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Lrc ° -DtMv oy ye ~ Ba Se 4 = aa fe, dell’ordine minore, a sda mo, compofto. Le wal fi:contengono alcune beliiffime ute contra quelli che dicono, la lufita non effer {cienza:Con ab — molee ¢ aucttion|,§ id fol di vatii yl ‘ Ray Bas SON ALLHONORANDO M, VINCENZO PIGINO Genritasomede bnots, F Angelo da Picitono, .S. P. D. S honorando M, Vinernzo mio,ho penfato,che I*huomo né fia a feittelfo al mondo pafcluto.anzi per dower alli altri effere vn gioueuo fe io,colquate aléethamence l'un delf’altro in diuerfe occorrenze valer - fi 6 age (eredo che piu habbia del virile) che con maggiot ftudio & .pittricerca di renderfi vtile & fruttuofo alli huomini medefinas mente feco al mondo nati.Perilche,non volendo dung io che la madre Na tura gel prefente fecolar giardino m’habbiaindamo prodotto,ne meno (a guifa di bruto) paffarase il briene tempo di quefta noftra vita,fenz’altro fo tegno 4d alreui rendre di me, ho prefo ardire (benche infofficiente a cio fareio fia) {pinto da diuina infpiratione,per commune vtilita, affaticando il mio debile ingegno,comporteli prefenti duoi Libri,ouero, Trattati dele la {cienza Muficale:& non con anime di,fra mortali, riportamelode verus nna,ma per propria vera vtilita di quelli principianti,che di tale vertu fi dis leteranno:liquali,fe non fi fdegneranno vedere quefte noftre, non fatiche, ma piu prefto ineptie, {piero che, in buona parte, di cotal fcienza refterans no fodisfatei, Hora,hauendo fo quella inetinfeca amici-ia, che ho (fua mer ce)conla S, V. &nonimmemore di quel volgare,& vfitato detto,Che ava folo none conceffo fapere tutte le cofe:& ancho; Che ben fauio quele loa cui fallarenone fo,non ho vogliuto cofi precipitofamente cami naresmacognofeendoio V. S. alle Muficali cienze molto dedita, & in clinata,ho prefo ficurta,di quella iquelte mie fatiche,prender per guida: in teftimonto di che, gti ho vogliuto intitolare, & indtizzare tutto i] corpo diquettp noftro Volume,tal quale egii effete firitroua, E benche quella, & per le fye vertu, & per la gentilezza, fia degna di molto maggior honore, nondinteno fpiero,la fi degnera diaccetrare,infieme co’l picciol dono, vna ampla § manifefta prontitudige d’animo, che in me regna, di dargii affai maggior cofe,fe dare io le puoteffi, Oltra,ch’io fon certo, che quando effo 0 Volume fera dalla S. V.. accettato,ricorfo,& veduto,non dubis tera,che infignico del ticolo,decorato dal nome,& cuftodito dall’ombra di # tale &t yoo, egii co’l {Coperto fronte non poffa arditamente andas fein publico:pero che(fi come fe d’un adamantino fcudo ricopetto fi ritro uaffe) pon temera li grauiffimi colpi dalla ciurma de malegni preparatighis Glie ben vero.che in effo gli fi vedrarmo alcuni exemplar Canti,che gli par anno infe non hauere |"integra {ua formal proportione di Note :aquelto V.. S. gli potra rifponder,lacolpa non effer mia,ma dellimpreffore,che ,pel commodo fuo,farenon ha pofluto,Nefrefto, V. S. fia Gna,% eengami yiuo nella fua memoria,& buona gratia, Vale, 122078 Cee Oe ” ‘ov Ad Legtorem, ) Oncentus, varios (patet hoc) excorde dolores Excutit,impreffos altius imminuit, Vibanum,mitem placidumg ,hominemg benignum Efficitsidgs Plato,maxius ille,probat: | Quilibet hac ergo concentus atte peritus, Ornatus cunctis laudibus effe poteft. Hinc quicungs cupit laudatum protinus iri, Angelicum hunc Florem perlegar,inde canat, Stanza di An dvta Scholaro, Veronefe, inlode dell’ Dpera, alli Lettori, Gite vuole il Fior del dolce Canto, Dico la fcienza @’ogn’un in fauores Che fi dilecta di portar iluanto, Queft’Opra legga,tratta per ?’Autore DalPameno liquor, preciofo,& fanto Dato dal Sir del tutto genitore, Lodandone il Fattor con gli angel fanti, Che piu non gli uotzauno maeftri tanti, Sonettodi P. lofeph Rodella,Carpenes dulenfe,Brifciano, alli Lettori, 10..MARIVS:TONSVS, FERRARIENSIS, Difcienza Mafical,legga il Volume Compotto per if diuo & facto Nume Frat’ Angel Piciton,quel Dottor tanto,, Che fenz’altro guftar Pacque del fiume DiLethe,o di Pegafo il facro Fonte, 7 Facil falir pote’al gloriofo monte, . Di uerts ornatu,fenon d’altre piumes wh E ringratiar potra conle man gionte Le diue Mufe,che del fuo liquore Bagnati gli han le labbra,gliocchi,e"i fronte Con fargii il don Sees Fiore, Opra preclara:ma con forze pronte Rendanoal Piciton glotia& honores 7 { Ss. il Q" ort cerca riportare i] uanto (NCOMINCIA LA TAVOLA DELLI CAPITOLI del primo Libro,ouero, Trattato. Aude della Mufica, con alcune belliffime difpure, Para Aid contra quelli che dicono,la Mufica.noa flere ici NEE EYE] Dit nae sa, cet eats CMIBPF AD) | dechiaratione fecondotl Samio bi ate iffe, che I’huomo di Mufica ¢ generato, alles Sade laprdca aurorita def feuerin Boetio,cap.2. Della diffinitione della Mufica,& fi dimoftra, la dif = ferenza ch’e fra la {peculatiua ela fciéza, cea vn argomento contra etlliche dicono,la Mufica effere fclenza na turale, . Cap.30 Della mondana Mufica,nellaquale fi dechiara,douerfi prima ponerela dis uiffone che Ia diffinitione. Capote Della Mufica humana,nellaquale dimoftrafi la concordanza di diuerfi clee menti,& quando ficongiunge!’anima col corpo,con la pronea autorica del feuetin Boetio. CAP $e Della Mufica inftrumentales Cap.6. - Della Mufica harmonica. cap.70 Della infpettiua MufGica, cap.86 Della attiua Muficas ae Cap.ge Della Mufica plana, CaP. 100 Della Mufica menfurale, CAP.tt, Della veiliea della Mufica. cap.t2, Decaneu, Cap.ize La d fferenza che e fra il Mufico & il Cantore, Cap. 1 4e Della introdurtione della Mano, fecondo Guido monacho aretino, oue contiene vna bellilfima dechiaratione fopra il -y, per effere Ici kerera Greea. CAP. l fe Per qual cagione li noftri Latini hanno prepofto il I alle altre Latine lets tere,cice, A re, &c. cap.1 6. Della pofitione deila Mano rouerfcia,cloe,a tengo conftituta, cap.17. Occhiaratione della fopradetta Mano, cap.i8, Delle lertere graui,acute,% fopr’acute, ap.t 90 Delle voci,*% che cofa fia voce,fecondo !a philofophia & la Mufica,co vna belliffima dechiaratione delle quattro principali Note, alla fiaul:radine delli quattro elementi,con l’autorita del feuerin Boetio,’ con la efpofie tione delle fei Mufical vocl, cap.20. Della proprieta del Canto. Capr25y ‘ Delle deduttioni. ~ cap.22.! De'li quattro cetrachordi, oue fi dechiara, chi fu Pinuentore delle fonore chorde,c6 alcune autorita di Margarita philo{ophica,e Boetio.cap.23. . Della interpretatione delnome delle fopradette'chorde, con le autorita di Boetio,& di Margarita philofophica,egregiamente dechiarate,cap 24. Del quinto retrachordo,detto,congionto, capi2 So Delli tre generi delle Cantilene, con belliffime autorita & di Boetio, & di Margarita philofophica,& d’altti eccellenti Compofitori, cap.26. Della dechiaratione dellechiaui, * Cap.276 Delle marationi delle fillabe ouero Note det Canto, oue moftrafi, che in b fa Li nti non fi fa mutatione:con la diffinitione di natura. £1, oil tuoco delle fue mutationi:& ancho la diffinitione del’ b molle, & illuo 1 ' co delle fue mutationi. cap.28, De finta Mufica,oue fi uedeil !uoco dellc'fue mutationi. cap.2.90 Dedlli modi ouero tropi dimandati, tuoni, con belliffime dechiarationi, fe: cond li Greci. ~ cap.30, Delli modi adimandati,{pecie di confonanze, caps te Deconfonantia,unifonus, cap.3 2. Detono. ap .33- De femitonio minori. cap.34. Dechiaratione del femitonio maggiore:oue fi uede,che cofa¢ il diefis,& it coma, fecondo fi Greci:& alere belliffime dechiarationi. cap.3 56 Del ditono,oueto,terza maggiore. cap.36. Delfemiditono,ouero,terza minores cap.37 Della confonanza Diatefferon : con una belliffima dechiaratione delle tre {pecie della detta confonanza,fecondo li Greci. cap.38, Dewitono, cap.3.9+ De Diapente, cap.40. Detonocon Diapente, cap.4i, De Diapente con femitonio. cap 42, De Diapente cum ditono. * cap.43- De Diapente cum femiditono. cap.4ge Dearchifymphonia,o Diapafon,ouer, Diapente con Diatefferon:con alcu ine cOmemorationi di Orpheo & d’Amphione,& alere autorita.cap.4 5 La cerminatione delli o:to tuoni in quattro finali lettere, cap-46, Delia afcefa & d.fcefa delli otto toni. cap.476 Dellacompofitione ouero formatione de! primo tuono, cap.48, Della compofitione ouero formatione del fecondo tuono, cap.go. Della compofitiune ouero formatione del terzo tuono. cap. 50. Della compofitione ouero formatione del quarto tuono. > Capes, ‘Della compofitione oucro formatione del quinta tuono, Cap. 529 Della compofitione ouero formatiéne del fefto tuono, cap.s3. Della compofitione ouero formatione del fettimo tuonos Cap. 54 Della compofitione ouero formatione dell’ottauotuono. = = CaP SS Della differenza & diuerfita de tuoni, cap. 56. Delle chorde giudiciali delli tuoni, Cap. S57. De neumis. cap. 58. De tonoruminitiis id eft, Euouae. capess Della folenne applicatione de euoni alli Pfalmi,quo ad prindpid, cap.6o- Della medieta de cuoni. cap. O16 Della femplice intuonatione de tuoni. > cap.62. Della cognitione de cuoni nelli refponforii, cap.63. Della cognitione de tuoni nelliintroiti. cap.64. Il modo,che fi debbe tener nell’ireonarne chori,fecsdo Guidone,cap.6 5. Della diffinitione & diuifione deb?accento Ecclefiatticox cap.66, Della diuifione dell’accento Ecclefiattico, cap.67s Dell’accento medio di ciafcuna claufula del evdgelio,ouer epiftola.cap.68, Li Capitoli del fecondo Libro,ouer trattato, Di principii del Cato mifurato,liquali i diuideno in due parti, cloe, snarerialess formale, alere bellidtme dechiargtioni. fo Dalle figure del mifurato Canto,nellequali ficontengopo due difpute, | ‘na, contra queliiche dicono, ia Maffima effere la principale figura nella Mufica,& non il tempo: oltra cio, il contrafto di Giouan fpatar conaa Franchino da Lode:& alere belliflime dechiarationi, Capsle Delle parti delle Note figurabili. Cap.2. Delli fegni del tempo con prolatione, apse Dalla valuta delle Note,del maggior perferto, cap.4s Del modo anggiore & minore : con alcune belliflime diffinitioni, fecons do Boetio:X aitri bellitfimi dubbii. capes. Dedliifegni del modo col cempo,fecondo li antichizoue apertamente fides chiara,chel numero ternario e piu perfecto chel binaric, cap.6. Como fi debbe diuidere,& numerare ciafcun Canto, cap.7- Della cognitione & operatione de] punto:con vna belliffima folutione con traalcuni,che dicono,chel punto dell’augmentatione & quello dell’alies tatione e vna cofa medefima, sap.8. Della quantita delie paufe, Cap.9e Della inmperfcttione delle Note,con Je genetali regole di quella, cap.10. Della dupplice imperfettione,cice,totale,& partiale. capett. Della aiteratione,ouero dupplicatione delle Notes cap.l2. Della fincopa,& fua dechiaratione, : Caps 130 i ta . | : Delle legarure del Canto figurato, | eap.t4. Dechiaratione del numero,tecondo li fapienti della dorta Grecia.cap.1 1 Delia proportione,& fuo fignificato,con la diuifione di efle proportioni, 8 della proportione al Mufico conueriente,& deili cing: generi delle pros portioni. Cap. LG. Del genere moltiplice,con la dechiaratione delle Muficali figures cap. 17. Del genere fopraparticolare, cap.18, Della propostione del genere fuperpartiente,con Ja dethiaratione del nue mero, : cap.t gy, Del genere moltiplice fuperparticolare, + Cap.20, Della proportione del genere moltiplice faperpartiente. cap.2i, Uaodo colquale s’ha da conducer le confonanze della Mufica nelle fopras dette proportioni,& della dupla proportione, cap.22, De Canon, che eofa egli fia, i cap.234 | Detiatripla proportione, cap.24, Della quadeupla.ouero bis dupla proportione, ~ apas. Delia fefquialtera,ouero hemiola Rroportione. . cap.266 Deli fegni & compofitioni dele Note della proportione fefquialtera,con la dechiaratione d'un belliffimo dubbio,contra quelli che dicono,lafeF ialcera,& ta hemiola,non effere vna medefima cofa, cap.27. fefquialtera,oueto epitrita proportione, cap.28, Della fefquiottaua proportiont. Cap.tgs | Ocicontraponte,' : Cap.30. Delle confonanze di detto contra 3 cap.3¥. Occhiaratione delle conf Poecorrente neceffita del contras 0. cap.32 Daiapoiton delle phibiee,& tolerate confondze nella Mufica an 3 . La difpofitione delle fpecie, ouerola diuerfica delli elementi del contrae Ponto, ©aP-3 40 Del contraponto fimplice,cioe, Nota contra Nota, capi35e Dd florido,ouer figurato chntraponto. PREF ALCIOsy Birt Part’ela pratica della Mufica plana & menfurale fia ftatada piu & piu Dottori eccellentiffimi & Philofophi antichi & moderni lu cidamente dichiarata,nientedimeno hauendo in animo di alquanto rage gionare di quella,defiderofo fare participe gliamatori di efla,me sforza ro infegnarla fecondo la difpofitione & dichiaratione di quelli peritiffiol con quella facilita,che fecondo le forze dellingegno mio,mi fara cocefla, breuemente perho,aricordeuole del precetto d’Horatio ne Parte poetica, doue da lui fono pofti quefti verfi. Quicquid precipies,efto breuis,ve d to dicta percipiane anim dociles ,teneantg fideles:& quefto accio che gil animi docili & intenti nella profeffione di quefta difciplina meglio fe pot fino exercitare,incendendo sempre dil tutto riferite gratia, al fummo & magno Iddio, ilquale per {ua benignita conduca l’opera mia,ad veiliea di quelli che della Mufica fe dilettano. Seguitaro diique ilcalle & le veftigie de alcuni digniffimi autori,col lume de gli quali perquefto dolce & hate moniofo fentiero,caminando,penfo non poter exrare,gli quali autori qui forto leger potrai. Beetio Seuerino Toannes tintoris, Guido monaco aretino Ortomaro lufcino argentino, Franchin gafurio Don pier arontefcano. Frate Stephano vaneo Sebaldus hayden, Giorgio thau Giouan fpadar bolognefe, S.Bernardo abate, Margarita philofopharum, S,Agoftino, Louancm de muris, Plutarcho cheroneo, Lodouici fogtiani, Valla placentino, S.Gregorio, Faber ttapulenfe Berno abbate, LAVDE DELLA MVSICA. CG... Exche ( humaniffimo Lettore )lafcio fcritto Horatio fra glialeri fuol notabiliffimi deti quefta fentenza,da non mai efflere fcordata ,cioe, Phuomo non douer mai pigliare catico alle fue forze difuguale,accio non int il metcate,ilquale fpinto dalla voglia dil denaro ,non dubita folcar’ il mare,non penlando {ele forze fue frano per tiukirli , & poi inmeggio Vonde agitato da varii venti,non folo reprende la voglia fua ma fta due biofo della faluce,pero hauendom’io propofto voler trattare della Mufis ca,& infegnarti le regole confi per cognitione d’efla balteuoli como notos tie,porter com sdamente amonito dal precetto di tal huomo conie tacito Academico,o di Pythagora difcepolo pofpore lelodi della ate cofi petla grandezza della materia,che lodi conuenetoli rion haueria , non fa mia,ma ogni lodata penna,convancho per Pcccelfenza di coloro gli qual col fuo dottoingegno,& elegante ftile tanto Pharmo lodata che il volere aggiungeruene piu farebbe'vn’aggiunger lume al fole ,& dandogli nove lodi,vn'portar ciuettead ‘Athens Woreiinene accio il mio filentio non mi foffe da qualche mordaci lingue reputato ad ignoranza, Andro trale lodi meritamente date a quella da i predeceffori noftri fcegliendo le piu eleganti,e fingulari,com’i fioti tra lherbe la pecchia ne’ verdi prati ,e pris maaccuto € fapientiffimo monarcha de Phylofophi Pythagora famio, il quale in lode de ’armonia diffe non folo queft’anima immortale,ta lamd dana fabrica infieme confiftere de difcordante concordia & effere come vn’harmonta,laquale ordinata de contratie parti d’accenti contratii cone cordeuolmente genera i foaui concenti,la trahquilla pace, ¢ le deletteuoli melodie delle quale ogni viuente creatura appagatf 3 Difcefero in quefta rettiffima opinione anchora gli fabulofi poeti lafclando eterna Ja memos tia d’Orpheo,d’Amphione,& milPaltri,che con le lor aurce ntelodie ads dulciuano ogn’agro ftile,diceua anchora Platone,e doppo lui Ariftotele Ja Mofica effere a lhuomo ciuile neceffaria,mnaa che raccontando Voppes nione de gli antichi Philofophi appreftomi ricorrere tutti ad vno per vno doueentrando com’in cieco labirinto perderei me fteffo! petcio che in que fta oppinione fono concordeuolmente defcefitutti gli philofophi ¢ fauii dil mondo tanto antichi come moderni il perche facendo fine folo tefpo dero acerti detrattori delfhonore alerui,li quali con non fo che fue friuoli tagion!'s’affaticano ( benche indarno ) trare di capo a quefta Ia piu bella corona che vo’ habbia & cio e ch’ella non fia {cientia,il che volendo proua . €¢ fondano ogni lor argumento fopra vna propofitione d’Ariftotile nel fuo primo della pofteriore ilquale dice ch’ogni fcientia e dilei certo fuge getto fcientia dicendo la Muficané ha fuggetto,adung non e {cientia, & ch’ellanon habbia fuggetto,prouano con dua ragioni,dellequali la prima eche fi deue fl fuggetto fapere,& chi clo fia vero, dice nel palegato libro il fu detto Ariftotile,che dil fuggetto fempre fi prefupone quid quia, ma perche dil fuggetto d’efla Mufica,che e numeto fonoro,n6 fiha fcientia, non fi potra dire ella hauer fuggetto, & perconfequente effer Scientia. , Lafeconda ragione che eiadducono,che ella non habbia fuggetto com” ogni fcientia deue hauere,e che il fuggetto deue effere eterno ma’l foncro numero (che dicono eflere della Mufica lo fuggetto )non e eterno , anzi mutabile,adunque non e fuggetto enon fi puo d’effo hauer fcientia, pers che ella delle cofe eteme,e non di quelle che fono pofte in continuo moe uimento e anchora che di effo numero fonoro non fi habbia fcientia pros wano con vn'altro argumento ch’e tale, Non fi puo hauere de gi accidens ti kclentia jl numero fonoro eaccidente,adunque di quello non fi puo hag ter felentia_ 8 ch’ effo fia accidente prouano,perche e paftidne accidentale dePanimo noftro:Olera di quefto alle volte ¢ fonoro , alle volte non, Dipoi che la Mufica non fiafcientia, prouano per vnaltra via,dicendo, Ogni fcientia fiacquifta per meggio della logica,Ja Mufica non fi acquifta per meggio della logica,adunque non e {cienza,& ch’ella non fi acquifti per meggio della logica,prouano perche la logica folamente ferue alle fié tie e non alle arti Ccomo ela Mufica ) adung non fipuo lacognitione d’ef fa per meggio di logica acquiftare, & quefti fono i lori argumenti con i quali fi sforzano moftrare,la Mufica non effer fcientia, agli quali breuemé te rifpondendo,diremo,Quando ei dicono chela Mufica non e fcientia, glirefpondemo con !’auttoritade di Ariftotilenel primo della pofteriore nello, 12,capo,oue ei conumera fra le {clentie fubaleernate la Mufica, & quellaa l’arithmetica dice efler fuggetta. Di poi alfuo primo argumento che fanno,che la Mufica non habbia fuggetto, dicemo il fu Wefla effere il numero fonoro,il che molte volte hauemo d’Ariftotile , ilqual dis ceil numero fonoro effer fuggetto della Mufica ,& cio precipuamente fi puto prouarenel 7,capo del primo della fopra notata pofteriore oue ei po ne le conditioni,che deue hauere vna {cientia fe fi deue fottoporre, & fea Valtrafubalrernata,fra le quali glie quefta che deue hauere il medes fino fuggetto che ha la fua fuperiore,cé quefto pero che ad effo fuggetra ag giongann’accidentale conditione,& cio ferua harmonica fcientia , ime percio che ¢ fottopofta a Varithmetica,il cui fuggetto e numero , & effa if medefmo fuggetto ferue,& a quello aggiunge vn’accidentale conditione ch’e fonoro,in quanto ma dicono,ch’eltugeettof deue fapere,io dico ch quefto fi fa,8& di quefto la fua {cientia prefupone quid & quia ,ma al fuo primo argumento,col quale prouano,non fi potere hauer fcientia dil nus mero,perche ia {cientia e dellecofe eternee]o numero non ¢€ eterno anci immutabile,tefpondiamo che fono de due forte numero cice numero ges netico,ouer {pecifico,cioe numero confiderato in cSmune, & di Gito pare Jando,non feguita il loro argumento perche quelto non e mutabile,ma fo fo i{ numero numerale,tiquale e la fecunda forte di numero come ancho pet gratia di efempio dicemol’huomo,per fucceffione effere eterno aben che fi veda continuamente quefto & quell’altro indiuiduo corromperfi, non pero per qacito dicemo ,i’huomw , Cconfiderando fucceffiuamente tutto Phumaiy genere )non effere eterno. Al fecondo,quando dicéno lo numero fonoro cffere accidente,e percio di quello non fi hauere fcientia, perchela fcientia none de git accidenti,che continuamente fi corrompes no. Dico che di dug forte fono accidente, fpirituale ¢ reale & di quefto vis timo non fi dare fcientia,ma dil {pirituale com’e il numero fonoro fi. Final mente al’ule:mo lor argumento rifpondendo,dico,che la Mufica fi acqui fa per meggio dila logica,e cio pua p la pofitione loro,che ¢ a chogni in \ {clentla s’acquifta per meggio della logica,il ches’e vero, ancho Ia Muff ca per meggio de lalogica ff, aprende, perch’ella hauemo prouato effer {eientia, ilche anchora medefnramente’ fegue , fend’arte liberale,e perche arte liberale e fcientia realmente non fi diftingueno. Ditemmo adunque perlefu dette ragioni,& de icontrari argumenti confutationila Mufica effere {cientia & effere fecondo |!’ oppinione di-quelli che fanno di grand” eccellenza &. meriteuole de cutti gli honori. DE GLIINVENTORI DELLA MVSICA, c, IL Aucndo preclariffimo lettore ,recitate |e lodi della Mufica ,non in H tutto,perch’atal fegno farebbe impoffibile arrivare, non il mio ma ogi/altro ben purgato inchioftro , ma quanto fi poteua dalle forze nos Are, Refta mo trouare qual fia ftato di quella? inuentore, [I cherare volte fit roua efler P ultima cofa,che dai profeffori dell’arti ericercato, perch’e appetito conceffo a ciafcuno,volere intendere qual fia ftato della profeffio neloro il caporpero diremmoefict non pocha contrauerfia fra gli {crittori noftri perche dicono alcuni effere ftato Orpheo , moffi dalla Veneranda autoritate del Poeta pel quale S’en va fuperba Matua, ilquale d’Orpheo parlando diffe, O dulcis lycida calamis emittere doctis. Et conflaret nouos magna dulcedine cantus. Dicetis acte non aleer preftantior ore, Vocibus & numeris meffores inter & ipfos. Paftores teneto quitangunt fideracantu, Alc danno quefto honorea Lino thebeo:non manchano chiad Ams phione l’atribuifcano,altri ad Eufebio,ff sforzanoaltri farne Dionifio’in uentore,altri Diodoro:ci fono anchora chi per Mercurio contraftano,chi per Pytagura famio,ilquale ( fecondo dicono ) fu della Mufica diligente inquifitore S meffele confonanze d’efla infieme pigliando dalli martelli de gli fabrila proua,é& quefto medefimo reccandofi {ul penfare alla gene ratione € natiuitade dell’huomp diffe quello effer da principio a i’ultimo retto dalla fuaue & dolce harmonia dicendo. Hominis partus feptimo mé fe vitalis eft:quoniam harmonias complet,perfectionem vero ,nonimes tris €0 quod pluribus conficlatur Simphoniis: Sepeimeftris igitur', ideo ‘harmonics quoniam id tempus ex trigiteaquing diebus per fenarium duétum conftat, triginraquinque vero,exfonoris numeris coligicur, Degli quali numeri ’huom ¢ formato nel corpo della donna perche i primi fei giorni el feme del’huomoe digerito,dipoi gl fequenti otto gioz ni,douenta fangue,gli fufequenti nove giorni e fatto catne,di poi ght fis fequenti dodeci giorni piglia lhumana forma:doue che Phuomoe genes Tato de numeri muficalizche quefto fia vero da el primo numero ch’e,6, al fecondo che. g.fala,confonanza Diatefferon,& medefimaméte,6.ad. 97 Diapente,é& anchora: 6,a.1 2.fala Confonanza Diapafon ,& per confirs matione athe duc numeri nui teftamo Boetio Seuerino nell’ vt timo dell’arie doue ch’effo parla della proportionalita armonica, & delle confonanze d'effa Mufica,& per maggior dichiaratione,da nui € Poftala prefente gatas S 3 xquitertia Diet VO Et quefti numeri muficali in tutto fanno.> 5.Et fe vogliamo aggionge te el denatio,faranno,4 s.fe quefto numero vogliamo condur per el fenas tio numero,riufcita,z70.Et quefto tal numero, vogiiamo diuidere fecons do gli mefi,fono-noue,& fe perel numero denario, 12, Sree dere,totum decem faciunt:il numero binario,con la vib, aoe nanza Diapafon. El ternati,al binari,genera la confonanza Diapente , & quefto aferma Boerio nella fua Arithmetica nel Cap.43,dfcendo, Namigp duo ad vnum duplus eft:tres ad duo fefquialeer.Et anco el quaternario al ternario:fa la confonanza Diatefleron:& quefto anchora ferma Boetio nel fecondo della fua Mufica al 4,Cap.dicendo.Q uatuor tribus: ‘Sours Ketauie tertius eft:& per maggior intelligentia ponemola fortofcritra oun ‘Sqtertig, oe Sy Mo, . iepein ae Alcontrario el, 4.alla vnita,generala confonariza detta bis Diapafon; ef cernatio alla vnita,fa la confonanza Diapafon con Diapente ,que cum plores Sint, Nonimeftris,vitalis erie, piepelot (Hm Diepeny, Impercio che ?huomo ha queftaragione,con gli fuoi numeri propors tlonabili quando chel’anima econgionta con el corpo,fanno vii certo nu mero propordonabile,fonoro & cantabile.Et che quefto fia vero, rendos no faragione e dicono che gli fanciulli picolini, come fentano cantare ,fe aquietano & ripoflano. Er per confirmatione del noftro ragionamento nef prefente capo dichiarato,nui ciramo il fudetto Seuerin Boctio al primo capo def primo libro dela fua Mufica dicendo, Sed quorfum ifta ! Quia non potelt dubitari:quin noftre anime & corporis ftatus eifdem quodam modo proportionibus videatur effe compofitus:quibus armonicas mos dulationes pofterior difputatio coniungi copularigs monftrabit, Inde eft enim. ¢p infantes quog Cantilena Dulcis oblectat, Aldi mo fi sforzano tor honor a coftui e darlo ad altri fecondo che piu gliagrada,e pero pofpofte le coftoro varie oppinioni , accofteremoci zalloppinione di Mofe nel genefis douc ei dice efler ftato Tubal hebreo fis gliuolo di Lamech l’inuentore primo della Mufica e non gli fudetti in effa pero eccellentiffimi, DELA OIFFINITIONE DE LA MYSICA. CG. Il Auend’io a trattare quefta nobiliffima fcientia,humanifiimo Lettore *« hauendo inanti a gliocchi quella fainofa fentenza de Cicerone nel Primo de gli yfficii,faqual dice,che ciafcuna inftitutione, laqual raggiona fopta qualche cofi,fempre da fa diffinitione di quella proceder deue acd Cio gli anioai docili,meglio poffino intendere,che cofa fia quella,dellaqual fi trata. Per non deuiare da tal coftume,daremodella Mufica la vera diffi nitione,affignando pero li pareti d’ajcuni dottori,de liquali dicono alcus ni, Mufica eft fcientia,que modum canendi demonftrat, nam Mufa lating Significat cantum,vnde Mufica appeliata eft {cientia,que tractgt de ratios necanendi, piu oltra vorra faper quello ingeniofo,che cofa e Mufica!Nos ta fecondo che dice Boetio nel quinto della fua Mufica dicendo. Harmo nica ( ideft Mufica ) eft enim faculeas differentias acutorum & grauium fonorum fenfu ac ratione perpendens. Vel fic, Mufica eft motus rationas bilium vocum per arfim & thefim.i.per afcenfum & defcenfum, Mufica fe condo Santo Agoftino in primo Mufices {cientiam bene Modulandi afle tit. Bene quidem.i.artificiofe:aut bene.j. honefte,nam modulari ad lafcia uiam & turpitudinem quidem eft:fed non bene,aur honefte,Mufica, feco. do cheteftifica Nicolao Burtio, Ars eft Deo placens,ac hominibus omne quod canitur,difcernens,& diiudicans,ae de cunctis, que fiunt per arfim & thefim./.prouocularumintentionem & remiffionem veram inquirens rationem. Vel fic Mufica eft habitus'ex debita vocisad vocem proportio ne caufatus.E per non manchare del debito noftro , & per non effere da qualche mafeuoleriprefo d’ignoranza , diremo, Mufica eft confonantia, qu¢ dutn dulce refonans : qu¢ ad fenfum hominum lugiter fpectat Aus dicus, Ec hercle illa eft:qug ab immaculata Chrifti ecclefia diuino contticuta eft.[n quefta diffinitioue fe da intendere che la Maficae {ciétia fpeculatina,Patet,quia in fola intellectus cogitatione confiftit, per fe, Ee che ql curiofolettore,piu oltra vorrla fap, che differentia e tra la fclentia fpeculgeiua,t la pratica.E da fap chela fcientia fpeculatiua eft illa,cuius nis eff {cire fiue cognofcere {uti fubiectii,La fclentia pratica eft illa,cuius nis non eft um [cire,fed opari circa object fuG:& cofi la Mufica puo efler pratica p accidens. Et fe alcuno diceffe che la Mufica e {cientianaturale, p che ¢ cOgidta alle cofe naturali, A gfto breuemente,fi puo refpodere,che quantung Ia voce fia naturale,nientedimeno d’efla non habbiamo {dene tia come cofa naturale,Ma ben come cofa diftratta dall’effer naturale, per operatione del intelletto. Onde fe la Mufica foffe fcienza naturale, perche € di voce naturale, Seguirebbe che chiungs ha voce,hauefle Mufica fens za arte ,Jaqual cofa ¢ falfa,perche gli augelli & gilaltri animali hano la vo ce,e non hanno fcientia Muficale. Etancho molti huomini hanno bella voce & intonante,gli quali fono ignoranti della {cientia della Mufica,e {huomto potria hauer la fcientia della Mufica nel intelleteo fenza hauer vo ce. Dipoi feguita la fua Etimologia,& de quefto parlando el Poeta Mane toano.Mufam pro cantu pofuit,cum inquit,paftorem,mufam Damonis, & Alphefibei,Sopra de qfto anchora parlando lo aurelie Agoftino dice, Onunipotentiam canendi ateributa fie,qua & camene dicte funt , quaft a canendo.E openione dalchuni ingeniofi, quali dicono la Mufica eflere deriuata dal vocabolo Greco Moyficos. Altri veramente dicono eflere de ciuata a mufa inftrumento, Aleri fpeculatiui mo dicono eflere deriuata,ab hoc verbo Mufo mufas,latine qugro,Moti pero dalla veneranda autorita de fanto [fidoro nella fua Mufica dicendo.Has mufas appellatas a ques rendo €0 per eas:ficuti antiqui voluerunt,ius carminum & vocis modu latio qu¢rereturs& ob id per deriuationemab eis Mufiea,qu¢ eft modera tionis peritia denominata eft. Ex perche faria forfe intétione dialcuni piu oltra voler fapet’vnd’e detta Mufica! A quetto iorifpondo,che la Mufica e dettaa Mays grece,che da latini e interpetrato,aqua,& icos {cientia,qua fi {cientia juxta aquas reperta , E per non effere da qualchunoriputato cB io dico male nel vocabolo greco aduttos{o dico che quefto afferma el con ciliatore fopra a gli problema di Ariftotile. Ec anchora afferma loane Boc caccio de Genealogie deorumnel.xi.libro al,2 cap, dicendo., Necnon are bitror mufas a moys quod eft aqua didtas cauifa in fequentibis oftendes tur,Ouero Mafica e detta a Mufis,Si come recitao gli fabulofi Poeti,qua li dicono effere ftata chiamata figliuola di [oue,& di efla memoria:nifi.n, ab homine memoria teneantur fonl,pereunt:quia {cribi non poffunt, Mol tealtre cofelaffo per breuita,e per non effer proliffo a si animi gentili, & intenti a quefta dolce & hatmoniofa difciplina. Non laflero pero derens dere la caufa,perche ¢ ftata ritrouata tal Arte:La voce humana era irrego lata infieme con el {uo cantare, accio fofle regolata veramente nel cantas re,¢ ftata ritrouata per cofa neceflaria,& quefto ¢ bafteuole inquanto alla caula perche ¢ ftata ritrouata, Dipoi refta adire alcuna cofa della yeilitade de tal arte, Ex dico che qfta arte ¢ ytile ad laudé dei,&torius curig,celeftis, De la Mufica Mundana,humana,& ‘inftrumentale. Cap. 4s pete nel fopradetto Capitolo habbiamo dimoftrato la vera diffinis tione,& etiamdio la Etithologia della Mufica aperramente dichiaras ta,per mag giore dichiaratione,®& intelligentia d’efla,diremo che la Mui cae tripartita:come yuole il padre di effa, Boetio Severino nel primo del fafua Mufica al,2.Capitulo,cioe,Mundana,Humana , & Inftrumentale: Ma parmi vedere che la piu parce inelini a reprendere la prefente opera, parendogli cofa non conueneuole,ponere nantila diuifione,la diffinitios ne,perche dalla diuifione nafce la diffinitionese percio dice tutta la fcola di phi chefemp deue andate inati la diuiffone alla diffinitione,a cui rifp6 dendo dico:che fola la diuifione che fi fa in parti effentiali,e quella che c6 ferifce alla diffinitione:ma fempre la diuifione che fi fa in parti fubiecti ue como e quefta, fi pofpone,como fatebbe (per gratia de effempio ) fe diuideffimo diutdefli.no Parimale a quefta foggia,fono di due manerie di anime, altro € rationale , aitro ¢ irrarionale ; dico che quefta diuifione niente conferealla diffinitione, petche quefte parti in cui lo diuidiamo non fone fue parti eflcns Galt delle quali rrahenvo la diffutitione ; pero cornando onde mi fono pattito, dico, che la Mutica mondana ( ficome feriueno alcuni dotti )ch’e’harmonia e caufata per el uroto delle ftelle econtinuo mouimento de PianetictI che affers ma Boctio feuerino nel primo libro della fua Muficaal,2,capie, ote dice, Qui enim fieri potett, vetam velox cli mundi machina, tacito fileneigs curfu moe ueatur, Ee doppo quefto, Franchino nel primo dellatheoricaal primo capicu, dicendo, Motus autemille qi velociffinaus eft,ac regulariffimus,fine fono non ft. Di quefta mundana Mufica parla Marco Tullio nei libro intitulato de fons mo Scipfonist rerciocl’etlendo effo Scipione fra quelli Corpi celefti dice. Quis bic inquam qu’s et qui complet aures meas tantus & cam dulcis fonus! E cos ta cerca, che non dice d’altro fuono, che di quello onde ecaufata quefta Mufis a, dellaqual al prefente noit ragionamo:Et anchoracon quanti ordinati nume si,ouero punt: fi uolgail clelo teftificano i Galli:percioche da quel uolgere fic caufata vna harmonia delettcuole laquale loro chi: ramente fentono, petilche volgarmente fe dice,che loro,piu che aleri animali,rifguatdando il cielo peria foau:ta del motte, cantando a certe hore, per lanobilita del fenfo dello odito, Jono lo herologiv di contad:ni, Impercio che noi diciamo quefta effere prefa dai concenito uc ciel! 8 dalla connexione de gli elementi,& dalla uarieta di té pi.Don Pier Aron totcano dice,che le Proportion! loro fono di tuono, ouero Gite yetuorw jdi mame:a che dal primo,& piu baflo,che ¢ della lxna, al fupre mo,& p ualto,chee delie ftclle fillesviene ad eflere vna proportione di ottaua coulonanza,& tea git :ntermedii ¢ proportione ditetza, di quarta, di quinta, & di fexca. Anchora faper doueti,che quato pli circoli, & pianeti fono piu baf fi,* p.u vicint alla luna,piu graue fuono caufanose quanto fono piu alti,& piu s’auicinano al cieio tupic aio, piu acutamente ‘cif{uonano.Sopra clo feriue Ludo taxo cello rodigino nei jibro quinto delle lettion antiche capinu.a s.dicendo, Recte igitur Doraalus philofophus Mundum effe organum dei dixerit, Mz quefto ral fuono e dital grandezzache eccede lo fenfo noftro, € ‘Pero non poy tiamo noi fente, Della Mufica humana. Cap, si 5 0 ee Mufica humana ¢ vna concordanza de diuerfi element! in vna ci ficione mediante laquale la natura fpirituale fi congiunge colcorpo, & la fationale natura con la iriattonale concordeuolmente fi congiunge, laqual cos cordia procede dalla connexione deli’anima,& del Corpo:& ¢ congiunta,ouer ligata de gli ligamti corporet con quelia amicitia della quale congiunta l’anis ma col corpo,ma e ligata de ligarni yirtuali caufati dalla ae d’humo i.Ec quefto afferma Boetiofeuerino nel primo della fua Mufica,al,2.capits oue dice. Qu'd eft enim,quod illam incorporeamrationis viuacitatem corpo rimifceat,niii quedam coaptatio:& veluti grauium leuidigs vocum quafi vni confonantiam efficiens tempetatio! Quid eft autem aliud quod ipfius inter fe partes anima coniungat!El medefmo feguita il fu detto feuerin Boetio nel.1. cap.del primo deila fua Mufica,dicendo, Id nimirum {cientes, tota noftr anima c .tporisgs compago quufica coniunda fit. Dipoi feguita Ludouico ces lio rodigino,dic€dozche cofa e quella che 1a potefta del’anima,molto difcore deuole erepugnante,lo piu delie volte lo fa coadunar infieme! che cofa e quel lalaqual conciglia gli elementi del corpo! qual altra potétiacongiunge e com: pagina il vigore {pitituale della mente,contenta della compaginatione terres na & iommortale,quanto elanimat laqual ciafcun di noi conofce efter in fe ftels fo,Laqual cagione e quefta, che ogni fimile appetifce lo fuo fimile. Da gues fto adunque procede che noi abhorrimo il fuono difcorde, e molto ci delettas mo nel odire yna confonanza di voci simpetcio che cognofciamo ne! coms pofito di noi effer fimile concordia,delertandone pero naturalmente nelle cos feconcordi, Della Maficainftrumentale, Cap, 6, ‘J AMufica inftrumentale e quella laqual e produtta ouercaufata da gliiné ‘Sftrumenti artificiali,e da quella nafce la Mufica organica & hatmonica.im perciochel’organica Mufica e pdutta da gl'in(trumenti attifici i ,che ©ono di piu forte,Ma generalmente fi trouano effere tripticati,cioe,da corde, & da fias €0,& da battimento, GI’inftrumenti da corde, fono arpicordi,clauicordi, mos nocordi,Jiutti ,cichare,lire,harpe,dolcemeli,6 molti altri fimili.GPinftrumen ti da fiato,fono organi, piferi,flauti,trombe,corni,* altri fimili.G/inftrumen t folo da battimento,fono come tamburri,cimbali,fiftri,crotali, & mol’altri fimili,Et quefto afferma il feuerin Boetio nel primo della fua Mufica al.2.cas pi.dicendo,Hac vero adminiftratur aut intentione,ve neruistaut fpiritu, ve tt biis,vel his qua ad aquam motentur:aut percuffione quadam, vein his qua in concaua quadam virga ¢rea feriuntur:atgs inde diuerfi efficiuntur foni.Ma noi habbiamo da fapere,che tutti gli inftrumenti fonori & muficali, da gligre i fono adimandati organi per maggiore honore & excellenza, Et quelto afs ferma fanto Agoftino dicendo, Pfalterium & crganum, quod quidem manis bus portatur percutientis,6 chordas diftinétas habet. Sed illum locam,vnde fonum accipiunt chordz,illud concauumlignum, quod pendet. Quefto mes efimo defcriue afferma Ortomaro lufcinio argentino nel primo della Mue furchiadicendo,Huc accedit,q vafa mufica communi appellatione organa di cuntursnimirum ob generis excellentiam,quuma Gracis omnia quecung fog nora funt,hoc nomine vocentur, : DeMuficaharmonica, Cap. “7: A Mufica harmonica e quella laqual difcerne tra il fuono graue & acuto; ouero Ccomealcuni dotei vogliono.) Eft idem harmonica & difcreric mo dulationis, Quer meglio ¢ fecondo il feuerin Boetio,) Eft peritia, humana yo ce fonos naturalium inftrumentorum prefidio producens, productos diudi cans. Quer diciamo cofi.La Mufica harmonica ¢ quella che 1i pduce da gliin ftrumenti naturah,cioe,gola,tingua,palato,& quartro denti,& duoi labri infie meal parlare equali. Sopra della Mufica harmonica defcriue Valla p.acentino nel fecondo della fua Mufica at, 3 .cap.doue che efflo dicesche la Mutica harmo nica ¢ bipattita,cioe,infpectiua,& activa, De Muficainfpeéiiua. Cap, A Mafica infpectiua e quella che con ragione giudica le cantilene’: faqual eee ntee adimandata theorica, Quel curiofo lector vorria fapcre,che cota etheorica? Nota,che la theorica e quella che nelle proportioni genera la diuerfita di faoai,non al giudicio del fento del noftro audito ( Pperche quelta tal Uiuerfita de fimili fuont e feparata da tal giudicio ) mafe confidera con i! Proprio ingegno,& con vera ragione, Sopra della infpect:ua Mufica anchora defcr.ue Aucrea ornitoparcho mei ningenfi, d:cendo. lnfpectiua Mutica eft feieas 1, fonss naturalibus {aitcument.s formaros,non auribus, quarum [unr obtufsiudicia:fed ingenio rationeg perpendens, Deactiua Mufica, Cap. 9% t Lat Mufica e quella laqual con ragione e exercitata, Et per maggiore intelligenza del curtofi aachora fe dichuara dicendo;che la Mufica actiua € queiia layuaino1 diciamo prarticaz& quetto referfe fanto Agoftino nei pri ny della tua Mutica,d:cendes Eft bene modulandt tcientia. Query (fecondo che defe:iue Gu.do monacho aretino nel principio del fuo dottrinale ) dicen do. Fit ars |:beralis,veraciter canendi principia admin ftraus, Quelta actiua Mutica da Frichino ¢ diffinita nel primo deila theorica al. 3 scap.u.ccndo, Eft Kcientia pecfecta: modulationis,, fonis , verbis, ac numetis confiltens,, Wis Poi ancnyra fe d:chiara, che quefta Mujfica actiua ¢ dupplicata, coc , pias hae menfurale, Della Mufica plana, Cap. 10. Mis plana (fec6do che defcriue S. Bernardo nel principio dellafua Mut 1ca ) dicédo, bit regu.a naturdac forma cantuum deterunas. Notacne rr la ndtuta fe intende,in difpofitione:& la forma di effo canto confifte nella com pofitione.Piu oltra defcriue fanto Bernardo dicendo, Plana Mufica notarum fimplex & vniformis prolatio, quenec augeri, nec minui poteft, Sopra della Muatfica plana deferiue Georgio R hau nell’inchiridion dicendo, Vina nag cor alis que & plana & gvegoriana feu uetus dicitur. Eft qu¢ in fuis notulis ¢quam feruat tnen{uram,ab‘q incremento vel decremento prolationis, Impetcio che da noife dice cofi, Mufica plana ouer fimplice,fono certe {pecie di vna medefis ma quhntitasouer che fono certe figure di vna medefima qualita, dellequal né pofforto neaccrefcere,ne diminuire. Quer dichiamo meglio, La Mufica plana ¢ quddia laqual alle fue figure, ouer note pronontiata, oucro mifurata con il tempo| di equalita, Della Mufica menfurale, Cap, tts pints di fopra habbiamo ragionato della Mufica planazrefta mo a parlad ella feconda, laqual e detta figurabile,ouer menfurabile,& ancho (cos mealcgni vog'iono ) Muliebris cantus dicieur.