L'IPOCRISIA - ovvero l'arte di arrivare ad un obiettivo, simulando altri interessi, magari di più alto valore etico, si ritrova spesso in

politicanti che prima dell'interesse pubblico e comune, si muovono su antichi rancori e componenti personali irrisolte.

L'ETICA politica dovrebbe servire a tenere la rotta del bene comune e popolare e non delle dispute personali.
Generalmente gli IPOCRITI vorrebbero servirsi degli "UTILI IDIOTI" per raggiungere palesemente i loro scopi.
MORALE!! ..noi non siamo "UTILI IDIOTI", ci siamo lasciati alle spalle rancori e ipocrisie e L'ETICA del bene comune è la nostra
PRASSI politica.

Chi avesse dunque fantasticato di "USARE" il nostro voto per "ANTICHI RANCORI" appellandosi ai "DURI E PURI", si metta pure il
cuore in pace e cerchi da qualche altra parte..
Da NOI si cresce e ci si confronta per costruire un'altra politica, se qualcuno vuole sfiduciare il sindaco "Lo FACCIA",è nelle regole
del gioco!!
Ma non chiedete a noi di dare l'ultima spinta, sperando nei VECCHI E RABBIOSI COMPAGNI!

NUOVO MUNICIPIO SINISTRA GARGNANESE si confronta con tutti ma non si fa guidare da nessuno.
La redazione

I PANNI SPORCHI LAVATEVELI A CASA VOSTRA

Di Fabrizio Silvestri

Dopo il nostro voto favorevole dato in consiglio co-
munale il 28 09 2010 Riguardante la costruzione di
una piscina pubblica, constatiamo che il clima politi-
co e sociale gargnanese è cambiato (in peggio).
Semplice constatazione? Normale dinamica politica?
Diversità di opinione? Secondo noi nulla di questo.
La nostra scelta (peraltro abbastanza scontata per un
gruppo di sinistra) di appoggiare finalmente la realiz-
zazione di una struttura sportiva, pubblica, quindi usu-
fruibile da chiunque, lontana nei tempi e nei modi da
una vecchia concezione del sociale e del turistico
(come primo esempio ci viene in mente il porto Bo-
gliaco 2000), che ha caratterizzato Gargnano negli
anni passati, è stata oggetto di una vera e propria cam-
pagna politica denigratoria. L’aggressione verbale
subita al termine di alcuni consigli comunali ad ope-
ra di consiglieri della minoranza ed ultrà leghisti ci ha
lasciato basiti. Ci è stato urlato che il nostro voto fa-
vorevole ha indebitato il paese per i prossimi 20 anni;
ad urlarlo erano coloro che hanno progettato, finan-
ziato, e fatto la famosa “piazza con le palle”, ve la ri-
cordate? Marmi padani che nell’arco di due anni si
sono sgretolati al sole, investimento tanto oneroso
quanto fallimentare.
Parte di “centrosinistra” invece ci redarguiva con toni
gravi e provocatori che l’aver votato l’adozione del
nuovo PGT non è di sinistra (il che detto da chi, pur di
avere una labile speranza di vittoria, ha tentato di fare
una lista comune con la lega nord, ci onora.).
Questi (apparentemente) gesti spontanei di “stizza” ci
hanno un po’ sorpreso, ma tuttavia sono comprensibi-
li se fatti da chi, risaputamene, antepone i rancori per-
sonali all’azione politica vera, disinteressata e limpi-
da. Rileggendo i programmi elettorali depositati uffi-
cialmente in campagna elettorale e consultabili sul
sito internet del comune di Gargnano spicca una vera
e propria chicca: negli intenti di Gargnano Futura (la
lista di Galloni per capirci) si parla di una “vision”
futura di Gargnano, e lo si immagina come un ►
“I panni sporchi lavateveli a casa vostra” continua a pagina 2
 “I panni sporchi lavateveli a casa
vostra” segue da pagina 1
◄ “poets village”, un grande vil-
laggio turistico con enormi sbocchi
turistici. Rileggendo, ci doman-
diamo se Gargnano futura inten-
desse, sognasse ( negli anni 2000),
un moderno e funzionale villaggio
turistico senza una piscina per i
villeggianti, oppure, la “vision”
privilegiasse centinaia di piccole
piscine private:ad oggi, visto la
posizione presa in consiglio, un
terribile dubbio ci pervade.
Ciò che, però,davvero ci ha colpito
ed offeso, è stata la reazione di
alcuni cittadini più o meno cono-
sciuti: le svariate scritte offensive
e diffamatorie pasticciate a penna-
rello su volantini da noi affissi,
lettere inviateci da vecchi ammini-
stratori che con Scarpetta hanno
conti personali sospesi, le deni-
grazioni quotidiane che chi fa par-
te del nostro gruppo ogni giorno
sente ventilare agli orecchi.
Un clima, insomma, non degno di
un paese civile. È un’aberrazione
sentirsi rimproverare di aver salva-
to il Sindaco proprio da chi, questo
Sindaco l’ha votato. Molti che
hanno votato Scarpetta ed ora lot-
tano come dei moderni Che Gue-
vara contro la piscina, forse do-
vrebbero pensare che la piscina
verrà fatta proprio perché loro l’-
hanno votata, votando il program-
ma elettorale dell’amministrazione
attuale. Le motivazioni che hanno
portato il Nuovo Municipio Sini-
stra Gargnanese a volere una pi-
scina comunale a Gargnano sono
profondamente motivate e coerenti
con ciò che il gruppo chiede da
anni: spazi pubblici e sociali, spor-
tivi e ludici, punti di incontro e
formazione fisica ed intellettuale
ove ci si possa trovare e frequenta-
re senza dover per forza entrare in
un bar. È questo abbiamo sempre
chiesto, ed è in questa ►
“I panni sporchi lavateveli a casa
vostra” continua a pagina 3
I PANNI SPORCHI
LAVATEVELI A CASA VOSTRA
Di Fabrizio Silvestri a pag. 1,2,3
______________________________
PGT E... VECCHI MERLETTI
Di Mauro Bommartini a pag. 4
____________________________
O.G.M OCCHIO
GASTRONOMIA MORTALE
Di Frida Shennach a pag. 5
____________________________
DI QUANDO…
Di Sergio Cozzaglio a pag. 6
____________________________
L’ITALIA E IL NUCLEARE
UN TRANQUILLO CONSIGLIO IMPARZIALE
COMUNALE DI PAURA Di Roberto Meregalli a pag. 22, 23
Di Mauro Bommartini a pag. 7 ____________________________
______________________________ PER NON DIMENTICARE…
LETTERE DAI PARTIGIANI
COMMENTO DI UN CITTADINO A pag. 23
DI SINISTRA ____________________________
Di Antonio Baccoli a pag. 8, 9 UNA STORIA DI NOME
____________________________ SINISTRA
Di Luigi Lacquaniti a pag. 24, 25
UNA STORIELLA PICCOLA
PICCOLA… COME IL MONDO ____________________________
Di Fabrizio Silvestri a pag. 10, 11 LA DENUNCIA
____________________________ Di Lisa Cesco a pag. 25
IL METODO BOFFO ____________________________
APPLICATO AD UN’INTERA COMUNICAZIONE DA IL
CATEGORIA NUOVO MUNICIPIO
A pag. 12, 13 A pag. 26
____________________________ ____________________________
NASCE GAS—OLIVA PADRE ZANOTELLI AI
Di Sara Chiarello a pag. 14, 15 CATTOLICI
____________________________ Di A. Tor. pag. 27, 28
LA TRAVE NELL’OCCHIO ____________________________
Di mauro Bommartini a pag. 16
____________________________
CINEMA DAL MONDO: IL
PIANETA VERDE
Di Ciprian Caldare a pag. 17
____________________________
PER GLI SMEMORATI…
Di Mauro Bommartini a pag. 18,
19
____________________________
IL RUOLO DEGLI
INTELLETTUALI E LA
FABBRICA DEL CONSENSO
Di Gianluca Gianelli a pag. 20
____________________________
COMUNICATO DA IL NUOVO
MUNICIPIO
A pag. 21
“I panni sporchi lavateveli a casa vostra” segue da pagina 2
◄ direzione che intendiamo proseguire.
Per quanto riguarda i consiglieri di maggioranza che
hanno votato contro il programma per cui sono stati
eletti, il discorso ci pare diverso. Può succedere di
pentirsi, di capire in ritardo che una cosa che 2 anni
fa sembrava giusta ora sembri sbagliata, ma che que-
sta crisi di coscienza venga,(guarda a caso), ai com-
ponenti della stessa area politica (UDC) , è abbastan-
za inverosimile. Parliamo fuori dai denti: secondo
noi, la piscina è stata un grande pretesto. Lo scopo
primo è molto più politico, ossia fare cadere l’ammi-
nistrazione attuale; una mossa politica studiata ma
mal calcolata. Destituire il Sindaco avrebbe reso feli-
ci alcuni acerrimi avversari, ma avrebbe comportato
il commissariamento del comune per 6/7 mesi, quin-
di nuove elezioni alle quali avrebbe diritto di candi-
datura- pensate un po’-anche Scarpetta, ed ulteriori
4/5 mesi per far ripartire la nuova amministrazione;
un anno in cui Gargnano sarebbe rimasto bloccato a
discapito, solo ed unicamente, dei cittadini.
Tutto questo solo perché Scarpetta è antipatico? Noi
non ci stiamo.
Riteniamo inoltre vergognosa la forte pressione
che il nostro consigliere Mauro Bommartini ha
dovuto subire e che, visti i presupposti, presumi-
bilmente subirà anche in futuro.
Questo assurdo clima e l’instabilità politica che da
esso deriva, purtroppo ci hanno spinto ad astenerci
nell’ultima votazione avvenuta in consiglio comuna-
le; continuiamo a sostenere che il progetto pre-
sentato fosse valido ed utile a Gargnano, ma le dia-
tribe interne alla maggioranza e quindi l’insicurezza
politico-amministrativa, non ci permettono di soste-
nere (compito tra le altre cose non nostro) una situa-
zione confusa e poco chiara.
Per noi il nostro voto ha sempre avuto una grande
importanza, sia quando era contro tutti, sia quando
era unanime alla maggioranza. Ogni voto dato da
Bommartini è un voto espresso dall’intero gruppo
del Nuovo Municipio, quindi discusso e ragionato
non tenendo da conto delle contorte dinamiche e
dei giochi di palazzo che ultimamente interessano
trasversalmente le parti politiche ed i gruppi consilia-
ri… quindi è a questi che ci rivolgiamo: i panni
sporchi lavateveli a casa vostra! ■

Per scriverci…
Volete mandarci articoli, critiche, o complimenti?
Inviate le vostre mail all’indirizzo di posta elettronica si.lotta@alice.it e se non avete internet po-
tete scriverci a : “Nuovo Municipio C/O Bommartini Mauro, Piazza Villa n°1, 25084
Gargnano (BS)”
Altrimenti visitate il nostro blog su :http://blog.libero.it/NuovoMunicipio oppure… cercateci su
Face Book digitando semplicemente “Nuovo Municipio Sinistra Gargnanese”

Nella redazione de “Il Nuovo Municipio” ci sono: Mauro

Bommartini, Fabrizio Silvestri, Carlotta Bazoli, Marco Tonoli,
Simon Dati, Antonio Baccoli, Ciprian Caldare, Frida Schennach,
Sara Chiarello, Roberto Mattioli, Fabrio Gandossi, Leila
Bonacossa, Umberto Batticciotto, Maura Samuelli, Roberto
Lonati.

