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26-5. Convocazione degli Stati Generali La Francia della seconda meta del '700 & un paese che, pur essendo economicamente attivo, si trova pa- radossalmente sull’orlo del collasso finanziario a causa di una cattiva amministrazione e di un sistema fiscale assur- do, che colpisce soprattutto i contadini e privilegia la grande pro- prieta terriera, laica ed ecclesiastica. Luigi XVI, salito al trono nel 174, cerca di corrore ai ripari chiamando a ditigere le finanze del paese un economista come il Turgot che, ispirandosi ai principi del- Ja fisiocrazia e del liberismo, tenta di liberare il paese dalle pitt pe- santi eredita feudali, abolendo dogane interne, riducendo le corvées € soprattutto proponendo di far pagare le tasse anche agli aristocra: tici ¢ all’alto clero, proprietari di pit di un terzo del territorio agri- colo francese. Quest'ultimo progetto scatena perd una violenta tea. zione nobiliare che costringe il sovrano ad allontanare T'audace mi- nistro. Ma il deficit dello Stato & ormai diventato Pauroso e il nuovo ministro, il ginevrino Necker, pur falsando i bilanci, in un celebre e ottimistico Resoconto al re fa comprendere all'opinione publics quanto costi mantenere V'aristocrazia cortigiana, che percepisce prebende da favola senza produrre nulla, Al Necker succede fl the one, che si rende conto in modo analitico del disastro finarzian arnministrativo del paese, dove solo gli intressl da pagare sal oe, still chiosti dall'amministraziono raggiungono il 514% delle entrar slobali del fisco. Dopo essere ricorso alla solita politica del prostaty Oli st decide pertanto a tontare l'unica via varamente valida ees quella di far pagare le tasse a tutti, nobili e¢ 0 si. La nobilta si irrigidisce ancora una volta, mento di Parigi e dall’alto clero, ¢ nel bi cratici sembrano addi conquistare del tutto g ro tolto fra il 600 e il re Dopo lesonero di Calonne, @ la volta di Lém ienne: xescove che, in forme pit abi, carcad iprendere gree Calonne edi rompere la solidarieta fra Varistocrazia fy seem vati del Terzo stato. i pit ele- Nel corso del 1768 la situazione si fa pit i i fa pi [Ex | ‘ai, anche perché il sovrano si ormay Payee CHE do drammatico sia co ap n il Parlamento di Parig od ecclesiastici compre- . spalleggiata dal Parla: ‘Luli xV1 in veste regal, in un gus 211778 conservato at Museo Versa ‘insegne del potere (abit stares co et, mano dela gust) mangono intatte, ma il prestigio della Mm archi 8 gia profondamente otusc56 ¢ in raci Colne ann dle carcast che rappresentano ira come uomo pa lute ed inulso, © dele cere nto che lo iridono come tact data moai® Marit Antonieta ses yp os om weer: Ftonnet. ‘ ei tre Stati sono rigoro- {gente separa gh un agh ri ¢ ah {Ea lrappresentant dal coro: a desta, tart lla sabia primo pio= ‘8 spall, rappresentand del Teco. {o. Sul tena, soto t aldacchino,se- jetuig. xv. {5 ranene degl Stati Genera era awve- usa secondo le forme previte dal an en rege, che servavano ai deputat Se Tero stato una posiione subatema. ive aveva ncevuto Bonevormente tap resentant Gogh ordi prviegea, meme Fespresenana col Teczo sta erano sit lebrapasmente neta ua camera da fs senza cog tvolgeses loro una paro- 13 Teoputah dl cloro.e dala nobita ere ro po entra neia saa & urione dala arta pencipale: uel dl Terzo stato da ‘ha pecola por lateral. I vescovo che feeoava la conmona reigioea inaugure- ‘Gaveva presentato al sowrano =gi omag- 9 de ero, i nspet deta nob v le Erissie suppticre dol Terzo ston. ‘Xia