{mpercio che la Mufica menfius rate ce Hie ftra la inequalica delle figure:lequal figure,crefcono & diminuifco no fecjido la pofitione de fegni. Sopra de quefta Mufica menfurale deferiue Andrea Omitoparcho mei ningenG dicendo. Eft notarum diuerfa quantitas, figurarum in¢qualicas,Q uoniam augentur,ac minduntut iuxta modi,tempo tis,ac prolationis exigentiam, Sopra della fu detta Mufica figurabile defcriue Georgio Rhau nell’inchiridion dicendo. Figurabilis, que & menfurabilis 8 * noua diciturseft,quzx in fuis notis fecunduntfignorum,ac figurarum diuerfica tem, diuerfam habent fonorum menfuram. In ea namque notuly, iuxta modi, temporis,ac prolationis exigentiam,augentur ac minuunitur.Oltra di quefto, noi digiamo cofi,che la Mutica menfurale € dettala diuerfa quantita delle nos tc,in facompofitione di ciafcun cito in mifura di tempo. Altri mo dicono, che Ja Mafica mifurata ela diuerfa quantita delle note,lequal accrefce pet multipli catione,& decrefcono per la diuifione,fecando che comandala regola dellitre gradi del genere quant.tatiuoscioe, modo, tempo, & prolatione. Et accio piu sea Vi fiancto lettori miei, la Mufica plana & menfurale fe diuide in verala qual donrandar fi puoteale,e fitra. {I vero o pur reale canta fi domans faq lo che debitamente {cguita gli veri limit! dell’arte della Mufica,Oues ‘ramente \ lufica reale e quella,ta qual confidera le fpecie vniuerfe delle fimpho niecongli faoi tuoni & femituoni:iuxcala debita portione delleloro qualita, concrete over difcrete, La Mufica fitea, none altro chela tranfpofitione ‘delle note, dalla propria fede ; della qual piuamplamente nel capitolo de firta Ma fica fe dichiara, Della veilita della Mufica, Cap. “126 i ‘Anta ela vtilita de quefta hatmoniofa difcipfin’a, che fe qualch’uno dara -& operaad effa Mufica, facilmente iudicara della qualita delcanto, Varun che egli fia vulgare, ouer vrbano,o pur falfo : fa la Muficacoregere il falfo,e componere il noua. El medefmo diciamo piu oltra,che non ¢ poca lande,non Ee eiltasne arp daeffere: Sea wiped if fatiga della Meee qu jiudice di ogni canto compofto;colui i a cognitione dife, eienctoe del fallo,eetuenvor delnouo. # De Cantu, Cap. 13; Ni prefente capitolo aperramente fe dichiara,che cofa ecanto, & onde € D detto. Nota ( fecondo che vogliono alcuni dorti )quafi dicono.Cantus eft modulatio vocis fecundum harmoniam a voce caufata : & € detto decanto decantas.Doue habbiamo da fapere, che il canto € vna melodia formata dal Tuono, modo, & tiiono, per la voce viua,& ¢ formata dal fuono, a differentia delle note feritte, lequal fe adimandano canto propiamente, & ¢ melodia fore mata di modo, inquato che defcende,f afcende:& quefto dico per le preghies fe notturne;& che per gli morti fi fanno, le quali vnifone fi legono:Se adiman da melodia formata dal euono,a differentia del canto de gli augelli, ilqualnon € compofto de fuono alcuno : € quello che il modo Ia figura fa il fillogifmo della Logica : Quel medefmo fa nel canto il euono ¢ la {cala, Ideft, afcendes ce & defcendere, Piu oltra,dico che il canto e vna melodia formata pet la voce viua,a differentia di quella laqual e formata da gli inftromenti mufid,Ouero Ccomealcunt dotti vogliono. Cantus eft viug vocis fecundum arfim ac tefim coaptatio.Ouer ( fecondo che deferiue Frachino gafurio nella theoricaal.é. cap.) dicendo. Eft piurium vocum ab eodem prineipio deductio, Meglio ane chora ( fecondo che defcriue frate Stephano vaneo etemita nd primo della fua Mufica al.6.cap,) dicendo, Eft enim cantus quadam vocum modulatio, qui non folum humana voce, harmonia mediante, conftat, fed etiam Ponitur pro cantatione cuiufctique rei“Come anchora de quefto ne parla Virgilio mantua no, dicendo, Cantufgs dedere, Altri mo dicono, Cantum effe dulcem ac fuas uem quandam vocum confonantiam,per vocis inflexionem:accipe verGllibet,, per diuerfa enim ad vnam tendunt metam. Ee ficome il fuono e dettoa fonan do, coff il canto € dettoa cantando,vela canendo,quod verbum peculiare eft, fi de gli Mufici come de Poeti, come e dimoftrato per Virgilio & altri Poeti. Er perche il canto ha vua certa affinita conla confonanza,pero diro alcune co fe della fu detea confonanza,taquale miftura del fuono graue & acuto,ilqual ¢ molto foaue,%& fe conforma cen il fenfo delnoftro odito.Ouer (fecondo La fen tenza del Seuerin Boetio. Eft concinnitas qugdam,atgs cécordia diffimilium inter fe vocum redacta.Ouer ( fecondo che defcrlue Nicolo burtio. \Confona Gia eft grauis foni acutigs cOmixtio uarie,concors tamen &amica,Confonanza pra della confonanza defcriue il dottor ecclefiaftico fanto Gregorio, dicendo, Bit acuti grauisgs mixeura,uniformiter auribus accidens, Meglio des {criue faqeo Gregorio,dicendo,Confonantia dic.tur effe quando dug uoces.in codem tempore le compatiuneur, ica gp una cumalia fecunduny audicum,fuas ue rediane melodiam, Et nota,che la confonanza none altro che la concors danza delle uoci,cioe, una figura ouer nota relataa/’a:tra, Piu olera, defidera quello fitibondo lettore di uo.er fapere, donde e detea confonanza! A quefto breuemente io ti rifpondo,& dico,che la confonanza e detta, acon,i.fimul, 8 fono fonts,quod eft finaul concordareslaqual. genera diuerfi fubiert: delle uos ciconcordantiouer fuoni concorrenti in un’ob:etto. Ecnota,che la confonans zae adimandata da Greci,Euphonia, [aapercio che rurte quelte cofe ritomnae noinund, non altramente, che come da diuerfe uie fi perutene a una meta. Confonanza, Euphonia,Simphonia, Harmonia, Melodia, & Concentus:quod 1 patetexeprum ethyaologia.Percio che Euphonia,¢interpretato, bona confo nautia,ouer la foauita della uoce ; come defcriue Prifcianc. Bona ucx interpre tatur.Euphonus ¢ derto a una certa cOcinnita,oues ab eu grace,latine bonus, & phoni4,fonus, Simphonia ( fecddo che deferinédo P'aurelioA goftino dice.) Ett uocun concordia,ia-quibus non eft abfurdus,uel diicrepans fonus, Ouer Ccome alguni dicono,) Eft modulationis remperamentumn, ex graurs & acuto concordantibus fonis,fiue in uoce,fiue in flatu,uel in puifu.D por e deeta fim phonia,alfi 1 gr¢ce,latine firnul,feu con,& phonia fonus,quafi tunui tonas, uel confonaas,L’narmonia ueramente ¢ la ragione de gli nuueri, cice,det concen to graue fx acutosfi come defcriue Ariftotele,S& apertanente dicita.a Platune dicendo, Harmonam diuinam rem quandam effe, nuaguaings X unaxime dis gaam ueheratione,fic inquiens. Harmonia elt naturags & pulchrain, x buaus nd auguftiorem habet, Quer (fecondoil Duca d’ Atria. Haraynia cit coucin nutas qu¢dam vocumnon fimifium, Quer (come alcun: dotti vogtiono. ) itt uocis modulatio,uel diuerforum uocum apta compreheniiv, uel waduinatio, Ete detta Harmonia,ab harmos gréce,Jatine coadunati-,Piu olva,ucrra fape te quell’ingeniofo,che cofa e qaelia che s’adimanda Melodia? Breu.mente ns fpondendo dico.Melodianon e altro che leconfonanze delle uoc, lequali ale cune fta per afcendere,& altre per defcendere : ficumee manilelte nz le varie compofittoni de Mutici:é ¢ detta Melodia, a melos grace,che da Latinie ine = terpretato dolce,& odon catus,quafi dulc's cantus,fiue melieus cautus, Dipoi che a fufticienza habbiamo rag:onato della confonanza, per fatistattione u’al cuni,parlarento delia diffonaza,laqual ¢ derta la nnttuca de diuerfi fxoni, qua 1i offend sno naturalmente il fenfo del noftro od.to, Megiio ancho dico,che la ditfonai le ela pmixtione d; dui tenori,ouer parti ,p'equal peruiene ale orecs chie noitde,una certa dura collifione,ita che tecondo if ienfo dei npftro aud:to Yuna con/aitra noncompat.tur, Ouercne la diffonanzae quella, laquale non perfettamente confona. Ouer (come alcuni dotti togliono,)Odiof,atq afpe tainiocondag: duorum fonorum final permixtorum, non fe natura fuauiter mifcentium,auribus noftris aczidens,permixtio. Sopra di cio non manca il fe uerin Boetio,dicendo,Cum dus nerui fimul pulfi fibi quifg ire cupit,nec ps mifcentad aurem firauem, atgs unum ex duobus compofirum fonum, tunc eft que dicicur diffonantia. Moldi aleri ragionamenti lafcieremo per breuita, e per non effere uetbofo alli ing eniofilettori, & intenti a quefta harmoniofa difcipli na: Ma folum reftaa dire,onde e detta diffoniza! Breuemente dichiarando di co.La diffonanza da gli Greci e adimandata, Af ymphonia,ab,a,qd eft fine,& fymphonia,confonantia.i.fine confonantia, Diaphonia uero,ab hoc uetbo dia phoneo,quod eft difcordo,uel diffono, DelMufico &Cantore, Cap, 148 po io dichiatare la differenza di quefta nobiliffima fcienza, fi come hanno addutta in luce li dotti mufici,fa differenza della theorica, & la pra tica: Ee donend’io dichiarare la differenza ch’e tra il Mufico,& Cantore : Pero insolgendomi nelli volumi del philofopho, per nome adimandato Plutarcho cheroneosto ritrouo pet l’autorita di Meonio vate nella fua Mufica,c’ha dimo ftrato Pufo d’effa Mufica effere conueniente al huomo dotto, con quefta pfua fione,perche la fpeculatione genera folamente la cognitione : Ma Pufo reduce quella. pfertione. [1 Mufico veramente fpeculatiuo € molto differente dal Can tore:Laragione promprazil Mufico fpeculatiuo,infegna i precetti & documé ti della theorica,cerca all’exercitatione dell’ arte: petlaqualcofa,anchora viene a dimoftrare la fua diffinitione. Dipoi anchora,il vero Mufico e quello ilqual ag giunge alla faculea della Mufica con Pingegno fpeculatiuo,e con vera tagione: Non tanto nella pratica del canto,quato che nella {peculatiua.Anchora meglio fe dechiara per magzior intelligenza de gli lettori,dicendo,che il vero Mufico € quello ilqual infegna a fcienza del canto con vera ragione, non tanto al ferui tio de l'opera,ma al'a fumita de ’imperio con la ragione { peculatiuasma fecon do quefta ragione fi debbe giudicare,% non per il canto,ne per il fuono. Sopra di quefto ragionamento non manca il feuerin Boetio, feriuendo nel primo del fafua MuGicaal. 3 4.cap.dicédo.[s vero eft Muficus,qui ratione ppenfa,canen di fcientiam,non operis feruitio,fed imperio fpeculationis aMfumie. Meglio des {eriue anchora il feuerin Boetio nel preallegato capitolo dicédo. Isq Muficus eft cui adeft facul as fectidum {peculationem,rationem ue propofitam ac Mu ficg conueniécem de modis acrithmis.Meglio anchora defcriue il feuerin Boe tio nel. della fua Mufica al.10.cap.dicendo. Fruftra (inquit yh¢c ratione & {cientia colliguntur,nifi fuerint vfu atg exercitatione notiffima.Refta noade chiarare,che cofa ¢ i] Cantore:mpercio che’l Cantore e quello ilquale fi exerci tanel canto con gli mufici preceeti,&: viene a condur quelli cor V’atto della vos eee eee | ce outer con if fuono. Dipoi e da fapere anchora,che'l pratico di quefta nebitif nna (cienga € detto Cantore,ilqual pronuntia le cantilene,ouer Ic canta,lequal rag oneudimente fono distate,ouercompofte da! Mufico {peculatiuo, Anchos ra'c da fapere,che nel numero di Cantori s’intende gli Organitti,gli Lirii, 8¢ cori tures quelli gli quali vfano la Mufica,ne gi’inftrument: muficali. Come afs feraail aia Boetio nel primo de'la {ua Mufica,al. 3 4.cap.dicendo. Sed ile lad quidem quod in inftrumentis pofitum eft:ibig totam operam cofumit:ve funt Cycharedisquigs organo cgterisg muficg inftrumentis artificium pbants a Maricg ftientig intellectu feiuncti funt, Piu oltra,noi diciamo,che cofa alcuna non fi pua fare fenza Parte di quefta Mufica {ctéza, Meglio,notate lettori miei pet fimilitudine,la d.fferéza ch’e tra il Mufico & Cantore,& de cio noi dicemo elfece fim glianti al hetorico,ouer Oratore,& al Potelta,& il Banditore:E co.ns il Potefta e quello che fa’l bando,e il Bandiaore ¢ quello che’l pronuntias cotie | Cxtore a rifpetto del Mufico, Si come pone quel peritiffimo Laurentio uaila,dicendo, Muficus ergo tiquam Praefectus;Practicus vero,veluti Stator vel Pegco illius habetur,qui Pretecti iuflu,aeqs imperio rcfonanti tuba, manda ta promulgat,haud fecus Cantor Mufico paret, e1usg exequitur iufla, Laqual cofa céproba Guido monachoaretino,che glie vna 04 differenza,pche i Mu faci Louv Veramente fcienti;8 quell: che canzano fono queili che pronuntianos Pero dicelll fu dettoGuido aretino, Nam qui facit,quod non fapit,diffinieur beitia. Vecum fi ronantis vocis laudent acumina,fuperabie philomena vel voe culsafina. Dung glie yna grande differenza, che vno s’adimanda Mufico, 8 Paitco Cantore,impercio che Fabio Quintiliano,tra gii fapientie Mufici celez betrimt,dice:che git Mufici & fapienti come Oraculo fon g.udicac, gi Cane tori fono come quelli ch’apena fe fano accoftati. Et Guido hi cOnumera con le beftie.i.con gli ignorant di queft’arte & fcienza, Per confirmatione del fu det coragionamento,io diro fi come diceil grade interprete @’ Anitole Auerroe. Se tancum d:ffert homo fciens ab honune non feiente,quatum homo ab homi ne picta, Tanto adung ed.tferenza tra il Mufico & Cantore, : Della introductione della Mano,fecondo Guido arctino, Cap.t se P= cfler cofa manifefta,che di fopra habbiamo ragionato di molte cofe a8 ADO cenenti alla Mufica,& la grana’utilita,& molte cole habbiamo lafciate per non effer tediofo alli ingeniofi letrori & defiderofi di quefta vircu nobiliffima, Lnypercio|che noi incominciamo a prrattare della Mano,dellaqual pttatta Gui do moniacho aretino Mufico excellentiffimo,Et in¢ominciando da quella fico cuz dal membro principale del corpo,% ornato delle lettere, fillabe,ouer note, pelte nelie gionture della Mano,% cofi anchora de tutti gii altri ornamenti.Ee ve and qual fia la fua diffinitione,& pehe caufa e diazandata,& il fuo prin cipta, Larpercio che noi incominciamio da quellalettera greca adimandata Gig 1 | maf, | | ma, [petilchesprina tu debbi fapere che la mario é vina Getta breue & veil dot trina, dimottrando pero fotto breuita,le deduétioni & voci di efla Mufica, Ve ramente Gama e vna certa ofdinatione ouer introductione generale Jaqual va difcorrendo de grado in grado,per ciafcuna giontura della mano fimftra inte riore & extetiore,lo pero no detto Gama cflcie lettera greca, fi come ¢ manife fto:nee troppo diffinrile dal legno deila croce. U'.quaiin principro del alphas beto fifuol mettere, Meritamence dung quel mufico Guidone, & gh ali Mu fici dal Gama, {i come h Gramatici & muaeltri de!’alphabeto hano incominda £0 dal fegno della crocesfi come adungs coloro liquali vogliono far frurto ned fa Hunianita, dali priau elementi delic lettere incominciano,Cofi fanno li dos ti Mufici, liquali vegliono introdure li tirunculi Mufici, in quefta nobiliffima {cientiancominciando-dal Gama,mandando in memoria quello che feguita, cioe, Are, B aw, C fave, D folte, Ela mi, F fa ve, G folrevt, A lame, B fa 11mi,C fol £4 ve, D ia fol te, ia mi, F fa ve,G fol re vt, A la mite, B fa Limi, C fol fa, D la fol, La lettera fillaba, laquai s'adimanda E la, fu agi ta per puoter peiticete le let yoci del exacordo de} i quadro fopr’acuto,inco munciando dal vt de G fol re vt fecondo,ouer fopr’acuto,feguitando per ings nea Pulamo,cior,é la mi, Perche caufa inoftriLatini hanno pepofto quefta lettera greca,cioe, Gamnuna, alicaltre lettere Jatuie, cioe ad Are, &c. Cape 164 Er la intelligenza di tal dubjo grato lettor jo, debbi fapere,che le letter LE" notre latine hanno hauuto origine da queli¢ delit greci, pero ii noftri laund non gt hanno viato Ingratituaine:ma gli hanno yoguuto attnbuire coral hos nore:per quefto aduny nanzialle lettete lanne hanne prepofto queftalecera fi come memori del bencficio receuuto : & quella hanno pofto nella Mano. fi come yn ften dardo nella fummita della fortezza:conteflarido in ogni cofali Greci demirare,& la latina noftra lingua aloro teneie obligo : Conciofia che loro fiano ftati autori d’un tanto dono:onde a perpetua mxmoria di tanto bes neficio, incon nciarono da quefta lettera Gama.1.Greci, & non da quella, la quale s’adimanda Alpha,che e principio de lle kettere grece:talmente che con quetta lectera Gama deli Greci alli poften lafciaffero memoria: volendo dino tare (come habbiamo detto ) che le noftre lettere dal Gamma,i,Greco, hano hauuto ongine : per excelienza adung quefta lertera Ganuma precede lealcre latnne, ficoine ancholi Greet hanno preceduto a noi, Dilchenone da maraui vari dels Music. Impercio che ¢ come ceftitica Macrobio nel quinto libro di Saturnali,& Q uinliano nel duodecimo i:bro )tweti gli anciqui Latini Poedd erano lodati,fe li Titoli delle loro Opere erano gteci,S1come tra gli ali fece Virgilio mantuano, che ntituloil fue Verfo paitcrale, di quefto tatulo, cice, Bucolicoss& il Ganie fece Theoctito firacufano fculo, Rees uel, che Guido monacho aretino agglunfe Ganmna lettéra recane/ principio def Ja mano, & quefto fu per ita, 6& per puoter icere il Diapente, owera quinta, laqual correfpondein D fol te graue 28 coli correfponde in G fol re ve pet Diapafon. via vegniamo al ragionamento della Mano,laqual ecom Polta di fetre lettere equal fecte letrere lnafhrano ferre differenze,oucro fpe Cie, Et nellaquale,Je mutationi ,& interualli corifonanze fi comprehendes no, vide iver, AoB.C.O.8.F.G. quantunque pia volte fia 1 replies cate,conre fono quelle del Chalendatio,& quelle dal Martirologio, cioeJe lette te maiufcule,vbi fey numeratis,reiterantur, Ma nota che nella Mano fono Vintiletterexcive, £,A.B.C.D.E.F.G. A,Bu.C.D.E.F.G, A.B11,.C.D.E, dc quefte vinti lettere fe diuidono in tre parti, Graue, sive, Pon Sopr’acute, in quefto modo, Da Gamma vt; infino in G fol Fe vt primo, tutte fono graui. Etcofi dal primo A la mi te, inGno al fecon do G fol re vt, fono acute. Dipoi anchora dal fecondo A la mi te, infino ad E la, fono fopr’acute, Le Rrime fono otto : Le feconde fono fette : Le terze fo fo Cinque. Si come quefti Verfi dichiarano. o o'primz funt graves, {cribunturg capitales, Septem diminuas:quas hinc vocabis acutas. Reli gus fant quing,,& nomina funt Super acuta, Quelta dichiaratione ¢ moleo difcordeuole appreffo d’afcuni altri Mufici doe Siltimi, liquali dicono,che le prinve lettere Graui fono ferterEt le feconde Aco tefecte: Etle Sopr’acute fono fei + dellequali piu nanzi ne Parlaremo nelli fee guenei Capitoli. Ma folamente ci refta a dire, che le vinti lettere oueto pofitios ni, Gi diuidono in due parti, cioe, dieci in Riga, & dieci in Spatio, in quefto modo, vt, in riga,in la fucantita del Police,del deto groffo. A re, in Spatio, in mezzo del deto medefmo, B oni, inriga, in fa radice del dero mede fimo. C fa| vt, in (patio,in lacadice dell*indice. D fol te, inrige,inlaradice del deto di mezzo, E la mi, in fpatio,inla radice del dero anulae "|e, F fa vt, in tiga, inla radice del deto auriculare, Etfic de fingulis,geadatim afcendendo Sollocabise Quefte fopradctre | Fagioni fono dimoftras te nella prefente ; quiui pofta figura, e PRAT R AER aS ae aia FETT EL AMEE ESA ACTS Dalla pofitione della Mano rouer{cia, o vogtiamo dire, riuofé tata, & a rergo confticuica, Caps 17, Fen io ftato pregato da alcuni miei amici, che in quefto noftro Volu= ine intitolato, Angelico Fiore, voleffi metrete le voci, quali fono dalrouer {cio delia Mano, infra Gamma ve, & fopra E la: Peroinclinato a fuoi giutti ‘prieghi, ho vogliuto fare quanto per loromi ¢ ftato adimandaro : Maflime ace, io quefto eflere di grande veilieaa gli adolefcentuli. Talmente che difpoftomi di fouenirgli.[o adunque quello che gli altri (non perche io creda. che nonI’habbiano faputo ) ma perche forfi nors!’hano apprezzato,ho in que fto noftro Fior Angelico, vogliuto dimoftrare le voci piu graui, che ne! Gant ma ve, fi ritrouano:Et medefimamente anchora,quelle che fono nelle acuti,for pra E la. Periiche,non lafciando tu pero quello medefimo ordine,che per ind zi offeruafti nel retto procedere della dretta Mano : incominciando da Game ma vt,andrai medefimamente feguitando, ( Exempli gratia ) Volendo dee fcendereforto Gamma yt, forto al fuo Juoco, meteerai Bal re vt, foggion gendo dapoi F fa vtze drieto dal police nel meggio della giontura, E [a mi, acllaradic¢ del deto medefimo : & queftofempre tu debbi intendere a tet go: Ordinat ¢ caminando, & mettendo D fol re, nella ‘radice dello indice. Dapoicoll doC fa vt, nella radice del deto di meggio. Eecofi tr mi,ru fo collocarai nella radice del deto anufare. Debbefi dung ragioneuolmente an choracol ‘¢ A re,nellaradice del deto auriculare. Et finalmente collocarai Gamma vt, nella giontura della mano & del braccio. Con il medefinio moda anchora procederai nel acuto : ponendo in luoco & vece di C fol fa, il C fol fa vt:é¢ ne|luogo di D Ia fol, it D fa fol ret& in luoco di E la, lo E la mi, nella terza giontura del deto di meggio a tergor& F fa vewnellaterza giontu ta dell’indite: Nella feconda giontura del medefimo G fol re ve: [n meggio della gionthra del mediocre deto A la mi re: Nellamedefima giontura det detoanuiare B fa Li mi: Eecofinel meggio del deto auriculate C fol fa, Fie balmente nel’ vitima giontura del medefmo deto gli portai di fopra D la folz E nella terza giontura deli‘tnulare deto econfticuito E la, Eco fempre cu debbt intendere in quefta Mano medee Gina formata alla rouerfcia, cioe, vista. ’ atergo dellacdfueta Mano potta 3 Mulici : ficome dimoe Griamo nellaquis ~ uifeguente figura, Ty KAR 5 ONS OF Pere Iad SOLE SSE HG Dichiaratione della fopradetta Mano, Cap: 13. er{cio,a rifpetto della Mano formas Calrettamente,molei dicono ch’ella fia cofa finta, Ee ‘quefto,per non eflere tta fecondo il priftino & folito tenore : Benche nella compolitione spaffano li termini di Guidonemondimeno € pur eradutrione gene Matfica,& vniuerfale documento, Uche puo vedere nelle excelfenti ‘8 Compofitioni di Mufict, Alliquali dillartificio, oltra del termine }0,non folo vn Diapafonsma duoi & ere fono attribuiti:fi comee ma gli Organi,Piu olera,nell’ordine delle leteere ¢ d’auertir fi fette & fet ‘C0 Non eniuna conformita dellenoteconle lettere.E neceffa amma vt, dire G fol re vez talmente che in quefta ottaua, & '» & delle lettere fie equalita,B cofi anchora debbefi fate in eutte le ot tauesfi come in tuttililuoghi delle Cantilenee manifelto, Onde non fidebbe chia Mafica fintazeccetto feconds la conftitutione Patticolare & fpeciale. Da molti quali fono ignoranti & inueterati nel’abufione,finta, eadimandatas i perchenon hanno ritrouato in alcunluogo)del Canto che dica ritrovar minima collocata nella Mano,& perola batteggiano per cofa finta. 10 io pero pretendo,che fia chiamata da tutti Proptia naturale, oue nelli luoghi opportuni le Confonanze haueranno glifuoi tuoni & femicuoni, fecondgla propria & debita proportione di quelle proprieta, Impercio che molee vale accade,che cantand) in E 1a, dice, tni:perche g!i poff amo dire E la mispur quel mi,none finto,ma e via cofa naturale:& fe fa neli’eftcemita della fuaj ortaua, bla concordanza delle lettere & delle note. Ll medefmo dicias mo dougrfi offeruare nelle note confticure fra Gamma ve, Di nuaniera ch’alle volte rifpondo a quelli Compofitori del Canto: figurato, dalliquali molto fon differenie:|mipercio che mente che trapaflano il termine di E ja, hanno vfas to collocare il b circolare hel Soprano, penfando (fecédo il auo g udicio )ter minare ultima meta del cielo in E la, '> dipoi B, pen’ando non eBer prof ma,Ditemi vn puoco di gratia: N6 e finta quefta Mlufica,iao foocca,& Picna di furore! Percio che fe nella lettgra F,,nel retto & natural ordine la nota di Fa, fempre firitrouain tal luoco: by molle,ilquale la medefima nota teprefenta,nd bifogna fog gidgere, Peto io creda che quefto faciano ad cf¥etto che quelli che vogtiono inmparare la Muafica,piu facilmente impatino,€ quefto e bafteuole in quanto al prefente:pero voleamofi alla diu:fione della confuera Mano,laquale ¢ tipartita,cioe,graue,acuta,& fopr’ acuta: ficome nel: feguéte cap.fi dichiaray |Delle letrere Graui,Acutc,& Sopracute, Cap. 19, Enigno lettore, accio che habbiamoa dichiararti con Peffetto quanto che Bi noi fir pnreffo cerca a.l’ufitata & dretta Mano,lafcaremo if parlare del Ta Mano rouerfcla,f come di materia trateata a fufficienza,& abondantemente dichiarata. Hota tratando dell’utitata & dretta Mand, d:remo ventieffere le pofitions nellequali la fumma di curta la Mufica cuniifte,& velgeli cucto regs gefi fopra quelle fi come fi ragira la porta fopra’l fuo cardine. Ne fenza giutta caufa pofitioni s’adimandano:|mpercio che tutte le vocd in quefte eal pofitic s ni hannole loro fedie & fondament.zcenciofia che effe voci fi fondine fopra cli quelle per ere ragioneucli fondaméni,cioe,Grau: ,Acute,& Sopr’acute.Le acu tefono ferte:8 rauxe anchora {ono ie graui : & le fopr’acute fonc fei. Di quefte alcune fi ritrcuano nella Mano duplicate:6 alcune triplicate: fi ccme per il feru tinio_da noi ¢ facilméce dimoftrato-Le graui,qual fonofette,cioe, A.B. C.D.E.F. hanno principio nel poitce,e finifcono nella radice del auricula rexe fono denominate dal fuono,graui:perche dalla profondita del petto dico lui che canta ne cifuona vna graue wtonatione, L’altre fette fubfeguenti lertere dalla voce piu acuta & alta in n{petto delle graui,acute,ouero medie s’adiman dano3Et non s’adimandano acute,perche frano d’un piu acuto fenfo pronung #iatc di quello con lequali fi proferfcono le graui:ma s’adimandano medie,pe to che fong conftituite in meggio delle graut,& delle fopr’acute. Al proferir di quette voci fi vfa la gorgia, o voghamwo dire, il gutture, che fono quefte fete, coe, G.A.B.C.D.€.F .ilprindpio deliequali ¢ nella feconda giuntus ta del’ auriculares x ’exito,ouero fine,enella cerza dell’ indice. Le vlrinse fei vo cifopr’acute,cloe,G.A,B.C.D. 6. fonoeccellent! adimandate:& fono dette fo pr’acute,perche le voci di quefte fono molto gracili & acuriffime, nelle intime parti della tefta di colui che canta fi proferifcono:& fono dette eccelleit ti,ab excellendo,vel {uperando:perehele voce graui,x acute,fonofuperate da quefte; {I principio dellequal nafcienelia feconda giuneura del’ indice:& il fine nella terza del deto di meggio,a tergo,ecollocato, come ciafcuno puo vedere nella folita & confueta Mano. V iftoadung quefh tre gradi,e in puoter di cia {euno per fe alzare & abbatlare le yoct, Et accio che le prenafzate regole non & ni feordino,ncn ui {degnarai reccarn: nella memoria li tubfeguend Verfiy. Quy graues fe ptensfepremigs nctantur acute. Supra & acura fex,tint abi quag manu, Delle Voci. Cap. to. Erche nel prefente capitolo noi habbiamo a pererattare de Voci,m'e pre Pe per coloro c’hanno da leggere il prefente capitolo, defcriuere quella in duoi modi. Prima & paincipalmente con breuita da noi fi manifefta tale diftie nitione,con t’autorita pero d’alcuni Dottori quali diffinifconola voce in Mo modo,dicendo. hit enim vox,aer {piritu vicall noucm mediantibus Mufis verberatus.Sopra di cio defcriue Diodoro,dicédo. Vox eft {piritus tenuis au ditui fenfibilis quantum in ‘plo eff, Piu olsra,feguita Prifciand,dicendo. Vox —f_ eo eprawes eft aer tenuiffimus ius vel fuum fenfbile aurfumt.qul péeprle auribus acct dic,O.apoi feguita ii diuin Piatone dicendo,che la voce non ¢ cbrpo,fed plaga ipfa aty percuflio aeris vox eft. Anchota fopra di cio non manca ul grand’tus, cerprete J’ Ariftotele nel fecondo de anima,dicendo. Vox eit repertculfio aeris refpitati ad arteriam vocalem cum imuginaiione ad fig nunt,aut confilio fignd ficandi,indicandig aliquid,dicta a uocando,eo @ cordis vota foris vocat.Ma nota lecrore,che quelte diffin:tioni fopra addurte piu prefto aa fchola de Phi | lofophi s’apparteugono che de Mufici. [mpercio che li Mufici in fei fpecie, & no piu ne meno dicono effere le Voci,cioe, Vt, Re, Mi, Fa, Sol, La, afcendé | do: cofi conil medefimo ordine defcendendd, La, Sol, Fa, Mi, Re, Ves i come nel}: prefenti Verh effer ti puo manifefto,dicendo, Scxuatura mod:s totum citcunfonat orbem: Qups refecunt Ve, Re, Mi, Fa, Sol, Lag fimul, Per chuatice la dubbiofa mente d’alcuni curiofi,quali ticercando piu oltra fape re,ticercano chi fia ftato Vinuentore delle fopra atierte fillabe, E di fapere hus man,fitaro lettor mio, che gli antiqui non poteuano feriuere ouero figurare te voci,tuu f¢ feruauano nella memoria:come afferma Franchino ael primo della praticaal,z.cap. dicendo, Quo ergo facilius memorig mandarentur, Ma nol habbianyo da lapere,che Guido monacho atetino,per diuina infp:ratione, difcantum yocant, efficiendo, facie feprem diferimis wa vocus.i,feptem chordarum, Dipoi e da fapere che il'quiui inferto verbo, Odtoquitur,altro non vuol exprimere & fignificare, che contra loqui : ¢ Pero il doec.tfims Vibano fata diltgente confideratione fopra quefto tale verbo, non {chiuo di darae vna mentorabiie auertenza,quande dill, Ideo, obloquie tur, Poeta ait: quia verba cx oppotico componendo, faciebat modulatam die cone, hymns canticis verlabatur:qui_ propriein diuinis ra@antur. One de veaendou,hovaa; propefico trattace de Himmni & Cantici,non pretctmer tero che non condelvenda alie giute petitioni di alcani miei difcepoli & altri amici,iquad m: han.io pregato che li vogtja illuminare ouer dargli indicio di chi falée ii memerabu: Aurore ilqual compofe il opra narrato H.mno. Alli prieghi loro vojends io fatisfare, non reftaro ( anchora che’! fia di puoco mo mento ) che io di quanto d.rne fo non !i reada contenti:Perilche dico,che foe ngalcuni quali tengzouo per term che Paulo Diacono ne fuffe il proprio ine uenrore, Ma io ceneud > contra l’opinione loro,dico, Che fe noi vogliamo cre detead Alberto Magio ou’cgli {criue fopra fan Luca,comprehenderemo elte re tato fanto Hieronimo, & nonaleri. Dilche occorrendocene hora a cofi mis nutamente parlace,mi ho per‘uafo non effere mancoa propofito che fiaancho neceflario quiui fubfeguentemente adduruilo in figura conte fue ptenarrace fillabe, & note,nel niodo che di fopra abons, dantiffimamente habbiamo detro:fi come il feguente eflempio nerendel’ine dubitata teftimos : nians Za * Fs. = Soe ete Ve quedt laxis refenare fimbris mira geflog famuli twoge: Solve pollati Laby reati s Sa/te loannesd Nota cheP'ufo delle fei voci Muficali,in tre modi fi proferifce.Le fillabe ¢parlan do volgarmente) debbeno folfizarfi nef modo che quiui di fotto i] prefenteade durtoui Exempio vi dala chiara & manifefta intelligenza, om ae Secondariamente e da fapere.che quando ritrouerai le note cuero voci del cis to eflere pofte fenza Vaffertione del fubietto delle prepofte fillabe (fi come e gia manifefto di fopra nel proflimo quiui da noipreaddurta Exempio )none dineno tu le proferirai con Ia ifteffa difpofitione delle voci con le antedetteno te,fi come fe medefimaméte tu pronunciafti il proprio fubietto delle fillabe oc correnti nel Canto che hai difpofto di cantare:econtal modo di proceder pos trai amaeftrarti,€& pigliarne vna facile imitatione. E per pin tua chiara & mage gior intelligenza il fortoannorato Exempio tene rende vero teftimonio, Per meglio chiarirti & renderti inftrutto benegno lettor mio, tu debbiauertis re,che le fopradette fei voci hannoa eflere collocate forto tre differenze:& que fo,perche alcuna volta tendono lacéfonanza molle ouero foaue:fi come feria adire, Ve fa: Eealle volterendono la fonorita duriffieaa : come dicendo, Mi la: ie Cae aa fono naturale Se enedioct}caufano snclodiascome di cendo, Re fol,: fi come lo teftimoniano i fottonocati tre feguenti Verfi, Ve cum Fz mollis vox eft, quia Cantica moliic, Mi cum La duraeft, nam duras efficit odas. Sol naturales, quoniam naturas facit & Ries La differenza adung di quefte voci pienamente offeruata,‘rende'dolce & foas ue ogni Canto: Perilche chiunche defidera far Profitto nella Mufica, {chiui af tutto non incorrer nell’obliaione di tale offeruanza:anzi con maffima diligen za gli dia continua opera,perchel’huomo per ilcontinuo vfo dellibuoni exer citi non folamente in quefta,ma in qualunque altra fcienza fi fa perfetto : Ol tracheio credo che'l non vi fia nafcofto,checonaffiduo & frequente ftudio Phunmano ingegno Penetra € peruiene all’ottimo fine & perfettione d’ognl vir tuofo defidetio,anchora che'l fia di difficiliffimo fubietto:ilche far non fi puo, ne menos aggiunge all’acquitto d’alcuna excellenza fenza quefto vfo della fre quentia & affiduita-[mpercio che li ftudii delle lettere (come teftifica Hieronie mo ) feguicaiyo la borfa, ma fono compagni delle affidue fatiche:fpregiano Mt commiercio delle crapule,%& della lufluria,Sticercano accoftarfi alli digiuni & alle aftinenze,Perlaqualcofa non mi pare fuor di Ptopofito di eshortar ciafcus no che imparar defidera,che con generofo animo ff efponga alle fatiche, &in modo alcuno non perdonialle vigilie accio chen*habbi a conféguireil precio fo acquifto delle diuitie & ricchi thefori dell’arte liberali,lequali in vero doues rebbenfi appreciar piu chel riccho comolo dell’oro & delle tifplendenti gioie, Debbeadung prelupponer ilcutiofo de virtu, che qualunche volta ch’egli ff efponga allo acquifto di effe, di nuljaeflere diffimile da chi ticercar procuri le Preciofiffime merci & gioie di auaro mercante:conciofia che ficcme tal merci hon fenza arteficiofo & vgual ricompenfo di Precio non fi poffono cauare di mano di quello,cofimedefimamente le virtu fenza lecondegne vigilie & fatis che. Non fiaadung che yn tanto theforo difprezzi:pero che ii condecente pre io non € ponto da voi lontaro,mentre che voi vogliate : anzi ripofa forto la pena & feguriffima chiaue del fcrinio dell’arbittio & voler yoRro:chi adung fara quello che con tanta infamia & danno di fefteflo, fprezzando di metrer mano al predetto ferinio, vogliareftar nudo di cotal riccha & Preciola vette! Perochenone men degno di maffimo vituperio chi per negligenza ne refta {pogliato,che {como fuffe a quel mercanteche vanamente,non folole proprie fatiche,ana anchora la paterna heredita habbi cOfumpta & ciffipata. Schiuinf Gigli giouani di non effera yn tale comparatizau mentte che hanno l’occafio ne,sforzinfi riempire li loro petti di commendabile & preciofa OC aeone . il illefine reftino dallopprobridfe infamie di haver mal confummato if preciofo tempo, & le inutili fpefe,folo dottati delinfelice titolo della vieuperofa ignos ranza, che de indelebil macchia al tutto lafcia gli huomini annorati. Ne vi fia graue ch’io tanto oltra nel ragionar trapaffi : perche quefti aricordi, fe non di - continuo, almanco fpeffe volte nell’animo riuolgerete,compunti da tali ftis moli,da voi ifteffilicuori voftri alli virtuoff Rudi accenderete,& alternamene tef’uno dell’alero gli animia tal profitto prouocarete, Ma per titornareal pros pofito oue vi lafcial : accio che’l noftro procedere vi apporti maggiore vellita, non mi pareeffer fuor di propofito,che dopo la dechiararione delle voci & los to differenze,v’adduca vn fagioneuole Exempio, dalqual comprender poflia ° te tal manifetta differenza,& come qui di fotto appare. imams = L?exercitio delle woci feconde il Canto figurato. Conciofia che le voci Muficali nd fieno piu che fei in numero, che molte vol te gccorra vna medetima parte de] Canto afcendere piu del detto numero, per to fu ritrouato il numero delle mntationi:perlequal mutaticni Puna vecelieua Palera,& vna e fupplemento delaitra:Et perche varie & diuerfe fono le chias ui,& varlamiente difpofte, pero bifegna che medefimamente le mutations fies no varie:dellequal mutationi piu chiaramente parlaremo al fuo luogo 3 Peril che tu netarai li duoi proffimi fubfeguenti Verfi, in duram mollis vocem nunquam,neg contrat Vox vero naturalis mutatur ytrings. Maper piu chiata intelligenza del noftro p arlate,notaté quefto Exempio. : Bsg-c=1H] Tigad® 88555 2 a oF g & eateal Humaniffimo & grato mio lettore, cercando io le varie opinioni delli Mufid Do:tcri,ho ritrouato quattro effere le principali note che mel Canto fititroua * no,lequalifono, Re, Mi, Fa, Sol, fi - a come quiui nel prefente Exempio @ ——— | poffono chiariffimamente darne a iFsoe® — vedere Vexpreffo teftimonio, nae Et quefte ritrouanfi nel circuito ‘della Mano,per 11 quadro, Natura, & b mol le: Nee dar:cetcare piu oltra,perche ne piu ne meno fono. La cagione di ques fto ¢, pero che quelle fono formate alla fimilieudine delli quattro elementi, cioe, Terra, Acqua, Aete, x Fuoco, delliquali diciamo il mondo effer creato, Acorroboratione dellaqual pet.noi addutta ragionecitamo il teftimonio & auttorita del Seuerin Boetio nel fecondo dell’Arithmetica,al.48.cap. dicens di», Namq fymphonia Diatefferon, qué princeps eft, & quodammodo vim obrinens elementi, conftituitur. fin epitnita proportione, vt eft, quatemarius ad ternariuniin eiufinodiarmonicis medietatibus inuenitur, Pertanto a pri. ma fillaba oueronota e fimile alla terra, perche ficomela tetra eponderofa & graue.cofi Rc, e da cflere renuts graue, & graue pronunciata, tantoin afcene dere quanto in defcendere.La fillaba ouero nota, Mi, ¢ fimile alPacqua,perche ficome! acqua e mobile & inconftante,cofi quefta nota, Mi, inftabile,tanto nel defcendere quanto neli’afcendere,& € di lieue & facile pro'atione. La fillas ba oucro nora, Fa,¢ fimile all’acre,perche fi comel’acre e mobile & incoaftan te,cofi anchora queftansta, Fa, ncll’afcendere & defcendere fi debbe profes rire. La fillaba oucro nora, Sol,e afomigliata al fuoco,perche fi come il fuoco € forte & potente.cofi medefimamente, Sol, neb’afcendere & nel defcendere fi debbe fortemente formare & pronunciare, Deli'expofitione delle fei voci Mitficali,cioe, Ve, Re, Mi, Fa, Sol, Las Ve, e principio delle altre fillabe,fi come la vnita | nel numero: Re, fecutlos Mi, mediatlo : Fa, clauis s Sol, fuperpofitio :La, altitudo, E pche habbiamo ragionato di fopra delle fillabe applicate alle note, & dapoi delle note fenza il {ubletto delle fillabe,pevoreftaci a parlare dellepa tole fottopofte alle note:conciofi1 che di fopra habbiamo detto,chein tre mo . di fi proferifcono,cioe,le fei fillabe cone note per cagione dintrodure con fa ciliea lideftderoft principianti alla Muficale pratica. Il fecondoe,di prenuncia rele note fenzale fi'labe:% dapoi,le parole fotto alle note,come fi fa nel canta tele Antiphone, & li Refponforii,% cofi eutti glialeri Canti Ecclefiattici, fico me fi vfa nelli Chori,ouero fecondo la loro gratia & delettatione del Canto : come chiar amente fi vede nel prefente addutto-Exempio. Regola oueroamaeftramento d’accommodare le parole alle note, pe piu manifefta& chiara intelligenza delli noui &cinefperti della Mufical {cienza ci ¢ parfo addure il proffimo fopranotato Exempio, tratando def modo colquale debbefi mettere le parole fotto alle note:ilche emolto neceflar rio fapere,accio che i Cantori nell’apponere delle parole di fillaba in {ijfaba le accordino,& ordinariaméte cantando procedano,Le note dung fono di due differenze:Alcune fono legate:& alcune fciolte:Le legate,non fono fempre lee ate tutre infiemse,oue ne occorreno molre che vanno infieme fopra vna mede fillaba:perche fe fuffino tutte legate non fi feruarebbe il decoro delle no ite nel fcriuere:Ma s*intendono tutte legate per infino che non vengano fopra altra fillaba:Le alere non fono legate,ma fciole:ma non bafta ch’elle fiano foe amente {Giclee pero che gli fono quelle notelequalifonoa fimilitudine delle femibreui det Canto figurato,& quefte vanno come le legate. Quando dung tu canti, feguita le note fopra quella fillaba, allaquale effa ¢ fortopofta, infino che ritroui vn’altta fillaba:{e la ftilaba ha vna nota fola,yna fola dar gline deb bi,feguitando l’alera,fi come la prattica & efperienzateinfegnata. Lu hai da fapere,chele note del Canto fichiamano fillabese fi come ciafcuna delle fillas be grammaricali hala fra vocale,cofi anchora le fillabe del Canto.Ne ti mara: uigliare che fiano fei note,conciofia che le lettere vocali fieno folo cings:perche lavocale, A, occupa due note,cioe, Fa,f& La. Ne feguita adung che chi has ueffe pratica eee le parole,intendendo per ciafcuna vocale di fillaba in fillas bala nota corrifpondente, potrebbe cantare ogni cofa:come alle volte ha fatto {ufquino,smaffime in quella Metfa, Hercules dux Ferrari, & molti altri eccel lenti Compofitori.Ma perche (come € detto”)la letrera, A , occupa due nore, cioe, Fa, & La, pero e d’auertice,che i detti Compofitori in fimile maniera di Compofitioni fempreper, A, hanno intefo, Fa, come fi puo anchor vedere in quella Meffa di Iachet,Fecdinandus dux Calabria, Della proprieta del Canto, Cap. 2s, A Colo che'lettore timanga fodisfatto a pieno,daremola diffinitione dele la proprieta del Canro:& quefta,fecodo le opinioni d’alcuni Dotrori Ma fici,anchora che’l vocabulo fia equiuoco,La proprieta delle note do che defcriue Marchetto Paduano e vna deriuatione di piu medefimo principio, Dapoi feguiea [anes tintoris Mufico preclariffimo, che laproprieta del Canto e vnacerta Singulare qualita,qual conduce le yoci dief fo Canto,procedendo gtadatim de ee in acuto,Et noi diciamo,chela proe Prieta del Canto non e altro che la difpofitione di clafcuna deductione & di clafcuno exacordo. Piu oltra,feguira il venerando don Franchino nel primo fi bro della fua pratica,al.4.cap.dicendo. Verum Proprietatem huiufmodi mo don Franchiao nel primo della fua Mufica,al. 4.cap.dicende.Non igi tur vox mutatur in vocem per intenfionem ant remifionem, fed fillaba in fil. abam, proprietas in qualitatem. Ne la{ciail moral Gregorio,checerca cidnon dica'Ifu> parere,e dice,che Eft exalio imaliud ire,& infemetipfum fabilearnd eth :vnaque-p enim res quaG tot paffibusad aliam tendir,quoe matabditatis fire notibus-fabiacer. Nota che Martiano cape'la dice, lamu cadione eifer vine, «nfito, perche la vatiatione delle vocie interpretatalafigu Fa cialtre faon9. \La noi diciamo cofi, Che fa mutatione né ealtto, che des amettere over “afciare via voce per vn'altraze quefto fi debbe intenderefots toad vin inedctimo fegno.o fia iD.riga,o fia in fpar‘o,e in vn medclmo fuoe ne, ¥ forte via ntedefima confonanza,& da faper anchora,cheiamuiatiog ficonre deleriue Geersiarhau bdVenchiridion,cice explis : Fxplictssn qua vox mutans & mutata amb¢ capriondcur: & quettread:madaca vocale. tmpliciea fiue mentalis eft,in qua vna voum can't, aitera mente tcneiur. Dapoi te predette diffinitioni