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Cnt - Mb ido a Celrcele a | ViOL ONCELL 0| GUL ud CUARENGHT Be ale ones DEEZ FL. eZ : La pudblicatione di un nuovo Metodo per Violoncello polrebbe, a tulla prima, parere inutile, gid essendovi per tale islrumento parecchi celebrati lavori didaltict: perd, a mostrare qual giovamento possano gli studiosi ricavare dat presente metodo, ed a stornar il sospello facile « ingenerarsi, che Vautore abbia voluto disconoscere 4 molti pregé che pur si trovano nelle riputale opere di tal natura, credesi opportuno dichiarare al leltore quali sieno stati gli inlendimenté della compilazione ¢ pubblicazione del volume che si ha Vonore a'ofrire ai cullori deli'arte musical Gia dal 1774, anno in cui vemme lla luce it metodo ai Jean Baptisle Baumgarter, cot ttolo: Instruction de Musique Théorique ot Pratique & Vusage du Violencolle. A la Haye, arrivando fino @ di nostri molli ve n’ ebbero, e, tacendo i mediocri, ricorderemo sollanto quei di Datzauer, di Duport e precipuamente it Méthode do Violoncello ot Basso d'accomps- gnoment, redigé par MM. Baitlot, Baudiot, Levasseur et Chalel, conosciuto sotto it nome di Motodo ai Parigi; ma nessuno dei cilali comprende i requisili indispensabili ad un’ opera didattica pel nostro tempo, ¢ seguatamente per la nostra nazione, ciod nessuno di essi in una progrossire, completamente svolta, adegusta alle esiganse dell'arte odierns, © coaforme allo tradisioni della soucla italians, E la ragione che le opere degli itlustri stranieri non sono adeguate ai bisogni nostri, uolsi appunto ritrovare nellessere i loro aulori straniert. Non presso tutti popoti 10 svi- lupo delle forze intelletluali & eyuutmente progressivo, ni sotlo te identiche condizioni iden ticamente si svolgono; percid soventi accade che un sistema d'insegnamento otlimo in un ‘paeso, riesca, esperito in un allro, quasi al tullo inefficace. Ed 2 rapporto a questo che i discon italiani riconosceranno il yresente metodo di gran lunga superiore a quanti vennero fin qui pubblicati. Rb persona pitt adatla del chiarissimo Prof. Quarenghé potevasi trovare per la compi= lazione d'un lavoro di tal genere. Non si intende di tessere ora Velogio delt‘egregio autore, gia adbastanza nolo per le opere sue, senza il bisogno delle parole allru, solo si fara o8- servare come estendo egli concertisla, primo violoncello al teatro alla Scala, professore di violoncello nel R. Conservatorio di Musica di Mitano ¢ compositore, abbia avuto agio di comprendere quanto si esiga per riuscire eccellenti in ciascuno ai questi rami e per quali vie, con maygior facilita, vi si possa far pervenire to studioso, Liordine det presente lavoro @ affalto nuovo, le defintzioni vi son date chiare e semplici, 1a teoria & seguita dé pari passo dalla pratica, unico mezzo per lasciare una viva émpres- sione nella mente dei giovani scolari: gli esempi son tulli nuovi fino alltultimo, come 10 vuole Vandamento affalto differente da quello degli altri metodi; lezioni motodiche con ac- compaighiimenio.di ptanoforle @ duelti progressivi per due violoncelt? son postt fn fine al volume accid Mallievo possa islruirsi ¢ tenersi in esercicio senza troppo senlire it peso dello sludio: e perchd ormai, colla eresciula diffusione delta coltura, non si fa pit lecilo all'ar tista a'ignorare tullo che sia fuori dalla cerchia delle discipline risguardanti 1’ esecuzione della musica sul suo istromento, il prof. Quarenghi ha aggiunto un interessante ed accurato cenno slorico sugli islrumenti d’arco dall’epoca pid remota fino ai nostri giorni, — un elenco dei fabbricatori di {ali éstrumenti, che si seguirono dal 1449 in avanti, —e tulle le cogni- soni necessavie darmonia, di coutrappunto ¢ dé fuga, ta qual parte del opera rivela come it ‘chiarissimo prof. Quarenghi sia esperitissimo anche én tal ramo importante delVarle, Certo it pubblico fara cortese accoglienza all’intrapresa pubblicazione destinata ad ap: porlare tanto vantaggio at giovani che vorranno dedicarsi allo studio del violoncello, ¢ a ‘mostrare una volla di pid agli stranieri che anche in Hatta v’ha chi profondamente ¢ seve ramente occupa della musica: in quanto a nok non sapremmo come meglio chiudere ac compagnaloria det metodo del chicrissimo prof. Quarenght, che vick# - do qui il giudizio su fale Lavoro emesso dalla Commissione incaricala d’esaminarlo, « “oul fu relatore Vit- tustre Alfredo Piatti, e per consiglio delta quale venne adoltato “at “R, Gonservatorio ai Musica, (Vedi Rapporto della Commissions esaminatrice ed Extratto del Processo verbate del Consiglio Accademico riportati in tesla del metodo). —eocomccse— CONDIZIONI DELL’ASSOCIAZIONE 1 formato dell’dizione sara in-4* grande, @ tutta I'opera consterA di 600 pagine cirea, di ‘stampa, che si pubblichera in dispense mensili, incomineiando dal Settembre imminente, di 40 pa- eine ognima ed al prezzo di L. 2,60. Lredizione riuscira corretta ed elegante percha eseguita sotto I'immediata {sorveglianza dello stesso autore e perch® affdata ad espertissimi artisti sia per la parte tipografica, con tipi apposita- mente fusi, che pet la parte dell'incisione musicale T cenni sugliistrumenti d'arco saranno corredati da analoghe figure, © due tavole rappresen- toranno: 1a I* una figura modello pel modo di tenere il violoncello, e Ia TL i dettagli sia della ‘mano sinistra che delle voltate d'arco. Coll ltima dispousa si spedira, oltre Ia coporta, indice generale dell opera intiera, nonché Felenco dei signori associati i quali si rivolge proghiera di annettere al proprio nome i titoli 11 modo di pagamento é in via antiipato, da farsi mediante spedizione diretta all! Eéitoria ‘Musicale, Milano, via 8. Zono N. 12, rappresentata: dal maestro Luigi Rivetta, con vaglia postale © con biglitti consorziali in lettora raccomandata, (ciod sit pronta spedizione al ricavere del re- lativo-importo). T signori associati potranno per loro comodo e risparmio di spese postal, volta Vimporto anche di pia dispense. Per Testero 'aumento di spese postali in proporzione, a carico dell'associato, Te sottoscrizioni per l'associazione si ricevono presso I Bditoria Musicale suddctta, wviare in una sol Brevi cenni sugli istrumenti d’Arco - Fabbricatori. Parte Prima. Sszioxe Priva: Il Violoncello, I'Arco, singole parti. - Modo di tenere il violoncello, - Modo di tenere I’ arco e movimenti, - Deli'intonazione con figura geometrica per lo scomparin della cord Tensione ©. propraionala grossezza delle corde, Miautino, - Postura della mano sinistra, movimenti delle dita, - Suono, Nola, Rigo, Tagli addizionali, Corde del violoncallo, Chane, ‘Tempo, Batt, Stongheun, Aepeto, Divisione paras, Segatie, - Prima posizione. ‘Mano siretta, Figura (Semibreve, Minima). - D, C. - Intensith del suono. - Accidenti = Semi lornello - Omologhi - Crome - Sciolto “ Andamento d'una nota iunga e due igura dell’arco) ~ Scala diatonica - Mano larga - Legatura - Movimento del primo dito Altco modo ¢'llargare la mano - Altre figore - Ritmo, Terzina, Quartina - Punto - Andamento @’una nota lunga, una,caria e due lungbe (figura del’arco) Sincope - Eecezione sulla inuenza dell'accidente ~ Mezza, g¥aione (mano fsa). - Rimessa d'arco - Salto delle corde - Momento @inerzia - Trasporto a mano ferma Interval, Complsso dei ilrall, Tabla, de complementi - Scala minord - Preparare l'arco, andamento d’ana nola Tanga segaita da un nu- mero dispari di corte (figura del’arco). - Metro - Movimento (relalivo alla velocita del tempo) = Arcata portata (Figura dell’arco) - Doppio punto - Sestina. Sezione Seconba: Seltislavo - Delle diferenti posizioni - Quarta posizione (wano fissa) = Passaggio dalla prima alla quarla posizione - Mano avanzata ~ Seconda