esa det ont le ssuppliches srebbe- ‘9 ot state alguanto meno sume det presto. [Foto Goluner, Par * Gli Sit Generali furono convocati ber la prima volta agit inizi del "300 da Filippo i Bello, che voleva ottene- re Fapporgio delfopinione publica fei suoi contrasti con papa Bonifa- io VII. Questa assemblen, da non onfondere con un Parlamento mo- era, now aveva poter legislativi ma semplicerente funzioni consul con gli altri Parlamenti delle citta di provincia, che in sostanza sj legaiano la grande nobilta tutta protesa a riconquistare le posizioni perdute. Mentre a Parigi alcuni nobif pit illuminati, come il La Fa- yotte, il marchese di Condorcet, il conte di Mirabeau, affiancati da alcuni grandi borghesi, danno vita al Partito dei Patrioti che aspira scopertamente alla creazione di un sistema monarchico-costituzi nale, in provincia la nobilta e i Parlamer dini organizzano adunanze tumultuose dove si {ano aspirazioni e spinte spesso contraddittoric © confuse. Scop- piano allora disordini e sommosse a Digione, a Tolosa. nel Delfinato agli inizi di giugno esplode a Grenoble Ia sgiornata delle tegole», ccosi chiamata perché in quel giorno gli abitanti della citta respingo- no con un nuttito lancio di tegole le truppe regie, intervenute a re- primere i disordini. Nell'estate il Lémenie fu sostituito nuovamente dal me da tempo reclamava l'opinione publica, esasperata dalle diffi- colta, dai cattivi raccolti di quegli anni, dalla disoccupazione dil Questa vittoria dell’opinione pubblica sollevd ondate di entusia- dominio nell'assemblea per poter riconquistare le tre i posi- ni di privilegio, sia tra i borgh it ispirandosi al modello inglese, volev: narchia assoluta in una monarchia costituzionale pitt rispondente alle reali necesita del paese. “ase ‘in dagli esordi il processo di rinnovamento della Francia conteneva quindi un elemento di ambiguita edi contrasto, destinato a caratterizzare lo svolgimento degli eventi politici degli anni immediatamente successivi: da una parte una nobilta di toga e di spada, chiusa nel pit cieco conservatorismo e disposta solo a modilicare nel senso del passato: dallaltra parte una borghesia attiva e che intendeva assumere funzio- nie responsabilita politiche dirette, trasformando in costituzionale Ja monarchia assoluta di Francia. a Togheas | La borghosia, imbevuta delle idee filosofiche illumi asoee___] nistiche, educata alla critica voltertiana e alla sensi- bilita rousseauiana, formatasi nello spiito dell'Enciclopedia, non si > “4PHOID 26 La rivoluzione francese: il triennio monarenic-wvoceucn illudeva di poter collaborare con la nobilta e l'alto clero negli Stati s Generali: €ssa in realta mirava a riforme e modifiche sostanziali, de- Ta Bate a Sollevare la pitt recisa opposizione dogli ordini privilegiati; a borghesia voleva infatti liberare la terra dai legami feudali ¢ ren- derla alienabile (cio® oggetto di scambio secondo la dinamica eco- nomica del capitale mobile), voleva I'equiparazione fiscale e 'ugua- glianza di tutti davanti alle leggi. In questa direzione la borghesia, che pur costituiva I'élite del Terzo stato, aveva mire almeno per il momento coincidenti con quelle delle masse rurali, anch’esse inte- Tessate all’affrancamento della terra dalle arcaiche consuetudini del passato; in definitiva la borghesia, in contrasto con la nobilta € Palto clero, rappresentava dunque gli interessi e le aspirazioni di quasi tutta la popolazione francese. * La verif controllo ¢ diun depu ne era trad ali Stati Ge mentalita t cui