Voglio, che delcédianio ai ragior amento della Mano, pche trouo far fi la muratione in quatordeci !uccht Mla ben € danota:e,che s’adimanda mutatione permis wari nome cela Si labacucro Nota.i,d’una Propricta neil’a'tra, f come di foprae difite. Gcchiarafi pei, cheil numero di tutte Jemutationi delia Mano [eno cinquantadua, Ma habbiamo da f: pere chelanwratiene non fi debbe fare,tenon foro diac uerotre Note eguali,fiano in linea cuer in {pa 0,5 cofi in vina fola lettcra.Seguita adungs che in Y_¥t A re, 17 mi, % ce la, nontic nection: come fi puo vedere peri feguenti Verfi, ¥ ve, Ace, t1 aii, fola vox nequievariari. C fa ve, hic murat clauem,naturamg formar. Dechtarafi ancho, qual fonole tre fpecie de mutationi,cioe, mutatione pers fertiffimasmutatione perfetta:X mutatione imperfetca. Mutatione pertectif fina e quella che fale mutationi di Li in Nacura:6 econuerfo 1 ma efolas mente nell’afcendere:pero che nel defcendere fono detre perfette.La muta cione perferta e,quado mutafidi Naturain b muolle:e cofi per contrarios La mutatione imperfitta e,)quando mutafi di b mollein 17 : &cofi per contrario. Habbiamo ancho detto,che oue fi troua vna Sillaba ouer Nota folaynon fi puo far mutatione:& che,oue fi trouano due Note, fi debbe far due mutationi:& fei mutationi far fi debboho,oue fi trouano tre Note, On denon vi fia marauig i1, fenoi incominciamo da C fa yt,perche eflens dogli due Note, glifono fimilmente due mutationi, cioe, conmutando ja ima nella feconda:& econuerfo:fi come quando diciamo Fa yr, ¢ Ve Piperche Fa vt, {ta per afcendere di L1 grauc in Natura grauc,eccfi Ve fa, pet defcendere di Natura graue in Ly graue,Medefimamente procede: raffiin D fol re,8cin & la mi, Sonoin € fa ve,due mutation: cise, mutandola prima fill ba nella feconda:e cofi per conucrfo : ouero cofi, Fa vt,e Ve fazFa vt, fta per afcendere di Natura graucin b mol'e graue: &econtra, Ve fa, perdefcendere di b molle graue in Natura grauc.Da poi habbiamo detto,che oue fi trouano tte S.llabe cuer Note, iui debbenfi far fei mutationi:ficome vediamoin G fol re ve, ouefeno fei mutatios ni,commutando [a prima fillaba nella feconda: econuct:v:aied fimamen tela prima nella terza:& econtra:lo ifteffo 1: aicommurids la feconda nel la terza,¢ la terza nella fecéda-fi come dicendo: Sol re, Re fel: Sci vt, Ve fol: Re vt, Vt te. phe Sol re, fta per afcender di Natura grauc in b mol Je graues& cofi per defcendere di b mole graue in Natura graue, Sol ve, fta pet afcendere di Natura grauein 17 acuto: cofiper contrare, Re vt, fla per afcendere di b muolie graue in Ly acuto:X cconucife,Sopia di que fta {efta mutatione deferiueil mio venerando don Franch.no nel primo del la fua Mufica,al.g.cap.dicendo. Ficplerangs ha: fexta mutatio, videlicers terti¢ fillabg'tn fecundam,£.Velin re, fefpictens afcenfum in primo d:fiun tions gcada:tunc ipfa irregularems feu i nd recta mutationem voco,Ses ue medefimamente il fopranominato don Franchino nel preailegato capi tolo,dizendo, [ndireéa autem & irregularis niutatio dicitur, quum praces deati aut fequenti uni fone mutatiout petiinilens ducit proprieta:is feu qaulitatis motun,utfexta hutafmodi a!cen dens que quiarg prgcedenti ad atcea'u.nductz,perfianilis eff.citeurin motu Penchevoaeatcun dubbio, chenelie predecte mautationi fi ha a procederecan quefto alligaato cr dine: & an-ho il medefimo feruare nedd’ordinatamente proceder:n ciafcunluoco ouc fitrouino tre Note,ficome ein A la mi re, : Vecun Verum chein b fa ti mi fi facta tautation®s Viul per uniuerfale fodisfattione della propofta quettione brieue mé Qh onde,che in b fa L1 mi, non fi fa mutationesimpero che oue iuna fola Nota ouero Sillaba non fi debbe far mutatione.La ragionee quefta,chein b fa 1 mi, fa mutatione non fi debbe fare,o almeno fchiffare la,pero che oue fon due Note,non in eodemfono facientes, nongll ficons uiené:perche Fa, e pfetro tuono, fi proferifce orip!ena,% Mi, €tuono im perfetro,& fi proferifce molto foaue & com> uoglionoli dotti Mufici,che dicono, Mi effere piu alto del fa d’un coma, pero Fa con Mi, congiunei, non rendono buona fironanza.) Ma potrebbemi dit quell’ ingeniofo. Tu di fopra ci hai detto,che oue fi rittouano due Note ui fonoancho due muras tioni.lo gli rifpondo, che fe in b fa tt mi,fono due Note gilfono ancho due Chiaui,& ciafcuna di efle Chiaui ha la fuanotatilche arguitebbeaduns que checiafcuna Chiaue ha una fola Nota,e non due, Vn’altra ragione ads» dur ui uoglio brieue & utiliffima, Sap piate che quando il Canto afcende in b fa Ly mi, edefcende poiin F graue, piu prefto cheafeendere in C acu to debbeficantare per b mole smanon per alero,eccerto che per {chiffare 1a durezza def eritonc:perche il ttitono non rende buona fonantia,& pet la mala fonorita di effo tritono fu ritrouatoil b mollesma fe per forte il Cans to afcendeffe piu prefto in C acuto, debbeficantare per L1: eccetto fe le Chiaui non dimoftrafeno il contrario:perche fe coft dimoftraffeno, doues rebbefi feguitar quelle,ouer accoftarfi alli precetti della regola Ma per mes i glier inftruteione di quantocerca tal Ptopofito detto habbiamo, la prefen teexcmplar Figura uene rendera vn fededegno & uers teftimonio, [Ps a aoe ae: == Anchora ¢ da fapere gratiffimo lettor mio,chenel Canto fono due regoley cioe,duoi modi da infegnare il uero folfizar delle Note ouero Sillabe infies meconle mutationi« € ptincipalmente diciamo, che quando le Compofis tioni oucro Cantilene fono fate oucto compofte al canto di Ly, ecofacer ta,che tutte le mutationi fermamentz occcrreranno in tre Chiaui,cice,O d, a, & ¢, alcuna uoltain Gg, ma rare uolte. Che quefto fia uero, le fubfes guenti regole da noi per exeinpio addutteui,diquantodi fopra ragionas G | to habbiamo,uene renderanno [a ueriffima inftrattione, Diffinitione di Naturas V Olendo io,quanto piu poflo,renderui pienamente inftrutti defla Mu ficale fcienza,parmi proprio & condecente,di non lafciarui con i anie ti fofpefi,fenza dechiararui che cofa fia quella che noi adimandame Natu ta. Natura pon e altro che vna dedutticne, laquale nelle mutation! nfere wail b molle,& il Li: perche effa Natura e mediale propricta tia "uno & Pa'tro,ficome voglionoli dotti Mufici,quali ce inftruifecno,dicédo.Quia omne medium de vtreg participat extrerro. Marcta,che quar ce vn can toecompofto per b mellel ty e quelloche viene a patizern ala Natuz ta mai patific,o fia b molle,ofia per 1, Piu oltra.eanchy da fapere che Jimoderni Mufici hanno affignato tre Note alla Chiaue di Natura, mann pero fenza caufa,impercio che ella partecipa di tre proprieta,cioe,di natus ragtaue, b molle,& 1. * ! Diffinitionedi ti cuer Curo, | Da fapere,che il L1', 0 veg'iamo dir duro,e fegno quadrato, ficome € ei Ly quiui adduttoui per'exempio:& queftoferuea b fa ta mi:& ¢ piu alto,oltra il b molle,?interuallo di duoi diefis & vnccma,fico me dicono li Muficinelqual Iucco debbefi dire Mi, Ma debbi fagere, che con quellamedefima proporticne poffiamo anchora dire Fasfi conie chia wamente vedet fi puo nelli proflimi fubfeguenti Exempii. I uoco delle nuutationi per ty oo E Oa fapere, che fl lusco delle mutationi per 41 inafcendere, cloe Re, toi debdiamo fat La muratione in l’uno & Paltro,cioe,in A &in D, & coms ho detto di fopra nel precedente capitolo,cioe,che quado Gi fa la mu tat one per afcendere,@ debbe dire Re: ma quando la fi fa per defoendere, debdeit dire La in!’ar0e?alero,cioein A & E:&in talmodo fi fara laragioneuole mutatione, come quiui di fotto nella prefente exemplar {ca la,o vogliamo dir figura, annotato fi puo vedere. of Exe pis benegiry fettor mio comprender puoi tutti lioc Dea arise ead Gelli toed protecae ile) wie} cap CaTan(ee cettuaido il quinto Xfeltoruoni Potrai anchora comprendere come nelli Canti del primo cuono procedeudo oltra la prima Nota la, infino ancho olt-a all’aitra proff mi fezuente,fempre fi debbe cantare fa, fel Canto des feende in F fa yezmafecaie Canto per terz10 quarta alcende fopra A la mi re, ailhorail nv debbe efercantatoin b ta 4 mi,fi come nel fee guente fortonotat > Canto lo manifefta il chiarifl.mo Exempio, Seguitahor: la dechiaratione della fecSda reg sla,fi caine inten derete,cice, che quando: Cant concrapuneti faranno Fate: guer cinpotti f cttola chia ti tedel b molle,tutre le mistatlon! ointre Chiaui,cioe,in D fol re, & D fa fol re, G fol re vt, primo,& fecondo, A fa mi re primo & fecondo, Se il Catito afcendein G fol|re vt,& D fol re,oucro D la fol re,debbefi pigliare la fillaba re. Mafel Canto defcende,debbefi di re la inqueftechiaul Dd, & a. Adung oltra I ve, fi debbe cantare vt,ficomein F fa vein I ve, fidebbe cantare re, ficome in G fol ce vttin A re mi, ficomein A [a mi re,impercio che tutte fono cttas ue:dellequali eil medefimo giudicio, qual fi referiffe alla voce & natura di effo Canto.Olera di cio, douetefapere,chein A la mi re, fono tre vod ouefo Note,ficome anchoin A te, pero ¢ dung dimeftiero che quelle vo clouero Note che fono in G fol re vt pritho & fecondo,fiano ancho in £ vt, Onde per maggior inftrutrione di quanto cerca a quefta materia ra glonato habbiamo,ci ¢parfo il eutto comptobare con |i fottopofti Exépi, Diffiniione di b mofle. ¢ N ‘One dubbio che clafcunonon fappia.chel b molle efegno particis pante di rotondita,fi come fi puo vedere b: lanatura delquale e,che fotil’uno come l’altro,cioe, b fa Li mi, & ec Ja mi, che ouunque fi tro ‘uano fegnati,debbefifempre dire fas Del luoco nelle mutationi per b molles Pe conteneuole, che hauendo diffinieo difoprala natura del b _saollenon wrapaflar altramente fenza darui apertiflima notitia del los co delle mutation! di quello conclofia che nelPafcendere debbefi pigliare re,cioe,debbefi farlamutatione in l’tno & altro D d, &in G g.cioe,nele Pafcendere debbefidire re, mand defcendete fi debbe dire ‘12, facendo lamutacione inuno&Paltto Aa,& Dd, ficome quini manifeftamente veder fe ne puo l’exempio nella fortonotata fcala. BATTS LLL LAS SSSSSossasssoos TSeesees SENaeSSsas A t Et acorroboratione delle fopradetteragioni cerca le mutationi & del prepo fto Excmmpio,fono da notare li feguenti Verfi.mpercioche del tutto rendo* no fa efpreffa teftimenianza, Peronon vi {degnarete con ateentione confi derarli,che fon certo che cScorrerete nell’iftefio feggettocheio difopra yi ho miioutiffimamente narrato,Onde notate. Tofuper eft fcieu dignum,quia quifque tonorim, In b tonare fa migs poteft:fed non fimul ambo. Siquinti fextigs coni Cantus firuatur In regione fui:tumrite fa poftulatin b. Accum pez quiotam tranfponitur,efflagitat aul. ludicium fie idem reliquo de quog tonorum, Won variat Cantum tranflatio:fed melodia Seu eran{ponatur feu non, femper tonus idem eff, De finta Mufica, Cap. 29% Riri sine milertori la Mufica finta effer quei!2 che da Greci¢ adimandata Sinemenoni,cloe,Canto finto,hoc eft.mado di efprimes te la voce ouero il Canto contra quello che gii ¢ attribuito dill propria re ola oucro fcala dello afcendere & defcendere.Ma notate che la Mufica fin ta,fi come defcriue Boetio feuerino,non ealtrs che dimoftrar in alcuni luo chi della Mano che finramente fi poff'a cantare, & componere quelle Note quero fpeci¢, dellequali fi troua che mai ne per lettere ne per proprieca fia no ftate compofte outro feritteycome fariaadire,chein C fa ve fi poffa finramente dice Sol: &in DD fol re,dire faze fimilmente in & Ja mi, dire fa:&in F fa ve,dire ov: & ficde fingulis. Sppraqquetto ragiona mento defcriue frate Simeone zappa aquilano nel.27.cap.del'a ‘ua Mufis ¢a,dicendo. Nunquam a diuinis inuentoribus feripta ve! presuilla fait. conv’e dimoftrato pli corretti Graduali & Antiplonart antqui della faa ca Romana Chiefs, Pertanto,a noi che feguitiaino Pordine Gregoriano,e dibifogno obferuare quettaangelica difciplina,cioe,la a pprobatiffima ree go!a di Guido monacho aretino,ficome defcriue Michael pompofio moa naconel primo della fua Mufica,dicédo. Sex fillabas Guidonis per feptent dedutiones tenentur cum varietate multipiicari:fi come di fopra per ned fu dimoftrato nella compofitione della Mano, fimilmente nel cap:tolo del fe deductioni.Perilche feguita frae Simeone zappa aqu‘lano nel prealles gato capitolo,e dice, Propicrea filii cariffimi nullo pacto debemus in Cane coplano affentire ficta Mufica, E per confirmatione del predctro ragionas mento vediams che lo aurelio Agoftinonelio vndecimo libro de ciuitate dei, parlandone efpreffamente dice, Hacigitur dicta fine propter infenfas cihominis arrogantiam, qui aufus in compendio confufionis fuaprorunt pete quod doctrina Gregori atqs Guidonis & fequacium,reputab:tur tan quam lex Scriptura, quznon ommibus data fuir :fua vero catholica fiue yoiuerfalis nuncupabitur, ficur lex gratia,qug legem Scripture in fecontis net tanquam1ominem cognittonis plenitudinem habuerit. Pertanto aduns que fe'l feuerin Boetio fopra dell’antiqua Mano,ha vogliute caufa harmo nig fabricare la fina Mufica,non per fupplirene per correggere la angeli- ca dottrina,cioe,il Canto fermo,ma fojamente per perficere le Specie perfce te potte imperfetre,c oe, parlando del Canto figurato,ouero del contrapun 0.A quetto ittelfo propofito,per confirmaticne di quelio ch’e detto difo pta,ce locomproba fanto Bernardo nella fua Mufica,d:cendo. V bi mellic + rem fonum fieri expedic, pro dura voce mollis ponatur : furtim tamen : ne Canrttisfimilitudinemalterius toni affumere videatur. Etcio credo che ba ftar poll: quanto s’appartien alla Mufica finta, Reftaci a moftrare il modo di farele mutation/ in effa finta Mutica,fi come procedendo iutendercte, Delle nautationi della finta Mufica, Ella finta Mufica le prime mutationi auanzano non meno in acuita che in grauita, Impercio che nelle parte graui di fotto da Y vt,eag giunto vn ditono (pero chein A ficanta fa)& fimilmente oltra €¢ Ia, (perochein quella fi proferiffeil fa) & manca per duoi gradi,Perilche alla formatione di quelia gli firichiedono dodici linee,fi come chiaramente ve dere fi puo nella fottonotata fcala, nellaquale apparentemente fi dimoftra bo aftendere & il defcendere.Confiderate dung la feguente figura, Scala Sinemenon feu finta, La Mafica fiura d: fare fei? natura altro non opera,fe non che finge la voce dei Canto in guatungie Chiaue,aufata in ciaicuna confonanza. Regole della Mufica fintad Oi chefagionar ci occorré della Mufica finta,partn! contienfente df af EP fegnarui le regole perlequali apprender_ne pofliatela vera &ragiones wole cognitione, accio che cantando, a [ddio date gloria,a me honore,& a voi delertatione.Onde haucte a fapere,che ¢ molto megliore, & piu foaue il cantare per le congiunte tollerabili,che per le vocl proprie delle Ghiaui. La feconda e,che le congiunte tollerab‘li non vitiano il Canto;ma fi bene le ineollerabill. La terza ¢€, chela Mufica finta finge in ogni Chi aue ogni vos ce per caufa della confonanza. La quartae; che fignato il Fa in b fa Ly mi,ouero in qual fi voglia altro luoco,fel Canto di quella fara vn falto ims mediato alla quarta,qgginta,ouer ottauia,bifogna neceffariamente che iui @ fegniil Fa, per fchiffar i ericono,il femidiapete,&e il femidiapafon:tiquali modi fone non folamente inufitati, maancho prohibiti nella Mufica:fico me piu amplamente nelli duoi feguenti capito!i dechiaratema, per dilucia datione & chiara intelligentia della prepofta figurasdi che notate Pexépiog [1 fopranotato Exemrplo e neceffarianente quiui da noi pofto,accioche del tagioneuole parlarnoftto vi rendiamo la teftimonianza, producendoui i modo di exercitarela finta Mufica, Regola prima, Dg! modo del folfizarela fiata Maficas Es cofalettor cariffimo,che volendo folfizar Canto alcuno,bifogna che tu confideri principalmente il cuono di quellozimpercio che ciafcu no che canta fenza cognitione del cuono ch’egli canta,puo,& debbefi com parare a quello che irregolarmente & fuora del modo X della figura coms one il fillogifmo, Conciofia chenon s’appartienea colui che tratta delle folfizationi il dire di che tuono fig quefto o quell’altro Canto che fi haa fol fizare,ma a colui che tratea de ruoni,E perche defiderando io darui quefta {cienza in quel fommo grado di perfettione chea intelletto humano fia pof fibile,piu auanti con maggior commodo miofferifco Pienanienes ciel ne, Baftiui + Baftiul per hora fapéte, che’ folfizarenon €altro, che folainenté efprle mere ie filabe,ée linotad delle voci che iui nel Canto fono accommodate, Regolafeconda, Ebbonolicuriofi di quefta fcientia diligentiffimamente ‘Perfcrutare [g D feala deli’afcendere & defcendete:impetcio che fe in effa occorre il C5 tochedal b mollenon faciail ty duro,oueto il Ly duro non facia il b molle,debbefi nel folfizare hauer riguardo alla Chiaue diciafcuno b lqs petche in quelle confifte turta la importanza,conciofia che molto importis pero che in quel luoco debbefi cantare mi naturale,ouero fa accidétales Regolaterza, Auuto Ia cognitione della fcala dell’afcendere & defcendere, debbefi : H guardare il principio del Canto,pero che fe molto afcende,debbefi pi gliare la voce piu baffa della prima Chiaue:& fel Canto defcende,debbeG Pigliare la voce vn puoco piu alta del la medefima Chiaue. Regola quarta, >) Ebbeil Cantore effete citcomfpettoad aduertire, fel Canté e regolare ono : perche la tranfpofitione del Canto da molte volte occafione di fare la mutatione;alche fi debbe hauere maflima aduertentia, Regola quinta, 7) bbefi ancho aduertire,che nelli irregolari tran{pofti Canti fidebbe Dees mi in b fa L1 mi incdafcun tuono:eccettuando pero, fe fi fegnaffe fpecialmente il fa, ouero il b molle,pero che faria il medefimo, Regola fefta, OGsrrende diletto Iettore,chel_ fa fuffe fignatoin b fa Ly mi, ou fo in qual fi voglia altro luoco,fe de indi fi faceffe vn falto immediato alla quarta,ouero alla quinta,oalla ottaua:allhora in quel luoco neceflarias mente fidebbe cantare fa : altramente s’incorrerla nel tritono,& perdereb befi’ottaua perferta,oue-o il Diapafon maggiore,& la quinta perfetta: le quali fralemolte {pecie della Muficafono moleo rifonantisfi come nereng dono la vera & efpreffiflima ceftimonianza litre proflimifeguenti Verfis liquali con diligentia confiderar doucte,& copmepdarli alla memoria, Ad tl auanantem de fa, nécnon vice verfa, Sitalis,quando faleus tibi venerit,ipfum, De mi dugad mui,de fag falubriusad fa, Regolafettima, Efiderando io’ quanto plu poffo fodisfare al bifogno delli curiofi del la Muficale fcienza,ho exiftimato efler nectflario non pretermerter co faalcuna che vi ff conuenga,fenza fa debita,e diligente efcuffione:perilche dicoui,che quante volte it fa oltrala natura del Canto fifegna; bifogna che coli che canta feguiti quello che ¢ fignato,per infino che durail Cato. Regola ottaua, R deeregclnenre doweti fapere,che nelle ottaue fia yn mecefimo vio di voce,& vna medefma muratione:fi come queftiVerft Vvinfegnano, Quam proferes vocem modulando in Claue minuta ‘Sumere non {pernas (quamuis ibi non fit) candem In fimili‘capitali Claue,vel in geminata. Iiche alle volte fi fa,ma non molto fpeflozperche,avenga che alcuni cio vfie no nel Canto plano,nondimeno afcriuer fi debbe alli cdgiunti:fi come per poi abondanrifimamente difopra fu dechiarato. ° Della tranfpofitione delle Chiaui. Ck non efferul nafcofto,che la tranfpofitic ne delle Chiavialtronon fia,che la translatione della Chiaue fignata: saccio’che fi potfa cegnofce reil proprio ordine dell’afcendere ouero icl defcendere del Canto da vna finea ad vevaltralinea ritrouata per incpia delle Jince:pero ficome fat non fi debbe la mutatione ferza Voccortente neceffita,cofi medefimamente ne far i debbe la tranfpofitidne delle Chiaui.fmpercio che da nole affignata yna opportuna,anzi neceffaria regola. periaquale vi fi perge qucfto mafti« mo documento,Che quotiefcungs vna Chiate tranfpefta afcende,per cen uerfo,la piu propingua Nota che feguitaa quella tato dal proprio fito oue per inanzi era collocata,pet la tranfpofitione i effa Chiaue defcende. II me defimo auiene,quando che yna Chiaue defcende, pero che proporticnata mente tanto anchorala Nota afcende:fi come chiaramente liquiui {crtopo (ti VerGi vi ne rendono la chiarezza,dicendo. Tranfpofitas vnam per normam difcute Claues. Quantum Clauis confcendir,tantum Nota rurfus Defcenditverfo quog ficintelligefenfus ” He: font conkinia : =f Hae oF a3: : z eI eS = PET vs mim Hee fmt coninia que tibiplecet © patris —_fapieia, Nota,che nel Canto figurato rariffime volte ff vedela ctanfpofitione dele te hiaui:qual fiala cagione,io vi d co,che quefto daaltro non procede,fe non perche (come fapete) in quello fempre git fi vfano cinquelinee: & ane cho, pche piu prefto gli flag giunge la feta linea:{i come qui veder fi puo, ‘(siete A = Meee te senegal Ec accio che meglio reftiate fodisfatti diquanto detto habbiamp, ci e pare Gil tutto ragioncuolmence con li Exempi er i Sense Delli modi ouero tropiadimandatituoni, Cap, 307 {T Lmodiouero trop! fono quelli che noi adimandamo tuoni,Maedano ‘Lineshe in cuttol’ordine delle voci, cice, del chordo tono, fono certe conftitutioni differenti nelle parti graui, & nelle parti acute, Benche habe biamo da fapere,che quefte tal conftitutioni erano dalli an:ichi adimanda te,{pecie di confonantie,cioe,Diapente,& Diatefferon:e cofi anchora Dia pafon con Diapente,& Diapafon Diatefferon,e bis Diapafon.E quefte taf confticutioni incominciano da Proslambancmenos, & vanno per infino a Mefon,cioe,nel meggio del chordotonoad effete connumerate:oucto,da Mefon a Nete hypetboleon,intermediis connumeratis,Erano adung ape preffo li antichi quattro modi ouero tuoninel Canto:e quefti tali erano mol to dalli Greci frequentat'& offeruati, fi come defcriue Guido arctino nel {uo mictologio.1 1 {quali fono li quiui connumerati,cice,Protus .Deutes rus, Tritus,& Tetradus.Ma li moderi Latini,fatta diligente confideratio ne fopraloafcendere & defcendere di cotali tuoni ouero modi, piu matue ramente procedendo,li hanno dupplicati,& di quattro tuoni ne hanno fae to otto,a firmilitudine delle otto parti delPoratione nella Grammatica,fico me afferma Papa Giouanni pontefice romano nella fua Mafica,al.10,cap, dicendo, Veceéto tonis ome quod canitur, moderetur quemadmedum ogo partibus orationis omne quod dicitur, E ancho da notare,che quefti otto tuoni fono diuerfamente nominati, fi come apertamente dechiara il mio venerando don Franchino nel primo della fuia prattica.al.7 cap.dicé. do,Chel primo tuono eadimandato, Doria:il fecondo, Hypodcria. partes protisil terzo echiamato,Phrigio, quem barbarum appellat Perphitio:il quarto, Hypophtigio, partes deuterizil quinto adimandafi, Lidio:il felto, Hypolidio, partes tritisil fettimo,chiamafi, Mixolidio:& l’orrauo, Hypos mixolidio,partes retradi,Ma per meglio renderui pienamente inftrutti vo glio che fappiate,che Prolomeo fii quello che nell’ordine delli tuoni gliag gitnfe Portauo modo alla plenitudine dell’integro Siftema dis Diapafon, & conftituilo fra Nete & Mefg hyperboleon, & lo nomino, Hypermixolis dio:e loconfidero con la prima Diatefleron chee fra Mefe & Paranete die ceugmenon, & con la prima Diapente chee fra Paranete diezeugmenon, & Nete hyperboleon.Potrebbemi, piu oltta ricercando quel curiofo lettos re,adimandare,per qual cagione quefti tuoni fon cofi nominati.Gli rifps do,e dico,che s’adimandano tropt per laconuerfione & tranfpofitione che fanno @’unonellaltro : & quefte tal tranfmutationifono molto differenti nelle parti graui & acute. E per meglio chiarirui, yiaddurro l’auttorita di Margarita philofophica,qual dice, che effi tuoni incominciando da Profe Jambanomenos vano pet irifino a Mefon:quefto modo ouer crdine di tuo no s’intende quello che e chiamato Hypodorio:5:da Hypate hypaton per infino a Paramefe,€ chiamato Phrygio:&da Parhypate hypaton iafino a Trite diezeugmenon,hypolidio:& da Lychanos hypatona Paranete diee Zeugmenon,hypomixolidiosda Hypate mefona Nete diezeugmenon,do, riazda Parhypate mefona Trite h boleon,phrigiosda Lychanos mes fona Paranete hyperboleon,lidio vey Mefea ete hyperboleon, mixolis dio, E per chiatire le menti delli curiofi di fa ere, donde fortirono li fopra detti vocaboli a quefti ruoni impofti,dico,Che cofi furono nominati dale levarieta delle genti,che fi come vediamo in diuerfi vari guttide cibi,co» fimedefimamente poffono effet le varieta delle delettation! & diuerfita de modi : impetcio che per fimilitudine de coftumi i piu molli fi godono & tadolcifcono in vna confonanza piu molle, ¢ di quinenafce vna propors tione di confonanze &c. della fopradetta dechiaratione d: tropi ouero mo diad:mandati tuoni veder fi puo nella Ptefente figura, Qu cten- tt | aus, Tonusimpar. Tonus tmpar. aSodus. aiSedus. Zropus, Tropus. Septimus tonus. Sol re ve. sburcusronas. | Sereus tonua. O:tiuus conus. Vaurerus; lipatts. Lritus plagatis. | Tetiadus p modus, Deli modi adinandat! {pecie di confonanze. Cap. 3; Er non voler dimoftrare che in parte alcuna fa men benegno di quans €o dalli mici amici fon forfi reputato,ho deliberato con quella ifteffa lis beralita che proprio vediamo li fcaturienti fonrt propinarci le delicate ac: que habili a fcacciare ’innata fete,cofi medefimamtente id ppinarui vn dol ce foaue & faporofo liquore,colquale eftinguer ne poffiate artidita che in voi hauete,ticercandomi di fapere,che cofa fia, Modo,nell aMufica:ri {ports deroui cor quanta piu breuita fia poffibile, & d'co. Fort credono alcuni, che quefto Modo fia quel medefimo,delquale parlano li dotti Logicinelle foro propofitioni modali, o forfi fi penfand, effere vno di quelli arteficiofi mo di,con liquali f formano tutti li fllogifmi:ma di alcuno delli fopradeta non parlamo noi,ma folamente di quello, ilquate ia per auanti da noi fu Cognominato interuallozimpercio che quefto interuallo ragioneuoliffimas mente puo, & debbe effer detto, Modo,nella Muficale fcienza:conciofia che quefto Modo non fia altro,chela fola diftantia dal fuono grtaue alloacuto: perilche rifolutamente vi dico, & replico, che quefto Modo di che parlias mo,non ealtro chel fopradetto intetuallo:& cofi ritrouo effere ftato diffini to. Ma potrebbemi forfi dir qualchuno. Vorrei fapere, che cofa fia quefto Lnteruallo, lo con breuita vi tefpondo, & dico, Che Interuallo non e altro chela diftantia dal graue allacuto:& quefto diffiniffe it feucrin Boetio nel Primo della fua Mufica,allo.3 .cap-quando ci dice,Che eglie vna diftanza di fuoni acuti & graui:& quetto iftetlo comproba il Valla placentino nel fe: condo della fua’Mufica,ailo. 8.cap.dicendo, Eft via a grauitate in acumen, & e diuerfo:dallequali teftimonianze none ponto difcrepante il mio yenes tando don Franchino,ficome leggiamo nel primo della fua Muficaal prie Mo cap.oue dice,che [oteruallum enim feu patiuni intelligo vacuum mars ginem duabus lineis acumine & gtauitate contiguis interiectum. Mae da notare,che quefti Modi fon adimandati, Specie di confonanze,oucto Spe cie di Canto: Hqualt Modi, ritrouamo che nella Mutica fono tredeci:delli wali otto vi ne fono femplici,% cinque fono compofiti : le qualita de quali fono danoi minutiffimamente diftinti 2attribuendo a ciafcunale fue pros prieta alla natura del Canto afpetranti,fi come dicendo, Vnifonus,Tonus, Semitonium,Ditonus,Semiditonus,Diateltcron, T ritonus & Diapente, i quali tutti fono detei femplici : li aleti cinque poiche fone compofiti, fono Exachordum maius,ouero Tonus cum diapente,Exachordum minus,cue fo Semitonium cum diapente, Eptachordum maius,E, ‘Ftachordum minus, & Diapafon.Ma doueti aduertire,che ’unifono non ¢ Modo,mae princis Pio del modo, fi come ancho la ynitae Principio de! numero:pero che uni tanon puo dafe far numero, mae ben Gquela dallaquale il numero piglia i principio, fi come ci teftimonia il feuerino Boetio quando dice, Q ueniad modum vnitas pluralfearis fomerig principiun eff, walitas pe tionum, Perilche cie parfo,volendout pee ee per eed afpetta all’inftructione del detto Modo oueto Specie di confonanze, qui di foto infericul tl clarfimo & veridico Bxempios © a Cerca al foprapofto Exempio ne deferiue Margarita philefophica nella fua Mafica,al 7.cap. dicendo Chel penultimo & fantepenultimo fono inufitae ti.cioe.il Triteno, | Semiciapente,& il Serridiapaton,& Modifunt prohis biti,fi come precedende pin cltrayda noiil tutto vi fara dechiarato, De confenantia Vnifonus, Cap, 32, Erche habbiame dette di fepra,che PVnifenonen eModo,ma prinel Pio del Modo overo conferanza laquale fempre refta immobile, fi coe me habb‘amo dal reRtimorie di Ceergiorbau ne! fuo enchiridicn, al.6.ca pi dd primo dell va Mufica,dicendo. Eft furdamentum aliorum Modo tum, & fer-per manet iene bis. Dapoi feguita la diffinitione fecondo la opinione diatcuni derei Mufici, fra liquali Principalmente defcriue frate Stephano vaneoercmita nel prime della fua Mufica,al.2 s.capi. dicendo, Vnifonus eft fa!tem duorum Equalium fenorum,aut faleem in viico &'eos dem fone punctim,aut lneal.ter conftantium aggregatio.E ncta,cheleti mologia di quefto vecabclo, Vnifenus.ci diffiny fe largamente la propries fa di quello:cenciofia che vn'fono componendofi ab ynaaduerb:o che fie gnifica fimul,& fonus,qui veig fit, cuma ducbus pluribusue vel in plano velin florido cantu,B ancho diffinito Punifono da Georgié valla nelfecd do della fua Mufica, al:2 .capit.dicendo,quello effere Status vocis neq in acutam neg in grauem tendens.Perlaqualcofa noi diciamo, che Vnifonus eft vnius & eiufdem foni,cioe,che fi dice il Canto effer vnifono quando vi {trouano due ouero piu Note eflere in yno ifteffo luco congiunte outro conftituite,i come fi puo I’efperienza hauere dal qui forronotato Exépio. Ma concluduamente tu debbi fapere,che quefto Vnifono trahe la propria Aeriuatione da vous vna ynum,& da fonus foni,quafi vnus fonus immes diate prolatus ouero dicefi vnifonus,quafi vnius vocis fonus, Et eancho, da fapere,che quefte tali Note ouero voci dell’unifono affociate ouero con junte,non patifcono ne per ’afcendere,ne per il defcendere,maricercano Si fempre reftar permanenti nellifteffo luoco nelquale fono conftituite, o fiano in tiga ouero in fpatio, fi come apertamente vi dimoftra il quiut prof fimo fubfeguente Exempio ouer figura, - De Tono, Cap, 33+ Ce io adunque gratiffimo lettor mio fa dechlaratione del Tuono,che dalli periti Mufici e adimandato equiuoco:impercie che quella cofa che viene applicata a piu cofe,quella dicefi effere equiuocazon+ de if Tuona nella Mufiza e detto equiuoco,impercio ch’egli fa quattro efe fetti,fi come teftifica frate Pietro canucio Potentiano,dicendo,Q uod equi wocum eft ad quatuorzimpetcio che il Tuono nella Mufica fignifica, Cons iunctiones,Concordantiam, [ntonationes, & Tropum, Ma per chiarire la dubbiofs mente di aleuni che vorrebbono fapere,checofafia Tuono nel« fa Mufica, dics, Chel Tuono in quella, non e altro che vn certo legittimo {patio in fefquiotraua dimefione,circonferitto da duoi fuoni quero voci+ E petche difopra vi ho motteggiato della fefquiottaua dimenfione, vi vo glioadung dire,come il fefquiotrauo numero dalli Grecifia inrerpretato: impercio che que'lo che daloroe detto, fefqui,dalli Latini einterpretato, totumr,& o&aua pars interpretatur,Sopta di quefto Tuono defcriue il fe ucrin Boetio nel primo della fua Mufica,al.2 5, cap, oue che parla di Die zeufis,chel Tuono ela feparatione di duoi tetrachordi frala chorda Mefe & Paramefe,dicendo. Diezeufis vero appellatur que difiunctio dici po- teft,quories duo tetrachorda toni medietate feparancur, Sopra di quefto Tuono defcriue ancho il Fabro ftapulenfe, dicendo. Eft confonantiarum principium,vel eft confonitia epocdoo,numero cauifata,Cerca quefta dee chiaratione chiatatione del esono non neanca il faufo Macrobio,ft conse fi vede, quath do egli dice,Epocdous eft numerus, ex quo fymphonia generatur s quam Grgci,tonuns dicunt. Ma oltra Pantedetta auttorita di Macrobio,dechiarae fianchor meglio,fe ben confideriamo la ragioneuole & demoftratiua feten za Arithmetica,oue fi vede,che Epocdous dicitur, ab epi, che latinamente € interpretato fupra,é ocdo,quafi nouem fupra oto, fi come quiui veder fipuo .Eancho da fapere,cheli Grammatici oue ritrouano, colon ce} incerpretano latinamente,membrum:onde ‘pofliamo dire,che li Muficd vogliano,che il cuono fia membro di tutte le fymphonie ouero confonans ze:peto che (fi come detto habbiamo) ben che colon, fecondo li Grammae tici,i poffla interpretare eflo tuono,nondimeno fecondo la Muficai ragione ¢ dette, Diaftewa, Diafonia,& Emarelis interpretatut, Dallaqual openios Ne non e difcrepante il feucrin Boetio,fi come dimoftra nella fua Matsca,dt cendo, Tonus Emmelis dicitur, Ne da quefto parere difcrepa Guido moe Nacho aretino,oue fcriue del tuono,dicendo,che Eft! legitinnum {patium in ter duas voces perfectas:& ¢ deteo, tonus,aronando, ficur fonus, 2 fonans do Ma oltra le veridice auttorita deli precitaci Mufici dottori noi diciamo, chenel Canto habbiamo tre {pecie di tuoni,cioe,tuoui perfetti, »perfernlie oni, & imperferti, Li tuoni perfertl fono oue fitroua ve ce, & fa fol, co nell’afcendere come ancho nel defcendere:& lituoni perfettiffimi fono oue fitrouafi re mi, & fol la, nell’afcendere folamence sma nel defcendere fono adimandati tuoni perfeeti,ficome manifeftamente dal qui fottonotas to Bxempio hauer fe ne puo la oftenfiua confideratione, Li imperfetti cuond Poifono,oue firitroua mi fa, & fa mi, fi come nel {cguente capitolo ve ne fara abondantiffimamente ragionato, De feraitoniominori. Cap. 34 7 Sfendomi qui di fopraaffai eftefo nel manifeftamente ragionat del tuo ES detroui,che dalli dotti Mufici eadimandato, €quiuoco : hora vi dico,medefimamente cofi il femitonio effere adimandato : & quefto affere tma frave Pietro canutio Potétino, dicendo, Q uod equiuocatur ad duo.i. ad difcordantiam & coniunctionem, Ma noi procedendo vn puoco piumi nutamente diciamo, chel femironio ¢ vna certa difcordanza & miftura di due voci,6& di duoi diefis ab inuicem diftantium effecta, Er oltra quefto,di ciamo,chel femitonio ¢ detro,congiunto, & € conftituito Perla diltantia di duoi diefis. Che quefto fia vero,Jo teftimonia frate ‘Stephano feed nel pri imo della fua Mufica,al.2 8:cap.dicendo, Hit autem duorum fonorum pro xime coniunétorim copulatio, five cohgrentias Ma e da fapere che gli for no duoi luochi dedicati quero deputati ad effo femitonio: impercio che nell’afcendere conuienfi dite mi fa, & nel defcendere, per contrario cone _ uienfi dire fa mi: & quefte tali fillabe ouerovoci, mi fa,& fa mi,non— debbono effer proferte con la voce canora,o vogliamo dire,piena,concios fia che fono dette imperfette. Onde doueti norare,che fecondo la dechiata tione della regola di effo femitonio, che Semitonius eftimperfectum fpae tium duarunt immediatarum vocum,quod fecundum vocem hominis né habet ponere medium ; impercio che ctedlo che fappiate, che il femitonio mai fi pronuncia, eccetto che dal mi al fa, & econtra, dal fa al mi, Ee fappiate,chel femitonio ¢ detto da fcemus fcema femum,ilqual canto vuol dire che imperfedtus imperfecta imperfectum,& ronus toni,quali imperfe Guus tonus.B ancho da fapere,che auenga che effo femitonio habbiaferti to quefto nome,femitonio,non e pero ch’egli fia meggio tuono, pero che] tuono e voce fonora,t non fi puo diuiderein due partisma edeito femitos nio,quafi imperfectus tonus.Diremo adung il femitonio effcr in tal modo fominato,pet non effere tuono perfeto:’& di quefto ne fa fedela irtefragae bile auttorita del feyerin Boetio nel primo della fua Mufica,al.16.cap.N6 ¢ dubbioalcuno gratiffimo lettor mio, chenella Mano non fiano fette exae chordisperilche & noi diciamo,effergli tanti femituoni minori,liquali fono queftiscioe, Mi fa, & Fa mi: fe diligentemente ricercarai,trouarai in cia foun exachordo efferui quello che noi diciamo:fi come il quiui forronotar to Exempio render ce ne puo la veriffima teftimonianza, Dalche cognofcendo io effere neceffario alli nuoui profeffoti, o yogliamo dire, fcholari della MuficaMcienza,intendere,& fapere,chefcofa fia il fernis ronio:impercio che dicono li dotti Mufici,che In hoc eft corius Mufice vis, Amparino dung coloro che puoco aduertifcono a quefto,accio che fappia no,qual fiala forza di effo femitonio, & qual commodo & incommodo di quindi ci nafcie, & fe bene o male egli fia profertozimpercio chenon ¢ puo covtileil fapere, oue,& quando, & con qual forza di voce debba effere pro nunciato:perche occorrendo cantando vfarlo,& non hauendo notitia delle fopradette qualitacaminano ficome li incauti cecutienti nelle ofcurecenes bre dell’ignoranza:& al fine,con fuoi adherenti cadeno nel baratro della dif proportione,tal che cantando medefiniamente incorreranno nel odiofiflie mo Vitio dela diflonanzarimpero che in vece della deletteuole Mufica,pro aunciaranno vna mirabile difonanza:petliché cteder debbianio, chenoni * fenza ragioneuoliffima caufali dotci Muficl "hanno fra le fel Muticali Nos te,fi come piu eccellente,& di turti lialeri afai piu degno,pofto. De femitonio maiori, Caps 35. H Auendo noi di fopra pienamente del minore femitonio ragionato,te {tacia trattare del femitonio maggiore, ouero (fecondo alcuni dotti Mufici) del femitonio Diatonico, che dalli Grecie Apotome,ouero Apos tomia dimandato:ilqual ecompofto di duoi diefis minori, & yna coma, la forma ouero figura de quali fi dimoftra con quefti fegni, #2, ouero cofi dK > &il coma in queft’altro modo 7: benchel femitonio minore fi Spo ne pero diduoi diefis minoti, ficome dimoftra il prefente exempio, #5 ouero formafi di quattro virgole,fi come quiui, YX, & quefto viano liMu fici nelle loro Cantilene. Ma tu dei pero fapere,che quefti duoi diefis mino *ri in fe cOtengon quattro coma. Dechiarafi ancho,che quattto diefis minos ci fono va coma,ouero che duoi diefis maggiorl fono vn coma, delliquall fi compone vn tuono perfetto,nei modo che qui fi dimoftra, ¢¢#¢ 7, 0ue to cofi, 2% BK 7. Ma volendo noi diffinire il diefis maggiore,diciamo ch’egli none altro,che vn certo fpatio,nelqual fe includono quattro coma, DK »& ¢ detto,femitonio minore. Ec il dicfis minore e meggio femitonio minore.iiqual contiene duoi coma, fi come quiui, #. Ma fealcuno fitibon ertuofa {cienza faper volefle,checofa fia coma. Lo gi tilpondo,e coma non ealtro,che lanona parte del ruono:da Greci cofinoe ama dalfi Latinie dere. incifio, impercio ch’ella e vna particola def fa.P.u oltra anchora,voglioche fappiate,che cofa fia diefis :ime petcio che diefis non ealtro,che vna parte del tuono:& € deriuato da dies fco,ch.2¢ verbo greco,ilquale latinannente fignifica diuifione: impero che iJ tcano fi diu‘de in quattro diefis & vn coma, Ma nota chel tuono impere fetto fi forma di duoi femitonii minori,& duoi diefis maggiori, ZX XK y i quattro diefis 4444 minoti,&ottocoma 4/7) / 7/7) /+ Et il perfetro fi forma del femitonio minore & mai gioresil femitonio mi ma deldielis 3 maggiore,& duoidiefis 2 ¢ minoti,e quat 7171 \femitonio maggiore e vna parte maggiore del cuono, ouero vn certo {pativ,qual include cing: coma 77 7-77, & quefto da Gre’ cic detto,ipototne,ab apo.i.re,laqual varticola fa compofitionc reiteratio né denorat, x tome, i.diu-fio,qafi in plures partes diuifibilis. E ancho da fipere,chel femitonio mincre ¢ da Pitagora dctto diefim,ma il diuin Plato nel’adimanda lina. Vogiion? archo | Mufici,chel femitonio minore téga il primoluoconeila Matica : Xi! magygiore fupeti il minore dun coma, fi come lexempio tratto da’ opis oie deifeucrin Buctio vi dimoftra, u rarer’ aa eae ae ane i) Del ditono obieto terza maggiote, Cop. 365 Er effer cofa necefaria il dechiarare le fpecie delle confonanze danol di fopra incominciate, parmi medefimamente effer ancho debito il profes guire infino al complemento,E dungadimandata la confonanza dalli dot ti Mufici,Ditono, cucro Triphonia maggiore,laqual nell'ordine delle con fonanze occopail primo luoco.Volendo noi adung diffinir cotal {pecie di damo,quella non effer altto che la miftura ouero concordanza di tre VoCiy ab inuicem duobus tonis diftantium effecta,Ma e da notare,chea voler dif finitinaltro modo il Ditono, ouero (come alcuni dicono) Diatono, diciae mo, quello non effer altro,che la fonorita di tre note overo voci, & ela com pofitione di duoi euoni:ouero vna fpecie di confonanza,laquale dal volgo eadimandara, Terza maggiore, Olera di quefto,doueti fapere,che Ditos no ouero Diatono e detto da dia,quod eft duo, tonus toni,quafi duo to ni Snul iuncti, Doueti ancho fapere,che quefto nome benche fia compofis to,nondimeno ¢ integro,fi come confeflano li dotti Mufid,oue dicono.E® nomen compofirum ex corrupto & integro,duo figrans tonos vna coniun Gos. Dichiarafi ancho, onde habbia affumpto quefto nome di Triphos nia,con darui ad intendere,che fia cofi detto a tris grace, quod eft tres, 8¢ phonia,che da Latinie detta fonorita,cioe,!a fonorita di tre voci:& ¢ detta aggiore,per il fuo interuallo,che e maggior rifperto alla minore, concios Facbedla contenga in fe duo} tuoni,fenz‘alcun femitonio : & e adimandata dal Valla placentino,terza perfetta:& ha due fpecie,dellequali via fi ritros uanell’afcendereda ve a mi:Valtra,da fa 2 la, ouero'cofi, vt re ol fa fol la, cofiafcendendo come defcendendo,omediate quero immedize te; quando mediate.j.cum medio, fiedicendo, ve te mi,oucro fa fol la ze quefto debbefi intendere frala eftremira delle note, cioe,fraka prima & Vultima,li come farebbe ponendo re fralafiilaba vt & mi, & la fillae a fol fra fa & a.