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I principali interventi di potatura 1 potatura dovrebbe essere intesa ‘come una pratica che ha lo scopo {li recare un vantaggio alla pianta € di aiutarla a erescere pit forte e armo- niosa. Potare significa anche controlla~ re malattie e infezioni quando I'elimi- nazione di una branca malata evita che Vaffezione si diffonda all’intero albero. E quindi fondamentale conoscere bene tutte le tecniche di potatura per ottenere un buon risultato finale intervenendo nei modi e nei tempi giusti Perché e quando si pota La potatura é necessaria ma non isogna eccedere: lo scopo @ quello di recare vantaggio alla pianta e di aitarla a crescere forte ¢ armoniosa Vi sono due diverse correnti di pen- siero sulla potatura: da una parte i so- stenitori delle potature drastiche (cui at- tribuiscono proprieta di risanamento degli alberi), dall’altra coloro che non voaliono mai intervenire, lasciando agli alberi la piena liberta di sviluppo, di crescita e d'invecchiamento, T primi sono la maggioranza, pur- troppo, dal momento che le potature portate all’eccesso, anche per errate tecniche d’esecuzione, rappresentano un grave rischio per la pianta; questa in- fatti viene depauperata dei propri ma- gazzini di riserve e le ferite mettono a nudo i tessuti del tronco, che, non pit protetti dalla corteccia, sono facilmente attaccati dalle malattie Non ¢d’altra parte assolutamente ve ro che non si debba mai intervenires vi sono situazioni che richiedono una o pi operazioni di potatura: importante & eseguire tagli «assennati>, al solo scopo di recare vantaggio alla pianta, € di aiu- tarla a crescere pia forte e armoniosa, In natura Ie piante non richiedono potature, perché gli stessi agenti atmo- sferici (ii vento, i fulmini, i temporali) 0 Ia scarsith di luce (nei boschi molto den si) portano ad un'autopotatura, ma nei parchi o nei giardini & l'uomo che deve intervenire, quando si presentano situa zioni particolari, effettuando potature s, con uma deformazione dell’assetto della pianta non pitt recuperabile al suo aspetio naturale non an- nel caso si sia La protezione delle ferite da potatura. Una volta era assai diffuso limpiego di mastici protettivi; oggi non sono pit presi in considerazione per curare i tagli di potatura, Si constatato, infatti, che, spalmati sulle ferite, proteggono i paras: siti git insediati e favoriscono lo svilup- po dei marciumi. Nell’eventualita che la ferita possa infettarsi per la vicinanza di piante ammalate, & preferibile distribui- re un anticrittogamico o impiegare una miscela costituita da 250 gi sicloruro di rame-50 (iriante 0 nocivo) e I litro di olio di fino cotto da spalm sulle ferite. La potatura degli alberi a foglia caduca uuasi tutte le specie sono in grado. di sopportare dei tagli leggeri ma parecchie sono quelle che noNtecettano potature drastiche, come ad esempio la Sophora japonica e il Fagus sylvatica. 1 platani tollerano pic- coli tagli di contenimento, ma a potatu- te di rami di notevole diametro rispon- dono con ricacei disordinati e con la formazione di ampie caviti al posto della grossa branca eliminata, Nelle querce il diradamento da dei buoni risultati, mentre occorre interve- nire solamente su rami di dimensioni molto ridotte per effettuare un raccor- ciamento; questa operazione é pericolo- sa-anche per gli esemplari adulti di be~ tulla, frassino e faggio, Quando, a seguito di una potatura, ralbero mostra una vigorosa reazione (numerosi e disortinatiricacci), eid non significa che abbia trovato giovamento dall’intervento, tuttaltro, perché questi nuovi rami spossano l'albero esponen dojo alle malattie, Infati il callo di cica- trizzazione che si forma sul bordo della ferita cresce molto lentamente e il legno messo anudo pud dare ospitalita a in- setti, funghi o agenti della degradazione del legno. Quando la pianta presenta due gett terminali (a e b) occorre eliminare quello pitt debole (b); il pitt robusto (a) diverra il getto apicale. Vanno pure tolti i rami deboli (¢) e quelli mal disposti (d) sull’asse principale I diradamento si effertua eliminando completamente rami o branche con.un taglio rasente al tronco prima : dopo Per il raccorciamento dei rami si effettuano sempre dei taglt nett, sopra una gemma, pernon originare dei monconi di ramo prima dopo. 10 L’epoca di potatura Il periodo pitt adatto & quello invernale, ma sulle piante troppo vigorose occorre intervenire anche in estate Nell’arco dell’anno le piante cadu- cifolie attraversano tre fasi: — fase di vegetazione, in primavera, quando la pianta inizia ad avviare la erescita dei germogli; ~ fase di lignificazione, che inizia al completo sviluppo delle gemme e ter- mina con la caduta delle foglie; = fase di riposo, dalla caduta delle fo- elie allo sbocciare dei nuovi germogli La fase pit! opportuna per la potatura degli alberi a foglia caduca & quella del riposo invemale che va dall’autunno alla fine dell’ inverno, Una potatura tardiva, quando attivita vegetativa é gia ripresa {aprile-maggio), pottebbe dare luogo ad una perdita di finfa dalle ferte (carpino, betulla, ecc.) ed & quindi da evitare. Esistono la potatura secca (o inver- nale) e quella verde (0 estiva); ambedue presentano dei vantaggi e delle con- troindicazioni La potatura invernale stimola l'at- tivith vegetativa nella stagione seguente ed & particolarmente indicata per la for- mazione e l’allevamento dell’albero, Talleggerimento dello scheletro e la ri strutturazione dello stesso. La potatura estiva (luglio-agosto), ha un effetto deprimente sulla yegeta- zione, cosa utile per le piante troppo vi- gorose: i tagli eseguiti in questo periodo si cicatrizzano pit velocemente, ma oe: corte usare molta attenzione perché minimo urto involontario con scale, at- trezzi, ec. pud lacerare la corte producendo grosse ferite. E quindi opportuno potare in modo intelligente per risolvere i problemi che si presentano durante lintera vita del- albero, tenendo sempre presente che non vanno mai cambiate la forma e la struttura tipiche di ogni pianta, la quale ha il diritto di crescere e svilupparsi in ‘modo naturale. Gli interventi Ecco gli interventi necessari per indirizzare la erescita delle piante ‘giovani e mantenere la forma eestetica degli alberi adulti Potatura di allevamento. Ha lo scopo di indirizzare la crescita di giovani albe- ri ed ottenere una chioma equilibrata, dalla forma naturale. Nelle piante a fo: glia caduca uno scheletro armonico & Nella foto si nora il ramo spuntato di un ‘acero; il taglio troppo lungo della pri: ‘mavera precedente ha lasctato un mon: cone che si ® seccato; sotto si sono svi- luppati diversi nuovi rami che hanno formato una densa massa di ricacct Nel ridurre la chioma di un albero oc corre eliminare completamente qual: che ramo. Nel disegno le parti in co lore chiaro sono quelle che si possono eliminare pur conservando la forma naturale della pianta un elemento molto importante nel pac io, perché risulta visibile per molti anno. La potatura iniziale deve individuare