La vignetta a pagina 16 è di Simon Dati

La parte grafica è curata da Carlotta Bazoli

Hanno collaborato: Sergio Cozzaglio, Gianluca Gianelli, Luigi

Lacquaniti
 Di Mauro Bommartini
Sul PGT ci siamo pronunciati più volte. Abbiamo
valutato positivamente l’intero documento, gli a-
spetti generali ed intenzionali del lavoro fatto dall’-
amministrazione comunale e dai tecnici predisposti.
Abbiamo dato molta importanza al fatto che siano
stati evitati pericoli di devastazione territoriale, e in
questi tempi di crisi non è poco riuscire a non sven-
dere il territorio per “un piatto di lenticchie” (leggi
oneri di urbanizzazione). La più grande risorsa gar-
gnanese sta tutta nella sua particolarità geografica,
mantenerla “in potenza” significa dare speranza ai
giovani e giovanissimi di oggi di avere un futuro nel
nostro comune. Starà alla buona volontà dei futuri
amministratori coglierne e svilupparne intelligente-
mente le sue potenzialità, mentre di territori “morti e
sepolti sotto montagne di appartamenti e
“residence” non saprebbero più cosa farsene. Già
Gargnano, nei decenni precedenti, ha potuto assiste-
re al “saccheggio” dei “rustici”, dei terreni coltivabi-
li, degli angoli più caratteristici e suggestivi. A favo-
re di stranieri facoltosi che hanno si tenuto “in ordi-
ne” il nostro prezioso entroterra, ma hanno tolto
possibilità ai residenti. Possibilità abitative e lavora-
tive. Da allora è iniziato lo svuotamento del Comu-
ne soprattutto da parte delle giovani coppie. Gargna-
no non è stato in grado di sfruttare gli anni migliori
per uno sviluppo turistico equilibrato e sostenibile e
che avesse una ricaduta positiva sulle finanze dei
gargnanesi. Questo in parte dovuto al blocco politi-
co sociale (parrocchia-albergatori-proprietari terrie-
ri-DC) nonché alla scarsa lungimiranza se non me-
diocrità degli amministratori che si sono succeduti
alla guida del paese negli ultimi decenni. Risultato:
le famiglie gargnanesi stentano a mantenere uno sta-
to di welfare tale da poter sviluppare il proprio
“bene”. Quindi a volte diventa più comodo
(conveniente?) vendere al
miglior offerente, quasi sem-
pre “foresto”. La crisi econo-
mica sta mettendo tutti a du-
ra prova, avere un tessuto
economico alternativo avreb-
be potuto rendere i tempi
meno difficili. Un protrarsi
della crisi (cosa praticamente
sicura) metterà a dura prova
il nostro tessuto commercia-
le, turistico ed artigianale,
settori troppo deboli e dipen-
denti da pochi mesi di effetti-
vo lavoro. Manca soprattutto uno spazio per un polo
fieristico, (ci viene in mente subito il futuro utilizzo
della ex caserma Maiolini, potrebbe riparare in parte
a ciò che non è potuto nascere alla ex Società Lago
di Garda), che legato ad un Centro Congressi ed al-
l’Università di Milano possa movimentare i lunghi,
bui e vuoti mesi invernali.
Ma torniamo al nostro PGT. Siamo dispiaciuti con
noi stessi per non aver terminato il nostro lavoro
riguardo le osservazioni da proporre allo scopo di
migliorarlo o correggerlo. Ci siamo divisi il lavoro
da fare ma abbiamo terminato fuori tempo massimo
(12 novembre). Abbiamo, però, avuto l’occasione di
leggere quelle presentate da Gargnano Futura
(gentilmente inviataci via e-mail) e quelle presentate
dal Comitato “Per Gargnano Storica” (pubblicate sul
sito web omonimo). Complessivamente due ottimi
lavori che dovrebbero, se adottati con intelligenza,
migliorare il documento finale. Ancora di più, dopo
una ripassata alla proposta del PRG (quella dell’am-
ministrazione, per intenderci) e viste le osservazioni
(solo quelle sopra indicate) rimane un mistero (per
noi ingenui!) la pantomima inscenata nel Consiglio
Comunale di luglio, dove era prevista l’adozione del
PGT, dove noi abbiamo espresso voto favorevole
dopo aver avuto forzature per uscire dall’aula consi-
liare e dove, a fine Consiglio siamo stati oggetto di
calunnie e comportamenti da psicolabili. E dove ci
siamo accorti che molti avevano intenzione di usarci
per i propri scopi, come chiaramente verrà alla luce
nel Consiglio Comunale di settembre, con il voto
contrario di parte della maggioranza e parte della
minoranza, (solo il nostro voto a favore) sul
“Bilancio”, pretestuosamente giustificato da una
non meglio precisata “insostenibilità” dell’opera
detta “Piscina comunale”. Concludendo pensiamo
che il nuovo PGT sia un
buon documento, rispettoso
del territorio e delle sue pe-
culiarità, noi continueremo a
lavorare come abbiamo fatto
fino ad ora, affrontando via
via le problematiche che
vengono a maturazione (e il
futuro ne avrà parecchie)
senza troppi “grilli per la
testa”.
Hasta la victoria siempre!

Negli ultimi anni si è spesso sentito parlare di OGM, con
pareri completamente opposti tra loro. Alcuni dicono che
sono la soluzione contro la fame nel mondo; queste piante
grandiose danno più frutti e sono molto resistenti. La cosa
mi sembra un’ottima soluzione, in poca terra c’è più rac-
colto, poi immaginavo le banane resistenti al freddo che
possono crescere sulle Alpi, agevolando i prodotti a chilo-
metri zero.
Purtroppo appena ho indagato più a fondo ho capito che la
mia era un’illusione. Quando si parla di piante resistenti, si
intende contro gli erbicidi: geni di batteri vengono introdotti
nel DNA delle piante in modo che possano tollerare forti
dosi di erbicidi (il Round Up) quindi i prodotti OGM spesso
ne contengono residui elevati.
Se è vero che le piante geneti-
camente modificate producono
più frutti, è altrettanto vero che a
volte l’abuso di erbicida favori-
sce la crescita di alcune erbac-
ce, come è avvenuto in Geor-
gia, dove i coltivatori hanno ab-
bandonato 5000 ettari di terreno
coltivato con soia transgenica e
ce ne sono altri 5000 a rischio,
perché l’erbicida Round Up a
base di glifosfati, si è dimostrato
impotente contro l’amaranto,
agevolando la crescita di que-
st’ultima, rendendo la terra inuti-
lizzabile e distruggendo le altre
piante.
Cosa da non sottovalutare le piante transgeniche sono
sterili e la vendita di semi è di monopolio del gigante agro-
alimentare Monsanto che ne decide i prezzi spesso troppo
elevati per i piccoli produttori che se iniziano questo tipo di
coltivazione, non possono facilmente tornare alla classica,
per l’impoverimento del terreno dato dall’abuso di erbicidi
e pesticidi. Partendo da questi presupposti i benefici del
transgenico mi sono sembrati inutili, ma il peggio l’ho capi-
to leggendo gli unici risultati degli studi fatti sul consumo di
tali prodotti.
Il team di ricercatori russi, guidati da Alexey V. Surov, ha
infatti concluso uno studio sui criceti alimentati con soia
OGM; i risultati sono estremamente preoccupanti: aumen-
ta la mortalità dei piccoli e a partire dalla terza generazio-
ne gli animali diventano sterili. Come se non bastasse,
sempre a partire dalla terza generazione, i criceti presen-
tavano anche la crescita di peli all’interno della bocca
(fenomeno rarissimo ma apparso più frequente negli ani-
mali nutriti con soia OGM). Surov ha diviso i criceti in quat-
tro gruppi: uno era nutrito senza soia, un altro con soia
(Occhio Gastronomia Mortale)
Di Frida Shennach
non OGM, il terzo usava soia OGM e il quarto era alimen-
tato con soia OGM in grandi quantità. Surov ha poi sele-
zionato alcune coppie per ciascun gruppo, che hanno ge-
nerato altri cuccioli. C’erano 52 cuccioli nel gruppo di con-
trollo e 78 nel gruppo non OGM. Nel gruppo con soia
OGM sono nati solo 40 piccoli e di questi il 25% è morto,
mentre nei primi due gruppi la mortalità non ha superato il
5%. Nel gruppo alimentato con grandi quantità di soia
OGM sono nati 16 cuccioli; il 20% è morto e molti sono
risultati sterili.
Un’altra scienziata russa, Irina Ermakova, ha condotto uno
studio alimentando ratti maschi con soia OGM, osservan-
do una mortalità dei piccoli del 55%.
Uno studio del governo austria-
co ha dimostrato che più si dava
da mangiare mais OGM ai ratti,
più aumentava la sterilità e i
nuovi nati erano più piccoli. Un
agricoltore dello Iowa, Jerry Ro-
sman, ha avuto notevoli proble-
mi con maiali e mucche che
erano diventati sterili e avevano
false gravidanze proprio a cau-
sa dell’alimentazione a base di
mais OGM. In India un team di
ricercatori ha riportato che i bu-
fali che mangiavano semi di
cotone geneticamente modifica-
to, soffrivano di sterilità, aborti,
nascite premature e numerose
morti misteriose in bufali sia
giovani che adulti.
Anni fa Greenpeace è venuta in possesso di un rapporto
che Monsanto aveva tenuto segreto e che riferiva gli effetti
deleteri sui topi che consumano mais OGM MON863, il
quale produce la tossina Bt che ha la funzione di proteg-
gere la pianta contro i parassiti. Questa tossina è ritenuta
anche responsabile dell’allarme moria delle api, poiché
provocherebbe una degenerazione intestinale irreversibile
e disturbi dell’orientamento. Il MON863 contiene anche un
controverso gene di resistenza agli antibiotici è contenuto
anche nella nuova patata autorizzata dall’Unione Europe-
a… e cosa accadrà quando questa nuova varietà alimen-
tare entrerà nella nostra catena alimentare? La resistenza
agli antibiotici si trasmetterà anche negli animali e nell’uo-
mo?
Alla luce di questi fatti, gli alimenti geneticamente modifi-
cati mi sono sembrati un ottimo veleno per topi più che del
cibo… e più che per risolvere la fame nel mondo l’OGM mi
sembra la soluzione per la sovrappopolazione mondiale.
Peccato che non ci mettano al corrente di ciò! ■
 Di quando…
Di Sergio Cozzaglio

Di quando la legna s’era tagliata tutta, le colline a estero dove ti pagano bene e, se ci sai fare, qualche
lago e l’interno e le valli e i fianchi più ripidi dell’- soldo lo metti da parte.
entroterra, che già per natura richiedevano fatica – e E poi l’America, che è lontana ma i primi che sono
molta! – per offrire un carro o una slitta di tronchi; partiti scrivono che si può far fortuna.
bene, ora potevano darti, sì e no, di che riscaldarti E si lasciano affetti e famiglie, tutta una vita quoti-
l’inverno. Figurarsi venderla, la legna, e riempire il diana.
portamonete.
Di quando l’allevamento non era per tutti; e chi li Poi torni, se torni, e i più qualcosa hanno guadagna-
aveva i soldi per comprare più di quei pochi animali to. E ci sono le fabbriche dove lo stipendio è buono
che sfamavano la famiglia? E i prati su cui pascolar- e, dopo due guerre, c’è solo da costruire.
li e fare fieno? Figurasi vender carne e formaggi e E pure qualcuno che difenda i tuoi diritti.
riempire il portamonete.
Di quando era un lusso avere un padrone che ti pote- Poi passa il tempo, e la pancia è piena. Anzi, troppo.
va pagare lo stipendio, che lavorare come un asino Ma le necessità non hanno freno. Un’auto non basta,
per poco non era un problema ma un modo per dar la casa serve grande e i figli hanno tante necessità.
polenta alla famiglia. Figurarsi se tutto il paese pote-
va vivere da operaio o bracciante. Insomma, dipen- Ciò che c’hai, temi di perderlo. E allora serve qual-
dente. cuno che te lo protegga. Il lupo sta alla porta, mica
Di quando l’ennesima cretinaggine umana (per la ci si può permettere che l’ultimo arrivato pretenda
gente comune, mica per quelli che la guerra la pro- qualcosa! Quello che abbiamo ce lo siamo guada-
gettavano) portò qualche soldo; che le trincee e le gnato.
mulattiere per i cannoni le si dovevano costruire.
Ma, se in famiglia andava bene, i maschi dopo qual- Eccoci ad oggi: forse che le scelte politico-
che anno ritornavano. E interi. Figurarsi se questa economiche imposteci, anche con la nostra approva-
guerra poteva riempire le tasche. zione elettorale, sono espressione di una naturale (o
innaturale) fase vichiana? Forse che la chiusura in se
E allora ci capitò di seguire quell’istinto che, qual- stessi, il razzismo, il berlusconesimo (non inteso
che tempo addietro, ci allontanò dalla culla della come avversione al tipo) sono il prezzo da pagare
civiltà: la vocazione alla ricerca di una vita migliore. per la società attuale?
Che si deve ben distinguere dalla poco sana sete di Si consideri, però, valore e fortuna il tentativo di
possesso che pare essere il passo successivo. Ma andare controcorrente, il quotidiano impegno, l’e-
questo è un altro tema. sercizio della memoria e della solidarietà. Per quan-
to ci è possibile. ■
E allora ascia e segone in spalla, verso i boschi all’-

