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METROLOGIA
I CALIBRI
CLASSIFICAZIONE DEI CALIBRI PER TIPOLOGIA DI RILIEVI.
1. per esterni, dotato di becchi pensati per andare a battuta su due pareti poste
esternamente rispetto ad un oggetto
2. per interni, dotato di becchi o 'appendici a coltello' pensate per andare a battuta
su due pareti poste internamente rispetto ad un oggetto
3. di profondità, dotato di un'asta pensata per andare a battuta sul fondo di una
cavità, mentre una superficie di riferimento è poggiata sul bordo di quest'ultima
4. universale, dispone di una combinazione di appendici tali da poter effettuare più
tipi di misure (interni, esterni, profondità)
CALIBRI FISSI.
Per verificare che le dimensioni di un oggetto siano comprese nei limiti di tolleranza
previsti, si possono impiegare calibri fissi, detti anche calibri differenziali o calibri
passa - non passa. Sono calibri che non danno la lettura del valore della dimensione, ma
permettono di verificare se un pezzo prodotto è da accettare o da scartare. Sono calibri a
tampone per gli interni ed a forcella per gli esterni, e portano due estremi con dimensioni
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diverse, corrispondenti ai limiti della tolleranza, entro cui il pezzo deve passare o non
passare.
CALIBRI A COMPASSO.
La graduazione sul nonio viene realizzata per i calibri decimali dividendo in 10 parti 9
millimetri della scala principale; per i calibri ventesimali dividendo in 20 parti 19
millimetri della scala principale; per i calibri cinquantesimali dividendo in 50 parti 49
millimetri della scala principale. Il lato dove è stato inciso il nonio è smussato, per
avvicinarlo alla scala della parte fissa, e annullare gli errori di parallasse. Le graduazioni
vengono incise e annerite, per evitare che vengano cancellate da abrasioni accidentali.
I calibri vengono costruiti in modo che lo strumento dia la massima precisione alla
temperatura standard di 20 °C. Misurazioni effettuate a temperature significativamente
più alte, e con strumenti di grande risoluzione, devono tenere conto della dilatazione del
materiale con cui è costruito il calibro stesso.
Si legge il numero intero dei millimetri sulla parte fissa, a sinistra dello zero del
nonio, si aggiungono tanti decimi (calibro decimale), ventesimi (calibro
ventesimale), cinquantesimi (calibro cinquantesimale) quante sono le divisioni
del nonio contate fino al punto in cui una di esse coincide esattamente con quella
della scala fissa.
Esempio:
se alla sinistra dello zero del nonio la misura in millimetri sulla scala fissa è 24, mentre
la quattordicesima linea del nonio coincide perfettamente con una qualsiasi della scala
dei millimetri la lettura sarà: 24 mm + (14/20).
CALIBRO A QUADRANTE.
I MICROMETRI (o Palmer)
Storia.
Il primo micrometro a vite fu realizzato da William Gascoigne nel XVII secolo come
miglioramento rispetto al calibro Vernier e usato per la misura delle distanze stellari e il calcolo
della parallasse con un telescopio. Successivamente Jean-Louis Palmer lo perfezionò e ne ridusse le
dimensioni.
Caratteristiche.
Il micrómetro (o calibro Palmer) è uno strumento di misura in grado di misurare lunghezze con
una accuratezza fino al milionesimo di metro. Il nome dello strumento deriva dal prefisso micro,
normalmente utilizzato per indicare un sottomultiplo pari ad un milionesimo.
Rispetto al calibro, il micrometro è più semplice da usare e più preciso nella lettura. Il principio di
funzionamento è basato sull'avanzamento di una vite che spinge un cilindro mobile contro uno
fisso, tra i quali viene posto l'oggetto da misurare. Una scala graduata solidale alla vite è suddivisa
in tacche, in modo che si possano apprezzare le frazioni di passo della vite stessa. Se per esempio la
vite avanza di un millimetro ad ogni giro e la scala è suddivisa in cento parti, la precisione dello
strumento sarà di un centesimo di millimetro. Una seconda scala solidale all'albero fisso rispetto
alla vite consente di determinare i multipli di passo e quindi la misura macroscopica ( i millimetri).
Esistono micrometri adatti per misure di spessore e diametri esterni di barre, fili o sfere, altri per
misure di diametri interni ed altri infine per la misura di profondità di fori.
quale viene imboccata l'asta di misurazione, anch'essa filettata. All'estremità esterna dell'asta di
misurazione è fissato un tamburo, anch'esso coassiale, e graduato sul bordo interno. Agendo sul
tamburo, si può avvitare l'asta di misurazione sulla controbussola, e così avvicinare la sua estremità
interna all'incudine, al limite, arrivando a battuta.