[mmediate poi,hoc eft,fenza meggio,e quando fi ve de effere pofte fe due fillabe vt & mi fenz’altto interuallo, & cofi fa & la, frai’eftremita deliequali vi fi potrebbe collocare voa Nota,fecondo |’oc correnza cuer hecefi:ta del Canto, fia afcender & defcendete, cofi graday tim come pet falto:f. come qui dimoftra il foctonotato Exempio. spe Del Semiditong onero rerza minote, Cap. 370 Dax fapere,chel Ditono ouero Triphonia minote,dal Fabro ftapa lenfe ¢ adimandata,fefquitonium, Ma nota,che volédo fapereche do fa fla quefto fefquitonio,debbefi confiderare,che fefqui e didioné greca,Ja quale a noi Latini fignifica totum, 8 tonum,che e interpretato (ccme gia vi diffi) membrum omnium fymphoniarum,& cofi haverai pienamente il fis gnificato di quello, Olera di cio nota, che fecondo laregola, Semiditonus eft {pecies difcantusquax,tertia imperfecta diciturse coral fpecie fi via oue firlerouano tre Note continenti in fe vn tuono con vn femitonio,fi come de feriue ii Valla placentino;8¢ quefto tale femiditono ha in fe due fpecie:vna deliequalie, ene da re a fa; Valera, afcendendoda mi a fol, 8& econuerfos& ¢ detro da fernus ferna fermum, quod eft,imperfectus imperfe ea imperfectum,impercio che glie comprenfiuo d’un tuono & d’un femie tonio,che eimperfetto,ouero diminuto,fi come uel prefente Exempio. gee gatr EET St ———— Della confonanza Diatefleron, delquale infino ahora habbiamo diffufamente ragionato, tratando di an parte delle cofe neceffarie alla cognitione della Mufica, puenendo per infino al trattato delle varie confonanze, c’inuita a veder della confonanza Diatefferon, che dalli Mufici, Tetrachordo oueto Tetraphonia minore,e adimandata:& diffinifconla,effer confonanza di quattro fuoni outer Note, Continente in fe duoi tuoni c6 yn femitonio minote:% e adimandats,quar> taminor:& e comprenfia di quattro voci, f: come amplamente lo teftifica fa fua etimologia:conciof ache fi compone da dia,quod eft duo, & teflcra, quod eft quattuor.i,continente fa eftremita di due voci congiunte,conlo incetuallo di quattro affegnate Note, Ma douetifapere, che Tettachordo € detto datetra greco,che latinamente fignifica quattro, &chordum,che e interpretato,voce : & per confeguente, Tetrachordo ¢ la congiunticne di quattro voci: impercio che Tctraphoniae detta da tetra greco,quod eft, quattuior,& phonia,fonoritas,cioe la foncrita di qvattuo ycci ouer Notes Oltra di quefto,tu faperai gratiff'mo lettor mio,cheritrouo quefta dictios ne,dia,da molti variamente & differente effer interpretatasim| percio cheal cuni fono che vogliono,dia,tanto insportare quanto,cuo : ma alcuni altri boi,!interpretano,dia,i,de,aut per, Ma volendoiofiiuminarui dellaims [ofaitine frutto di quefta nobiliffiea fcienza, humaniffimo lettore; gt pottanza di cotal varieta & differenza,diclaito, che quando, dya, fi fcriué per y latinamente,allhora fignifica duo,8¢ cofi debbefi intendere:ma qui do poi {criuefi per vn fenplice i, allhora fignifica,de, ouero,pér: & ams be quefte interpretationi fi poffono tollerate,inapercio che pi fi vogtia modo,non ein cofa veruna difcrepante dal retto calle,o dalla ves raragione. Onde concluder debbiamo, chel fopradetto ragionamento da noi in tal materia,canto piu tenga di uerita,quante che ce ne fa fedeill feue tin Boetio parlandone amplamente nel quarto della fua Mutica,al, 1 3 .caps dicendo,chel Diatefferon ha tre fpecie: la prima dellequali incomindaga A re, petinfino a D fol ce: lafeconda incomincia da 11 mi e vain E la mi: laterzaincominciada C fa ut,ad F fa ut primo, incotal modo. Re mi fa fol. Mi fa fol Ia. Ve re mi fa, ficome apertamen te ueder i puo per litre quiui fottonorati Exempii, Exempio della prima fpecie del Diatefleron, Soecoos = Exempio della feconda fpecie del Diatefferon. eae Exempio della terza fpecie del Diatefferon. Quiui fi da ad intendere,lettor mlé grariffimo,qualmence fi Latin’ Mufid hanno diftinti fi nomi delle prenominae (pecie def Diatefferon,aflegnado el gliord:natamente,oltra il nome, il grado antecedentia,cioe prima, fe conda,e térza. Nondimeno ¢ da fapere,che U preci Mufici adimandano la prima fpecie de! Diatefferon, Mefe femon,a Mefe,i.a media parte:fi conse * teftifica Franchino,quand’egli dice. Mefe.i, media pars, uel medium ff ficat, 8 femon.i.imperfectum:perch’ella ha il femitonio nel meggio collo» cato.Olera cio fapereti,cheta feconda fpecie del Diatefferon e dalli Grecl adimandata Hypofemon,ab hypo,che dalli Latin! e interprerato fub,6 fee mon.i.imperfectum:pero ch’ella ha il femitonio forto le fue Note, Ne ui debbe ancho effer nafcofto,che la terza Specie di eflo Diatefferon epurda Greciadimandata Hypérferion,ab hypet quod eff fupra, & femon.fdend perfectunnimpercio ch’ella ha il feraittnio difopra dalle cite fue Note,@ come chiaramente ui fu dimoftrato nelli fopranotatl Exempii,f& ancho nel quiui proflimamente annotato la proua fe ne puo largamente hauere, Vo’altro Exempio delle tre fpecie del Diatefleton. Fite sso DedTritono, Cap, 35. ‘Auendoulatrattare del Tritono ouero Ditonto con tuono, parmi di non tacere,come che da alcuni ¢ detto,fupfluo ouero abondante Dia tefleron,& e detto, Tetrachordo ouer Tetraphonia maggiare. Periiche fas peteti cofi effer detto a tetra greco,che in latino fignifica,quatuor, & chor dum.i,uox,& phonia,fonoritas. Olera dicio,credo che fappiate, ch’eglie detto Tritonoa tris quod eft tres; onus toni.j.compofitione di tretuos nislaquale e fpecie diffonantiffima in tutti i Cantisonde,per puoterlaeuie tare,fu ritrouato il b mole per adolcire la fua afperita 8 durez=asdalche cie dato per regola,il douerlo fchiffare. Sappraianchota,egli effer unacer tacongiuntione di quattto uoci ouer Note in fe continenti tre tuoni fenza alcuno femitonios& e detta,quarra maggiore, Ma nota,che quefto fi ritros aa in quattro luochi della Manozdue fe ne fanno per Vordine naturale:leal tic due poi,fi fanno per Mufica finta : de quali la prima e,dal primo F fa ve graueperinfinoal £1 mi acuto,afcendendocon quefte fillabe Fa fol re mi, & econuerfo : la feconda fi fa dal Fa dinatura acuta perinfino al mi di Ly fopr’acutosla terza fi fa per Mufica finta,incominciando dal Fa di b mollegraue per infinoal Mi di E [a mi di natura acuea,& in ve cedel mi fidice fa per } molle,qual e detto accidentale:la quarta fi fa fer Mofica finta,& incominciadal Fa di b molle acuto per infinoad E la,cheel’ultimo della Mano:come nel fotropofto Exempio ¢ manifelto, Exempio del Tritono ouero Quarta maggiore, Del Diapente. Cap, 40, pe effere cofa affai chiara quello che del Tritono habbiams di foprara gionato,che aggiungendogli vna Nota di fotto,o di fopra,fara integra faconfonanza Diapente,ficome nel prefente cap.intendo trattare, dech:as rando,chel Diapente ¢ adimandato dalli dorti Mufici, Pentachordum,aue, Pentaphonia, Et noi diciamo, che !a fpecie di quello fi diuide io ere Patti, Gloe,perfetto ouero integrosimpcrfetto ouero non integtcrabondante oue ro fuperfluo. Diciamo poi,che la pertettione s*intende la conneffion di cin que fuoni,cStinente in fe tre tuoni,& vn minor femitonio:pero che li Greci dicono, dia,nel fopradetto fenfo,& pente.i.quinglaqual altre 6 vuncl dia re,che confonanza ouer fymphonia,cice,te ci ING Vociy& tre tuoi, & vn fes mitonio minore,ouero,ex Diatefferon,& tonum continentibus fada. Onde faper douete,che quelloche habbiamo detto di fopra del Diapente e quel lo ifteffo che e dal volgo she eos inta.per il numero delle fillabeo Note che fono cings. Peniiche mi parret: be fcortefiaa nen chiarire le menti delli defiderofi d’inrendere,onde fia detro,Pentachordum,ouer Pentapho nia. Dicono li Greci,Pentachordo 0 Pentaphonia,a pente, quod eft,quins que, phonia,fonoritas (fi come difc pra) pero che e compofta decing fil labe ouero Note. Il Diapente impertetto,ouero,non integro,c, la compofis * -fione di duo: tuoni,& duoi femitonii avinori. {I fuperfus Poi,ouero,fopr? abondante,e,la compofitione di quattro tuani, fi come nel fubfeguente exé pio fi dimoftrara, [] primo Diapentee detro,perfetto,ouer,integro,& ties neil pinto juoco nelia Mufica:X cue occorre,e molto grato,foaue,giocons do,& dilesteuole. Dicefi ancho,eflergh quattro d.fferenti fpecie di Dianen te,lequali hano quattro differenti interua hh,caufati dalla variera de femito ni,cioe, Sel femiconio fara nel fecondo interuallo,iui s*intendera cfler !2 pri tna fpecie del Diapente. Et fe nel primo, fara detta flere la feconca fpecie, Ma fel fara nel quarto interuailo.s"intendera effere la te:za fpecie. Etetiens do poi nel terzo interuailo,quello fara laquarta fpecie. Ma nota,che la pris ta fpecie del Diapente fi compone daila prima fpecie del DiatclTeron, xe ptincipiatanel re di D fol re, dinatura graue, laqual term na il fuc fie nein A la mi re, acuto,con queftefillabe, re mi fa fol la, afcenden do il grado d’un cuono,& va femitonio,& duoi tuoni diuifi:& econuerfo, la fol fa mi re: & ouetal Note vedranfi ordinatamente fitvate, iui fara deeta la prima {pecie del Diapente : ficome veder fi puo nciv’Exempio. La feconda fpecte ouera figura del Diapente f compone dalla feconda Dia tefferon,con vn tuono di fopra,procedendo di graue in acuto con quefte fil Mi fa fol la mi, & econtinente in fe vn femitonio, con tre tritoni continui:% ouunque tal Note ouero fiilabe fi ritrouano difpofte per inter: aaalli fienili,fara detta la feconda fpecie ouero figura del Diapente,qual fi de feriue in diverfi modi, comela prefente figu.a vi dimoftra. Hiauendo di fopra detto dell 'imperfettione del Diatefferon,e dettoui,che Pimperfecto ouero non integro,e,la compofitione di duoi tuoni, con duoi fem ruoni:quefto debbefi pero intendere,effere il Diapente perfetto : & di quefto defcriue frate Stephano vaneo eremitano,dicendo, Imperfectum, vel femi.vel non i ‘um (quod idem eft) Diapente creatur,deficiéte ma iori femitonio. Nondimeno,non aggiungendogli pero il uono (cone nel {uperiore Exempio,) ma aggiungendogii il emieonio, farala confonanza cozza ¢ diffonante,& muaflime ne] cOeraponto ; cone fi vede nell’Exempio, Fess Seguita poilaterza fpecie del Diapente,che fi forma del tritono con vn fee mitonio minore,;in acuto,cioe,nel quarto interuallo:%& incomincia in F fa ve graue,&terminain C fol fa vt dinatura acuta, & contiene in fetre continui tuoni,& vn femitonio minore,& procede di graue in acuto conta lifillabe, Fa fol re mi fa:hor vediamo qual fia ilfhecetfo pet la difpoft tione di quefte fillabe & interualli, perliquali fara confiderata la terza figue ra ouero{pecie del Diapente,qual diuerfamente effler notata fi titrouairca me apertamente vi dimoftfa if feguente Exempio, Oltra di clo, tu noterai gratiffimo fertor mio,che hauendo noi ne! prefense cap.dechiarato del fuperfluo ouero fopr’abondanee Diapente,dicendoui, che fuperfluo ouer fopr’abondante fi debbe intendere, la comprenfione da quattro tuoni:relta che vediate il feguente Exépio per fodisfastion veftray La quarta & vitima fpecie ouer figura del Diapente fi compone dalla terza fpecie del Diatefferon, & yn tuono di fopta, & contiene in fe duoi tuoni,&¢ vn femitonio,& vn tuono,procedédo di graue in acuto con tali fillabe Ve te mi fa fol: & ouung talifillabe & finnill interualli rouaran{i,iui fata la quarta {pecie del’ Diapente, laqual diuerfamente fi troua notata, & con die werfi intexuallisfi come il prefente Exempio ne da il vero teftimonio, «La varieta dung delle {pecie ouer figure delle fopradette confonanze Dias eefleron & Diapente; lequali fono prtodutte, & confiderate per la inftabile tautabiliea del minor femitonio,fono,come fi puo veder nelli fopt'adduts dui variamente annotari Exempii, Del Tuono con Diapente, Cap. 4! J L Diapentecon il ono, Vernaculo, e detto Sefta maggiore ; benche if Grect Mufici lo dica no, Exachor dum, ouero,Exachordon,dandoglt no me di maggiore ouer,integro:& e quello che pduce vna certa fymphonia ouet confonanza:ma affumie quefto ta! nome da,hexa, diction greca, che in latino fign:fica,(ex, chordum,che s’interpreta, voce, ouero,per hauer fei chore fonore. Mae da fapere,che la voce in quefta compofitione fi debbe intendere per il fuono:& cofi quefta voce,del fuono debbefi pighare: dal che non fi difcordano li Greci Mafici,pero che dicono,Hcxaphenia,ab he xa (come habbiamo detto) & phonia,fonoritas.Olera di cio, diciamo quel lo effer detto, Hexaphonia maggiore,p rifpetto della minore:di che, nelle feguenti dech:arationi del minor Exachordo,apertamente ne trartarcmo. Eadung detto,Diapente,a,dia,greca dictione,che in latino fignifica,per, & pente.i.quing, conciofia che in fe contenga cinque voti,con yn tuono df fopta,fi come teftifica l’ifteffo fuo nome,che fi compone extono & Diapé te,con vn minor femitonio inferto nel terzo intetuallo, Et oltra quefto,dis ciamo,che !’Exachordo maggiore,e,la compofitione di quattro tuoni,con va femitoiio minore:& quefta ritrouafi in ciafcun luoco della Manozilche (ata detto,tuono con Diapente:ma li Mufici tadimandano fpecie;per hae ° ti uereli tuoni varlati : & per confeguente,e variaro il nome : fi come appare nel feguente Exachordo,chel femitonio e nel terzo interuallo : il fecondo, nel fecondo:il terzo,nel quarto, afcendendo di graueinacuto,con quefte fil fabe Ve re mi fa fol la; Re mi fa fol ce mi, & Fa fol re mi fa fol : fi come qui fi vede nel prefente Exempio. Del Diapente conil femitonio. Cap. 42. Dx con femitonio,o Hexachordo,ouer Hexaphonia minor, e quel io,tlqual econfiderato nella compofitione di tre tuoni, & duoi femito nt minori,peto quefto Hexachordo refta diminuico dal fopradetto la qua tica d'un femitonio maggiore,come nelfe feguenti fillabe confiderar fi puo Re mi fa re mi fa, lequalihanno principio nella pofitibne di A re, infinoad F fa ve graue;& quefti tali Hexachordi Gritrouano natural mente fei volte nella Mano. Ma nota,che quefte fymphonie ouer confenan xe hanuiola compofitione delle fue {pecie (fi come diconoli dotti Mufici) promifcuas,per la difpofitione delli femicuoni : & ouung fi ritrouara tale aggregatione di Note,o di fimili interualii,ouer eal compofitione, fara det to Diapentecon femituoni,é& procedendo di graue in acuto con quefte fil labe, Ke mi fa re mi fa, Mi fa ce mi fa fol, Mi fa fol re mi fa, Li fegueuti duoi Exachordifono fegnaticon il b molle,che fono adiman dari d’alcuni replicati,perchefono fimili di nome & compofitione:come ft puo comprendere per li quattro Exichordi accidentali,per il fegno del b molie poito in_b fa £1 mi, delliquali il primo principia nella pofitione D fol re, & finilfein b fy acuto,conquefte fillabe, Re mi fa re mi fa ::1 fecondo ha principio nellapefitione E la mi graue,& finiffe in C fol fa vt, afcendendocon quefte fillabe, Mi fa re mi fa folzilterzo, & il quarto fono fimili nelle fue ottauescome qui fi puo vedere, — Replicate I~ Replicate Del Diapenteconditono, Caps 43, Deer ditono non ealtro,che vna cetta compofitione di fette fil pabe ouero Note:& e detta da,dia,dictione gteca,chelatinamente fignd fica (come gia difli) per,& pente,quod eft,quingue, Ditono dung ¢,la com pofitione i duoi tuoni:& ¢ detto,Diapente, & Dicono:quefto genera vna grandiffima diffonanza,laqualenel cStraponto non c tollerabile:quefto ans cho per altro nome chiamafi, Heptachordum,o Hepeachordon maj giore, ouero,Heptaphonia maggiore:t quefta dal volgoe adimandata, Sectima maggiore,pcto chee compofta di fere fuoni:& contiene infe cinque tuoe ni,con vn femitonio minorestx € detto ab,epta, che fignifica, fette, & chore dum..i-vox,& phonia.qucd eft fonoritas, Oltra quefto,doueti fapere,che Heptachordum,ouero, Hepraphonia‘(fi come di fopra vi diffi) & rlerouas no dupplicati,cioe ,maggiore,& minore.[I maggiore in fe contient cinque tuoni,& vn minor femitonio, & il minore,ne contiene quatrro,con duoi fe mituoni minoti:di maniera che quefto Diapente con ditonoe,quello iftefs foche e detto,Heprachordo maggiore, gueto,tlepraphonia maggiorela fpecie delquaie ritrouafi, i con:€ bi moltiluochi della Mano, procedmdo di graue in acuto con quefte fillabe,cioe, Ve te mi fa fol remi, &coff, Fa fol re mi fa fol la; Manota,che quefte tali fpecie non altramente & variano,che fecondo la difpofitione delli femituoni, fi come nel primo Hee Plachord - € fgurato : cue vno e collocato nel terzo interuallo:& laleco,nef quarte, tn fpatts perosti come] prefente Exempio ti diaioftra, Del Diapente con femiditono, Cap. 44. Sfendofi difopra da noi dechiarato per documento dellinuoui Mufie ci,che cofa fia,Diapente con ditono,parmi hora di fimilmente trattae re della diffonan=a adimandata,Diapente con femiditono, per altro nome detta ,Heptachordo,ouero,Heptaphonia minore : ma chiamandola per il proprio & volar nome,e detra,Settima minore.Q uefta,fecondola Mufi cal ragione,¢ molto diffonantiffima,fi come detto habbiamo:& e compos fta di fette fillabe oueto Note, lequali in fe contengono quattro tuoni, con é a were te duol femituoni thinorl;& € mofto differére dalla ferrima maggiore,ma non inquanto al numero delle voci,pche fono pari,ma fon differenti nelli femis tuoni,&tuoni.La printa contiene cing moni ,& vn fentitonio minore.Et la tminore quattro tuoni,& duoi femituoni minori:adung la minore e diffes fente dalla maggiore,la diftantia d’un maggior femitonio,laqual fi ritroua in moltiluochi della Mano, afcédendo di graue inacuto con quettefillabe, Ve re mi. fa re mi fa, Remi fa re om fa fol, Re mi fa fol re wi fa, Mi fa fol re mi fa fol, & Mi fa re oni fa fol la Quefte vod fono adimandare dalli Mufici,fpecie,o diuerfe figure,cuero,compofitionit canto la prima ha il femitonio nel cerzo & vitimo interuallo,che fon,duoi; ja feconda,nel fecondo & quinto,cioe,nel {patiosla terza,nel fecondo & viel mo interuallo : ela quarea figura poi,nel primo & quinto : & la quinta {pee cie,Pha nel primo & quarto:fi come quiui nel fotto annotato Exempio. Ee volendo noi aggiunger di fopra vn tuono alla predetta {pecie, fara reintes grata la confonanza Diapafon:fi come nel feguente cap.fi dimoftrara, Dearchifynphonia,o Diapafon,ouet Diapente cd Diatefleron, Ca. 45. Res quefta fymphonia’ ouero confonanza tanta foauita allo udico, che ben merita effer detta,la regina di tutte le fymphonie,ouer confo nanze:impero che fola tiene il primo luoco,& fiede nella harmonica maies fa,dominido, yniuerfalmenee eutta la Mafica feo Mano, fi come fa il prin cipe fra il fabdito fue popylo:di manicra che ben gli {i puoapplicare detto del Poeta Vergiliens ¢ dice. areata ave Adte confugio,ée fupplextuanumina pofcos Namg tibi diuum pater,arg hominumrex: Et mulcere dedit mortaliapectora cantu, Quetta fymphonia ouero confonanzae adung piena di foconda foauita,A come leggiamo del exeicio Orpheo,che con 1} {uono della fua dolce lira c3 grego gran copia d’animali,& li feluaggi atbori gli s’inclinauano tratti dal Ia foauita del dolce fuono:& quetto afferifle Gioan boccacio in De geneas logia deorum,bb, y.cap.12..dicendo.Orpheus Calliopis mufe & Apolli nis fu't filfus,ve dicie Laceantius, Huic (dicie Rabanus) Mercurius fyrana, nuper a fe compertam,tradidit : qua rantum valuit,ve ca mouere fyluas, & Alumina fiftere,& feras mites facere poflet-II medefimo afferma nel prealles gato cap.dicendo. Hac Orpheus mouct fyluas radices habentes firmifli, oms,& infizas folo,i .obftinate: opinionis homines : qui,nifi per eloquene tig vires, quzeunta fua pertinacia remoueri.Lo iftefio opto il famofo Am hione,quando col dolce fuono della fua cethra argutamiente conftrufie le hebane mura, oue gli {i moueuano li fafli per Lafoauita del dolce fuonos Dj quefto medefimamente parla i! Boccacio pur nel preallegato libro,al.36 cap.dicendo, Amphion filius louis ex Antiopia vxore Lincei,cum Geto & Calae fratribus Linceum occiderunt,& Dyrcem: coniugem ejus.fe Solis fis liam,in vitionem matris expulfo Cadmo, Thebanos muros lyra confttuxie, eccupas Thebanum imperium,& Niobem Tantali filiam jaccepit vxorem: demum fe'gladio cccidit.Lo ifteffo Boccacio ne! Preallegato luoco fepuira, dicendo. Et quoniam ipfe pulforum hominum concordantias ceperiffct,ile da Mercurio numerorum atque menfurarum ppeincipem, cytharamconcefe fam dicuntzvolentes intelligere:vti per diuerfas voces ex diverfo fidiumea dtu fargences,vnna fit melodia.fi rite tangantursficex diuerfis pulfum moti bus,firite ordinat. {uot (quod ad medicum ff Cat) fiat fanitas bene difpo fiti corporis concordantia. A quelta regina delle fymphonie oconcordans ce meriramente adunque s’attribuifcono tutte fe laudi di tal fcienza, Que fa regina cofi gloriofa & potente in ciafcuna Symphonia ouer confonanza, e quella che eadimandata,Diapafon, laqual fi diuide in tre parti : de quali fa prima c detta, Diapafon perfetto ouer lnxegrosia feconda, chiamafi, ime perfetto ouero non integroila terza,e detta,Diapafon fopr’abondante oue to fuperfluo:fi come,piu oltra procedendo,fi dimoftra con! exempio, Dico no li Mufici,che la confonanza c,a aggregatione di ctta voc cuero Note, Perilche ci pare darui ad intendere,qual fia la cagione che dalli Greci fufle adimandata,Ocdophonia,impero che quello che da Greci fi dice ocdo,e da noifatinamente interpretato, ecto (i come gia diff) & phonia, fonotis tas,cioe,la fonorita di orto voci,che dal volgo ¢ detta,orraua:& in fe cdties Ne cinque tuoni,e duoi minori femitoniizonde fi verifica Vecthimologia def Diapafon,che ¢ detto a,dia,grace,che anoi fign fica,de (fi come di fo} in piu lucchi) & pan,quod eft,cotum,vel,& fonus.i,Diapafon,che e detto : madre,nudrice,luoco,tecettacolo, & yniuerfal fubietto di tutte Palere vnie uerfali confonanze,per effer la principale di turtala Nlufica:perilche conue dientemence gli fi puo dite, Archifymphonia,oucro,Atchophonia, quod idem fonat,ab archos g-¢ce.che e interpretato,prindpe,& phonia,foncrie tas. Ma dira quel curiofo,pche ¢ cofi detta,Diapafon? Fi nfpendo,chec, pero che, Diapafon, interpretatur,omne,e cofi contenendo lei le alere fe te, ioe, le tre Diatefferon, & le quattro Diapente,e cofi detta,Ma fappia, che Prolomeo adimanda laconfonanza Diapafon, xquifonantia percio chela ima 8 la ottaua Nota fanno tale confonanza che paiono vna ifteffa vor ce,fenza altta differéza,eccetto che,dal graue all”acuto.Manota,che lotta ua e fimile alla primase la nona viena reftar ottaua,& in fimilitudine alla fe condasla decima poi fara ortaua,t fimile alla terza:& cofi afcendendo ors dinatamente,( debbe confiderare infino al dupplicato Diapafon. E da fae pereche queftatal confonanza,non ealtro,fecondo che defcriue il Cheros neo Plutarcho nella fua Murfica,oue dice,che Eft dupla ratione perpenfas& la dupla proportione '? * 5 ficompone dellafefquialrera } § ¢ quae fe produce la confonanza Diapente,& la fefquitertia %, %, ‘y+ qual produce lacontonanza Diatefleron. Ma perche tal materia ¢ profondiftima, & cfcu tala pretermettcremo:e tanto piu,non effendo a noftro propofito : ma nel fecondo noftro volume pieniffimamente ne parlaremo. Quefta ccnfonan za dung fi ritroua da vnaletteraall’altra fua fimile,i come defcrive il feue tin Boetio,dicendo. A qualibet enim litera ad fibi fimilem, Diapafon eft. ‘0 vediamo chel principio cominciain A te, &finiffein-A la mi te, fuo fimile, A A: &cofidi ty mi, in b fa 17 mi;ilmedefimoe di C fa ve, & C fol fa vt, ecofi dellialtri:pero che effendo ord:nato le ferte prederte {pecie,cioe,tre di Diatefferon,® quattro di Diapente,confeguen temente alrre tante ne hauta il Diapafon.La prima & {pecial diffetenza del fa confonanza Diapafon dung fi forma della prima fpecie di DiatcMleron, trattada A re,a D fol re, & della prima fpecie del Diapente,fatta da D fol re ad A Ja mi re acuto:& infe contiene cinque tvoni, & duci minori femiuuoni:& ecollocato il femironio nel fecondo & quinto interual fo : e quando f ritroua il eranfito di fimili gradi o interualli, fi cognofcera iui effere la prima fpecie del Diapafon, quale feritra fra la prima Icttera & Valera fua fimile in ottaua confonanza, fi come quiui appare. Specie prima del Diapafon. Compenl la feconda {pecie del Diapafon della feconda del Diarefle ron,fattada ty mi grauead E la mi graue:& della feccnda {pe cie del Diapente,qual ficonfiderada E la mi graue a (1 mi acuto,e contiene in fe duoi femituoni minori, cice, nel primo & quarto ir teruallo, afcendendo con quefte fillabe, Mi fa re’ mi fa fol re mi: & cue tal di {pofitione,ouero fimmil: gradi & interualli fararino ritrouati, fara ccttala fer : conda tondafpetie del Diapafon,qual e defcritea fra fa prinsa letrera & Pattta fue fiaiile yin ottaua confonanza:fi come qui appare nel notato Excmpio. " Baerupio deta feconda fpecle del Diapafor, au. 8, Speet a ao SS [lDiapafon imperfetto,ouer,non integto,e,quello che in fe contiene qitat tro mene anc BOE quello chealla fua fares ouer perfettione manca del femironio PiSick come farla) fea uo of graucficanta mi per Ly perinfinoal fa di B fa ty ai, qual fi cane taper b molle, & cofiin alero Inco : fi come f puo vedere da E fa md egraue,cantando mi per natura graue,perinfino ad E la mi acuto,an tundo fa per b motte accidenealmente:& per intelligenza di quefto noe &tro parlare vi addurremo il qui forronotato Exempio, Lo Bremplo del Diapafon imperfettos as Seguiea hora,il ragionamento della terza fpecie del Diapafon, laqual fore mot della terza frece del Diatefleron, fares fra C fa ve & F fa vt ue,8 della rerza fpecie del Diapente,deduttada F fa ve gravea C fol fa ve acuto, & contiene infe duoi ferieuoni minor nel rerzo & fertins interuallo:per:Iche doueti fapere,che in ciafcun luoco oue ritrouaraffi tale difpofitione di fiauli interualli,o vogliamo dire,gradi,iui fara detra latere ma Ipecie del Diapafons& e defcritta fra la terza lertera infino all’alera faa @ aile,in ottaua confonanza:t& quefta ritrouafi diuerfamente effer annotata, Gxempio dellaterza fpecie del Diapafon, cya gat: 9- 590 ee ae ae Eancho da fapere, grato mio lettore, che quefte tre Specie di Diapafon pradetxe,h’no il Diateileron nelle part: graui,ouer inferior, 1s Imactto, Outro di fopfaima quefte altre quattro,che qulul di fotto fond pe Ge fi formano fecondol’ordine, bencheal. Tousricio dele prime, cioe, be Diatcfleron di fopra,% il Diapente nelle parti graue,cioe,inferiori, Mano ta,che le tre fopradette fpecie hanno lafua medieta fecondo ka difpofitios ne arithmetica,laqual medieta ritrouafi fra il fine del Diatefferon & il prin cpio del Diapente.La prima fpecie ha lafua medietain D fol re, arithe metica difpofitione.La fecondal’ha poi in E la mi _graue,fecondolame diocrita arithmerica, Ee la terza hala faa medietain F fa ve graue,fecd> do Varithmetica confideratione, E ancho da fapere,che quefte altre quars tro feguenti {pecie fono di contvaria difpofitione; imperc:o ch’elle hanno il Diapente di forto, & il Diatefferon di fopra (fi come habbiamo detto) _ ma_ hanno fa fua medieta fecondo la harmonica ragione timpereio chela quatsa fpecie hai’harmonica fua medietain A la mi re_primo.Laquin tafpecie poi ha lafua medietain 11 mi_acuto,fecondol’harmonica mes diocrica, Ee la fefta halamedietafuain C fol fa vt, fecondo lamedies ta harmonica,La fertima fpecie ha anchora lei lafua medieta in D la fot re harmonica,hoc eft,confiftente:t& quefto ¢fecondo lacommune cpinios . ne della gran caterua delli dorti Mufici,che quefte cofi flere conc'udono, La quarra {pecie del Diapafon fi compone della prima fpecic de! Diapens ee,deduttada D fol re ad A la mi_te acuto,& della pritua Specie del Diateffcron, fattada A la mi re a D fa fol rez & ¢ continenteinfe ~ duoi minori feautuoni,cicenel fecondo & fefto interuallo:& quando fi ris troua tali gradi,oueto interuallifara detea !a quarta fpecie del Diapafon, laquale diuerfamentee notata ouero figurata con vatii modi, & per vari interuallisé ¢ defceitta fra la quarta lettera infino al’altra fua fimile, in ote (aya confonanza:fi come teftimonia il prefente Exenipio, Exempio della quarta fpecie del Diapafon, 31 ———745——¢ cea = te aie a o—-—8 0 =§' — La quinta fpecie del Diapafon fi forma della feconda fpecie del Diapente, dedurtada E la mi grauea Ly mi_azuto, & dellafeconda {pede det Diate walee fra Ly mi & B fa mi acuto, & ha duoi femituond minori,quali fono collocati nel primo & quinto interuallo:& in ciafcunlue co oordine oue firitrouano tali interualli ouero difpofitione, iui fara dete to effere la quinta fpecie del Diapafonslaqual ritrouafi fcritra fra la quinta lettera pee infino all’altra {ua fimile, in otraua confonanza:& ritrouafi efleg re diverfamente annotata,G come teftinonia il feguente Exempio. ~ > Exempto della quinta fpecie del Dizpafon; pe I La fefta fpecie ouero differentia della confonanza Diapafon ficompene della terza {pecie del Diapente, dedutta da F fa ve grauea C fol fa ‘Vt acuto, ct della tetza {pecie del Diatefferon, fattada C fol fa vt ad F fa ve acuto:& contiene infe duoi femituoni Muinori, cloe,nel quarto && fettinno interuallo:et in qualunque luoco ritrouerafli fia ouer inter ualli,iul effere la felta fpecie del Diapafon creder i28¢ quetta e deo {cricta fra la fetta lertera per infino alf’alera {ua fitnile, in ottaua fark ¢ varlamente et in divert modi annotata:fi come quiui appate, Exempio della fefta fpecie del Diapafons SS ese {i Diapafon fuperfiuo oueto fopr’abondante e,quello ilqual in fe fei ruont con va niaer fenutonto contiene:e contponefi della terza fpecie del Diae pente,cioe, fr fa, aggiuntacal tritono,qual edettos quatta maggiore,e Ron tetza Diatetferon, come e detto di fopra, ll fuperflu ouer fopr3bon da.-eequeliacheincominciada F fa ve graue,proferendo, fa perna tia au jperinfinoad F fa ve acuto,pronunciando mii aedden alla poiic one dei U1, fi come laelperienzail medefinag e¢ infegna,che ha 11 on grase.proferendo fa per b molie, ha B fa Li mi acuto,pro ferendo un per L1 acuto;e coffin aitri fimili modi & luochi ¢fi conse qu‘ui {otto annotato Exempio apertamentece infegna, : Exempio del Diapafon fuperfiuo, 03 : Essie ess ia La fetcima ct vitima fpecie oucro differenza del Diapafon ficony, dels laquarta {pecie del Diapene, fattada G fol ie giaue a Oh fol fc acuto, & della prima fpecie del Diatefleron, deduea da D ky fol ce ti t acutoa G fol re vt acto, ontr,fecondo : dapol foné conftderatt duol minori femicuoni,che foro nel terzo & felto interuallo:& in qualunque lua co ove fimili gradi, ouero,interualli,ritrouarannofi, iui douereti cenfeflate effergli la fertima fpecie del Diapafon : conciofia ch’ella fi ritroui annotata conla fettima lettera,& coli fl protende per infino all’altra fua fianile, inorta ua confononza: & oletacio, ritrouafi ancho eflere diuerfamente annotata con varii modi di alzerni interualli, Exempio della fection & vitima fpecle del Diapafon, ee Della terminatione delli otto tuoni, in quattro lertes te finaliy Cap. 46. | Gres Sebenegno fettor mio,qului manifeftamente trattatintens do,quatmente clafcun Canto che fi vfa nelli Ecclefiaftici & divini off! cii,hanno (fecondo la occorrente difpofitione & natura delli orto tuoni, co fi delli autentici quanto ancho delli plagali) quattro lettere,che fono chias tuate, finali,nellequali ogni Canto che fra regolare,& non tranfpofto, debs be ragioneuolmente eerminare:fi come aperramente ne defcriue il dortiffie ano, tanto delle diuine, quanto delle humane fcienze, fanto Bernardo nella ‘ fa ben ponderata Mut peat cee talilettere, Sunt liters ‘Cantu terminatiug:& quefte fono folawnente quattro per giufto numes £0, fi come effere inferto ritrouiamo nella defcrittione di Guido monacho ‘-areeind nel feurtuofo Dialogo del fuo doterinales lequalilettere fono ques fieclore, O,.£5 F, G, gtauisimpercioche ogni Canto che finiffein ‘Dy, heteftin D ‘fol re, ¢ detto ere il primo our fecondo tuono plas gale:s ogni Canto che fniigin BE, hocetin E Ia ei, eden fire terzo ouero quarto tuono plagale:& ogni Canto che finiffe in Fs cice,in F fa vt, ¢ dettoeffere i quinto ouer fefto tuono plagale:& cofi ancho cia {gun Canto ehe fivifie in G, hoceft,in G fol re vt, edetto effer fimil “qhente il fertinio o1ier ottatio plagale cuono, ficome li quiui proffimi fubfex + gucaci Verfi apertamente jo teftimoniano, Fines cunétorum Cantordognofce tonorum: Nam finem primi D coneiner,atgs fecundi: Tertius EB re; fou fe quate finis habetur; Quintus in F Sinem, fexrus quog ponit eundems Septinws,ocauusin fola a tequicfcunt, en ee rine ‘Liew sucentici. : Tuont olegel Lifopraderti tuon’ hanno (come ff vedera) quattro altre fetrere, potfono terminare, Ma notare,che quefto sYntende pero nelli cuoti srrcgo jari,conciofia che cio fia caufato dalla grande inconuenientia che alle y accadcua in alcuni toni, per tifpetto della loro brevita & compofitione, athe gl'impediua il vero paflo di puoter terminare nelle quattro prime fos pradetreletcere. Onde Guido aretino con Pacuita del proprio Rtudio s'ine gegno di defignargli, ouerc ay givngergli quefte altre quartro, che quiui fi vedono,cioe, «4, B, C, & D, acclochecon effe Hirregolarituoni & i non Pero tengano il nome di afloluramente spur furons terninabili dette,o (come alcuni veglione) furcno ale fieng,affna'i,cuezo,confinal’ amare, per rifpetto delle quattro prime, che fons & di ncmie & di effette fira'i t & quefte tali aggiunte lettere fone acute,e certifporde:a alle prime pet Diapectesimpercio cheil primo & fe conde ‘regolari tuoi hanno a determinarein A acuto pee iy: & !! cee ro S’quarto,pur irregolari,hanno adecerminarein b fa ti mi, Mano ta che] quarto tuono aile volte perdeil fuo proprio luoco,et finiflein A la mi re per b molle, ficome veder fipuo nelle quiui addutre antiphonc, doe, Paradift porta,fec. & Dowtinus veniet, 8c. & in molel ateri Catin Il quin to & fefto hanno poi aterminarein C acutc,cioe,in C fol fa vt.Etil ler fimo & otrauc hanno il{uoluoco in G, fi come teffificano quefti Verfi, Suntin O velin A primus tonus,atg fecundus, Tertius & quareus in ty velin_ E relocantor, Eequandoper A quartum fire videbis. Quineus in C vel in F, necfertus ab hoceemouetur, Septimus, octauus infola G requic Debbefianchora ee gt fendein D, EB, F. G, graue,e detto, effere versmence regolare. Et cisfcun Canto che defcendein A, b, C, D, 2cuto, ¢ detto, veramcy, te eller ircegolare pet quanto fi afperta al giudicio detuori, I Della afoefa & difcefadelicttotuonl, Cap. 47. - Lafcuno Canto ouero Cantilena compofitione debbe effete dell ota uoni,d fiaautentico,o fia plagale,Li attentici cuoni fono-dallf Muficl Maeftri,ouero,principali (chee vna ifteffa cofa) nominati delliqnali cuont diciamo,li Greci efferne ftati inuentori nominandoli:cofi,cioe, Prinmis feu prothus, Tertius feu deuterus, Q winras fertritus, Septimus feu tetras dus:¢ quefti tali tuoni fono detti,imparl,Ma nota,che quelti, per efler aus tentici, hanno porentia naturale di ai ere per infino alla ottaua voce fo prala tua lettera finale de iure tonorum,fi cour ci dimsoftrano li quiui prof fimamente annctati Verfi, ea Impare de numero tonus eft autentus in aleunne Cutus neuaia falit,fedea propria Dia Pertingens,a qua defcendere vis daturilli, Li plagali cuoni fono detti difcepoli ouero collaterali deli autenticize fone cofi,plagali,detti,quafi plaga auctenticoruni:& quefti furond poi dalli La tinifecondariamente ntrouati:& li chiamorona pari,pero che fanno il nug mero pate, & fono quetti,,cioe, Secundus,Q uartus, Sextus & Oaauus, & quefti tuoni hanno natural puotere di afcendere per infino alla quinta & fe fta voce fopra la fua final letcera,& di defcendeze alla quarta voce, & delie centia,pernfino alla quinta & felta vocesbenche di raro e che vin tal effete £o firitroui, fi come ht proffimi feguenti Verfi apertamente vine rendone fa veriflimateftimonianza,dicendo, Vule pare de numero conus,effe plagalis in Ab tegione fua defcendens ad ag Cui datur ad quintam,ratog afcendere fextam, E anchota da fapere, che ciafcadun tuono puo liberamente elrcuire per if {patio di diecl Note ouero voi (& quefto fi vede yfare dalla autorita de Mufici) per infino alla vadecioa, mentre che fiano difporte nel genere iatonieo:& cio voglions che fia per confirmatione del Plalterio,pero che €gli ecompofto di ire congiunti tetrachordi,fi come apertamente defcrig ueilnon ae eee oH otto, fanto Bernardo, nel ben confiderato rologo dellafua paflegnandoci pero tre potiflime ragioni:vna dele Pal e-autorita del decachordo, plalteio z eee propors tronata equalisasla terza et vicina poi,e, la degnita infieme conlaneceffis ta dello annotare:e che cofi fia,creder lo debbiamo alla irrefr agabile auto rita del coronato pfalmographo propheta Dauid,che lo affermo nel plats mo, 32.quando che diffe, Confitemini domino in cythara.in pfalterio des cem chordarum pfalhite illi,E chele cofe da noi dette di fopra fiano vere; le due feguenti proflimamente annotate figure ve ne cenderanng la veridld ma ceftimonianza. ° Bl sam oo > EET “ » enmvA Se i‘ Per maggiot intelligenza di quénto inflno a qut detli néoni faglonato habs biamo,fappia benigniffuno lertor atio.che Ii aurentici_fono quelliche hing: il Diapentenelle parti erie il Diateffeton nefle parti acute. Et hi pfagdit fono quelli che hannoil Diatefferon nelle pard graul ouerd infetiori, & id Diapente di fopra;fi come nella fortonotata figura'confiderar'fl plo, fy a a i Pu mus.) Decidus Terrus.Qu-reis, ungus.|Serrws., Septim? Srean?. i—d —-- —— —-" —_] — howe! 4 s Le | [alucenetcel-piagele. Jducérico- gplagale. Murérico.'plagate durée ico.| Plagale Della formarlone ouero compofitione del'primo tuonto, Cap. 48. pe effer cofa affai chiara, quello che difopra habbiamo deli autenticd & plagali ragionatotparttii hora neceffario pertienire alle loro partico« lar formationi,ouero,compofitioni.Perilche,incominciando da quelloche grecamente ¢,Protus, ere aes fra Vordine deli tuoni ties neil principatosimpercio che fi forma della prima fpecie del Diapente, che f. Re lay afcendendoda D fol re ad A la tnd re, Cefotmall della prima fpecie del Diateffecon,pofta di fopra dal Diapente,afcendendo dab predetto Predetto A fa tal t2 perinBnda D ba fol Fe; con queRe fllabe OU’ fr Note, Re la, & Re lequali fpecie giunte che fieno infictme, fanne faconfonanza Diapafon,da D fol re a © [a fol re, detta,dotia,& ha potefta di defoender vna Nota di fotro dal fino fine, Mae da fapere,che ue fo primo tuono,chee detto,protus, fi puo affumere in fel luochi della no,iacominciando da C fa vt, D fol te,.F fa ve grauc, G fol re ve, & A ia mice acuto.Pur hai a fapere,chel primotuono regolarmen te finiflein D fol re, come e detto di foprasimpercio chel"exempio del tincipio di C fa vt i dimoftra Pantiphonache dice, Angeliarchange is\’exempio def fecondo principio di D' fol re firitroua nella antiphos na,Sacerdos in eternum:i! terzo exempio,doe, E fa mi, firitrouanella antiphona, Congregate fune gentes:il quarto exempio,coe, F fa vt, @ fitroua nel!’antiphona,Pueri h sil gqsinto crempio,cioe, dl Go fe vt, fitittoua nella antiphona,¥ ecum prindpiumnzil fefto,doe.di A la mi ce firicroua nell’antiphona, Vidi dominum fedentem fuper folium, * Benota,chel primo tuono fi canta (i come vuol Marchetto paduano) pet (1, & maflime quando ch’egti adempic il {uo Diapafonsbenche fro fi fa quando non appare forma di tritono, ficome vediamo di teil principio di Aue maris ftellama fel predetto cuono non paflail b fa 11 mi, aucheritomaad F fa vt graue;per non formaril tritono,f cS taper b molle,fecondo laregofa, La natura del detto cuono (fi come deg (criue Franchino nella {ua harmonia)e quella che fi accommoda alli graul i tie Gail aninoo, eal grtaui mouimenti sglcompo : pero ‘1 faggio dottor into Ambrofio non fiauergogno, volendo! ‘gq! Porderace parole-cioe,Solam modulationis dulcedinem mirabiliter exquififle : & chd i le ptederte ragioni fiano vere,ve lo pup dimoftrar il prefente Exempio, 3 Exempio della compofitione del primo tuono, ' ree ae Della compofitione ouero formatione del fecondo tuono, Ca, 4m ; Lfecondo tuono, quale detto, protus,plagalisaut,comire,ouer, ditt Te del? autentice. oucro ee prima {pecie del Dew pente,produttada D fol re ad A la mi re ptimo,cheecommune al Brimo &¢ fecondo autentidl plagalif formafi della prima fpecie del Diatef > feron,pofta di fotto.al Diapente nelle parti graul,¢ fi diftingue il fecondo : tuono plagale dal prim autentico, per il uo Diatefleron, purche nella fua | SSmpofitione depende frail Diapente, defcendendo da D fol re pea Infinoad A re, &econuerfo,atcendendoda A re a D fot re, & fox mua Jafua ottauada ‘A. re ad A fa mi re primo,& queftae detta,hye podoria. Ma tu dei fapere,che quefto fecondo tuono puo affumere fomen fo da cig luochi della Mano, incominciandoda A re, C fa vt, Oo fol re, E fa mi, & F fa ve grave. Hor qui notaral,che fonoalcuni Mu fici che dicono,egli hauer principloin G fol re ve acuto,ma cheregos larmente finiffein D fol rezimperciocheil principio di A re e,vell’an tiphona,Mifcrator dominus,!I fecondo di C fa ve ¢,nel’antiphona,.O doctor uptime, Tl terzo principio di D fol re e,nell antiphcna, Sacere dos & pontifex.il quarto principio di E la mi e,nell’antiphona,Placebo domino. [I quinto principio di K fa vt e,nell’antiphona,| Mt funt fancti. Il fetto & vitimo principio di G fol re ve e,neli’antiphona, Vnws autem exillis. Mafe per cafo fi eroua il nono fuperfluo, egli tiene alcuna volta If fun principio in -y vt. Onde nota,che alcuni tuoni plagali hanno avtori ta diafcendere vna Nota di fopra dal Diapente,di centiofa Ecclefiattica autotita,per Pintecuallo d’un femitonio minore,ouero d@’un tuono:ben che quefto fia afcritto alli tuoni fuperflui,nxa non alli perfetti:perche fonc cone fiderari nella integrita del {uo Diapafon,fi come per li antiqui medi ouero tuoni fi dimoftra.Sono alcuni dotri Mafici,che vogliono,chel fecondo tua no ficanti per b molle,percio che di fua natura eglinon paflail b fa i> tuirma fel predetto tuono iu trapaffafic,allhora conuertebbefi cantare per Ly, & far'il circuito fi come fail {a0 autentico. Di queftc tuono defcriue il dotro don Pier aron,& dice, ch’egli ¢ habile a confortar il languente & ate Glitro fpirito, Di quanto cerca cio detto habbiamo,quiccnfralo Exempio, Exempio della compofitione del fecondo tucne, Della compofitioneouero formatione del terzotuono. Cap. 50. Leerzo tuono,qual ¢ detto,deurerus,autentico,f compone de'la fecons da fpecie del Diapente, afcendendoda E la mi grauea b fa Ly nf acuto,e comporiefi della feconda fpeci¢ de] Diatefferon,pofta di fopra dal Diapente, afcendendo dal medefimo b fa Ly mi ad E [a mi acuto, Proferendo quefte fillabe cuero Nete, mi mi, & mi fay fequali rendcs Bo la integraconfonanza Diapafon.phrigia,nominatate queftotuono puo edumerecing: principiinellaMano,cioe, D fol re, E la mi, F fa ve, Ghol re vt, & C fol hv ito Lo eemple dal prime Incipio dt D fol ce €,nel cefponforio,Ecce nunc tempus acceprabile,[l fecSdo exena pst E la mi esnel/aneiphona,Calicem falutaris accipiama, {l tctzo dé fa vt eneltefponfotio, Vidi fpedofam.liquartoexempiodi G fol re ve e,nell’ai ona, Helifabeth 1ati¢. 