i divers —clero, no tuivano ce L'importan sla anzich chiara se si presentanti ‘vgno 1789: il giuramento della pal- ‘a in uno schi2zo di Jacques-Louls 4 (Pani, Museo Carnavalet 2d sul favo ai centro @ raffigurato Bally, che fu presidente dell'assem- @ sndaco di Parsi; seduto al tavolo snosce abate Sioyes. Verso desta, 21mani sul petto, Maximilien Robe- “e depuiato oi Arras; pil a desta, in pte, ttrabeau in alteggiamenio teso Davis 1748-1805) apparione Go suincoronanone dr Napoloone Hoc foodoto a p 688. Carte «po ver preva parte ava ag irwouzonan in qua memo Convenzane (neap. 27-1) evorne Ge corso! Napolzone Sonepar Sth pt, uanco | Borbont Ser von Fania, covet selva dalleso eri S00 ge 2er0d0 dammatico e conradaito "e quelo atraversto dala Francia 78 e'ite15, quest api muta Sopnone oo onuna erana che regent 26-6. Assemblea Nazionale e rivolta contadina Sin dall'inizio dei lavori, nell’assemblea degli Stati Generali emerse una frattura insanabile fra i borghe- si, che rappresentavano il Terzo stato, e gli esponenti dell’aristocrazia: i primi volevano che la verifica dei poteri avvenis- se alla presenza dei tre ordini riuniti e volevano sostituire l'arcaico istema che assegnava un voto a ogni ordine con un sistema piti mo- derno per cui ogni singolo deputato, nobile, ecclesiastico 0 borgho- se, avrebbe espresso solo il proprio voto personale; col vecchio me- todo di votazione, infatti, nobilta ¢ clero, alleati, avrebbero sempre avuto la maggioranza*. Da questo problema procedurale dipendeva tutto il destino della lotta intraprosa, tanto pitt che fin dalla seduta iniziale era apparso chiaro che il sovrano e i suoi ministri non inten- dovano andare oltre una semplice riforma finanziaria e che, di con- seguenza, se il Terzo stato non si fosse imposto in modo perentorio, tutto sarebbe rimasto praticamente come prima. ‘Assemblea Pertanto i deputati del Terzo stato si rifiutarono di Nasional iccettare le decisioni prese separatamente dagli alt due ordini, e il 17 giugno, nonostante l'intervento del re, si riuniro- no per proprio conto. Dopo che alcuni esponenti del basso clero eb- bero anch’essi aderito all’iniziativa, il Terzo stato con atto audace- mente innovatore e rivoluzionario si proclamé Assemblea Nazio- nale, ben cosciente ormai di rappresentare gli interessi ¢ le aspira- zioni di tutta la nazione. Guranente | La nobilta e Valto clero, nell'estrema speranza di eis ge__| bloccare gli avvenimenti, invocarono V'intervento re- gio; il giorno 20 i membri dell’Assemblea trovarono infatti chiusa la sala delle sedute, ma non per questo abbandonaro- no la lotta: anzi si riunirono in piedi nel salone della pallacorda (una specie di tennis), decisi a non subire imposizioni da nessuno, e li, mani del presidente Bailly, giurarono di non separarsi fino a jando non avessero dato alla Francia una nuova costituzione. soleanita di questo atto di coraggio e di audacia 8 stata cos\ scol- Gal Quinet*: «1a semplicita delle cose, delle forme, degli oggetti rebbe la grandezza del momento. Le mura disadorne si illumina- rono; la liberti sorse nella nuditd della Pallacorda come il Figlio di Dio sulla paglia della stall ‘Tre giorni dopo. il 23 giugno, Luigi XVI volle ancora ocare la sua ultima carta e, fatte affluire truppe a Parigi, in una memorabile seduta davanti ai deputati dichiard nulle ‘Terzo stato c ordind ai tre ordini di continuare fala tradi- alla forza contro coloro che ninaccia regia, i rappreson- lea Nazionale, si rono ¢ uno di essi, il visconte di Mirabeau (v. cap. 26 