posizione (mano fissa) = Passaggio dalla prima alla seconda posizione - Le antecedenti posizioni - Terz's posisione (mano fissa) = Staccato - Passaggio sino alla terza posizione - Riepilogo delle po Prima manicatura - Martellato- Quinta posis‘one (mano fissa) Passaggio delle cinque posizioni - Sesta posizione - Doppia legatura - Seitima posizione - Scala eromatica - Circolo armonico - Norma generale per la digitazione di tutte le scale a due otiave - Corde doppie. Parte Seconda, Sexioxe Pris: Esercizi prepotori - Le ventiqualtro scale'a corde doppie col contrappunto - Mano alla larghezza di due toni e mezzo - Mano aggruppata - Capotasto - Modo di adoperare la Chiave di violino - Dilferenti segnature pel Capotasto - Stadio a capo- {aslo fisso - Avalisi della scala maggiore e minore coll’applicazione del capotasto sui singoli gradi ascendenti e discendenti. - Diversi sistemi per eseguire le scalo a tre ollave - Studio pel pas- saggio di tutte le posizioni col capolasto - Quarto dito adoperato sul capotasto - Volale, Porta- mento di voce - Settime diminuite - Per Vesecuzione dei passi uniformi - Scale a terze © seste, diatoniche © semitonate - Messa di voce - Segnature per le gradazioni di colore. Snztone Seconpa: Carattere del Violoncello - Abbreviazioni per le momentanee varianti i movimenti, ccc, - Timbro - Armonici naturali, arifciali, doppii - Ottave - Decine - Abbel- limenti - Cadenza, Corona - Picchettato- Strappate - Pizzicato - Colpi d’Arco - Saltellato - Ar- cata gollata e derivate - Due legate, due geltate - Una martellata, due gettate - Rollo - Tremolo = Arpeggio - Arco balzante - Abbreviazioni per le note e pause - Dellespressione - Pastorale, ‘Parte Terza. Nozot p'Armowta: Triade - Tonalita - Tonica, Producente, Suttodo- qvinante = Diflerenti tradi - Consonanze e dissonanze - Settima di producente - Leggt degli in- terval dissonamenti - Moto - Rivolti - Modo antico e modemo d’armonizzare la scala’~ Nomne- rica - Posizione - Scala minore - Dell'addizione di terze formanti gli accordi dissonanti - Leggi delle dissonanze primarie e secondarie - Differenti maniere di praticsre le dissonanze primar. = Cadenze - Progressioni - Pedale - Del Recitativo, modo d'accompagnarlo, esempio pratico - Co- goizioni di Contrappunto, Imitazione, Canone, Fuga - Esempi pratici, Parte Quarta. Doti tmelodiche progressive con accompagnamento di Pianoforte. Parte Quinta, Cinque duetti (in tre tempi eadauno) per due violoncelli di difficolts progressiva, SEZIONE PRIMA IL VIOLONCELLO LARCO SINGOLE PARTI MANEGGIO VIOLONCELLO DI PROSPETTO. A, Riccio. B, Capotasto. 1 2 gf Biscnen. 4 del Coperchio, Liineavo che trovasi sotto il Ric~ cio sino al Capotasto si chiama Busso1 Tact delle effe. © © J, Piepi del Ponticello, che devono trovarsi in linea retts Dal B al C, Tasrina. DE F G, Coren 10. 01 tagli 6 ¢, © prestate atten Tutto il contorno del coperchio: o a ae ; zione che abbiano ad essere tie Dut, ele fa parte integrate co a eI aliati in modo da combaciare Fierro formato di quel tre fil esattamente la curva che ilcu- che perehio fa sotto di es Dai lati del Coperchio, ove forma i due seni nelle lettere Ee Conve. Sono di minugia Ch pecora. ry a) 1m. ( Z, Ponta conpiena. La terza ¢ quarta corda si chia- L, Borroxt. mano ramate, perch® investity La corda che tiene attaccata ta . " @un filo di rame inargentato, cordiera al bottone si chiama: Bragnerra. Migliore forma per fare un buon PONTICELLO. 1 mom w mento sari veechio, meno il legno do- sempre diritto, dandogli una lieve ineli~ 7 ° AB. La curva superiore, ove appogeinno le corde, deve essere pitt culminante sotto la terza corda. perch® alirimentiy essendo questa pit soltile della. quirla © sceonda,andrebbe ad affondarsi. Per Fagione bisogna gostenere Ia curva dalla parte della pr . 2042 6 Interno del coperchio. Fic. Il AB, CxTENS. , Punto per PAsiwa, che & quel pezzetto di legno cilindrieo che vedete appena sotto il piede del Ponticello dalla parte della prima corda La Catena deve essere posta in mo- do che il piede ¢ del Ponticello posi soveessa, [Anima di poco pitt d'un mezzo centimetro sotto al piede f dello stesso. 1, 2, Zocomerth N. 8, 4, 5, 6 CANTON. Bischero. Pauerra. SPINA. Violoncello di profilo. Fe. IV. B, Vows. Font pei biseheri C, Breco. € D, Asts del manivo. DE, Zocrs det manivo. I punto d guscio. FF F, Vssce, internamente sono orlate ra forti, che si chiamano Co: a duc e TRAFASCE. 2242 Interno del fondo. Il Fondo @ fatto sulla stessa forma de] Coperchio. A, CasTAya, B, Punto dell’anima. ) Biglietto che porta il nome del Yautore, la patria © Pepoca, 4 2 3 4 Manic (isle puteioraste) Angoli del Fondo. Dal Beeco tutto in giro al Riceiosino, sotto al Bussolo Vi sono due ineavi che si chiamano ScaxNeLtarere: 7 Coperchio, fasce @ fondo costituiscono la cos detta Cassa armonica. It coperchio, che si chiama an- che Tavola urmonica, & sempre d'abete. Il resto della casa 8 dacero, oppure di pioppo, nel {qual caso il manico 8 fatto generalmente della stessa qualita di legno delle fasce, che in non pochi veechi istru- menti @ di faggio. Quando il fondo & d'acero & fatto in due pezzi, ed 2 generalmente di uno solo quando @ di pioppo. — I classici fabbricatori adoperarono indifferentemente queste qualita di legno,e se oggi sida maggior pre- gio agistrumenti dacero, & pid pel vago aspetto delle vene di questo legno che per l'influenza ch’esso possa avere sulle qualita intrinsiche dell'istrumento. La vernice, che é forse il carattere primo per conoscere se Vistrumento & di buona mano, varia molto € di colore e di qualita. Le pid apprezzate sono le rosse. Anche le gialle sono buone, se hanno in sé un certo dorato che molto vaghe le rende. E per darvi una regola generale, quando la vernice (se & anche grassa) vi lascia vedere bene i meati del legno, allora & di buona qualita. Prendete pure ad occhi chiusi un istrumento che vi si presenta con buona vernice, che difficilmente andrete errati. Nonché della vernice, molto ci sarebbe a parlare sulla forma degl'istrumenti, poich’ ogni scuola ha caratteri distintivi. Amati, se non cred, stabil la forma. Stradivari "ingentih. Guarneri la rese pitt maestosa. — Ma per distinguere bene queste tre maniere, ogni descrizione riesce vana se non vi si esercita Vocchio. Ad ogni modo i buoni fabbricatori si ponno conoscere specialmente per la pianta delle effe, che de- vono essere postate in modo da trovare le sommita delle curve inferiori in retta corrispondenza colle ita delle curve che il coperchio fa nelle parti rientranti degli angoli sotto ai ci. oO Anche quando l'ege sembra fatta con una trancia, & buon indi Le misure giuste pel violoncello sono: Di quaranta centimetri dalla sommita della cassa armonica al punto ove appoggia il ponticello. Di settantaquattro a settantasei centimetri tutta la lunghezza della cassa armonica. Lrasta del manico deve avere cinque settimi della lunghezza della tavola armonica al ponticello. Se avete la fortuna di trovare un violoncello di autore classivo che sia ancora intatto, non abbiate scrupolo a farlo montare alla moderna. Fateci cambiare la catena in altra pitt robusta, che altrimenti Ia montatura odierna gravitando pitt che Vantica sul coperchio, lo farebbe abbassare da quella parte a grai scapito della voce e a detrimento delt'istrumento. La tasticra fatela fare d'ebano della lunghezza di cinquantanove centimetri circa, ed avvertite che, come il ponticello, abbia Ia stessa curva, per equilibrare il tasteggio sulle corde. La cordiera sia anch’essa d’ebano lunga circa ventidue centimetti. Il migliore legno pei biscari é il giuggiolo, ed in mancanza, il pomo o il pero selvatico, Non adope- rate Pebano, che troppo facilmente scivola. Non dimenticate, ogni qualvolta avete finito di adoperare Tistrumento, di pulirlo bene prima di ri- porlo nella sua custodia, ponendo riguardo a non raspare la vernice. 