Frogramma dt insegnamento
ot ‘e
ClarinettoOBIETTIVI
PRIMO LIVELLO
Impostazione della posizione dei denti, delle labbra e delle mani (da una corretta
impostazione dipendono infatti sia Vintonazione, sia 'emissione di un suono pieno e
ricco di armonici).
Respirazione controllata : respiro proveniente dal basso (pancia), respiro di
diaframma, respiro proveniente dallalto (torace).
Funzionalita della lingua : lo staccato (iniziare con note “vuote”).
I valori musicali : semibreve, minima, semiminima, croma e pause relative; minima e
semiminima col punto.
Velocita con cui suonare la croma: metronomo (MM) ¢ =80/90.
Il passaggio fra il LA e il SI (secondo spazio, terzo rigo), incominciando prima dal SI
verso il LA e poi viceversa; i salti di dodicesima (eseguiti lentamente e con una spinta
di fiato).
Estensione dal MI con tre tagli in collo sotto il pentagramma al DO con due tagli in
testa sopra il pentagramma.
Battute (o misure) nei tempi : 4/4, 3/4, 2/4; il levare della semiminima e della croma.
Inizio dello studio sul “portato”, legato, staccato, tenuto, accentato, sforzato.
Tonalitd di DO, FA e SOL maggiore; scale, salti di terza e arpeggi.
Semplici brani per abituarsi alla lettura a prima vista
Pezzi brevi e adatti per imparare a suonare a memoria.
Duetti facili per imparare I'intonazione e a suonare insieme.
SECONDO LIVELLO
Controllo della respirazione e dell'impostazione.
Ripasso delle tonalita di FA e SOL maggiore.
Ripetizione ed approfondimento degli esercizi pid difficili previsti dal programma per
il primo livello.
I valori musicali : la semicroma in ogni combinazione e variazione.
La terzina nei tempi 3/8 e 6/8.
Ilevare della semicroma e la sincope.
Velocita con cui suonare la semicroma: MM 4 = 70/80.
Studio approfondito del passaggio LA — SI (secondo spazio, terzo rigo) e di quello DO
- DO# (nell’estensione sopra il pentagramma).
Estensione dal MI con tre tagli in collo sotto il pentagramma al MI con tre tagli in testa
sopra il pentagramma.
Battute nei tempi :3/8 e 6/8 e in tempo tagliato.
Cambiamenti di tempo e di metrica (4/4 ~3/4- 2/4).
Approfondimento dello studio su : legato, staccato e “portato”.
L’agogica e le diverse velocita del metronomo. Ripetizione degli esercizi svolti in
precedenza, ma aumentando gradualmente la velocita di esecuzione (dal Largo al
Vivace).
33Tonalita fino a RE maggiore e SIb maggiore.
L’intensita e i segni dinamici : pp, p, mf, f.
Brani adatti per la lettura a prima vista.
Brani adatti per imparare a suonare a memoria.
Duetti e Trii di facile esecuzione.
NB. Gli obiettivi per il secondo livello, piuttosto densi di difficolta, possono essere
diluiti_ nel tempo - ad esempio in due anni - per permettere un maggiore
consolidamento delle abilita richieste.
Nel caso si presentasse la necessita, & possibile introdurre, ad un primo livello, anche
lo studio di tempi meno usuali, ma molto diffusi nelle composizioni piti recenti come :
5/4,4/8, 5/8.
TERZO LIVELLO
Ripetizione e approfondimento degli esercizi pit difficili affrontati nel secondo livello.
Approfondimento delle battute in 5/4, 4/8, 5/8, del tempo tagliato e dei cambi di
tempo - metrica. m4
Studio approfondito della terzina (inserendo anche J JJ) e delle sincopi pitt
difficili.
Approfondimento degli aspetti riguardanti la dinamica.
Battute nei tempi : 9/8 e 12/8 [ed eventualmente delle battute nei tempi 7/8 (2+2+3;
34242; 24342) € 8/8 (34342; 34243; 24343) |
Tonalita maggiori e minori fino a 3 diesis (#) e 3 bemolli (b) in chiave.
Scala cromatica.
Estensione dal MI con tre tagli in collo sotto il pentagramma fino al MI con tre tagli in
testa sopra il pentagramma.