sentante del re che Ii invitava ad abbandonare morabile risposta: «Riferite a coloro che vi hanno mandato che net o qui per volonta del popolo e non abbandoneremo i most pox non avessero obbedito. Di fronte alla m IPPTO- la sala diede la me- Osservaziont + ger Quint (1903-679), studios stoic ances idee era ede ‘ocratcho fu cost ad sbneo- nore In Francia quando Ugh Bone Date ‘si impadeon del pore. 5 Ysa. Nella sue Riofine, seta dlurante Teslos et vole cao 1 ferment erator che anmaron Francia dale tne del 700 neo Hao fompo donuncib quel a5 iibral'e ditatoris chess Iul-avevano impoditoalla vat dal 1700 dl diventare un sem mento iborazione ** Vautonticita di questa inc esprossione atribuita al Mirabest © dlubbia; essa corrisponde eo al sontimento dt apertarisetione Tappresentanti del 1 Capitolo 26 ves napus, toe 78 See nea ane ja: una fortezza alta trenta met se eesti ce ee Sear ere ere Breen eet Pos econ a ce Assentie Nasional secu doa note vet cels ageno 1160 elsone [ako dso © Noma Seca dl «Sgesto Wu aperta dl ‘cone ¢ Noailes un cadoto senza beni FBonal, ea sue propose vanero ‘epee os un nbeo terase, duce Kut, sro de maggen propre Seta! he vest lth eit Fu csi vetsta abot Bia de orca provine dll {Sl ance pica sae ecoromee ato rone soporess! at {22:9 0c cclombaia,e gutsdzin Son fa venatta cole cahe ceo fe ne a deema Vrs led ct at Lp i enna acclamai esau la ibensfancoatr Al omni Sele setra ons FAssoren ate nuttefcaca dete mire asta’ Siac verano beat ano = "pu sthanear ocarvs pagar e- Pi saore tno a compo scat Golaner, Pang La tivoluzione francese: il riennio monarchico-ostituzionale 637 toggiamento fermo e coerente, il sovrano fin! cob eedere tanto pid che una minoranza di nobil si era unitaall’As- Semblea Nazionale; il 7 luglio il sovrano si decise quindi a ordinare alla nobilta c al cloro di unirsi all’Assemblea, che il giorno 9 si di- chiard definitivamente Assemblea Nazionale Costituente. 7 La vittoria del Terzo stato, che era riuscito a trasfor- ert mare un'arcaica assemblea di stampo medievale in ‘un’Assemblea che rappresentava tutta quanta la nazione, aveva su- scitato in Parigi un'ondata di entusiasmo popolare; ma se il sovrano ‘aveva ceduto di fronte alla fermezza del Terzo stato, gli ambienti di corte, capeggiati dalla regina Maria Antonietta e dal conte di Artois, fratolio del re, meditavano una rivincita, capace di togliere ogni iniziativa all'Assemblea e di restituire al sovrano il tradizionale po- tere assoluto, ormai seriamente compromesso. Sospinto dagli stocratici, il sovrano licenzid il Necker, mentre truppe mercenarie ‘svizzore e tedesche particolarmente fedeli al re vennero concentrate nei pressi di Parigi, quasi a costituire un ammonimento per I’As- semblea e per il popolo pé Tasione Di fronte alla minaccia di un colpo di stato regio, pepomre__| PAssemblea, costituitasi solo da qualche giorno, era praticamente disarmata, forte soltanto delle sue ragioni ideali, e per- tanto, agli occhi di un’aristocrazia retriva e incapace di cogliere il significato degli ultimi eventi, rappresentava solo un piccolo ostaco- lo, facilmente oliminabile. Ma il popolo parigino, trascinato dall'in- fiammata parola degli agitatori tra i quali emerse Desmoulins, prese a sua volta l'iniziativa, ¢ il 14 luglio, diffusasi ormai la voce delle ‘trame reazionarie del re, assal il castello della Bastiglia, che da so- coli era il simbolo dell'autorita assoluta del monarca. Le truppe i caricate di respingere l'assalto fecero causa comune con gli insorti, el governatore e