11 quinto exempio di C fol fa ve e,nell’; na, Viuo ego, & finifle regolarmente in E la mi, chee Principio gM nte,& ficanta per Ly, per non deuiar le fue principal Specie:& ha potefta di defcender yna Nota fotto il fuo fine.Ma eda fapere, che quefto tuono di fua natura prouoca,fe accende ad ira, Delle fopradese te cofe vi poniamolo exempio nanzi alli occhi, : Exempio della demoftratione del terzo tuono. a Dalla formatione ouero compofitione del quarto ruono, Ca, st. I L quarto tuono,quale detto, deuterus, plagale,fi compone della feconda {pecie del Diapente,che ¢ commune al cerzo. autentico,£ al fecondo plas gale,& queftae produttada & la mi a b fa Lz mi, ecomponefi della {econda {pecie del Diatefferon, pofta orto al Diapente,che fi t:troua fra b fa Li mi, & E la mi, & finifleregolarmentein E la mi, cioe,nel prin cipio del {uo Diapente,qual medefimamente termaina il {uo autentico,e for malafuaottauadal mi di b fa Ly mi, laquale detta,hypophrigia, Ee eda fapere,che quefto tuono puo ailumere fei princtpii overo luochi nella Mano,incominciandoa C fol fa ve, D fol re, E la mi, F fa yt gr ue, G fob re vt, & A la mi te acuto.ll ptimo principio di C fa ve e,nell’antiphona,Pofuifti domine. ll fecondo ptincipiodi D fol ce é,nel Paotiphona,lo odorem. [i terzo principio di E la ati e,neli’antiphona, Propheta magnus, [I quarto di F fa vt ¢,nell’antiphona, Sicut nouelle olivatum,l gu:into di G fol re ve ¢,neli’antiphona,\n mandatis. I fee fto & vitimo principiodi A la mi re ¢,nel relponforio, Ne derclinquas me domine.Etfappia,che quefto tuono ficanta per_ U1, perla ragione del. fuo autentico,eccetto in quel:i Canti nelliquali efpreflamente il moro five de,& fi tranfporta in quarta per_b, & in quinea per LT, &ha potelta di afcendere vna Nota fopra il fuo Diapente. Ondee manifefto,che quefto tuoiio €diccntraria nacura‘del phrigio, ficome defcrive Margarita Philos fophornm,oue di cffo feriuéde,dice.Q uartus,adulationis habee formam, E per teftimonio di quanto detto habbiamo,!’exempio ¢ eras Eatmplo della demoftrattone del quarto taori8) Della compofitione over formatione del quintotuonos Cap» 523 E qaingo tuond, quafee detto, eritus auctenticus, fi fa perfetto, 6 cons ponefi della cerza fpecie del Diapente, afcendendo da F fa vt grat aC fol fa vt acuto difpofta,fecomponef dllaterza f Je dd Diatef Geron,Jaquale e pofta in confideratione dal medefimo C fol fa ve ad F fa ee dal Diapente,¢ forma la fuaotraua da F fa ve pri moad F fi vt econdo, fe quefta ¢chiantata jidia, Q uefto quinio tos no puo di fua natura affumere cinque principli nella cioe, D fol ces Puno de quali e,quello che ritroujamo nd r lo che inca mincla,Pulchra facie,fed pulchrior fide, Del fecddo principio daearem ploin F fa vt, pet quello che habbiamo nelfantiphona, Qui pacem po nit,[lterzo poie,in G fol re yt acuto,& ci dalo cxempio neilointroie to, Lactate hierufalem, tic, fi come leggiamo nella quarta Dominica di quae dragefima. If exempio rirouiamo eflerein A fa mi rey &cane taf, oel refponforio che incomincia, Media nocte clamor factus eft, 8c. Il quinto, & vitino exempio poi,e,quello che vediamo efferin C fol fa vr, pet quelloche cantiamo nell’antiphona, Q uem queris mulier! Ma nota, che quefto tuono ha potefta di defcendere yna‘ {orto il fuo fine, per Vinteruallo d’un femitoniominore,fi come habbiamo da Franchino,oue ra gionando,a quefto > propofitoylice.furta ordinem diatonicarum extenfios tum,fcc,ma il piu delle volte defcende vn ferniditono,ficome apertiffima mente yeder fi potra nel forronotato Exenypio. E anche da fapere,che que eoSequal Caanich iene a VP anno Nowe fa,che che " ¢ hanno: ote fue Pintomo allaChiaue Ci & vt, lequali non defcendeno tanto che peruenganoinfinoad F fa vt pranenmna quell Cane che fcantano b molle grave, fono quelli che ad F fa vt graue,per Efirtxela dureaza del tritono:perche glie di neceflita accor dare li refpon fori conti fuol verfi,impercio che fono yna medefima cot 306 cO# fi puo tranfpdetare,ficome habbianao detto difopra altri, Sopra di quefto ruono minutamente deferiue Margarita philofophorum, ouc trate tando dellanatura di quefto, dice, Q wintus, modeftam continet petulans siam, Ma pet rendérui meglio tnftentd bcfodisfatd cle parfoy quante fopta quetto ragiqnate habblamo, daruepe ancho uneccHatlo BXCHPICn Lo Bxiniplé defla formatione del quinto tone; Dalla compofitione ouero formatione del felto tuono, Cap. 538 Lfefto euono, qual e detto,frieusyplagalis fi forma della terza fpecie def To chee commune’ quitso nitric, al ft plagale tee prog dutta da F fa ve a G fol fa vt acuto,% formafi della terza fpecie del Diatefferon,pofta di forto dal ducta da G fa vt tcatoLiyuac dena ypotidin Ondee da apee ste aecto af actto, \¢ deta idia,( e q tyono puo fonnete aca ear Ck VE fic come tel refponforto,Dex cantabat populus ifrael,{l fecondo exempioin D fol re, e,nel refponfoe tio, Beata es virgo Maria,oueto nell’introito,In medio ecclefig, ll eerzo exé piodi E {a mi enell’antiphona,tn voce exultationis, It quarto exempio di F fa vt ¢,nell’antiphona,O g gloriofum eft quinto exems pre di G fol re ve acuto,e,nel reiponfotio, Sidiligis me Simon Petre, {efto & vitimo exempio di A fa mi re acuto, €, nel teff Vids dominum facie ad faciem. Ma nota,che quefto tuono finifie regularmente in F fa vet graue,cioe, nel principio del fuo Diapentes fi come afferma Franchino,dicendo. Vbi 6 cus dux,terminatur, Inapercio che quefto tuo 00 ha poret d’afcendere vna Nota foprail {uo Diapente& quefto tucno 8 cantahoraper Lt, hora per b aaollectsa non per altro,eccetto che perle tagioni del fuo aurentico,& fi tran{porta,fi come habbiamo detto : nondis meno € di coneraria natura dal fuo autentico:conciofia che fa natura di fto euono farale,che commoue,Scinduce a lachtimare,f come afterifc Mag ta philofophorum,dicendo, Sexcus Jachrimofam fonat cScinnentiam, ntoa quello che di quefto cuono habbiamo ragionato, qui ¢ l’exépiog Exemplo della formatione di! fefto cuond, teat Della formation oucro compofiione del fettinwtuono. Ca, $45 U ferme nono, l'uldone delliastenticl, Ucui nome da Greg ¢ dewoj (Fado, Ke N penitiefeno di cate ttiond,, & Componell della qhinta fpecé del Diapente, afcendendoda G fol re vt_primoa D Ia fol re acue fo,ec niefi della prima fpecie del Diatefleron,pofta difopra nelle pat tiacute,fattada D la fol’re a G fol re ve acuto,& la orraua fua for gufida G fol re vt acuto a G fol re yt fopracuto, & ¢ detta,mis tlolidia,Ma e da fapere,che quefto cuono puo affumer fette principii nella Mano, delliquali il piimoe, di _D fol re, che fi rieroua nell’antiphona, Puer Samuel, Alcunavoitain F fa vet, fi come cidimoftra Pantiphona, Benedi@a gloria domini,Dapoi,in G fol re vt, ficomenell’antiphos na, Affumpea eft Maria incalum-L’exempio di A la mi re fi ritrouaan cho nell’aneiphona,Orante fancto Clemente, L’altro exempio di b fa 41 oi enell’antiphona,Mifit dominus angelum fuum, L’exempio di C fot fa ve e,nell’antiphona,Domine oftende nobis patrem, Finalmente l'exem piodi D la re e,nell’antiphona,Et ecce terremotus,&c,ouero, Ecce facer dos magnus. Mae da fapere, che quefto tuono finifle regolarmentein G fol re ve acuto,cioe,neila prima Nota del fuo Diapente:& ha potefta di defcendere vna Nota di fotto dal fuo fine:& cantafi lempreper Ly, pero chefel b molle entraffeal {uo luoco,fi ritrouaria del primo,onde l’ortaud perderia il fuo luoco. Ma nota,che gi fono alcuni digniffimi Mufici,che di cono, non tranfportarfi il fertimo &P’cttauo tuoni. Pur eda fapere, che la natura di quefto tuono commoue ad ira,ficome chiaramente ci attcfta Mar garita philofophorum,quando dice, Septimus per faleus progredicur inje tnicos, Di quanto detto habbiamo,ne feguita lo Exempio, Lo exempio della formatione del fertimo tuono, Della formatione ouero gompofitione dell’ottauo tuono, Ca. 555 eee tuono, qual e detto, tetrado, plagale,fi compone della quarta Apecie del Diapente,che e commune al fettimo & ottauo autentici plat gaii,difpoftafra G fol re ve acuto,8& D la fol re acuto,e formagi del la prima fpecie del Diatefferon,pofta di forto dal Diapente,dedutta da‘D fol re graue,a G fol re ve acuto, & formalafua ottaua da D fol re gtaue,a D la fol re acuto,nominata,hypomixolidia.Ma e da fapere,che quefto cuono puoaffumere fette principii nella Mano,fi come 1 fuo autentl co,cioe, C fa ve, D-fol re graue, F-fa vt graue, G fol re ve acu to, A la mire, B fa 4 mi, & C fol fa ve, I ptiqqo exempio deli qhallein C fa vt, nefPanelphona,Cum venerit ‘pataeletus. [1 fecondo dt D fol te e,nel refponforio, 'Si oblitus fuero, Iitetzo di F fa ve e,nell” antiphona, Spiricus & anime iuftorum, [I quarto di G fol re vt e, nella antiphona, Petrus & Paulus. Il quinto di A la oii re ¢, nelantiphona, Laurentius bonum opus operatus eft.|Ifeltodi B fa Ly mi enelreff pon forio, Laudabilis populus. Il fettimo di C fol fa ve ¢, nellaantiphona, Hoc eft preceptum meum,&c.ouero,Ecce ancilla domini,&c.liquali regos larmence finifle in G fol te vt,&ha potefta diafcender vna Nota fopra ilfno Diapente,% cantafi per Li, perletagioni del fertimo fuo autentico: lpercio chela natura di quefto tuono conuienfi in luochi allegri, ta pur pieai di modefkia & continenzasfi come vuol Margarita philofophica,oue dice. Octauus, tenorem decentem, & quafi continens matronalem,&c, La vetita del noftto ragionamento fl puo hauere per il feguente Exempio, Bxempio della formatione dell’ortauo tuono. == Dada ditkerenza & d:uerfita de tuoni, Cap, 56, Auend9 nof a fafficienza ragionato della comtpofitione ouero forma Hx delli orto nvaisragioneuolmente reftacia dire,che,alcini fono pe: feerisalcu.ai,imjerkcti:alcuni,piu che perfetti:a'tri,mifti:’ altri ancho, cour nti [arpercio che dafcun tuono perfetto,o fia autent’co,ouer pligas gv'e,¢,quel.o ch: adeinpic ii {uo tuono,ouermodo,cloe,nclle parti acute, Sne.le parti graui. Ul fv tuono autentico pertetto,e, quello che col fuo fie ne afcende alla integrita del Diapafonsfi come vogliono alcuni dotti,quali dicona,che, Vt, quum auctenticus,fupra finalem vocem,octauam admit te. Bencae toto’ tie di quelto medefiai deponefi vn fol tuono,ouer,vit femitonia,l perferto plagale tuono,e,quello.che col fuo fine afcende infis fo alla feltas%forto’l fine di quefto medefimo fi depone vn tetrachordo, ouero, Diacefferon, hoc eft,vina quarta. Onde e da fapere, che ’autentico inperfetto tuono,e,qu:lio,che non adempie il fuo modo,ouer,tuono,cioe, Vintegrita del Diapaton,o nelle parti fopreme,ouero nelle graut,cive,mait cando da'la parte del Diapente di fopra,ouero dalla parte del Diatefleron telle parti grauiouero (fi come dicono li dotti) Ex parre veriulgs:perche if tuono imperftto non afcende alla ottaua,ma piu prefto alla fettima,o alla fefta, ouero alla quinta, fi come octorre a cader fopta ilfuo fine. Che ques Qo fia vero,lo teftimoniano li feguenti Vert, of fioti Abtbentl atcendie Reg lege plaGally, ton sete anette ge pla {Lo Exempio del tuono Imperfetto. Trattando ancho del tuono imperfetto plagale; diciamo, ch’eglie quello Hquale non adempie il modoyouer fu0 cuono,cloe,nelle parti fopreme,oue ronelle partigraui. Nelle parti fopreme, s'intende, per il Diapente di for Nelle parti graui,s’intend ‘on in graue,ficome vogliono ll Boni Mufeiyqual dicono, Ne fi debit Diapente fuo minus Pecan Cuperiore parte, imperfecuus cft:fi vero inferius ficum non dimicrat Diatefs feron,ab inferiore parte imperfectus exiftet, Onde e da fapere.chel tucno plufquamperfetto autentico,e,quello che tanto afcende fopra ii Diapafon; ch’egli peruenga per infino alla nona, ouero alla decima, & ancho piu oly tea: be guefto tuono e deteo,eflere tuono {uperfluo, ouero,ecceffiuo. II tuos f0 plufquamperfetto plagde,e,quello ilquale defcende oltra al tettachors do,cioe,oltra la quatta voce,& aggiunge per infino alla quinta, oueto, alla fefta,&¢ ancho eccede:impercio che ogni Canto autentico,e detto,efler pluf quamperfetto dalla parte di fopraz& ogni Canto Plagalese detto,effer pic} che perfetto nella interna(o vogliamo dire)a parte infra:ma il ruono auten tico mifto,e quello ilqual defcende di fotto dal {uo fine per dua,o tre,oues| fo quattro Note, toccando la depofitione. del fuo plagile 3 ficome fi vede pet lacfprefla teftimonianza delli fubleguenti Verfi. Qui velut auctencus confcenderit,atg plagalis Depreflus fuerit conus, ipfum dicito mixtum, _ nando la fia PLilniodia, indominclarafft per vnifono, feomee dettode! quinto, cloe,in F fa ve, afcendendo gradatint con quefte fillabe, ouero lote,cioe, Fa fol la, Ii fettimo tuono poi, terminain G fol re vt, il Prindpio della Pfalmodia delquale incomincia vna quatta fopta il fine del Vantiphona,cioe,in C fol fa vt, Proferendole feguenti Note, cioe, Fa ml fa fol, ouero folennemente, Ve fa mi fa fol, ouero (comealcuni vogliono) Sol fa fol, in quinea foprail fine dell’antiphona, affumendo in,capo del Sgculorum,cioe,in D fa fol re. Finalmente?antiphona del Pottauo tuono e terminatanelmedefimo G fol re vt, imitando il tuono del quinto & fefto,& affumédo li principii delle intuonationi delle fae Piaf modie,al fine dell’antiphona,per vnifono,coe,nel medefimo G fol re Vt, conducendoil tenore di quefte Note,cioe, Ve re fa, ouerg cof,’ Ve re vt fas delliquali tuoni,accio che piu facilmente ano alla memoria come mendati,ne poniamo Pautorita di quefti Verfi. Primus habet tonus Fa fol la, Sextus & idem: Ve re fa Odagus:fie Tertius,atgs Secunduss La fol ta Quartus:dant Ve mi fol tibi Quintum: Septimus attonus, Fa mi fa fol tibimonftrat, E dung da fapere,cheli fopradetti euangelici Pfalmi immediate poft dis uerfarum antiphonarum inronationes,debent folennirer intonari, i come fi dimoftra nelli otto feguenti vocaboli, liquali ordinatamente fi deferiuos no, applicando il vocabolo,o vogliamp dire di¢tione,al primo tuonoiil fe coudo,al fecorda; & caf procedendo, ficomelo Exempio pienamente vi ne apporta la teftimoniale inftruttione. . Pater, In filio, Filia, In petre, Spiritus, Yo — Sandtuf a. Ab vtroque, Procedens, Dellamedietadetuoni, Cap, 614 Ol che habbian a faffclenza ragionato della modulatione deli P cipli delle Pfalmodie,reftaci acrattare medefimamente della icta delle Plalmodie:conciofia che mi para debito, il chiarite le dubbiofe ment} WiFado, Ke Nl perinielenio di cute! ftiond,, & componell defla qhinta fpecté del Diapente, afcendendoda G fol re vt_primoa D fa fol re acue fo, ci nefi della prima fpecie del Diatefleron,pofta di fopra nelle pat tiacute,fattada D Ja fol rea G fol re ve acuto,6 la oteaua fua for mafida G fol re vt acutoa G fol re vt fopracuto, & e detta,mis tiolidia.Ma ¢ da fapere,che quefto tuono puo affumer fette principii nella Mano, delliquali il piimoe, di_D fol re, che fi ritoua nell’aniphona, Puer Samuel,Alcunavoitain F fa vt, ficome ci dimofteaPantiphona, Benediéa gloria domini,Dapoi,in G fol-re vt, ficomenell’antiphor a, Affumpaa eft Maria in calum-Lexempio di A la mi te firitrouaan * cho nell’aneiphona, Orante fancto Clemente,L’altro exempio di b fa 41 tol enell’antiphona,Mifie dominus angelum fuum, L’exempio di. C fol fa ve e,uell’antiphona, Domine oftendenobis patrem, Finalmente Pexem piodi D la re e,nell’anciphona, Ee ecce terremotus,8c,ouero, Ecce facer dos magnus. Mae da fapere, che queftotuono finifleregolarmentein G fol re yt acuto,cioe,nella prima Nota del fuo Diapente:& ha potefta di defcendere vna Nota di fotto dal fuo fine:& cantafifempre per Ly, pero chefel b molle entraffeal fuo luoco,fi titrouaria del primo,onde ’ortauo perderia il fuo loco. Ma nota,che gli fono alcuni digniffimi Mufici,che di cone, non tranfportarfi il fertimo & l’ottauo tuoni. Pur ¢ da fapere, che la natura di quefto cuono commoue ad ira,ficome chiaramente ci attefta Mar gurita philofophorum, quando dice, Septimus per falrus progrediur injs taicos, Di quanto detto habbiamo,ne feguita lo Exempio, Lo exempio della formatione del fertimo tuono. aes Fy ; Della formatione ouero.compofitione dell’ottauotuono. Ca. 55+ a Lee. tuono, qual e detto, tetrado, plagale,G compone della quarta fpecie del Diapente,chee commune al fettimo & ottauo autentici plat gali,difpoftafra G fol re ve acuto,& D la fol re acuto,e formafi del fa prima fpecie del Diatefferon,pofta di fotto dal Diapente,dedutta daD fol re graue,a G fol re ve acuto, & formalafua ottauada D fo! re grauea D la fol re acuto,nominata,hypomizolidia, Ma e da fapete,che quefto tuono puoaffumere fette, rincipit nella\Mano,fi come il fue autentl co,cioe, C fa ve, D fol re graue, F fa vt graue, G fol re ve acu to, A la mi ce, B fa i mi, & C fol fa |vt. I primo exempio dei | qnalietin C fa yz, nefPanelphona,Cum venerit paractetus. 1 fec. ai D fol te e,nel refponforio,'Si oblieus fuero. [terzo di F fa ve eSnell” anciphona, Spiritus & anime iuftorum, [Iquarto di G fol re ve ¢, nella antiphona, Petrus & Paulus. II quinto di A la oii re ¢,nell’antiphona, Laurentius bonum opus operatus eft.[I fefto di B fa Ly mi e,nelrefpon fotio, Laudabilis populus. II fettimo di C fol fa vt e,nellaantiphona, Hoc eft pr¢ceptum meum, 6c ,ouero,Ecce ancilla domini,&c, liquali regos lacmente finifiein G fol te vt,& ha potefta diafcender vna Nota fopra ilfuo Diapente,& cantafi per _L1, perleragioni del fettimo fuo autentico: impercio che la natura di quefto tuono conuienfi in luochi allegri, ma pur pieni di modeftia & conanenza:fi come yuol Margarita philofophica,oue dice. Octauus, tenorem decentem, & quafi continens matronalem,&c, La verita del noftro ragionamento fi puo hauere per il feguente Exempio. Bxempio della formatione dell’ottauo tuono, Dalia ditterenza& d:uerficadetuoni, Cap, 56, Auendo nola fufficienzaragionato della comtpofitione ouero forma I ve delli orto tusni,razioneuolmente reftacta dire,che,alcuni fono pri alcu.siimpertettisalcuni,piu che perfettiza'tri ,mifti: altri ancho, cour ntti [arpetcio ch dafcun cuono perfetto,o fia autent’co,ouer pligas gi'e,e,quel.o ch: adcimpic ii {uo tuono,ouer,modo,cloe,nelle parti acure, knele parti grail {iro cuono autentico pertetto,e, quello che col fio fie ne afcende alla integrita del Diapafon:fi come vogliono alcuni dorti,quali dicona,che, Vet, quum auctenticus,fupra finalem vocem,o@auamadmir tt, Benene torso’ H.1e di quelto medefiaio,deponefi vn fol cuono,ouer,vn femironio, {I perfecto plagale tuono,e,quello,che col fuo fine afcende infis no alla fefta:& fotto’l fie di quefto medefimo fi depone vn tetrachordo, ouero, Diacelferon, hoc eft, vna quarta, Onde e da fapete, che |’aurentico inperfetto cuono,e,qusllo,che non adempie il fuo medo,ouer,tuono,cive, Viategrita del Diapaton,o nelle parti fopreme,ouero nelle graut,cive,mai cando da'la parte del Diapente di fopra,ouero dalla parte del Diatefferon nelle patti graui,ouero (fi come dicono li dotti) Ex parte veriufgs:perche if tuono imperf:rto non afcende alla ottaua,ma piu prefto alla fettima,o alla felta, ouero alla quinta, fi come octorte a cader fopra ilfuo fine. Che ques Qo Gia vero, lo teftimoniano Li feguenti Verfi, * delli defiderdfi di faperé,che cofa fia quefta medieta, Medieta non ealtts, che vn certo modo di cantate,ouero d’intonare le parole che fono uel meg, gio delli verfi delli Pfalmi, accommodandole fecondoli principii di effi in tonati Pfalmi,di maniera che gli correfpondano,& faciaft vna ragioneuos {e confonanza, fi come (per cagione di exempio) fono quefte parole, Donzi no meo,che e nel primo verfo del Pfalmo, Dixit dominus,&c, che bifogna accommodar talmente quefto, Domino meo, ch’egli s’accofti al preintuos nato,Dixit dominus.E fopra di quefto dicond li dorei Mafici quelte nota» bili paro'e. Hec igitur pfalmodia mediatio multifaria fit. lmperciochela medieta del Prtuo, Sefto,8 Setrimo tuoni appetiffe quefte Note,cioe, Fa ti re mi. La medieta del Secando, Quinto, & Ortauo, fi proferiffe con 1 quefte Note,cioe, Fa fol fa. La medieta del terzo tuono poffiede & via le prefenti Note,cioe, Sol fa mi fa, Vitimamente la medieta del Quat to tuano fi accdmoda anchor lei le feguenti Note,cioe, Re ve te mi tes Evchel fia vero,ne fanno fede li feguenti Verfi. Septimus, Sextus dant Fa mi rc, quog Primus: Quinrus,& Octauus dant Fa fol fa, ficgs Secundus: Sol fa mi Ternus: Re vt re mi req Quartus, Detto abondanremente della medieta della Pfalmodia,hora ci reftaad ade durui la Exemplatita di ciafcun uono,fi come qui fi puo vedere, Application generale a tuttili cuoni. Ec fic finitur, Sic mediatur, Secundus onus fic incipit, Sic mediatur, Et fic finitur. Tertius tonus fic incipit. Sicmediatur> Et fic finttur. poses eee eee = “Quartus tous fic incipit. Sic mediaturs Et fie finitur. Quintus compofitione,ft cote fi ritrotea nelle antiphone del Pfaltetio. Perole infra (ciece regole fono perfetciffime, Onde ¢ da fapere,che ogni volta che ritro tgjamse'si0ni che fianotanto regolari quanto irtegolari,& non afcendenti al Ia loro perfestione,ma tengano dua ouero tre fpecie di Diapente con vn fo Jo interuallo,quefti tali fono dettiautentici.Olera cio, fe rali tuoni ouer C5 ti defcendeffono vn Diapente fottoal fuo fine,afcendendo per vn folo Dia pente al proprio fine:quefto tale debbefi fe giudicare autentico,fi co tee manifefto nel refponforio, Sint lumbi vei ee Li Diapenti fo no annotati ficome il prefen:e Exempio vi dimo! isp aE ae = Pro primo. ‘Pro tettio, Proquinto, —_ Profeprimo, De Neumis, Cap, 58. 1G Ecclefiaftici Mufici,cice,Ji Gregorlani,hanno ordinato certe diftintio vinel Canto fermo,per il ripofo dell’affaticata voce, a diftinguer & ri fetare vna certa quantita di Note forto [a fentenza delle canrabili parole:& quefto viafi oue incomincia & finiffe il Canto. Manora,che quefta diftine tione non e altro che una certa paufa che fi fa nel Canto fermo,laquale abe braccia tute le righe di effo Canto, & ¢ da Greciadimandata, Neuma,% non fenzaragione;impercio che Neuma in lingua latina ¢ interpretato,fe gno:& quelto fegno effendo quello che diftingue lanatura del Canto, pes ro nel figurato tal diftintioni adimandant., cadenze:conciofia che habbia to quella ifteffa forza di conferuar,& tranfmurat il euono,fi come diciamo ancho hauere il mifurato Canto fermos De tonorum indiciis,ideft,Euouse, Cap. 59 lee differenza del fine delle antiphone fi cognofce perle dua qui affere te dicioni,cioe, Sgculorum,amen,che diuerfaméte ft proferifsono:ims percio che li Cantifono molto differenti,& uariatinel fine di quefta di@tio ne,amen,non pet altro,che per la diuerfita delli principii di ciafcun Cantos onde per abbreuiar ele dictioni, Saculorum,amen,furono da dor Mufis viaggregate tutte le uocali 6 chiamoronle, T enore,oucro,Euouae,feu,Se tuouae:ficome apertamente dechiara don Franchino,oue dice. Nihil enim reprefentat Euouae,nifi,Seculorum,amen :furt enim omnes cius uocales caufa breuitatis in unum colleétz, Ma nota,che queftonon fi fa per aurori N ii .. : | | ta ouero témerita noftra, ma per moderdtione di quefta,piu preflo che humana fcienza. Dechiared anchovellr orditcre pete eatin 7 Ii otcotuoni,la finalita,ouero,confinalita loro, per puoter re.& giudicar Puno dall’altro,é¢ con facilica,ti cuoni : impero cheil Primo, Quarto, Sefto tuoni fono foliti ad hauer communemente il fao Euouase inA la mi re acutos[l Secondo hail fuo Euouaein F fa ve graue.Ee i] Terzo,Q uinto,8 Ortauo hanno la loro refidenza & Seuouaein C fol fa ve. Il Settimo poi,hal’Euouaein D Ia fol res ficome veder pofs fiamo per li quiui inferti Verfi., Primus cum Quartodant A fa mi re, quog Sextus; F fa ve Secundus: C fol fa ve Tertius tibinotar, Cum co Quintus,O aanusg fignat ibidem: Septimusin D la fol re fuum ponit Buouae. Seadung la determinatione delfantiphona firitrouarain D fol re, & la prima Nota delfuo principiante Euouae fi ritrouiin A la mi re, & Vultima Nota dell’antiphona fi ritroui effer diftante per vn Diapente,oue to quinta,cantando Re Ja, allhora fara detto,effere il primo tuono. E fe la determinatione dell’antiphona fi rittouarain D fol re, & chel prind* plo del Seculorum fi rirouiin F fa vt, diftante per vn femiditono,coe, per vnaterza minore,cioe, Re fa, _allhorafara detto,effer il fecondo tuo no, € benche ciafcuna antiphona fulfe determinatain E la mi, & chel Se culorum firitrouiin C fol fa vt, diftante per vn Diapente,cca vn fem tuon o,cioe,per vna feftaminore,cantando Mi fa, allhora di-affi,effer it terzo tuono, Se la terminatione deli’antiphona fi'titrouarain E la mi, && il Szculorum fi tittouiin A la mi re, diftante per yn Diatefferon, cioe, per vna quarta, cantando Mi la, ‘llhora fara detto, effer il quarto tuono. Ciafeuna volta che fi ritrouarail fine dell’antiphonain F fa ve, &chel Saculorum fi ritrouain C fol fa vt, diftante vn Diapente,cioe,per vna quinta,cantando Fa fa, allhora fara detto,effer il quinto tuono. Se ’ane tiphona fi ritrouara nel medefimo F fa ve, &ilSaculorumin A la mi re, per la diftanza d’un ditone,hoc eft per vna terza maggiore,cantando Fa fa, allhora fara detto,cifer il fefto ruono.Préterea fe ’ulrima Nora det Pantiphona firitrouarain G fol re ve, &lBuouae firitroulin D ta fol re perla diftanza d'un Diapente,cioe,una quinta,cantando Vt fol; allhora cognofcerafli, quello effer il fettimo tuono. Eee l’antiphona hauera fafuaulsima Nota che termini nel medefimo G fol reut, & il Scculo» rum fi lerouiin C fol fa ue, diftante per un Diatefferon,hoc eft, per una quartaxantando Ve fa, allhora fara detto,effere ’ortauo tuono. elche permaggicr intelligenza di ciafcuno,ci e parfo al propofito addurulil ces imonio delli feguenti Verfi, - ; Re la uulePrimus, Re fa retinetg Secundus; Per fextam’ Mi fa Terno:datur& Mi la Quartoe Fa fa fert Quintus: Fa la prebettibi Sextus: ‘Ve fol Septenus: Ve fa captatq Supremus, 5 Non fodisfatto anchora per li fopra addutri Verfi, a maggior cortoboras tione di quanto detto habbiamo,ci e parfo darui vn'altranon minor autos rita della preafferta,col foggidgerui quefti altri quatrro,aflai piu diuolgati. Re la, Primus: Re fa, Secundus: Mi fa, Tertius: Mi la, Quartus: Fa fa, Quintus: Fa la, Sextus: =, - Ve fol, Septimus: Ve fa, Octauys, ©” Seguitanoli Exempil, Primus. Principism Enonaes Tertius. Principium Euouae, Ein, Anti, Principinms Euouae? Fin, Anti, Principtum Exouae. fin.” Anti, Principiam” Enouct. vi Sol, Septimus. ve fa, OFeuus. Fin-anti. Principmm Exouae, "Fin Anti, Principium Ewowse, Della foléne application de tuoni alli Pfalmi:quo ad principiG. Ca,éoy Arai debica cofa,in ciafcuna trattabile materia,prima che fi ad alcun particolare fagionamento,fempre chiarire le dubbiole menté di quato s*haa trattare:onde,eflendd noi per ragionar de Pfalmi,forto bres ulta diroui,che,Plalmo,¢ detiuatiuo di plallos da cui,Pfalmodia,i,cito,% _— , odos gtece,che da Latin! e interpretato, fonanis, Perilche habblamo da fas pere,che quefta Pfalmodia e bipartita,cioe,e diuifa, in femplice,& folenne, ouer,in minore,& maggiore,Ma hai da notare,ciie firitrouano di due fore ti PLalawdie,cice,ti Dauidici pialmi,% li euangelici.Li Dauidici,fon quele liche nel Pfatterio fi leggono, cioe,Dixit dominus domino meo.Confites bor tibi domine. Beatus vir,&c, Li euangelici poi,fono quefti,cioe, Magni ficat, cc, Benedictus,&c,&& Nunc dimittis,c.Q ual fia la caufa che que ft fiano cofi euangel:ci,nominati,e,pero chefono nelli Euangelii inferti,& re citati.Li Dauidici poi,fono quellii primi verfi de quali debbono effer for lennemente intonatire cofi li euangelici debbonoin ciafcunfuo verfo fclen nemente intonarfi : beache folamente nelle fefte dupplici maggior:,& mie cori: impercio che il prima & fefto tuoni incominciano per Fa fol la. Ul fecondo,terz0,& ottauo tuoni incominciano per Ve re fa, LU quarto ine cominciaper La fol la. [{quintoincominciaper Ve mi fol. ii fectimo incomincia per Mi fa fol, ficome cidechiatano quefti Verfi. Primus cum Sexto, Fa fol la femper habeto: . Tertius, Octauus,’ Ve re fa, ficgs Secundus: La fol la Quartus: Ve mi fol fietibi Quintus: Septimus, Fa mi fa fol, ficotmnes efle recorder. Ma nota, che per autorita di Guido menacho arctino, tuttifi feftiui Pfals mi s’intonano feconds i!tenore delli foprafcritti Verfi,cioe,Primus,&c- Lrintonar de Pfalati adugg fecondo Vordine Gregoriano, ritrovafi eflere dupplicato,cioe,Semplice,& Solenne, ficome fi potra vederenelli accons modati feguenti Exempiisimpercio che ritrouandofi vna antiphoua finire in D fol te, intonaraffidel prim tuono con [a fua Pfalmodia, che fara vnaterza fopraalla terza finale Nota dell‘antiphona,cioe, F fa vt grae tue,conducendo le prefenti fillabe, ouero Note,cioe, Fa fol la. Medefis mamente fe ’antiphona del fecondo tuono fi ritrouara finitzin D fol re, intuonaraffi del fecondo tuono,con la fua Pfalmodia,che fara vna Nota di fotro dal fine dell’antiphona,cice,in C fa’ vt, incominciando gradatim con quelte Note,cice, Ve re #t fa, oucrocofi, Ve re fa, Efe ynaan tiphona del terzo tuono faraterminatain E la mi, il principio del?into nae della Pfalmodia incominciara vnaterza foprail fine della antiphona, cioe,in G fol re vt,pigliando gradatim quefte Note,cice, Ve te fas L’antiphona del quarto tuono ha la fua finitione in E la mi, & debbefi intuonando la fua Pfalmodia,incominciare yna quarta foprail fine dell’an tiphona,cioe,in A la mi re, dicendo, La fol la Hquinto tuono hala finitione della fuaantiphona in F fa ve, 8 ipcominciasdo la pfalmodia eo per vnifono nel medefimo F fa vé fcanendo con quefte ote,cioe, Fa re fa, oueromeglio,per b molle,dicendo, Ve. mi fol. L'antiphona del fefto tuono c terminata nel medefimo F fa ve, maintuo Quiui dechiarafi,chel mifto tucno plagalee, quello che afcende alla fefta, & fettima,& ancho per infino all’ottaua, tocando pero la fummita del fuo autentico:pche ognt Canto autentico «nifto,s'ineende,a patte infrarS ogni mifto plagale,a parte fupra,Dethiarafi pol, deli euoni commifti,ouero,an timiftiso fiano aurentici,ouero plagalisimpercio chel tuono autentico com mifto e,quello che partecipa d’altre fpecie,cioe,di Diatefferon,& Diapen= te,aggiungendole alle {ue iftefle: & afcende fopra il fuo Diapafon,dua,o tre,ouer quattro Note,mefcolandole con le fopradette fpecie, Mae da fae ere,che quefto tuono in duoi modi fi puo lare,juxta’autorita di fra Bonauentura da Brefla,cioe, R atione afcéfionis,& ratione compofitionis, Pur nota,che molte volte egli fi ritroua effere imperfetto,a parte infra : & commifto,a parte fupra:pero il comniftb,cuero antemifto autentico,s*ing tende,nelle parti acute,cioe, in afcéfu.[] euono commifto,ouero antimifto, play le,e quello che defcende fei,o ferte,ouer otto Note fotto il fuo fineso miefcolafi con le fpecie di Diatefferon d’altri cuoni,ficome anche l’autentis cose di cio,ne fa fede l’autorita di fra Stephano eremitano,oue dice. fifpeciebus contrariis,feu alienismixtice compofitus, Mae da fapere,chel » fecondo tuono non patiffe consmiftione con altti tuoni, nifi,ratione compo fitionis:la caufa ¢,che non etuono che cofi come [ui defender pofla.Olera quefto,e da fapere,ch’egli puo ancho effere impesfetto,a parte fupra : &,a parte infra,commifto,ouerd ahtitnifto:e pero li commifti tuoni plagall s’in tendono folamente nelle parti inferiori, cioe, per quanto che gli fiafpetta nel modo del defcendere, fn Dellechorde g’udiciali dellituoni, Caps sy. Pp Er-he di fopra habbiamo a fufficlenza ragionato delli tuoni commifti: hora reftaci a dimoftrare,che molei Cari ritrowano,che per lalor brie ue & picciola compofitione non ff puonno giudicare eflere ne autentici,ne Plagalila caufa e,che non hanno Pafcefa fi come fi autentici,nela difcefaco me li plagali,ma come Canti fenza regola:peroche a quelli(per autorita di alcuni dotti Mufici gli fareribuifcono quattro lertere per le loro chorde fi nali,coe, F, G, A, L1, perlaquatcofa e di neceffira giudicar quefti ta liper le chorde,Onde per chiarir le dubbiofe menti,diremo,le chorde def Canto effere la linea, & il {patios perche (come vogliono li dotti Muficiy Eft autem chorda in Cantu, linea, vel fpatium,a quo eribus diftat vo cibus inclufiue, Ma nora,chel s’intende,che quefta chorda habbia ftarvna tet'za fopra al {uo finesimpercio chela chorda gitudiciale del primo & fec+ dotuonoe,in F fa ve graue. Lachorda del terzo & quarto-tuono ¢,in G fol te vet acuto.E quella del quinto & fefto'tuonoe,jn Ala mi re acuto. Finalmente,quella de! fertimo & ottauoe,in B fa 11 ni, Maper diftingueruil’autentico dal plagale,vi addurremo quefta regolare norma Doueti fapere,che fel maggior numero delle Note firritroua di fopra dalta chorda giudiciale, quello indubitatamente debbefi giudicare aus tentico:maritrouandoftil maggior numero delle Note effer di forto,debs befi giudicar plagale,E fel numero delle Note fufle eguale,giudicaraffi uit fto,ouer commune, Nondimeno e d’aduertire,che non hanno ad effer nus merate le Note che fono fopraalla chorda con le fuperioti:ne ancho Gimils mente quelle di fotto cone inferiorima quelle che fono come qui fi vede. Oltea di cio,twnotarai,che alcuna volta ritrouanfitante di fopra quante di fotto dalla chorda:perilche tali tuoni piu prefto giudicaranfi plagali che al ¢ etamenteila caufa e,cheli autentici fempre pretendono allaloro acuitasfals wo fenon giifi trouaffe qualche fpecie che li dicoftraffe manifelti autéticl, getters rete e ot: Tu deifapere,lettor benigniffimo,che molté vplte quefta regofa delle chor de,per non effer autentica,G titroua falliza + ectettuando, in qualche brieue Septimus, Septimus tonus fic incipit, Sic mediatwr, Et fic fisieur, Odkauns torus fic incipit. Sic medratur, Infino a qui habbiamofi sforzati & con ragioneuoliffimi documenti,X ane cho.con manifefti & apparenti Exempii dimoftrarwn li proprii_ & conueni+ enti modi, non folamente delli principil dell?intuonare ciafcun tuono,ma ancho il vero & cagionewol ftile del pronunciarc lofo meggi,& fini. Hora, pet non lafciarui in dubbio di cofa veruna, parmi di fimilmente dimoftrar ui l'ufitato modo di perfetcamente intuonate ciafcadun Pfalmo. Pr Di xit do mi nus do mi mo meo fe de a de xtris me 1s anaes ee fe ee ool wixie duminas domine me o fe de a dexiris me 1s. wt xt de minus do mimo mee = fe dea dextris me ts. oO Z +5-61 99 Fo 51 S655 oe HE ares _—— a Dixit do mi mus do mi mo meo fe de 4 dextrisme is. aaa Di xit dominus domi no me 0 ni mw mee ea abs we in irae pesnesnet Di xit deminus domino me o dominome 0 fe dea de xtrismeis, ii gosta: Ma gni fi cat a ni mt mea dominum. toes oe Magnificat Magsi fi cet ini ma mea domi nam. ani ir ani ima mee —_ arr i eelll Magni ficat Magni fi cet ani ma me a do minum. Del femplice modo d’intuonarliPfalmi, Cap. 62. Wie io, quanto piu poffo, fodisfare alli curiofi, anzi vireuch ine telletti,che defiderano,non meno inftruerfi del femplice modo deli’ tuonar |i Pfafaii, che ancho fianoa fofficienza chiari del foprapoito proce dere, che e detto, feftiuo : hora gli aduertiro, che corili g orm dupplices mente fi debbono intendere,cioe, maggion,& muntori:pche cofi s’mtendoe no, effere folenni:ma ojtra quelti,g i foao mo | fearpiici,ouero ,feriall, ch© douendo effere ofleruati, e dibilogas aduertire, qualmiente quefto modg di folenne intuonare di nulla altra cofa dal feriale € difcrepante,eccetto che nella prolatione del principiosimpcro che in tac eff.tto debbefi incoming ciate la fua pfalmodia da la prima vaifona Nota del ‘uo seuouae, proce- dendo con la voce per in fio alia mediera Jaquale ¢ direttamente nella for lenne pronunciata,{i come nell: feg renti Exempzi fi potta vedere. Benche gli Gano alcuni dotriffias: Mafici,cae,cio perfcrutando,fi hanno imaginar to d’apponere alcune parole alli tuoni, o Sgculorum, oucro Seuouae, accio Ty | che per quelle haueffe a diftineamente l'un cuono dalPaltro effer cognofciu tozondeattribuirono al primo tuono col fuo Seupuae, Adam primus hos moral fecondo & fuo Seuouae,ouer, S¢culorum,amen,gli accopiorno, Dug funt tabulg Mofisé& cofi fucceffiuamente,fi somejnelli mpi fi vedera,, Seguitano li Exempil. Dixit domi nus do mi ne mee do mi no me 0g Adem primus bo me. apenas soe eee Diait dominus do mi no mee, Due funt| te bu I moy” fir an i E Dixit dominus do mi no mee domino me 0 — Trespetriarche Dixit deoimus domino meo, Quatuor Euan et li fe, Ate —_ eee eee i sd Dxit deminus do mi ‘quingue li bri mo y fre Dixit do minus domino me, do mi no me ce. Sex hydrie pofi te. Di xit do mi nus de mi no me & Septem {ho Te fent artes, Dixit do mi nis do mi mo mee. Sed ofto fant par tet, P? tonus. 2? tomas. 