Cambi di tempo e di metrica pitt difficili.
Principali segni di abbreviazione utilizzati nella scrittura della musica.
Brani adatti per la lettura a prima vista.
Brani adatti per essere studiati a memoria.
Duetti, Trii e Quartetti indicati per la musica d’insieme.
QUARTO LIVELLO
Ripasso e approfondimento degli esercizi pitt impegnativi previsti dal programma del
terzo livello.
Ripetizione e consolidamento dello studio delle scale minori e cromatiche.
Tutte le scale maggiori e minori (naturali, armoniche e melodiche) fino a 5# e 5b, da
eseguire con un tempo abbastanza scorrevole.
Esercizi in tutte le tonalita - fino a 5# e 5b — la cui difficolta verra aumentata
gradualmente.
Studi di tecnica ed esercizi per la mano sinistra.
Brani adatti per esercitare la lettura a prima vista.
Brani adatti per essere studiati a memoria.
34ri
Prime composizioni originali e trascrizioni di musica per banda di media difficolta.
Duetti, Trii e Quartetti per la musica d’insieme.
QUINTO LIVELLO
Ripetizione e approfondimento degli studi pitt difficili gia affrontati nel corso del
quarto livello.
Tutte le scale maggiori e minor, i salti di terza e gli arpeggi relativi.
Accordi arpeggiati di settima di dominante.
Estensione dal MI con tre tagli in collo sotto il pentagramma fino al SOL con quattro
tagli in testa sopra il pentagramma.
Approfondimento, tramite studi adatti e specifici, della capacita di produrre uno
staccato leggero.
Studi e Capricci a livello delle composizioni pitt facili presenti nelle seguenti raccolte :
V. Gambaro “21 Capricci”; J. Miiller “21 Studi”; P. Jeanjean “Studi Progressivi ¢
Melodici” vol. 1 (Leduc).
Brani adatti per esercitare la lettura a prima vista.
Brani adatti per essere studiati a memoria.
Composizioni originali e trascrizioni di musica per banda, di media difficolta.
Duetti, Trii e Quartetti per la musica d’insieme.
SESTO LIVELLO
Ripasso e approfondimento degli esercizi e degli studi pid difficili affrontati nel corso
del quinto livello.
Accordi di settima diminuita su tutta I’estensione dello strumento (anche da imparare
a memoria).
Studi specifici per sviluppare una tecnica equilibrata e simmetrica.
Estensione dal MI con tre tagli sotto il pentagramma al SOL con tre tagli in testa sopra
il pentagramma.
Studi e Capricci a livello delle seguenti composizioni : V. Gambaro “21 Capricci” ;
Jeanjean “Studi progressivi e melodici” vol. 1 (Leduc).
Brani per esercitare la lettura a prima vista e brani da imparare e suonare a memoria
Composizioni originali e trascrizioni di musica per banda.
Duetti, Trii e Quartetti (anche con altri strumenti) per la musica d’insieme.
SETTIMO LIVELLO
Ripasso e approfondimento degli esercizi e degli studi pid difficili fra quelli previsti
dal programma per il 6° livello.
Ripetizione delle scale, degli accordi e degli arpeggi - imparati in precedenza - in tutte
le tonalita.
Studi e Capricci a livello dei “21 Capricci” di Gambaro o dei “Capricci” di Jeanjean; ed
inoltre, di K. Barmann, i “12 Studi” opera 30, (Ricordi).Concerti per clarinetto e banda (originali o trascrizioni).
Brani per esercitare la lettura a prima vista; brani da imparare e suonare a memoria.
Brani del repertorio bandistico.
Prove (se possibile) con il clarinetto basso.
Duetti, Trii, Quartetti e Quintetti per clarinetti ed altri strumenti.
36INDICAZIONI METODOLOGICHE E PERCORSI DIDATTICI
Il clarinetto @ uno strumento ad ancia semplice, di forma pressoché cilindrica,
appartenente alla famiglia dei legni. Le parti che lo compongono sono, partendo
dall’alto : il bocchino - 0 becco ; il barilotto; il corpo centrale - diviso in pezzo
superiore e pezzo inferiore - in cui si trovano fori, anelle e chiavi; e per finire la
campana.
