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Wait... I Remember... I started to remember ! I think it's finally over.

My theory is over.
https://youtu.be/ozPholpWbCw?t=172

Jojen reveals how it will end. He reveals how the Night King dies.
He is looking at his " Fingers ". Fingers full of fire... The Victory will be
achieved with the Right hand.

Azor Ahai must kill the Night King with the right hand. Remember this!
Jaime isn't able to use his right arm ! ( therefore he can't be Azor Ahai )
Jon Snow will have his right hand injured, forcing him to battle the Night King
with the left hand.
( again he is getting denied ). https://youtu.be/Fj3n87kvrl4?t=958

The leaks where completely true.. Until this last moment !!!
The final twist was written falsely. It has to be written falsely.. If you connect
all the dots you will see why.
Put all the details together and you will see it yourself, I swear.

It is Littlefinger.... It's the only choise.

For those who read this.. Remember this. Remember it very well.

Bran will see the black silhouette using the right hand in his previous visions...
That's the final catch.

I have completed all the evidence. There is nothing left.. All the details where
there..
I have shared it with you yet delete it, because I want few people to know if it
turns out like this.
Now I know, it is going to end like this.

The valyrian steel dagger will be dropped ! ( As the leaks say )


It will be used to kill the Ice-dragon... That would confirm that the dagger is the
Lightbringer sword.
Because in the books it is said that this sword was used to kill a beast or a
monster..
Littlefinger will pick it up..
And then boom.

Do not spread this information about Jojen.


I think it's finaly and safely confirmed..
Enjoy your Game of Thrones. That was my final evidence.?

10114715

Neoanagno

17140
Tra le baracche fatiscenti e ammassate di Heck Town, dove la povert� e l'istinto di
sopravvivenza sono tra le cose pi� note ad un individuo, mia madre mi diede alla
luce scalciando e urlando. Povero, denutrito e malconcio sin dalla nascita. Fu
questo il triste Natale di Varo, il mio Natale.
Di mio padre non conobbi mai nobili gesta, n� antenati rilevanti da cui rilevare
una qualche somma con cui campare. Era soltanto un disgraziato senza arte n� parte,
bravo soltanto a perdere i suoi soldi dietro il gioco d'azzardo. Mia madre non era
certamente da meno, ma quantomeno portava qualche soldo in casa facendo da
domestica, se questa era davvero la sua mansione.
Non appena ebbi l'et� per lavorare venni subito mandato in strada, consci che sarei
potuto diventare un ladruncolo senza futuro o un mendicante storpio, se le cose si
sarebbero messe male. Quali genitori permetterebbero un'atrocit� simile? Dei cani
senza ambizione, probabilmente. Fu la mia stessa intraprendenza a convincermi che
quella vita non era fatta per me e cominciai a sfruttare i miei piccoli ricavi come
mendicante per pagare una vecchia donna, cos� che potesse insegnarmi a leggere e a
scrivere. I miei genitori non vennero mai a sapere della mia spinta
"intellettuale", consapevole che avrebbero potuto ostacolare i miei piani per
fuggire via da quell'inferno di fame e miseria. Preparato a dovere, la signora mi
propose a suo nipote per farmi lavorare come manovale alla zona portuale, dove
avrei potuto scaricare merci dalle navi che provenivano dal mare orientale. Un
lavoro di certo poco proficuo, ma pur sempre meglio di rischiare la cella.
Abbandonai per sempre i miei genitori senza dir loro una parola, consapevole del
fatto che sarebbero stati soltanto una palla al piede. Da quel momento mi convinsi
che sarei rinato come uomo nuovo, con un nuovo nome e una nuova storia: Varo
Luciari.
Avevo diciassette anni quando cominciai il lavoro e ne passarono due prima di poter
scoprire gli intricati affari sottobanco che si effettuavano nella zona portuale di
Heck. Una parola giusta al compagno, una al responsabile del molo e un consiglio
concesso ad un mercante che stava per acquistare una partita di armi difettosa mi
diede la possibilit� di diventare un "referente non ufficiale" tra i mercanti che
animavano il porto. Di l� in poi fu semplice lasciare il molo come manovale e a
raggiungere i vertici organizzativi di ben quattro, riuscendo a tenere conto di
affari, quali navi arrivavano e quali lasciavano il porto. Fu proprio questa nuova
mansione a permettermi di vedere pi� soldi di quanti i miei genitori ne avessero
mai visto. Da quel momento ne passarono dieci di anni, fino a quando non trovai
un'altra interessante occasione per elevarmi ancora di pi�.
Fu l'arrivo di un vecchio uomo di nome Aurelion, trasferitosi dal continente
orientale, a suscitare la mia attenzione sul suo caso. Da tempo avevo assoldato un
paio di galoppini affinch� controllassero di nascosto gli averi di coloro che
raggiungevano il porto. Quando vennero a dirmi che l'uomo possedeva libri e strani
oggetti nella sua cassa mi convinsi che quello poteva essere un amico potente da
stringersi a s�. Ordinai ai miei uomini di rapinarlo la sera stessa e, quando ci�
stava per avvenire, raggiunsi la nave insieme alle guardie che io stesso avevo
chiamato. I galoppini furono subito arrestati e portati via, ma Aurelion fu grato
del mio prodigioso intervento. Scoprii che si trattava di un vecchio mago che aveva
l'intenzione di restare nel Faux per la vecchiaia, dopo una vita passata a
vagabondare in cerca di avventure. Lo convinsi dunque a insegnarmi i rudimenti
della magia e lui non esit� a condividere con me parte del suo sapere. Passarono
altri cinque anni, fino ad ora.
Lasciato il vecchio Aurelion in punto di morte, ormai vecchio e stanco, continuai
per qualche tempo a lavorare come supervisore degli affari portuali per conto dei
direttori, ma ero consapevole che quella strada mi avrebbe tirato via ancora troppo
tempo. Mi convinsi che per poter scalare la vetta avrei dovuto recidere questa vita
e che avrei dovuto osare pi� di chiunque altro abbia mai osato: puntai al potere
che la Chiesa avrebbe potuto offrirmi, consapevolmente o meno. L'unica istituzione
in grado di poter rovesciare o plasmare completamente la realt� di Heck, se solo
l'avessi indirizzata in tal senso. Se ci� fosse avvenuto, niente mi avrebbe
impedito di scalzare il trono di Heck ai principi e perch� no... niente mi avrebbe
impedito di prendere il Faux e innestarlo sotto il mio controllo.
*Una salamandra d'argento � disegnata alla fine della pergamena*

