You are on page 1of 5
LORENZO CATANIA Bassani, Tomasi di Lampedusa ¢ il legame con il passato Scoperto un po’ casualmente da Giorgio Bassani, il romanzo 1! Guttopardo di Gin- seppe Tomasi di Lampedusa viene pubblicato postumo nella collana “Biblioteca i letteratura’ della Feltrinelli nel novembre del 1958, preceduto da una prefi- Zione condivisa con il suo editor: Ampiezza di visione storica unita a un'acutissima percezione della realta sociale ¢ po- litica dell Italia contemporanea, dell Italia di adesso; delizioso senso dell'umorismos au- centica forza lirica; perfetta sempre, a tratti incantevole, realizzazione espressiva: cutto cid, a mio avviso, fa di questo romanzo un‘opera d’cceczione. (...] Si legga dunque da capo a fondo il romanzo con Pabbandono che pretend per sé la vera poesia! Scrive Paola Frandini che Bassani in Lampedusa allora sconosciuto difende le qualiti che ha cercato in se stesso. Non sono cosi distanti il microscopico, “segregaco” osservatorio di Donnafugata e Ferrara. In encrambi i casi incombono rivolgimenti che avrebbero trasformato I'Italiae travolto sia pue re con peso diverso quelli che li raecontano e i loro discendenti Detto pit esplicitamente, Bassani coglie nel libro dello sconosciuto scritto- re siciliano argomenti temi esistenziali che gid avevano improntato le sue sto- rie ferraresi. Significativo é, sotto questo punto di vista, quanto i] Ferrarese af- ferma in una intervista del 1976-77 rilasciata al «Canadian Journal of Italien Studies»: H Gattopardo ® un grande pamphlet etico-lisico, etico-politico-lirico, indisizeato alla nazione dopo. fa nella Seconda guerra mondiale e il erollo degli ideali dell'an- tifascismo ¢ della Resistenza [...]. In fondo anch'io che cosa ho fatto, seppure diversamente € con forze pitt deboli? La stessa cosa |...]. lo sono convinto che Lampedusa avesse letto * Giorcio Bassant, Pgfisione al Gattepardo, in Grvser0e ToMAst ot LaMPEpusa, df Gatto parle, Milano, Fetsineli, 1958, p. 11s + PAOLA ERANDINI, Giorgio Basi ei fintasma di Ferrand, San Cesario di Lecce, Manni, 2004, p. 44 Lis Oco/Novecento 3/2008 cuna delle mie storie ferrar si, perché qualeosa degli Ultimi anni di Clelia Trotti 4 cepisce anche in Lampedusa Passarono davvero per le mani di Giuseppe Tomasi di Lampedusa le storie ferraresi pubblicate originariamente da Bassani nella prima meci degli anni Ci quanta del Novecento sulle riviste “Botteghe Oscure” ¢ “Paragone-Letteracura’? La questione riveste un interesse che forse non va al di la della semplice curiosita, ¢ {uctavia non si possono ignorate la vicinanza cronologica cle affinita tematiche tra 11 Gattopardo ¢ alcune delle Cinque storie fervaresi. Tenendo conto che il Lampedusa era un letterato onnivoro («J'ai lu tous les livres», affermava citando Mallarmé) ¢ per di pit aggiornato sul mondo dei lette- rati in carriera, come traspare da un aneddoto del cugino-pocta Lucio Piccolo (che ndlfestate del 1954, accompagnato da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, era stato convocato a San Pellegrino Terme, per essere presentato da Montale a un conve- gno letterario) raccontato allo scrittore Vincenzo Consolo ¢ da questi riferito nel libro Di qua dal faro*, non & poi cosi temerario ipotizzare che avesse lett qualcu- no dei racconti di Bassani. Nel Gattopardo, quando dopo lo sbarco dei Piemontesi alla marina di Mar- sala, don Fabrizio ritiene necessario che il figlio Paolo «vada a stare a Palermo», per- ché in quel momento «case abbandonater significa «case perdute», la mente cor- real protagonista di Una lapide in via Mazzini (1952), Yebreo Geo Josz reduce dal lager c impegnato nel non facile compito di prendere possesso della casa della sua famiglia diventata il quarticr generale dei partigiani. Nel racconto di Bassani i con- itadini di Geo, dopo la caduta del fascismo ¢ la fine della guerra si abbandona- no ai divertimenti c la vita ricomineia come se niente fosse