Tomma-
so d’Aquino e la psicologia clinica (D’E-oris, 2015,
Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 71
Il “dottor” Tommaso d’Aquino

p. 128). Nel primo l’autore descrive l’opera di sin-


tesi compiuta dagli psicoanalis Anna Terruwe e
Conrad Baars per un’integrazione con l’antropo-
logia tomista, ed è anche l’occasione per descri-
vere i principi di tale concezione dell’uomo. Nel
secondo racconta la sua esperienza clinica con-
ce*ualizzando i disturbi psicologici secondo le
categorie della tradizione, in cui lo schema dei vizi
e delle virtù è lo sfondo principale. Imperdibile.
Vi sono poi altri tes , che mi limito a menzionare,
che hanno il dife*o di essere pesan nella le*ura,
e quindi consiglia solo ai più coraggiosi. La fon-
dazione medievale della psicologia, di Antonino
Stagni*a (ESD, 1993, 184 pp.) tenta di impostare
una psicologia commentando diversi ar coli della
Summa Theologiae, e confrontandosi con Karl
Popper. I principi di psicofisiologia di Mario
Ghiozzi (Aleph, 2010, 350 pp.) tentano invece di
declinare un’antropologia filosofica per le discipli-
ne psicologiche e psichiatriche seguendo le argo-

mentazioni del Do*ore Angelico.


Non restano che da citare i contribu di Magda
Arnold e Rudolf Allers i quali hanno speso la pro-
pria vita nello sviluppo di una psicologia e psico-
terapia contemporanea di po tomista, alle cui
biografie rimando il le*ore: Magda Arnold psico-
loga delle emozioni di Stefano Paren (D’E*oris,
2016, 200 pp.) e Rudolf Allers psichiatra dell’uma-
no di Jorge Olaechea Cu*er (D’E*oris, 2013, 196
pp.).
Stefano Paren

Gli ar coli del Professor Echavarría - numerosi


ed a&nen a diverse tema che della psicologia
e filosofia - si possono visionare gratuitamente
sul portale www.academia.edu, alcuni dei quali
sono già sta trado& in italiano e pubblica gra-
tuitamente sul blog Psicologia e Ca*olicesimo
www.psicologiaca*olicesimo.blogspot.it.

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 72


Il “dottor” Tommaso d’Aquino

Segnalazioni

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 73


Laboratorio di Psicologia Cristiana
ˆ‰_‡WZ Š X[ W_‹\Z Œ_X [^XYX.

Il Laboratorio di Psicologia Cris ana è un


movimento di professionis che desidera
vivere l’unità tra la fede e la professione,
tra vita personale e professionale.
Promuove incontri, corsi di formazione e
convegni.
Favorisce l’edificazione di una vera e
propria psicologia ca*olica.

Visita il nostro sito!


www.psicologiacris ana.it

Nel prossimo numero...

Metanoeite 3
Gli a& del 1° Congresso Nazionale svoltosi
ad Assisi il 12 e 13 Maggio 2018!
E poi recensioni, segnalazioni e tanto altro.
Uscita prevista per l’autunno-inverno 2018.

Metanoeite - Rivista di Psicologia Cristiana 74

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