3? tonus, 4? tonne, Ma gni fica. Magnificat. Magnificat. Ma gri fi cate 7? tomas, Ma gni fi cet. Ma gai fi ca. Me gni fica, Me gri fi Effendouiinfino a qui dimoftrata la ragione delle folenni ,& femplicl intuo nationisparmi il douere, volendoui pienamente fodisfare, daruiad intens dere,le qualita delie differenze, che fi vfano in ciafcuna folennita, & maflis mamente fral’una & alera pafcha (procedendo pero fecondol’ordine & inftiturione Gregoriana) dallaquale {i da a fapere, che tutti li fabbati, & le dominiche,& ancho nelli giorni delle ottaue,& fra efle ottaue, & dalla pas {cha della refurrettione per infino a pafcha di Maggio, o vogliamo dire, della penthecofte, ordinarlamente per clafcun giomo debbefi feftiuamens te,ouero,folenne,intuonare,& maflime li fala ewangelicl, cioe (come gia altroue detto habbiamo) il Magnificat, il Benedictus, & il Nunc dimittis: & quefta regola debbe effere al tutto offeruata, impercio che e propria ine ftitutione ordinariamente affegnata alli celebranti fecondo if proprio tito & coftume della factofanta R omana Chiefa : conciofia che efla inftitutios nenon fenza maturiffima confi detatione habia da quelli fand & primeui Parti della Chriftiana religione aflumpto tal ragioneuole fondamento,che ndli Ecclefiaftici chori cotalmente procedere fi doueffe. Della cognitione detuoni nellirefponforii. Cap. 63. Ouendoui dara fapere, le differenze perlequali l'un tuono fi cognos {ce dall’altro,e dibifogno aduertire,che il verfo del refpdforio del pri mo tuono debbe fempre incominciare fopra la Nota La, procedendo in cotalmodo,cioe, La la la fol la, nellaterza giuneura dell’auriculare, hoc eft,in A la mi re acuto,ouero,in Re, con tali Note,cioe, Re la, nef ha prin giuotura del medio;fi come per |’Exempio fi dimoftra, Primus Tonus. Li verfi delli refponforii del fecondo tuono fempre debbono incominciarft fopraalla Nota Re, & cofi procedendo diral, Re ve re, nella prima giuncura del deto dimeggio della Mano, cioe,in D fol re, oueto incos minciaraiin Vt, procedendo con quefte tali Note, cioe, Ve re fa fa, nella prima giuntura dell’indice,fi come qui di fot to fi vede. Secundus Tonus, Gloria te Seguica poi la differenza che e fra il terzo & quarto tuoni:conciofia chel ter 20 & quartotuoni finifcano in Mi, cice,in E fa mi, e peroli verfi delli refponfori del terzo tuono fempre debbono cominciare in Fa, che enels fafomi ita del deto anulare,cioe,in.C fol fa vt, procedendocon ques fte Note, Fa fol fa fa re mi fa, ficome qui di forto fi'vede, Tertius Tonus, ace 1 oa pe trie filiew fi Sate i fa flo, Debbefi fempre incominciare il verfo del refponforio del quarto tuono in Mi, nella prima giuneura dell’anulare, cioein E la mi, ouero debbefl incominciare in Ia, cioe,nelfa terza giuntuta deli’auricolare,cioe,in A la mi te, procedendo con quefte Note, cioe, La fol la fol fa, ficome il feguente Bxempio apereamente vi dimoftra. Quartus Tonus, Gio ri 4 trie fili ee tae fin eto Quiul fi tratea della differenza che e fra il quinto & felto tuoni : con cidfia cheambi finifcano in Fa, cloe,in F fa_vt_graue,chee nella prima giuncu fa dell’auricolare:perilche diciamo, effer fra loro tal differenza, chel verfo del refponforio del quinto cuono debbe fempre principiare in Fa, nella fommita deli’anulare, cioe, in C fol fa vt, dicendo, Fa fa fol fa fa, E che quefto fia vero, fi puo hauerne laconfideratione per lo Exempio, Quintus Tonus, Parrebbeml cofa fora d’ogni debito,fe io trapaffalli fenza darui ad intene dere il vero modo con quale debbefi incominciare il refpoforio del fefto * tuonosconciofia ch. gli fempre debba affumere il {uo principio in Fa, hoc eft,ncll’ifteflo F fa vt grave, che ancho incomincia il quintofopra exem pl:fizato tuon a, che icitrowrnella prima giuntura dello auricolare deto, applicandofile quiui inferte Note, cice, Ve re fa fa, lequali Note fi debbono procerire ouer cantare con Paiuto del b aaollesficome nel quie ui fottopo.to Exempio chiaramente fi yedes ti fn fo, Olera dicio, dimoftrafi la differenza che ¢ fta il fettinto & l’ottauo tuonot conciofia che effi duoituoni finifcanoin Sol, Hoceft,in G fol re ve, chee nella feodda giuntura dell’auriculare: peto che diciamo,effergli cotal differenza, doe, chel verfo del refponfotio del fettimio tuono debbe fem: re incominciare in Re, nella fommita' del deto di meggio ,che faria, in fa fol re, procedendocon quefte Note,cioe, Re mui fa-mi re, per la proprieta di natura acutasfi come nel prefente Exempio, od fan &o, Finalmente la cognitione dell’oreauo tuono ritrouafi effer dupplicata,cioe chel verfo dell’ottauo tuono debbe fempre incominciare in Vt, cioe,nella fecdda giuntura dell’auricolare,hoc eft,in G_ fol re ‘vt,contali Note, Ve fa fa mi fa fol, odebbeincominciarein Fa nella fommita dell’anulaa fe,ideft,in C fol fa vt, cioe, Fa fa mi fa fol scome nell’Exempio, ‘ Fea ee le ¢ Glori « prio fi lie offi a Ge, | Fu di Fu di fopra abaftanza deflf orto tuon! ragionatowefta che hora deli verff, &cnotturnali cefponforii vi trattiamo, incominciando dalli feguenti_verfi, Primus ad quintam,vel xqualis, iin A la mi re, aut D fol re, Secundus,¢qualis,vel vnainferius. iin C fa ve, vel D fol ce. Tertius ad fextam, iin C fol fa ve, Quartus ad quattam. iin A la mi te, (Quintus ad qainram,vel zqualis. iin C fol fa vt, vel F fa vt. Sextus xqualis. iin F fa ve. Septinius ad quintam,vel ¢qualis, isin D lafol re, vel G fol te vt Odtauus ad quartam,vel xqualis. i,in C fol fa ve, o G fol re vt. Li feguenti Verfi fono per accommodar Ia dictione,patri,fottoal Canto del li verfi deli refponforti. La fa fol primus, pa, Fa mi fags fecundus. Re ve reg ternus, Sol fa fol quartus habebie, « Quintus fare te, fic mi fa fol lag fextus, Sol mi fa feptem, fed thi re mi tenet octo, Lifeguenti Verfifono per accommodare quefte fillabe, & fpie ris forto al Canto delli verfi dellire{ponforii, La la la fol primo, & {pis rie re te re fecundo: ‘Fa fa fol fa cer, quartus fa mi fa tenebits Fa fa fa mi quintus, fa fa fol la fextus habebit: Septimus fol fol la fol, oftauus vt vt re. Della cognitione delli tuoni nelli introiti, Cap, 64. Der fempre nelli introiti rifguardare il fine di quelli ,cercddo diter minare ottimamente il cutto:pero che io rittouo tali cuoni di duplice terminatione,cice,il fine delli inttoiei,& il principio delli verfi de fuoi Pfal mi,con Gloria patri.pero fel fine di quelloferain D fol re, & il Verfo inco mincii va terza fopra alla fua terminatione con quefte Note, Fa fol la allhora pctraffi dire,quefto effere il primo tuono:fi come nell’Exempio, Glo tit pe triofilie oy fi ri wifin a. Si ot ert in prin “8 mune o femper o is [pale = lam, Jame 4 Ritrousé medefinsamente la terminatione dell’introlto del fecdndo tuos noin D fol re: 8 il verfo del lui Pfalmg debbeincominciate yna Nota di fotto al fuo fine,procedendo con quefte Note Ver re 7 mmc or fem per erin fe cm la fe os lo rum, men, L’ineroiro del terzo euono termina il fuo'finein E {a mi, nella prima gis 1 tura dell’anulare: il fao verfo incomincia fopra al fine di effo introito per la cle Note Ve re fa fa: vthic, diftanza d’una terza,procedendo conqu! “% i eae eee) Hw te ae a =o et muncet femper et in fecu le fe ce le = rumy amen, L'in troito medefimamente def quarto tuono ha ilfuo fine in E la mi,nel la medefia giontura dell’anulare (come € detto) & il fuo verfo incomine ia vna quarta di fopra,cioein A la mi re,contal Note La fol fol tas eo suncerfimper ox in fecule ecu lo rem, 6 men, Faffiancho fapere,che lintroito de! quinto tuono hala fua ordinata termis patione in F fa ve, ctoe, nella printa giontura dello auricolate + & ritros ~ gaftalle volte incominciarend medefiaao F £ ve, ficome queffo del cB auc delle vergini Loquebatc: iui ancho incomoeiaifuo ver(aicen dendo con quefte Note per b molle,cioe, Ve mi fol, ficome quiui, Gloria petrierfi li oe Jpiritu i farffo, Sicut ¢ rat inprin ci pio er nunces fem per oy in fe cu la fe cu le rum, 4 oem Finiffe nelVifteffo F fa vt della prima giontura dell’ auriculare il fefto,ft -cul introito alle volte iui comincia,& finidesn comenelli minori Cofeffori, cioe, Os iufti,&cc,col vetfo vnifcno in F fa vé,dicédo Fa fol fol fa fol lav a S s g wa i A a ae Glo rie patrier fi lio etfpiritwi fmfle, Si caterat inprin . Gi pio et nunc etfemper ct in fc cula fe cu lo rume men, E perche il verfo del fefto ruono rittouafi aleramente,cloe,fopra {pi ri tui anéto,il fegué.e modo fi offerua da molti religiofi,e axaffime Agoftinianl. Glo ris petri et filie etfpiritni fon fe, Si ote reat inprind pie etmunc etfemp et im fgeu le fcw lo rumamen. def fettimo tusno ha la fuaterminatione in G fol re vt acuto, ‘enella feconda giontura dell’auricolare + & il fuo verfo incomincia nella predetta finitlone,con quefte Note Ve fa ail fa fol: ficomend feguéte, ii Lintroito dello ottauo tuono ha i fuo fine nell’ifteffo G fol re vt, ¢ nel medefimo incomincia il fuo verfo,con quefte Note, Vt re vt fa, &c. i haeae enone eames yanneee " Glori a petrierfi li o ex fpi ritei i fanfto. Si cnt eratin principio © muncey femper or in fe mlafe cx lo rum, men, Accio che le noftre parole non parano fruftratotie,ci ¢ parfo quiul addurui lifortonotati Verfi,liquali ferano per inkruttione dell’ordine ‘Gregoriano, Primus ad tertiam,dicendo fic, Fa fol fa. Secundus vna inferius, Ve reve fas Tertius ad tertiam, Ve re fa.i.fuperfuum finalem, Quartus ad quarram, La fol fol fa. ° Quintus aqualis, * — Fa re fazemegliopb molle ve mi fol, Sextus xqualis, Fa fol fol fa fh la. Septimus zqualis, Ve fa mi fa fol, Odtauus xqualis. Ve re vt fa, Delmodo d’intucnare nellichori,fecondo Guidone, Cap. 65, Dix ogni diligente Cantore fapere il modo d’intuonare nelli Eccles ‘dattici chori,fecondo la dottrina di Guido mpnacho, nel.3 della {ua Mufica,oue cidaa fapere,che tutte le antiphone debbooo intuanarfi con la voce foaue:& il na:defimo vuol che fi facia dell" Alleluia,pero che tali Cans tiff prorimetano per impetrar gratia dal fommio dio t malinotrurnali res fponfi debbono effer con jena voce ntuonatl,per efpulfare la fonnolenza, Liineroiti poi debbono effere c5 preconia voce ineuonatl per eccitare il po polo al diuin officioze ben vero,che li Graduali,o Tratri n effer con morigerata voce intuonati,continuandoli con le fue paufationi. Debbono liOfferrorii & Poftcommunioni effer con quanta plat fi puo moderatione cantati ; oltra che ancho li Cantori debbono effere d’intuonante, giufta,be deletteuol voce:ma fopra tutto,debbono antiuedere effe intuonationi, ace cio che habbiano a preuedere [a eleuatione & depreffione delle preparate Cantilene,fi che nel proceder fiano ralmente morigerati,che li audientinon adirtiffone,ma a diuotione inducano : & cofi offeruare gli bifogna, Della diffinitione,& diuifione dell” Ecclefiaftico accento, Ca. 66, . = LyWaccento vnacerta legge,ouero regofa,perlaqual fi viene a’ ragfoneuol mente efprimer intelligibiliter ciafcuna dictione,ouer fillaba,eleuando, & ancho reprimendo la voce fecondo il bifogno:ficome habbiamo da Ifi+ doro,al.17.del primo delle fue ethi,oue dice, Eft regula locutionis:& ¢ nos minato,accento,quafi ad,quod eft, juxta,& cancum:& tendecine vna fimili+ tudine,dicéde,Ve enim aduerbium, verbum,cofi medefimamiente e,accene tus, detto,concentus:benche tal ethimologia,ouero interpretatione fia pie prefto da effere intefa del grammaticale che del Muficafe accento,nondi noeneceffario darglila fua diffinitione,conciofiach’egti fia vn'efferto della voce, perilquale ciafcuna dictione,ouero fillabaterminar puo in dolce melo dia,iuxta accentus fui naturalis exigentiam,regulata pronuncians, Della duifione dellEcclefiattico accento. Cap. 67. Lee accento effere veramente tripartito ritrotzamo,fe credere poffiamo alle affertioni delli preclariffimi (pecchi di dotrrina,Prifciano fc lfidoro,che voglion,ch’egli fia graue,acuto,f circonfleffo.I graue, fecd do la grimatica.e,quo fillaba deprim‘tur.ma il Muficale,¢,finalium didios num,fectidum Ecclefig ritum,regulara depreffio.Ma nota,ch’egli ¢ di due {pecie,!’una dellequali ¢,quella che per il grado d’una quinta nel fine della ditione c abbaffatosil cui proprio vocabolo geancse veramente dettosHale trae,quellache nel fine della dictione,ouero fi a,non' per il grado d’una quinta,ma d’una terza defcende,&eda Mufici,accentus medius,detta:ps jichenon s*hanno da marauigliare fi Grammuatici fc forfi,parlando dell’ac cento,fentiono per noi determinare cofa contra alliloro ordini, pero che del grammaticale accento tagjonare non intendo,{chiffandomi di concors ferecon \i dotti Prifciano,& [fidoro,& conalsri infiniti eccellenciflioni Scrie Barlar noize fi eftende all’ Ecclefiaftico acento, come fi vede nel feguéte, tori, Greci,& Latini,Jiquali diclo hanno abondantemente enone folot Medias ‘| Gras, Cc v Per ce ml bh do mine, ni bit enimfut di cg ome t Vogliono li dotei Grammmatici che l’acuto acento fia quello, quo fillabaele watursma Cfecondo noi) non ealtro,chel fine delta diftione,ouero fillaba:Se feat Joli oa Galle: cade! fs Sena 2 benche ne fiano di due ie:!’una i eyquadola {illaba,o final di@tione,riduce al Ittoco del © In Gua difcefa,ritenendo la fua acuita:!"altra e,quando non riduce al predet £0 primo luoco,¢ffendo Ia piu proflima fra la feconda fillaba,eleuatate quee Go ral dali Ecclefiaftici e, Moderatus accentus,detto,impeto che modefta maente conduce la fillaba in eeuatione:come fi vede per il prefente cxépic. Moderatus * Acutus, 1 lu mina re Biern fa lem, quia glo ria do mi wi fa per te or ta eft, E formato il circonfleffo accéto del graue,%& acusto,fi come vuol Prifciano: impercio che l’acuto fta in atto di afcendere dalla finiftra alla deftra parte, fi come quiui, / mail graue, per contrario, in defcendere dalla fommita verfo le graui 6¢ inferior parti dalla deftra, ffcome f vede, \ peteffere di gtaue,& acuto peraniftamente formato,come quiui fi difcerne, A &¢,inco gnito,dalli Muftci adimandafo.Sopra tal materia parla |fidoro,oue dice. Contrarius acuto,citconflexus:ab acuto nag incipit, & in grauem defini, Ecclefiafticis,Incognicus, Oltra cio,io ritrouo,tal modo di accentuare (fee condo la tegola) efflere di duplice qualita:conciofia chealle volte vediamo fa virgola,dinotante ells accento,eleuata, & alle volte no,anzitienela voce ‘equalema il conta defcéde per vna terza,nifi dictio fuerit monofillaba,vel hebr¢a,aut indeclinabilis ,perche quefte tali di continuo appetifconola ele watione:fi come vediamo alle volte nelle Pfalmodie citrouarfi,nellequali cS tra naturam deuatur:ma il colon debbe ragioneuolmente fempre defcende fe per il grado d’una quinta:fi conse, per piu chiara intelligenza,il fegueng te Exempio ne rende ceftimonianza, Virgula 7 = Comarvel DdlPaccento medio di clafcuna claufula dell’eugelio,o epiftola, Car 68. * Accento medio di qualungs claufula dell’euangelio,ouer la, deb becommunemente effere di quattro fillabe fatto, proferendo alle volte con eleuata voce due breui fillabe per vna longa, fi come e,oue dice,cadens ip terram,& mortuum fuerit:& ancho fafll ale volte di cing fillabe,come ¢y {ucabi veftri pracincti:8e alle volte,di tre,cioe,oue ¢ yn yocabolo d’una fii laba,fi come e,vt vbi {um ego: quandoli yocaboli fono indectinabili,non meglio di tre,o dicing che di quattro fi fa,fi come,lacob in aternum:pero che mai la prima fillaba d’um latin vocabolo di due filabe, nella penulti duno di piu, fi debbe ponere di foto : manelle hebraiche di@ioni, f puo collocare la prima,% anchola penuleinra di fotro, fi come; Iefus autem, fcce Eleazar autem:nelliquall faffi Paccento nel fine dellaclaufula foprala penul tima fillaba:(@ come faffi dellatino vocabolod’una fillaba nelle hebraiche declinabili ditioni,de quali il meggio,& fine,faffi come delle latine:vero €, chealle volre il prederto meggio fi fa di fei fillabe:benche di raro trouidt come,Benedigta tu inter multeres.Pero debbefi aduertire,che Surm,es,eft, me,te,fe,nios ,8 vos,debbono eflere di fopracollocatisé il medefimo far an cho fi debbe dell'aduerbio, fermper. Ma nota,che dell’accento medio vna fola fillaba fi pone di forto:eccettuando,s’elle non fuflino due breui fiabe, petche allhora porrebbefene vna longaa differenza ddl finale acento nels quale pongonfi due fillabe,fi come, sum,es,eft Acc. che poflono effer pofte gel final accento,fi como ¢, Caro mea eft pro caundi vita,8c-Parendomi hor mai d’hauere a fufficienza delle forrilita di quefta ftenza to, fenza piu oltra eftendermi, mi reputaro, dinollaal- la promeffa hauer mancato, quando che, al : primo Libro felicemente ponga vn terminato fine. # DEL FIOR ANGELICO COMPOSTO PER ILR. P, FRATE ANGELO da Picitono, dell’ordine Minoritano, Organifta preclariff.mo, Iquale, con 'manifefti argomenti, & ragioneuoli demoftrationt, ff eee ert clentifica,Sindltriofaorilita della Muticay LIBRO SECONDO., Delli principii del Canto mifurato. Sat ICERCANDO [O, lettor prectas SKN 773)| riffimo, pel fertiliff mo giardino delle huma }| ne fcienze,ritrouo,la menfurale Mufica effes ~ | re sfigurabile, oueramente, nuoua,detta : & | ¢ fcienza (fi come da noi nel primo trattato ye fu diff nito) che nel Canto figurabilecondu Sa I ce,& ceinfegna cuttili fuoi fecreti,trahendo | le forze dellt fuoi principiiné folo dali cors porali,ma ancho dalli mentali occhi: delche ci tende certi lirtefragabil autorita del prin a 2 tuan Virgilio,oue che dice. Numeros enim Cinquit ille) memini,fi verba te nerem, Dalche eda fapere,che ti antichi Mufici,& li Pocti, {pinti da vn nas turale inftinto,diuifero la quantita della voce in due parti.L’una dellequali Padimandorono,tempo breue.Ee |’altra,tempo longosa cui li antichi Mufi ci duoi tempi applicorono:impero chel binario numero, dopo la vnita,efle teil primo,& in effa dupplicato numero lo cognobbero:perilche & dali an ticht Mufici,& ancho da Poeti,fu primamétela fillaba & Nota,breue,d'un folo tempo confiderata : & dricto a quell:,!a longa,di duoi tempi : fi come apettamente ci manifefta il gramimatico Diomedezonde furono confidera- te le breui & longhe figure della Nota,dando all’una Longa duoi rempi,& alfalera.tre:S¢ conftituitono vna Maffima di due Longhe,&l’altra,ditre:e cotali Note,cioe,Breue,Longa,%x Vaffima, volfen che fi poteffino augmen tare, dim nuire,fecondo Ja qualica & quantita del rempo, cioe,perferto, & imperfetto.Ma haueti a fapere,che liantichi Mufid diuifeno la Nota,o vogtlamas dire, breue figura, fecondo il binario numero: diuifonla poi,in tte parti,fecondo il texnatio numeroslequal parti chiamorono, Semibreuct manon ancho fodisfarti,queila diuifeno in due egual parti: fu dapol pat tita intre,con quel’utello fopradetto numero,e yuelienomiinorono, Mini me:fopra dellequal defcriuendo Francnino,dice,che quefte aflumptero #1 decremento delia quantita de: tempo,quafi volendo dire, che la breue No ta per La {ua diuifione e fopraparticolate imitat. ice della natura:X la Louiga figura del {uo augiento feguiti ta moitiplicira. Ma perche il noftro ragiog nameito € Foxdaco nel’ ftruttions del mifurato Canto, ¢ ragivneucl cola aru: la diff.nitione di elle figure.Le figure dungs del mr furato Canto fos no via certa reprefentaticne,& c2uif:one,o voghamo dite, fi entio,pronun ctando,& dando Ja voce, lecondy i’o Sportunita. E quetta reprefentatione di voce s*intende per le fpecie delle Muficaii Note, che hannu a douer efs fere pronunciate:E la omilfa yoce, sintende il filentio delle paufe equiuas lentt alle Note, Jequali arteficiofamente fonocon filentio mifurate.Vur ¢ da lapere,che quette tain figurate Noten fe riceueno vina certa qua.ita & qua etita. Ma pehe potrebbeum ricercar qualche curiofo leercre,quai fia la cagios ne chetait Note habbino quantita d:co,che la Nota, o voghiam d ryhiyu ra,e grande,o chee piccicia Et hanno quai ta,pero che la medefi na igus Ta€ vianca,o vogliaaio u t,vacua,o €nigtazo vogl:amo dire, p:ena; ¢ pero la Breue figura c origine, ptincipic, & fondamento dacutte ie altre, Da jei adung pigliaremo 1 principio del parlar noftro, dicendo,ch’ela fi debbe figurace quadra,® collaterale,fi come voglion h dort: Mutici, che dicono, Acquilateram sccipit tormam:X quefta ein crafcurrde lati fenza virgolao coda veruna,fiar.,c aia qui prefente. } se da Mufici, Pempo, adimane data-La Long. € ancno jet finile a qufta figurata,ben pero con augmento @'una piccio, pendéte virgoia dalla dettra parte nel’alcédere,e ne{ deicen dere, dail’altio latozbencue qui,per tl commodo della ftampa,coft g—= polta fiazx € da Matic, Longa,nomunata.pehe in fe due voite ia Breuecon enerfi come atfuma Frauciino,al. 3.cap.del fecondo,oue dice. Inde & du plam Breuts vocabatur. Quefta da aicuni e, Semlonga, nom:nata, per tis {petto della Malfimasiaquar Matluna dalli dotti Mufici e, dupplice, derra, pero che nella Longa, 0 (come alcum vogituno) la Seautonga , due voice git fi contiene. Ma ¢ ua norare,cne fonogi alcuni dott: Mufici che adiman ano ela Matf.ma,Longa,& quella che noi chiamanio,Longa,|"hanno,Se: mulonga,nominata:X quelto,nen pet altro, fenon,pero ch’ella ¢ maggiore di elf lopradetta Longa.Q ucita Maffima,o vogi:amo dire,Longa,torma fiin modo a’uno equilaterate quadrato,X tiralt per lalonghezza di duoi oucro di tre teunpi,ucl mode che qui da noi rapprefentato vedere, woos ocon via pendente virgola,afcenuendy, ficeme qui veder fi puos e defvendedo,debbe la predeita virgola,per conuert., ptender nel Ja fupetioxe parte:benche non per alcuna neceffita,tua per oruamen tor quelta ¢ detta donunatrive & regina di tutte k a.tie Muficalt figure quefto affermano li dorel Mufici,che dicons.Q.uarum principen & regis nam ac dominam,qu¢ & corpore & vi (practice loquenda) c¢teras fuper> eminet omnes, Ma quinatce vn dubbio,iampero che alcuni dicona,la Mafe Sima effere la principale fra cutte fe alere figure, cioe,chel primo fondamen tale principio ditutte le altre ¢ fopra quella fabricatozconciofia che da lei tutte le alere aTumano qualche fométo,¢ pero, tion fenza caufa,i dice, Mat fima, diftinguendola, tanto di forma quanto di nome, dalla Breue, & altre fue compagne, cioe, Breue,femibreue,% minimia:& s’ingabnano,non inten dendo la determinatione di quelli dotti,che la diffinifcond,effere dominaz trice & regina cli turtele effentiali figure,pche non aduertifcon alle pbatifit me autorita di Franchino,% di Gidan fpatar, anzi fon off di cofi apramen te cStradirgli, perce inco ninclano alla breuita del cempoanteponendole, cloe, Breue,Longa,&& Maffima,& poi, Semibreve,& minima, Alliquali, per tifpofta dico, cheanchorach’ella fia detta, dominatrice & regina dell’altre, non pero contienela breuita di effo tempo, quahtung fa fia pofta per pritci pio delle a lei fubfeguentisma e detta, Maffima, impero che in fe contiene il menfurale modo,al proportionale concento conueniente; fi come defcriuo no li dorti Mufici,oue dicono,che, Maxima eft ,quicquid occupat debitam menfuram Jongarum Notularum,Breuium,Semibreuium,Minimarum,feu yalores earundemt, S ongli ancho alcuni che dicono,il modo non effer altro, che vna aggregatione di tempo,dalche arguifcono,ch’ella non fia la prima figura,cioe,primo principio,ma benil tempo:alliquali confentendo io,die co,chel breue tempo e il proprio principio delle altre effentiali figure,e non Ta Maffima:conciofia che effa in fe contenga il nonario numerg, cioe,nuoue volte il tempo perfetto:% il medefimo nonario 9°.numero pet diminutio ne contienfi nella Minima, cloe,nella maggior | prolatione, incominciando pero dal tempo breue per diminuir & augmentare ello tempo col numero, E diigsneceffario confeffare,chel predetto 5° numero habbiil fuo princi: pio dal? vnita,faqual nell’iftetfo m3do chel rempoe aes pio delle figure, i come lei di effla vnita ymanifefto fi dimoftr2,che la Maffima nd ¢ quel princi pio,che dico10, ¥ credono:conciofia ch’etlo principio contengafi nella Bre ue:& in quefto Eo iamio imitar li Logici,che nelli pofti Predicamenti dicos no,che vna cofa fichiama prima d’un’altra quanto al tempo, fi come il pa dee che e prima del-figliuolo: fecondariameate,quando non fi puo farela reciproca conuerfione,come farebbe a dire,l’animale eflere prima dell’huo mo,peta che quetta faria vera,dicendo,Homo eft,ergo animal eft;ma non per conuerfo,fe diciamo, Animal eft,non pero diremo,ergo homo eft:e co finon valerebbe,pero che ’aninutle e prima dell’ huomo,benche l’huomo fi dica edere prima dell’animale, quanto-all’ordine,& perfettione : fi come vediamo yna porta d’una citta effere prima che effacitta,& coli medefima mente diciamo,i! principio effer prima delle conclufioni,Ritornando dun quealpropofito noftro, gli concedo,chela Maffima fi chiami,dominatrice & regina dell’altre figure,conciofia ch’ella in fe tutte le contenga, nondime no, il principio,capo,& origine fi ritroua nel breue tempo : oltrathe fi puo arguire, che il tempo fu prima d’ognialera cofa creata, fi come habbiamo dall’autorita del dotriffimo fanto Agoftino,nel.xi.de ciuitate dei, al. s.cas pi,oue dice, Nam fi infinita {patiatemporis ante mundum cogitant,in qui bus eis non videtur Deus ab opere celfare potuiffe,Sc. & oltra procedens do,dice.De infinitis ante mundum temporibus, cur in eis Deus ab opere cetfauerir,&c.e dapoi feguita concludendo,& dice. Quod fi dicunt,inanes effe hominum cog:tationes,quibus infinita imaginatur loca,cum locus nul lus fit,prgter mundunt,refpondetur eis,ifto modo inaniter homines cogis tare prcterita empora vacationis Dei, cum tempus nullum fic ante mune dam. Ma piu oltra procedendoanchora,al.6,cap, dell’ifteffo libro ci dice. Cum jgitur Deus, in cuius aternitate nulla eft omnino mutatio, creator fit temporum,X ordinator,quomodo dicatur poft temporum fpatia midum crealfe non video,nifi dicatur,ante miidum iam aliquam fuilfe creaturam, cuius totibus tearpora currerent,&c. Onde conclufiuamente dico,difeus dendo & Franchino,% ancho Gioan fpatar,ambi hauer ottimamente dels Ja Maffima defin:to,confutando le friuole ragioni di quefti cali: adducene dogli ancho il corroboratiuo atgomento di dire,che la Semibreuee figura alla {im:licudine d’un hordeaceo grano formata,la cui forma (ficome vos glionoli dotti Mufici,oue dicono,che, Acini hordeacei formam fufcipit e tratta delle vifcere della Breue,laqual (come fi vede)none piu che un meg giv charattere di ella Breue,X edal volgo,Semibreue,dimandata,a femis, quod eft, dimidium,* breuis,onde dimoftrala fola medieta della fua pro ge ritt.ce semibreue,fi come quiuiappare, & eadimandata dalli Mufi ci,prolatione:ma fe aggiungendogli vna virgola nell’inferiore ouero fupe rior parte,gli daremo quefta forma, ——@ hoc eft, con effa virgola nelP'in ferior parte, ouero peril contrario, ¢— nella fuperior parte,alihora ella fara detta effere vina Minimazdellaqual Minima fra li dotti Mufici ne nafce vn grauiffimo cotrafto (fi come piu oltra da noi vi fia dechiarato) delqual conteafto patlando frate Stephano vaneo eremirano,con dimoftrar di quafi volernealfumere [a decifione, dice quette parole, Hac enim ratione, quos niam apud antiquos catararum figura minor erat: & quamuis apud mas dernos, vitima nec minor adfir, ob fubfequentes maiores, primum tamen nomen fibi retiauit, Ma piu apertamente ne ragiona 1! venerando con Fra chino,al, 3.cap.della fua prattica,dicendo, Hutc enim Minimem vecis ple nitudinemafcripferunt,ipia.n inde Minimani nuncupantes, & foggiunge, dicends,Conttat Minimam ipfam Notulam,crnem Mufci temporismé furan perficere quam, quoniam in ipfa prelatione confittit, vt Pocte,pars pot iffiara Semibreuis, pro‘ationis parcem divecunt, [lche argutifimamen te conftnte if colonienfe Franchone, qual diffiniendo if cempo,ouero,Muft co principio, dice. Tempus eft illud,quod eft minimum in plenieudine vor cis,Ma Giouan fpatar Mufico bolognefe, dice, che la diffinitione da mac: ftro Franchone addutta,non bene da molri moderni e {tata intefa,x mall me da Franchino gafurio,nel cap. 3 .del.iilib.della (ua prattica,cue ch’egli afferma,& vole,che tal diff.nitione s*intenda cerca alla Nota, Minima,nel fi urato Canto adimandataslaquale,per effere fra le cings elfentiah confides rate figure di minor valore & virtu,pero vuole,che la predetta Minima fia queltempo,che dal prea ato maeftro Franchoue fu d:ffiniro : conciofia che tal opinione fia dat predetco Gouan fparat,erronca ,dettazalche per de chiaratione di tal diffinitione feguita eff Giouan fpatar,d cédo. Tempus Maficum eft minimum:& ftatim addit:non quodcung minimum tempus, fed quod eft minimum in plenitudine vocis:quafi dicatsillud tempus mie nimum,in quo poteft formari plenitudo vocis,¢ft ipfum primum cempus, & ratio menfurand: omnia,quzinipfa Mufica continétur, Confiderando io il pullulance dubbio chee hormai pfettamente crefciuco rieile menti del li curiofi lettori,parmi neceffaria cofail chiarirli:verum che Franchino hab bia ben detto,o no:conciofia che dal predetto Gioan fpatar fia cofi feuera mente impugnato. Et oltta cio:vtrum chel detto Giowan fpatar impugni Franchino di ragioneuole impugnatione,ono,A quelte due contrarieta,io dico,che terrei apextamente con Franchinotimpero che quando egli dice, Eduic enim minimam vocis plenitudinem afcripferunt,non dice,che la Mi nion fia plenitudine:perche,feconfiderarcti, mouarete, che Frachino non per altro l’adimanda, plenitud fenon per effere l’ultima delle cing efsene tiali figure in augmentos& perv feguita il eee Franchino,e dice,ficoe me habbiamo nel preallegato fuo ca,oue dice. Atg ipfo item puto omnis linea concrefcie,decrefcitgs omnis lineg quatitatis inipfius vigs punctiter minationea-E manifefto cheefsa Minima fia la perfettione d’ogni Mufie cale Nota,mediante la m:fura del tempo in decremento : & quanto a ques ‘2 poffiamo dire,che Giogn fpatar Phabbia ben impugnato:nondimeno Puna & Patra opinionee fohtentabile,ma fecondo li ordini,t fenfi che gli fi dinnosilche ct manifetta Ariftotcie nel fecondo de generatione & corrus Ptione,dicend>. Quod generatio fit in inftanti:generario ergo eft comples ‘mentum & plenituds g :nerati,vel forma generate,& termunus torius mo tus:fic pofse dici, Minunam efse plenitudinem rotsus vocis mufical's.Que ta figura detta, Minima,e in dupla proportione da lohan tintoris contide ratasimpercio che efsa Minima figurata Nora non c in tre egual parti diui fibile: perche s’ella fufse diurfabule, terrebbe natura di agente & patente, e potrebbefi perficere,& imperticere:mia non efsédo diuitibile,feguita che ella fia folo agente,& non patiente, Benchee da fapere, che tutte quelte fis gure foleuano dalli antichi efsere fcritte, & annctate, dinegro cuetorolso colore,ma fi ingeniofi modern Mufici,di gran longa piu fpeculatiui,le han no alrramente adduree in confuetudine, di maniera che ele figurate Nete al confpetro de Mufici fono con facilita comprefe in vacuati ccrpi;diuiden do fa Minima in due egual parti, figurandola pur in fimilitudine di Minis ma,ma di negro colotata,fi come quipi appare, @——= ouero figuranola col corpo yacuo,ma ritorta & obliqiia nella fommita della virgola. laquale obliquita protende alla parte deftra, ficomela quiuiprefente, Oy & ¢da Mufici, Semiminima,adimandata, a femis:che (come dicemmo) dimi dium interprecatur,& minima, impercio ch’ella contiene folo vna medieta della Minimasbenche alcuni dotri vogliano,che,Ma‘or Semiminima dicae tur. Quefta Semiminima figura e poi da Mufici in due egual parti diuifa:e quefte parti le chiamorono,Crome,Jequali fone propriamente fi come la Se miminima figurare,con la ifteffa ritortura nella deftra virgolare fommita,fi come quiui, @xcy ma quefta figura ritrouafi alle volte di vacuo corpo fignata:benche di raro:pur auiene,quando la Semianinima bianca e ritorta & obliqua annotata,fi come ¢ detto di fopta,& ecome qui fi vede, @~a> perlaqual variera s’intende ch’ellae minore della Semiminima,rifpetto al« Jamaggior differenza. Dopo quefta glie la Semicroma,che e vicima fratue te le altre figure,& ¢ cofi detta, a ferm1,& cromia, impercio che in fe tiene fa medieta della Croma:& quefta e nigra,con vna bitorta virgola nella lei fom mita,ficome vedefi la quiui prefente, @-Ky & ritrouafi ancho molte vot te bianca, & con il corpo vacuo, fimilmente bitorta nella fommita della vit* gola, fi come la predetta,ma ha nell’inferior parte del vacuo corpo ynapé dente ritorta virgola Jaquale,alla fimilitudine d’un hamo, protende alla fie neftra parte,fi come qui fivede, -Ky E quantung,lettor humaniffime, le fopraderte tre figure poflano da Mufici effer figurate,nGdimeno non foe noalcritte ne con le altre computate,pero che le quantita,& quantitatiul ac cidenti non fi eftendono,ne fono ad effe figure applicati:periiche fono, dis minutioni della Minima,dette,che ¢ Pultima dalle regolati quantita e quae titatiui accidenti circonfpetta figura: quefte tali figure fono da noi nel fie ne di quefto cap.dechiarate,dimoftrando qualmente !'una_dall’alera fiaca uata:delche ce ne fa ampla fede il Poeta Quidio,dicer.do,Exaliis aliastes parat narura figurassimpercio che fecondo che noi confideramo la mifus ra d’un tempo diuifo in duoi moti alla mifura del pe'fo humano, cioe,afcé dendo vo, & l’altro defcendendo (che dalli dorti Pnifici, &,fiftoli,& diax fkoli,iono detti,S¢ dalli Mufici,arfis,& tefis) Diaftolo,grece,pche in latino, dele. fiue,eleuatio.& Siftcle,contractio,fono interpretati.E perche il noftro regicnamento ¢ ftatofopra quelle figure che fono,Nore,adimarda te,fi ncl igurato quanto ancho nel fermo Canto,pero per chiarire le dubs biofc ment d’alcuni,che defiderano fapere,che cofa fia la Nota nel La.to, liho vogt:uto dire,quellanon effer altro,che vn certo fegno, ocharattcte, ouero figura,che conduce fe Cantilene ala pronunciatione, cioe,al Canto, Brancho meglio,diciamo,chela Nota e vnacerta reptefentatione della vo ce Muficale : impercio che nell’harmonica difciplina le Note fono dette, fis gure,lequali per arfim & tefim,cioe,per alzare\é abbaffare le voi j,fannole parti della prolatione,Es accio che reftiate meglio fodisfatd del noftro pre afferto fagionamento,vi habbiamo quiui pofte le reprefentatiue figurcy Create per la moltiplicatione della Breue, fon fots topofte al moe do,tem pe 2 tones Prolatio minore. Prolatio . Quefte eee fono dis * minutio ni della Minima Create per lu diuifione delle Breui. Delle partidelle Note figurabili, Cap, 2, Oi che alquanto habbiamo delle fopradette figure ragionato,e poft P le in Nota figurabile, per maggiog inftrurtione delli jetcor, sctio che poflinn poffano far migfior profitto in quefta nobiliffiass fcienza,feguitamo in dar ui chiare le loro diftinte partitconciofia che nella Maffioa fi cotenghino duc ouer tre Longhe:é& nella Longa contengonfi due,ouero tre Rrewise nella Bre ue fi contengono due,o tte Semibreuirt le semibreui contengono due,oucs ro tte Minime:impero che fa Maffima ha infe yn certo in:egto corpo,id eft, quoddam corum, perilquale le alere figure fono in confideratione, & applica tealle fue diuerfe partitonde alcuna e,parte propinqua,dettaralcuna, patte femotazalcuna,piu remota: & alcuna,remotiffima. Parte propinqua e,quels lache fra ’ordine delle Sgure,alla fua maggiore ¢ piu propinqua al fuo cut torouero,e,quella che dopo la fua maggiore,fenz’alcun meggio,vienesfi co ane ela Longaa rifpetto della Maffimar& la Breue a rifpetto della Longa:la qual Breue ¢ detta,parte remota della figura Maffima:la Semibreue a rifper, to della Breue,che ¢ detta,parte remota della Longa, & ancho,piu remota, della figura Maffima:& cofi la Minima a rifpetto della Semibreue,ch’e det « fa,femora, della Breue,& piu remota,della Longa, & remotiffima,della Maf fima.Petilche ¢ da fapere,che di quefte figure, alcune agenti,alcune patien ti,& alcune aicre,agenti & patienti effere fi ritrouano, La Minima fola eflere agente fi ritroua:{i come nel precedente capitolo detto habbiamo ; impero ch’eila eflere indiuifibile fi ritroua,fi che in fenon puo aflumere perfettione alcuna.La M[affima fola fi risroua patiente,impero che fopra lei maggiot fi gura ritrouar nel Canto non fi puostamen foggiace alla imperfettione-Glie la Longa dapoi,X La Breue, 6 la Semibreue, lequaliono dette effere, agenti & patienti,impercio che poffono petficere,& ancho,diuenire imperfette:ff come nel prefente Exempio il tutto chiato vi fi dimoftra, Patiente, Agentes Agente& Agente& Agente fos patiente, patiente, patente, lamente. Delli fegni del cempo con prolatione, Cap. 36 B Enche di fopra fia a fofficienza pertrattato delle figure del menfurate Canto,non pero ci pare di nulla hauere alli curiofi fodisfatto, fenzala nartatione delle molte neceffarie occorrenze che nelle Compofitioni adues nie rirrouamorconciofia che quattro fiano li tempi,o vogliamo dire,prola tioni,che nelli menfurali Canti effer in vfo sitrouiamo,cive, il maggiore per fetto,ilq:tale dimoftraficon quelto fegno O: il ouaggiore imperfetrs,che con quettofegno G dimoftrafi: il minore perfetto,che con quefto fe O fidaacognofcere : il minote imperfetto,che cofi fi dimoltra C : & per kK quefti tali fegnis*ha a gtudicare il numtero,% valore delle fopradette Noté, ouero figures come di fopranel primo cap. fu dechiarato, Ma eda fapere, che li fopradetti fegni alle volte firicrouano _effere trameggiati con vna lis nea, nel modo che per li feguenti proffimi Exennpii chiaro vi fi dimottra, g & quefta crameggiatura nonaccrefcie pero, ne manco OT Dp ¢ diminuiffe il valore,o lanumerofita delle fopradette Note.ma fa che quelle fi tendono piu fonore nella cele bratione della Muficasexempli gratia:quando il minore perfetto, o imper fetto firierouafenza cotal linea,debbefi cantar vna Semibreue per ciafcuna bateura:& quando effi fegni,ouero tempi faranno di maggior prolatione, fenza le prederee linee,debbefi proferire vna Minima per crafcuna battuta. Oltra cio, doneti fapere, che li quattro prefigurati fegni (quantung fiano duoi,Jargo modo) fe faranno trameggiati dalle fopradette linec, allhora fi hauraa dupplicare le cantabili Note, cioe,inluoco d’una semibreue,duc te ne ptononciano per vna battuta:k cofi in uoco d’una Minima,cantamne it» mailmente due per ciafcuna battuta. : Della valuta delle Note del maggior perfetto. Cap. 4 P Rincipalmente doueti fapere,che la Maffima del maggior perferto, in fe due Longhe contiene:& la Longa,due Breui Drieto a quelte, fegue la Breve perferta,che in fe ere Semibreui contener diciamo.Oicra quelta,vi ela Semibreue,che & lei in fe ere Minime contiene. Gli e po |a Minima,che due semiminime contenere fappiamo:8¢ vna Semiminima di due Crome ha uere il {ignificato ¢ cofa chiara : la Croma poi,di due Semicrome ritieneil vigore:ficome la fortonotata figura il tatto chiato vi dimoftra. Tempo perfetto,& prolatione maggiore ouero perfetta, Del maggiore imperfetto, E ancho da fapere,che la Maffima def maggiore imperfetto in fe due Lone re contienes& la Longa poi,Gmilmence due Breui contenere diciamo. La revue medefimamente di due Seaubreui il valore hauere fi fa.La Semibre tue poi,tre Minime fignificare non e dubbio. Etla Miaima di due Semimis nime hala forza, La Semiminima fimilmente in fe il valore di due Crome pttener'e ¢ cofa certasma la Groma poi,due Semicrome abbracciare dicias | mo:ficome ff dimoftra nel quiul fottonotato Exempio, Tempo imperfetto,& prolatione perfetta,ouero maggiore, Del minore perfetto. Debbefi anchora fapere, che la Maffima del minore perfetto in fe due vols tela Longa contiene, Ee fimilmente, la Longa di due Breui hauere il vigos te indubitatamente crediamo.La Breue poi,ha di tre Semibreui continens za. Ecla Semibreue due Minime in vigore abbraccia. La Minima ancho lei di due Semiminime hala forza.Etla Semiminima due Crome in fe contes j= Here diciamo.La Croma poi,medefimamente due Semicrome pattorifle:fi come vi dimoftra il quiui feguente Exempio, oO a Tempo perfetto,% prolatione imperfetta,ouer minore, Del minoreimperfetto- fo,lettor benigniffime, dico, che la Maffima def minore imperfetto tem in fe due volte la Longa contiene. Etla Longa in fe due volte la Breve. Ee effa Breuc fimilmence due Senubreui abbracciate.Et la Semibreue poi,due Minime in fe contenere Ee il medefimo fa la Minima in partotire due Senti minime. Ecla Semimininia poi,di fe genera,ouer contiene due Crome.Et fa Croma,di due Semicrome il valor cotiene:fi come dimoftra l’Exempio, Mae da aduertire,chel rempo nella Brene confifte:& 1a protatione, nella Se mibreue,cice,che pretendendy effo rempy nel'a Breue,Ja viere a plicere,@ . a che contiene tre Semibreui:8é la maggior prolatione vien a far per fetta la Se mibrene,cioe,conferendogli il vigore di contener tre Minime:fi come aper tamétenedte precedenti figure vi fur dimoftrato, Del modo nuaggiore,& minore. . % G Ratiffimo lettor mio,credo che faper debbi,nella menfurale Mufica,il ‘modo, il tempo,& la prolatione ritrouarfi,ma forfinon fei cofi pienas mente, comericercarebbe il bifogno, dell'importanza del loro fignificato, inftrutto:pero ho determinato,con quella breuita che‘io potro,d’ogni fua importanza rendertene la ragione:perilche incominciando dalla diffinitios ne del maggior modo, per effere coh neceffaria,mi accoftaro alla itrefraga bile autorita del feuerin Boetlo,che cofi fo diffinifle,dicéde.Hccigitut mo do diffinieio etiam partium enimeratione tractabitur:partes vero pro {pes ciebus poni rationalis licentia eftsve totum pro generesnunquam tamen ge nus pro toto,aut pro parte fpecies nominatur:ma pia oltra procedendo,di cecofi, Pari modo fpecies & partes nominari,fed feparata rationis proprix feétionesvt cum genus qualitatis modo faerit nominatum,¢i fpecies fuppo fitas intelligere debemus,Ma parlando mo fecondo Pordine della Mufica, dico,il modo non effere altro,che yna certa quantita di Longhe & Breui,le quali ficonfiderano nella figura Maffima,& Longa:& quelfte tali quantita‘fo No confiderate fecondo laternatia, & binatia diuifione. Peroe da fapere, chela diffinitione del fopradetto modo ficontiene due figure, dellequali Puna e maggiore dell’alera in quantita, Adong ¢ ftato necefario diuidere il maggiore modo dal mioore, I maggior modo nonealtro, chela figura Maffi ma,continente in fe due, ouero tre Longhe, Ec il minore modo none altro,che la figura Longa continente in fe due,oucro tre Breui:perlaqualcos faauiene,che ciafcuno di effi modi e detto,perfetto,& imperfetto. I! perfee to maggiore modo,¢,la figura Maffima continente in fe tre Longhe,ouero diciamo,che fono tre Longhe infieme vnite,o accrefciute in vna Maffima, Ex if valor di quefto,e da dotti Muficl per virgole,ouero ppendicolari pau {c'infieme pofte,dimoftrato:& quefte occopano tre fpatii,o duoi:come qui: -=+~ lequali virgole,o paufe,in qualungs luoco fi ttouino, daranno in dicio,che la Maftima iui per tre Longhe vaglia:benche poflano I= TZ effer perferte,. imperfette:fi come le fopra pofte dimoftrano. Seguita poila confideratione dell’imperfetto modo, ilquale nella Maffima figura medefimamente debbefi fpecolare:cOciofia ch’ella in fe due Longhe contenga:& quefto fi comprende dalla priuatione delle paufe:fi come qui, ouerd quando le dette paufe fi vedono effer duplicate,cioe,che i due occopino tre, ouero duo: pail sbench’elle per veruna altra STAT neceffitareccettuando,fel pon fuble per qualche occorenza delle compofitioni; emaffimamente il minore pfeero modo non efferdo col mag glorimperfetto congionto. {Iche, per maggior voftra inftruttione, vi fara potto in figura,nel fine del capitolo, Driero a quefto,fegue il minore perfet to modo, ilquale nella Longa figura e confiderato,f come ancho il maggio re modo nella Maffima. Onde diffiniendo il minore modo fecondo Vordis ne della Mufica,dico,egli tion efsere altro,che quella quantita,che diciamo, efsere nella Longa figura conftituita laquale in fe tre Breul Note,ouero due contenere ritrouamo s petilche, s*ella tre Breul abbrazzara, fara di perfer: to minore modo apportatrice : & s’ella fara di due Breul, fara di modo minore imperfetto.Et per integra Sopra delli predetti duoi differen modi,dico,che fi debbe riguardare alle fopradette virgole,ouero paufe,im petcio che s’elle ff vedono occopare duol,ouero tre fpatii,fi puo veramens tefapere la natura loro:conclofiache occopando tre fpatii,viene adimoftra reil minore perfetto modo:& fe ne verranno ad occopare duoi,dinotara il minore imperfetto modo:il valore delquale dalli dotti Mufici & Compofi tori efolito con vna fola virgola,ouer perpendicolare paufa, occopante re {patii ,dimoftrarfi:fi come il feguente Exempio nerendelateftimonianzat ne & occorrendo chel firitrouila predetra paufa occopare tre fpas til,debbefi fare il medefimo giudicio,inquanto aila perfettione del fopradetto minore modo. Ma nota,che ritrouanfi alcuni aus tori,& di quefta fcienza profetfori,c’hanno volgarmente leloro opre coms pofte, & date in luce:ma parlando di quefto modo maggiore,hanro detto, hel dimoftratiuo fegno di efso modo maggiote petfetto, fecondo il fuo tempo,fono due paufe di Longa perferta. Alliquali breuemente rifponden do,dico,che cofi non fi debbe potre,quanto fia peril mio giudiciosimpere cio che due paufe,ouero virgole,{i pongono pet il maggiore modo imper fetto:anzi debbono efsergli pofte tre virgole,ouero paul ,& non due,fi co me quefti vogliono,Onde e da aduertire che nelle fopradette paufe bifos 2 efsere circonfpetti,di manicra che quando vederanno le predette pau dinanzi al tempo eflere polte,fappiano quellenon douerfi numerare, ne ancho paufare:ma occorrendo che tali paufe ne Canti rirrouino effere des po ileempo pofte,ben allhora doueranfi numerare,oucro aufare,fecondo Pimportanza & valuta, overo prolatione,che vedranno effere fopr’al cen notata:confiderando pero,che ciafcuna paufa occopa tte fpatiihoc eft, ch’ellafecundum genus fuurn, fignifica tre tempi. Quanto a quefto teme , po,& prolatione,a fufficienza ne habbiamo ragionato:pur per maggior ia telligenza di ciafcuno, o fia diligente,o fia curiofo,del foprapofto ragionas mento addurremo in figura il modo, il tempo,& la prolatione, accioche ve dendo in apparenza qucllo,che forfi nell’intelletto titroua difficile ingref- fo,per la fottile prefondita della materia,pet PExempio vi fi renda plano, facile,8¢ percettibile, : Della valuta delle Note,cofi perfette,come ancho delle imperfette, dimod ftrate pet li fegni,& per le paufe. \ x\ T= SE EET Fxempio di ciafcun modo perfetto, tempo imperfetto, & prolatione ims perfetta. Exempio del maggiste perfetto modo,minore imperfctto, tempo perfete , to,& prolatione perfetta, Excmpio del maggior modo perfetto, minore imperfetto,te ‘mpo perfets to,& prolatione imperferta, | Exempio del maggior modo perfetto,minor imperf.tto,tépo imperfetto, & prolatione per fetta- Exempio del maggior perfetto modo, minoreimperfetto,tempo itnperfet to, ptolatione imperfetta. Exempio del maggior smperfetto modo,minore perfetto,cempo,& prolar cone perfetta. mee eee ee Exe n3‘o del maggiori mperferto modo,minore per “etto,tempo perfetto, Prolatione imperfecta. . CTY Sy Oo ey ey PA yj Exempio del maggior modo it mperferto, minor perfetto, tempo imperfer to,& prolatione perferta, U foprapofto,c Vexempio def modo maggiore imperfetto,minore perfets to,tempo,& prolatione imperfettas Ee | ee od eee et eee eg rea) [oe ST J Exempio del modo maggiore,& minore imperfetto, tempo perfetto, pros latione imperfecta, ~ Exempio del modo maggiore,'& minore imperfetto, tempo imperfetto, prolatione perfetta, Exempio del maggior modo, & minore imperfetto, tempo, & prolatione imperfetta, Dellifegni del modocoftempo,fecondo|iantichi, Cap, 6, "A TOnhauendo io, infino a qui ,vogliuto di nulla mancare, per commu ‘ Ne fodisfattione, cerca la dechiaratione delli fottofcritti fegni, dire- mo,che liantichi crano foliti con maffima attentione dimoftrate il modo infieme con il tempo,con varii & diucefi contrafegni,& maffimamente con il fegno del circolo,& del femicircolo,ambi con vna ziftra ternaria dopofe ynita, & il medefimo ancho faceuano,aggiongendo alli predetti circolo,& femic:ccolo_la binaria ziffra, nel modo che quiui vifi daa vedere, cioe, O3 C3, Ox Cz, Ma nota,chel circolo,& il femicircolo,fono quelli che dimoftrano il modos& la tervaria,& binaria ziffre, fono quelle, che dimos ftrano il ftrano ifrempoipero ouung fara &5fto il circolo Infieme con la ternatia zifs fra,fi come quiui, O3 iui fara il minoreperfetto modo,& tempo perfetto, oucro,fefquialeera:& ouung fara Pofto il femicircolo infieme con la ternar ria ziffca,fi come quiui, Cs iuiil minore imperferto modo cognofceraffi, & il cempo fara perfetto,cuero,fefquialtera, Oltra cio,e da fapere, che oue fara il citcolo infieme con la binatia ziffra pofto,ficome quiui, O2 iui fara detto il m‘nor perfetto modo,& Vinapetfetto tempo,ouct dupla:& ouungs fata il femiciecolo con la ziffra binaria,icome quiul, C2 iui fara il minore imperfetto modo,& tempo insperfetto,ouero,dupla:fi come qui di fort. {eT SS & ra [seem Jeers [Nos er Lh. 1 E_ Exempio del minore imperfetto modo,& tempo imperfetto, “tf Sonoancho foliti li Compofitori fignare il modo col tempo, cS tale fegna, 9 fignando’con Pelteriore circclo il maggiore, & minore modo: & con Pinteriore,il perfetto tempo:pero che quando uno & Paltro integei effere fi vedono,dinotano la perfeeticne:& quando,come quiui fi vedcuo, della imperfettione danno indicio:benche di rato fi rtroute c © Ec no. Sono anche fo'1ti ki Compofitori fignar Jaternaria ziffra s ‘ ‘ con il terspo,8 la prolatione:fi come quiuls Os Squefto s'intende peril muaggiore,& minore perferto modo, per il tempo.