il ramo principale che & il prolunga- mento del tronco, eliminando eventual rami concorrenti. Contemporaneamen- te si effettua una selevione dei rami, per creare una chioma armonica, eliminan- do quelli pitt deboli o mal disposti sul Passe principale. Diradamento di una vegetazione troppo densa. Permette all’ aria di cir- colare all interno della chioma; 'ecces- so d’umidita che si pud formare per la scarsit’ di movimento dell" aria pud portare infatti a malattie fungine, sem- pre molto pericolose per la salute di una pianta, II diradamento si effettua aspor- ‘Nel punto di elimina: branca di un platano si 2 formata una grossa cavita, ricettacolo di funghi e in- setti, La pianta @ riuscita @ creare un callo e ad isolare i tessuti danneggiati ‘ma Vestetica non é certo delle migliori tando completamente rami o branche con un taglio rasente al tronco, anche nella parte bassa dell’ albero se i rami ostacolano il passaggio. Se il taglio non é eseguito attenta- mente ~ parallelo al collare, in modo da non lederlo (vedi a pag. 7) — si formera tuna massa di ricacci e il moncone si sec: chera. Si pud anche effettuare 'accor- ciamento dei rami, asportandone una parte con un taglio eseguito subito sopra luna gemma o una biforeazione in moto da non lasciare dei monconi di ramo, danni estetici e ad eliminare i possibili vettori di insorgenza o propagazione di malate, Infatt i rami morti o ammala- ti possono trasmettere malattie alla pianta sana, Anche in questo caso ese te agli netti,salvaguardando il col- Tare, senza lasciare monconi di ramo 0 parti non perfettamente pareggiate, so prattutto lungo i bordi della ferita Controllo della creseita 0 riduzione. Ha lo scopo di avviare o arrestare lo sviluppo di una pianta, 1 zione della chioma eseguit ni interessano superfici abbas cole che possono cicatrizzarsi facil- ‘mente; nella riduzione della chioma si deve sempre conservare la forma natu- rale della pianta. Riequilibrio della chioma, Si effettua a seguito di un trapianto per adeguare la parte acrea alla riduzione dell’ apparato radicale. In fase di trapianto le radici vengono pi! meno drasticamente mu: tilate: si deve quindi ridurre la chioma in proporzione, per equilibrare le due parti Creazione di forme arti Ein pratica lars topiaria, che porta alla for- mazione, a scopo decorativo, di fo geomettiche create con materiale natu- tale vivente, Negli alberi il lavoro con- siste nel selezionare le branche secondo la loro inclinazione e il risultato finale che si vuole ottenere. La forma voluta sara mantenuta mediante potature r lari della chioma. Potatura di mantenimento dei ve esemplari. Ha la funzione di allege re le estremita delle branche ove si con- centra la nuova vegetazione degli alberi in fase di senescenza 0 quella di elimi- nare parte delle ramificazioni ed evitare cos} che lo scheletro, eccessivamente appesantito, si spezzi. La potatura di mantenimento favorisce la circolazione dell’aria e permete alla luce di penetra re impedendo lo spogliarsi dei rami al centro della chioma. Eliminazione dei polloni. Alla base del tronco (in prossimitd del colletto) o dal- le radici, alcuni alberi emettono molti polloni che utilizzano una grande quan: tita di linfa e vanno quindi eliminati prontamente al loro apparire. Nella potatura delle piante di viale lo scheletro della pianta va conformato in fase d'allevamento e non piittoccato in seguito; la forma voluta si ottiene pot con ta sola potatura della chioma La potatura d'alleggerimento d’ plari di grande mole va eseguita sem- pre da personale specializzato; nella foto un operatore sta effettuando la po- tawura d'alleggerimento di un vecehio esemplare di tighio La potatura delle conifere e dei sempreverdi e conifere ¢ le piante sempreverdi I hanno generalmente una forma e fun portamento del tutto caratte stici che la potatura potrebbe modific re sostanzialmente, Le conifere in par colare hanno gemme a searso potere generativo, per cui drastici interventi di potatura, oltre a rovinarne laspetto ni turale, le danneggiano anche nel vigore, portandole quasi sempre a una lenta agonia. No alla potatura indiscriminata Occorre prestare molta atenzione ‘quando si pota una conifera 0 un sempreverde. Spesso interventi afjretiati, o eseguiti male, ne compromettono la salute la bellezza Da qualche anno si assiste alla pot tura indiscriminata (a costi notevoli), di esemplari di cedro del Libano ridotti ad «aalbero di Natale». Le piante cosi tra tate non ayranno vita lunga, difficil- mente si svilupperanno nuovi germogli © si riformer’s un nuovo apice vegetat vo e il risultato sara unicamente quello di una lunga agonia; ci sara in seguito la nevessit’ di abbatterle con nuovo esbor- so di denaro. Di norma ali interventi di potatura su queste piante devono limitarsi a sseguire la rimonda di rami seechi, = eliminate la doppia punta, affinché la pianta non perda il suo pregio estetico; — mantenere una superficie regolare & liscia (sia in senso orizzontale che verti- cale) nelle si mantenere le forme assegnate nei sog- geiti di arte topiaria, Liintervento di rimonda va effettuato almeno una volta all’anno, alla fine del Vinverno, Come intervenire sulle conifere Le conifere sono piante che non richiedono porature, tranne in casi particolari L’eliminazione in una conifera di una doppia punta gid consolidata va ef fettuata per gradi non in un colpo solo: si accorcera la punta da eliminare, effet- tuando 2 0 3 tagli nell’arco di un anno. Leliminazione di una doppia punta in fase di sviluppo si pud invece effettuare in una volta Sola, tagtiando a raso, dal punto di biforeazione, la punta pitt de- 12 ‘Questo grande conifera é stata ridotta a wr troncone sgradevole alla vista, non sviluppera nuovi germogli sui ra~ mi spogli e andra lentamente verso la morte: & questo un esempio di potatura da non eseguire assolutamente bole o che presenta malformazioni Aloune conifere si assoggettano a potature limitate: il tasso (Taxus bacca 1a), il Cupressus arizonica, il falso presso (Chamaecyparis) e le tuie (Thuja), piante in grado di rivegetare. sempre che i tagli si effettuino su metti giovani senza asportare legno vecchio. Questi alberi abitualmente si usano per creare sculture vegetal (arte topiaria) o siepi formali; in questo caso ali interventi di potatura dipendono dalla velocita d’accrescimento delle piante. Come regola s'interviene quan. do si riscontra una crescita di 10-15 |. accorciando i nuovi rami di un paio i centimetri Le piante a rapido ac rescimento ri- Per mantenere una siepe folta di ve- getazione anche nella parte piit vi- cina al suolo, occorre potarla in ‘modo che risulti pit larga alla base ¢ leggermente pit siretta nella par te alta chiedono una potatura ogni 4-6 settima. ‘ne: per quelle pitt lente (tasso) sono suf- ficienti uno o due interventi durante la stagione di crescita, Tl taglio va eseguito in prossimita di tuna gemma o si former’ il moncone seceo. L'intento & mantenere le piante dense di fogliame, senza lasciarle ere- scere troppo in altezza, perché