Il 25 novembre scorso si è tenuto
l’ultimo consiglio comunale (in sen-
so cronologico). Nell’ordine del
giorno era previsto l’Assestamento
di Bilancio (punto 2), il Piano per il
diritto allo studio 2010-2011 (punto
3) e la proposta di formare una
commissione per seguire i lavori e
gli sviluppi della piscina comunale
(punto5). Durante la serata l’asses-
sore Bruno Bignotti ha esposto le
sue perplessità sulla regolarità dei
metodi usati dall’amministrazione
nel presentare le domande alla Re-
gione per l’approvazione e il finan-
ziamento del progetto denominato
“obiettivo 2”. E quindi la possibilità
che il finanziamento venga revoca-
to, lasciando le spese sostenute fino
a quel punto a carico del Comune.
L’”obiettivo 2” è il progetto genera-
le finanziato con 4 milioni e mezzo
di euro dalla Regione Lombardia e
che comprende il polo scolastico +
piscina comunale, ma non solo.
Dopo le repliche di Albini
(Bilancio), Bertella (Istruzione),
Villaretti (Lavori Pubblici) ed il Sin-
daco, i quali hanno ragionevolmen-
te difeso l’operato dell’amministra-
zione, si è deciso di votare l’assesta-
mento di Bilancio e poi di sotto-
porre a votazione anche un docu-
mento firmato da Bignotti, Caldera
e Giambarda, ma nei fatti redatto
insieme a Galloni di Gargnano Fu-
tura e con l’avvallo della Lega. Il
documento chiede di stralciare
(togliere di mezzo) il progetto pisci-
na dal Bilancio, quindi nei fatti far
cadere l’intero progetto, il finanzia-
mento regionale e probabilmente
la legislatura. Ma la situazione “in
campo” sembra cambiata, tra i fir-
matari del documento manca quel-
la di Stefano Dal Pozzo, il quale
sembra aver ripensato alla sua deci-
sione presa durante il Consiglio
Comunale di fine settembre di vo-
Di Mauro Bommartini
tare contro la sua stessa maggioran-
za. La nostra “tensione” a questo
punto si allenta un poco, ci sentia-
mo alleggeriti di un peso che grava-
va sul nostro groppone, ogni giorno
di più, anche perché ogni giorno
qualcuno contribuiva a farne cre-
scere il peso.
I giorni precedenti il Consiglio ci
siamo più volte incontrati per deci-
dere il dafarsi e non è stato sempli-
ce arrivare ad una posizione da so-
stenere fino in fondo. Ci siamo
presentati la sera del 25 con l’inten-
zione di ribadire chiaramente il
nostro giudizio sostanzialmente
positivo riguardo il lavoro fin qui
svolto dall’amministrazione
(progetto piscina incluso), ma in-
tenzionati ad astenerci in occasione
del voto, chiedendo alla maggioran-
za un’assunzione di responsabilità
nell’interesse di tutti i cittadini ed il
rispetto del nostro lavoro e del no-
stro ruolo che orgogliosamente e
con convinzione consideriamo
molto più costruttivo di tanti gio-
chetti alla Houdini. In cuor nostro
abbiamo confidato in qualche ri-
pensamento dei “ribelli”, rischian-
do, dal momento che continuiamo
a ritenere che il lavoro in corso di
questa amministrazione non meriti,
nel suo complesso, un giudizio ne-
gativo tale da richiedere l’interru-
zione del mandato e nuove elezio-
ni. A meno che non ci sia malafe-
de, ma questo non lo vogliamo
nemmeno pensare.
Alla fine tutto è andato per il me-
glio (sempre secondo noi), bene
dunque? Non proprio. Durante la
discussione l’assessore Bignotti ha
legato il suo futuro impegno ammi-
nistrativo all’esito del voto sul do-
cumento da lui presentato. Il docu-
mento non è stato approvato ma le
dimissioni di Bignotti non sono
una buona cosa, nessuno ha messo
mai in discussione l’onestà e la
buona volontà di Bruno, anzi, la
sua presenza nell’esecutivo deve
rimanere come garanzia per tutti. E
viste le sue nobili e legittime aspira-
zioni politiche non c’è miglior mo-
do che rimanere al proprio posto
continuando a lavorare con lo stes-
so impegno, la stessa serietà, la stes-
sa passione dimostrata fino ad ora
per raccogliere frutti in futuro.
Quindi ci auguriamo che le dimis-
sioni di Bignotti rientrino e che
anche da parte del Sindaco ci sia
quel giusto equilibrio che permetta
alla nostra comunità di trarre bene-
ficio dal buon lavoro dei suoi am-
ministratori.
Superato lo scoglio “Bilancio” il
Consiglio Comunale è proseguito
con l’approvazione del Piano per il
Diritto allo Studio 2010/11. Un
ottimo lavoro dell’assessore all’i-
struzione Fernanda Bertella appro-
vato all’unanimità. Per finire per
quanto riguarda la nostra richiesta
di formare una commissione di
garanzia per la Piscina Comunale,
il Sindaco si è detto disponibile a
convocare a breve tempo i capo-
gruppo per iniziare a formare la
commissione stessa. ■
 Commento di un cittadino di sinistra
(non centro sinistra) alle ultime elezioni
Di Antonio Baccoli
L’autore ha scritto questo articolo alcuni mesi fa, immediatamente dopo le ultime elezioni regionali, pertanto si scusa con i
lettori se le tematiche trattate potranno, in parte, sembrare “datate”.
Ed anche dopo queste elezioni siamo di nuovo qui a
leccarci le ferite, se non fosse per quella Puglia che
per lo meno ci lascia sperare, la sinistra non esiste-
rebbe quasi più.
Chi dice di su, chi di giù ma alla fine credo di non
sbagliarmi di molto.
Purtroppo credo che , al di là dei problemi di infor-
mazione deviata, di disinteresse generalizzato verso
la politica (per certi motivi anche a ragione), per di-
visioni varie nel nome dell’unità e dell’uguaglianza,
il problema vero sia sociale.
A parer mio la società italiana di
oggi è assolutamente individuali-
sta, per diversi motivi.
Perché gli hanno fatto credere
che pensare solo a se stessi è più
facile, perchè la vita è sempre
più veloce (non si mangia più
assieme non si ha tempo per par-
lare si abbandonano i figli davan-
ti al computer ecc ecc) è più co-
modo,ed è più semplice non ra-
gionare per risolvere i problemi
(chiaro è che come individualisti
comprendo anche gli elettori di
sinistra ed i non votanti).
Dei cittadini cosi soli a cosa possono essere sensibi-
li, secondo me alla paura ed alla smania di potere.
Aver paura del diverso, essere sempre meglio del
vicino di casa, di essere sempre più simili alle icone
della televisione e vari (veline, attori di telenovela,
figli di industriali nullafacenti) ad essere super ag-
giornati in cazzate varie (video poker, facebook vi-
deogiochi e chi più ne ha più ne metta) perchè in
questi caso non occorre parlare con nessuno e con-
frontarsi men che meno e ci si può sentire dei cam-
pioni.
Tutto questo deve essere raggiunto in fretta, senza
farsi problemi di morale di buon gusto e di rispetto
per il prossimo.
Non a caso se parli di personaggi che una volta sa-
rebbero stati considerati disonesti (almeno spero)
oggi sono detti i furbi, quelli da imitare quelli che ce
l’hanno fatta.
In una situazione sociale a parer mio di questo tipo,
i partiti che ovviamente vincono sono partiti che ca-
valcano questi (valori) , “soluzioni rapide”, grandi
promesse, da raggiungere in qualsiasi modo e senza
nessun ritegno.
Mi permetto di dire che secondo me, non a caso in
questo contesto, chi ha capito tutto sono partiti come
la Lega lombarda il Pdl ed anche l’Italia dei valori
come perfetto oppositore. Sul PD non mi esprimo
perché non riesco a capire cosa voglia fare. La Lega
per esempio cavalca le senzazioni di questo tipo di
società (tanto di cappello).
Problema immigrazione : li man-
diamo a casa
Sud in difficoltà: dividiamo l’Ita-
lia
Problema ambientale: Basta ce-
mento (cadendo ahimè talvolta in
contraddizione ma la società non
lo nota o se ne frega, a meno che
non sia interessata nel privato)
Problemi con la morale cattolica:
abbiamo i nostri valori cristiani
(sappiamo noi cos’è la religione
non il papa)
Il Pdl completa l’opera in altri
settori
Mancano soldi : facciamo dei
tagli
La scuola statale non funziona: facciamola privata
La sanità ha dei buchi economici: tagliamo gli
“esuberi”
Troppi edifici abusivi: facciamo un condono
Ops cede il terreno: c’è la protezione civile
(procedura d’emergenza)
I dipendenti statali sono fannulloni: diamogli gli
sculaccioni o la nota sul registro
E cosi via.
Se si analizza la situazione sociale questo tipo di
soluzioni non fa una piega, sono i migliori a capirla
ed i migliori a dare risposte immediate.
Questo dovrebbe far riflettere la sinistra, non ci si
può scontrare con questo tipo di politica se i cittadi-
ni vivono in una società del genere.
O meglio credo che partiti, associazioni, semplici
persone che credono in valori di tutt’altro tipo►
“Commento di un cittadino di sinistra” continua a pagina 7
“Commento di un cittadino di sinistra” segue da pagina 6
◄(uguaglianza, solidarietà, desiderare un mondo
diverso fatto di rispetto, cooperazione, libertà d’opi-
nione, dignità per ogni individuo rispetto dell’am-
biente ecc.) devono fare una scelta drastica vista la
situazione sociale in cui ci troviamo.
L’obiettivo deve essere sicuramente a lungo termine,
perché anche se si raggiungono delle piccole vittorie
elettorali,sono destinate a fallire.
Perché si andrà inevitabilmente a disattendere le a-
spettative di cittadini che non gli frega niente dei va-
lori sopraelencati ma vuole vantaggi subito indivi-
duali e basta.
Il lavoro da fare è sensibilizzare la gente, renderla
partecipe non alla politica direttamente ma a qualsia-
si tipo di evento a cui può essere interessata, suscita-
re voglia di confronto di stare assieme di condividere
esperienze, creare collettivi, cooperative, luoghi di
aggregazione di gioco e con il tempo forse qualcosa
si muoverà.
Certo questo implica un impegno enorme nelle per-
sone che ci credono veramente, non sarà sufficiente
(anche se importante) scrivere un articolo sul giorna-
lino o organizzare feste ecc. ma servirà quotidiana-
mente vivere in un ottica diversa a parer mio fonda-
mentale se si vorrà essere credibili.
Costantemente si urla di ciò che non dovrebbe essere
fatto ma spesso si cade in contraddizione (per esem-
pio “il petrolio inquina e ci si muove in dieci con cin-
que macchine, internet è importante ma solo se usato
con saggezza e si fanno ore ed ore a giocare a vari
giochi insulsi, i giochi d’azzardo sono un furto socia-
le e si buttano i soldi nelle macchinette, no agli ince-
neritori e si acquista quasi tutto confezionato senza
far sempre una raccolta differenziata, no alla tav e si
comprano un sacco di cose che vengono da lontano,
gli stipendi sono alla fame e ci si riempie la casa di
videocamere dvd satellite ecc. e cosi per mille altre
cose.
Porterà sicuramente anche dei sacrifici a livello indi-
viduale perché costantemente si dovrà porre l’inte-
resse sociale davanti a quello personale (hobby, ripo-
so, vita di coppia, talvolta lavoro). Oggi io non credo
sia così quante volte si usano scuse come: sono stan-
co, non ho sentito il telefono, mi sono dimenticato, la
mia morosa/o non vuole, ieri ho fatto balla non ce la
faccio, devo andare in barca, ho un impegno, domani
ho le mestruazioni e forse non starò bene) e chi più
ne ha più ne metta, io penso che tranne l’ultima di
averle usate tutte almeno una volta. Anche la vita di
coppia non viene scalfita se entrambi si crede in un
futuro migliore per le prossime generazioni.
Voi vi chiederete per far cosa tutti i giorni, me lo
chiedo anch’io cosa in particolare ma credo che la
risposta venga da se, incontrandosi parlando e lan-
ciando idee creando un gruppo sempre più vasto e
credibile soprattutto. Sottinteso questo è il mio pen-
siero non un vangelo e mi piacerebbe discuterne con
chiunque abbia voglia di farlo. Per finire credo che
questo sia l’unica maniera o quasi per una vera svol-
ta, altrimenti è meglio lasciar perdere e far governare
a chi dicevo prima che questa società la comprende e
la gestisce molto meglio di noi.■