Lancia & generalmente costituita da una porzione di canna di bambit e viene fatta
aderire al bocchino tramite una legatura di forme e materiali diversi. Si appoggia
Yancia al bocchino delicatamente, dopo averla un po’ inumidita con la saliva,
maneggiandola sempre dalla parte bassa, pitt spessa e meno fragile. L’ancia va
posizionata in modo che copra perfettamente I'apertura del bocchino, evitando di
sistemarla troppo in alto 0 troppo in basso, oppure spostata a destra o a sinistra
dell’apertura. Soprattutto per i principianti @ abbastanza frequente non “centrare” la
posizione dell’ancia e questo comporta difficolta e in alcuni casi impossibilita
nell’emissione del suono. Anche la legatura (0 fascetta) va scelta in modo che aderisca
perfettamente al bocchino, tenendo ferma I’ancia, senza ostacolarne perd le vibrazioni.
(nel caso si adotti una legatura con le viti, queste ultime vanno ben strette, senza perd
esagerare). Per cominciare, pur tenendo conto delle differenze dei singoli allievi, @ di
solito opportuno scegliere un bocchino non troppo aperto e un‘ancia abbastanza
morbida.
Gli allievi potranno suonare in piedi, ma anche seduti; in ogni caso comunque &
bene adottare una postura corretta di tutto il corpo. Se si suona in piedi le spalle
vanno tenute rilassate verso il basso, la testa e il busto devono assumere una posizione
naturale, non troppo reclinati né in avanti né indietro, mentre le braccia non devono
essere troppo vicine al corpo per facilitare il movimento. Per i pitt piccoli, soprattutto
all'inizio si pud adottare una cinghia che aiuti a sorreggere il peso dello strumento, sul
tipo di quelle utilizzate dai sassofonisti. Anche le mani e le dita devono assumere una
posizione naturale e non rigida, che permetta alle dita di restare vicino alle anelle,
senza piegarsi troppo.
Per quanto riguarda l’imboccatura, esistono alcune scuole che suggeriscono di
far aderire al bocchino sia il labbro inferiore che quello superiore, senza avere il
contatto diretto dei denti, mentre altri preferiscono adottare un’impostazione con il
labbro inferiore aderente all’ancia e i denti superiori a contatto del bocchino (magari
utilizzando un piccolo supporto di gomma).
Per iniziare in modo divertente si pud proporre agli allievi una semplice
situazione esemplificativa, come quella di succhiare una cannuccia. Pur variando le
dimensioni, sara poi possibile provare anche l’imboccatura vera e propria dello
strumento con lo stesso sistema.
Le labbra quindi devono essere abbastanza in tensione per produrre il suono,
mentre le guance non vanno gonfiate ¢ il viso non deve muoversi ed essere piuttosto
tilassato. Le vibrazioni e gli armonici prodotti non devono essere percepiti dall’allievo
nella zona del collo e del naso, ma convogliati verso la bocca.
Nella moderna didattica del clarinetto (e in generale degli strumenti a fiato),
viene dato giusto risalto alla respirazione. L’argomento & vasto ed @ ampiamente
trattato in diversi manuali; nel nostro caso sembra pitt opportuno fornire qualche
37suggerimento che aiuti insegnanti e allievi ad affrontare senza patemi un aspetto cosi
rilevante, ma dopotutto abbastanza naturale, della corretta impostazione del
clarinettista.
Possono essere svolti alcuni esercizi - gioco, soprattutto con i pitt giovani, che
consentano di apprendere in modo semplice e divertente il meccanismo per una
corretta respirazione diaframmatica, mettendo allievo nella condizione di
controllarsi autonomamente. Ci si pud stendere con la schiena sul pavimento,
appoggiando una mano sulla pancia, osservando cosi il movimento respiratorio.
Anche da seduti, con le gambe in avanti é possibile avvertire lo stesso movimento. II
medesimo tipo di esercizio pud essere fatto in piedi, controllando nuovamente con le
mani il movimento della pancia, senza sollevare o abbassare le spalle, tenendo la testa
in su, dritta e non in git. Perfino in ginocchio é possibile fare un gioco respiratorio :
molto sciolti, braccia sul pavimento, abbassare la testa, respirare col naso,
controllando la pancia e anche la dilatazione delle costole.
