History of Science and Technology
15 European Pupils Magazine
FRANCESCO REDI
AN IMPOSSIBLE INTERVIEW
Roberta Prendin, Andrea Memo
Liceo Scientifico ”Giordano Bruno” - www.liceobruno.it
Via Baglioni 26, I-30173 Mestre VE, Italy - lgsbruno@tin.it
Corresponding Author: Roberta Prendin Foolish Heart@libero.it
We’re in a dusty hall near the Uffizi, strangely
adapted as a recording room. It’s eleven o’clock in
the morning but we’re surrounded by cables, micro-
phones, telecameras and lights. Mr. Redi is still in
his dressing room (maybe he has some problems be-
cause he’s wearing our clothes), and he’s a bit late.
There’s also a labyrinth of cables so it’s a very
strange place for an interview, but finally Redi hur-
ries in, so we can start our job.
FRANCESCO REDI
JOURNALIST: So, let us know Mr. Redi … or, do
you prefer to be called doctor?
REDI: Probably Doctor should be more appropriate.
In fact I’ve got two degrees.
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FRANCESCO REDI
UNA INTERVISTA IMPOSSIBILE
Ci troviamo in una polverosa sala degli Uffizi
stranamente adibita a sala di registrazione, circondati
da cavi, microfoni, telecamere e luci abbaglianti
malgrado siano le 11 di mattina. Il signor Redi è an-
cora in camerino (probabilmente è trattenuto da
qualche difficoltà a vestirsi con abiti moderni) ed è
in ritardo di circa dieci minuti sulla tabella di mar-
cia. Le voci dei tecnici si diffondono in tutta la sala e
così come i cavi, che creano un vero e proprio labi-
rinto. A meno di trenta secondi dalla messa in onda,
arriva un trafelato Redi. Dopo le dovute presentazio-
ni e la domanda se la location è di suo gusto, comin-
ciamo con la nostra intervista.
GIORNALISTA: Ci dica signor Redi … o preferi-
sce che la chiami dottore?
REDI: Probabilmente Dottore sarebbe più appro-
priato, viste le mie due lauree.
G: Bene, allora Dottor Redi: potrebbe parlarci della
sua vita e della sua carriera?
R: Suvvia, non che la mia storia e le mie capacità
siano così particolari e importanti da essere elencate
in un lungo e articolato discorso! La mia esistenza è
caratterizzata solamente da bravura, applicazione e
… un pizzico d’ironia! In ogni caso, la mia storia
comincia ad Arezzo, nel lontano 1626 e per mia
sfortuna finisce nel 1698 a Pisa. Ottenute le due lau-
ree in Medicina e Filosofia, ho insegnato a Roma
per circa cinque anni e poi, richiamato nella mia To-
scana, ho collaborato per molto tempo con l’Accade-
mia della Crusca. Detto fra me e lei, i miei contribu-
ti per stilare il Vocabolario si rivelarono pratica-
mente fondamentali. Contemporaneamente mi sono
dedicato allo studio del veleno viperino, alla presa in
esame di una strampalata teoria molto radicata nella
mia epoca riguardante la generazione spontanea e
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J: Well, Doctor Redi: what about your story and
your career?
R: Oh, I don’t think my story and my ability are
such important things as to be the topic of a long ar-
ticulate speech. I dedicated my life to research, but I
liked a little bit of irony, too. However, my story
started in 1628 in Arezzo (Italy) and unfortunately
ended in 1698 in Pisa. After getting my two degrees
in Medicine and Philosophy, I taught in Rome for
five years and then I returned to Tuscany, where I
contributed to the Dictionary edited by the Acad-
emy of Crusca. I think my assistance was essential.
At the same time I studied the viperine venom, the
abiogenic question, parasites and my studies were
FRANCESCO REDI’S PORTRAIT
important for future generations. Modestly I was one
of the most important scientists in the world.
J: You mentioned the Dictionary. Could you tell us
something about this experience?