/Perfetto, eccoci qua <3


Premetto che ho voluto scrivere un riassunto della vita di Atarius. Forse � uscito
un tantino lungo, ma volevo rendere l'idea della psicologia del personaggio e
magari, tramite questo, lasciare decidere a voi dove potesse essere collocata
un'anima del genere x) Comunque, alla fine dei bg, c'� una sorta di piccolo recap
che spiega in soldoni!

[B]BG di Atarius[/B]

Atarius nasce a Lot una trentina d'anni fa, secondogenito di un'umile famiglia di
artigiani. I genitori morirono a causa dei continui attacchi degli orchetti di
Honorius e il bambino venne ritrovato da un anziano cavaliere di Themis: Xefion
Cordram. Il fratello maggiore, anche lui troppo piccolo per ricordare, venne preso
da un altro cavaliere, amico di Xefion.
I due fratelli vennero separati poich� Xefion riteneva che l'evento traumatico
avesse in qualche modo intaccato la psiche dei due bambini, sebbene queste evidenze
si sarebbero notate pi� avanti.
Atarius crebbe e con il tempo svilupp� una certa propensione al sangue e alla
morte, ma Xefion cerc� in tutti i modi di fargli apprendere l'arte della spada e il
senso dell'onore, cos� che potesse anche lui diventare un cavaliere di Themis. Dopo
numerosi fallimenti, una sera, Atarius non riusc� a trattenersi dall'uccidere un
uomo che aveva a sua volta ucciso una giovane ragazza, provando un immenso piacere
nel farlo. Xefion ne fu adirato a tal punto da morire per un attacco di cuore,
lasciando un Atarius adolescente da solo.
Da quel momento Atarius vag� per il granducato in cerca della sua strada, cadendo
tuttavia nelle trame di un demone chiamato Arkaius. Questo demone lo costrinse ad
agire come assassino ai danni del Clan Aerlinn, intenzionato a spazzarli via.
Insieme ad Atarius, un altro giovane umano venne catturato e costretto a quella
vita: Athal. I due umani cominciarono subito a creare scompiglio all'interno del
Clan elfico, attirando le attenzioni di un elfo di nome Spardas, guardia del corpo
del Governatore Cyb. Questo affront� Atarius e Athal e, dopo una breve lotta, la
storia del demone venne fuori e Atarius chiese aiuto a Spardas.
Fu proprio questa ribellione a permettere ad Atarius e Athal di essere perdonati
dal clan e addirittura essere considerati loro protetti in quella situazione,
aizzando le ire di Arkaius che si diresse alla magione del clan. Atarius e Spardas,
insieme, uccisero il demone in un tremendo scontro.
Da quel momento Atarius fu un uomo libero e pot� tornare alla sua vita solitaria,
ma l'amicizia con Spardas e con Athal - che divenne suo allievo e protetto -
cambiarono in buona parte la percezione del mondo di Atarius.
Un paio d'anni dopo quell'evento Atarius incontr�, durante un viaggio in direzione
del porto, una donna ferita di nome Beleny. Questa era stata attaccata da un demone
per una faccenda legata al passato della donna, ma Atarius la raccolse e la port� a
curarsi dai cerusici, ottenendo la sua fiducia. Con il tempo, Atarius e Beleny