tende- rebbero a spogtliarsi nella parte bassa. in quanto la linfa alimenta la parte alta della pianta a seapito dei rami pitt vici ni al suolo. Le specie del genere Pinus (Pinus pinaster, Pinus pinea, Pinus halepen- sis, ecc.) non richiedono alcuna potatu- ra salvo I'eliminazione dei rami pi bassi man mano che si seccano e che la pianta si sviluppa, mentre ai pini con portamento conico (Pinus parviflora, Pinus excelsa, ec.) vanno lasciati tutti i rami a partite dal suolo. Negli Abies (varie specie), 'accor- ciamento delle branche di pitt anni, in gran parte spoglie, causa solitamente la morte dell'intero ramo restante. I Cupressus (varie specie) richiedo- no una potatura di mantenimento, da ef- fettuarsi quando alcuni rami si piegano verso lesterno e fuoriescono dalla sa- goma a cono, Sui sempreverdi solo tagli indispensabili La potatura dei sempreverdi va limitata agli interventi indispensabili per rendere pitt folta la vegetazione La potatura va eseguita quando si ri: Jeva un rallentamento della crescita del- Ja pianta e va limitata ad interventi indi spensabili (rimonda), soprattutto quan- do le piante sono state scelte per la loro fisionomia ben precisa, Perle siepi formali oi soggetti di «ar- te topiaria», la tarda primavera e la fine dell’estate sono i momenti migliori per intervenire con una potatura di regola- zione e contenimento, Ad ogni taglio al- Papice dei rami fa riseontro lo sviluppo di pit germogli laterali che rendono sempre pid foltoil fogliame e produeono un effetio di arbusto denso e compaito. Per mantenere una siepe folta anche nella parte pid vicina al suolo, occore potarla in modo che risulti pit larga al- la base e leggermente pid stretta nella parte alta. Cosi facendo le pareti verti- cali della siepe ricevono un’uguale quantita di luce. Per potare una siepe in modo rego- lare basta semplicemente tendere una corda tra due picchett all’altezza del ta- AAsinistra, Due pali sono stati pos tesa, posta all alte creando un so din p glio desiderato © posare uno spezzone ji rete metallica a maglie larghe sulla siepe. facendolo penetrare sino al piano di taglio, Le specie pit diffuse nei giardini di campagna Bosso (Buxus sempervirens). Se usato come siepe formale le potature vanno effettuate ogni 6-8 settimane. } Pud essere al- } Tevato anche in forma libera; Fin questo caso si interviene, } solo se neces- sario, per eli- minare rami vecchi, rotti o ammalati recidendoli alla base. ‘Anche un vecchio tronco o rami molto lignificati sono in grado di rive- stirsi di nuove foglioline, qualora ven- gano accorciati per necessiti; Ia riere: scita del verde sara perd molto lenta ¢ ei Yorranno anni perottenere di nuovo una densa massa Camelia (Cameltia japonica, Camellia sasangua). Si tratta di un arbusto 0 pie- colo albero sem- W preverde che non necessita ¢aleuna potatu- malati, quando & necessario. Si pud accorciare il ramo che sié troppo allungato ed esce dalla sagoma dell’arbusto, subito dopo la fio ra, se non la normale rimon- ritura (aprile), ma senza esagerare pet non perdere la fioritura della prossima da per eliminare mati accanto a.una siepe e reggono una conla «a del piano di taglio. Seguendo la corda tesa ¢ pitt facile potare iano perfettamente uniforme e parallelo al terreno. A destra. Anche U'u- o di rete a maglie larghe, posato sul colmo della siepe e fatto scendere fino all'altezza desideraia, @ utile per guidare le operazioni di potarura primavera. Alcune variet® generano un gran nu- ‘mero di boccioli, che non sono in grado di sbocciare completamente: in questo caso & bene provvedere ad una sbotto- natura (in autunno), lasciando due b cioli alla sommitd del ramo & uno 0 due ogni 5-10 cm di ramo, partendo dalla cima e andando verso interno dell’ar- busto. [boccioli si formano durante lestate e sono facilmente riconoscibili perché rotondeggianti, contrariamente alle gemme delle foglie che hanno una for- mma conica allungata Eleagno (Klaeagnus, varie specie). Le specie Elacagnus x ebbingei, Elaca~ ‘gnus pungens ed Elaeagnus ma crophylla hanno un fogliame den: so robusto, una crescita modera- tae non temono Ie potature, Gli interventi di po- tatura si eseguono nella tarda primave- ra, per ridare forma all’arbusto, e nella tarda estate, per accorciare i lunghi get- tiche fuoriescono dalla massa. Ginepro Juniperus communis), 1 gine- pri sono una grande famiglia delle coni- fere e per la maggior parte hanno uno sviluppo mo: desto e una crescita lenta Si prestano al- la creazione di forme scal- pite, in quanto si adattano alla potatura, che si deve co- Una delle caratteristiche degli eleagni sempreverdi sono i lunghi rami verticali ‘che fuoriescono dall’arbusto a.fine estate e che si devono accorviare all'altezza di una o due gemme partendo dall’interno della massa verde (vedi freece) mungue sempre eseguire sulle punte dei rametti, senza asportare il legno duro, operando nella tarda primavera. Lauroceraso (Prunus laurocerasus). E un arbusto sempreverde con larghe fo- lie verde scuro, Tucide. Si utiliz~ za per creare all te siepi, poiché sopporta molto bene le potature di contenimento da effettuarsi i ‘marzo-aprile 0 in agosto, m: in effetti un albero di media altezza 6 metri) che, se lasciato crescere, assu- ‘me un portamento ad ombrello molto adeyole; in questo caso non richiede alcun intervento salvo una normale ri- monda annuale, se necessaria. Usato come siepe, a seguito delle ripetute po- tature nel corso degli anni sviluppa dei tronchi molto grossi, che terminano con ciuffi di foglie spesso colpite da mal bianco e cocciniglia. Se volete creare una nuova siepe vi sconsigliamo I'uso di questa piant tuita da Viburnum tins, Elacagnus (va~ rie specie), Pittosporum tobira, ecc. che pud essere sosti anda (Lavandula officinalis). Ul fo- gliame grigio argenteo e le aromatiche infiorescenze viola fanno di questo arbusto una soluzione interessante per molti giardini La potatura si esegue dopo la Jioritura (lu- lio), asport 13) do buona parte dei getti dell’anno fino quasi al legno veechio, Mahonia (Mahonia aquifolium). B una pianta sempreverde che tende a mostra- re spezzoni di ramo_ spoglio sotto le infiore- seenze; queste, se mantenute sulla piant: danno origine a ciuffi di bacche di colore blu- nero, molto de- corative, Accorciate di circa la meta i rami troppo lunghi, dopo la fioritura (aprile), per farla accestire ed eseguite una normale rimonda dal secco. ‘Osni 3-4 anni ringiovanite 'arbusto eliminando alla base i rami troppo vec~ chie legnosi Fotinia (Photinia, varie specie). Eun arbusto grande e vigoroso con fogliame verde scuro, Iu- cido e coriaceo. Tnuovi germogli hanno un colore rosso brillante. Alcune specie vyantano grappoli di fiori bianchi in maggio-giv- gno, seguiti da frutti rosso-arancio (come ad esempio nella Photinia serrulata, nella Photinia benthamiana, ecc.). Pub essere allevato in forma libera e quindi la potatura, da eseguirsi a fine inverno. ® limitata ad una rimonda dal secco, all’accorciamento dei rami trop- po disordinati e, ogni 3-4 anni, ad