R: Whenever I think of it I feel very gratified ... in
fact when I worked in Rome I couldn’t use all my
skills, but when I went to Tuscany I was extremely
free: I could use my talent. You may want to read
some passages of mine: can’t you see how learned I
was? And then, as the Latin said: Verba volant,
scripta manent … I wrote to keep and to educate,
didn’t I?
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allo studio della parassitologia, di cui modestamente
ho gettato le basi.
G: Nel suo discorso ha citato il Vocabolario. Cosa
ricorda di quella esperienza, rivelatasi fondamentale
per la sua carriera?
R: Nel ricordare quest’avvenimento, provo molta
soddisfazione. Se infatti le mie capacità erano smi-
nuite e limitate nel lavorare a Roma, in Toscana ho
trovato un’estrema libertà e capacità di esprimere al
meglio il mio genio. Provate a leggere qualche mio
passo: non vi rendete conto anche voi, signori di u-
n’altra epoca, della mia grande istruzione? E poi,
come dicevano i saggi latini, verba volant scripta
manent. Non ho fatto io questo, se non scrivere per
mantenere e istruire?
G: Noto con piacere che non ha perso il vizio di uti-
lizzare numerose citazioni nei suoi discorsi.
R: In effetti, questa è una mia particolarità. Adoro
arricchire ogni testo che scrivo di citazioni, per poter
creare una sorta di contatto diretto tra modi di pensa-
re e culture differenti. Non crede che un qualsiasi
testo risulterebbe maggiormente critico e serio se
impreziosito di simili accorgimenti?
G: Ne sono convinto. Ma risulterebbe ancora impre-
ziosito se arricchito d’interessanti citazioni false?
R: Come false?
G: Beh, la Scienza in tutti questi anni non si è certa-
mente cristallizzata, e con essa anche le fonti sono
diventate più numerose. Ma guarda caso, gran parte
di quelle citate da lei si sono rivelate inventate di
sana pianta …
R: … Purtroppo, avete scoperto il mio tallone d’A-
chille, come diceva il povero Omero. Ma d'altronde,
nella mia epoca era fondamentale essere in grado di
apparire come una persona estremamente accultura-
ta. Non fatemene ora una colpa, il mio era un atto
totalmente incentrato sull’esaltazione della mia figu-
ra, e non sulla falsificazione… diciamo che con le
mie potenzialità ho solo aggirato il problema della
bibliografia.
G: Noto che finora non ha minimamente fatto cenno
alla sua malattia. Può raccontarci qualche aneddoto?
R: Anche questo sapete sul mio conto! Sinceramente
non ho praticamente mai parlato del mio problema a
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J: I notice you’re still using a lot of quotations in
your speeches.
R:Yes, It’s a peculiarity of mine. I love to enrich
every text I write because I like to compare different
cultures. Don’t you think a passage would sound
more serious if we used them?
J: Yes of course, but even if we used false ones?
R: False ones?
J: Well, in all these years Science has evolved, and
we have studied all the quotations you have used in
your texts … we realized you told a lot of lie!
R: … unfortunately you’ve discovered my weakest
point. But, however, in my time I had to appear as a
very intelligent person. Please, don’t accuse me, I
just wanted to show off, I didn’t want to be a pre-
tender … I can say I’ve only avoided the biblio-
graphic problem.
J: I notice you’ve never said anything about you dis-
ease…
R: Oh, I’m very surprised, you know everything
about me! However, I’ve never said anything about
my problem to anyone … not even my family knew
about it … in fact I had … do you call it Epilepsy,
don’t you?
J: Yes, Epilepsy, which was very serious in you case
… tento …
R: Extremely serious … but I don’t want to talk
about it …
J: Don’t worry, no problem. Let’s talk about your
discoveries.
THE ABIOGENETIC EXPERIMENT
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nessuno, nemmeno ai miei più stretti familiari …
avevo paura che si rivelasse controproducente. La
mia era comunque una forma di … di … voi la chia-
mate epilessia, non è vero?