la piccola guarnigione della fortezza vennero mas- sacrati. II popolo vittorioso, appoggiato dalla borghesia con cui an- cora si identificava, cred una nuova municipalita e una Guardia ‘Nazionale (formata da elementi borghesi e affidata al comando del La Fayette) che aveva il compito di reprimere ogni eventuale tentat vo aristocratico di arrestare il corso dogli eventi rivoluzionari. Com- pariva allora anche il tricolore che, a sottolineare la vigile presenza del popolo di Parigi sul corso degli eventi, univ diera borbonica i colori rosso e blu della municipalita parigina; in quegli stessi giorni aveva inizio 'emigrazione degli aristocratic Di fronte a questo att . jl triennio monarchico-costituzione jvoluzione froncese: i! trent 638 Copitolo 26 Larval jigenti, che si recavano all'estero in attesa di un ristabili- pid intransigenti, che si mento dele rival jcipale parigina diffuse subito un ivoluzione municipale Pi f n inn ene ene grande Jor nuove municipalita borghesi e scacclarone | Wiper sentanti del vecchio regime; in tal modo i cent hoa gi eniva perché le nuove municipalit i 0, Srunice fonte di autort aif Asemblea Nezional Costiuent ve one della vol 7 aeederte Mente lo bor jadroniva delle leve del po- grande Mentre la borghesia si impé Tazgone_| Monto abot province, nelle campagne aumenta i i ‘ini ioni rurali, ancora sotto- ‘all fermento dei contain! e delle papolazion! rsh cor’ sere poste, nonostante la rivoluzione in atto, gil obblighi tradizi hali di origine feudale a favore dei nobili proprietari terrieri. Bande armate di contadini si diedero a percorrere le campagne, incendian- do i raccolti e soprattutto i castelli dei nobili nelle cui biblioteche erano da secoli custoditi i documenti che imponevano ai contadini i iritti signorili. Fu questa la cosiddetta «grande paura» che per di- verse soitimane si diffuse in molte province del paese, dilagando a macchia d'olio e tenendo in uno stato di apprensione e di orgasmo intere popolazioni di paesi e villaggi. L’odio, accumulato attraverso secoli di serviti e di umiliazioni, esplose spesso in quei giorni con inconsulta violenza anche contro borghesi e mercanti, accusati di accaparrare le derrate, contro magistrati invisi, contro gli agenti delle imposte che rappresentavano T'odiato potere regio. “‘Reoizione | Di fronte alla grave situazione determinatasi nelle gel campagne, I'Assemblea Nazionale, anche per inizia- tiva di qualche nobile pia illuminato, nella notte tra il 4.¢ il 5 agosto deliberava la definitiva abolizione dei diritti feudali, cio? delle decime e delle corvées che ancora gravavano sui contadi- ¢ dell’esenzione dalle imposte fino allora concessa agli ordini privilegiati. In tal modo la borghesia, ancora timorosa della poten- za aristocratica, si schierava con Ie popolazioni rurali e nello stesso tempo mirava a prevenire ulteriori violenze nelle campagne. Nel cli- ‘ma di entusiasmo in cui le soppressione dei diritti feudali venne proclamata sfuggl il fatto che i nobili avevano rinunciato ai loro di Fitti tradizionali solo a patto che i contadini li compensassero col versamento di un‘indennita, e prevalse solo il sentimento che il pac- se avesse fatto un enorme paso avanti, perché finalmente tutti i Francesi divenivano uguali di fronte allo stato, non pit come suddi ti divisi in aru event Giritti diversi, ma come liberi cittadini Diehiaazione ] Questo senso di otlimistica fiducia ri ia infatti eet nella Dichiarazione dei diritti deduces eel clita ‘Assemblea il 26 agosto del 1789, che nef