accaduto. Nel Gatto- ‘pardo, dopo il «bau-baw in camicia rossa, tutti palermitani sembravano felic e osten- tavano la propria gioia». Una lapide in via Mazzini poteva incontrare qualche in- teresse presso l'autore del Guttopardo, pet tagioni legate al ricordo traumatico del- la grande casa dei Lampedusa andata distrutta durante i bombardamenti della se- conda guerra mondiale. Ma anche per la qualiti intrinseca della scrittura bassaniana, antitetica allidea di letteracura a tesi realista, atcraversata da unvironia amara e raf finata che graffia il potere ed esprime la coscienza dolorosa della natura immuta- bile della realea. Ne Gli ulsimi anni di Clelia Trotti (1954) «Paccurata messinscena, cost estra- nea al caos geniale di ogni rivoluzione, che all’indomani della fine della guerra, celebra il funerale postumo dell’anziana maestra socialista prima emarginata dal fa- © Sret10 CRo, Jatervista com Ginrgto Bascani, «Canadian Journal of Kalan Studies», 19 1978, Lp. dls " «Ci riesce difficile stabilire se sia staa di Piccolo o di Lampedusa la perferta regia della loro pparizione in pubblico, forse di tutti e due, pari ssendo nei cugini la maliziae Vironia. “Abbastanza per eccitare una cibit di letterati, certo. Ma loro non sanno” diceva Piccolo a chi serive qui “che mio no molto divertiti in tren cugino e io ci I rtorno, a fare il verso a questo e a quello sul modo in cui avrebbe parlato di noi”. E per “fare il verso” Piccolo intendeva imitare lo stile che di ognuno di quei letcerati i due cecentrici.. cugini perfettamente conoscevano ed erano in grado di ripro- durre in falsetto, tic ¢ cadenze», (VINCENZO CONSOLO, Di qua al faro, Milano, Mondatoti, 1999, p. 171s). Bassani, Tomasi di Lampedusae il legame con il passato 119 scismo e poi dimenticata da tutti, prosegue la narrazione-memoria critica ¢ non reticente di Bassani sul secondo Risorgimento. Qui le idealita e i valori legati al- Pantifascismo ¢ alla Resistenza, svuotati di significato, si cristallizzano in miti ¢ stereotipi che peseranno a lungo nella vita della Repubblica, impedendo un vero rinnovamento della cultura ¢ della mentalita del Pacse. La visione pessimistica del- Fimmobilismo della societd italiana, da Bassani esibita nelle sue storie, dalPosser- vatorio di Ferrara transita nel microcosmo di Donnafugata, per essere proiettata sulla realth siciliana e in un altro momento storico. Quello attraversato dai tumultuosi rivolgimenti legati al Risorgimento italia- no, «tina rumorosa, romantica commedia con qualche macchia di sangue sulla ve- ste buffonesca» che, speculare all'«accurata messinscena» che nel racconto di Bas- sani rendeva onore alla memoria di Clelia Trotti, smaschera Pipocrisia ¢ Pigno- ranza di quel tempo, il wasformismo ¢ la sopraflazione della classe dirigente. Al prin- cipe Fabrizio Salina, scettico sul tempo che verri e, al pari di Celia Trott, simbolo del destino di solitudine e di sconfitta esistenziale che attende l'individuo di fron- te agli astuti c a coloro che si adattano, non rimane che cederc alla Sicilia del po- tere raffigurata nellarrivismo amorale di personaggi come Tancredi Falconeri ¢ Calogero Sedara. Da molti anni desideravo scrivere dei Finzi-Contini— di Micdl e di Alberto, del pro- fessor Ermanno e della signora Olga — di quanti altri abitavano 0 come me frequenta- vano la casa di corso Ercole I d'Este, a Ferrara, poco prima che scoppiasse ultima guerra. Ma impulso, la spinta a farlo veramente, li ebbi soltanto un anno fa, una domenica d'apri- le del 1957 Dopo una gestazione lunghissima che risale agli anni Quaranta, nel 1962 Bassani publica il suo primo vero romanzo, I! giardino dei Finzi-Contini. Perd, contrariamente a quanto scrive il Nostro, se si presta attenzione al tempo della ‘composizione vera e propria dell’opera che comprende gli anni 1958-1961, non @ infondato il sospetto che le problematiche sollevate dal Gattoparda di‘ Tomasi di Lampedusa abbiano