Questa volta vi voglio raccontare una storiella legge-
ra. Una giornata di fine Aprile, monti cuneesi,
( quasi in Francia) profondo Piemonte. Io e due miei
amici, abbiamo deciso di farci un giretto da quelle
parti alla ricerca di asparagi selvatici , vera e propria
leccornia per chi sa gustare un certo tipo di cucina,
diciamo…rurale.
Si parte al mattino prestissimo, per arrivare alle pri-
me luci dell’alba sul posto che, per bellezza, ci lascia
senza parole: monti innevati sullo sfondo e un bosco
che sta ancora lottando contro freddo per riuscire
finalmente a mostrarci i suoi colori.
Passano le ore, la passeggiata è bella, la ricerca scru-
polosa ed il raccolto soddisfacente. Siamo in una
piccola frazione di un comu-
ne in provincia di Cuneo, 40
abitanti, 1095 mt. sul livello
del mare, ci stiamo organiz-
zando per il viaggio di ritor-
no, stanchi ed un po’
“infangati,”quando si avvici-
na una donna sui 45, 50 anni,
e ci chiede: “Cosa fate qui”?
subito penso alla lavata di
capo che sicuramente ci bec-
cheremo: figuriamoci., tre
“foresti” che si aggirano nel
paesino di montagna, con i
preziosi asparagi nel sacchet-
to….invece no! La signora,
abiti contadini, e lunga coda
di capelli oramai grigi, ci
stupisce: “Cercate asparagi? Li avete trovati? Da
dove venite?Che lavoro fate? Avete anche voi be-
stiame da accudire?”Una raffica di domande che a
malapena ci lasciano il tempo di stringate risposte.
Gentile la signora, sempre con il sorriso e con uno
strano modo di parlare.
Dopo 10 minuti di convenevoli e presentazioni la
nostra nuova amica ci risorprende: “Volete racco-
gliere ancora asparagi”? Vi dico io dove andare”! e
avanti con spiegazioni, indicazioni, persino uno
schizzo su di un foglio, una vera mappa del tesoro.
Ringraziamo tantissimo, ci saluta almeno 3-4 volte,
si gira e se ne va, verso l’unica strada del paesino.
All’unanimità decidiamo di dare un’occhiata a que-
sto nuovo posto indicatoci. Imbocchiamo anche noi
l’unica strada possibile, ma… sorpresa: in mezzo
Di Fabrizio Silvestri
alla carreggiata troviamo nuovamente la signora ap-
pena lasciata; ci fa ampi gesti che ci fanno capire che
dobbiamo assolutamente fermarci, quindi ci raggiun-
ge all’auto e ci chiede: “Volete visitare la nostra
scuola”? Incuriositi dalla atipica proposta (atipica
per noi), accettiamo. Ci accompagna in una stradina
stretta, seguiti da 4 bimbi di età diversa fra loro, e
quindi ci fa entrare in una stanzetta piccola e malri-
dotta, ma pulita e ordinata: al muro vi sono fissate
due lavagne, una grande con scritte sopra delle e-
spressioni ed una più piccola con dei disegni fatti da
bambini, presumo. Fa sedere i 4 alunni, ognuno di
loro ci saluta in una strana lingua, e poi comincia a
spiegarci dove ci troviamo. “In questo paese di 40
abitanti, ci hanno chiuso
prima la bottega e l’osteria,
poi la chiesa ed ora pure la
scuola: vada per le prime
tre, ma la scuola no, è trop-
po importante. Allora ci sia-
mo organizzati, e ogni gior-
no gli ultimi 4 alunni rimasti
(notare che dall’alunno più
giovane al più anziano vi
erano almeno 6, 7 anni di
differenza) vengono qui e io
gli insegno tutto quello che
servirà loro per essere ugua-
li agli altri..” poi ci spiega
che in quella scuola, come
nel resto del paese si parla
provenzale, non italiano, e il
modo in cui lo dice, ci lascia capire la forte propul-
sione autonomista di quelle terre appena espugnate
dal leghista Cota in una campagna elettorale fatta al
grido di”Piemùnt liber”; eppure ai muri e sui banchi
non vi sono soli delle Alpi o altre baggianate varie :
la fierezza nel rivendicare le proprie radici sta tutta
nella normalità dell’essere ospitali verso chi viene da
fuori. Salutiamo e ringraziamo della bella esperienza
regalataci e proseguiamo la nostra giornata.
Una volta tornato a casa ho pensato più volte a quel-
la maestra atipica, ed ogni volta mi torna in mente
tutto l’orgoglio che fuoriusciva copioso dalle sue
parole, l’orgoglio di avere ancora una scuola nono-
stante il Ministro Gelmini; quel giorno, penso di a-
ver visitato ciò che più si avvicina, qui in Italia, ►
“Una storiella piccola piccola” continua a pagina 9
“Una storiella piccola piccola” segue da pagina 8
◄ad un villaggio zapatista. Nel racconto che vi ho
fatto vi è tutto il succo del pensiero indigeno chia-
paneco: l’autonomia da un governo che tutela solo
i più forti; l’ospitalità e l’accoglienza verso chi vie-
ne da fuori( “Todos iguales, todos diferentes”), l’or-
goglio di avercela fatta da soli (anche gli zapatisti
insegnano ai propri figli la propria cultura), ma
principalmente, e non è cosa da poco, una domanda
di autonomia culturale, sociale e politica, voluta
dalla parte povera nei confronti della parte ricca
( sicuramente in Piemonte la ricchezza economica
non sta sui monti cuneesi).
Siamo abituati a sentir parlare di federalismo fisca-
le, di secessione, di tasse pagate al nord, devolution
ecc. ecc.. slogan gridati da autonomisti del portafo-
glio, leader politici che a Pontida urlano Roma la-
drona e poi ogni mese sono in fila davanti al colos-
seo (sotto l’attico di Scaiola) per ritirare il lauto
stipendio che la gallina dalle uova d’oro da loro.
È facile essere autonomisti a Milano, Torino, Trevi-
so o Brescia, città industriali, ricche: è facile odiare
il diverso quando si pone al tuo pari, per poi sfrut-
tarlo quando abbassa la testa per entrare nella tua
fabbrichetta. Il mondo è uno, fatto di tanti piccoli
mondi questo ci insegnano gli zapatisti.
Voglio chiudere con un pensiero, dato che stiamo
parlando di leghismo (per chi non lo avesse capito).
Quel giorno ho raccolto asparagi piemontesi, pada-
ni, buoni, pregiati e ricercati: ma… se per caso un
giorno un forte vento spingesse le preziose spore al
di là di quei monti innevati? Se i piemontissimi a-
sparagi nascessero al di là del confine francese? Co-
sa succederebbe?
Non sarebbero forse uguali agli altri?
Vi saluto con una frase di un grande cantautore ita-
liano.
Cosa vuoi che ti dica… io sono nato qui perché qui
mi ha partorito una fica!
(Caparezza)■

Questo è un “pezzo” che non vorremmo mai scrivere, perché non è facile parlare della morte, special-
mente quando ci tocca da vicino, magari portandosi via persone che avevano ancora tutta la vita davanti,
com’è successo con la Mara. Il suo sorriso e la sua allegria, è questo che vogliamo ricordare di lei, non
la sofferenza degli ultimi tempi o le speranze tradite.

Anche “il professore” ci ha lasciato. Il professor Larcher ,

maestro elementare poi passato alle scuole medie, per i
ragazzi di Villa, dove ha abitato con tutta la famiglia per
lungo tempo, una vera e propria istituzione. L’impegno
istituzionale nel nostro Comune e quello nel sociale lo
hanno reso nel tempo una persona amatissima da gran par-
te dei nostri concittadini. Amante dello stare tranquilla-
mente in compagnia, per una giocata a tresette o una man-
giata “alla buona” lo ricorderemo sempre come una delle
personalità caratteriali che hanno accompagnato l’ultimo
secolo della storia gargnanese con un passaggio sicura-
mente positivo a beneficio di molti.

È un triste luogo comune dire che la vita è un attimo,

quindi niente in confronto all’eternità… ma un attimo può
cambiare la storia, lasciando il segno per sempre. La Mara
e il professor Larcher non non li avremmo mai visti in tv o
su qualche rivista di gossip dalle pagine patinate, ma era-
no “famosi” per Gargnano, erano importanti per tutti noi,
per questo li ricorderemo per sempre, con infinito amore.

Grazie Mara e grazie “profe”

La redazione
 Il “metodo Boffo” applicato ad un’intera categoria
(Tratto da “ReteScuole” 29 settembre 2010)
Quando la “manovra Gelmini” venne presen-
tata, più di due anni fa, due cose il ministro ri-
peteva relativamente ai docenti. La prima: en-
tro il 2011 un terzo di loro avrebbe ricevuto
7.000 € in più. La seconda: nessuno, assoluta-
mente nessuno, avrebbe perso il proprio po-
sto di lavoro.
Ai lavoratori della scuola oggi negano anche
l’adeguamento dello stipendio all’inflazione e
il primo punto è stato rimosso completamente
dalla memoria collettiva e con esso la scena un
po’ patetica della Gelmini che riportava con
grafia sbilenca l’agognata cifra sulla lavagna
del fido Bruno Vespa.
Più difficile è negare l’e-
videnza di decine di mi-
gliaia di lavoratori che il
posto di lavoro lo stanno
perdendo o lo perderan-
no, perché si tratta di in-
gombranti presenze in
carne ed ossa, con voci,
esigenze e desideri, bol-
lette e mutui, a volte fi-
gli… Insomma il secondo
punto non può essere ri-
mosso, a meno di non
sottoporre precari e pre-
carie della scuola ad una
soluzione finale che il re-
gime non può ancora
permettersi.
Per rendere più digeribile per il cittadino-
elettore la loro “perdita” si è messa quindi in
piedi un’impressionante campagna di diffama-
zione solo apparentemente meno virulenta di
quella riservata all’ex direttore di Avvenire. Si
tratta di una serie di messaggi ancor più vi-
gliacchi, perché il generico “precario” non è
persona giuridica, quindi non può denunciare
per diffamazione ed in fondo ancor più massic-
cia, perché ha visto scendere in campo non
soltanto giornali e telegiornali del cavaliere,
ma anche quella stampa che si autoproclama
progressista.
Il Corriere della Sera su tutti ha dato spazio
alle peggiori voci, come nell’articolo del 7 set-
tembre di Attilio Oliva, direttore di TreeLLLe
(area Comunione e Liberazione), avendo sem-
pre cura di evitare il contradditorio. Nulla è
stato pubblicato, infatti, della replica inviata
dai diretti interessati, che è possibile trovare
al link: http://www.retescuole.net/contenuto?
id=20100908122710 […] qui ci limitiamo ad
alcune osservazioni sull’ultimo episodio di
questa vergognosa manovra: la lettera, proba-
bilmente finta, inviata a Libero il 23 settembre,
e la relativa risposta del direttore Giordano,
intitolata “la scuola non è un ufficio di colloca-
mento[…]. Ci dice, ad esempio, che i docenti
sono persone “sbalestrate e imprepara-
te” […]. Con il teorema “il professore precario
è ignorante”, sono riusciti a far passare anche
il corollario “quindi gli alunni e le alunne han-
no tutto da guadagnare
dalla loro eliminazione”.
A noi che nella scuola la-
voriamo pare evidente
che con meno docenti e
non docenti, con classi
più numerose, con meno
ore di lezione, meno la-
boratori, con zero com-
presenze, con meno so-
stegno, la scuola non può
che essere peggiore, così
come la sicurezza in volo
diminuisce se costringi i
piloti a volare per più ore
o se fai meno manutenzio-
ne sugli aerei […]. Dob-
biamo continuare in ogni
sede a sottolineare l’evidenza che oggi abbia-
mo un numero impressionante di precari per-
ché la scuola fino ad oggi non avrebbe potuto
funzionare senza. Dobbiamo ricordare che go-
verni di destra e di sinistra, hanno definito o-
gni estate, con appositi decreti, il numero di
posti necessari per ogni insegnamento. Che
hanno costretto chi voleva insegnare a supera-
re selezioni per accedere a corsi finalizzati a
trasmettere il sapere e il saper insegnare, con
un tirocinio e un esame di Stato finale. Dobbia-
mo ricordare che il nostro valore l’abbiamo
dimostrato, a più riprese, che non altrettanto si
può dire dei piani alti del Ministero.
Il mitico Israel, mentore della Gelmini, ha re-
centemente tirato fuori dal cilindro una ►
“Il metodo Boffo applicato ad un’intera categoria” continua a
pagina 11
“Il metodo Boffo applicato ad un’intera categoria” segue
piace questo. E forse è proprio nell’interro-
da pagina 10 garsi “sui perché di una scelta” che Giorda-
no offre, quasi senza rendersene conto, l’uni-
◄ ipotesi di reclutamento che pare tanto si- co flebile elemento di novità. Dopo aver det-
mile alla “vecchia” SSIS, cioè ai corsi seguiti to che molti precari non supererebbero un
dagli attuali, ignorantissimi, precari. O me- esame di cultura generale (non ci spiega co-
glio, se questi, per abilitarsi e poi specializ- me fa a saperlo), il direttore di Libero ricono-
zarsi in sostegno studiavano, dopo la laurea, sce che per accedere all’insegnamento biso-
almeno tre anni, i precari del futuro frequen- gna superare tanti “disagi e graduatorie” e si
teranno un “prendi tre e paghi uno!”. Un an- chiede: “chi continuerebbe a sognare un po-
no anziché tre… quando si dice la qualità! sto da professore?”. E quando pare ad un
Nasce forte il dubbio che questi corsi servi- passo dalla risposta, ti stupisce con la sua
ranno solo a creare nuovi serbatoi di preca- conclusione inquietante: “Solo chi non ha al-
riato, un “secondo canale” utile ad alimenta- tre prospettive, è evidente. Gli altri, quelli
re la confusione e la conflittualità tra poveri, più bravi, quelli dotati di qualche talento e
oltre che a finanziare con soldi di poveri ra- abilità appena possono intraprendono altra
gazzi le università sempre più povere. strade” (dice proprio così: “altra strade”).
Eppure quei ragazzi e quelle ragazze conti- In altri termini il buon Giordano sposa la teo-
nueranno ad iscriversi e lo faranno, certo, ria comune agli alunni peggiori, secondo la
nella speranza di accedere ad uno stipendio, quale è da “sbalestrati” (i nostri alunni direb-
e non ci sarebbe nulla di male, ma non solo bero “da sfigati”) fare un lavoro che richiede
per quello. Perché si sceglie l’insegnamento tanti sacrifici. Che equivale a dire che l’uomo
soprattutto per passione: della conoscenza, vale tanto di più, quanti meno sacrifici riesce
della cultura, del rapporto con i bambini e le a fare, magari arricchendosi facilmente. Una
bambine, con i ragazzi e le ragazze. filosofia di vita che non solo pone i lavoratori
Per “campare” ci sono altri mille mestieri, onesti al gradino più basso della società, ma
tutti belli, dipende dai gusti, nella maggior eleva al primo le prostitute d’alto bordo e i
parte dei casi di più facile accesso, ma a noi servi del potere. E, infine, tutto torna…■