uno Svecchiamento, con l’eliminazione, ad una biforcazione, di rami molto lignifi- cati all’interno dell” arbusto. La varieta «Red Robin» della Photi- nia x fraser’ ha germogli di un bel colo~ re rosso brillante; pertanto, se viene usata come siepe formale ma se ne vo- gliono godere le infiorescenze, va pota ta dopo la fioritura (giugno): sil no quindi crescere i novi germogli ros si che vanno poi in parte climinati con la potatura di settembre. Piracanta (Pyracantha, varie specie) E un grande e spinoso arbusto con fiori bianchi a grap- polo che fiori- scono in maggio esi tramutano in frutti rossi, aran- cio o gialli se- condo a variet’ in autunno. Se lasciate crescere Varbusto in for- ma libera, con la potatura limitatevi ad 14 La potatura della lavanda si esegue al termine della fioritura (luglio), aspor- tando buona parte dei getti dell'anno fino quasi al legno veechio ei rami secchi, rotti o ammala- scorciare quelli troppo Lunghi 0 disordinati. Poiché i fiori si formano sui rami dell’anno precedente, nelle siepi formali in cui occorre eseguire la pota- tura a giugno, dopo la fioritura, ea set- tembre, \a presenza di frutti colorati & molto scarsa, Pittosporo (Pittosporwm tobira), E una preziosa specie che pud essere indiffe- Al termine della fioritura vanno elimi- nate manualmenie le infiorescenze ap- passite del radodendro; si pratica una leggera torsione dell'infiorescenza nel punto di attacco al culmine del ramo, prestando attencione a non rompere la nuova gemma, 0 le due nuove gemme, in crescita, Nella foto si nota la nuova gemma gia molio sviluppata in prossi imita dell’infiorescenca appassita rentemente alle- vata a siepe, ad alberetto potato anche in forma libera, Le fronde tendono a cre- scere compatte € contenute nella forma, per cui le potature si riducono al contenimento de- ali eventuali getti che fuoriescono dalla massa, da effettuarsi nella tarda prima- vera e a settembre, per dare tempo alla pianta di cicatrizzare le ferite prima del freddo invemale. A fine inverno s’inter- viene con una rimonda dal secco, se ne~ Rododendro (Rhododendron, varie specie). E una pianta sempreverde da non sottomettere ad alcuna pota- tura (salvo quel- la di eventuali rami secchi 0 spezzati), se non per eliminare, manualmente, Ie infiorescenze appassite, Tasso comune (Tanus baccata). Eun sempreverde molto longevo, a crescita Jenta, molto usa- to in arte topia- ria peril foglia- me verde scuroe compatto, Re- siste molto bene alle potature che non devono perd recidere i rami legnosi; si cimano le punte dei ramettie si rid& forma all’arbusto nella tarda primavera ein estate avane ata. Viburno (Viburnum, varie specie). Né il Viburnum tinus (lentaggine), a fioritu- ra invernale, né il Viburnum rhy- tidophyllum a oritura prima- verile, ambedue sempreverdi, ne- cessitano di po- tatura, salvo un eventuale inter- vento di rimon- da annuale. Le infiorescenze sfiorite di ambedue le specie danno origine a grappoli di bac- che che a maturazione arricchiscono Cinteresse l'arbusto, percid non vanno eliminate. Un'eventuale potatura di contenimento, o atta a ringiovanire la Pianta, va effettuata a fire inverno, do- po la fioritura, Il taglio degli arbusti ornamentali e gli alberi possono essere consi- derati la trama di ogni spazio ver- de, gli arbusti ne sono ordito, poiché sono in grado di creare movi- mento e colore attrayerso la forma (al- Jungata, bassa, strisciante, aperta, ecc.), il fogliame (piccolo o grande, lucido od opaco, liscio o frastagliato, ec.) e le fioriture La potatura all'impianto avvia I'ar- busto a trovare la sua forma definitiva mentre la potatura di mantenimento, di- versa da una specie all’altra, serve ad ottenere speciali effetti estetici. Viene eseguita per riequilibrare la massa, sol- lecitare la crescita di nuovi germogti ri- muovere le parti vecchie 0 ammalate, eee. e per ottenere il massimo effetto decorativo (aumentate, accelerate 0 1 tardare la fioritura), Altra finalita della potatura quella di permettere all’aria © alla luce di penetrare attraverso il fo- aliame, per consentire alla fotosintesi di realizzarsi anche all'interno dell’ arbu- sto e per evitare il formarsi di mareiumi e il verificarsi di attacchi fungini Potature «mirate» secondo le caratteristiche di ogni specie Esistono molte specie e varieta darbustis per eseguire una giusta potatura occorre conoscere a fondo le caratteristiche di crescita e di fioritura di ognuna di esse La gran quantita d’arbusti a foglia caduca va divisa in due gruppi: quelli Liazalea ha una erescita naturale ro- rondeggiante e non va di norma potata: si possono eventualmente eliminare al- ccuni getti troppo allungati che rendono disordinata la massa verde che fioriscono dal tardo invemo alla pri mavera avanzata sui rami che si sono formati "anno precedente (Hamamelis ‘mollis, Forsythia, Chaenomeles japoni- ea, Jasminum nudifiorum. Syringa vul- garis, Rhododendron, Prunus, Spiraea, Cytisus. scoparius, Weigela, Phila: delphus, ecc.) e quelli che fioriscono in estate e autunno sui rami che si formano dalla ripresa vegetativa dello stesso an- no (Buddleia, Hibiscus, Caryopreris, Spiraea bumaida, ecc.). Nel primo caso la potatura si riman- da al termine della fioritura (da aprile a giugno, intervenendo cirea un mese do. po l'appassimento dei fiori), mentre tut- ti gli altri arbusti si potano dalla fine dell'inverno all inizio della primavera, per le zone del centro e nord Italia. Nelle zone pit fredde o di montagna & consigliabile rinviare ogni intervento alla fine di marzo e, nel caso di localita ove le giornate di gelo si prolungano, si pud attendere anche fino al mese di aprile, Nelle zone a clima mite, al sud e nel- le isole, & preferibile la potatura autun- nale (da fine novembre) in quanto 1a ri presa vegetativa di tuti gli arbustirisul- ta anticipata. Per le siepi squadrate e per tutte le piante allevate in forme obbligate o sa- gomate (ars fopiaria) la potatura si de~ ve effettuare due volte 'anno, alla fine dell'inverno e nella tarda estate, per ot- tenere una vezetazione fitta, omogenea e impenetrabile. Non va dimenticato che con la pota: tura si possono contenere in parte le di- mensioni di un arbusto, ma vi sono piante di grande sviluppo che difficil- mente possono essere ridimensionate e continuare a fiorire, Infatti una volta ri: dotta alla grandezza voluta, la pianta «ripartira», producendo nuovi rami, al Jungando quelli esistentie in breve tem- po riconquister®i le sue dimensioni natu- rali, vanificando ’intervento di riduzio- 0, smettera di fiorire per oni. La cosa migliore & quin- egliere, anche per gli arbu li di dimensioni adatte sposizione. In questo modo si imitano gli inter- venti annual riducendo lavoro e spese. B ‘quelli deboli (2) e quelli che sintersecano all interno della chioma (3). C-L’arbusto dopo ta potatura c Gli interventi Per tutti gli arbusti sono necessari una potatura di rimonda annuale e degli interventi di ringiovanimento ‘ogni tre-quattro anni inverno-inizio primavera va effettuata una potatura