contribuito ad accelerare la stesura del Giardino dei Finzi- Contini, che Bassani elaborava da almeno vent anni, ¢ a modificarne loriginatia struceura. Come é noto, subito apprezzato dai lettori pitt disparati, nel giro di poco tem- po Il Gattopardo divenne un bestseller, ma suscitd anche clamori, equivoci e po- lemiche, perché ateraverso le sue pagine presentava un'immagine erctica delle vi- cende che si svolgevano nella Sicilia del 1860, all’epoca del trapasso dal regno bor- bonico al regno d’Ttalia. E vero infatci che il romanzo, desacralizzando il Risorgi- mento come una costruzione retorica ¢ condannando ~ in maniera allusiva ~ alla «non speranza» le utopie palingenetiche legate alla Resistenza («Per il momento [..] delle camicie rosse non si parla pitt, ma se ne riparler’. Quando saranno scomparse queste ne verranno altre di diverso colore: ¢ poi di nuovo rosse. E come andra a finire2»), ci fa percepire che la realta storica @ assai complessa ¢ non sempre coin- jc con il progresso c il miglioramento della societa, Veicola verita che in quegli BassaNt, Ilgiardino dei Finzi-Contini, Torino, Einaudi, 1962, p. 11 120 Otto/Novecento 3/2008 anni molti intellettuali non erano disposti ad accettare. Come lo scrittore Leo- nardo Sciascia e il dirigente comunista Mario Alicata, che al solo sentir nominare I! Gattopardo dava in escandescenze ¢ che in una prefazione a una edizione russa del romanzo cosi scriveva nel 1961: le resi che sono alla base dei giudizi del principe Tomasi di Lampedusa a proposito degli avvenimenti storici che rappresentano lo sfondo del suo romanzo si distinguono dal- le tesi espresse dalla letceracura ¢ dai film progressisti. Mentre gli artisti progressisti mira- no innanzitutto a sottolineare la novita rappresentata dal protagonismo delle masse italia- ne, contrapponendo questa novita alla inerzia delle vecchie classi dirigenti, Paurore del Gartopardo afferma che 'inerzia non @ solo delle vecchie classi dirigenti ma che curca la Sicilia “¢ addormentata”.® Per Bassani, invece, polemico nei confronti della «lagna neorealista» ¢ autore delle Cinque storie ferraresi, in cui aveva denunciato apertamente la crisi degli idea- li della Resistenza, era facile riconoscersi nella scrittura mai enfatica ¢ dal registro ironico di Tomasi di Lampedusa, nello scetticismo di chi non credeva alla favola del Risorgimento incarnata nell’avidita, nella vanita e nella rozzezza dei tanti Ca- logero Sedira sparsi nello Stivale, moralmente e politicamente poveri, non in gra- do di mettere I'Italia al passo con Europa moderna. Allle soglie degli anni Sessanta del Novecento, che registravano la crisi dei va- lori collettivi ¢ P'espansione dei consumi, lincontro con il romanzo di Tomasi di Lampedusa, che vedeva protagonisti il principe di Salina ¢ la sua famiglia, travol- ti da eventi e dall’ascesa di nuove forze sociali che li condannano a un decadi- mento inarrestabile, agisce sul pessimismo esistenziale e politico di Bassani ¢ lo spinge a riprendere in considerazione il progetto di raccontare l'aristocratica famiglia ebrea dei Finzi-Contini che, come quella del Gattopardo, viveva appartata e seguendo rituali ben precisi, in attesa di essere spazzata dalla violenza delle leggi razziali. Pro- getto che non a caso lo scrittore porta a compimento nel 1958-61. E cosi lesile vicenda sentimentale tra due giovani ebrei ferraresi al centro del- Videa narrativa originaria di Bassani, ampliata ¢ reimpostata con blocchi narrati- vi ispirati all’esperienza umana e politica dello scrittore, alla sua passione per ’ar- te ¢ la storia, introducono nel Giardino dei Finzi-Contini importanti spunti di ri- flessione storico-culturale morale che permettono al romanzo di acquistare un senso pitt generale e significativo che lo sottrae al deposito delle memorie private. Un indizio della mutata predisposizione di Bassani verso la materia narrati- va, che ora intende dipanate, si