Vignetta tratta da “Il Vernacoliere” periodico livornese, novembre 2010

 Nasce GAS
GAS——Oliva (gruppo di acquisto solidale
Gargnano/Toscolano Maderno)
Di Sara Chiarello

Il 5 Novembre 2010 presso l'aula magna insegnato. Di fatto ci hanno inseriti nel lo-
delle Scuole Medie di Toscolano Maderno ro gruppo per un periodo di apprendistato.
abbiamo presentato pubblicamente la na- Precedentemente anche loro avevano rice-
scita del G.A.S.- OLIVA (Gruppo d'Acqui- vuto lo stesso aiuto dal Gas di Calvagese.
sto Solidale) di Gargnano e Toscolano Ma- La propagazione dei G.A.S. nel territorio
derno. italiano, pionieristica in Europa, stà avve-
nendo principalmente con questa modali-
Innanzi tutto chiariamo subito. Il G.A.S. è tà.
un nuovo modo di consumare. Ma soprat-
tutto: un G.A.S. non è un supermercato. Ogni GAS nasce con motivazioni proprie,
spesso però alla base vi è la ricerca di una
Un G.A.S. è un gruppo di persone che si alternativa, praticabile da subito, al model-
impegnano a ricercare prodotti di consumo lo di consumo e di economia imperante. Il
comune che rispettino determinate regole. gruppo, forte del contributo di tutti, è un
Una volta selezionati sostegno indispensa-
i prodotti si procede bile nella ricerca di
ad acquistarle unen- soluzioni ed informa-
dosi in gruppo per zioni. Aiuta a scam-
ottenere agevolazioni biarsi esperienze ed
sul trasporto. Ovvia- appoggio. A verificare
mente nessuno sarà le proprie scelte e a
mai obbligato ad ac- individuare risposte
quistare sempre e “intelligenti” e non ba-
tutto. Inoltre l'adesio- nali ai propri bisogni.
ne ad un G.A.S. è vo- Ecco perché il nostro
lontaria e gratuita. GAS è aperto a tutti e
Ma soprattutto atten- cerca l'appoggio di
zione. Lo scopo non è tutti.
il risparmio di dena-
ro, non è ottenere Come già detto un
sconti. Lo scopo è migliorare la qualità del- gruppo d’acquisto e' formato da un insieme
la vita. E spesso succede che convenienza di persone che decidono di incontrarsi per
e qualità coincidono. Le regole di un G.A.S. acquistare all’ingrosso prodotti alimentari
non sono rigide ma il concetto che sovrasta o di uso comune, da ridistribuire tra loro.
ad esse, la solidarietà, lo è. Le persone di Un gruppo d’acquisto diventa solidale nel
un G.A.S. ricercano la solidarietà con i momento in cui decide di utilizzare il con-
produttori, con l'ambiente e con il proprio cetto di solidarieta' come criterio guida nel-
benessere. la scelta dei prodotti. Solidarieta' che parte
dai membri del gruppo e si estende ai pic-
Ma torniamo al G.A.S. OLIVA. Per le sue coli produttori che forniscono i prodotti, al
origini dobbiamo risalire a più di un anno rispetto dell’ambiente, ai popoli del sud del
fa. Nella ricerca di un modo equo, respon- mondo e a coloro che - a causa della ingiu-
sabile, sano e buono di fare la spesa, ab- sta ripartizione delle ricchezze - subiscono
biamo trovato l'eccezionale appoggio del le conseguenze inique di questo modello di
Gas di Villanuova e Gavardo, che ci ha sviluppo.►
presi per mano e trasmesso tutto quello
che la loro esperienza a loro volta gli aveva “Nasce GAS-Oliva” continua a pagina 13
“Nasce GAS-Oliva” segue da pagina 12 gruppi di acquisto. I G.A.S. infatti sono
collegati fra di loro in una rete che serve
◄I gruppi cercano prodotti provenienti da ad aiutarli e a diffondere questa esperienza
piccoli produttori locali per avere la possi- attraverso lo scambio di informazioni. At-
bilità di conoscerli direttamente e per ri- tualmente in Italia sono censiti oltre 600
durre l’inquinamento e lo spreco di energia GAS. Li potete trovare tutti, Gas-Oliva
derivanti dal trasporto. Inoltre si cercano compreso, sul sito www.retegas.org.
prodotti biologici o ecologici e che siano
stati realizzati rispettando le condizioni di Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci
lavoro. Quindi, per fare un esempio, un hanno aiutato, tutti coloro che ci hanno
produttore di arance solidale con l'ambien- fatto domande, tutti coloro che hanno par-
te e il benessere delle persone, cioè biologi- tecipato, anche solo per curiosità: la curio-
co, sarà preferibile da uno convenzionale. sità è la fonte della conoscenza. Anche se il
Ma se lo stesso utilizzerà per la raccolta grosso del lavoro del GAS-Oliva comincia
lavoratori senza contratto di lavoro, allora adesso, siamo contenti e soddisfatti di aver
se ne preferirà uno che oltre ad essere bio- dato alla luce questo nuovo gruppo di per-
logico sarà anche solidale con i propri la- sone che insieme, per quello che possono,
voratori. Questo è un esempio molto con- cercano di dare il loro contributo per un
creto perché è stato ciò che si è fatto l'an- mondo migliore, facendo acquisti respon-
no scorso dopo gli incidenti di Rosarno. Ed sabili verso l'uomo e la natura, potendo
è un esempio molto importante perchè di- guardare serenamente i propri figli.■
mostra un'alternativa praticabile, non po-
pulista, e senza secondi fini, per lo svilup- Chiunque desiderasse informazioni o fosse interes-
po di una Italia migliore. sato ad aderire al progetto Gas di Gargano e To-
scolano Maderno, può contattare la redazione me-
Poi le scelte positive si propagano agIi altri diante gli indirizzi inseriti a pagina 3
 Di Mauro Bommartini

Il 10 ottobre scorso si è svolto a Desenzano Del Gar- ticabili alla barbarie galoppante. Deve farsi carico
da il primo congresso provinciale bresciano di Sini- della trasformazione del nostro impianto sociale,
stra Ecologia Liberta, in vista del congresso nazio- cosa non più rimandabile.
nale fondativo di fine ottobre
a Firenze. Siamo stati pre- P.S. Ben altro che i vecchi
senti ai lavori io, Fabrizio giochetti politici che tirano in
Silvestri e Roberto Mattioli, ballo piscine insostenibili e
con tanti vecchi e nuovi quant’altro, come è successo
compagni. La sensazione, a a Gargnano. Si vuole gridare
fine dibattito, è stata sicura- allo scandalo quando con i
mente positiva, si è tornati a vostri giochetti da politici
parlare un linguaggio politi- vissuti siete stati complici
co all’altezza delle sfide che della devastazione dello Stato
la società civile e con essa il Sociale e del patrimonio pub-
partito si apprestano ad af- blico. E non siete capaci di
frontare. A cominciare dal portare avanti un progetto
Segretario eletto, Luigi Lac- che rimane alla collettività!
quaniti, ottima sintesi di tutte Noi sosteniamo il progetto
le “anime” di SEL. La pre- non perché ci siete particolar-
senza di molti giovani (e che mente simpatici, ma sempli-
a livello nazionale diventa cemente perché abbiamo
addirittura un dato clamoroso condiviso globalmente il la-
per l’adesione massiccia di voro fatto dall’amministra-
under 35), dovrebbe garanti- zione, dissidenti compresi,
re un futuro non scontato con in mente anche la prece-
nella forma-partito e nella dente tornata amministrativa,
dialettica interna ad esso. la quale, non ve lo abbiamo
Troppe volte e soprattutto mai negato, non è stata nega-
nei partiti di sinistra la tiva a nostro giudi-
“questione giovani- zio.Abbiamo votato già da
le” (passatemi il termine) è tempo a favore del Bilancio,
stata mal posta, mal gestita, due volte, non una. Abbiamo
mai veramente affrontata. approvato anche il lavoro fat-
Ciò si è manifestato palese- to intorno al Piano di Gover-
mente tra PCI e movimento no del Territorio, abbiamo
studentesco negli anni ses- apprezzato la cautela con la
santa e settanta, e tra sinistra quale si è adottato il famoso
istituzionale (DS in testa) e “Piano Casa”, micidiale per il
movimento altermondista territorio se assunto in manie-
negli anni novanta fino a tut- ra superficiale. Con la super-
t’oggi. SEL garantirà autonomia di azione e organiz- ficialità con la quale avete trattato la comunità gar-
zazione giovanile tali da rendere inesistenti tante gnanese, con l’eventualità di nuove elezioni tra qual-
“barriere generazionali” liberando forza innovatrice. che mese, tutti i lavori fermi in attesa del nuovo Bi-
Ora bisogna incrementare la presenza del partito sul lancio della nuova giunta, e con il rischio (vostro)
territorio, nei Comuni soprattutto, dove vengono al che nulla cambiasse, con questa superficialità si, si
pettine gli effetti di troppi anni di deriva politica, reca danno al paese, non un’opera pubblica, anche se
sociale ed etica. Si materializzano le contraddizioni impegnativa.
nascoste dal populismo mediatico che ha manipolato
le coscienze negli ultimi decenni. E qui il partito de- Hasta la victoria siempre! Mauro Bommartini
ve essere presente come portatore di alternative pra-
 Il Pianeta Verde
Francia 1996, regia di COLINE SERREAU
È un film che ha già 14 anni, e le cose sono
peggiorate più che migliorate !!! E per fortu-
na che è "solo" un film, anche se per certi
aspetti è molto realistico. Non so neanche
quanto è stato diffuso in Italia, Europa e al-
tri continenti, ma di certo non ha fatto mol-
to effetto sulle persone, sta di fatto che il
nostro cammino sulla Madre Terra sta ter-
minando grazie ai nostri padroni, che ci
danno da mangiare, e noi
gli siamo molto grati, an-
che se nello stesso tempo
le malattie si moltiplica-
no, le guerre, la fame , la
sete......
IL PIANETA VER-
DE..... è un mondo sco-
nosciuto ai terrestri, ma
non agli abitanti di que-
sto mondo semplicissi-
mo, sembrerebbe preisto-
rico,se non fosse per cer-
te potenzialità mentali
come la telepatia. Qui vi-
vono in comunità, man-
giano solo frutta e verdu-
ra, fanno il gioco del tra-
pezio, usano la terapia
del silenzio, fanno figli in
base al raccolto annuo, il
Dio Denaro non esiste, si
adopera lo scambio delle
merci. Tutti sono sani e
chissà che non sia il Paradiso!?!
Durante una grande riunione della comuni-
tà viene chiesto se qualcuno è disponibile
ad andare sulla Terra, visto che ormai sono
passati 200 anni da quando qualcuno ci ha
messo piede, naturalmente nessuno vuo-
le...e si offre una madre, Mila, vedova, con
cinque figli, essendo figlia di una terrestre.
Avendo il potere del teletrasporto si prepara
e parte per la Terra, atterrando a Parigi de-
gli anni novanta. Qui cominciano una serie
di piccole avventure.Trova gente con varie
malattie, stressati perchè vivono in scatole
di cemento e ne guidando delle altre di me-
tallo,il cibo e l’aria sono insopportabile. Gra-
zie alla sua potenza telepatica comincia a
fare cambiare il modo di essere alle persone,
adotta anche un bambino abbandonato dal-
la madre e tramite questo,la signora Mila si
ricarica di energia , va a vivere a casa del
primario dell’ospedale
dove hanno "rapito" il
bambino, perchè non
fosse lasciato in mano
agli assistenti sociali.
I figli di Mila, incuriositi
di questo mondo strano
e anche dalle due figlie
orfane del dottore ,che la
mamma ha fatto cono-
scere loro tramite la tele-
patia, decidono di partire
all’insaputa della comu-
nità, con l'aiuto di un so-
lo anziano che però, non
potendoli mandare con
precisione a Parigi, li fa
finire in una tribù abori-
gena, in un luogo molto
diverso rispetto i raccon-
ti della madre, con im-
mense distese di deserto,
simile al loro mondo. Na-
turalmente si trovano
benissimo, ma poi partono per Parigi.
Qui vengono ospitati sempre dal dottore,e
dopo varie esperienze e cambiamenti della
gente, grazie alla loro energia positi-
va,decideranno di ritornare insieme al nuo-
vo neonato e alle due figlie, nel loro mon-
do....IL PIANETA VERDE.
Spero che il film sia una
buona telepatia per tutti !!!
Ciprian Caldare
 Per gli smemorati, i distratti e chi fa l’orecchio da mercante
a cura di Mauro Bommartini