di rimonda (eli minazione delle parti secche, ammalate © rotte) su tutti gli arbusti, indipenden- temente dall’epoca di fioritura e dal fatto di essere a foglia caduca o sem- preverdi Per alcuni di essi questo & I"unico interyento annuale necessario (le varie specie di Cotoneaster, Crataegus, Rhododendron, ecc.), a cui pud seguire tun eventuale riordino se taluni rami si sono allungati troppo e conferiscono un aspetto disordinato alla massa, Periodicamente (ogni 3-4 ani questo vale per tutti gli arbusti) va ese- guita una potatura di ringiovanimento con leliminazione dei rami pitt vecchi € lo sfoltimento dela chioma. Nel caso del Cornus alba e del Cornus stolonife- ra «Flaviramea>, il taglio dei vecchi ra- mi, ormai di coiore grigio, stimola la crescita di getti nuovi, rispettivamente di colore rosso vivo e giallo, che illumi- nano Iaiola nei mesi invernali, quando Parbusto & spogtio, Spesso si vedono interventi drastici effettuati su arbusti o intere siepi allo scopo di rinvigorirle, con un risultato il pit delle volte negativo. TI lavoro & spesso inutile e talora anche dannoso, quando mette a nudo i tronchi (che mol- to raramente saranno in grado di emet- tere nuove gemme dalla base) o riduce un arbusto a rami morbidi ad una sorta di massa rotondeggiante e densa, asso- Ttagli di potatura vanno effettuati non pit di 8-10 mm al di sopra di una gem: ‘ma rivolta verso Vesterno dell'arbusto, ‘angolati verso i basso, dalla parte op- posta a quella della gemma. 1-Taglio con inclinazione inesistente. 2-Taglio troppo lontano dalla gemma, 3-Taglio slabbrato e con inclinazione errata. 4 Taglio corretto angolato verso il basso 16 Il risultato di una potatura mal esegui- ta, come mostra la foto, @ la crescita di lunghi rami deboli, che non porteranno fiori per quest’anno e ne porteranno pockissimi anno prossimo. La giusta potatura di ringiovanimento di un ar- usto va eseguita in autunno con le se~ guenti modalita: sieliminano alla base tutti i rami vecchi (quelli marrone seu- 70): i rami verde scuro si accorciano con un taglio di ritorno in corrispon- denza di una forcella e i nuovi gett del- Vanno (color marroncino) si lasciano indisturbati, poiché porteranno la fio- ritura pitt ricca nella prossima buona stagione; se sono troppo lunghi o di- sordinati, si accorciano leggermente per ridare una forma armonica all'ar- busto lutamente diversa dalla sua forma natu- tale. In questo caso ci yorranno almeno un paio d’anni perché si riformino i lun- hi rami e soprattutto si abbiano delle ricche fioriture La potatura per rinvigorire un arbu- sto si ese biano assolutamente bisogno (malatt grand traumis ec. eliminando alla b: ¢ tutti i rami rovinati: se ’apparato ra- dicale ® sano, si svilupperanno nuovi getti e l'arbusto, col tempo. riacquister’ il suo portamento naturale. Effettuate sempre i tagli di potatura con una cesoia ben affilata, per non pro- ucre sfilacciature, non pitt di 8-10 mil- Jimetti al di sopra di una gemma rivolta verso I’esterno dell’arbusto, angolati io viene esegui- fa verso il basso; se il t to troppo lontano dall'ultima gemm: parte di ramo rimasta si necrotizzer breve tempo, diventando veicolo di ma- latte. Se da uno stesso nodo si dipartono pitt getti, occorre eliminare i pitt deboli ¢ quelli che si incrociano, selecionando i iit robusti e quelli pitt esterni (i getti da eliminare sono quelli piegati) Per rami di un certo diametro usate un segaccio, 0 un tronearami a manico lungo per quelli difficili da raggiungere perché cresciuti al centro dell arbusto. Per ottenere un buon risultato @ fon La potatura di un arbusio allevato in modo naturale non deve dare come risulta- to una massa densa, regolare e compatta, ma deve conferire alla pianta un aspet- 10 armonico; i rami devono avere una lunghezz presi in una forma predefinita, e Uinterno del cespuglio deve essere alleggerito per permettere a luce ed aria di penetrare irregolare, pur restando com- damentale che procediate per gradi, ini- ziando con gli interventi adatti a tuti 1 arbusti, attenendovi alle regole seguenti: eliminate tutti i rami rotti, seechi, ma- lati, Iesionati_o quelli che penetrano al Vinterno dell’arbusto incrociandosi, con un taglio netto a partire dalla base o da una biforeazione: —accorciate i rami che si sono allungati troppo nella stagione passata e che con feriscono un aspetto disordinato all’ar- busio; = se da uno stesso nodo si sono svilup: pati pid getti (risultato di una potatura dell’anno precedente), recidete alla ba: se i pitt deboli o quelli che tendono ad incrociarsi verso interno dell’arbusto. Una volta portate a termine queste ‘operazioni sara pitt facile scegliere i ra mi in sovrappidi e quelli che vanno ac- corciati o elimina Continuate poi la potatura assecon- dando le caratteristiche d’ogni arbusto ma tenendo anche conto del risultato fi nale che vi eravate prefissi Mentre procedete alle diverse opera zioni di riassetto, potatura 0 svecchia- mento, allontanatevi ogni tanto dal ce- spuglio, per meglio osservare la forma che questo sta assumendo, Tutti gli arbusti al momento detla messa a dimora non necessitano di po- tature particolari; controllate che non vi siano rami secchi 0 rotti, che vanno eli- ‘minati alla base 0 appena al di sopra di una forcella, con un taglio netto. Se la pianta ¢ rappresentata da un unico asto- ne, cimatelo lasciando 2 0 3 gemme. L’anno dopo accorciate 2-3 gem- mei 2.03 rami che si sono formati,eli- minando eventualmente quello debole. Si saranno nel frattempo sviluppati nuovi polloni dalle radici che garanti- ranno 'allargamento dell’ arbusto. La potatura degli arbusti a fioritura primaverile Berberis (Berberis thunbergii). Viene utilizzata spesso come siepe formale € = pertanto Ia pota- E tura si esegue due } volte Manno: a fi- | ne inverno, solo H se necessario, ea settembre per ti- comporre la for- ma, Se Tarbusto ® allevato in forma Jibera, la potatura si limitera all’ accorcia~ ‘mento dei getti troppo lunghi e disordina~ tie all’eliminazione dei rami veechi in comrispondenza di un getto giovane. Biancospino (Crataegus monogyna e Crataegus oxyacantha). Buna pian arbustiva con cui for- mare anche grandi siepi informali; la po- tatura va limitata al- Veliminazione di ra~ mi deboli, rot, se chi, disordinati: si cttua a fine inverno, git e Spiraea ja- poniea). La po- tatura si effettua a fine inverno accorciando tutti i rami con t di ritorno ed el minando alla b: rami pid veechi per alleg- gerire l’arbusto che si presenta spesso troppo fitto. Al termine della fioritura, per Sollecitare la pianta ad emettere nuovi fiori, si rimo- della l'arbusto asportando tutte le infio- rescenze sfiorit, A fine luglio eliminate le infiorescenze appassite della Spiraea Bumalda «A. Waterer» per sollecitare la pianta a produrne di nuove, che fioriranno circa 30 giorni dopo tutte le specie la potatura va eseguita al- a fine dell’in- verno (febbrai marzo) con d verse modalita, secondo il tipo di arbusto e il suo sviluppo, Nelle ortensie pit, — comuni (Hydrangea ma Symphoricarpos (Symphoricarpos, varie specie). Non sono neces sarie potature, crophylla) si servono sola~ asporta la parte di ramo che porta in mente una puli- fiorescenza seca, tagliando subito so- zia e un dirada- pra le prime gemme ingrossate. Si el mento dell’arbu- minano alla base i rami troppo veechi e non sicimano i nuovi polloni che porte- sto, se neces: da effettuare a fine inverno. A Arbusti: tabella riepilogativa delle epoche di fioritura () e di potatura ($<) T gen | feb mar) apr mag) gin lug | ago set ott nov | dic Arbusti a fioritura primaverile | | Berberis (Berberia thunbere tne ieee tt haa |e *< Biancospino (Crataegus monogyna r Cera tect te) ee pene imoeds s< & | | icanto Winverno (Calycanthus fragrans) solo potauura di rimonda Chaenomeles T (Chaenomeles japonica) BR | FS dopo ta fioritura Fiore d’angelo | |ee & | & | $e voroeltowu (Philadelphus, varie specie) flortura (iraiapen nee) | @ |B | $e spot tortra ae ee BB) & F< crore tontua | & (eri japonica) B | & | 9< cerca fore Lala @ 1 esc vedione | | Palla di neve (Wirurnum cpus) $< dopo Fortra g & Spiree a fioritura primaverile [= iz Conirean keris Sn Tee Ce B | & | $< o090 ta tortura g Spiraea veitehit, Spiraea x vanhouttei, eve.) I @ Pee Weigela (ielgeta florida) | gen feb mar apr) mag giu lug ago set ott | nov | die Arbusti a fioritura estiva e autunnale Abelia | (Abelia x grandifiora) Albero delle farfalle (Budaleia davidii) | @) @|& & Caryopteris (Caryopteris clandonensis) Ceanoto” (Ceanothus x «Gloire de Versailles») (HK |e] | KK & Ibisco (Hibiscus syriacus) & Lagerstroemia (Lagerstroemia indica) Ligustro (Ligustrum vulgare) Ortensia (Hydrangea, varie specie) a Spiree a fioritura estiva eas ters esa st ¢ Spiraea japonica) ‘Symphoricarpos (Symphoricarpos, varie specie) £|S |S 8) S| oe & & Le piante rampicanti solitamente non richiedono grandi interventi rampicanti, molto preziosi per la ne ece. non richiedono solitamente grandi interventi; la potatura general- mente consiste neil’eliminazione dei ra- mi deboli, rotti, malati, in eecesso, trop- po vecchi 0 mal posizionati Quando potare le piante rampicanti Le operazioni di potatura sui ranipicanti sono necessarie per ridurre masse troppo ingombranti 0 pesanti per le strutture di sostegno e per stimolare la fioritura Operazioini di potatura di conteni~ ‘mento sono necessarie quando lo spazio a disposizione & poco rispeito allo svi- lupo del rampicante © quando 1a mas- sa dei rami faggiunge un peso tale da danneggiaresl supporto che la sostiene. ito ramificazioni troppo fitte possono impedire la produzione di fiori ¢ favorire la formazione di marciumi al interno della massa dei rami. ni caso ogni intervento deve c sempre tagli leggeri su rami cche vanno asportati completa- mente 6 potatiall’altezza di una gemma Le specie pit diffuse nei giardini di campagna (Campsis, varie specie). Eun rampicante di gran- de effetto per la ric~ ca fioritura estiva Si devono accor- we i rami elimi- jone 3-4 all'i- della prima- vera, per stimolare la pianta a emettere nuovi tralei molto fioriferi. Quando la pianta & in riposo i rami spogli sembrano secchi e solo a primavera, quando iniziano a «muover- si» le gemme, si ha un’idea precisa di ‘quali rami sono vivi e vegetano. noni Caprifoglio (Lonicera caprifolium). E: ‘una pianta di fa- cile coltivazio- ne, sempreverde © Semisempre- verde, con una crescita veloce 2 ma disordinata. La potatura ser- ve per contener- ne esuberanza o aecorciare i gett late- 2 rali sfioriti, Periodicamente la pianta tende a seccare la parte aerea: in questo caso, potate energicamente alla base a {fine inverno e le radici getteranno nuo- ‘i germogti Clematide (Clematis, varie specie). La potatura delle clematidi richiede una conoscenza ap- profondita di ‘ogni specie e va- rieta, poiché legata al periodo in cui ogni pia ta fiorisce. Per le specie pit vigo- rose: (Clematis montana), si procede a una potatura de- cisa, mentre, per quanto riguarda gli ibridi (Clematis «Jackmanii», Clematis «Nellie Moser», ecc.), si accorciano a fine inverno i getti dell’anno preceden- te di soli 15-20 em, sia nelle varieta a fioritura primaverile che in quelle che fioriscono in estate Falso gelsomino (Rhyncospermum ja sminoides), E forse il rampicante sem preverde pid bel- lo, per il fitto for sgliame verde seu. Toe lucidoe peri fiori profumati; ha una crescita medio-lenta e i suoi Lunghi tralci si attorcigliano attorno a qualsiasi sostegno. Non sono necessarie potature se non una rimonda dal secco, se necessario 0, per contenere la sua esuberanza, una cimatura dei lun- ghi tralci che fuoriescono dalla massa Compatta del fogliame, in primavera e nella tarda estate. Gelsomino (Jasminum, varie tun rampi ressante per I'in- tenso profumo em: (0 dai fiori che si rinnovano per tutta Ja durata delPestate. Le potature hanno solo la scopo di al- leggerire la massa e vanno effettuate a fine inverno: si accor- ano i geti troppo Tunghi e si eliminano quelli secchi o roti, Glicine (Wisteria sinensis 0 glicine cine- se; Wisteria floribunda o glicine giappo- nese e Wisteria frutescens o glicine am ricano). E questo un rampivante volub le, deciduo, dal tronco legnoso. I fiori riuniti in grappoli penduli, motto profumati, soc ciano ad aprile- maggio e i lun- ahi steli, che ex scono. “durante tutta la_huona stagione, si avvolgono ai sostegni in due modi: quelli cinesi ¢ americani in senso antiorario, quelli giapponesi in senso orario. E necessario potare il glicine due volte l'anno: a febbraio-marzo e in pie- na estate (agosto), per conteneme ’est beranza, Al momento della messa a dimora potate il getto principale a 80-90 cm da terrae nel corso della prima stagione le- gate i nuovi gett laterali alla struttura di Sostegno, evitando cosi che si attorcigl no. Alla fine del primo e del secondo in- verno accorciate i getti laterali di un ter- zo della lunghezza e quelli secondati fi no alla seconda o terza gemma; accor- ciate nuovamente il getto principale fi no a 80-90 cm dal punto da cui si dipar- {ono i gett laterali superiori. Negti anni successivi ripetete la potatura del getto principale e la selezione con legatura di quelli laterali, fino a raggiungere la struttura desiderata. La potatura & un’ operazione assai importante per il glicine ed ha lo scopo di contenere I'invadenza di questa pian- tama soprattutto di esaltare la fioritura; quando Ia pianta sara affrancata, si do- yranno eseguire una potatura invernale e una potaiura estiva. La potatura invernale nelle specie orientali (cinesi e giapponesi) si effet- tua a fine inverno (indicativamente dal- Pultima settimana di febbraio sino ai primi quindici giorni di marzo) taglian- do tutti i rami di un anno della chioma (quelli che si sono lignificati nell'ago- sto dell'anno precedente e che portano Te gemme a fiore) lasciando le prime 4- 6 gemme a partire dall’inserzione sul ramo principale, poiché solo queste produrranno fiori, Vanno poi eliminati i polloni che si sviluppano allla base del tronco 0 se ne lascia uno solo quando si desidera allevare un nuovo