Per migliorare ulteriormente la respirazione si possono fare altri due semplici
esercizi : 1) inspirare con il naso, trattenere il respiro per uno o due secondi, come in
apnea, ed espirare con la bocca; 2) prendere un respiro forte col naso e fare una serie
di soffi spezzati con la bocca, per controllare l’emissione del fiato. E’ bene in proposito
che gli allievi si abituino a non inspirare mai pitt aria del necessario.
Durante tutti questi esercizi classici di respirazione, in cui si ins
naso e si espira con la bocca, va ricordato comunque agli allievi che quando si suona si
respira solo con Ia bocca e non con il naso.
‘A questo punto, viste le modalita di imboccatura e di respirazione, possono
essere utili, anche se non esaustive, alcune sintetiche indicazioni per quanto riguarda
Ja generazione del suono.
L’argomento, di pertinenza innanzitutto della fisica acustica, 2 piuttosto
complesso e si arricchisce nella dinamica del clarinetto di alcune peculiarita proprie
dello strumento. Essendo importante spiegare agli allievi che cosa stanno facendo e
come producono i loro primi suoni, bisognera semplificare al massimo alcuni concetti
basilari. Quando si immette il fiato si produce in realta una colonna d’aria che,
stimolata dall’ancia, si serve di tutto il corpo del clarinetto per vibrare. E’ l’ancia infatti
che, funzionando come una “valvola” che si apre e si chiude, diventa la sorgente
esterna di vibrazione che sollecita la colonna d’aria nel clarinetto. Essa infatti,
bloccando o spingendo una data quantita d’aria nello strumento ed essendo in legno
elastico, si deflette con il passaggio dell’aria, producendo la vibrazione e quindi il
suono. Il tipo di suono dipende anche quindi dalla pressione esercitata dal labbro
sull’ancia, per cui va trovato un giusto mezzo nell'imboccare lo strumento, senza
stringere troppo, ma anche senza allentare la pressione delle labbra. Un ruolo
importante @ svolto dalla lingua, che va posizionata sotto V’ancia e ne colpisce la parte
superiore. Per ottenere un effetto di legato fra i suoni non bisogna esercitare nessuna
pressione con la lingua sull’ancia, ma muovere solo le dita e “tenere” il fiato, mentre
per ottenere lo staccato, o I’effetto di staccato — legato, é sufficiente pronunciare le
sillabe ti-di, ta-da, dando un piccolo colpo di lingua sull’ancia, senza perd muovere né
Ja faccia, né il bocchino.
Il clarinetto produce un’ampia gamma di suoni, avendo un’estensione di circa
quattro ottave, ed @ in grado di passare da dinamiche pianissimo a fortissimi
improvvisi, per cui si connota come uno strumento molto versatile. E’ importante
ira V’aria con il
38ricordare che, a differenza di altri strumenti, all’apertura della chiave portavoce
produce un salto di dodicesima anziché di ottava.
Sarebbe bene abituare gli allievi, fin quasi dall’inizio, a comineiare la lezione e
Jo studio a casa con un buon “riscaldamento”, costituito dall’emissione di suoni,
tramite le cosiddette “note Iunghe”. Per le prime tre settimane circa, pud essere
utilizzata un’intensita mezzoforte, per le tre settimane seguenti, si possono inserire,
accanto alle note mezzoforte, anche quelle piano, ed infine affiancare alle due sonorita
precedenti anche il forte. Quando gli allievi saranno abituati a suonare con le intensita
P, mf, f, si potranno introdurre le note lunghe eseguite con crescendo — diminuendo,
da piano verso forte e ritorno a piano. In seguito il riscaldamento verra completato
dall’esecuzione delle scale che saranno studiate.