La rete del Nuovo Municipio e la democrazia partecipativa

Ps. FARE ORECCHIE DA MERCANTE: proverbio riferito a chi, per proprio tornaconto, fa finta di
non udire ciò che gli altri dicono. Si dice anche “fare l’indiano”. Sia il mercante che l’indiano qui stanno
per persone astute ed interessate, (i famosi furbacchioni).

Dalla Carta del Nuovo Municipio alla Rete del Nuovo Municipio
Carta de Nuovo Municipio, Porto Alegre 2002
Rete del Nuovo Municipio. Empoli 2003
Ricerca di una nuova democrazia basata sul patrimonio sociale, culturale e territoriale delle comunità
locali (reazione alla globalizzazione)
Obiettivo: promozione e diffusione delle pratiche partecipative

L’incontro tra Comuni, movimenti e Università

La RNM riunisce in una forma associativa stabile, le istanze di rinnovamento ed allargamento delle dina-
miche di programmazione provenienti dai diversi settori della società civile.
La Rete è formata dunque da tre componenti:
1. Comuni ed altri Enti Locali, cioè soggetti istituzionali più sensibili al tema dell’ascolto assiduo dei
rappresentanti
2. Studiosi, ricercatori e laboratori universitari attivi intorno alle problematiche dell’impoverimento delle
Comunità locali e sui temi del governo del territorio
Associazioni e movimenti che si riconoscono nei princìpi della Carta del Nuovo Municipio

I soci e le attività della Rete del Nuovo Municipio

65 comuni ed altri Enti Locali, distribuiti in quasi tutte le regioni (23 in Toscana)
33 associazioni (nazionali e/o locali)
160 soci individuali e qualificati
Attività di promozione di pratiche partecipative
Supporto scientifico ed operativo a movimenti ed istituzioni
Iniziative di approfondimento e messa in Rete

La Partecipazione
come possibilità di incidere effettivamente sui processi decisionali

Vivere la società e il territorio: alloggio, mobilità, urbanistica, servizi pubblici

Curare il territorio: beni comuni, acqua, rifiuti, energia
Aprire il territorio: inclusione e differenza
Governare il territorio: ambiente, paesaggio, distretti di economia solidale, decrescita

La partecipazione, la politica, la democrazia

Affrontare il tema della partecipazione significa:

Rispondere alla crisi dei soggetti politici tradizionali (crisi della rappresentanza)
Intervenire sui rapporti cittadini/istituzioni ►
 ◄ Contrastare i processi di formazione delle oligarchie, dell’autoreferenzialità, del nepotismo,
della corruzione
Impostare un discorso sul metodo come fondamento della ricerca di una nuova democrazia
Evitare i rischi di una post-democrazia dai tratti poco rassicuranti (partecipazione come antidoto
alla degenerazione della politica).

Democrazia partecipativa e democrazia rappresentativa: conflitto o integrazione?

Una partecipazione reale (effettiva come dice l’art. 3 della Costituzione), non ridotta a con sensualismo
e retorica
Le assemblee elettive e i corrispondenti organi esecutivi (compreso il sindaco eletto direttamente) hanno
bisogno di una integrazione con forme di democrazia diretta, non in antitesi alla logica rappresentati-
va, ma come completamento dei processi di produzione delle scelte e delle decisioni a livello locale.

Dai partiti ai comitati : politica formale e politica diffusa

Negli ultimi 25-30 anni: crisi dei partiti e crescita di gruppi di volontariato, associazioni, comitati
Debolezza e variabilità del quadro
Difficoltà nel rapporto con le istituzioni
Politica diffusa, politica orizzontale, molecolare, democrazia dal basso, un patrimonio, un antidoto con-
tro la delega eccessiva e la pratica separata dalla politica.

Il Comune al centro della vita democratica e delle pratiche partecipative

I Comuni devono essere considerati il livello fondamentale della democrazia e del rapporto civico
cittadini-istituzioni
Prima forma di espressione della rappresentanza
Ambito di autogoverno e non appendici di altri livelli istituzionali

Le difficoltà dei Comuni e le spinte al neocentralismo

I Comuni manifestano oggi una crisi di ruolo dopo la fase innovativa degli anni 90
La loro centralità e il loro ruolo come livello istituzionale più prossimo ai cittadini sono messi in
discussione
La loro funzione di tutela delle risorse e del territorio non è più generalmente riconosciuta e a vol-
te è decisamente contestata

La crisi della politica democratica

I caratteri della politica attuale: sono sparite le idee i valori ed il concetto stesso di rex publica, sostituiti
da criteri di valore tipici di lobbie di potere; debole rappresentanza, tendenze oligarchiche, autorefe-
renzialità
Ripartire dal locale; interrogarsi su cosa significa fare attività politica con/nei Comuni sui temi
della partecipazione

Queste sono le pratiche politiche a cui ci ispiriamo, partendo da esse possiamo intensificare rapporti
con tutte le forze politiche moralmente accettabili, con le associazioni, con il mondo culturale, con gli
ambienti religiosi, purchè si abbia ben chiaro il fatto che ci si deve mettere in gioco per rivoluzionare
lo stato di fatto, smantellarne i meccanismi perversi ed arrivare a nuove relazioni sociali sulla base
della trasparenza e della partecipazione. Per il futuro, e quando si parla di futuro non si parla di cose
astratte ma di domani, dopodomani, tra 50 anni.

Buona partecipazione a tutti Mauro Bommartini ■

Il ruolo degli intellettuali e la fabbrica del consenso
Di Gianluca Gianelli

Premesso che ritengo che gli intellettuali veri non siano i giullari pagati in televisione per discu-
tere di politica e neppure i laureati o gli universitari,ma bensì persone in grado di compiere ana-
lisi e muoversi sul proprio territorio cercando di migliorare la condizione di molti e non di av-
vantaggiare la propria.
Mi piace sottolineare che:
Il saggista Ralph Valdo Emerson,pastore protestante,filosofo e poeta , scriveva nel 1863
"Dobbiamo educare il popolo perchè non ci sgozzi"

Oggi più che mai la potenza della macchina del consenso sembra aver demolito la capacità auto-
critica e di analisi delle persone.Noi tutti sembriamo assoggettati alle logiche della paura e della
forza.
La disoccupazione, le botte di Genova, gli immigrati, la potenza delle banche centrali e mille al-
tre variabili bloccano le iniziative popolari sul nascere.
LE PAROLE VIOLENTE DELLA LEGA ANNEBBIANO LE POSSIBILITÁ DI MEDIARE IL CONFLITTO SO-
CIALE CON IL CONFRONTO. COME SE "ALLE ARMI " CI POTESSERO ANDARE SOLO I FASCISTI
MASCHERATI DI VERDE:"

MA FORSE CAN CHE ABBAIA NON MORDE,PERCHÈ PER SCENDERE I PIAZZA CI VOGLIONO I CO-
GLIONI.
.
Poi quando 6 persone di diversa nazionalità salgono su una gru, il sistema salta davanti al corag-
gio ed alla dignità di chi viene da molto lontano.
Salta davanti all'"AZIONE",salta davanti a chi svela le verità a suo rischio e pericolo,salta davanti
alla solidarietà dei cittadini comuni.
Le pareti artificiali che ci dividono sembra che a Brescia si siano sgretolate in un attimo.
Le parole si sbriciolano davanti alla potenza dell'azione diretta popolare■
 A seguito della decisione presa dal consiglio comunale di procedere con la realizzazione di una piscina
pubblica, come gruppo “Nuovo Municipio Sinistra Gargnanese” abbiamo ritenuto necessario chiedere al
consiglio stesso di approvare una commissione di controllo. Vista l’importanza dell’intervento, invitiamo
tutti i cittadini ad informarsi sull’esito della votazione che si terrà giovedì 25 novembre. Siccome l’uscita
del giornalino è prevista dopo tale data, ma l’impaginazione prima, sarà nostra premura informare con altri
canali la cittadinanza.
Qui sotto è riportata la proposta ufficiale da noi presentata alla giunta comunale.

La redazione

Gargnano, 8 ottobre ’10

All’attenzione del Sindaco Gianfranco Scarpetta,

all’Assessore ai Lavori Pubblici,

alla Giunta Comunale,

al Consiglio Comunale

Oggetto: proposta di Commissione piscina comunale

Il sottoscritto Mauro Bommartini, in rappresentanza del ‘Nuovo Municipio-Sinistra Gargnanese chiede:

Vista l’importanza e la complessità dell’intervento pubblico “Piscina Comunale” e viste le divisioni ed i

dubbi di sostenibilità resesi evidenti lo scorso Consiglio Comunale, il nostro ‘gruppo’ si chiede se non sia
il caso di formare una Commissione o un istituto simile, composto da rappresentanti della “maggioranza”,
delle “minoranze”e della cittadinanza, che abbia il compito di rendere più agevole la realizzazione dell’o-
pera. Che possa seguire lo sviluppo dei lavori, la trasparenza negli appalti e che si impegni nel cercare fon-
ti di possibile sviluppo e utilizzo futuro dell’impianto stesso. Non è per sostituirsi a qualcuno o non avere
fiducia negli amministratori; l’intenzione è quella di portare maggiore e più efficace informazione verso i
cittadini, e allo stesso tempo levare di mezzo spazi a speculazioni ideologiche e mezze verità, sempre
pronte ad essere utilizzate per dividere e mai per unire le energie necessarie alla buona riuscita degli inten-
ti.

Chiediamo quindi che questa nostra proposta venga inserita nell’ordine del giorno del prossimo Consi-
glio Comunale.