tronco o rit ovanire una pianta debole. Sul tronco si trovano inoltre polloni rosi_ ma pitt fioriferi che van- © potati a 3-4 gemme; dopo la fioritura debbono essere eliminati to- talmente, Come detto in precedenza, si devono accorciare i rami della chioma a 4-6 gemme, avendo cura di eliminare quelli pitt sottili e/o spezzati La potatura invernale nel glicine americano (che fiorisce sui nuovi getti della primavera stessa appena formati) effettua a fine inverno tagliando i ra- mi della chioma sino alla seconda gem- ma ed eliminando tutti i rami deboli ¢ piccoli, Anche i polloni presenti in bas- So vanno eliminati La potatura estiva in tutte le specie di glicine & necessaria soprattutto per le piante giovani e assai vigorose, meno per quelle gia formate. Questa potatura ha lo scopo di ridurre l’eccessiva inva- denza della pianta e di favorire la matu- razione delle gemme a fiore che si for- ‘mano (nelle specie orientali) nella tarda estate alla base dei rami. La potatura estiva si esegue ad ago- sto fagliando in basso tutti i nuovi getti e accorciando in alto a 6-10 gemme quei rami ancora verdi che I’anno sue- cessivo porteranno Ie gemme a fiore. Passiflora (Passiflora caerulea). Buna pianta rampicante interessante per I'ori- ginalita dei suoi fiori ma poco re- sistente al fred- do. In febbraio- marzo si accor- ciano i rami, sempre molto fi liformi, di 15-20 cme si eliminano quelli secchi o roti Poligono (Polygonum, varie specie). E una pianta interessante per il suo ec- cezionale vigore ela rapidith d crescimento. In 23 anni & in gra- do di raggiunge- re i 10-12 metri la potatura ha il solo lo scopo di contenere lo sviluppo soprattutto del Polygonum baldschuanicum, mentre il Polygonum multifloram va potato molto basso all’inizio della primavera Vite del Canada (Parthenocissus, varie specie). E un rampicante in grado di ri- copriregrandi superfii in pochi anni. L’intreccio dei rami forma una densa coper- tura che non ri- chiede potature particolari, E so litamente necessaria un'opera di sfolt- mento e di contenimento che si pud ese- aguire in estate, Alla caduta delle foglie (nel tardo autunno), che assumono in autunno delle colorazioni molto interes santi, si pud cercare d’eliminare i rami secchi, accorciando quelli che si sono al- Tontanati troppo dal supporto su cui sta crescendo. SUPPLEMENTO A VIFAIN CAMPAGNA 22008 La potatura dei glicini Dopo la poraturs La potatura invernale nelle specie orientali (cinesi e giapponesi). La potatu- ra invernale si effettua a fine inverno con il taglio di tutti i rami di un anno-a della chioma tasciando le prime 4-6 gemme a parsire dall inserzione sul ramo principale, Vanno poi eliminati i polioni che si sviluppano vicino alla base del tronco-b 0 se ne lascera uno solo-€ quando si desidera allevare un nuovo tron- co 0 ringiovanire una pianta debole. Sul tronco si trovano inolire polloni poco vigorosi ma piti fioriferi che vanno tagliati-d 0 potati a 3-4 gemme-e (dopo la fioritura debbono essere eliminati totalmente). Vanno poi eliminati i rami della chioma pit sottili e/o spezzatic. Dopo la potatura La potatura invernale nel glicine americano. La potatura invernale nel glici- ne americano si effetiua a fine inverno tagliando i rami della chioma sino alla seconda gemma-a ed eliniinando tutti i rami deboli e piccoli. Anche i polloni presenti in basso vanno eliminati-b Dopo la potatura La potatura estiva in tutte le specie di glicine. La potatura estiva & necessaria so- prattutto per le piante giovani e vigorase, meno per quelle gia formate; va eseguita in agosto tagliando in basso tutti nuovi gett-a e in alto accorciando a 6-10 gem- ‘me quei rami ancora verdi che V'anno successive porteranno le gemme a fiore-b La particolare potatura delle rose yer quanto riguarda le rose, V’inten- Prettiest rs sumere alla pianta una forma ar- moniosa ¢ di stimolare a fioritura Molto diversi sono i tipi di rosaio e ognuno richiede un procedimento ap. propriato, quindi la potatura va eseguit on particolare attenzione. Quando potare Bassai importante sapere quando eseguire la potatura delle rose. Questa operazione va fatta in autunno nelle zone a elima mite, va rimandata alla primavera in quelle pit fredde. Vi sono perd delle eccezioni Nelle zone a clima mite dell’Italia centrale, del sud e delle isole, @ preferi- bile la potatura autunnale (fine 10 vembre-primi di dicembre), che do- vrebbe garantire un’anticipata fioritura primaverile. Nelle zone pitt fredde é in- vece consighiabile rimandare la pota- tura a febbraio-marzo e, nel caso ti 1o~ caliti ove le giomate di gelo si prolun. ‘gano, si pud attendere anche fino ad aprile. E comunque opportuno interve- nire sempre prima della ripresa vege! tiva: una potatura tardiva pregiudica © ritarda la prima fioritura, Nei rosai mol- to rigogliosi & necessario intervenire a volta a novembre, accorcian tare che il vento o il peso della neve possano spezzarli; si proceder& poi alla potatura vera e propria nell’ epoca e nei modi richiesti dal rosaio. A queste regole fanno ecce: ~i rosai non ri potare solo al termine della fioritura (giugno), asportando i rami sfiorit: le varieta antiche che vanno sempli- cemente riordinate con un intervento di ripulitura dal seeco (a fine inverno); = le botaniche, che producono bacche decorative, dove si interviene con una rimonda dal secco a fine inverno e con Taceorciamento dei getti troppo lunghi e disordinati per ridare un aspetto ordi- nto all’arbusto, Come potare La giusta tecnica di potatura si esegue in due fasi principali Molto importante @ anche Putlizzo di cesoie ben affilate Il taglio di potatura va praticato non pitt di 6-8 millimetri al di sopra di una gemma rivolta verso l’esterno del ce~ Spuglio. Servitevi di cesoie ben affilate, per 24 Una potatura sbagliata: il taglio del ramo eseguito l'anno scorso, troppo loniano dall’ ultima gemma, ha genera 10 un moncone che si é seccato-a, La nuova potatura mal eseguita mostra il moncone (che non é stato eliminato} ¢ i rami nati Vanno scorso che sono stati accorciati, ma non selezionati (alcuni si incrociano verso Vinterno-bl, i de- boli non sono stati eliminati-b2, eve.) ¢ nuovamente tagliati senza porre atten- ‘one all ultima gemma non produrre sfilacciature ed eseguite ‘ogni taglio angolato verso il basso dalla parte opposta della gemma, indo asportate completamente una branca, praticate il taglio a filo del ramo da cui si diparte, ripulendo poi la superficie con un coltellino molto affi- lato. Per rami di un certo diametro usa te una sega da potatore. Come nella potatura degli arbusti, vi consigliamo di dividere intervento in due fasi, come segue Per favorire una seconda fioritura ac corciate di un terzo il ramo che porta le rose sfiorite = asportate i rami morti, quelli troppo vecchi e quelli spezzati o ammalati, ta- gliando all’altezza di una gemma rivol- ta verso l’esterno; = eliminate i rami deboli o sottili, per favorire li steli pid vigorosi —asportate i rami che si incrociano, eli- minando i pitt deboli e quelli che si diri- ,ono