2242 ARCO e parti che lo compongono. A ihe EF 7D AB, Baccnerta; C, Borroxe; D, Tautone; E, Naserro o Pesta; fg, Crisis A i, Leoatena. TI nasetto visto di prospetto presenta la: searrera >> Il Tallone visto di prospetto presenta: 7} A, Venerra; B, Corentixa; C, Lasrnixa della fornitura, Levate il bottone e gli vedrete affrancata Ia Vite che tiene fisso il tallone alla bacchetta. Levando la veretta e la copertina al tallone, vedrete un bucolino al quale si da il nome d’Incassatura, che, come quella che si trova nel nasetto, serve a tenere fissi i crini mediante una piccola Bieta. ‘Anche Varco tenetelo ben pulito, e non dimenticate di rallentare i crini quando avete finito nare. Suonando, dategli In tensione fino a che i crini e la bacchetta saranno paralleli. La lunghezza pit. comune dell'arco @ di centimetri sessantasctte dall’A al B. Lattuale forma dell’arco la dobbiamo al celebre violinista compositore Giovanni Battista Viotti (nel 1790). Modo di tenere il Violoncello. Sceglicte una sedia la cui altezza vi arrivi all’estremita superiore dello stinco. — Sedete sul davanti della sedia. Allungate un po’ la gamba sinistra, ritirate di poco la destra ed abbiato cura che i piedi posino piatti. Tre punti vi serviranno d’appoggio per affrancare il violoncello fra le gambe. I. Lrangolo N. 3 del fondo (vedi figura V) appoggiatelo sulla coscia sinistra vicino al ginocchio. Il. Tl punto 20 dell'orlo del coperchio (vedi figura I) appoggiatelo appena sotto al polpaccio della gamba destra. III. Il punto D del fondo (vedi figura V) mettetelo aderente al polpac Stringete Vistrumento approssimando i calcagni. Avvertite che il violoncello non vi faccia pressione sul petto. Tenete il corpo ben diritto © le spalle in bilancia, della gamba sinistra. — Dell’ Arco. « Liarchet, cette baguette magique, & aide de laquelle le grand artiste nous émeut le coour et V'ima- « gination, ce talisman qui nous transporte hors du monde réel et nous fait éprouver les plus ineffables « jouissances de 'idéal ;» come esclamava Villustre maestro Fétis, & oggetto sul quale dovete particolarmente fermare la vostra attenzione; poich’ con questa bacchetta magica, con questo talismano invano tentere- ste di far provare le pid ineffabili gioie dellideale, se non ne conoscete perfettamente il maneggio. » 42 Maniera di tenere l'Arco“). Collestremita delanulare della destra mano andate a toccare la veretta del tallone. Appoggiate la seconda falange dell’ indice sulla bacchetta vicino all’estremita (#) della legatura, Col polpastrello dellul- tima falange del medio, lambite i crini, ¢ incontro alla seconda falange dello stesso dito serrate, coll’estre- mita del pollice (che terrete ben diritto), la bacchetta del'arco. Tl mignolo Jasciatelo cadere naturalmente verso il bottone. Tenete le dita alquanto approssimate, ¢ date a tutta la mano una certa rotondita da sembrare ch’essa riposi sull’arco piuttosto che sostenerlo (2). Positura dell’Arco. Affrancato Varco come dissi_ sopra, appoggiate la punta sulla [seconda corda, alla distanza di sette centimetri circa dal ponticello, di maniera che la corda e Varco formino un angolo retto. Fate prospettare il dorso della mano come quello dell'avambraccio; e la mano e tutto il braccio siano in linea retta sino alla punta della spalla. Movimenti d’Arco. I principali movimenti darco sono tre: Su, Git, Voltare. ‘Su, quando si spinge Varco dalla punta al tallone. Git, quanda si tira Parco dal tallone alla punta. Voltare, quando si fa passare arco da una ad altra corda. Si spinge Varco piegando il braccio. Si tira Parco stendendo il braccio. Si volta Varco alzando od abbassando la mano. Quando piegate, o stendete il braccio, primo ec principale motore sia 'avambraccio, facendo centro di movimento il gomito. — Il braccio, dal gomito alla spalla, movetelo il meno possibile; tenetelo come corpo di riverso che ajuti Yavambraccio a far arrivare Varco sia al tallone, sia alla punta, — La mano deve figurare appesa al. braccio per.mezzo. d’una cerniera (che @ il polso),.il di cui naturale peso obliga a stare sempre perpendicolare, qualunque sia 1a movenza del braccio. La voltata dell’arco praticatela cos): Appoggiate la punta dell'arco sulla seconda corda. — Alzando la mano, dalla seconda psssate sulla prima corda. Fate attenzione che la bacchetta dell'arco non tocchi la corda. — Tornate sulla seconda corda, pasate sulla terza abbassando la mano. — Dalla terza passate sulla quarta abbassando ancora pit la mano. Siccome poi la mano nel voltare Varco descaive una curva pitt o meno ampia, secondo la lunghezza del raggio, che si misura dal punto d’appoggio dell’arco sulla corda al talléne; cos) quando vi troverete’col- Varco in punta, non bastando ill solo movimento della mano per passare specialmente dalla terza alla quarta corda, sarete ‘obbligati a sussidiare 1a voltata abbassando Vavambraccio: Fatelo, ma abbiate cura di tenere ben fermo il gomito: Al polso, a cui 2 dato la speciale incombenza di voltare Varco, date la maggiore agilitd possibile’ se volete che la mano sia sempre perpendicolare; unico mezzo per conéervare all’arco, in qualunque punto Jo adoperiate, 1a posizione orizzontale colla corda; condizione indispensabilissima per potere cavare dal- Vistrumento suoni simpatici © di tutte le gradazioni. (1) Listeuttoro prosenti I'areo al suo alunno, gli Vabbandonera quando vedra che tulla la mano eer @) Applieando ta poco ai erini dell'erco, comine! rere Tareo con leggorozza, mandatelo al per ripelere Yoperazione sino a tanto cl faccia applicare le posto voluto. dalla parto del tellone dandoci molta confricazione, poscia, lasciando scor- punta, ove pure darete molta confricazione, indi leggermente rimendate l'ereo al tallone uuna ragionevole quantita di poce sia slate applicata. ita uno per uno col proce:80 qui indicato, ed a lui solo 2242 10 Dell’ Intonazione. Alla mano sinistra 8 data 'incombenza del'intonazione. — Gran maestro di questa mano @ lorecchio, ¢ se Ia natura non ve n’ha regalato uno buono, é un affare ben serio riescire ad intonare perfettamente, in ispecie sul violonecllo, che fra gl'istramenti:d'arco 2 il pid sensibile alla stonazione, in causa dell’affinita della sua voce con quella umana. Ad ogni modo Tarte pud venire in soccorso dei deboli, ¢ quando possiate rendere Yocehio abituato a misurare esattamente sulla corda Ia distanza che corre fra un suono e Vaitro, anche Yorecchio a poco a poco si pud perfezionare. E cid dico per esperienza. A tale scopo vi presento qui una figura geometrica che, ridotta alla proporzione della Junghezza della corda del vostro istrumento ed applicatn alla tastiera, vi presenterd lo scomparto esatto dei punti ove dovete comprimere a corda per ottenere In perfetta cor rispondenza dei suoni. Suppongo A B la corda (a, dal capotasto al ponticello. Notate che accorciando la corda d'un diciottesimo, essa rende il suono di mezza voce pitt acuto. Percid i dodici scomparti sino al punto C vi danno i dodici semitoni della scala cromatica. ‘A questo punto C vi troverete alla meta della corda. Siccome poi dividendo una corda in due parti eguali, si ha Vottavo suono della seala diatonica, ¢ cid in causa che una meta d'una corda di doppio numero di vibrazioni del- Yintera, cost al punto C avrete Vottava del la A B. Continuate Poperazione, ed avrete la seconda ottava al D, Ia terza all’E, ecc. Se avete qualche cognizione ai geometria (che per chi si dodica allo studio d'un istramento darco sarebbe cosa utile), trovercte facilissimo ridurre ed applicare lo scom- parto della corda, come v'indica questa