Pur non esistendo una teoria valida in assoluto, si propongono alcuni
suggerimenti su come affrontare in modo proficuo lo studio di un esercizio o brano
musicale. Si pud iniziare con una prima lettura d’insieme, eseguendo il brano
dall’inizio alla fine. Cid consente di capire in linea di massima il tipo di brano che si
sta suonando e di rendersi conto dei possibili errori o difficolta presenti, anche
sottolineandoli con la matita, Una volta individuati i punti critici, @ pitt efficace
soffermarsi su questi ultimi, analizzandoli battuta per battuta, anziché ripetere sempre
tutto l’esercizio da capo a fondo. Le battute che continuano a creare problemi vanno
quasi “smontate” nota per nota, intervallo per intervallo, per poi risuonarle e
ricomporle nel loro insieme. A questo punto, dopo aver ben studiato le singole
difficolta, @ bene riguardarle eseguendole unite sia alla battuta precedente che a quella
seguente, per reinserirle nella linea musicale. Infine, quando gli errori sono stati
superati, si ripete l’esercizio da capo a fondo nella sua interezza. (nella scelta della
velocita con cui eseguire il brano non sarebbe male, oltre a basarsi sulle indicazioni
poste all’inizio, anche sulla propria abilita nell’affrontare i punti pit difficili, dal
momento che non si pud poi rallentare il tempo a proprio piacere quando ci si trova in
difficolta).
Soprattutto con gli allievi pitt giovani, non sembra opportuno forzare troppo
all'inizio sui tempi di studio, per permettere loro di abituare gradualmente la
muscolatura. Dopo aver suonato circa 15 minuti, si pud interrompere ad esempio per
una mezz’ora e riprendere poi per un altro quarto d’ora. (senza superare comunque,
in special modo al primo anno, la durata di circa un’ora nella stessa giornata). Questa
modalita pud essere applicata anche alle lezioni e non solo allo studio individuale,
magari formando con gli allievi gruppetti di due o tre unita, che diano la possibilita di
alternarsi nell’esecuzione, ascoltare gli altri e suonare contemporaneamente.BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA
DAL PRIMO AL QUARTO LIVELLO
K.Barmann
M.Bartolucci
F.Demnitz
R.Endresen
B.Goodman
LHovey
RJettel
H.E.Klosé
GS.Lefevre
AMagnani
APerier
LSavina
RStark
C.W.Wimmer
DUETTI
P.Hoch
J.Kiiffner
W.A.Mozart
W.Schneider
H.Voxman
H.Voxman
F.Zehm
TRI
P.M.Dubois
Faber
J.Ch.Graupner
J-Hudec
V.Miiller-Deck
Fr.Neumann
H.Voxman
40
“Klarinettenschule” I Teil op. 63 (Joh.André Offenbach)
“Metodo per clarinetto” (Belati)
“Elementarschule fiir Klarinette (Peters)
“Supplementary Metod” (Compl. per Hovey - per i pitt
piccoli ~Rubanc)
“Klarinettenschule” (Gerig-KéIn)
“Elementary Method” (Per i pitt piccoli allievi - Rubanc)
“Klarinettenschule” 1, 2 (Doblinger - Vienna)
“Metodo completo” (Ricordi)
“Metodo” vol. 1, 2,3
“‘Metodo completo per clarinetto” in due volumi (Leduc)
“Le debittant Clarinetist ” (Leduc)
“Metodo per scale” (Ricordi)
“Anfangerschule fiir Klarinette” op. 49 (C.F. Schmidt-
Heilbronn am N.)
“Klarinettenschule” 1 - 2 (Preiss - Berlin)
“Unterrichtsbegleitende Duette” (Duetti per la lezione)
(Rundel)
“24 Duette in progressiver Form” (UE - Vienna)
“Kegelduette” (Schott)
“30 Duette” (Barenreiter)
“78 selected duetts” for flute and clarinet (Rubanc)
“Swelect Duetts” 1 (Rubanc)
“Klarinette in Duett” (Schott)
“12 Trios progressives” (Doblinger)
“Suite for 3 clarinets” (Schott)
“Second Suite” (Schott)
“4 Miniaturen” (Rundel)
“Erstes Musizieren” (,,primi passi in musica” — Méseler-
Kassel)
“5 Stiicke fiir 3 Klarinetten” (Doblinger)
“Chambermusic for 3 clarinets” (Rubane)QUARTETTI/QUINTETTI, ECC.
JS.Bach-Johnson
Beethoven-Hasselmann
A Diabelli
GFrescobaldi
FGillet
FrJ.Haydn
Mendelssohn-Barth.