verso il centro del cespuglio, per permettere alla pianta di ricevere luce € aria anche all”interno; questa pratica non é necessaria per i rampicanti e i sar mentosi per i quali occorre solo legare le ramificazioni ai sostegni in modo che non sfreghino tra loro. Mentre procedete nelle operazioni di potatura, ogni tanto allontanatevi dal In estate si eliminano i polloni che crescono dalle radici o dal fusto sot 10 il punto d’innesto cespuglio per meglio osservare la forma che va assumendo. Una volta eseguite queste operazioni prefiminari sara pit facile passare alla seconda fase che consiste nell indivi- duare i rami in sovrappid, che vanno eliminati, ¢ quelli che devono essere ac- corciati, Secondo i differenti tipi di ro- sao. Durante estate, p potatura verde che prevedk =I'eliminazione dei polloni (rami sel- vatici che crescono dalle radici o dal fu- sto sotto il punto d’innesto); = il diradamento dei boecioli per ottene- re fiori pitt grandi: —Fasportazione dei fiori sfioriti dalle varieta rifiorenti, per favorire uni i procede alla che eresce all'interno, per alleggerire il cespuglio, far circolare aria e impedi- re le infezioni fungine Negli ibridi di Tea accorciate di un ter- zo la vegetazione di un anno, tagliando all"altezza della terza gemma dal punto di inserzione di ogni ramo e conservan- do da tre a cinque rami prineipali Ogni tipologia di rosaio ha la sua potatura A seconda della tipologia di rosaio (ibridi di Tea, Floribunda, rampicante, sarmentoso, antico e botanico) occorre una specifica potatura Negli ibridi di Tea si procede ad ac ccorviare di un terzo la vegetazione dun anno, tagliando sino a tre gemme sopra il punto di partenza di ogni ramo e con- servando da 3 a 5 rami principali: si ot- terranno cosi fiori meno numerosi ma pid grand Nelle rose Floribunda e assimilate, che hanno ct zione pitt rigogliosa e fiorifera, la pota- tura deve essere pitt leggera; accorcia- te quindi i rami solo di un quarto. Al- leggerite l'interno dell’arbusto, se pre- senta una vegetazione troppo densa, eliminando i rami pitt vecchi Lrosai ad alberelto rifiorenti si de~ vono potare secondo il tipo di rosaio che @ stato innestato sul tronco (ibrido di Tea, Floribunda, miniatura, ecc.), cercando di ricomporre la forma'a vaso; eliminate con un taglio netto anche tut” te le gemme che si sono sviluppate lun- go il tronco e rinnovate i legacei ehe lo fengono accostato al tutore. Nel caso di rosai a portamento pen- dulo ¢ non rifiorenti. la potatura si ef- fettua solamente al termine della fiori- tura (giugno-luglio), eliminando i rami che hanno portato fiori e conservando i rami nuovi dell’anno che sono in fase di sviluppo. Lrosai rampicanti hanno ramifica Zioni rigide e fioriscono sul lezno del- anno precedente: una volta eliminato il legno vecchio, ammalato 0 debole, si accorciano le ramificazioni principali sino ai nuovi germogli e si recuperano i nuovi rami dell’anno, che ancora non sono fioriti, legandoli ai fil il piti possi bile in orizzontale, per sostituire costan- temente i rami gia sfruttati ed eliminat. Se un yecchio fusto non produce pid germogtli, asportatelo alla base per solle citare la pianta.a produrre nuovi rami. I rosai sarmentosi, solitamente non rifiorenti, nel corso deila stagione estiva sviluppano dalla base Iunghi rami fles- sibili, che produrranno fiori la primave~ ra successiva, Con la potatura, al termi- ne della fioritura (maggio-giugno), si eliminano i rami che hanno portato fio- ri, con un taglio di ritorno, lasciando quelli nuovi liberi di svilupparsi, per mantenere al rosaio una forma equili- brata. Questi rosai possono venire la- Nelle rose Floribunda caccorciate irami solo diun quario dialleggerire illcentro del cespuglio, se presenta una vegetacione troppo densa, eliminando i rami pitt vecchi ti crescere a cascata, a denso arbu- sto, 0 essere allevali a parete 0 a venta- lio con P'uso di tutori I rosai non rifiorenti si potano uni- camente al termine della fioritura (gin gno), eliminando o accoreiando i rami che hanno portato dei fiori, appena so- pra un nuovo getto. Durante lestate la pianta sviluppera nuovi rami che fiori- anno la primavera successiva; da que~ sto si comprende come una potatura primaverile danneggerebbe i rami del- anno precedente che si preparano a fiorire: Per le rose antiche la potatura va li- Potate irosai ad alberello rifiorenti (a sinistra) cercando di ricomporre la forma a vaso ed eliminando anche tutte le gemme che si sono sviluppate lungo il tron- co. Nei rosai a portamento pendulo ¢ non rifiorenti (a desta), tatura al termine della fioritura eliminando i rami che hanno portato fiori e con- servando i rami nuovi dell'anno che sono in fase di sviluppo-a efjettuate la po- Trosai sarmentosi sviluppano lunghi rami flessibili dalla base della pianta, che producono fiori solo ‘al secondo anno. Con la potatura eliminate i rami che hanno fiorito lasciando quelli nuovi portato fiori mitata all’eliminazione (ogni 2 0 3 an- ni) del legno molto veechio; se I'arbu- sto si presenta molto disordinato, si possono accorciare i rami troppo lun ghi, eliminando i residui della fioritura. i rosai botanici necessitano solo di interventi da effettuare a fine inverno se si vuole godere dei colori dei cinorrodi, Si effettua una rimonda dal secco e ogni 2-3 anni si elimina il legno troppo vec ino all'altezza di un nuovo ger- io. Qualora il cespuglio si presen- tasse troppo disordinato, si possono ac~ 26 Molt’ ibridi moderni (solitamente rosai Floribunda a portamenti diversi) si po~ tano ogni 3-4 anni. Ogni anno vanno eliminati solo i rami secchi, rotti o mala~ tie vanno accorciati i rami troppo lunghi e, volendo, anche quelli che hanno corciare di un terzo i rami esagerata~ mente lunghi, affinché non si spezzandosi. Molii ibridi moderni (particolar mente robusti) in fiore da maggio a li, non necessitano di potature annuali ma richiedono interventi solo ogni 3-4 anni, da effettuarsi anche con il solo uso. di apparecchiature meccaniche. Questo consente ai cespugli di svilupparsi in modo pitt marcato e i rami, cresciuti in lunghezza, possono cosi pitt facilmente creare dense masse fiorite o tappezzare Lrosai non rifiorenti si potano al ter- | mine della fioritura primaverile-estiva, ‘accorciando i rani che hanno portato fiori. Gli stessi interventi si devono ef- Jettuare per irosai botanici, ma solo a fine inverno per poter godere della bel- lezza dei cinorrodi il terreno. Ogni anno, a fine inverno, vanno eliminati solo i rami secchi, rott o malati Al termine delle operazioni di pota- tura le rose rampicanti, sarmentose e ad alberello vanno legate ai rispettivi so- Per questa operazione si possono utilizzare legacci in plastica rafia, ecc, eseguendo il fissaggio del ro- saio al tutore con una legatura a 8, Nel caso venga usato del filo di ferro, & op- portuno proteggere la corteccia con pezzi di gomma. Controllate period ature, per rinforzarle o al- ndo la erescita dei rami lo rendesse necessario. LI

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