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L’informalità e una certa disorganizzazione sono La comunicazione dei nuovi movimenti sociali è
dunque costitutive di qualunque movimento degli ultimi interessante perché dà corpo, più di quella
quarant’anni, non solo di quelli dopo Seattle: un istituzionale, alla nozione semiotica più ampia di
movimento nasce e vive per esprimere, anche in modo discorso politico.
confuso, un disagio, non per dargli ordine; per
denunciare certi problemi, non per risolverli. Il discorso politico è composto non solo da testi
Informalità, eterogeneità e complessità sono le verbali (slogan, comunicati, dichiarazioni ai media) e
caratteristiche più evidenti dei movimenti dopo Seattle, e da testi non verbali (simboli di partiti e coalizioni,
ne determinano da un lato la forza, visto che riescono a immagini ferme e/o in movimento), ma anche da
coinvolgere anche centinaia di migliaia di persone alla pratiche, e cioè sequenze di «comportamenti
volta; dall’altro la debolezza, perché è proprio contro somatici organizzati» e dotati di significato per
queste caratteristiche che le istituzioni, i media e diversi qualcuno (Greimas, Courtés, 1979): azioni di corpi
opinion leader (anche simpatizzanti) muovono le critiche individuali (volti, gesti, postura dei leader) e
più dure, accusando i movimenti di scarsezza di collettivi (masse di persone fotografate, riprese, o
contenuti e proposte concrete. vissute da chi vi sta in mezzo .
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Discorso politico L’attenzione per i media
Il movimento comunica soprattutto con le attività Si parla di «mediattivismo», o attivismo dei media,
somatiche che compongono le pratiche dei cosiddetti con un’espressione che è stata coniata subito dopo le
Forum Sociali. manifestazioni di Seattle nel 1999. È dai primi mesi del
A Porto Alegre in Brasile, dal 25 al 30 gennaio 2001 si 2000, infatti, che il movimento riflette sul suo rapporto
inaugurò la tradizione dei Forum Sociali Mondiali con i media, sia tradizionali che nuovi.
(FSM), che sono gli incontri che gli attivisti dei Nel mediattivismo ci sono queste tendenze principali:
movimenti di tutto il mondo fanno una volta
l’anno (tendenzialmente a gennaio, quando il World (1) politica: autogestione dei media contro il
Economic Forum si riunisce a Davos, in Svizzera). pensiero unico dei monopoli, i cosiddetti media di
movimento e «indipendenti» e il fenomeno del
Il primo FSM stimolò l’organizzazione di diversi forum mediawatch […];
sociali tematici e locali, per cui nacquero il Forum
Sociale Europeo, che si incontrò per la prima volta a (2) gli hacker, ma soprattutto i programmatori di
Firenze nel 2002, e tutti i forum regionali e cittadini nuovi software per l’informazione indipendente.
(Genoa Social Forum, Roma Social Forum, ecc.).
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Comunicazione interna (fra gli Secondo il Rapporto 2006 delle Nazioni Unite, una
persona che vive in un paese sviluppato (dove l’indice di
attivisti) = tecnologie informatiche e sviluppo è funzione del prodotto interno lordo, della
Internet: scambi di mail uno a uno, mailing scolarizzazione e dell’aspettativa di vita media del
paese) ha 22 volte più probabilità di usare Internet di chi
list, forum di discussione, blog interattivi, vive in un paese povero; inoltre, in rapporto al salario
telefonate in voIP. medio, in un paese povero il costo di accesso a Internet è
150 volte quello di un servizio comparabile in un paese
Troppo ottimismo in questo campo va ricco; infine, nei paesi più sviluppati i cellulari sono 29
però evitato: i limiti di una comunicazione volte più diffusi che nei paesi poveri.
basata sulle reti informatiche sono infatti The Digital Divide Report: ICT Diffusion Index 2005
(United Nations, New York and Geneva, 2006), disponibile
quelli del cosiddetto divario digitale. su www.unctad.org.