figuras alle proporzioni di quella del vostro istrumento. Tensione e proporzionata grossezza delle corde. La forza di tensione delle quattro corde del violoncello 8 ai 52 chilogrammi compar- titi 43 per corda, e bisogna aver cura che lo scomparto sia esatto, risultando da cid Ia perfetta sonorita su tutta lestensione dellistrumento. — . Lrequilibrio di tensione delle corde dipende dalla proporzionata grossezza di esse, 1a quale deve essere tanto maggiore quanto pitt & grave il suono che devono rendere. Se la terza e quarta corda le vedete in proporzioni piit sottili di quello che dovreb- ero essere, egli & perch il peso del flo di cui sono ramate rallenta le vibrazioni della corda, Il filo migliore per ramare le corde @ il rame inargentato. Fissata la grossezza delle corde, provvedetevi d'un misurino; ad esso attenetevi sempre, ed il vostro istrumento rispondera sempre bene. Quando studiate, sopportate, se volete, quelle corde che danno un suono gramo; ma non soffrite quelle che sotto la pressione del dito non si trovano in esatta corrispondenza i quinta naturale. Vi guastereste la mano ed anche Vorecchio, se natura non ve nha dato uno finissimo. u Riguardo all'altezza delle corde regolatela in modo che 1a prima corda disti dalla tastiera, al punto ———— ais mi MISURINO PER LE CORDE, = Positura della mano sinistra “. Ponete Vestremita dellindice della sinistra mano sulla prima corda, alla distanza precisa d'un tono dal capotasto. Suecessivamente abbassate il medio, Pannulare ed il mignolo alla distanza di mezzo tono Yuno dalfaltro. — Tenete colle quattro dita compressa In corda. Lestremita del police (dito che terrete alquanto teso) appoggiatelo contro il culmine del dorso dell’asta, poco sotto al livello delPindice. Sporgete alquanto il dorso della mano di modo che fra il palmo e asta ci sia un yuoto, ¢ date a tutto il braccio tuna rotondita naturale Movimento delle dita. Le dita si innalzano e si abbassano. Innalzando il dito, abbiate speciale cura di non divergerlo dal suo punto fisso. Abbassando il dito fate che piombi sulla corda come colpo di martello. A tale effetto tenete immobili In seconda e terza falange delle dita, € solo motore sia Ia prima falange. (1) Teriete te ugne corte onde possiate col solo polpastrelio comprimere Ie corde, 224a THORIA E PRATICA MASSIME Per correggere un difetto bisogna ricordarsi d'acerio. Lalimento delWistrusione deve essere elavorato nella mente delWapprendista, come it cibo nello stomaco del ru- minante. b Suono. Il suono si cava dal Violoncello facendo vibrare le corde; ¢ Ia velocita della vibrazione determina il suono che 0: GRAVE, quando la velocita & minore. ACUTO, quando Ia velocita & maggiore. La nota pit grave del violoncello da 130 4/2 vibrazioni semplici per ogni minuto secondo, e la pit ‘acuta, comunemente usata dai concertisti, dd 3480 vibrazioni per ogni minuto secondo (1). In complesso sono 58 suoni, de’ quali sette soli sono i principali, e che pereid si cl I SETTE SUONI PRINCIPALI DELLA MUSICA denominati : DO, RE, M1, FA, SOL, LA, SI ®- Tutti gli altri suoni derivano da ripetizioni, alterazioni o diminuzioni di questi sette principali, come vedrete in seguito. Nota. I suoni vengono rappresentati da un piccolo circolo ellittico, che si chiama: NOTA @ @) Rigo. La nota, perché abbia ad individuare il suono, In si colloca ora sopra, ora frammezzo a cinque linee parallele, il cui complesso si chiama: RIGO a = seenndo il corista normale ai Pai uoni cavandolo dai capoversi dell'inno a S, Giovanni: = @) Guido D'Arezzo, monaco henedeltino (secolo XI), diedo it nome Ue queant lexis, Resonore Aris Mira gestorum, Famuli tuorum ‘Solve polluti Zabii reotum ‘Sauelo Johannes, ‘Tre socoli dopo Wander-Putten dd il nome di St al settimo dei principali suoni. Dbni (1640) eambia il nome Ut in Do. Si é pure costumato d'indicare i selte suoni prineipali colle prime sette lettore deli'elfabeto, e precisamente coe A BC DE F G Ia Si Do Re Mi Fa Sot (@) Per non ingombrare Ia mente dello scolaro con tanta teoria, che alloccorrenza gli pud essere sfuggite, trove pid logico somministrargli soltanto quella che gi abbisogna, lezione per lezione. 2242 16 Gli interstizii fra una linea e Valtra si chiamano SPAZII. Tanto,le linee quanto gli spazii si numerano da sotto in su, onde si dice prima tinea Vinferiore, seconda linea quella che le sta immediatamente sopra, ecc. Primo spazio quello che sta fra la prima ¢ seconda linea, ¢ via discorrendo. Tagli addizionali. Siccome il complesso dei suoni, come potete facilmente immaginare, non pud contenersi nello stretto limite del rigo, cost quando occorre eceedere, sia verso Facuto, sia verso il grave, si adoperano delle linectte Addizionali, ¢ tante quante occorrono a significare analogamente i suoni che si vogliono rappresentare. Queste lineette si chiamano: TAGLI ADDIZIONALI che, come vedete, tengono luogo di altre linee ¢ spazii. Corde del violoncello. Le quattro corde del violoncello rendono quattro differenti suoni: La prima corda, rende il sono LA La seconda » — » >» RE Laterza oo» > » SOL Laquarta » —» » DO Le note che rappresentano questi quattro suoni sono collocate sul rigo cost: Cone I. Ml. IV. Ora rammentate tutto quanto vi dissi parlando dell’arco, ed esercitatevi sulle quattro corde. Tl segno r indica il movimento in git, Tl sogno Lt indica il movimento in su. Adoperate sempre tutto arco ¢ ponete particolare attenzione alla qualita del suong che eavate, il quale deve essere: leggiero, limpido, uguate (1) per tutta Ia sua durata, e guardatevi bene, nello staccare il movimento d'arco, dal dargli quella momentanea ruvidezza che finisce a rendere abituale lo suonare a spintoni. Esereitatevi pitt che potete, senza mai dimenticare Ie tre qualita che deve avere un bel suono, e senza interruzione, appena finita la riga (in pratica si di anche il nome di riga al rigo) tornate da capo. Ma appena vi sentite stanchi fermatevi, e prima di ricominciare aspettate vi sia passato quell'indolimento che sempre produce un esereizio al quale non s'@ ancora abituati. (1) Pit it punto aappoggio deltarco sulla corda s‘allontana dal fallono, pit il suono 'afflevolise; coal per mintenere Fagus ‘ianza di forza al suono bisogna dare allervo tanta moggiore pressione quanto pid stendele il braccio. " Chiave. La chiave © un segno che serve a fissare il nome alle note. La nota, come avete veduto, prende sul rigo il posto analogo all’acutezza 0 gravita del suono che essa rappresenta. — Il rigo quindi pud chiamarsi il Fonometro della musica, i cui gradi sono marcati dalle linee € dagli spazii, ¢ questi gradi non potrebbero essere misurati, se non ci fosse quello che fissa il punto di partenza, sia verso Pacuto, sia verso il grave. Questo punto, o nota, viene Aissato dalla chiave. Pel violoncello si fa uso della chiave di Basso, deta anche di fe, perch? da il nome di fa a quella nota posta sulla stessa linea nella quale ha sede la chiave, che & la quarta linea. CHIAVE DI BASSO © (Manoseritto) (Stampa) I duc punti che seguono la chiave si mettono per rendere pitt decisa la sua posizione. Nell‘ordine che vi ho indicato i sette principali suoni Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, sono ascendenti. Invertite Fordine: Si, La, Sol, Fa, Mi, Re, Do, sono discendenti. Ora ponete il fa e fatelo ascendere i grado in grado, avrete: Ja sol la Fate discendere il fa ed avrete: See fa mire Continuate Poperazione sino al rammentando per quest'ultimo 'uffleio dei togli addizionali. S Tempo, Battuta, Stanghetta, Aspetto. Si da il nome di Tempo a quell'indicazione che stabllisce gli elementi di cui 2 composta la Battuta. Per stabilire questi elementi venne fissata un’unita di misura, dett TEMPO ORDINARIO i quale