s'innamorarono e l'uomo venne a scoprire che il demone, Militiades, era legato
all'anima di Arkaius e dunque si consideravano fratelli. Atarius si mise alla
ricerca del demone e, trovandolo, lo affront� definitivamente per allontanarlo da
Beleny una volta per tutte.
Tuttavia la felicit� di Atarius non dur� molto, poich� dal passato venne fuori il
fratello: Ermanes Cloverfield. Questo cerc� Atarius in lungo e in largo affinch�
potesse seguirlo nel loro retaggio di sanguinari assassini e carnefici, ma Atarius
si ribell� al suo stesso fratello poich� aveva conosciuto l'amore (Beleny) e
l'amicizia (Athal e Spardas). Ne scatur� un tremendo scontro, dove Atarius uccise
il fratello da poco ritrovato e creando un profondo disagio nell'uomo.
Atarius si convinse a quel punto di essere malvagio e part� per Mot, dove si
arruol� nella marina mottiana e fece la conoscenza della Stirpe dei Darkness Souls,
che lo presero sotto la loro ala protettiva a causa delle sue abilit� belliche.
Atarius perse cos� ogni legame con la convinzione che avrebbe portato soltanto
dolore a chi amava, cadendo tuttavia vittima proprio dell'essenza di Arkaius, che
in un momento di debolezza riusc� a controllare Atarius e a scacciare la sua anima
dal corpo. Da quel momento Arkaius guid� il corpo di Atarius per nove mesi, durante
i quali si spinse fino a Liffa con l'incarico di proteggere il Borgomastro
Kheruben, assegnatogli dai Darkness Souls.
Arkaius divenne il braccio armato di Liffa fino a quando non avvenne la decadenza
dello spirito, lasciando Atarius disorientato e confuso. Kheruben lo convinse a
restare e a continuare la sua vita a Liffa, offrendogli un lavoro e una casa.
Atarius accett�, ma prima era convinto con tutto s� stesso di dover affrontare un
ultimo viaggio prima di stabilirsi definitivamente a Liffa.
Atarius, probabilmente a causa della sua decadenza, era stato attratto dal bosco
dei lupi e fu incontrando due mannari, una coppia, che scopr� che il suo
temperamento era derivato da una discendenza mannarica, probabilmente risvegliata
dallo scompenso del suo corpo subito dopo la decadenza. Atarius incontr� gli
sciamani e tramite un rituale riuscirono a risvegliare la natura di licantropo,
dando ad Atarius una forza e un vigore che non avvertiva da tempo.
Il mannaro torn� a Liffa e l� incontr� di nuovo Beleny, divenuta oste durante il
suo breve periodo di assenza. Dopo qualche tempo d'incertezza i due tornarono
insieme, coronando il loro sogno d'amore con una promessa di matrimonio e la
nascita dei due gemelli: Dreyus e Arbell Cordram.
E gli anni passarono, almeno cinque, fino a quando Atarius non avvert� ancora una
volta Arkaius nei suoi sogni e nelle sue percezioni. Si convinse di dover
raggiungere la villa dei Cordram e affrontare lo spirito di Arkaius una volta per
tutte. Convinse Beleny a nascondere lei e i bambini in una localit� segreta,
sconosciuta anche a lui, per poi dirigersi a Lot per scacciare l'incubo di Arkaius.
Ovviamente fall�, riportando Arkaius su questo piano.