Augurando a tutti buon lavoro

Mauro Bommartini

Nuovo Municipio-Sinistra Gargnanese

Di Roberto Meregalli
Domenica scorsa (5 settembre) a Cernobbio,
nel corso di un workshop organizzato dallo
Studio Ambrosetti, è stato presentato un rap-
porto sulle opportunità offerte dal nucleare al-
l'economia italiana.
Il giorno dopo i giornali ne hanno dato grande
evidenza, mettendo in risalto i miliardi di euro
che guadagneremmo se procedessimo spedita-
mente a costruire i 13 mila MW nucleari previ-
sti dal piano governativo.
Il testo di circa 300 pagine esordisce dichiaran-
do la volontà di "fornire ai decisori del Paese e
all'opinione pubblica una base informativa
completa e imparziale", il che fa subito sorride-
re perchè come si può definire imparziale un
lavoro che riporta in copertina i loghi di Enel e
di EDF (Electricite' de
France) ?
Detto questo esprimo
qualche commento inizia-
le.
Come sempre, il testo sot-
tolinea come il nucleare
sia in grande sviluppo in
tutto il mondo e che solo
il nostro paese manche-
rebbe all'appello, si preve-
de un raddoppio dei reat-
tori da qui al 2030 omet-
tendo di scrivere che, a
parte il fatto che ciò appa-
re improbabile, in ogni
caso a livello di percen-
tuali la quota di nucleare
sul totale dell'energia elet-
trica mondiale è destinata a calare nel futuro
perchè l'incremento del nucleare è infimo ri-
spetto all'aumento della generazione complessi-
va. Si sottolinea la nostra dipendenza energeti-
ca dall'estero, ma senza evidenziare che il nu-
cleare produce solo energia elettrica, mentre la
dipendenza energetica si riferisce al totale di
energia primaria consumata da un paese, ovve-
ro trasporti, riscaldamento eccetera.
Ma è sui costi che il rapporto appare franca-
mente poco convincente poichè fa riferimento
ad alcuni studi non propriamente aggiornati
per prevedere costi dal 2020 al 2030 ! Ad e-
sempio si ipotizza un costo di produzione nu-
cleare pari a 60 €/MWh, quando le stime più
recenti del governo statunitense (Energy
Outlook 2010) indicano che nel 2020 l'elettrici-
tà nucleare (86 €/MWh) sarà più costosa dell’e-
olico, del gas e del carbone.
Andrebbe anche detto che negli scenari dello
studio si ipotizza di sostituire una quota del
25% della nostra produzione elettrica a meta-
no, carbone e petrolio ma nella realtà la produ-
zione da petrolio è limitata (l'8% della quota
prodotta con fonti fossili), mentre il carbone è
considerato strategico oggi da Enel e dopo la
recente cionversione di Torre Valdaliga Nord
(Civitavecchia), si appresta a fare la stessa cosa
in Veneto a Porto Tolle, pertanto nei disegni
reali non si prevede alcuna riduzione della pro-
duzione elettrica con carbone. Lo scenario è
falso.
Sempre sui costi è puramente accademico par-
lare di prezzi standard di generazione, il costo
del nucleare francese ad esempio è ben diverso
da quello tedesco; non
risuciremo mai con 4 re-
attori EPR a produrre agli
stessi costi dei francesi
che hanno una batteria di
59 reattori. E quando si
parla di mettere in linea
13 mila MW di nucleare
significa pensare di man-
dare n pensione una bella
fetta di centrali esistenti.
Si ricorda che attualmen-
te abbiamo il doppio della
potenza installata neces-
saria (ovvero abbiamo il
doppio delle centrali ne-
cessarie); anche per que-
sto il costo del MW termi-
co è alto, non potendo
sfruttare appieno la potenza degli impianti. Ri-
durre la quota del termico convenzionale signi-
fica caricare sulle imprese elettriche l'onere di
ritrovarsi con centrali a metano recenti ed effi-
cineti inutilizzate; non vorrei che si arrivasse a
dover introdurre in bolletta quelli "stranded
cost" riconoscuti a Enel quando venne chiuso il
ciclo del nucleare, proprio per rimborsare gli
investimenti.
E approposito di bolletta non è mai sufficiente
ripetere che i prezzi italiani dei consumi dome-
stici (la bolletta che ciascuno di noi riceve a ca-
sa) sono mediamente inferiori del 4% ai livelli
medi europei (vedi ultima relazione dell'autorità
pe rl'energia elettrica e il gas, per consumi en-
tro i 2.500 Kwh annui). Solo per consumi supe-
riori (2.500 - 5.000 kWh) i prezzi si collocano►
“L’Italia e il nucleare imparziale” continua a pagina 21
 “L’Italia e il nucleare imparziale” segue da pagina 20
nucleare e come aumenterebbe la sua parteci-
pazione alla "costruzione della governance mon-
◄ sopra la media europea, a livello di danesi, diale". Sinceramente il peso, l'immagine e il
irlandesi, austriaci e tedeschi (che il nucleare ce ruolo internazionale del nostro paese ha biso-
l'hanno). Pertanto quando si parla di riduzione gno di ben altro che di qualche reattore d'im-
della bolletta energetica del paese non si parla portazione.
di quella dei consumatori finali, che è comples-
sa, composta per il 40% da oneri (e non da costi
di generazione e trasmissione), legata al prezzo Roberto Meregalli
all'ingrosso determinato giornalmente in una beati i costruttori di pace
borsa elettrica che è ben più influenzata dalla www.martinbuber.eu
classica legge della domanda e dell'offerta piut-
tosto che dalla tipologia di produzione. Link dello studio Ambrosetti: http://
Ultima nota, nel documento si sottolinea anche www.ambrosetti.eu/italian/news.php?
il rafforzamento del peso geopolitico che il no- idnews=187
stro paese registrerebbe entrando nel club del

Per non dimenticare chi ha lottato per la nostra libertà...

Ore 21.00 del 23 febbraio1944

Miei carissimi genitori, sorelle, fratello, nonna, zii e cugini,

il Signore ha deciso con i suoi imperscrutabili disegni, che io mi staccassi da voi tutti quando avrei potuto es-
sere di aiuto alla famiglia.. Sia fatta la sua volontà santa. Non disperatevi, pregate piuttosto per me affinché
Lo raggiunga presto e per voi affinché possiate sopportare il distacco.

Tutta la vita è una prova, io sono giunto alla fine, ora ci sarà l'esame, purtroppo ho fatto molto poco di buono:
ma almeno muoio cristianamente e questo deve essere per voi un grande conforto.

Vi chiedo scusa se mi sono messo sulla pericolosa via che mi ha portato alla morte, senza chiedervi il consen-
so: ma spero mi perdonerete come il Signore mi ha perdonato qualche minuto fa per mezzo del suo Mini-
stro.

Domattina prima dell'esecuzione della condanna farò la Santa Comunione e poi. Ricordatemi ai Rev.Salesiani
e ai giovani di A.C. affinché preghino per me.

Ancora vi esorto a rassegnarvi alla volontà di Dio: che il pensiero della mia morte preceduta dai SS. Sacra-
menti vi sia di conforto per sempre.

Immagino già le lagrime di tutti quanti quando leggerete questa mia, fate che dalle vostre labbra anziché sin-
ghiozzi escano preghiere che mi daranno la salute eterna. Del resto io dall'alto pregherà per voi. Ora, carissi-
mi, vi saluto per l'ultima volta tutti, vi abbraccio con affetto filiale e fraterno; questo abbraccio spirituale è
superiore alla morte e ci unisce tutti nel Signore. Pregate! Vostro per sempre Mario