& prolatione perferta. Segnano ancho la ternatia ziffra nelimperfetto tempo,con la perferta pro latione:fi come qui: G3 & quefto s’intende pet ilmaggior, & minore mo do imperfetto,& pet la perfetta prolatione. Segnauano anchora la binaria ziffra nel proffimo feguente modo,cice, ©2x : G2: &cofi dellialtri vi ne porrebbi addurre,tiquali (non yolendo io deuiare dal detro del faggio Philofopho,che dice, che Fruftra pet plura, quod fieri potc{t per paucios Fali precermettero,fenz’altramente tediarui:benche non refta pero, che la integta dechiaratione non fia ftata danoi pofta nella feguente Tauola,o vo gliamo dire figura nellaquale amplamente ciafcuno potra vedere, quanta fa valuta d’ogn’uno di effi fegai.E perche gia mi fu da alcuni anuci di: mandato,ch’io gli doueffi dire,quanto vale la ternaria,& binaria ziffra nel fa Mufica:a quali,volendoli fodisfare,tifpondo,che la rernariaZ! fra e quel la da cui ciafcuna effentiale figura affume la propria perfettione:ma la bina tiac quella che viene ad imperficere fimilmente clafcuna efsenciale figura: impercio che quefti cali numeti,cioe, ternatio,binatio, & ancho il fenario, 8 nouenario fono da Mufici nelle loro Compofitioni,S Cantilene ofserua tisfi come vi fi dimoftra nel feguente cap. Hor, ritornando al propofito: il ternario numero e del binario piu perfetto:fi come ci afferaa il doteiffimo Pithagora,quando ch’egli dice, Omnium efse perfectiffimum:& queftoe da Aniftotele, numero diuino dettorda quali non difcrepance il diuiniffimo Plarone,dice.Contigit numerus annorumt vita abfolunffimus,nempe. 18, qui numerus peruenit ex nouenarioin fe multiplicato : nouenarius autem extribus conftat cemnariissperlaqualcofaafferma il fopradetto Platone,che quefto numero dalla diuinita partorite:quefto ancho afferma il Mantuas fo porta,dicendo, Numero Deus impare gaudet.Perilche dicefi,queila fi ra efsere perfetta, laquale in fe il ternario numero contiene: ficome ela {fina quando ch’ella in fele ere Longhe contiene : & 1a Longa, quando che in fe le tre Breui comprende:& la Breve finvImente,quando che di tre Semibreui tiene il vigore:% ilmedefimo ¢ la Semibreue,cotenendo tre Mi: nime.Il binario numero dicefi efsere imperfetcoxquando che la Mafii fe due Longhe contiene:’ la Longa,due Breul fimilmentes& la Breue,due _ Setnibrenizet quando la Semibreue,ha di due Miniase il vigore.E che que fio Gia vero,Jo confirma efpreflamente il non men dotto che ve: tidico Boetio feuerino,quando che egli dice. Omne trinum,perfectum:6 omne binum,imper featumdi che! io vi cS fta ihe gua guente, ¥ —— Eur Del modo di diuider, 8 numerare clafcun Cantos Cap. 7. Beas ragioneuol cofa,che nella compofitione di ciafeun Canto il Co pofitore fempre pigli le cantabili Note con qualche affignata corrifpon denza,pero parmi honefto,darui a fapere il modo colquale,ncnfolo fi deb be numerare le dette Note,ma ancho diuidere:c6ciofia che ji occorrentinu meri ne Canti s’habbiano per diuerfi & varit cerenini,cioe,biiario,ternatio, fenario,8 nouenario:& quetti tali termini numerali fono quelli dalliquali fi hala notitia del valore,del modo, del tempo, della rolatione, Tali nume ti dung fi poffono componerein ciafcuna effentiale figura,cioe,con la Mat fima,Longa,Breue, Semibreue,& Minima:percio che ritcouandofi vn Can tocflere compofto colfegno del maggiore perferto modo,effo Canto deb be effere diuifo per la portione. della fua quantita laqual vien ad effere ilnu meto ditre Longhe:& cofi ancho ritrouandofi yn Canto compotto col fee gno del minore perfetto modo, lo diuideraifecondo laportione della fua quantita laqual s’intende,il numero di tre Breui:% ciafcuna volta che fi ve derail Canto effere compofto forto’l fegno del perfetro tempo, maggios te prolatione,tale Cantilena douraffi diuidere in tre parti in conto di Mini me,impercio ch’egli viene a cortifpondere nel nouenario numero,cioe, tre triplicate Minime,che farebbono noue in fomma:& ritrouandofi yn Cans £0 forto’l fegno deli*imperferto tempo, & maggior prolatione,tale Cantiles na douraffi in due parti,con le numerate Minime,partice, ipercio ch’egli viene a cortifponderc in fenario numero, pet la duplicatione di effe tre Mis nime : & fel fi titrouara vna Compofitione fotto’l fegno del perfetto tems po,8& minore prolatione,dourafitin due parti diuidere, con tre Semibreui pet parte;impercio che duplicate, fanno il numero {enatio:potrebbonfian cho triplicare a due a due,& farebbono I’ifteffo effetto.Sopra tal diuifione defcriue il tofcano don Pietro aron,& dice che quantung le numerabili fie are fiano di binaria,o ternaria valuta,né fa cafo:perche,bafta che nel mag giore modo fia il numero,o I fua princi ipale quantita,che fono le Longhe: & il medefimo,uiel minore,le Breuisnel cempo,le Semibreui : & nella prolas tione,le Minime,Et occorrendo ritrouar vn Canto forto’l fegno dell'imps _ fetto cempo,& prolatione minore,tal Canto dourafii in due parti,con leSe mibreui,diuidere:impercio che in binario numero viene acortifpondere, per la raduplicatione dell’unita.Ec fe per forte titrouaffono alcune Cans tilene con fegno contra fegnocompofte,allhora doueraffi confiderare il nu mero di cian de detti fegni diuifamente : exempli gtatia ; tu ritrouarai vna Cantilena fottoaqueftifegni ¢ © compofta,ti bifogna aduertire, che fono difuguali nella bateuta,perilche tu hai a cantare la parte forto ata lefegna 0 compofta, con vna Semibreue in quantica d’una Breue, nella compofitione diqueftofegno ¢ + ficomenell’Exempio fi vede, E cofi debbefi offeruare in ciafcun’altra cSpofitione di fegno contra fegno: onde feguita,che ciafcuna compofitione che mancatse del numero connus merato nelle predette quantita diciafcun fegno, tal compofitione effere di gran biafmo degna,& falfa diciamo,annotando il Compofitore dimperfet ta cognitione;& di debile fondamento in quefta fcienza : pero che neceflas siamente debbefi tal ordine feruare,fecondo Popinione de doeei Muficit Della cognitione,& operatione del ponto, Cap, 8, I O ritrouo che nel menfuurale Canto certo fegno uede,di minima quan tita,& ¢ detto, fegno minimo, indiuifibile, & principio della quantita continua, & ha tal porefta,che da Latini Mufici,ponto, e adimandato, & da Greci ¢,rr€ pore detto,hoc eft extremum illud,in quo omnis figura refol uitur:impercio che in quefta {cienza egli vienea Partorite molei effetti:ma fifuole in tre principali modi defcriuere,ouero frale figare del menfurabi+ fe Canto figurare:conciofia ch’egli in efse figure facia ‘Siuerfe Operationi, pero dalli varii effeeti ch’egli in quelle partorifse glihanno ateribuira la de nominatione,chiamandolo hora,ponto di perfettione, ponto di diuifione, & ponto di augmentatione.Sonogli alcuni altri fpecolariui,& ingeniofi liz quali dicono,elso ancho generar nelle figure altri ffetti,oltra licommemo tati,cioe,imperfettione,alteratione,et reduttione:i come conli exempii vi fara dimoftrato.Ma Cees dico,chel ponto di perfettione e quels lo ilquale e antepcfto alle Note,al fegno di perfettione fortopofte:& e quel lo che daalla Nota la canonica perfettione:fi come ela Maffma,ola Longa del maggiore,& minore perfetto modo:& il fimile diciamo della Breue del tempo perfetto, o d’una Semibreue diperfetta prarione:onde chel Pento dopo la Maffima immediate feritto,vieneadimoftrare la figura, ouero No ta efsere perferra:te {¢ tal Nota ,ouero figura fi rimouara fenza il fopraderto Ponto,ahora la Maffia in fe dac Longhe com prenderazma fel Era gion to,dinocara efsére ademplua la perfertione del ternarlo numero, cioe,che la Maffima comprendera in fetre Longhe. Di quefta ternaria perfertione apertamente patia Oromaro lufcinio, argentino, nel primo commentario della Mufurgia,dicendo,Sed puriato adhibito,ternarii minima portio No tulzaccedie,qua in numeris dicitur, udNaer, che tanto vuol dire, quans to,vnicas, Non e diffimile, la Longa perfetta conil ponto, dalla fopradecta ragione,impercioch’ella vienea dimoftrare fa continenza,ouerola perfets tone ditre Breuis& la Breve conil ponto,dimoftra fimilmente la ternaria er fettione:il medefirric opera la Semibreue perfettanel contenere in fe tre Minimeronde apettamente diciamo,che ciafcun ponto, tra le Cantilene tale mente collocato, fignifica la parte della Nota,appreflo di cui ¢ immediatar mente drieto fitaato, Parte dico, in quam proximo refoluitur, Pertanto,io confidero,& vedo,che quefto ponto in moltiffime cofe ha gran fignificato, & perfettionesfi come largamente celo atrefta il non men eloquente che dor co poera,tforatio:dalla cui tanta autorita fi vien a vetificare il noftro ragio namento,quando ch’egli dice. Omne tulit punctum,qui mifcuit veile duls cizdelche hora del tutto rendere vi fi puo il teftimonio,per il proffinto fub feguente Exempio, Del ponto di diutifione. Er non mancare di nulla cerca fa dechiaratione del p:enontinato pons t0,dico,che vi ¢ ancho certo ponto,iiquale da Mufici e detto,ponto de diuifione,impero ch’ egli e quello chenelle Compofitioni del maggiore,b¢ minore perfetto modo,diuide vna Nota dal’’altra, Sancho nel rempo, 8 prolatione perfetta:&x e molte volte fituato,ouero pofto tra due Minoris& alle volte fra ere Minime :onde fa neceffaria "inuentione di quelio, fenon per altro,almanco pet reintegrate le diminutioni del mod>,tempe,& pror [ationeximpercio che maolre volte del'a terza parte effere diminuti fi rittoua npronde fu neceffario Gabilire coral fegno,chiamato, ponte, folamente per cagione di ridurre fa termatia quantita wuxra la forma, & narura deile Note, Di Seep deferiue don: Pier aron tofcano,& dice, ch’egli molte vols te varia nella fua diuifonerperilche adung bifogna aduertire, che effo pon to puoimperficere, &alterare dopo il corfo della fua diuifione : impercio che fel firitrouarache due Semibreu: fiano fra due Breui,dei cempo perfer ¢9, & habbiano il prenominato ponto fituato, oucramente pofto nel megs gio dilorosficame vi dimoftrera i quiui proffiaso fubfeguente Exempiay Or etan (10 ponto viene a generate duoi effetti timpercio chel primo aon diuide:& il fecondo,a porta innperfettione:perche,fe le: Note = faranno fenzail fopradceto ponte la prima Breue fara di quan tita perferta,& la feconda Semibreue fata alterata, Ec fe fi ritcouaranno ane cho due Sem:breui fra due Breui di tripla proportione con il predetto pon to:fi come nel proffimo fi ‘ubfeguente Exempio vi fi daa veder chiaraméte: 3-ES:OS quelto fara detto,ponto di diuifione.Ma eda notare,che ciafcu ‘= NO ponto fituato, cuero collocato dopo le paufe, fenza alcuna trameggiationesfi come quiuinel proffimo feguente Exempior O-ar gy oueroy fi =. quefto fara fimilmente Getto, effer pons ———-— come qui Lyp p co di diuifione. Reftahoraa fapere, chel === inquefto: *--* Ponto di perfettione, & de diuifione Giri Srouano folamente oue ¢ i ternario numeror& quefto dechiara la regola di Georgio rhau,che dice. Nullus pundtus diuifionis in numero binario r ritur.Ma per piu chiara notitia di quanto derto habbiamo,ci e parfo di qui ul apponeruene lo intelligibile Exempio.! Proiatione perferta Propottione, Sono ancho {oliti li Compofitori de fignare il ponto di diuifione, & aleera: tionecice,ritrouando fei Note minori fra due maggiori:verbi graria:fe fa Tannp fei Breui fra due Longhe del perfetto modo tainore,& che] ponto fia fiuato dopo la prima Breue, effo Ponto vertaa diuidere le due Breui, & La cerza poi rimarra alterata, Et oltra di cio,fa ancho quefto ponto vn’altzo ef fetto,cioe,ch’egli fa diuenire imper fetta la prima Longa:dalche fi puo chia ramente vedere,chel prenominato ponto viene a Partorire tte effetti,cioe, la diuifione,la alteratione,& la imperfettione. Ne vi marauigliate di dulla, cheio dica,imperfertione:impercio che il famofo fofquino non §: auergoe gno ponto di vfarlo nella fua Canzone dell*Huomo arme,fe ben la confide Tarete,oue ritrouarete,ch’egli a dopo la prima Semibreue, gliha aggionto il ponto,ilquale fa imperficere le paufe del perferto tempo,jequa ibeufe fi fecal Pofte dinanzi alla predetra Semibreue:fi come dal feguen te Exempio n’hauereri la certezza, : pe et iat aula Piu oltra ancho,titrouando il msedefimo difcorfo delle Notein tempo pers ferto,faraiilmedefimo giudicio:& cofi ancho nella perfetta prolatione + fi come il proflimo feguente Exemoio ti dimoftras I, ; — -Bs' =e af Diuifione.Alteratione, Diuifione,Alterationes Diuifione, Alteratione. Ponto di augmentatione. Erche,lettor benigniffimo,molti fono che hanno diffinito quefto pons to di augnientationesla diffinitione de quali, non al tutto parmicoms mendare, ne ancho totalmente biafimare : ma ben dito, che effo ponto fia quelloilqual viene a far crefcere la Nota pofta dinanziad effo ponto,la met ta piu del fuo proprio valoresimpercio che quando la Notaecol binarionu mero compofta, & non di ternaria,o fenaria perfettione, ouer di nouenario numero, allhora fa il fopradetto efferto.Mae da {apere,che la figura Maffi ma del tempo, & prolatione imperfetea,di due Longhe ha il vigore : & ag: giongendogli il fopradetto pontg di au mentatione,ja fa accrefcere per la metta del fuo ifteffo valore (fi -ome habbiamo detto) che farcbbe yna Lon a di piu.Olera cio,dico,che quefto ifteffo puotere ha nella Breue,Semibre de, Minima, Semiminima,& Croma,che ancho in efla Maffima hauere dicia _ — mé:ficome il fortopofto Exempio chiaramente vi dimoftra. Maflima. Longa. Brewe, Semibeeue, Minima, Semiminima, Croma, sonogli Sonogli alcuni eccelfenti Compofttoti,che dicono,il poneo di augmentatio ne,diman 10 tiadditione: fopra quefto non fi fa molca difficolta: impero ch’egli Bede effer nella practica tollerato:ma nen gia come alcuni dicono,quando vogtiono,che quello dell’augmentatione & dell’alreratiog he fia vna ifteffa cofaz fondandofi,con dire,che l’augmentare non fia altro, che vno accrefcimento della Nota, & vogliono, chel medefimo fia, tale fuo accrefcimento:di modo che cofi,n6 gli verrebbe ad effer d fferenza alcuna, Maio,non volendo fopportare,che tale falfita coft di facile fi diaa credere, gli sifpondo,& dico,che dung fruftratoriamente li Mufici hatrebbono {pe cificati li foptadetti vocaboli:dalche fi_ puo chiaraméte comprendere, che afferendo tal falfita,non habbino fcienza,ne ptatticane ancho cognitione: impeto che,nonfono meno differéti de nomi,che ancho fiano delle figure: perche il ponto di augmentatione accrefcie (come e detto)la Nota,ma quel lo dell’aleeratione accrefcie effa Nota di tutta lafua quantita (verbi gratia) {e la figura fara Breue, quella viene a dupplicare vn’altra Breue, & cofi ans Cho la Semibreue;ilche arguiffela fopradetta differenza:contra l’opinione di quelli che vogtiono, quelle effere vna cofa iftetfa. Ma nota,che la dechiae ratione 4i tal ponto,fi debbe intendere,di ciafcun modo,tempo,& prolatio ne Cintendendo pero,delle Note compofte di binario numero) & quefto €, quanto a quello che nella regola fi contiene:delche ne confta lo Exempio, Delle quantita delle paufe. Cap, A paufa nel menfurale Canto non e altro,che la taciturnita,ouer,filens Li della voce,o (per dir meglio) vna certa Rie di mifura,p vno ja figura per cui fi pone, Se contienfi in quella.Dico dico dung,effa paufa effere molto neceflaria, non tanto pet ofnamento del Canto, quanto per recreate il fpirto ea Canrores tanto interuallo,o {patio di rempo,quanto che e iicheci daa fapere,che le paufe nel Canto mifurato tanto vagliono quanto eil per loro occopato fpatio ( di quelle che G eomencor fal tery tnine di quattro linee) i lo che fe vna paufa,ouero virgola verta ad oc copare vii folo {patio ouerd inceruallo fra vna & Valtra linea,effa paula fara pet vn breue tempoin binario numero: 3 Sefe oli frail fetto £empo,in rernario numero, figusato, efla paufa dinotara il filentio di tre Ser mnibreui.Oltra quefto,s’ha da fapete,che fe vna virgola,ouero paufa occo para duoi {pati ouer interualli fra tre linee,quella per duoi breui tempi do uerfi eee tena imperfetta:e fela det ta virgola,oueto paufa occopara tre fpatii ,douerafli per tre tempi compus tare,& fata,paufa di Longa petfetta,derea, Ma nota,che nel menfurale Can to niuna paufa rierouafi,che piu di ere {patii contenga:veto e,che pet vno, duoi,ouero tre {patil fipuo tadupplicare + dalche alcuni dotti dicono, che rato coneingit paufare in quatto gradu, nifi voluntarie : & quia,nulla paufa poteft augmensari, vel diminui,&c, i la Semibreue paufa, chee tuclla che dalla linea & megpio fpatio deparvie : Ce quefta due Minimnein fecontiene:naa quado fata ma; prolatione,conterra il filentio di tre jor Minimesbenche iano foliti i Mufici alla figura Minima, fignargifvna pau fa,che ¢,vna afcédenee ope pee io {patio,& l'adimandano,fofpiro, Sono ancho foliei effi Mufici,alla figura Semiminima,fignare la paufa, che evnafe vitgola per meggio fpatio:ma e nella fommita obliqua : & e time mpeo fofpiro:onde parm, che eftendendociin piu paros fecerca tale rebbe piu prefto fuperfiuo che neceflario:periiche,at tendédo alla breuita,alcune cofe al buon giudicio delli ftudiof iciaremos ma haftaci,delle fopradette cofe daruene il fotronotato Exempio. bees SagEE ae per Pers *fetta, ‘fetta, po. Della imperfettione delle Note, Cap. 10, 1 J Aimuperfettione e vna certa ansmotione della terza parte del valore del Li Nota:conciofia che volendo imperficere effa Nota,bifogna leuargti Ja terza parte del proprio fuo effential vigore, che altro non faria, che fare d'una a vna insperferta Nota.Onde e manifefto,alcuna Nota non puoterfi imperficere,{e in effa il valore di tre alere Note non contiene:e per che nelli perferei gradi fempre ritrouafil ternario numero,pero feguita,che in quelli tali cada fa it fettione. Ma e da notare, che clafcuna imperfete tione ¢ caufata,oueto fi fa,o per Nota,o pet paufa,cuero per colore, Regola genetale della imperfettione, Oafapere principalmente,chela maggiore pet la minore Nota fi faim E perfettazilche,peréonuerto, mai accade,che vna minore per la maggio te diuenga imperfetta:onde faper douetiche ‘ogni imperfetribile magyior figura fara nella imperficiente,Olera di cio,faperete,che alauna di lore die cefiefere agente, i che altro cercacio dat non puo,che la fola imper fettione:fi come la Altre gti (ono, che patlenti,hoc ef, mperfeetis bili,fon0 adimandate:fl conte fa 5 ima, Sonogii alcune altze,che di a ti & patienti cengono il nomex vireu,refpectu diverficatis,G come e quels lache ha puotere de imperficere,fx puo ancho dluenire innperferta:fi come la Longa,la Breue,t¢ la Semibreue, Secondarlamente,ogni imperfettibile figura puo diuenire imperferta,o dinanz{,ouero di drieto, Tertio,yna No {anon puo inperficere vn'aleraa fe finnile fi come (per cagione di exem: pio) la Longa non puo dalla Longa effere fatta Imperfetra,ne ancho la Bre we dalla Bree, Quarto, puo alle volte vna Notanell’alra farfiimpexferra, oitero dalla propinqua 20 dalla remota ouero remotiore aut remotite fieaz affumnere la imperfettione dinanzi,o dapoi,pet rifpetto della propine a perfetea parte nel tutto inclufa:i come veder fi puo nel quiui leguente feguo Ox che laLonga contentanella Maffima perla Bree fi fa impere fecra uf dal ponto di diuifione non ¢ impeditaré& nel fegno del pers fetto O, laBreue & la Longanella Maflicaa coneenute per la Semubeces fi Gi imperfetta, Fannofi alle volte dalle paule inaperferttele Note,{e inanzi,o dapot fe perfette,fonoui pofte le paule diminor {pecle:benche la paufa ille fa nerefti,pero ch’ella pus folo it com’e proptio dici: paw fa che fi rittoui equiualenteallafua le. Sexto, puo impficere le maggios 1 Note il nero colore adueniente nelli perfert! loro fegnisimpetcio che lies uano la quarta parte nelle imperfette,fe’hemiola |Propottione tLaagdo,col quale ny : mnutation aoe la battura a tatto,non apporta,Occorre alle volte,che per le propinque auiene licatione,per Non incors cere nell lterae, one:pero che appr alouni doteydi ruilla flees dis re,afferte ne adferre.A quefte fegaono tre figure, cioe,la numerale impers fettionesla punctuale diuifione:& il diuifiuo ponto, fra due Semibreui fto:dla prima Sembreue alla prima Breue,Ja feconda,alla feconda compror ba il terzo della plenicudine della figura nella diuifione applicarfi, Della doppia imperfettione,cloe,totale,& partiale, Cap. at, ‘aff la totale impfettione,fenel fuo pfetto grado la Longa dalla fsa pro pinqua parte,o da altro equiualéte,fi fa fetta : ficomele minorl No te,& ale O23, &le Breui&e Semibreul fee fog Partial @ fs,quands la magglor perfetta oveto lmperferta Nota:nondimeno,quans do ch’ella contiene le parti perfette, viene ad affumere Pimperfertione,o di nanzio dapoi,perla remota Nota,o remotiore,oueto,semotiflima,percas gione della fua perfetta parte. Dalche feguita,che nel fegno del modo mis not petfetto Ox, laLonga dalla Breue,o dalla fua paula, ouer dafla equi ualente e fatta it fetta quando inimediatamente ne feguita quella:fi cos mend prefente pio chiaramente effere dechiarato, veder fi puo. ieee eeeeee 1, Dalche chiato comprenderaffl, Paffums —--—. ptaimperfettione dalle fopraderte, cioe, =e da effa Breye,o dalla fua paufa,ouer,dal+ me fe equiualenti,effere pienamente caulata, che la Breue dalla Seraibreue, ouero dalla fua paula affume|a ° Oltra dicio,veder potrafli,(parlando del cempo imperferto) ob G imperfettionerfi come il manifefto Exempio vilo dimoftras ~~ --—-f-4+.— Onde comprender fi puo, my “: che quanto di doragiona ———— = — to habbiamo, in fe conties ~ ~ neil proprio della verita, Seguita poi, che nel fegno della perferta prolatione OG la Semibreue riceua {a imperfettione dalla Minima : fi come quiui manifelto appare. aa. 1. E queto fempre rierouarete elfere veo SEX “ee fo,eccetto,quando il ponto di diuifio —_— _ ne,ouero, diperfettione s’interpone:e = Pero lefpecie delle fopradette Note fono perfette, mentre che fimile paufa, ouero Nota feguidi quelle, o chela Breue Ga auantila ligatura della Semibreuetll medefimo ancho fara,quado nel cempo perfe:to vi firitroueranno due Semibreui & paufe nella medefis malinea infieme pofte,allequali la Breue immediatamente feguiti,cffa Noo ta rlnatta perfetta :ilche ancho auetra nella maggiore prolatione, fe la See mibreue fata pofta inanzi a duoi fofpiti.E quefto non di rato oc-orre,cioes che la imperficiente figura,né fempre fi faimperfetta per la proflima mags gore precedente, ouero feguenterma alle volte effa imperfettione Pimper rettibile transferiffe allaterza, o quarta precedente, our feguente Notaz , dellaqual imperfertibile certa regola dar fi puosquantumgs alcuni, in vece def ponto di diuifione quefto dimoftrat fi sforzino.Ma noi, che fiamo di contrario patere,per chiara notitia della noftra intentione, vi adducemo a fottonotati quiui proflimi Verfi, Ex yna aut vtrag fit imperfectio parte: Si verocertam cordi eft cognofcere partem, . Incipe ab inidlo feriem numerare Norarum: Offender numerus partem ternatius illam, Dekhe ne: efeguita tienes Eanes Nota,fecondo i] Ma le: ,.compofto in tre, ‘Principalment imperfetric 4 fies Ja Semibreue nella eee Prolationesla Teague minor perez tomodoila Breue,nel perfetto temporfi come fi vede per lo Exempio, CSS ae Cantus, Profatione. leper Tempo perfetro, Exemio di ciafcuna Nota dellaime petfertione, fecondo il grado Mufie Della alteratione,ouero dupplicatione. Cap. 22, TL Atasione nel Canto figurato,tion ealero,chel valore della dupplicié ta delle Note,feconds la forma,oxcto figura : fi come (per cagione di - exempio) 1a Semibreuealterata Jaqual vale po dua Semibreni sonde quele la Nota dicefialreratrice,che in fe contiene la dupplicata forza,cloe,il valo re di duesficome taffi ancho della Longa,che pigliafi per due Longhes% la Breue,per due Breui.Mia ¢ da fapere,cheI’alteratione ¢ folamene caufata nelli perfetti gradi;dalche veder Apu puo,ch’ella eneceffaria a dover formare Ja pesfettione del modo,tenspo,& prolationesimpero che, ogni fipuo numerare pér il numero ternario, fi altera da fe medefima dinansi alla fua proflima maggiorerbenche quefto non ajt:amente fe intende,che fecondo la regola,_ Cunafeunge qualia qualitatis tis ipfa maior proxima fic ante fuam paufam:perilche fi vede Minima 8 fi puo inanai alla Ses mibreue,in Serene medefimamente la Semibres weal la Breuealterar fi pois aticho. faBeene) inanzi alla Longa:& co puo medefimamente la Longa inanzi alla Maflima, Benche tu debbi fapat che la Maffima non puo dinanzia femaggior figura hauere ; dal che auiene,chenon fi puoaleetare. Debbefi anchora confiderare, che alee cata figura mai nella precedente parte effer puo imperferta,& quefto fe ine tende, cofi inanzialla fua maggiore, quanto ancho inanzi alla fua paufas debbefi adung dite,che l'alteratione fi fanelli re Muficali gradi, cioe,nel modo,nel tempo, & nella prolatione. Occorendoui adung ritros uare due Longhe che fra due | figure flano nelmodo maggiore pane consent i come il quiui pofto Exempio chiaro vi dimoftra, _ Saperete, che,titrouandola cofi, Ja feconda Longa ne viene alrerata,hoc eft accrefciura it 735: diva’ traltra Longa fimilmente della quantis — ta iftefla Ceccettuando, fe Bis fitittouaffe if otf ponto di lif a effere fra effe aa Lons ghelaterpofto) 10 che fe ‘ponto (trowara interpofto,dinotas Seciaeon teal alteratione vertina : ficome nel quiui feguente Exempio. Que efpreflamente effo ponto ficoncerne, So &da Tunifetto indicio,cheiui, benche gli fiano le due predette Longhe fra due Mafe oes Ge come prceto habbiamo)nondimes pontual interpofitione,non ne fe altramente alteratione nella eowpe poner occorrera rittouar due i fra le due Longhe, nel modo minore perfetto (non rittouandofegli ‘Mfopradetro ponto di diuifione) diremo, che la prima Longa fi fia pe fa feconda Breue fis alterata,ouer accrefciuta d’un’altra Breue a fe fimile,& effa feconda Breue ne apporta il fignificato di due Breui:ficos meil feguente Exempio vineda chiariffima & indubirata teftimonianza, Pero che fi vede, la prima rimanere nella fua pers ‘git feetione,benche la feconda poi,per la fopraderra in a itt cerueniente alteratione riceua lo accrefcinrento del =— la predetea quantita di alte due Breui dello iftef fo vigore chee eff feconda Breue alterata, Mafe Titrouandofi medefimamente due Semibreui fra duc Breui,nel tempo pers fetto,oue non gli s*interpona il Tene a Ponto di diuifione, la prima Ses mibreue ¢ pfetta,ata la feconda diviene alterata,cioe,riceue vna dupplicata ‘ quantita : fi conse per il feguente Exempio chiaramente ‘vie dimofttato, Bhat f poe manifeftamente vedere, la prima Se« SE mibreue nella propria integrita,& caufare nella feo conda [aleératione dell’accrefcimento d’un’altra a {e fimile,per |’aflumpta libera & naturale alteratios ne, dallaquale ne ¢ la dupplicita,di manies ta, cheranto vale quanto vagliono due, Et fe nella ee gli firitrouaffono due Minime fra due Semnibreui,fenza la is fitione del diuifiuo'ponto, diremo medefimamente, che la prima |[-] Dupia, Tripla. Quadru Quincu Sextus Septus Octus Nonus pl. pla pl, pla pla pla plas E da fapere, chel detto gence eall’oppofito del primo genere di minore leguefbo kip amanda uns de quali deil’alero e deftrutto fe,di maniera che alternamente non fi petmettono durare nel proprio ele se:quetto genere, fatta la rclatione dalla viuta alli aleri iumeni,con il moltis ice gener 8 con le meedefime fpecie di numer agyiontogl propos ree da fe produce,nel modo che quiui cfc notato @vede, Pose Subdus Subtris Subqua Subgns Subles Subfes Subos Subno- Subdes pl. pla, deupla. tupla, xcupla, peupla, Qupla. oupla. cupia, Hauendo fatto mentione della antecedente prepofitione,fub,chee nel C$ to molto frequentata,parmi affegnarui vita neceflaria regola,cioe, Che cia fcuna Nota, paufayne! figurato Canto ricrouata,e moleiplicata tante volee quante chel maggior & {uperiore numero contienfi pelle part inferiorispi che diciama,che,fabdupla,s intende,il dupplicare di ciafcuna Nota,é& pau fare coft dicerrdo, fabsripla,s’ intende,tripticata,& cofi difcorrendo,. Del genere patticolare. Cap, 1k. A proportlone,fecondo il fuperparetcolare gertere, ff fa,compatando il maggiore al minor numero vna foi volta,& vn’aliquota parte di eflo minore, A:iquota e,quella che piu volte tolta,rende precife il fuo tutto,co me ¢. 3.tifpetto di.6.che togliendo due volte, 3 ,n’ haurai precife.6. Non aliquota,ouero,aliquata,che de parti aliquote fi compone ,¢ quella che pita Voltetolea,non rende il firo tutta precife,fi come. 2 .rifpetto di, 5.8 le fpee cle di quella fono infinite (pigiiando pero a numero per numero,remota la virita,3¢ commputandolo col piu vicino) fi come nel feguente Exempio- er | fal an Np 3 4 \ s 6 7 | & { 9 | 10 7 | & |» - 1 : |———-- ——-._ +. elquis Sefquie sefqure sefyuis selquis Sefquis sefqui- ~Seiqaie alvera, certia, quarta, quinta, fora, fepuora, caus, gona Oueti (a pere,chie la fopractetta proportionee soeaimente al comtras tio deila feguente,feconcoil gener. ui nmnore inequali gene | teedella medefina {pene, x ha avichora il medefmo nome, liante pee rola prepofitione sub ,con Ja precedente procreante:perilehe chiato fi die foetne,che fe vogtamo far compara fone del vicino minor numero al mag giote,remouendy fempre da qiclo’Cbieuo della Vuica,srouatal che citi 2 3 | 4 5 6 uiiras coménd fegnénte a 7 Le fe 7 Le | | 10 \ cag onetar annie sabfetge pea aan ee sublefq altera, sertia, .quartas .quinta, {exta, feptima, octaua, nom, Ddla proportione del, | genere fuperpartiente, Cap. 19 Ts proportione del fuperpartiente generee, agni volta chel maggiote contiene ine tutto il minorenumero ynafal, volta,&oltra,o-due,o tre, o quattro, ocinque, 0 fei parti, Secof fi procediendo it in infinitum, nel fopras detto numetozimpercio che fel maggiore hauera in fexutto ilminore voa folvolea,ée pitt di due patti quella adimandarafli, fuperbipartiens certias, § ‘e Mafehaueradetto numero vna volta, tre parti, fara fupertripare fens Guartas 2 7. Ecfeancho yhauera in fe vna volea,e quattto parti, fara Gs perquadripardens quintas ¢ ¥ :& ficde fingulis,fi come pienamente fi die amofira nella fabfeguente fi guia ggonactiparents apartlens fey (E> res sister Eper lor fodisfattione defli curiofi lettori, accioche di uefta fciens za piuam eat tte dire, dire,quando che dice.{ maggtor numero in fe contiene turto Ntainore, & due partisimpercio che tal proportione ¢ adimandata,fuperbipartiens ters tias,cioe,fel maggiornumero,chee il quinario,in fecontiene tutro il arinog re,ch’e il ternario,leuando effo ternario dal quinario,ne reftano duo! sl na mero ternatio,chee pofto diforto dal maggtote, ¢ detto,partiens tertiase mettendo aidungs if maggior numero relato al nninore,fara detro,fupet bf, & dapoi,partiens tertias:e cof il numero feteenasto ch’in fe contiene tuto if quaternario,jevanda il harris dal fervenario ne refta ‘tre:dalthe ¢ det to,fupertripartiés quartas, Ma pet datui maggior cognitione,& intelli za dieal fgurste del fopradetto raponarent eparfo ne A inte ‘neon gruo lo addurui il quiui proffimo fottopofto Exempio, Superbis Supertrie supquas Superquin supérfexti supfepeis Supoctaul partiens partiens apart tipartions battiés fe mipartiés partiés no fertias, quartas, ensqntas fextas. “ptimas, _o¢tauas, fas. 23" 7 zs | aye} a pest | 3s [3s mr [ong 14 1s 16 17} 18 | - : eT ; ve Sivaadung procedendo con tal ordine vfq in infinirues, Ma fel minore numero fara di fopra al maggiore colocato Gintendendo pero con la prepo fitione,fub) fara detto,fubfuperbipartiensterdas 2 euero,fabtripartiés quartas, 6 fic de fingulis:fi come il feguente Exempio chiaro dimoftra, ——. -\——* 3 + 5 | ol Fr . s ’ > | u Subfapere Subfuperi Subfupers subfupers subfuip subloples Sublapo a ul bipartiés partiens quadripar gnti parti: feniparepeipaiés ctanipartl ferelas, - quartase ‘tiés gnras. ens fextas, tiés fept. octauas, ial : Te te | "az 31 | 33° | 3s | SSS so * Cap. 28, Gni volta chel maggior es insereardicue gare joaion cefi,etfer lare genere,inquan to nvolei; abet So ee eal minors? ‘intendera,ing quanto: Soa As ee jor numero contetra il minor due volte,¢ la metra fara dopls iquialeera, ae ites fedue ere elaterza igtheriase Ta quarea fa fefquiquarta:& fic fotntinrencna per maggior i eftromtope,tbul voglaro & figura PExépio, Smaggiot ptr FE ero conterra in fe tre volte Il mninore,&e la metta di pia, tal stadimanda, conten frre vole, : conterra quattro v epiul 8 fe quattro volte, e di piu la terza patte, ¢ coff difcorrendotcome nell’ Exemapio fi vede, Triple fefquiqninta. efta proportione ¢ di contrar‘o fenfo,con 'aggiunta pero della prepoft a Prchondo labmeinpice fuper, arricolaouere fubdapleetieed tera,fi come quiut ¢ "4°: 6 {ubsripla fe(galtera,fi come quiui 3 3 & fub quadrupla fetquialtera, fi come quiui 3 = & fic de fingulis procedendo, v{que in infinitum, Della proportione del genere molriplice fuperpartiente, Cap, a1, A proportione del moltiplice fuperpartiente genete e,qualunche vols Le chel maggior numero in fe piu volee il minore contiene,pero debbes fital maniera di numero come moltiplice effere incefo : & oltra quefto,cu dei fapere,chel aredetians intender fi Puo,occorendogli duoi, ere,o quate tro,oulero Cinque parti,& vfg in infinitum:ben pero,intendendof inquan to fuper partiente, Adunque tel maggiornumero contegnera in fe il minos te due voite,& di pu,due parti di cto minore,debbefi dire,che cal propor tione fia detta,dupla fuperbipartiens tertias. Erancho,fel maggiornumes toin fecontegnera il minore due volee,& di piu, tre parti,allhora tale pros portione doueraffi ch:amare, dupla fupertripartiens quartas:& medefima mente fi puv,procedendo, inueltigare vfg in infinitum, Ma piu oltra,vi di coche fe Poccorrera chel numero nuggiore in fe conrenga tre volte il mis nore,& di pru,,due pardl,indubicaraméte quella fata proportione tripla fup bipartiens tertias:& fe etlo numero gli fi conterra quattro vole, & due pare d dipiu,douerathi dire liberamente, che cotale Proportione fiaquadrupla ipartiensternias * ,* 5 & cofi fipuo feguramenre Procedere con i U mriedefimmis otdine,facilasente fi pota ritroware ecie di pr los Wendel ene face pce Ce enendigtes EEEEEEIES Quéfta ptoportione’ é medefiasamenté oppofiea ‘alla firk proflima anteces dente,per l’affumptione della prepottions fabstlcendo. aban, fupers bipartiens tertias,fi come quia. 3, & fubdupla fuperi quartas, ff come quiti 4 & fubdupla fabquadriparties gntas,ficome quiai ,*, 3 edapo1 sce Aeberipla fupbipartiens textias,fi come quiui , *, :¢ drie to a quefta,oli fegue la fubtripta fuptripartiens quartas,ff come quiui , +, fegue poi,fubtripla fuperquadripartiens quineas,G come quiui ,*, :efe gue quefta, fubquadrupla fuperbipartiens tertias, ficome quiui , 54 2 & cofi va procedendo ininfinito. Sopra di quefto ragionamento defcriye ilfe pea Boetio aon faa Mufica,al.q,capisdicendo, Adhuc vero ordie nem {pectis,&¢ compofitas ex muleiplici & fuperparticulari,& ex multiplici & {uperpartienci propertisnes eter diligensfpeculabinus, In che modo hanno ad effere condutre fe confonanze della Mufica nelle fopradette proportion, Cap* 22, LZ proportion! in che hanno ad eflere produtte le Muficaliconfonanze, {ei,eflere ritrouamo : fi come habbiamo dall’antiquo Macrobio, a cui efprefamente il feuerin Boetio,facendorte minura diftintione,confente:afle gnandoci,tre efferne nel moltiplice genere,coe,dupla,tripla,& quadrupla. Lealtre tre poi,nel fuperparticolare genere fi ritrouano,che fono Ja fefquie aleerala fefquitertia,& la fefquiotraua : allequal: li interualli di effa Mufica fivengono acempouere precifemente:fi come afferma il cheroneo Plurar cho netia fua Mutic ul compofitione,dicendo.Q uare,dimifi's aliis,has tan tuw,¢p in Notis confiftant,ac deferibantur,& preceptis,& exemplis breuife fimis auxious enodandas. Della dupla proportione. A dupla proportione,in ciafcun genere di Note,&, paulese, quella che vienea diporre il meggio del fuo valore, ficome faria, facendo della Longa Breue,¢ delia Breve, facendola Semibreue, & della Semibreue,facens donela Minima.Onde fappia,che e dettz dupla,rifpetto alla integrita del la figura,oue.o Nota Semibreue:pilche dicefi,|3 dupla proportione effer la prima fpecie del moltiplice genere, ¢ fi fa,quado il maggior numero al male Nore ¢ relatos& maflime,quando effo maggior numero due volte in fe cone tiene il minore, ficomeil 2 al 1, &il 4 al 2, &il 6 al 3, &lo 8 al 4: ma,fecondo la Muficale dorttina, il fopradetro effetto auiene, quando due Note cont: a vna,& quattro contra due,di fpecie,& natura fimili,fi pro ferifcono.Perilche opporcunamente ci pare douctui aduertize,che quaitigs volta il circolo,& femicircolo fara c6 yna linea interfecto,G come li feguencd outer che pil fia ghunto il binarlo numero, fi come quiul O2 Cz, p ouerovn t rinolto alla finiftra com’e quefto D, quefti tali fegni enspre dinorano la du PPortione-Mae dafa pere,che ogni Nota pofta foito"l fegno del