G: Si, epilessia, che nel suo caso si rivelò piuttosto
forte …
R: Estremamente forte, vorrà dire. Ma non mi sem-
bra sia il caso di addentrarci ulteriormente nei parti-
colari della mia vita privata.
G: Come vuole, non si preoccupi. Ci parli ora delle
sue scoperte, delle sue opere.
R: Il mio genio viene solitamente affiancato a una
strampalata teoria riguardante la generazione spon-
tanea, un’idea diffusa durante la mia epoca che si è
rivelata difficile da eliminare. Deve sapere che fin
dall’antichità si pensava che ogni essere vivente po-
tesse aver origine anche dalla materia inanimata,
grazie alla famosa Vis Vitalis ideata da Aristotele.
Naturalmente per gran parte dei miei colleghi la cosa
era a dir poco imbarazzante da sostenere, ma non
esistevano esperimenti tali da dimostrare in modo
inconfutabile l’opposta teoria. Mi sono deciso quindi
a ricreare in laboratorio un esperimento tale da poter
togliere qualsiasi dubbio, ma purtroppo anche le mie
capacità sono state nulle rispetto a questo radicato
pregiudizio.
G: Ci risulta però che è riuscito in parte nel suo in-
R: In effetti, sono riuscito a dimostrare l’inesistenza
della generazione spontanea per alcuni tipi di inset-
ti. Ringrazio comunque il caro dottor Pasteur per
aver definitivamente eliminato ogni sorta di pregiu-
dizio abiogenetico.
ESPERIMENTO ABIOGENETICO
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R: All my life I studied the abiogenic problem,
which regarded the reproduction of species. You
must know that since ancient times people used to
think that every living being originated from an in-
animate substance, thanks to the Vis Vitalis. That
was Aristotele’s point of view. It was completely
absurd but there wasn’t any experiment to prove the
opposite. So I decided to experiment on my own, but
I failed.
J: But I know that something worked during this ex-
periment …
R: Yes, in fact I was able to prove that a lot of in-
sects didn’t use the abiogenic reproduction. I just
want to say “thank you” to Doctor Pasteur because
he definitely repealed the abiogenic theory.
J: And what about the viperine venom?
R: Oh, another tough problem for me. You should
know that when I was alive people used to believe
that viperine venom would be lethal only if vipers
were teased. Thanks to a lot of experiments I dis-
credited this stupid theory.
J: When you talk about your experiences you always
say you’ve done a lot experiments. Were you a Gali-
lean?
R: Of course I was. Galileo was a perfect scientist,
he was a father for us all. In many cases I used the
scientific method to operate with seriousness.
J: You have another passion, too: literature. In fact
you wrote two books, L’Arianna inferma and
Bacco in Toscana.
R: Yes, in my lifetime I wrote two odes: Bacco in
Toscana was about Tuscan wines (I love them all)
and L’Arianna inferma was about the curative wa-
ters of my area.
J: I notice a little bit of sadness, am I right?
R: In fact you’re not wrong. I didn’t finish my sec-
ond book, because I was too old. It’s a bit sad for me
… … non crede sia un ragionamento ricco di logica?
J: Did you have any idea on how to complete it?
R: Of course! But I can’t say anything… as Des-
cartes said: sum, ergo cogito … and I am no-one
really …so I can’t think … isn’t it a logic speech?
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G: E per quanto riguarda il veleno viperino che ci
può dire?
R: Anche questa è stata una bella corsa contro l’ottu-
sità generale. Deve sapere che sempre durante la mia
epoca, era molto facile esser morsi dalle vipere, ma
non vi era mai l’assoluta certezza di essere avvelena-
ti o meno. Si era soliti credere infatti che le vipere
fossero letali solo se disturbate. Sono riuscito anche
grazie a numerosi esperimenti, a screditare quest’i-
dea.
