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Musica Elettronica e Sound Design - volume 1 - Materiale di supporto STORIA DEI LINGUAGGI DI SINTESI La sintesi diretta del suono via elaboratore nacque agli inizi degli anni ‘60, quando cioe incominciarono a essere disponibili elaboratori sufficientemente potenti per praticarla | primi sistemi furono MAESTRO (Universita di Urbana, Ilinois, USA) e la serie dei linguag- {gi MUSIC dovuti a Max V. Mathews, e sviluppati ai Bell Laboratories: MUSIC Ii, del 1960, MUSIC IV del 1963 fino al pit: noto (e ancor ogg) in uso) MUSIC V, del 1966. Hubert Howe sviluppé a Princeton nel 1965 MUSIC4BF, scrtto in linguaggio FORTRAN, John Chowning nel 1966 sviluppd MUSTO, mentre a Barry Vercoe (Massachussets Institute of Technology, Cambridge, Massachusets) si devono MUSIC360 (1969) ei suoi discendenti MUSICT1 (1973) e Csound (1986). Altr Inguaggi per la sintesi del suono sono Cmusic (Moore e Loy, 1982), Cmix (Lansky, 1984), Music 4Ci (Gerrard, 1988), Common LISP Music (Schoettstaedt, 1991), MUSIC30 (Dashow, 1991) etc. Quasi tutti questi linguaggi avevano in comune due concetti: quello di orchestra separata dalla partitura, e quello di nota come evento minimo. Di fatto si tratta di un programma (orchestra) al quale vengono forniti dei dati (la partitura) in formato opportuno, 0, se si wwole, la partitura esprime “che cosa’ si debba fare, mentre orchestra esprime “come debba essere fatto Uno dei maggiari problemi era il fatto che ciascun linguaggio di sintesi “girava" soltanto sul tipo di elaboratore per il quale era stato pensato: MUSIC360 solo su elaboratori IBM 360 (e sui successivi IBM 370 e 83XX); MUSICTT solo su DEC POP-11, eccetera. La gran- de diffusione, velocita e standardizzazione del inguaggio di programmazione “C", con il quale @ scritto Csound, @ il motivo della grandissima diffusione di questo linguaggio, dis- ponibile praticamente su tutti | personal computer e minicomputer pitt diffusi (PC, MAC, SUN, SGI, HP) Naturalmente negli anni ‘60 non si parlava di personal computer (anzi, la maggior parte delle industrie informatiche non credevano che sarebbe mai stato possibile portare mac- chine potenti su una scrivania, a disposizione di una sola persona), e si lavorava nei centr di calcolo delle universita. Se pensiamo che la potenza di un grande elaboratore (main- frame) di quegli anni era di molto inferiore a quella di un personal computer di ogi, e che a ogni mainframe erano collegate decine di utenti contemporaneamente, si comprende come la vita del musicista non fosse delle pi facil: anche perché ciascun utente aveva una certa priorita per uso della macchina, e le priorita dei musicisti non erano, di solito, fra quelle pid elevate. Questo significava “lanciare” il programma la sera, ¢ trovare il risulta~ to al mattino, correggere gli inevitabil errorie reiterare il processo per giorni, settimane, Contemporaneamente alla sintesi diretta del suono, si costruirono diversi sistemi “ibridi”, cio’ sistemi in cui la parte di controllo era affidata a un elaboratore (di solito un mini computer), mentre la sintesi del suono vera e propria era compito di apparecchiature ana- logiche speciaizzate, per esempio sintetizzatori come il MOOG, ARP, il Buchla, lo EMS. James Gabura e Gustav Ciamaga collegarono nel 1967 un IBM 1710 ad alcuni moduli MOOG. Allo studio EMS di Londra venne progettato e costruito da Peter Zinoviev intorno, al 1969 un sistema molto sofisticato, basato su un minicomputer DEC POP-8 e su un gran- de Synthi EMS, con il quale parecchi musicisti, prevalentemente inglesi, lavorarono per diversi anni Nel 1982 poi un gruppo di industrie costruttrici di strumenti musical si accordd per stan- darcizzare il protocollo di comunicazione MIDI (Musical instruments Digital interface), che da la possibilta di far comunicare digitalmente fra loro gli strumenti musicali elettronici, e, Storia dei inguagg di sites Erato da “Il Suono Vitale” a Riccardo Bianchinie Alessandro Cioran (© 2007 ConTempoNet - Roma Musica Elettronica e Sound Design - volume 1 - Materiale di supporto soprattutto, di far controllare I'esecuzione di strumenti MIDI da personal computer. Se da un lato il protocollo MIDI, grazie anche alla disponibilité ci personal computer sempre pit potenti e dal costo sempre pitt accessible, ha messo alla portata di tutti la possibilita di fare musica con I'elaboratore, daltro lato la standarcizzazione di un protacollo nato prin- cipalmente per la musica commerciale ha limitato le possibilita compositive, per esempio inducendo spesso all utlizzo della scala cromatica temperata (@ vero che MIDI permette di utilizzare il cosiddetto pitch-bend per modificare l'intonazione, ma si tratta di procedi- menti abbastanza macchinosi). Uintroduzione del MIDI poi é coincisa con la presenza sul mercato ai sintetizzatori molto potenti (jl primo fu lo Yamaha DX-7), ma che a loro volta limitavano la liberta del musicista, rinchiudendolo nella vasta, ma non infinita, gabbia di possibilta che i progettisti di sintetizzatori ritenevano commerciabile Per questo motivo la disponibilit di elaboratori in grado di effettuare la sintesi diretta del suono in tempi accettabl (e spesso ormai in tempo reale) ha aperto una nuova era peri linguaggi ai sintesi del suono, come appunto Csound. A spese di una difficlta di uso oggettivamente maggiore, il musicsta ritrova perd quella liberta che aveva perduto rinun- ciando ai grandi sintetizzatori analogici degli anni Settanta, e in aggiunta ha a cisposizio~ ne un sistema standardizzato, potente e che gli mette a disposizione strumenti composi- tivi in grado di riprodurre, correggere, modificare una partitura a sua completa volonta Storia dei inguagg di sites Erato da “Il Suono Vitale” a Riccardo Bianchinie Alessandro Cioran (© 2007 ConTempoNet - Roma

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