rappresenta il valore del circoletto ellittico. Siccome poi il tempo ordinario si divide in quattro parti ésocrone (1) dette quarti, e questi quarti si mareano (cola mano od altro) due in battere, abbassando, e due in levare, alzando, cost al complesso di queste quattro ripartizioni si da il nome di: BATTUTA. La nota quindi che ha la figura di un cireolo ellittico ha il valore, 0 durata, dei quattro quarti che costituiscono la battuta del tempo ordinario. Finita una battuta ne pud susseguire un’altra ed altre cento, per cui per ben distinguerle si mette fra esse un segno di demarcazione chiamato: STANGHETTA (1) Da ‘acerono : uguaglionza di tempo nei movimenti. No avoto un‘idea esatta nelle oscillazioni di un pendolo. Questo movi- ‘mento lo sertiamo pet naturale istinto; fate oscervaziono ai vostri passi quando comminatot 48 La battuta invece dun suono pud contenere un Aspetéo, vale a dire un silenzio della durata di quattro quarti. TI seguente segno rappresenta 1a: BATTUTA D’ASPETTO Divisione parlata. Prima d'eseguire sul violoncello i seguenti esercizii ¢ studii, leggete le note, e pronunciandone il nome tenete prolungata la voce per tutto lintero valore che esse rappresentano, mentreché colla mano marche- rete il tempo (i primi due quarti in battere ed i secondi due in levare). Esercizio che si chiama: Divisione parlata. Quando suonate non abituatevi a mareare il tempo col piede, o testa, o schiena (come in alcuni ac- cade), n2 tampoco coll'inflessione dell'areo, che sarebbe difetto peggiore, poiche se i primi vezzi si fanno vedere, ultimo si fa sentire. Ed abbiate per massima, quando cadete in errore, di correggerlo senza ma- sstarlo con superflue smorfie. Segnature. La corda vuota si segna 0 Liindice * » 1 Medio » 2 Annulare —» 3 4 nolo» Avvertenza. La velocita che darete al movimento dell'arco sia regolata in modo da i battuta, Yadeguata porzione. Movisento 18 G0, {f= re Movitesto 1x Sy £0 piegare, per ciascun quarto Listruttore dovra prima, con analoghe interrogazioni, poscia col fare eseguire, accertarsi che lo sco- laro abbia perfettamente compreso lo spirito degli Esercizii che precedono gli Studii, ¢ lasciare, per questi, a lui libera linterpretazione, Avra altrest cura di abituare Jo scolar a dare con ciascun dito la necessaria equilibrata pressione sulla corda, influendo essa sull’intonazione; non che (sino allo studio 36) abituarlo & mantenere sempre il movimento del tempo giusto. (V. Movisexto, Media comparatioa), Cid per dar luogo all'applicazione di que’ principit generali che di mano in mano andrd esponendo. 2242 19 PRIMA POSIZIONE. mano sttetta (7, Fig ¥. Tas. W.) NOTE SULLA PRIMA CORDA. * ° 4 20 & Ta a do re Esercizio. Li Srvpro. OTE SULLA SECONDA CORDA. 4 re ‘mi fa aol Esercizio. ‘22 Sropro0. NOTE SULLA TERZA CORDA. (0) sol la ai do S°Srupr0. 10) Menete ferme te its mano mano che le abbastate © quentungue Ul terse lte(pel momento) non impishi, quando abbusste quar to, futelo contempersseamente cadere sulla cords nel porto ad ease volute (©o)Lenervatione {atts pel terse dito, applcatels ol seconde. 9949 20 NOTE SULLA QUARTA CORDA. Esereizio. }: Srupio. : FIGURA. a figura rappresenta il valore della nota. St udire una cantilena!.. Oltre Vondulante passaggio dal grave all mato. vi sentite il suceedersi dei suoni or lunghi. or brevi-Sicco- me la figura rappresenta il valore della nota,come si & detto, cosi, ogal qual volta voglio vartare il valore devo variare la figura che lo rappresenta. Se quindi invece d'una nota di quattro quarti, men’ abbisognano due da due quarti, taglierd il circoletto in due parti ugusli(@p)B perch queste due note abbino a presentarsi all'occhio ben distinte,«l serivono separate: (pp) Se pol voglio adoperarne una sola di qieste note, metto al laogo di quella che voglio sopprimere il segno ‘equivalente d'aspetto. Notate che il seguo che rappresenta I'infera battuta d’aspetto é uguale a quello che ne rappres colla differenza che per sare La prima, il segno si mette sotto 1a quarta linea.e per indicare la seconda, sopra laterza. Le figure, seconda del valore che rappresentano, hanno un nome propri A quella di quattro quarti,che & lintero, si da il nome jemibreve O ‘A quella di due qu an quello di Minima che si serive anche calla, gamba in sid = me 24 AVVERTENZA. Adoperate tutto I'arco eseguendo le note da due quarti, coll'adeguata porzione. De. Abbreviazione delle parole Da Capo il cui significato & chiarissimo. Solamente che, quando non sono segui- te daltro,eseguirete ancora una volta sola, e se il compositore vuole eseguito il tratto pia volte, lo fissa col nu. mero analogo di 2.3. ecc. PRIMA E. SECONDA CORDA. 1 2 2 a o Esercizio. Srupro. 22 PRIMA, SECONDA E TERZA CORDA, ot a4 Esercizio. 6° Srupr0. che quando sbbisogns, Se giant alls sexta misura (N-B. st de pur anco questo nome slls battote) di questo exerct. 3. sulla terna corde col 2-e 4-snlla prime, avrete segue lo mln mass pesto incomincin eon wn aspeltoye che il numero delle mate che segue & dispari,sh parte coll’wreo in (01 Non tev alo, vL trovetete col (00) Quondo Ia prima battate 1 praticare nel-auecessivi frammentl. SU lo che si ee ee) 23 LE QUATTRO CORDE. 4 Esercizio. T?Srupr0. man INTENSITA DEL SUONO. ‘Liintensita det suono acquista tanto maggior forza quanto @ maggiore la pressione dell'arco sulla corda.Ma ponete riguardo.che: Per conservare 'aguaglianza allintensita dél suono bisogna impiegare la forsa di pressione in ragione inver. s0 della velocitd che date all'arco, perché In velocita supy E voi stessi avrete di due quart ¢ alla forza.Cid per legge fisica. esperimentata questa verit’ poiché, il stono ortira pi forte eseguendo note da quello che vi sortira eseguendo note da quattro quarti. Dal che w'& causa un po' 'esercizio.(Ci6. vi persuada che la forza soltiene coll'esereizio,e sola vostra eu per ora,sia quella dicavare un suono uguale e limpido,) Ma piii dell’esercizio si é,che: Avendo voi impiegato uguale forza di pressione,tanto per le semibrevi,come per le mi. nime,e nelleseeuzione di queste raddoppiata la velocita dell‘arco, cosi,ta doppia velocitd ba raddoppiata 'intensita del suono, NelI'eseguire pertanto I'Esercizio e lo Studio N28. abbiate cura di conservare alle due figure V'uguaglianza d'inten— sité,eid che otterrete alleggerendol'arco nell’eseguire le minime. Esercizio. = 142 23 ACCIDENTI. Gli accidenti sono segni che si antepongono alle note per elevarle od abbassarle dal naturale loro suono. Quest aceidenti sono: Il diesis(#) che eleva il suono di mezza voce. Tl bemolle()) che abbassa il suono di mezza voce. aggiunto il doppio diesis (*,of#) che eleva d'un tono;ed il doppio bemolle(bh)che abbassa d'un tono. ecidente non solamente esercita 1a sua influenza sulla nota alla quale viene anteposto,ma ben anco su tutte le fine dela battuta. Passat Il bequadrolt) distragge l'aceidente darante A questi altre dello stesso nome che.si trovano sino Manghetta Faccidente s battata tende levato.o) Alle due figure che conoscete, aggiungetene una terza del valore di un quarto di battata. Si chiama: ime AE Pquialente segno daspetto & Semi RITORNELLO. E un segno che ne chiama up allro.¢ s‘intende che tutte quelle battute, che poi questi due segni includono, si devono replicare. . Questo segno: a Se durante il pezzo trovate solamente il secondo sexoe'] Allora tornate da capo, poi senza interruzione,segui- tale.I ritornelli si possono“mettere anche nelle suddivisioni delle battute. vert wanco 2434 4b3 9 goo 4 bese, ESERCIZII. (@e}Osservito che col torso dito all'sncendere fate sl ehlamonos Omologhi. no due note che hanno Lo stesso suono,e che pereti 26 9° Srupio. (6) Got prim dito prendete tx qum (00) Cat quate dito prendete le seconde © prima corde. terza cords. (200) Nelle fasiont, « complmento dl bsttute, quando {1 numero del meviaentt incomincis in = 2942 ILSrupr0. 