Questa lettera è stata scritta da Mario Bettinzoli, nome di battaglia Adriano Grossi, 22 anni - perito industriale - nato a Brescia il 21
novembre 1921 - sottotenente di complemento di Artiglieria - catturato una prima volta nel settembre 1943 per resistenza armata a
forze tedesche e condannato a morte, evade dalla cella ove è stato rinchiuso - rientra a Brescia - si unisce a Giacomo Perlasca nella
organizzazione delle formazioni di Valle Sabbia - ne diventa il více-comandante ed è comandante della 3' Compagnia preposta alla
organizzazione dei campi di lancio -. Arrestato una seconda volta il 18 gennaio I944 acl opera di fascisti, in via Moretto a Brescia,
mentre con il comandante Perlasca si reca al Comando Provinciale per riferire sulla situazione della zona -. Processato il 14 febbraio
I944 dal Tribunale Militare tedesco di Brescia, quale organizzatore di bande armate -. Fucilato il 24 febbraio I944, presso la Caser-
ma del 30° Reggimento Artiglieria di Brescia, con Giacomo Perlasca.
Ci sono storie d’amore in cui l’innamoramento
non è repentino, istantaneo, il classico coup de fou-
dre, ma il risultato di incontri che segnano una
vita, esperienze che si allungano nel tempo, un
lavorio lento, silenzioso. L’amore per questa sto-
ria che si chiama Sinistra, m’è venuto così: incon-
tri che mi hanno segnato, l’esperienza della soffe-
renza che talvolta ho letto, scavata sul volto di
uomini e donne, vecchi e bambini; la sperimenta-
zione in prima persona di cosa significhi per un
lavoratore in questo Paese il mobbing, e poi un
licenziamento illegittimo, e poi una causa del la-
voro senza le tutele dell’articolo 18. Ringrazio
quegli incontri, quell’esperienza: senza di essi og-
gi non saprei quanto l’avventura umana, altri-
menti meravigliosa, possa talvolta trasformarsi
nell’angoscia quotidiana di una vita senza pro-
spettive. Una Sinistra che non è capace di inten-
dere questo dolore, che si smarrisce in teorizza-
zioni politiche ereditate dal ‘900 ormai svuotate
di significato, o peggio che balbetta alla ricerca di
compromessi di piccolo cabotaggio, senza riusci-
re più a parlare all’uomo che qui e ora attende una
risposta ai propri problemi, una Sinistra così non
è nemmeno Sinistra. Per questo ho aderito a Sini-
stra Ecologia Libertà, perché in essa, e nelle paro-
le di Nichi Vendola in particolare, ho riconosciu-
to quella passione per la vita e per l’uomo, e la
volontà incrollabile di ribellarsi alle sue sofferen-
ze, di donare nuove risposte alla classe lavoratri-
ce, nuova speranza al Paese.
L’assemblea federale bresciana di SEL mi ha “Una storia di nome sinistra” continua a pagina 23
chiesto di assumere la funzione di coordinatore
provinciale. E’ una proposta che mi ha costretto
nelle scorse settimane a confrontarmi con un’e-
ventualità che non avevo considerato. Ho accetta-
to perché penso che non ci sia miglior modo di
onorare chi è venuto prima di noi ed è vissuto in
ben altre epoche storiche, se non con l’assunzione
di sacrifici e rischi che al confronto appaiono insi-
gnificanti. E ho accettato perché questa responsa-
bilità mi è stata prospettata come necessaria, nel
nostro contesto, al superamento definitivo delle
tante storie che ciascuno di noi ha alle spalle, per
la costruzione finalmente di un unico Partito au-
tenticamente di Sinistra.
Accanto a me, nel Coordinamento provinciale
siederà, una squadra di compagne e compagni
competenti e dotati di spirito di abnegazione.
Nella designazione ab-
biamo rispettato il crite-
rio della parità di genere,
e anche quello, per così
dire, della parità di età.
Insieme a loro ho messo
a punto una serie di am-
biti dove si concentrerà
la rispettiva azione, e
che tuttavia non vuole
essere esclusiva, poiché
il lavoro del Coordina-
mento provinciale che si
riunirà con cadenza set-
timanale, avrà natura
collegiale. Elisa Chiari
sarà punto di riferimento
per il lavoro dei Circoli, e per gli eletti negli Enti
locali. Elisa D’Adda, curerà i rapporti con i mez-
zi d’informazione, aggiornerà il sito web e l’ac-
count di Facebook. Dell’organizzazione e del tes-
seramento si occuperà Marco Maffeis. Lavoro,
sicurezza sul lavoro e rapporti con i sindacati sa-
ranno curati da Ettore Brunelli. Beppe Almansi si
occuperà di diritti e nuovi diritti, e terrà i rapporti
con associazioni e movimenti. Tesoriere sarà Pe-
dro Bonometti. Io, oltre all’ufficio di coordinatore
provinciale, mi occuperò di scuola e laicità, e di
ecologia e diritti animali. Infine Carla Ferrari Ag-
gradi si occuperà di Sanità e di tutto quel che ri-
guarda i Servizi al cittadino, oltre a rappresentare
insieme a me la Federazione dei ►
“Una storia di nome sinistra” segue da pagina 22
◄circoli bresciani di SEL nell’Assemblea naziona-
le del Partito.
Ci sono due parole che in questo mese sono state
declinate di più nei nostri Congressi provinciali e
nazionale, negli interventi che si sono succeduti,
nelle parole di Nichi Vendola: felicità e bellezza.
Paiono parole nuove nella dialettica politica, e
questo forse dimostra quanto la Politica in questo
Paese avesse smarrito la capacità di parlare alla
gente. Giacché di cosa si deve occupare la Politica
se non di garantire felicità e bellezza al Paese e ai
suoi cittadini? Felicità e bellezza come parte con-
creta della nostra vita quotidiana, e non come ele-
LA DENUNCIA
Mirko Lombardi, consigliere dell'Aler di Sinistra Ecologia e
Libertà, punta il dito sulla necessità controlli più pressanti
Infiltrazioni e appalti , il nodo dei ribassi record
Di Lisa Cesco (tratto da Bresciaoggi di venerdì 19 novembre 2010)
Edilizia, gli appalti sono spesso a rischio di infil-
trazioni criminali
Ci vuole un di più di malizia investigativa per sco-
vare le attività criminali nascoste sotto la coperta
degli appalti in edilizia. Ne è convinto il consiglie-
re di Aler Brescia Mirko Lombardi, che dalla sede
di Sinistra Ecologia e Libertà lancia una proposta
per contrastare infiltrazioni mafiose al Nord e ope-
razioni di riciclaggio passate come lavori edilizi,
manutenzioni e molto altro.
«Nonostante l'Aler disponga di un eccellente appa-
rato tecnico e professionale per valutare la corrret-
tezza dei molti appalti assegnati ogni anno, è evi-
dente che questi "occhiali" non sono sufficienti,
perchè dietro il rispetto del codice degli appalti e
una certa trasparenza di facciata rimangono mec-
canismi di elusione che non possono essere igno-
rati», dice Lombardi. La stessa Dia ha di recente
confermato che esistono nuove e sfuggenti tecni-
che di infiltrazione da parte dei gruppi mafiosi:
una di queste è il ricorso al massimo ribasso negli
appalti, oppure la tempistica molto ristretta garan-
tita per la realizzazione delle opere. «Si tratta di
proposte accettabili dal punto di vista del mercato,
perchè non presentano all'apparenza profili di ille-
galità - dice Lombardi -. Eppure, se lette con
"occhiali" diversi, rivelano che l'offerta è costruita
per coprire attività criminali».
Davanti a ribassi del 60-70 per cento, insomma,
menti di retorica e propaganda. Bellezza nei rap-
porti sociali, bellezza delle nostre città e dell’am-
biente in cui viviamo e dei luoghi di lavoro, felici-
tà di tutti coloro che vivono e lavorano in questo
Paese, cittadini e stranieri, felicità al cui raggiungi-
mento sono d’ostacolo la negazione dei diritti, e
tutte le forme di precariato e di emarginazione.
Per questo e per niente meno di questo, oggi è na-
ta Sinistra Ecologia Libertà.
Luigi Lacquaniti,
Coordinatore di Sinistra Ecologia e Libertà
Brescia
non ci si può fermare alla correttezza delle carte,
ma bisogna vederci più chiaro. Da qui la proposta
di Lombardi, che individua nella Prefettura il luo-
go ideale per «filtrare» tutti gli appalti pubblici di
città e provincia superiori a un certo budget.
«Ferme restando le pratiche burocratiche e tecni-
che, che continuerebbero a essere svolte dai singoli
uffici competenti, la Prefettura potrebbe diventare
un punto di riferimento da cui far passare gli ap-
palti, un unico luogo per tener sotto controllo tutto
quello che si muove in edilizia sul territorio, con
una maggiore forza investigativa».
Fra i casi più recenti che l'Aler si è trovata ad af-
frontare c'è quello di una ditta che partecipa a un
appalto col 70% di ribasso d'asta: « se quest'ultima
viene esclusa dalla gara perchè anomala, accade
che le altre ditte, con ribassi sempre notevoli ma
minori, vengano di fatto "normalizzate", un effetto
che fa pensare all'esistenza di un meccanismo di
cartello per coprire eventuali anomalie», spiega
Lombardi.
Infine, alleati importanti contro le infiltrazioni ille-
gali sono anche «quelli della gru», ovvero i lavora-
tori senza permesso di soggiorno e spesso in nero.
«Legalizzare la loro posizione significherebbe ren-
derli meno ricattabili e quindi liberi di denunciare
quanto accade nei cantieri, aumentando trasparen-
za e correttezza».■
Martedi 27 luglio 2010 si è tenuta la seduta del Consiglio Comunale durante il
quale è stato discusso e votato il documento riportato qui sotto e presentato dal Nuovo
Municipio Sinistra Gargnanese:

Il sottoscritto Mauro Bommartini, in qualità di Consigliere Comunale in rappresentanza del gruppo

“Nuovo Municipio Sinistra Gargnanese”, chiede all’Amministrazione Comunale di inserire nell’ordine
del giorno del prossimo Consiglio Comunale il documento che segue, in modo da sottoporlo a votazione:

PROPOSTA DI COMUNICATO STAMPA

Il comune di Gargnano aderisce ai tre Referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua promossi dal
“Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua” e si impegna a dare il massimo della visibilità alla conse-
guente campagna referendaria.

Gargnano 18 giugno 2010

Con nostra grande soddisfazione la proposta è stata accolta favorevolmente da tutto il

consiglio, fatta eccezione per i rappresentanti della LEGA NORD, Marcello Festa e Fa-
biana Bonomini, i quali si sono astenuti. Ci ha fatto particolarmente piacere vedere che il
nostro impegno in tema di acqua pubblica sia stato sottolineato anche da tutti i consiglieri
di “maggioranza” compreso il Sindaco, con il voto favorevole.
Un piccolo ma importante segnale di incoraggiamento che per noi vale più di tante parole.

Hasta la victoria siempre!

 LA SFERZATA. Il missionario comboniano ha incontrato Arun e Jimi
PadreZanotelli ai cattolici
«Il nostro posto è sulla gru»
Tratto da Bresciaoggi del 29 novembre 2010
Non concessa la sala
“Piamarta”, l’incontro si
è svolto sul sagrato del-
la chiesa di San Fausti-
no
“Voglio lasciare un messag-
gio ai cristiani e ai cattolici
bresciani: il nostro Dio è il
Dio degli impoveriti, degli
oppressi, degli schiavi, di
quelli che non contano.
Quindi se c’è da dare una
mano a qualcuno oggi come
cristiani in Occidente, dob-
biamo dare una mano pro-
prio agli immigrati e ai
rom”: padre Alex Zanotelli
arriva sul sagrato della
chiesa di San Faustino e
non ha alcun dubbio su chi
sostenere. Ma le porte della
sala Piamarta non si aprono
per accogliere il missiona-
rio comboniano venuto a
salutare Arun, Jimi e gli al-
tri migranti che hanno ani-
mato la protesta sulla gru.
L’incontro si tiene al freddo,
nell’imbarazzo generale, ma
lui saluta tutti con grande
calore: “Chiedo perdono e
scusa a voi per come vi trat-
tiamo noi italiani” dice pa-
dre Zanotelli ad Arun e a
Jimi. Che gli ricordano i
cinque punti dell’accordo
stipulato per scendere e sot-
tolineano che solo uno fino-
ra è stato rispettato, la pos-
sibilità di nominare il legale
di fiducia, peraltro diritto
fondamentale garantito a
tutti: per ora niente presidio
autorizzato (anche perché
Padre Alex Zanotelli
Il pacchetto
“sicurezza firmato da
Maroni è espressione
della Lega Nord, cioè
del razzismo
-------------------
Neppure nel
“Sudafrica
dell’apartheid le clan-
destine non potevano
riconoscere i figli
sta continuando quello abu-
sivo di via San Faustino, re-
plicano le autorità) e niente
tavolo in prefettura.
Venerdì il Ministro dell’In-
terno Maroni era a Brescia
a rinnovare il “Patto per la
sicurezza”, ma non ha in-
contrato gli immigrati che
glielo avevano chiesto, ricor-
dando che durante i 17
giorni di occupazione avesse
dichiarato più volte
“Scendete, e parleremo”.
“Non c’è da stupirsi—
incalza padre Zanotelli—”il
pacchetto sicurezza è e-
spressione della Lega Nord,
cioè del razzismo. Neanche
nel Sudafrica dell’apartheid
avevano inventato che la
donna senza permesso di
soggiorno che partorisce
non può riconoscere il pro-
prio bambino”.
PADRE ZANOTELLI nel 19-
87 fu cacciato dalla direzio-
ne di “nigrizia” per aver de-
nunciato gli interessi della
banche italiane nel com-
mercio delle armi in Africa e
fu spedito dalle gerarchie
acclesiastiche per dieci anni
in una discarica a Korogo-
cho, in Kenya. Ricordando
quell’esperienza in via San
Faustino ringrazia il sene-
galese Arun per averlo
“ospitato in Africa”. Ad a-
scoltarlo ci sono cittadini
bresciani e stranieri, molti
impegnati fin dall’inizio nel-
la battaglia per estendere a
tutti gli irregolari la sanato-
ria riservata a colf e badan-
ti, ma anche molti residenti
incuriositi dalla sua presen-
za. C’è la signora Nerina,
che i ragazzi della gru li ha
conosciuti ascoltando Radio
Onda d’Urto e ora li consi-
dera suoi nipoti, c’è il signor
Salvatore, siciliano da qua-
rant’anni a Brescia che mo-
stra a tutti un cartello con
una lettera di don Renato
Piccini sullo sgombero dell’8
novembre scorso: ►
Continua a pagina 28
◄“È con sgomento e profonda sofferenza
che ho assistito, impotente al disprezzo e
al massacro di ogni dignità della persona
umana nella “cattolica Brescia”, con l’e-
spulsione di persone che erano venute nel-
la nostra comunità solo fidandosi della no-
stra sensibilità umana e cristiana”. Salva-
tore dice di non amare i preti, ma mostra il
cartello a tutti perché, dice, “è insostenibile
l’ipocrisia dei cristiani che votano Lega”.
Dopo un’ora di colloquio Alex Zanotelli se
ne va, fa troppo freddo. Abituato al clima
keniota e, ora, a quello del rione Sanità a
Napoli, dove vive e prosegue la sua missio-
ne, lascia in San Faustino una domanda
che in molti si sono posti: ma i cattolici
bresciani da che parte stanno? ■ A. TOR.

È APERTO IL TESSERAMENTO A SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÁ! CHIUNQUE

FOSSE INTERESSATO E NON SA COME DIRCELO, È PREGATO DI CONTATTARE
MAURO BOMMARTINI ALL’INDIRIZZO MAIL: maurobommartini@alice.it OPPURE
CARLOTTA BAZOLI O FABRIZIO SILVESTRI ALL’INDIRIZZO MAIL:
si.lotta@alice.it

Prendendo al volo la bella idea lanciata da Fazio e Saviano nel bellissimo programma “Vieni via con me”,
eccovi un elenco dei ringraziamenti che Il Nuovo Municipio ci tiene a fare:

_ Grazie ai 6 fratelli che hanno resistito 16 giorni sulla gru, ci hanno insegnato cosa vuol dire mettere
il proprio corpo per i diritti di tutti.
_ Grazie a Renzo Bossi per averci fatto capire cosa aspirano diventare i giovani leghisti.
_ Grazie ai leghisti per aver votato Renzo Bossi, icona dei giovani padani (basta guardarlo).
_ Grazie alla marea di studenti che in questi giorni invadono le piazze, scalano i monumenti, e salgo-
no sui tetti, lottando per una scuola più giusta e per tutti.
_ Grazie a chi da anni strappa, pasticcia o danneggia ogni nostro volantino o manifesto: ci fa sentire
un pochino più importanti
_ Grazie a Roberto Saviano, Gino Strada, Alex Zanotelli, che pur non essendo politici, ci ricordano
che un'altra politica è possibile.
_ Grazie a Rubi, la escort minorenne, per il miglioramento dei rapporti istituzionali ottenuti da Berlu-
sconi con suo zio Mubarack.
_ Grazie a tutti quelli che come noi credono che la Sinistra è cosa seria.