La rotazione del tamburo di una frazione di giro, corrisponde ad uno spostamento di pari frazione
del passo vite. La scala realizzata sul bordo interno del tamburo, permette (utilizzando come indice
la scala fissa) di leggere le frazioni di giro, e di conseguenza spostamenti più piccoli del passo vite.
Normalmente il passo di vite è di 0,5 e la graduazione sul tamburo conta 50 divisioni, quindi viene
realizzata una scala con una risoluzione da 0,01 mm ( 0,5 / 50 = 0,01 ).
1. collocare il pezzo da misurare tra i rebbi (le estremità libere dell'incudine e dell'asta),
avendo cura di pulire eventuali detriti che falserebbero la misura;
2. avvitare il tamburo utilizzando il nottolino (o la ghiera) della frizione (che impedisce di
applicare un momento torcente eccessivo) fino a 'serraggio';
3. leggere sulla scala fissa la componente maggiore, in genere i millimetri o mezzi
millimetri, e sulla scala del tamburo le frazioni centesimali.
Quando necessita effettuare misure impegnative (per numero o per accuratezza), è utile l'utilizzo di
basi per micrometri, che, mantenendo lo strumento bloccato, lascia libere le mani per manovrare
comodamente l'oggetto da misurare e il tamburo del micrometro.
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Caratteristiche metrologiche
I comuni micrometri presentano campi di misura piuttosto limitati (tipicamente 25 mm) e
raramente grandi aperture (fino a 400 mm). L'unità di formato delle scale, è tipicamente 0,01-0,002
mm per strumenti meccanici e 0,01-0,001 mm per strumenti elettronici.
Il serraggio di un oggetto con un dispositivo a vite può produrre forze di compressione notevoli. In
un uso scorretto, un micrometro può provocare:
Per evitare questi accadimenti i micrometri sono dotati di frizioni che limitano la forza applicabile.
Si aggiunga che per misure di materiali relativamente soffici, oltre alla limitazione della forza
applicabile, è necessario standardizzare la forza applicata, in modo da rendere le misure
riproducibili. Nei micrometri, la regolazione standard delle relative frizioni è di 1 kg forza.
Con l'utilizzo, lo zero della graduazione può non corrispondere alla battuta tra i due rebbi. La cosa è
facilmente verificabile, pulendo accuratamente i rebbi, e andando a serraggio senza interporre nulla.
Qualora ci si trovasse di fronte ad un micrometro ad ampia apertura, viene normalmente fornito un
calibro fisso (referenza), di dimensione nominale pari alla misura inferiore del campo di misura.
Esempio: con un micrometro da 75-100mm dispone di un calibro fisso da 75mm. Le referenze
possono assumere diverse forme:
Qualora lo strumento risulti starato, si può calibrare agendo fisicamente sul micrometro. Spesso, il
micrometro viene fornito di chiavi adatte allo scopo. Le modalità per attuare questa operazione
dipende da come sono costruiti i micrometri. Normalmente si può effettuare in due modi:
1. variando la posizione relativa tra tamburo e asta. In questi casi il tamburo è avvitato
sull'asta, e bloccato da una ghiera. Sbloccando la ghiera si può avvitare (o svitare) il
tamburo fino a riazzerare la sua gradazione.
2. variando la posizione della controbussola (conseguentemente la scala fissa) rispetto
al corpo. In questo caso è la controbussola che può essere avvitata o svitata rispetto
al corpo del micrometro.
Micrometro di profondità.
particolarità costruttive di questi tipi di micrometri, il loro campo di misura è in genere molto
piccolo.
1. regolare il tamburo in modo da ritrarre i palpatori per il diametro più piccolo che lo
strumento è in grado di misurare;
2. introdurre lo strumento nella cava (o nel foro) dov'è la quota da misurare;
3. avvitare il tamburo utilizzando il nottolino della frizione fino a battuta con superfici da
misurare;
4. leggere sulla scala fissa la componente maggiore e sulla scala del tamburo le frazioni
centesimali.
Pertanto i micrometri presentano campi di misura piuttosto corti (tipicamente 25 mm) e raramente
grandi aperture (fino a 400 mm). Comuni sono le serie con campi di misura 0-25 mm, 25-50 mm,
50-75 mm, 75-100 mm, 100-125 mm, 125-150mm. Per aggirare queste difficoltà, esistono anche
micrometri che dispongono di aste intercambiabili di diversa lunghezza, che pur avendo sempre
corse di 25 mm, permettono di fare misure da 0 a 150 mm, e oltre.