[B]BG di Arkaius [/B](ultimo anno)

Posseduto il corpo, Arkaius fu da subito un demone distinto da una bellezza fisica


dirompente e un senso della lussuria spropositato. Non era pi� il combattente di
tanti anni fa, convinto che quel corpo doveva essere sfruttato per traviare le sue
vittime, non dilaniarle. Raggiunse i Maghi della Notte e ne divenne allievo per
diversi mesi, convinto che quel potere avrebbe allietato il padre Simeht. Tuttavia,
questa strada fu fallimentare e il demone si rifugi� per un po' di tempo sul
vascello del fu Atarius, a riflettere.
Inutile dire che una profonda necrosi distrusse l'aspetto del bellissimo Arkaius,
considerandola una punizione imposta da Simeht per il suo fallimento nella ricerca
di un potere alternativo. Arkaius, furioso, si convinse di poter recuperare il suo
aspetto ricercando un altro tipo di potere, conoscendo poi i Necromanti.
Da quel punto la storia � semplice: Arkaius si convince di poter annientare il
confine tra vita e morte, potendo diventare immortale nello Spirito e nella Carne.
Questa concezione, tuttavia, gli sembr� blasfema a tal punto da poter aizzare
contro di s� la collera di Simeht. Sar� la sua morte, al bosco dei lamenti, a
convincerlo di una seconda punizione di Simeht e dunque di dover cercare una
scappatoia per non essere pi� vittima dello sguardo scrupoloso del Dio. Dio che
avrebbe voluto superare ad ogni costo.
[B]Ade[/B]

Essendo l'anima di Atarius cacciata in Ade, Arkaius la ritrova su questo piano come
fosse una sorta di eco, di distorsione della sua stessa essenza. Proprio da questa
considerazione, Arkaius cerca in qualche modo di fondere la sua anima con quella
dell'uomo, cos� da creare un'entit� terza capace di sfuggire alle grinfie di
Simeht. Cos� facendo, ovviamente, la natura demoniaca di Arkaius andr� a perdersi
definitivamente e il corpo torner� ad assumere un aspetto piacente, non turbato
dalla punizione del Dio: Varo, la terza via.

[B]PICCOLO RECAP[/B]

Atarius era un uomo sostanzialmente buono, afflitto da tutte le morti che si era
lasciato alle spalle e consolato soltanto dall'amore di Beleny e da quello dei suoi
figli. Malgrado il suo carattere schivo e poco paziente era solito aiutare il
prossimo, soprattutto Liffiani o loro alleati. Era un convinto credente di Themis,
sebbene fosse convinto di averne perso il favore a causa di tutto il sangue che
aveva versato.

Arkaius viveva un forte conflitto con la figura di Simeht, considerandolo un padre


severo e da cui ricevere attenzioni. Fu proprio questa mancanza e la serie di
punizioni a convincere il demone di poterlo superare, cercando nella Necromanzia un
nuovo potere da sfruttare contro tutto e tutti, persino contro un Dio.

Dalla loro presunta fusione, nascer� Varo, un mix dei loro caratteri e dei loro
ricordi. (ovviamente Arkaius ha tutti i ricordi di Atarius per anatomia, ma li
rivedr� sotto una nuova chiave).

Grazie e spero di non farvi pentire della scelta <3

...::[ 178cm x 75kg ]::...

...::[ La Terza Via ]::...

Era un uomo non troppo alto, magro e fin da subito si poteva intuire che il suo
corpo non era abituato alla battaglia. Una figura che non emetteva rumore mentre si
muoveva tra le genti del granducato, indossando lunghi abiti di velluto scuro e un
cappuccio che nascondeva il suo volto. Ma qual era il suo volto?

Era scarno, pallido e dall`aria severa. I suoi lineamenti erano affilati come un
rasoio e incorniciati da lunghi capelli tirati indietro, di un castano scuro. I
suoi occhi erano piccoli e scuri, capaci di trasmettere un gelo che faceva
accapponare la pelle. Ma era la sua barba incolta, soprattutto quella a rendere il
suo volto una maschera di seriet� e sfiducia.

Sembrava essere sempre sull`orlo della malattia, ma la sua forza stava proprio nel
suo giocare con la Morte.

Fu Atarius, uomo devoto a Themis e alla sua famiglia,

Fu Arkaius, abbietto figlio di Simeht segnato dal suo aspetto orrido,

Le due anime, adesso, sono diventate una.

NEUTRALE

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