20492 28 Vottavo di battot si chiama Croma ff Si scrive. come vedete, con un ta} nella gamba: Serivendo piicro- ame di seguito,il taglio si pratica generalmente Co B a c Eseguendo le rome adoperate quella porzione 4° “ESERCIZI. Cc) -0 indicate dalle figura sopra. dal punto A al B 12°Srus {c) Quando Implegste pees porsione d'erco, restate immobile dalla spalla al gomitodeve dere il braccio.Queste movimento at chisma: Setolto. m 242 ow farete centro ai movimento per plegere e ston 15? Srup10. (0) Adoperate urco dal € sll’ A seguondo, pol munegylo dellarco, 1» messima espressa a piodi delle pagina sutecedente. m 289 30 ANDAMENTO CONTINUATO' D'UNA NOTA LUNGA E DUE CORTE. Pel seguente esercizio adoperate tutto Varco AB per la prima semiminima.Le due crome susseguenti sulla punta BC. CB. Spingete I'areo per la seconda semiminima BAe fate le ultime due crome sul tallone AD, DA Se Varco lasciasse traccia del suo movimento deseriverebbe questa figura: ESERCIZII. (0) Quante wolte volete. m 2042 . 15:Sropi0. (0) Restate in punta per tutte quuttro te crome. (o0VTutte le seguentl erome sul tallone. m 295200 oo 32 SCALA DIATONICA, La scala musicale, come qualunque altra scala, forniata di gradini.ed i gradini sono rappresentati dalle no te che si chiamano: Gradi- Scala diatonica poi vuol dire: Scala del tono.- Ed il tono porta il nome di quella nota che si prende pel primo grado della seala.Nota che percid si chiama: Tonica. naturali che diesate 0 bemollizzate. quella che serve di nor Si possono adunque fare tante seale quante sono le note, La scala di Do, per essere ella formata dalla successione dei sette suoni princi ‘ma per costituire tutte le altre. Si avverta che, giunti al settimo suono ci sentiamo trascinati ad ascendere all’ottavo, che @ la ripetizione del primo. Per questa forza che ha il settimo suono della Scala, gli si da il nome di: Sensibile. Ora prendete il Violoncello Avvertite che dalla vuota al primo dito, come dal quarto dito all immediata vuota pas. sala distanza d'un tonose che ciaseun dito si trova,l'upo dall'altro, alla distanza di mezzo tono. (Semitono) Passlamo all'analisi della seala di Do. ANALISI. SCALA DI DO. Sensbite Viton Come vedete Ia scala diatonica di Do, costitulta di cingue toni e due semitont,e questi trovansi fra il terzo & quarto, ed il settimo ed ottavo grado della scala. Formiamo ora un'altra scala, prendendo per Tonica il Sol: Se lasciassi cost questa scala non avrei fatto che ripetere la seala di Do partendo dal Sol, Per renderla dunque diatonica di Sol,devo uniformarla alla costituzione di quella di Do,ed ecco che sono necessita. toa mettere il fal Fa. Per la stessa ragione devo mettere il b al Sia quella di Fa. ———— SSS id " ae Per non acerescere il numero dei segni durante il pezzo; li accidenti portati dal tono,si mettono alla Chiave.cioé fra lachiave ed il tempo. Tono di Sot FEE] ron0 ai Fo FG] AUR. Vistratore faccin, Sore in evantl, costruire alle reclarw In scala relative ol tono deslt eserchal ¢ studil che séxnuno. m 3042 : 33 AVVERTENZA. Esegoite il seguente Esercizio e Studio N246.a mezzo Arco AB dandogli un attacco deci Ponete attenzione al suono che non diventi ruvido,e date al polso la maggior elasticité possibile tanto pid che in questo Studio, pid che negli antecedenti, si pratica molto la volt Esercizio. 16°Sropi0. m 9949 ar MANO LARGA, Si allarga la mano aliontanando Vindice alla distanza d'un tono dal medio. (4 Fig. 1. Twe-11,) oe 243 4 . : 34 4 Avete queste note: ESERCIZII. A Olire il ritornello, abbiamo anche il doppio itornelieifche chiaramente spiega il suo ufficio. Lie the # I7?Srop10. (0) De questo esercizio s tutto Il eguente Studio M248. auonste tenende sempre la muno lergy. (0) Permate Varco alls metiyed eaegnite le susseguente crome come ull'sntecedente. Studio 46? m 994 " 3b LEGATURA. Segno che si mette sopra —~ 0 sotto _ due o piii note per re che tulle quelle note che eg abbrac. ano eseguite in una'sola arcata; vale a dire, in un sol movimento d’arco sia in gid,sia in si. Questo modo d'eseguire si chiama: Legato. ESERCIZII. Cc (2) Adoperate ttto Varco « ponete cars che clascana semiminime abbia Ia aus adequats porsione, ¢ fate che In tenstl del suome non sb Dia soffrire variente tanto canglando nota, che veltando Mereo. io 3h 18° Srupi0. 37 MOVIMENTO DEL PRIMO DITO. ESERCIZII. (@) Mano stretts, (@0)Mano large. 38 19°Srupi0. {o) Motte volte it perze incominels con wns Graslone di buttute, To tal caso, contste 1 movimenti d°arco, e seguite le regole indicate ne Studi (08) Quando Is legsture sbbraceis scorcio d'une battnte col principle della susseguente, sl pratin il movimento d'arco in git. m 9242 39° ALTRO MODO D’ALLARGARE LA MANO. jando cio’ d'un tono il secondo dal primo.Per 10 si allarga anche tenendo fermo il primo dito, allont e880 va ad oceupare il posto del terzo, questo va in quello del quarto ed il quarto cade naturalmente tun semitono pid acuto del posto sin qui asegnatogli. 4 443 tidwete te ge () 3 a3 a3 4 ESERCIZII. ‘ ’ Ageiungendo aliri tagli alla Croma,si forma: on due tagli i: Sedicesime $§ — Semicroma. Aspeto: reap con tre tagli il: Trentaduesimo Pi Biscroma. Aspetto: q mento resplro. con quattro tag il: Sessantaquatiresimo ®) Semibiseroma. Aspetto: uri &ra Anche queste figure si ponno unire. ? P Eeppepey er oerenn si pud aggiungere altri tagli. (0) Fate omervasione acti Omologhi.— (6) Quundo allergte Ia mano in questo mode ponete riguerde di nen muovere il primo to nel mentre conserverete tv distnse i mezzo tone fra Hl 2258 e42 ma» 40 ESERCIZI. (ee) gl _fvale [RF scite a ae = 7 = ee = ne 20°Srup10. (00) Alls replies st rsltano tutte tate comprete nel Indicasio = 249 " A ESERCIZII. eS - Fe __t) 2LSrop10. Ss (0) Portate le dita al'ansloge posto sense muovere il police. ™ 294200 a2 Esercizio. 22°Srupi0. (0) Beeguts questo exereisto sncces mati dell'Areo. m2 43 RITHO. Il ritmo @ Velemento distributivo del tempo che regola la percussione delle note. 1 Greei lo consideravano come 1a parte eminente della musica. Esso ba tanta potenza che. anche disgiun, to dal suono agisce suglt esseri animati. Dita Al monotono tom, tom tom d'un tamburotto, vediamo 1'Ort \do € pereuotendo il suo tamburello promove Ia volutti della wmburo scordato che a lenti e misurati colpi accompagna un mesto convoglio, non vi agghiaceia le vene?t.. ‘Tali. sensazioni da che sono promosse?... Dal ritmo, Il ritmo adunque & una delle principali potenze anche nell” odierna musica ‘Una battata, una mezza, un quarto 0 mezzo quarto ecc. possono essere costituiti di tanti elementi ritmici Ml numero de° quali pnd andare all'infinito, potendosene creare tanti anti In faptasia sa immaginare. Gli clementi ritmiet sono di tre specie: Pa ispari, Misti. Gli stessi vocaboll. v'indieano come sone com_ posti. Fin qui.ci siamo esercitati in ritmi d'elementi pari,ed anche quest’ ultimo dello Studio 22° abbenché costital to di tre note per quarto ° °° & pari. essendo pari Telemento. di cul & costituito il quarto. Difatti: La Croma © @@ vale due Semicrome. Seciviamale Ecco che Velemento & pari. = Per formare I'elemento dispari bisogoa distribuire quelle tre vote in fstanti isocront equivatente a E due semicrome non formano una croma? : Beco che avendo in tal modo costilulla una successione isocrona di tre figure per quarto della dur di poco maggiore d'una Semicroma e poco minore d'una Croma ciascuna, abbiamo costituito Velemento di spari.