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Questi dati sono a maggior ragione rilevanti È evidente il limite di una comunicazione
se si pensa che il 37 per cento della che, pur occupandosi di problemi che o
popolazione mondiale vive in paesi a sono universali (ambiente, pace, salute) o
basso sviluppo. riguardano le categorie più deboli della
Ma differenze analoghe si riscontrano anche popolazione mondiale (diseredati,
in molti paesi sviluppati, perché nelle zone lavoratori sottopagati, bambini), in realtà
rurali e povere di tutto il mondo le
esclude dai suoi flussi di informazione
tecnologie informatiche sono pressoché
inesistenti. proprio quelle categorie.
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Il divario digitale Fare notizia
Le azioni dei movimenti perdono senso se non Svariati sono i tentativi dei movimenti di attrarre
hanno la capacità di farsi conoscere e l’attenzione dei media tradizionali sfruttandone
comprendere anche dalle persone, organizzazioni, alcune regole di base, come il fatto che “faccia
istituzioni che formano la maggioranza e la notizia” tutto ciò che in qualche modo crea
cosiddetta opinione pubblica.
sorpresa:
Per farsi conoscere dai più non bastano i nuovi
mezzi di comunicazione, ma è necessario usare eventi strani o inaspettati,
quelli tradizionali, specie stampa e televisione, conflitti (meglio se cruenti),
che meglio degli altri riescono a raggiungere le personaggi carismatici,
masse.
battute a effetto.
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Azioni spettacolari Azioni spettacolari
Alcuni numeri dei conflitti di Genova 2001: Alcuni attivisti rifiutano in blocco le logiche della
comunicazione di massa, e sostengono la necessità di
scavalcarle, costruendo mezzi autonomi e autogestiti per
raggiungere l’opinione pubblica.
6200 lacrimogeni sparati,
Da Seattle in poi i media indipendenti o alternativi si sono
1 morto (Carlo Giuliani, 23 anni), moltiplicati: siti e forum web (a volte accompagnati da
riviste cartacee), che si propongono il duplice compito di
560 feriti, (1) offrire informazione alternativa,
301 arrestati e fermati, (2) fungere da osservatorio di controllo sui media
25 milioni di danni tradizionali (media watch), per denunciare eventuali
distorsioni e inesattezze.
Fonte: www.lastoriasiamonoi.rai.it.
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I media alternativi Il problema della negazione
Dire no global significa mantenere come punto di Sono media a pieno titolo anche le piazze
riferimento lo stesso global che si sta negando, con che raccolgono i manifestanti e le strade in
l’aggravante che si ammette la propria marginalità
– o addirittura l’esclusione – rispetto al sistema. cui sfilano i cortei: non come luoghi fisici,
Il global negato/confermato è anche un sistema ovviamente, ma come insiemi di pratiche
linguistico-comunicativo, oltre che economico, regolate che in quegli ambienti sono
politico e sociale, si negano anche gli ambienti in cui le possibili e da quegli ambienti
regole linguistico-comunicative global si applicano: le comunicabili.
aule parlamentari, le sedi governative, i municipi, da un
lato, i giornali e programmi televisivi che danno loro L’intera città, come dissero nel 2002 durante
voce, dall’altro. il FSM i sindaci di Porto Alegre e Montevideo,
Rifiutare il global significa rifiutare in blocco tutti è un «campo di comunicazione».
questi ambienti di comunicazione, ma
confermarne al tempo stesso il predominio .
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Il problema del contrario Le pratiche
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Scendere in piazza Strutture semio-narrative
Soggetto =
il movimento dei movimenti (attante collettivo)
Antisoggetto =
il global (attante collettivo)
Aiutanti =
persone (individui o gruppi che fiancheggiano il
movimento)
Destinante =
insieme di valori che ispirano il movimento =
uguaglianza, giustizia sociale, pace nel mondo,
salvaguardia dell’ambiente, protezione della salute,
difesa dei più deboli …
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I tempi
Il presente dell’esserci, del partecipare, del fare,
contrapposto al passato dei fatti della politica.
Il futuro del mondo nuovo che i movimenti vogliono
costruire, e di cui si pongono all’origine.
Implicito nella formula «un altro mondo è possibile»,
esplicito in moltissimi slogan e comunicati («insieme
faremo, andremo …»), il futuro si ritrova anche nel
valore simbolico che i movimenti attribuiscono alla
presenza di bambini nei cortei.
I bambini I bambini
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I bambini Tempi, spazi, attori
Gli spazi