«non dobbiamo ritornare in eterno?».
Lavisiong] A Questo punto abbiamo una trasformazione della scena, una sorta di visione nella visio-
nellavisione: | ne, entro la quale, sullo sfondo di un desolato paesaggio lunare e di orridi macigni, Zara-
i pastore :
en eastere| thustra vede
q un giovane pastore rotolarsi, soffocato, convulso, stravolto in viso, cui un greve serpent
xX nero penzolava dalla bocca. Avevo mai visto tanto schifo e livido raccapriccio dipinto su d
S un volto? Forse, mentre dormiva, il serpente gli era strisciato dentro le fauci eli si era ab
barbicato mordendo. La mia mano tird con forza il serpente, tirava ¢ tirava ~ invano! non
Vv riusciva a strappare il serpente dalle fauci. Allora un grido mi sfuggi dalla bocca: «Mordi
& ‘Mordi! Staccagli il capo!» (...]. Il pastore, poi, morse cosi come gli consigliava il mio grido;
is morse bene! Lontano da sé sputd la testa del serpente e balzd in piedi. - Non pitt pastore,
non pitt uomo ~ un trasformato, un circonfuso di luce, che rideva! Mai prima al mondo
aveva riso un uomo, come lui rise!
S complesso Parecchi significati specifici di questo racconto rimangono enigmatici, come del resto li an-
significato| nuncia lo stesso Zarathustra. Tuttavia, la scena centrale del pastore che morde la testa al
del anctie | serpente, trasformandosi in creatura luminosa e ridente, allude in modo abbastanza chiaro,
al di la della complessita del testo, al fatto che Puomo (= il pastore) pud trasformarsi in
cteatura superiore e ridente (= il superuomo) solo a patto di vincere la ripugnanza soffo-
cante del pensiero dell’eterno ritorno (= il serpente, emblema del circolo) e di prendere una
decisione coraggiosa nei suoi confronti (= il morso alla testa del serpente).
irecypero] PPO pitt di duemila anni, Nietzsche torna dunque a recuperate una concezione precristiana
la concezione | del mondo, presente nella Grecia presocratica e nelle pitt antiche civilta indiane, la quale pre-
ica del tempo | suppone una visione ciclica del tempo, opposta a quella rettilinea di tipo cristiano-moderno:
‘Tutto va, tutto torna indietro; eternamente ruota la ruota dell’essere. Tutto muore, tut
to torna a fiorire, eternamente corre l'anno dellessere. Tutto crolla, tutto viene di nuovo