—Questa combinazione ritmica si chiama: Terzina di crome a quale perché sbbia a presentarsi chiaramente all'occhio si costuma. almeno per le prime, metterei sopra 0 sotto un 3. Alle quattro semicrome unite, st da il nome diz Quartina di semicrome cer m Ws ESERCIZI. — —, FSF (0) Wistruttere fuceta overvare allo scolaro { due signifieati della cifra tre. Quando ciod vuol indicare terz0 dito,(3) oppure ter ina(3) come pel presente caro. = 2949 . Esencizio. ‘23°Srup10. 46 PUNTO, Il punto, posto dopo Ia nota, ne prolunga il suono per la meta del valore che essa rappresenta. Questo & un segno d'abbreviazione, poiché (reste per esempio ( si serive: AVVERTENZA, sete i Eseguendo on ritmo di una nota lungs una corta e due lunghe. —f—1)-1—t — adoperate V'areo cosi: AB per la semiminima puntata. croma, BC per CD per ta prima semiminima semplice- DA per la seconds semiminima. Figura del movimento d'arco. a, Esercizio- m= 9M 24! Srupi0. 48 Esercizio, 25° Sropio. (0) Date alla erome in git Ie poratone (20) Pate sce degasta @urco verso lx punts © leprermente © velocemente I'arce! sino alls punts esoguende Ie croms sclolta, per averle tutte dlspuntbite per le susseguent! let m 94a SINCOPE. Comprenderete facilmente cosa sia la sincope quando sappiate che i quattro fempi (ai quarti si da anche il nome di tempi) di cai si compone il tempo ordinario, due sono forti,e due deboli. I forti sono tl 42 e 32 L.deboli sono il 226 42 La sincope altro non é che una nota Ia cal prima mefd incomineia mae 64 0,Reb. Un semitono maggiore. 3! Do,Mib. Un tono ed un semitono maggiore. Minovi 6! Do, Lab. Tre toni e due semitoni maggiori. 72 Do, Sib. Quattro toni e due semitoni maggiori. Come avrete osservato in queste due ‘ultime tavole, gl'intervalli si possono wvieinare tanto innalzando il suono grave, come abbassando il suono acuto. AVVERTENZA. Si facciano fare Esereizii pratici sugli esposti intervalli prima dip seguono. INTERVALLI ECCEDENTI. TERZE E SETTIME DIMINUITE. A completare le Tabelle degl'intervalli, mvavanza solo di dirvi che: Totti glinterval nalurali si possono rendere eccedenti allontanandoli. d'un semitono minore. ‘Totti gI'iotervalli: maggiori (meno la terza e Ia settima) si possono pure rendere eccedenti allontanan. doli d'un semitono minore. Ecco come sono costituiti: 42.Do,Do}.Ua. semitono minore. 2Do,Rey.Un tono ed un semitono minore. anche tritono.) #'Do, Fay. Tre toni, (si chia “Eccedenti B!Do,Solt.Tre toni, un semiténo maggiore ed uno minore. 62Do, Lat. Quattro toni, un semitono maggiore ed uno minore. 8!Do,Dof.Cingue tovi, due semitoni maggiori ed uno minore. Le terze e le settime non si possono rendere eccedenti.bens\ diminuite avvici minore. :ndo Le minori dun semitono Sono cosi costitaite. 3!Do}, Mib. Due semitont maggiori Diminuite T:Dof, Sib. Tre toni e tre’ semitoni m= 9942 . Riepilogando glintervalli si viene » conoscere che all'infuori della 4? 1a quale non pud essere che na. turale od eccedente, tutti gli altri possono essere di fre specie. come dal segueute: COMPLESSO DEGLI INTERVALLI. jaturale wnisond, eccedente, 21 minore, maggiore, eccedente. iminnlta, minore, maggiore, 4 diminuita, naturale, eccedente. Bid inuita, naturale, eccedente. 6! minore, maggiore, eccedente. 7? diminuita, minore, maggiore. 82 diminuit , naturale, eccedente. Rivollando gli intervalli si forma il cosi detto: Goplemento allottava. Si pratica portando Ia nota grave alla sua corrispondente ottava superiore.-Perci. dato per esempio I" 2 =SB= il suo Rivolto,o Complemento, sara la sesta: —=— intervallo di tera: Onde sapere sul momento nominare gli Intervalli rivoltati, si mettono i numeri da 4. sino a 8. in or- dine roveseio gli uni sotto gli 1.2.3. 4, 5.6. 7. 8. 8.7. 6.5. 4.3. 2.4. In questi complementi, 0 lt, gl'intervalli (meno i naturali che restano sempre tali) cami denominazioni: Minori, in, Maggiori. di... Maggiori, Minori. Eccedenti, in..., Diminuiti. Eceedenti. * ana . 63 TABELLA DEI COMPLEMENTI. INTERVAL. COMPLERESTI, mama . SCALA MINORE. Quando non si fa seguire nessun addiettivo al nome del Tono si sottintende che esso & maggio. re, a differenza di quando il Tono @ minore che bisogna indicarlo. La terza nota che costituisce Ja scala del tono é quella che lo modifica, e per questo la terza no ta della scala si chiama anche Ia caratteristica del tono, pereld fl tono di: Modo maggiore, ba \a terza maggiore. quello di: Modo minore, ba la terza minore. Ciasean modo maggiore suo correlative minore il quale, siccome presenta alla chiave lo stesso numero, qualité e posizione 4’ accidenti, lo st chlama Somigliante. Si trova il Somigliante minore, discendendo d'una terza minore dalla fonica del modo maggiore. Nell’atto pratico adunque il correlative minore di Do maggiore & La minore, pereié il ton di La minore non ba accidenti alla Chiave. Passiamo a costituire 1a scala di Le minore e nello stesso modo che quella di Do vi ba servitodi norma 8 costituire tutte le alire scale maggiori, questa vi servira di norma per costituire tutte le altre seale. minori. SCALA DI LA HINORE. SS Come vedete al sesio e settimo grado della scala minore ascendente si & praticata una alterazio. Cid per questa ragione: Rammenterete che all'analisi della scala di Do maggiore vi feci osservare che la sensibile (settimo grado della scala ascendente) vi trascina all'ottavo suono che & la ripeti- tione della Tonica. = 1949 . 65 Ora che conoscete gl'intervalli, notate che il settimo grado della scala ascendente si trova alla di_ stanza di settima maggiore della tonica.Se quindi nella scala minore non si ponesse questa momen- tanea allerazione al settimo grado ascendente, esso perderebbe il carattere della seusibile, consequen- temente la forza d’ascendere. Ecco perch? alla scala di La minore ascendente si mette il diesis al Sul. Il sesto grado si altera niente altro che per togliere quella durezza che ne risulterebbe lasciandolo minore poiché formerebbe, col settimo, I'intervallo di seconda eccedente. Diseendendo colla scala minore, si levano tutte le momentanee alterazioni praticate nell’ ascendere, e solo vi si applicano queile che si trovassero alla Chiave. SCALA ASCENDENTE E DISCENDENTE DI LA MINORE. ae SS ‘Vihanno altre due maniere di costituire Ia, scala minore. Sono meno usate, ma noi dobbiamo co. noscerle, percid ve le noto qui di seguito. Ascendendo: 6% minore ¢ 7* maggiore. Discendendu: 7? minore e 6% minore. = Ascendendo: 6! minore e 7! maggiore. maggiore ¢ 6% mizore. m= Maa . 66 Esercizio. 33° Srup10. 2040 PREPARARE L’ARCO. Nell’andamento d’una nota lunga seguita da un numero dispari di corte, bisogoa preparare | co in modo d'averlo tutto disponibile per la ripetizione del ritmo. Esegaite: Per la semiminima puntata, tutto V'areo, e per le seguenti cingue crome, rubate tale quantits di arco alle pari, da trovarvi coll’sltima sul tallone. Maneggio dell’ Arco. = Per Ia semiotoima puntata dall’ A al B Per 1a prima croma dar Bat C Per la seconde croma——dall’ Cal D Per Ia terza croma___dall’ D al E Per Ia quarta croma aan Bal C Cal A Per 1a quinta crom Figura dell’ Arco m 9920 68 Esgrcizio. SA’ Srup10. m™ 9989 . 69 AVVERTENZA. Eseguite I'Esercizio e Studs 3529 mezzo arco come avete usato nello Studio 46%meno le mi 47% vella quale impiegherete tutto Marco per la minima, e per la seguente semiminima quel tanto che basta per portarvi al punto voluto.) Fate speciale osservazione all'uguaglianza dintensité del suono, che cio Ia croma non riesea pi debole delle due. susseguenti semicrome,o viceversa,e che le due semicrome sieno rese uguali tanto per Ia forza che pel valore. = Esenrcizio. 