Mozart-Hasselmann
“Chorale” (Rubanc)
“Deutsche Tanze” (Schulz)
“Sonatine” (Reischel)
“Galiard, Courante” (Rubanc)
“10 Quarours faciles” (Martin - Paris)
“Ochsenmenuett” (Rundel)
“Menuet und Trio” (Molenaar)
“Menuet” (Schultz)
DAL QUINTO AL SETTIMO LIVELLO
K.Barmann
F.T.Blatt
V.Delecluse
V.Gambaro
PJeanjean
HE Klosé
H.E.Klosé
K.M.Kubizek
J.Miiller
RStark
RStark
AUhI
DUETTI
B.H.Crusell
F.Devienne
AGabucei
F.R.Gebauer
W.Hartmann
J.X.Lefevre
A.Magnani
LPleyel
CRichter
TRU
L.Boccherini
J.Bouffil
"12 esercizi” op. 30 (Ricordi)
“12 Capricci” (Ricordi)
“20 Etudes faciles” (Leduc)
“21 Capricci” (Ricordi)
“20 Studi progressivi e melodici” (abbastanza facili —
Leduc)
“20 Studi caratteristici” (Ricordi)
“20 Studi di genere e meccanismo” (Ricordi)
“30 Etiiden f.die Musikschule” (“per la scuola di musica” —
Kliment)
“21 Btiiden” (Doblinger ~ Vienna)
“24 Studi in tutte le tonalita” (Ricordi)
“Studi sugli arpeggi” (Ricordi)
“18 Etiiden” (UE Vienna)
“3 progressive Duette” (“3 Duetti progressivi”) (Peters)
“Dueiite in B-Dur, und g-moll” (Schott)
“50 Duetti” (Carisch)
“6 Duetti concertanti” (Ricordi)
“20 Duos in Swing und Beat” (Hofmeister)
“Duetti vol. 3” (Ricordi)
“Methode complete”, Vol. 2 (Leduc)
“6 Duette” (Moseler)
“Klarinettenduos” Band 2 (Hofmeister)
“Beriihmtes Menuett” (“Menuetto celebre”) (Rundel)
“Six Trios” op. 7/1, 7/2 (Doblinger)
41J.Haydn
JF. Hummel
H.Regner
H.Regner
J.Takaes
“Menuet und Allegro” (Rubane)
“Trio” B-Dur (Simrock)
“Heiteres Idyll” (Thomi Berg)
“Musikalische Bilder” (Grosch-Thomi Berg)
“5 Stiicke” op.112 (UE Vienna)
QUARTETTI, QUINTETTI, ECC.
L.van Beethoven
L.van Beethoven
C.Béhm
A Dvorak
E.Grieg
A.Holmes
W.A.Mozart
P.LTschaikovsky
42
“11 Médlinger Tanze” fiir Fléte und 4 Klarinetten (Rundel)
“Adagio from Pathetique” (5 clarinetti - Rubane)
“Quartett” in F (Rubanc)
“Menuett” op. 44 (5 clarinetti — Rubanc)
“Lyric Piece” Nr. 2 (5 clarinetti - Rubanc)
“Clarinet Symphony” (Rubanc)
“Menuet” (5 clarinetti — Rubanc)
“Andante” op. 11 (5 clarinetti - Rubanc)APPENDICE
La commissione di esperti che ha lavorato alla stesura dei presenti programmi,
mediante diversi incontri, riunioni e approfondimenti, era composta da:
Ferrari Matteo
Gardini Gian Luca
Lodi Neldo
Naselli Giovannino
Obkircher Hans
Pasini Paola
Rossoli Daniele
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Si ringraziano inoltre per la collaborazione e per le consulenze fornite:
* Lenzi Massimo
* Monetti Gilberto
« Padovani Roberto
La presente pubblicazione @ stata resa possibile grazie ai contributi stanziati dalla
Regione Emilia-Romagna per le attivita di Promozione Culturale Bandistica.
Imembri della commi:
desiderano ringraziare
Giovanni Giberti,
Presidente A.B.M.E.R.,
che ha organizzato, ospitato e
coordinato tutte le riunioni.
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