femicircols riuoleo,quella e prl ata di meggia della fua quatica. Olfra cio,haueti a fapere,che li fegni,oue conumeri della dupla proportione (fecondo le varie opinioni d’alcuni)fo 00 di folo numero binario. Ma iogti tifpondo, & dico, che la proportione aon debbe con vn folo numero dimoftrata ca con duo1,fopraponé dolunoalPaltro,ficomequui } ¢ § $: 6 concludo,che tal ordi ine f debba al utto ofleruare lafciando le Yane opinion di coloro, cheats fermano la irragioneuole potenza del folo binariozimpercio che accoftans doul al pater noftro,fon certiffimo che non poereti errare. Ma nota,che dal fa dupla proportione nafce (feconde Mactobio, oue feriuendo, de fomno Scipionis, dice, Nam duo ad vnum, dupla funesde duplo autem Diapar fou fymphoniam nafci,fec.) dalla dupla proportione adunque nefce la con fonanza detta, Diapafon. Per la cui intelligenza, & corroboratione del nov Gro ragionare,ci ¢ {tato neceflariala appoficione del prefente Exempio. fesilb ISIN al oeddlepa yal = i meggia fa fua quantita, rl a cane at | | | sonped Opn E dafapere, lettor mio ftudiofifll mo, chel Ezetnpio ti dimo- tacos orline di numer, fra Te tess fcer,qua kc fiano le Semibreui che in fe il vigore &, Giedue contra ynarcondofia che oue tali Note occofre, iui fra Pineernallo duna be Paiera glic inrerpofto il numero dimoftratiuo, quale fia quell’una che cons tale due delhietla vires occopino i tempo. pche ancho fate to métione di quattro Noteconera due Ae non ne habbiamo pofto PExens io, pero ci eparfo darne vna le la e cu n"I aconfes Pai laplendinfrattione diceedo Tele vue che firitroua Porsi fio numero foprapofto al binarlo,fi come quial 4 feintende eflerenella dupla proportione di quattro Note contra due,hoc eft,che le quattro non piu ccopano che faciano ancho Ie due:fi come apertamente ti cone ftaper i forronotato Exempio, Quattro contra dues ins Potrebbeff anchora (quando non fi curaffimo altramente della bretiita) di tmoftrarui con oftenfiui,& ragioneuoll Exempil,occorrere sitrouarfi fel No laiarne Ja induftriofa inuefti {peculatore. eee che fappiate,che quando pet Canoni firieroua la dupla proportios ne fenza li fopraderti numeri,& ancho finailmente rurte le alere proportion’ del moltiptice genere, lequale proportioni fono compofte, ouero fra le als tre parti con induftria non per altto che per cagione di breuita,accomoda tespero diremo,fi come effere feritto ritrouiamo,che Diminuitur,vel decre {cic in duplo, vel in triplo,cioe, volendo inferire,che da effi Canoni ne pro tuiene yna certa autorita al Compofitore,di maniera che fa che la Breve div tenga Semibreuers cofi difcorrendo fecondo li ordini di effi Canoni, DeCanon. Cap.23, Erche habbiamo di fopra fatto mentione di Canon,acclo che ff ftudto Ps dicio non reltine fofpefi,con oSfonderfida lor tteffi,per voler fapere che ¢ofa fi quefto Canon. Canon adung che Inaaginatlorie, te quello cavolger di cmeaeche Boll Conon et voler corspotre fra le parti,yn"alera non anche pofta paste, Ecc anchora, vnaregola, laquale, fen, ifpestoaicioo, vans a nciate lifecreti della Mufica, Onde dici Pench er sea a ria Della tripla proportione, L A tripla pportione,che (fecondo li Mufici) eda feconda fpecie del mol tiplice genere, 6 faffi,mentre chel maggior numero al minore fia relax £0,& che effo maggiore in fe contenga tre volte il minore, ne piu, ne menor exempli gratia, ficome dal 3 al 1, & dal ¢ al 2, & dal 9 al is, 0 dal 12 al 4, & fic de fingulis.Ma nora,che dalla tripla proportione na feela 12, chiamata da Mufici, Diapafon diapente, confonanza perfettaz & quelta defcriuesi in duoi modi,cice,numeris arithmeticis,& cancnicain titalatione.La pofitione delli arithmetici numeri fi haad efprimere in cotal modo -} § 4 '} perocheeffi vengono a dimoftrare tre Note,& pau fe contra vna,di vna iftella fpecie,& natura, proferirfi,cioe,tre Sem breui cd tra vna,La intitolatione adung delli Canont fi dimoftea per quelle parole, che rictouamo defcritte,oue dice. Diminuicur in triplo,fi come difopranels la proportione, Hora di quanto detto habbiamo,ne feguita lo Exempio, Della quadrupla,ouero bis duplaproportione. Cap, 25. Li quadrupla proportione,che ela terza fpecie del genere moltiplice,® fa,quando il maggior numero al minore e relato,cive,chel maggior cS tenga quatteo volte il minore,ficomee 4 a 1, dalchechiaro fi vede,che Punita ¢ quattro volte contenuta nel quaternario:lo iftefloedal 8 al 2y¢ dal tz al 3, &cofimoltiplicando. La virtu di quefta proportiqne ¢ (fecd do la Mufica) quando quattro Note,ouer paufe,di natura fimili, cioe,Semi breui,contra vna fono prolate:pero ché,per quefta pportione ciafcuna del fe quattro vienea pdere [a quarta parte del {uo effential valore, Quefta pro portione fi ritroua ancho effer duplicata con arithmetid numeri,nelfeguen temodo ¢ $ '} :&colprecetto del Canone:come ae dite.Dis roa ge tminuleur in quadruplo:peritche cl confta,la quadrupla proportioned upit cemente effere dimoftrata,iuxra le varie compoftion dé dotti Mufici, On tra di cio, voglio che fapplate, che fia proportion ladecimaquine ta,detta da Mufici, Bisdiapafon,laquale con li fopradetd fegni, over nume ri medefimamente fi dimoftra 3 fi come ci defcriue il dotto Macrobio, in quello De fomno Scipionis,ou’egli dice.Q uadruplus eft,cum de duobus unxris minor quater in maiore numeratursvt funt,quatuor ad vaum,qui numeris facit fymphoniam,quam dicunt,difdiapafon:& che cio fia veto, feguente Exempione rende indubitata teftimonianza. * Della felquialtera,ouero hemiola proportione, Cap, 26+ A fefquialcera,ouero hemiola proportione,che ela prima {pecie del ge ere faperpatticolare, fa,quando il maggior numero il minore in fe, & di piu,meggia parte contiene:pero che nel maggiore numero,che eil,3. contienf il minore,che ¢ il, .vna volta,& di piu, vna vnita,qual ¢ detta ef+ fere meggia pate del minore numero,Lo ifteffo dimoftra iVinatio umes to,chee.6.telato al quatetnario,che ¢.4.pero che efso fenario in fe vna vol ta contiene,& di piu,due vnitat& col medefimo ordine fi potrebbe infinita mente pcedere:ma baftaci,darui ad intendere,con quali modi ella fi formi. Quuefta proportione di numeri adung da molti Mufici, numerus hemios Jus,aut hemiolus,ouero fefquialtera,fiue proportionalis hemiola,vel fefqui alteta proportio,e dettasnd dimeno,tali varicta di nomi tutte ritrouamo ef fere yno iltefso foggietto:impercio che quefta ha da hemis greco, che da noi Latini ¢,femis, nterpretato,g olon,i.totum, il nome di hemiola,afsum pro. Sefquialtera,da fefqui.i.corum,& altera,quafi totius dimidium,e cofi nominata:impercio che la media parte del minor numero al maggiore ¢ co pulata:& da quefta tale proportione nafce la quinta,da Mufici, Diapente, adimandata:laqual da Macrob’o ci e data inreiligibile in quello De fomno Scipionis,quando egli dice, Hemiolus eft, cum de duobus numeris maior habercora minorem,& infuper,eius medictatem:vet funt,triaad duo:nam intribus funt duo,& media pars eorum i. vnums& ex hocnumero,qui,he miolus,dicitur,nafcieur fymphonia, qua appellatur, Diapente. Di quefta Proportione diffufamente ne ragiona l’antiquo,& diligente difcufsore det la Muticale fcienza,iI feuetin Boetio nel prohemio dell’atithmetica,dicene do, Quam Diapente,fymphoniam,vocant,hemiola medietate coniungie cut,ma meglio anchora ci chiarifse nel primo della preallegata arithmetica ~ al.24.cap:t.quando ci dice, Si ternarius binario, vel fi fenarius quaternae tio, vel nouenario comparetur,,vel omnes triplices fuperiores fi duplicibus numeris confequentibus opponantur, hemiola,id eft,{efquialtera propor+ tlo nafcetur, To ritrouo, benignifiime lertor mio, che quefta fefquialtera, ouefo hemiola proportione, in duoi modi fi haa figurare:l’uno de quali ¢y con Ii arithmetici numeri,ficomequiui } 4 *',*: Faffianchocon te Nore negre,fenza fegno alcuno di numero. Li fopradettinumeri dimos ftrano nella Mufica,tre Note, dinacura a fe fimili,nell’interuallo di due do | uerfi proferire:impercio che (come gia piu volte detto habbiamo)dafcu / na di loro fi vienea diminuire di na terza parte della fua quantita: ficos me lo teftificanoli duoi proffimi feguenti Exempii, che per inftruttione voftra quiui fono pofti. Bapattcaget' bia Agere ? ——' Deli fegni,& cOpofitioni delle Note della fefquialtera Pportione, Ca, 27, Auerdp io gia detto,-hela fefgalrera,& hemiola,fono vna iftefla cofa, He non di nome,almaco di efferto,parera ad alcuno ch’io habbia larga méte errato:conciofia che dicano, effaeffer ritrouata fenza veruna neceffita, non facendo lei ne maggiore,ne minor effetto di cio che ancho facia la fefs quialtera, Alliquati rifpodendo dico,ch’ella non fenza vrgente caufa fu da Maufici ritrouata,non oftante ch’elfa fia della ifteffa plenitudine di Note, 8 Incutro alla fefqaleera equiualente,anzi per quefta fi difcernenoalcuni pare ticolari effettitdelliquali ?uno e,ch’ella prefuppone pfettione:e chel fia ves £0,l0 dimottea il precetto dellaregcla,che dice,che in tre modi le perfette fi gure poffono riceuere la imperfettione,doe,per vireu del numero:per lane + ceffica del ponto:S per caufa del colore,ma non Pimperfetta figucasimpers cio che s’ella e da fe imperfetta,non fi puo altramente imperficere.Olera di cio,dico,ch’ella fu ritrowata,accio che le parole difpofte ne!le Compofitios nj haueflino ad alternatameate corrifpondere aloro effetti. 1o ritrouo,che in alcune Citilene la fefquialtera pportione con vnaternaria ziffra,G come quiui 3, fenz’altro fottopoftoqumero,da Cantorie dimo ftrata,prefupe nendo che effocernario facia l’efferto di ela pportione:dilche ne ftuppt ico,che fi lafcino condurre da tale cecita,che non fl auedano,ch’ella c6 duot numeri Cincotaimodo } ponendo il maggior fopra’l minore) debbe ef fere fignata: perchela proportione non e altto,che vnacetta coaptaticne,o corrifpondenza di duoi numeti,ouero termini:fi come habb‘amo dal feue tin Boetio nel, 2 dell? Arithmetica,al.40,cap.oue diffiniffe che cofa fia pros Pottione,dicendo. Proportio eft duorunrterminog ad feinuicem qu¢dama habitudo,& quafi quodammodo continentia. Peto e da fapere,chefotto ab ternario numero fi puo imaginame vn’altro, fi come titrouafi nella criplajia cotalmodo } :medefimamente prefupponer poffiamoil fote to'leernario,ficome qui 3 , pero ch’egli apporta la fubfefquitertia propor tione:il medefimo fi puo ancho fare d?alcuni alecl numeritperilche conclus do,che ambi li numeri debbono effere figuati,fi nella fefquialtera pportiov Ne,quanto in ciafcun’altra,fi come quiui } . Onde hai da fapere,che occor fendoti di comporre alcun concento fottopofto al fe; perfetto tems Po, gli porrai effo fegno interfectoze fe dapoi alquate Note,vortai formare ¥na fetquialtera,farai ch’efla cua compofitione nanzi alla detta fefquialtes ita,ffa terminata nel fenario numero di Semibreul : e medefimamente farai, occortendoti comporte forto’l fegno dell’imperfetto tempo, interfecoster minarai la compofitione nel binario numero,accio che la predetta fefquial tera fia piu. accommoda al Cantore:pero incominciarainel Principio della mifura, che € pofta nella Breue, c6 qual ¢i occorrera delli feguenti fegni:8e farai che la predetta Preue paffi per meggio di qual fia di loro, ., chenella compofitione ci occorta,per vna mifura,ouero bartus ta,8 in tal mode ritrouarai la cua Catilenacon ragion formata. Della fefquitertia,ouero epitrita proportiones Cap, 28 Fas, il congruoluoco della feconda fpecie del fuperparticolare genere, Cfefquitertia ouer,epitrita,dall’epitrito numero deta, fecondo Macro bio) di duoi numeri,cioe, quando il maggiore in fe contiene vna volta il md nore,& di piu va terza parte di efo minore,ficomeil 4 al 3, &lo 8 al 6, &il 12 al 9: Xca'eproportione e diuerfamencte nominata,conciofia cae dalli Mufici alie volte,numerus ep ‘ttitus,e nominata:alcune volte,epis trita proportione: & mole volte,numzras fefquitertius:& € ancho, fefquis tertianominata, Dicefi cpitrita,ab epi,grace,che e interpretato, fupra, & tritos.i.tertia:pero chel minoree fuperato dal maggior nimarceo una ters za parte,ouero ch’effa parte del minor numero ¢ al maggiore copulata, La fefquitertia e detta a fefqui.i.toruin,& tertia,ficome gia detto habbiamo, Manota,che da quefta ne nafce la quarta,da Mufici, Diatefferon,adimang data,fi come habbiamo da Macrobio in quello,de fomno Scipionis,oue di ce.Et eft epitritus,cum de duobus numeris,maicr haber comum mincremy Sc infup,eius terriam partem,ve funt,quatuor ad tria: namin quatuor fine tria,& tertia pars trium.i. you ; & is numerus vocatut epittitus, deg eo na(cicur fymphonia,qu¢ appellatur,Diatefseron.E anchora da fapere,che tal proportione fi figura con li arithmetic numeri, fi come quiui 2. 8! > f $+ & quelti tai numeri,fecondo il Muficale ordine,yogliono fignil 2 care,quattco Note contra tre di natura fimili, profcrisfisperoche dieffe deponela quated parte def fuo vigote. Sondut alcuni,quafi pongoria Incotale modo quefto fegno 2 nelle Cantilehe,volendo per quello dinos tare fa dupla proportion, cloe, il perferto tempo, da efsa dupla proportio ne nella bianria quantita caufaco, Della fefquioeraua proportione. | Cap. 29. La fefquiottaua pportione,quando’l magglor numero al minor e com E 8c ch’egli itmnore vna volta, & di plu,vna ottaua patte conten gasficomedal 9 al 8, da 18 a 16, da 27 2-241 che,fecondo’l Muft cale ordine,faria,proferir noue Note contra otto di natura fimili. Tal ppor done ¢ detta,fefquioreaua,a fefqui.i.corum,& ottaua.i.pars:da quefta nafce fa feconda maggiore,dimandata,tuonosbench’ella da Mufici nd molto fia efercitatazma quefto tuono non e da Mufici derro,confonanza,an=i,princls pio di mifura,& confonanza,fi come l’unita nel numerozonde effa ppottio ne nelle Cantilene con arithmetici numeri vien figurata:ficome JY 4 2 7 .Manota,ch’ellae diuerfamentente nominata,cioe,fefquiotrauafefg odauus numerus,& epocdous numerus. E detta,epocdous,ab epi,latine,fu * pra,f ocdo.i,octo,quafi nouem fupra octo:come fivede § :delche defcri ue Macrobio,in De fomno scipionis,d'cendo. Epocdous eft numerus,qui intra fe habet maiorem,& infupergeius octauam partem,vt nouem ad octo, uia in novem otto funr,& infuper,octaua pars eor.i.vaumshic numerus Sau parie,quem,tonon, Mufici vocauerune, Doueti fapere,chel tuono di fua natura non fi puo in due eguali i) diuidere, pero che col nouenario numero ¢ dimoftrato,pche mai fi potrebbeil » equalmente fegregarezon de dico,quello non douerfi in due mediali parti diuidere, fecondo | | t bio,che dice, Deinde tonus per natura fui,in dao diuidi fib! ¢qualiter n8. poterit:cum enim ex nouenario numero conftet,nouem autem nung aquas lier diuidaeur,tonus in duas diuidi medierates recufet,Ondel’Exempio. hel rete sa Del contraponto. Cap, 30% i modulatione,ouer concento,nén ¢ alero,che vn certo integrocorpo, maunito di diuerfe commode parti alla difpoficione del Cito, fale voci diftante per menfarabili interualli,da Cantori,contraponto,detto:pero che ¢ quello fi viene a confiderar lun ponto cdtra l’altro,per la pofitione dele Ervocerée ficome il ponto e principio, & minimo in quantita continua, cofi if {uono e principio nella modulatione:di maniera,che meglio, & piu cons uenienremére potrebbefi,antifono (ab anti,quod eff,contra, 8 fonus,quas - ficontra fonum)adimandare. Onde dico, altro né effer il contraponto,ché Pafcender,& defcendere di diverfe,& contrarie vocl in vn ifteffo tempo,an cho che fiano per proportionabill ineerualli diftanti. E ancho detto,contra ponto,a con,quod eft, finil,%& pungo, ga fe voccs inuicem pungune.E an cho cofi derto,fi come piacea Bacheo,quaficontrapofitis vocibus concors concentus,arte probatus.Glie benvero,ch’egli ¢ duplicato,cloe,fimplice,& colorato,o florido, aut figuraco, E,fi.nplice,detto,pche ciafcuna Nota € fim plicemente pofta,cioe,Ja Semibreue contra la semibreue,& cofi la Breue con tra la Breuesfi come fi vede nel quiui pofto Exempio. Ucolorato, ouero figurato contraponto e,quello, liquale nel Canto in pits parti effere fi ritroua (benche con le difcrete concordanze, & con le conftls tutioni di diuerfe figure:impercio che noi diciamo,in effo contraponto 7) fer confonanze,% diffonanze di diverfe {pecie & qualita iui moderaramen te pofte : conciofiache nel figurato contraponto prima && principalmente ! contticuifconfle confouanze,e dapoi fe diflonanze, pero fecondolaraglos ne del contraponto,la diffonanza debbe feguite la confonanta,che e ailtudito:perche il fuono,fecondo il philofopho,accommodando fi. allorec chio humano,partoriffe lo effctto affegnatoci da effo philofopho, quando dice, Oppofita iurta fe pofita magis slucefoupre. Delche notate ’Exempio, ip Batlus, 4 Tenor. Delle confonanze, Cap. 31. | -fiderando io di darai a cognafce il contraponto,fecondo limodet ni Mafici,dico,le fpecie di quello effere dodeci,cice, vnifono,terza,gn ta, ‘efta,ottaus,decima,duodecima,decimatertia,decimaqiinta.decimafet tins, decimanoita, & vigefigaardellequali {petie fei, perferte,& fei,impfets cefono dette: le per ferte fono,vnifono,quinta,ortaua,duo’ decima,decima gata, & decimanona:x fono dette, pfette perche hanno il petfetto rifonan teconcento:le imperfette poi fono,tertia,fexta decima,decimatertia,deciy mafertima,& vigefima:ma,fecondo Parithmetica,infinite fono te Muficali {pecie,ficome ancho il nuaerosperch’ella fi ritrouanelia 22, chee dupla fub cribus duplis:la 24, che e certia, fub tribus duplis:la 27, chee gnta, fuberibus duplis:& fic de fingulis.Gonfeffiamo digs veramente,tali fpecie effere infinite : nondimeno,fecondo il cSaune vfo, & l’opinione de dotti, quefte dodeci {pecie,che fono,cings fimplici,& fette compofite,fone baftan tia foftentarela Mufica,fecondo Vhabilita delle vocisperche in quella fono folamente cings concordanze, cice,vnii fonus tertia,quinta ,fexta,& octauaz due dellequalt fono imperfetre,cioe,tertia ,& fexta:ma dall’unifono infino all’ottaua fono fimplict:& dall’infufo,fono dette, compofite:!a ottaua hala natura dell’unifono,percite da quello ella fi componesfi come perlafeguen te figura fara dimoftrato, pero che fi vede nell’ottauo numero princ! piare la vinta,remouendogiine fette:e ancho laterza in natara Gmile alla decima, & decimalettima dallequali dettahédomedefimamente 11 fettenarionume to,tefta il temario,fi come fi dimottra nella decra figura. E ancho lafefta in natura alla decimatertia,& vigefima fimile. Le feguenti,cioe,la 10, chee * detta,terza {ubduptasia 1, dupla fubdupla:'a 17, tertiafub duabus dus plis:lz 19, quarta fub duabus duplis:la 20, fexta fub duabus duplis,tues &e fono in natura fimili alle fue cort,fpondenti. E perche ci pared” hauerea baftanza nef primo tratrato detto,& onde fono confonaze,dettes& come fo no diffinite,pero vi lafcio confiderare la feguente figura, 1 Vnifono, MDiuiate,ceqms,cvecias woe, Sette sertiedecias,¢ vigelms, Quinte ,vuodectmns cecimenons,¢ Nigctmelefie, Sefie, dectmarer cia, vigrhna,* rigchaeicumh ‘Srrs00, vnitono, dectana visthoek | expe tas, cari 2 Delle confonanze,fecondolordine;o neceftlea del oontraponto, Cap.32; Ee ma; fodisfatrione dellt curiofi,ho deliberato, piu oltra procede tecercala dechiaratione del fopra dimoftrato ordine di tall {pecie,con dire,che Punlfono dopo fe tichiede la terza:benche efio vnifono,fecondo It Mufici,non econfonaza,conciofia che confonanza fia,fa miftura del graue, & acuto fuono:& tale oaiftura nell’unifono accadere non puo,dalche fegui tarebbe dungs,ch’egli non fufle confonanza.A quefto dubbio,& argumen to dico cofi,che glie ben vero,che Punifono none confonanza in actu,ma fi ben in potentia,conciofia che egli fia Principio,te fondamento diciafcuna confonanza,Olera di cio,dico,chelaterza dopo ela quinta richiede : & la quinta fimilmente richiede la fetta Cintendendo pero,chel tenore fa perfie ftente in vn medefimo luoco,o fia in tiga,o fiain {patio) Oltra di cio,dico, che in diuerfi lbchi fi troua,che la {efta,dopo fe,ortaua tichiede,cioe,che yna parte immediate afcende nella linea fenz’alcun meggio,& pet conuers fo.)’alera parte inrmediate nel fpatio defcende.La ottaua Poi, dopo fe vuoe lela decinsa : & effla decima, la duodecima dopo fe richiede, Quefto ordi+ ne fi debbe offeruare,& maffimamente,quando che con agilita cfleiuare lo amo: perche alle volte dallunifono procedefi alla quinta ; & econuers fo:procedefi ancho dall’unifono alla ortauaze pet conuerfor& oltta quefto, procedefi ancho dall’otraua alla terza: & econtrario. Debbefi ancho nelle alere fimilmente con agilita peedete,iuzta li precetti della tegola, che dice, Chenon fempre fi debbe nel contraponto,con le pfette confonanze Peede ce,fi come dall’unifono alla gnta:dalla qata,ail’ottaua:dall’ottaua,alla duo decima,& fic de fingulis, Nora,che né pero femmpre tal crdine feruar fi deb beranzi debbefiialle volte proceder nelle confonanze impfette, accio che la compofitione piu rifonante fi renda,e maffime procedendo con diuerfi mo fi come dalla terza fefta,decima,decimaterza,& delle altre.Ma del modo di comporre le perfette con Pimperfette confonanze,piu oltra a parlare ff lafcia:pur,volédo tu peincipiar vn Canto diperfetta,o impfetta confonan zap feteamente teruainargj il fine di ciafcun concento:fi come vucle if pnns cipe deli philofophi Ariftotelesdi tali confonanze quiui n’hail"Exempio. pe a ant ae at al rz Decima. Riv Bofitione delle confonanze prohibite,&tolletatenella Muftca, Ca. $3, Econfonanze che fono d’vn nsedefima genere,ficomte fano, daol vni Lisnisdue quinte,due ottasé,due duodecime,o due decimeqainee, che. - afcendono, o egualmente in vno ifteffo moto di tentpo defcendono, non hanno luoco nelle Cantilene,conciofid che da dotti Mufici fono prohibices pero che hella Mu fica vfafi queft’ordineche dapol fa pofitione della pfets ta confonanza debbe feguire l’imperfetta,petoche tal pofitioni alternatas mente molto all’ vdito dilettano: & quefte debborto ancho all’occhio eflere diuerfamente figurate.Le predette pfetteconfonanze debbonti inten dere in diverfiluochi,ma in vna medefima linea ouer in vn medefino {pati o,co fiafcendendo come defcendendo,fenza alcuna interpofitione d’ imp exfers ta confonanza:fi come dimoftra i] fortonotato Exempio, reprcbaredaMofid. 1 Eequefte fono tolerate, rere ere Quiui fi dimoftra,qualmente vna ottaua puo [’altra feguire,mentre che p contrarli moti procedano:verbi gratiasil cenoree in G fol re ve primo ficuaco,& ilfoprano,in G fol re yt fecondo, & dapoiil tenore afcende nel foprano il falto d’una ortaua,& il foprano medefimaméte defcende nef tenore il falto d’una ottaua:quefto dico effere da Mufici tollerato, ficome ~ fela qata afcende & defcende per contrarii motti,cioe,chel tenore defcenda nel baffo per il falto d’una gnta,& it bafloafcenda nel tenor per il medefime falrordico,che ancho quefto e nella Mufica tolleratu:di che |"Exempio. 5 hese ES? * Pia confonize d'un medefimo genere difpefte in tal ordine fi pongono, La difpofftione delle fpecie,o diuerfita delli eleméti del cSeraponto,Ca.34. Cie io jl contraponto effere via cofa molto alli adolefcenroli conue niente quali cercano di faper difcernere,& efplicare li elemén,o voglia mo dire,le [pecie del contraponto,che fi fuogliono inteflere fra Punae Vale tra parte delle Cantilene.Onde,debbefi aduertire,che quando ritrouaraffi Ml tenote col foprano effer congiondi per Pinteruallo d’una terza,compurata alla diuerfita del motto, debbefi collocare oltrala detta terzale due partiin vnifono:& G puo ancho collocare fa medefima terza in quinta, dopola dis wérfita del detto motto, fel Canto fopra’! tenore fata in terza collocato, & il foprario pretéda alla voce remiffa,allhora debbe abbaffar il tenore per vna quinta,accio che fral’un & ’ale:0 vengano a petficere l’ottauaze pet contra tio, fel renore fara difpoftocol foprano in ottaua,effo tenore debbe per vna quinta falire remettendo la fola voce del foprano,accio chel tranfito dall’ot ¢aua alla terza al!’udito fi renda piu foaue. Pucfli anchora con diuerfi motti (pcede:¢ dall’orraua alla fefta,8¢ ancho alla quinta:& il medefimo far fi puo da'la terza alla fefta,& per conuerfo: periiche,fel cenore fara difpofto col fo prano in terza, eflendo dimiflo per yoa quatta, allhora ambi pei grado di yna fefta egualmente defcenderano:fi come ne: proflimo fegueute Exépio, = eee og 09-0 gage E prefopponendo che vogfi piu che in dette fpecie,cuero clementi proces dere.dei fapere.che quando, parlando della terza, fiamm> all'unifono perues nutiJifteflo della decima Al’ort ua effere diciamor& il medefimo dictamo douerfi ancho fate della decimaquinta alla duodecima,che dell ttaua alla quintaze fimilmente far fi debbe della decimarerza alla decima,che dolla fe ftaalla cerzas& ccfi delle altze,fi come nelle confonanze detto habbiamo, Del fimplice contraponto,cioe,Nota contra Nota, Cap. 35. Erche difopra detto hybbia no, il contraponto effer duplice, cioe,fims plice,& colorato,o vogliamo dire,figurato,& che,volendouine render capaci,debbefi dalli piu facili elementi d# quello incominciare,perc (enon conapparenti Exempti di nota contra Nota conftrurti, fecondo|'intentivn noftra,& ancho,come tichiederia il bifogno,m! sforzero di fopplite con fa ve;bal narratione quello che,da certo pe 0 della ftampa,mi ¢ prohibito fodisfarui) onde attendete al fenfo,che: ‘pero ne catvarete vtile frutto. Voge lendo adung renderui inftrutti del detro contraponto di Neta contra No ta,diro,che conciofia che nel Canto plano fi rirrouino molte,& varie difpo fitioni,cofi medefimamente in molti modi 1! fimplice cGeraponto fi puo d's fponere:impercio ch’cgl! principalméte ha in fe cing: gradi,che fono,1i gra do pate,grado di quatta,grado di quinta,grado d’ottaua,& grado di duo decima:benche noi nelli piu neceflarti eiemaereae ane rel pate grado, & in quello di quinta,& di ortaua. {I grado pare e,quando il contraponto & per la iltefla chiaue che e il tenore : pero incominciaremo nella pofitione di C fa vt per contraponto di pari,dicendo,chein C fa ve farpcfiamo quattro Note,cioe, vt mi fol la, che vt evaiteno, mi terzadifopra, fol gntadifopra, & la feftadifopra, Nelia pofitione di D fol re pof fiamo far tre Note,cioe, re fa la, te vnilono, fa terza difopra,& la quinta difopra, Nella pofitione di E la mi pofiams far tre lore,cioe, vt mi fol, ve terzadifotto, oi vnifono, fol cerzadi fopra. Nella fitione di F fa ve poffiamo far tre Note, c o€, re fa la, re terzadi foe to, fa vnifono,& la cerza di fopra. Neila pofitione di G fol re ve fiamo far tre Note.cioe, vt mi fol, ve quintadi foro, mi cerza di fots to, fol vaifono. Neila pofiione di A la mi re pofliamo far quattro Note,cioe, vt re fa la, ve feltadifotto, re quintadi fotto,fa cerza di fotto,8 la vnifonolequal poficioni,fe ben confiderarai,ti daranno chianf fina intelligenza delli pari principii del fimplice contraponto, Del grado di quinta, Echiarafi il grado di quinta,non effer altro,che ’interuallo dalla chia D* del tenore a quella vel contraponto per vin diapente,cucro quinta, incominciando nella pefitione di U fa vt percontraponto di quinra, di cendo,chein C fa vt fipuo fare quattro Note,coe, ve re fa la, vt quinta, te fefta, fs ortaua, & ba decima. Nella pcfitiene di D fol re o:amo fartre vote,toe, re mi fol, re quinta, mi fefta,& fol ottas ua. Nellapcfit.one di E la mi pofl_ amo fare quattro Nore, dee, ve mi fa la, ve terza,mi quia, fa fetta, & Ja ottaua. Nelia pefiione ci F fa ve polliame far tre Note,ci.e, fe fa fol, re terza, fa nere vna ottaua di foto, l’alto verra a concordare yna terza di fopra:& fel baflo verra ad occoppar yna decima di fotto al tenore,|’alco poner fidebs be via terza fopra’l detto tenore,ouero yna terza fotto a quello:fi puo ans cho aprare vna ottaua di forto, pero che verraa corrifpondere in decima: terza col foprano, & cofi fara: bucna ccmpofiticne, Quinea regola, Sel difcanto fara fopra al tenore collocato per Pinteruallo d’una ottaua, tu porcal i tuo baffo in cerza forto al cenore,X V’a.to in cerza o pur fefta di foe praa ello tenore,ouero vna qu nta di {otto perfetramente concordate quay do il baifo verra a intertenere il fopradctto modo, alto in quarta,ouero fe fta,aut cerza di forto ponere doucraih, Sel baifo verraad occupare vga ot4 taua di fotto al ceaore,doura il cont. "alto effere collocary in terza, ouero in qucoea forte a eff renore:ma fel ballo fi verta aconcordare in decima fot: egal cenore,i’alto dourail: porre wn terza,cuere felta di fopra al prederto te nore,& le me dete contonanze potions ra yioneuolinente giacerefotto al detto cenoresii come piu apertamente ’etfetto veder fi puo nella proffima feguente figura,che quiui a magy:or inftruttione ponere ho vogliuto. & Sefta regola, Ogni volta chel foprano fara in decima fopra'l tenore collocato,cu porrai il baffo in terza di fotto al tenote,e [alto ricerca vna terza,o fefta,ouer orraua fopra al detto tenore:perilche fel baffo fara Pofto in cerzafopr’al tenore,al €0 fi concordara in vna £etza, 0 quinta, ouet ottaua,(fecondo Poccorrenza) fotto al tenore:& fel baffo fara fituato in quinta fopr’al tenore, tal confonan zanon tichiede forto’l tenore,ma debbefi Poner if contr’alto in terza di foe Pra,ouer ottaua di fotto,6& cofi flaccorda:tma fel baffo farain ottaua di fore to dal tenore,locarai l’alto in quatta di fotto,o terza,ouer quinta di fopra, Settima regola. Sel foprano fara gionto col tenore pet l’interuallo d’ana duodecima, pore rai il baffo in ottaua forto’l ttnore,e alto in terza,o quinta,ouer ottaua : & fel baffo fara polto in terza fopr’al tenore,porrail’alto in qnta,o ottaua,oue 0 decima fopraa cffo tenore. Ortaua regola. Selfoprano fara fopr’al tenore to! llocato in quarta,porrai il baffo inquinta, Poles: gq Pr €Valeo in terza,ouer felta fopr'ale ‘enore & concordaraffi:& fel contratio far votrai nel'e compofitioni,cercarai di formare il baffo,& !accordarai col fo Prano.E volendo comporre piu di quattto Parti,cercarai concordaza al baf {o,0uer al;*alto,fecondo'l bifog nosferutando pero le regole date di fopra, Cadenze,o utro pofttion! da efset ofseruate nelli otto tuoni. Cap. 396 AS cio che,come alle volte accade,che pet ittiperitia s’incorre nelli teme Tarii falli delle taife compofitioni;non aduertendo nea cadenze,ne alla natura di tal compofitioni, pero fotto breuita diro,che bifogna che! compo fitore fia circonfpetto a {chiffare I’inconuenienti, da quali pPuoingSnarfi:pe co che le cadenze non fono in arbitrio del compofitore,come alcuni aredos noranzi hano certa regola, da efser in efse compofitioni necefsariamente in cafcun tuono feruata:fi come dimoftraremo, Ma prefupponédo che vogii contporre vn Cato,di qual fi fia tuono,tu del ticercate, qual fia I’autentico, & qual fiail placale:pero che li Canti,ouer tuoni di diuerfe {pecie efser o5+ polti rit rouafi (fi come nel Cato plano del noftro primo trattato vi confta) dalche varie cadenze, p termination’ gli fi couengonozpero di quefte,inco arinciando dal prim mfino all’ottauo tuono,nel prefentte cap,trartaraffi, come di cofanecefsaria, Parmi adungs conueniente cofa, che volendo pare lare di cadenze,debba principalmente diffinire,che cofa fia quella,che not chiamamo,cadenza:impero che promofso dalli molti occorréti erroti,che nelle Cantilene io ritrouo,a tal deliberatione mi hail zelo delli incauti. j,oue fo inaduercenti Compofitori fofpinto.Onde dico,che lacadenzanon cals fro,che via certa cerminatione,ouero particola della patte del Canto, fecd doil contefto dell’oratione, laquale e,media diftinéio, ouero, finalis diftin io, derta : dellequali tre diftingioni, fecondo che defctiue Donaro,efsere diciam:lequali fono da Greci,tefiscioe,diftindo fubdiftin@io,fe media diftinetio, adimandate. Dalche debbono efser caudi li Mufici compofirori nella diftributione di efse cadenze, tal chele difpongano fecondo le parti dell’oratione,ouero fecondo le terminationi del colon, qual ¢interpretato, mecbro:perche difponendofi alla compofitione d’alcun concento,fe dopa alquante Note, vorra claululare le fue pofitioni,ouero cadenze,poner femme pre doura la fercima diffonanza nanzialla fetta, & fubfeguentemente l’ots tauazfi come qui di {cto notato efler fi vede, ‘etahtghs Tenor, Baflus, Bafsus, Aa Cadenze di maggot quantita, cn) Cantus, ‘Alus, Tenor, Baffus, ‘Auendo noia trattare delli otto tuoni con le fue cadenze,ouer pofirio ni che fi hanno a comporte nelli cuoni regulariter,& non arbitrariamé .tex(perche non-credo ritrouarfi Compofitore di tale imaperitia,che non fap pia, cognofca,il detto tuono effer formato della prima fpecie del Diapére ioe, re fa, & della prima Diatefferon,cioe, re_ fol) pero dico,che chitiche Ki efercita in comporre,debbe fchiffare che in ciafcuna parte delle Cantiles nenon pongano Note eftrauagante oltra le dette fpecie,6¢ maffime ne! tes nore:ma debbono comy fecondol’ordine di dette {pecieze facendo al eramente,Ja Cantilena fara diflonante,& di niun pregio : onde dechiaramo lepofitionl delle cadenze,& maffime del tenore(pero che fei fono le occorré tinel dettotuono)cioe, C fa vt, D fol re, F fa ve, G fol te vt, A fa mi re, & D fa fol res Sil medefimo fi rieroua nelle loro ottaue: & queftefono molto grate,cloe, c fol fa vt, d la fol re, f fa ve, g fol re vt, a fa mi re, & di la fol re, Il fecondo euono e delle medefime fpecie compofto che e il primo,cice,del la prima Diapente re {a, &della prima Diatefferon re fol:nondimeno dal ptimo molto differente,per la difpofitione del Diatefleron:impercio che il primo ha la difpofitione del Diatefferon di fopra dal Diapente,e que fto Pha di fotto:perilche debbefi {chiffar di,componendo,inferire altre ipe cie dituono,che delle proprie,non volendo tu effere di tal compofitione de rifo, Le proprie cadenze del fecondo tuono fonofei,cioe, A re, C fa ves D fol re, F fa vt, G fol re vt,& A la mi re, & quefte fono molto te nelleloro ottaue,cioesc fol fa ve, d Ia fol re, f fa vt, g fol re ve, & a la mi re fecondo. Iterzo ruono e compofto della feconda fpecie del Diapente,cioe, mi mi, & della feconda Diatefseron,cioe, mi la. Le natural cadéze del detto tuo no fono propriamente fei,cice, E la mi, F fa vt, G fol re vt, A la mi re, B fa ty mi, & C fol fa ve, dequete parenoil medefimo nel+ le loro ottaue, cice, ¢ la mi, f fa vt, g fol re ve, a lami re, b fa 4 mi, & c fol fa, ma quefto pero nella foprema voce. Tl quarto tuono e competto delle medefimefpecie.cioe, mi_ mi, & la mi: facui compofirione ha fei cadenze da efser ofseruate,cice, C fa vt, D fol re, E la mi, F fa vt, G fol re yt, & Ala mi retilche fi debe ancho intendere nelle fue ottaue,cloe, ¢ fol fa vt, d ba fol re, ¢ la mi, f fa ve, & ala mi ret quefto pero s*intende nella foprema parte, Hguints tusno ¢ compelto deliaterza fpecie del Diapente ioe, fa fa, & delle terza Diatefseron,cioe, vt fa, & non @atcrefpecie: chelelui Pprie cadenze fono quattro,cice, F fa vt, G fol re ve, la mi re, & C fol fave : & quefte fi rittouano nelle lui otraue,cioe, f fa vt g fol re vt, a la mi ce, & c fol fa: inte dead ole fempre nel foprano. Hi ilfefto cuono le medefime fpecie, & fon al quinto ateribuite,cioe, fa fa, & fa ves & godefi dicing cadenze,cioe, C fa ve, D fol re, F fa vt, A fa mi re, & C fol fa vt: & fono il medefimo nelle loro ottaue,cloe, ¢ fol fa vt, dla fol re, f fa ve, ala mire, & ¢ fol fa; & debbefi intendere, nelle piu acute parti del tenore. I feetimo cuono tiene la quarta {pecie del Diapente,cioe, vt fol, & della pet ma Diatefseron,cioe; re fcl, fa cui via anrplamente vuol cing: meti dt cadé ze nel detto tuono,cice, G fol re vt, A la mire, B fa ‘4 mal, C fol fa vt, & D la fol re: equelte ancho @ faimo nelle fue ottaue,cioe, g fol te vt fecondo, a la mi re, b fa Lr i, ¢ fo! fa, & d la fol, Finalmente l’ottauo fruitse le sftefse {pecie chel fettimo,cioe, vt fol, & fob te, foggiongendcgli le fire cadéze,cice, D fel re, F fa ve, G fol re vty & C fol fa vtzetante fone nelle loro ottaue,cioe, ¢ fol fa vt, 4 la fol re, f fa ve, g fol re vt, & c fol fa, Won debbono dung ti Mufici compeSto ei preterire le fpecie deiii predetti tuoni,nel comporre lecadenze aciafcun tuono attribute.accio che,vagando,non faciano come alcuni di tal fcienza impetiti,le cui Cantilene alero reputate non fono,che inordinata materias Modo di principiar ciafcun tuono,non alibito,ma regolarmente, Ca. 40. ‘Olei Comporitori e’ser a tempi notri ritrouamo, che condetd dalle foro volonta,S non da VirGcal ragrot.e,bano nel comporre indarno, & con biafmo il tempo fpefo,aff.ricxadofi nel fonte delle confonanze, folo per appropriarfi il fopremo gradu che,nona loro,ma alli ecceLent ficduie ne:fenza acuertire,che nelle loro Cantilei.e ponto hanno con tagton difcor fa la natura delle Muticaliconfonanze:itche ¢ potisfimacaufa G’hauerli fate ci incorrere nella uregolarita de twoni : con iattura del mal {pefo tempo, e dana notabileinfamiazalliquali,zmofso da interno zelo, dico, che volendo dar principic a comporre,d: quaitigs tuono fi voglia,e bifogno chel fonda mento della Contilena habbia conuen‘enza c6 11 tuono che 1m ear ricerchit pero che cia‘cuntuono hail {9 tegolar princ;pic.ma non in ogni iuoco (fi come alcuni credeno,che fi penfano,tal principio efser arbitrateonde dis co ch’effi hannoli loro regolari principit,& fono da cflcte ofseruati,nel mo do che dicemo tie! primo noftro trattaro,ove me parlamo.Perilche adungs dico,chel primo,per efser mediate frai7un et/’altro ruone (parlando pero del teocre)¢ principale d: tutti li teonizconcicfia ch’egh: fia rettore,& mor deratore dei tutto;et ein fettelettere pefto,cive, C fa vt, D fol re, Ek tl, F fave graue, G fol re ve A la mi re, & D fa fol re scutomédl meno fpefse volee ponefiin D fol re, F fa ve, et A la mi fe, acciochel principio, i0,¢t fine fuisgenghi Pordinario del fuo Diapente, II princie io del fecondo poi,ha cing pofitioni,cioe, A re, C fa vt, D fol re, E ja ai, F fa ve geaue, et G fol ce_ve acuto. I! principio del terzo richie de quefte pofitioni,cioc, E Ja mi, F fa vt graue. G fol re vt, A la mi rc, B fa 1 il, C fol fa ve, et E la mi acuto,ll quarto principiain C fa vt, D folre,B la oni, F fa ve graue, G fol re ve, et A la mi ce acu £0.11 quinto principiain F fa ve graue, G fol re vt, A la mi re,C fol fa vt, et F fa ve acutoyll fefto principiain C fa ve, D fol re, F fa ve raue, A la mire, & C fol fa vt acuto. II fettimo hail principio in G 1 re vt, A la mi re, B fa tr mi,'C fol fa ve, D la fol re acuto,& & {ol re fopr’acuto, {I principis delf’ottauo ein C fa vt, D fol re, F fa ve / Brae, fol te ve, A la oni re, B fa Li mi, C fol fa veacuto, & G lol re ve fopr’acutto. Dando déig'tu principio ad alcuno di quefti,tu dei con ogni diligenza sforzarti di ofseruare li fopra dati precetti:impero che nonfolo debbefi hauer riguardo alla commune regola di effi tuonima ane choalli ptincipii di quelli:% in tal modo procedendo, ficuramente compos ner potrai,pur che habbi riguardo alle cerminationi, ouero fini Gintendens do pero fempre delia parte act tenore) perche non folo s’intende nelle quae to finali lettere,che fon OD fol re, E la mi, F fa vt, & G fol re vt, ma aucho in ciafcurt luoco,oue che legitimamente, fecondo le pprie fpecie del Diapée & Diatefleron tolre fono :di che,per exemplificarui,dico,chel fine | del primo,& fecondo tuono,pofson cerminare li loro fini,non foloin D fol femaanchoin G fol re ve, col aiuto del b molle pero:Perche il luoco del'detto G, el fine del fertimo,% ottauo tuono,non oftante che gli retti ole medefiine fpecie del Diapéte, re la, & il Diatefferon re folscol b molle pero:pche non e minor cofa,finireli dettituoniin C fol re vt, per b molle,chenel medefimo D fol re: conciofiache in G fol re vet rifuce oi la medefima fpecie,cioe, rt fa, per b molle,come anchoin D fol tp natura.Puo finire il terzo,et quatto cuono in E ta mi graueouer A la mi €c acuto:col b molle pero, col fopradetto modo. Il fine del gnto,& felto , tuonoein F fa vt graue,oin B fa (1 mi acuto : macol b molle, Final - mente, il feerimo,& ottauo tuono finifcono in G fol re vt, ouero in C fol fa vt: & puoi per autorica inferirgh il b molle«Queito,credo,che baftar vi pofli quanto alla fizitione de euoni : ben vi dico,che le Nore di meggio desbon efler pofte fecondo loccorrenza delle compofitioni,pur. che li tuoni,o autentici,o placali, non trapaffino i ee b,gia affignati cermini. i , {fine del Libro, + Efcufetinge dell’ Autore alli lettott, ; ‘One dubbio,fettore humaniffimo,nel noftro Volume conte Nea varie difficiliffime Se ee (come vuol il philofo pho) ogni agente Pretende certo fine:pero fi come ftancho nocchiero,?ha diflegnato di puor fine a fxoi trauagli,col ridurte al porto i] facerofao naui gio,parmi hormai tempo,di (a laude del fommo Iddio) tertninare il longo noftro ragionare,ponedo quello a correttione d’ogni {pecolatiuo,& dotto Muficosfperando che da loro (fe non fofpinti da altra caufa, che da charita tiuo zelo) fia 6 i veri occhi de fuoi faegtiari is i dill gentemente rico fo:pregandoli,che fe altri ertori ritrouera, che quelli che per diffetto, fi del puoco diligthte Intagiiatore, quanto ancho della penurla del Canto, vos glia quelli benignameéte correggere,attribuendo tal fallo alla ignoranza,&e puoca mia diligéza:perche di tal {ua correttione,oltra l’eterno obligo che gli n*hauero, fera partecipe d’ogni noftre nxrito, fatica,& ftudio, “Vale, In Vinegia pet Agoftino Bindoni, M D XLVII.

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