suoi quegli immortali principi che negli anni a venire avrebbero costituito l'ideale delle loite politic por la liberta testo della Dichiarazione Sepsgione | A questi solenni principi sispird (non senza eccezio- estes __] ni I'Assemblea Nazionale, che concluse i suoi lavori nell'autunno del 1791 ed elabord una costituzione monarchica simi- le a quella inglese, fondata sulla separazione tra potere legislativo, esecutive e giudiziario. Il sovrano, detentore del potere esecutivo, aveva inoltre un diritto di veto che gli consentiva di bloccare per guatiro anni le decisioni dei rappresentanti eletti Destnieion | In aperta contraddizione con i principi della Dichi razione, I'Assemblea, in cui prevaleva una borghesia decisamente conservatrice sul piano sociale, stabil infine che la pienezza dei diritti politici sarebbe toccata soltanto ai cittadini atti- vi, ciod a coloro che godevano di un certo reddito; tutti gli altri, | co. siddetti cittadini passivi, rimanevano praticamente esclusi ¢ non Eotevano eleggere propri rappresentanti*. Nonostante l'esaltazione della sovranit’ popolare contenuta nella Dichiarazione dei dirittl, Ie borghesia irancese non ebbe quindi il coraggio di realizzare comple. tamente tale sovranita e, pur avendo dato lavvio al processo sively, zionario come rappresentante di tutta la nazione, comincid in path, ca ¢ dimostrarsi gelosa delle proprie prerogative di classe e dithder, te della possibitita d'ascesa delle classi popolari. [ESE _| Nella prima fase del processo rivoluzionario, gui ‘_msienare dalla borghesia pit facoltosa, ile nov eee Popportunita di una leale collaborazione con l'Assemblea Naziona- Je. anzi i irrigidi nell’assurdo rifjuto di concedere la propria sanzio- ne sia alla Dichiarazione dei diritti, sia all'abolizione dei diritti fe dal. Ad angravare questo periea ano alle scid spingere dagli aristocratic i i nuove truppe, che chiaramente costituivane wae on, Versailles semblea Nazionale. A questo st Capitolo 2% la rvciton anes temo monrchicocottixioncle O41 32 Popolare per i rine ectaaea ei rincaro dei prezai, causato dai torbidi dell’est che deaiPatne:aParig i malcontent serpeggiav,elimentato a ll agtatori che difdavano,e non torte del ree della corte, Quando poreid ai primi di ottobre del 1789 si diffuse banchetto reald or /@ °APitale la notizia che a Versailles, durante un asi oltragean o%0T° di un reygimento, erano state pronunciate lore era see se p2t confront della vivoluzione e la coccarda trico- & Calpestata, la folla parigina, guidata dal del Popolo stanche dh eat fllaparigina, gudata dalle donne del ifici, marcid su Versailles. II 5 ottobre 1789 una marea minacciosa giv oe "a minacciosa air siunse davanti al palazzo reale, dove data dal La ponent intervenne la Guardia Nazionale, coman- fet a Fayette, ad evitare Possibili violenze contro la famiglia Peleg 8vFano promise di approvvigionare la capitale e di ratifica. Hold decisioni dell‘Assemblea Nazionale o dovetteimpegnarst a tre sforire la corte a Parigi, J.a marcia su Versailles costitul un'importante vittoria popola- Te, perché il sovrano, trasferitosi a Parigi assieme all’ Assemblea Co- stituento, doveva tenere in maggior conto gli umori della piazza, che aveva dimostrato la propria determinazione ripetendo il gesto del 14 luglio, m "Osservaxiont * Erano considerati citi Tpaschl ce avovano ame? Tete che pagan wi rotta par alla retribusion® 8 tot il S Te fe olen afm Chiarazione det iste sii Hie ni di etadi| pes

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