G: Quando parla delle sue esperienze, cita sempre la
conduzione di alcuni esperimenti. Era quindi anche
lei un Galileiano?
R: Galileo era un ottimo pensatore, una sorta di pa-
dre per tutti noi scienziati che volevamo screditare
credenze e luoghi comuni. Più volte ho sfruttato il
metodo scientifico per poter operare in assoluta se-
rietà e ottimizzazione dei tempi.
G: Mi corregga se sbaglio, lei aveva anche una gran-
de passione: la letteratura. Non a caso, infatti, com-
pose due opere, l’Arianna Inferma e Bacco in To-
scana.
R: Si, durante la mia vita ho scritto anche due rac-
conti, o meglio, due odi. Bacco in Toscana tratta
della grande bontà dei vini toscani, di cui tra le altre
cose sono un grande estimatore, mentre l’Arianna
Inferma doveva purtroppo parlare delle acque cura-
tive diffuse nella mia zona nativa.
G: Noto un pizzico di tristezza nelle sue parole, o mi
sbaglio?
R: In effetti, non sbaglia. Il mio secondo brano non è
stato mai completato, a causa della vecchiaia e della
mia morte. È uno dei dispiaceri che mi porto appres-
so.
G: Aveva qualche idea su come completare il rac-
conto?
R: Certo che si! Ma non sarà di certo l’autentico Re-
di a svelare il mistero … come dicevano i latini, sum
ergo cogito … e io, non essendo, non posso pensare
G: Beh, il proverbio era cogito ergo sum, non trova?
R: … Suvvia, ancora con questo pelo nell’uovo! Ma
cosa vuole che sia, per un personaggio del mio cali-
bro, proveniente da una famiglia agiata e con onora-
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J: But the quotation is cogito, ergo sum!
R: … oh, come on, it’s only a little imperfection!
I’ve got two degrees, I come from a rich family, I’m
a scientist and I’m famous all over the world… I can
make a small mistake!
J: Well, doctor, that’s the end of our interview. I just
wish to thank you for your coming and for answer-
ing my questions … I am very pleased to have met
you.
R: Oh, pleased to meet you, Sir!
Then, our doctor returns to his daily routine and
we empty the hall. All the technicians go away: our
work is over for today.
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te lauree sulle spalle, una minuscola e innocua im-
perfezione?
G: Bene dottore, siamo arrivati alla fine della nostra
chiacchierata. La ringrazio vivamente per essersi
scomodato e per aver cortesemente risposto alle mie
domande.
R: Il piacere è stato tutto mio, signore!
Dopo i dovuti saluti, il nostro intervistato ritorna
alle sue occupazioni e la sala viene completamente
svuotata dai cavi, dalle luci e persino dai tecnici. Per
oggi abbiamo finito.

Bibliography Iconography
Anna Buoncristiani Fochi, Francesco Redi, scienzia- Walter Bernardi, www.francescoredi.it, Italia
to e letterato italiano, from Naturalmente, num- Collegio São Luiz, www.cslbq.com.br, Brasile
ber 1, February 1998
Enciclopedia multimediale Omnia 1999, De Agosti-
ni Multimedia
Ringraziamenti
Acknowledgements Professoressa Sara Brancato
Teachers: Sara Brancato, Fortunata Ferrara Professoressa Fortunata Ferrara

RHYMES CORNER
From: brightice2001@yahoo.co.uk (Di Bright)
Escape from reality? A salutary lesson from the nursery rhymes
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/12814/story.htm

Mary had a little germ, And too a myriad black-face germs,

its face was black as death. all horrible and hairy.
And everywhere that Mary went,
it followed in her path.
So if you would a-Hawking go,
remember well my words.
She tried to get away from it,
While space was erstwhile full of stars,
and reach a distant planet.
well, now its full of
But found that it had got there first,
and landed Mary in it.
(I can't think of a word to rhyme here.
And after many eons passed, perhaps the reader can supply one .....
the Cosmos filled with Marys. so to speak.)

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