Nei micrometri è sempre presente un dispositivo di bloccaggio (freno) che blocca l'asta rispetto al
corpo. Si aziona tramite un anello o una levetta, e funziona applicando una forte frizione sull'asta di
misurazione. Generalmente utilizzato per trasformare il micrometro in calibro fisso, ha la sua
ragione d'esistenza nell'operazione d'azzeramento del micrometro. Nota: l'utilizzo come calibro
fisso, e/o del freno per 'bloccare' la misura è improprio, e può comportare all'usura eccessiva dei
rebbi.
Un altro dispositivo sempre presente è la frizione. Come già descritto, il suo uso è indispensabile
per prevenire danneggiamenti e/o misure errate. Generalmente assume la forma di una ghiera
zigrinata o di un nottolino montati sul tamburo, che scatta quando la forza applicata supera 1 kg
forza, impedendo al tamburo di continuare a muoversi.
Per assicurare una lettura corretta, i rebbi vengono spianati a specchio (lappati); inoltre il materiale
viene indurito con trattamenti superficiali, onde ridurne l'usura.
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I comparatori
Il comparatore è uno strumento di misura utilizzato per misure di spostamento lineare. Lo
strumento basa il suo funzionamento sulla lettura dello spostamento di un'asta cilindrica mobile che
scorre all'interno di una guida tubolare. L'estremità dell'asta (chiamata tastatore o palpatore) è a
contatto della superficie dell'oggetto sottoposto a misura. Una molla spinge costantemente l'asta
verso l'esterno del corpo del comparatore, assicurando cosi' che il tastatore sia perennemente in
contatto con l'oggetto di misura. Quando la superficie si sposta nella direzione dell'asse dell'asta
(avvicinandosi o allontanandosi), anche quest'ultima si muove. Un sistema di lettura amplifica e
visualizza questo spostamento rendendo disponibile la misura.
I comparatori normalmente vengono realizzati con corse utili comprese tra 1 e 100 mm, mentre la
risoluzione è normalmente centesimale (0,01 mm), anche se vengono realizzati comparatori di
precisione bimillesimali (risoluzione 0,002 mm).
Comparatore a quadrante.
Sulla circonferenza del quadrante viene stampata una scala opportunamente graduata. Il quadrante è
mobile: può essere ruotato per regolare la scala ad un valore arbitrario rispetto all'indice. Spesso è
presente una vite di bloccaggio che impedisce di ruotarlo accidentalmente dopo la regolazione
iniziale. In alcuni comparatori, nella cornice del quadrante, vengono inseriti degli indici mobili
destinati a indicare minimi e massimi di una tolleranza prestabilita.
Quasi sempre il comparatore ha una corsa utile molto più grande di quella leggibile in un giro
completo dell'indice, pertanto è presente un secondo quadrante (più piccolo, all'interno del
quadrante principale) destinato a contare i giri di indice. Nei comuni comparatori, un piccolo
quadrante è destinato a contare i millimetri di spostamento, mentre nel quadrante più grosso si
possono apprezzare i centesimi di mm.
I comparatori a quadrante vengono realizzati con diversi accorgimenti per migliorare precisione e
durata:
Comparatore digitale
Il comparatore digitale funziona sullo stesso
principio del comparatore a quadrante, con la
differenza che gli ingranaggi movimentano un
piccolo encoder collegato ad un contatore
elettronico. Minimi spostamenti dell'asta si
traducono così in impulsi elettrici conteggiabili
da un indicatore elettronico.
Tastatori.
Il tastatore è costituito da una testina che viene fissata all'estremità dell'asta tramite un
accoppiamento filettato; questo per una rapida sostituzione quando risulta rovinato. Sulla punta
della testina una piccola sfera d'acciaio temprato rotola all'interno di una sede speculare. Quando il
comparatore viene usato per la verifica di profili e della planarità, e dunque fatto scorrere sulle
superfici, questo accorgimento permette:
• di ridurre le forze radiali che subisce l'asta (riducendo errori legati alla flessione della
medesima);
• di ridurre l'usura del tastatore.
Nei comparatori di precisione la sfera è spesso realizzata in rubino sintetico, la cui elevata durezza
ne riduce fortemente l'usura.
Supporto magnetico 1
Supporto con colonna scorrevole.
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