coglie gia nel Prologo del romanzo, che non si li- mita solo a comunicare in anticipo i luoghi e gli ambienti del racconto, i tempi e i temi della vicenda e dei suoi personaggi. Qui, infatti, l'aria di euforia e di liber- ta, che si respira alle soglie del boom economico ¢ che fa da sfondo a una visita al- la necropoli etrusca di Cerveteri, registra il disagio dell’io-narrante — spia della dif- ficolta del ceto umanistico tradizionale ¢ della letteratura a raccontare l’emergere della civilta dei consumi — di fronte ai primi segnali della modernizzazione con- 6G 2008. o da MASSIMO ONOFRI, La metamorfosi del Gastopardo, «La Nuova Sardegna», 12 marzo Bassani, Tomasi di Lampedusa e il legame con il pascato 1 vulsa che vede protagonista una societ3 distratta e allegra, impegnata a cancellare se stessa ¢ il proprio passato, come si evince dalla sua indifferenza ai valori della bel- lezza e della memoria, sacrificati al dio denaro. Come nel Gattopardo, voglio dire, anche nel Giardino dei Finzi-Contini il tempo lontano, il passato é evocato come presa di distanza dal presente e in particolare dalla miseria ideale e politica delP'Italia postfascista. In questo senso, la ricerca del vero ¢ i valori ctici sottesi all'inclinazione disinteressata del protagonista del Gattopardo per la lettura, la scienza e la mate- matica, speculare alla passione per la letteratura che nel Giardino dei Finzi-Conti- nilega V’io-narrante, il professore Ermanno’ e la figlia Micdl, oltre che nascere dal bisogno dei nostri personaggi di estraniarsi dalla retorica ¢ dai rivolgimenti del lo- ro tempo e di esorcizzare la violenza della storia, possono essere intesi anche co- me antidoto ai valori dell’astuzia, dell’intraprendenza e del pragmatismo delle nuo- ve classi dirigenti che, a partire dai tardi anni Cinquanta del Novecento, guidano le trasformazioni sociali che avrebbero cambiato i rapporti di produzione, la men- talita, i costumi e i gusti estetici degli italiani, lacerando l'anima ¢ il volto del no- stro Paese®. ” Il professor Ermanno Finzi-Contini, che occupa uno spazio significative nel romanzo di Bassani, pud essere considerato una sorta di parente del principe di Salina. Come don Fabrizio, il professor Ermanno é un cultore delle belle lettere e di storia patria e conduce uno stile di vita ripe- titivo. Inoltre come il protagonista del Gattopardo, anche il personaggio di Bassani & consapevole che il suo mondo é finito e percid lungi dall'adattarsi al presente (come fa il figlio Alberto, che cerca di proteggersi dal mondo dominandolo attraverso la tecnologia percid nel suo studio, invece di par- tecipare alle discussioni con l'io-narrante ¢ l'amico Giampi Malnate, si defila per dedicarsi a met- tere in risalto le qualith del suo radiogrammofono, a regolare maniacalmente Pintensit’ delle luci in- dirette, a rettificare la posizione di certi oggetti oa illustrare «le virti» di una poltrona, che «garan- iva» alle vertebre la posizione anatomicamente pitt corretta ¢ vantaggiosa), cerca di interpretarlo mo- ralisticamente. Spia di questo suo atteggiamento é la funzione di guida che egli assume nei confronti dell'io-narrante, considerato come un figlio clettivo. Non diversamente, in fondo, dal atteggia- mento che don Fabrizio Salina nutre per il nipote Tancredi. * Pitt in particolare, dietzo le figure di'Tancredi Falconeri e Calogero Sediira non & difficile leg- gere in filigrana la prefigurazione di nuovi modi di pensare e di vivere che caratterizzeranno il bo- om economico della seconda Rivoluzione industriale. Non @ inutile ticordare che prima di morite, in una lettera all'amico Enrico Merlo datata 30 maggio 1957, Giuseppe Tomasi di Lampedusa ave- va scritto: «{// Gattopardo) mostra un nobile siciliano in un momento di crisi (che non é detto che sia soltanto quella del 1860)» (ANDREA VITELLO, Ginseppe Tomasi di Lampedusa, Palermo, Sellerio, 2008, p. 368).

You might also like