35!Srupi0. = 2942 . ry ESERCIZII. ese formone tersina ¢ quando (2) Distinguere: Quando le tre erome: wilt = ana METRO. Ui metro @ il misuratore della battuta. Quell’ufficio che esso esercita in poesia, lo esercita pure in musica. In quella, ciog, determina la qui itd delle sillabe che compongono un verso, in questa determina Ia quanlita delle figure che com. ‘pongono una battuta. Come in poesia, cosi anche in musica si pud cangiar metro, cangiamento che ci viene indicato dav. na frazione posta in Iuogo del © finora usato. jeete il tempo ordinario nelle due fra. B cosa faci comprendere la costruzione del metro. zioni apparenti: ee 4 8 Notate che il oumeratore della frazione presenta 1a quantita, ed il denominatore Ia qi gure che costituiscono a battuta, Se vedete, per mo’ d'esempio, che il tempo ® rappresentato dalla frazione 2 vuol dire che la batty. ta & costitui da tre figure delle quali ce ne vogliono quatiro a formare il tempo ordinario. Cosi pure se il tempo é rappresentato dalla frazione $ la battuta sara costituita da nove figure delle quali ce ne vogliono ofto a formare il tempo ordinario. 1 tempi sono di tre specie: Pari, Dispari, m T tempi pid usitati nella odierna © Ordinario.. Pari i F Dupla di semiminine... Dispari. jea, sono: = 9980 . 73 C'S ancora il tempo, cosi detto.A Cappella, che non @ posto in dimenticanza. E il tempo ordinario ftagliato per meti, e che percid si chiama anche: ‘Tempo tagliato & rr Come pure, non tanto di rado troviamo la: Sestupla di semiminima $ trrttr , si trova implegato non di rado un tempo In certe musiche ecclesiastiche, e talvolta anche in pari di otto semiminime, ossia quattro minime, che si indica eon un 2.04 anche un @D ASEMPIO oppure ma Breve. Vale otto quarti. Meno usato trovasi anche il tempo g ‘compo- La figure fs si ime per battuta, 2a Nel secolo XV le figure erano otto. Massina cx Otto battute di valore). Langa == Quattro bat- Minima & Mezza bata), Semiminima t sto di dodici semi tute). Breve -= Due battute). Semibreve <> Una batt lavo di baltuta). ne sedicesimo di batt Uo 0 di betaine Te MOVIMENTO. Je darata det suoni. E la durata dei Tl movimento, che % il moto impulsivo dell'esecuzione, determin ‘suoni,che & rappresentata dalle figure, & relativa al movimento il quale pud essere pli o meno lento,piu ome 0 rapido. Quindi se una Semibreve, col movimento d'un secondo minuto per quarto, dura quattro secondi, col mo- ‘vimento di mezzo sééondo per quarto,darera due secondi. Eeco che alla stessa figura posso variare la durata a seconda del grado di velociti che do al movimento. Per indicare 1a gradazione del movimento hanno adottati degli epiteti che il compositore colloca al , che sono atti a darne un'idea pressoeché e- Principio del peazo, ed oecorrendo nel corso del medesi sata, 1 pid usitat! sono i seguenti: m= 9949 . um” Laroo Guare Lanonsrro } diminuiscono in lentezza: Apscio Axpavrio ‘Truvo o1usro Media comparative det movimenti. Segna un minuto secondo per battito. Annavre Autscusrro Aurore aumentano in rapidita. Passro Pussrissimo Vi sono altresi del suggiuativi di modificazione per questi vocaboli. Tali serebbero: mosso, non troppo, moderato, molto ece. ‘Ma per quanto il compositore’ si sforzi a dare V'idea precisa del movimento da lui voluto, non a riverd mai a darla tanto esatta quanto il Metronomo,macchinetia gid troppo conosciula perché io ve ne parli. Se pol in mancanza di Metronomo vi occorresse conoscere il movimento del Tempo giusto, (al M.Mal_ zel gr. 60) potete improvvisarne uno, facendo cosi: . Prendete una cordicella lunga un metro, affiggetela ad un chiodo, applicatevi in fondo un piccolo pe- so (cirea 40. gr.) datele una spinterella, ed a guisa delle lampada di Galileo, vii marcherd il movimento isoerone d'un minuto secondo per oscillazione. m- 9949 . pi meltessero in uso quegli epiteti. indicavano il grado di movimento coi nomi di generalmente conosciuti. Come: ALLEmANDE janze dell’ Alemagna inZ oppure C. Equivale all’Allegretto. Coonante: Danza in Z. Noo troppo Allegro nette, Ha il earattere del Menuetto. Sanamanpe=Danza spagnola inf che accompagnavano colle Grovs= Danza in Due movimenti. Allegro di carattere gajo. Bounnée= Danza dell’ Alvernia ing opp: © Allegro. Gavorre= Danze intempo binario, Due movimenti moderati per battuta; ed al fra i quali merita menzione il Minuetto, voeabolo tutt'ora in uso, detto anche: spec tempi passali principio ai balli di so Menverro = Danza 3 a due riprese colla quale cieti.- Al Menuetto per maggior varieta vi fa unila una seconds melodia, che & un secondo Menuetto il quale lo chiamarono Trio perche tre soli suonatori dovevano eseguirlo. Inventore del Menuetto si vuole sia stato Lulli, e che Luigi XIV sia stato ill primo che I" abbia I movimen_ ballato nel 1660 a Versailles. Il carattere del Menuetto 8 d’uva nobilti gaja e contegnos: to quindi deve essere moderato, e se qualche volta vediamo applicato il vocabolo Minuetto a certi frammenti di pezzi classici che si devono eseguire con movimento veloce, egli & perch’ tali frammen. ti prendono posto del Minuetto. Pid propriamente questo frammento vien detto Scherzo. = 2949 . ARCATA PORTATA. un ritmo contin Per exeguire con fi to d'une nota lunga ed una corta: ed in una sola arcata, ma in modo da distruggere I'effetto della legatura, € sentire quindi la semi croma come staccate dalla croma puniata, si fa uso della cost detta Arcata portata, Si eseguisee cosiz Per la prima lunga tirate quasi tutto I'arco,e quella piccola porzione che riserbate, fatela attac- care molto alla corda nello stesso tempo che con un colpo ben risoluto I'impiegherete ad eseguire Ta nota corta.-Per Ia susseguente ripetizione del ritmo spingele I'arco vieino al tallone per te lus ga, € col piccolo avanzo eseguite la cor Maneggio dell’Arco. Per la prima lunga:__dall’ A al B Per 1a prima corta: dal" B al C Per la seconds Iunga:_dall’C al D Per la seconda corta:— dali D al A Figura dell’Arco. | = 9242 4 7 pei batte; uno in battere, uno in levare. ESERCIZII. m™ 2999 78 37: Stunt. Ses (©) Nei canginmenti di tomo durante il perso, se dui bemolli si pessa ai Biesis, 0 viceversu; prima dell’ indicustone del tono tn cui sb pares, si usw porre § equadrl al porto degli acctdenti che portava i tone che si lucia. » ama 19 NB. tempo Zsi adopera anche per movimenti lenti, nel quale caso si batte:Due in batlere,due in levare. Andante molto sostenuto ‘I 38°Srupi0.. + t Fa Se punto vale le moti del primo. Se cl Tosse un terzo punto, questo vale Iv metd del seconde, ‘endo. Si ouervi che in’ questo movimento sf battone le ‘rome. m= 20420 # 80 i Due in battere, uno in levare. Andante. —_ won 39° Srupio. eee en ar ™ ama " 84 3. Due in battere, uno in levare 8 Andantino. AO: Srupr0- — m 9042 . 82 SESTINA. La sestina & formata dalla successione di sei figure dello stesso valore, e generalmente da sei se_ SSeS —=—er- Silesariaeelteeenas{erderstl eeesishisiarettea aes eeriaerieore eS Essa viene adoperata nei tempi costituiti di elementi dispari o misti,e se qualebe volta vediamo ‘il microme: 6 sovraposio al complesso di sei note formanti parte d'un elemento pari esso non indica pid Ia sesti- jente detta, ma 'unione di due terzine. ESERCIZIN. $ ‘Tre in battere, tre in levare. eter o aaa . 83 = 9949 . 84 Andante mosso. 2 wep AL Sropro. pas Saas Ze aaamat) 210 NB. tempo viene adoperato pure per movimenti rapidi. In allora si batte: Vue in battere uno ip levare. f - = ana . 86 Allegro non_troppo. “gue 2420 co a Ne AVVERTENZA. 1 seguenti tempi 2.42, non vengono generalmente usati che in movimentl plutosto lenti. $i battono— 11 primo: Due in battere, uno in levare. Il secondo: Due in battere. due in levare, Per rendervi facile esecuzione di questi tempi, sara bene facile una mentale suddivisione di tre ero me per quarto, metro col quale vengono costituiti. aS Esercizio. = 2942 . 88 Andante. ~——>—~ AB:Sro10. Peg ()Portte Varco en tallene. ™ 499sa Fine della Parte Prima Sezione Prima. = 9942

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