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GNOSTICISMO E MASSONERIA

Due pensieri incompatibili

M.M.1 = Maestro Muratore giovane - M.M.2 = Maestro Muratore anziano

M.M.1
Maestro …
M.M.2
Ancora tu. Ora che mi vuoi dire?
M.M.1
Tu sai, vero, chi è Hans Jonas?
M.M.2
Prova a dirmelo.
M.M.1
Dai… è un famoso studioso dello gnosticismo.
M.M.2
Credo di averne sentito parlare.
M.M.1
Ti farò una rapida biografia intellettuale, riprendendola da un articolo letto poco tempo fa: il nostro nasce
a Monchengladbach il 10 maggio 1903 e muore a New Rochelle [New York] il 5 febbraio 1993. Il suo
pensiero attraversa tre periodi: il primo della cosiddetta giovinezza intellettuale, durante il quale
approfondisce la tematica dello gnosticismo in rapporto all’epoca moderna e al nichilismo filosofico, il
secondo periodo, della maturità, quando, affrontando gli sviluppi della biologia, confronta, da una parte, il
pensiero storicistico europeo e, dall’altra, la filosofia epistemologica anglosassone fino al pensiero
scientifico angloamericano; infine, il terzo e più fecondo periodo, della vecchiaia, quando s’interessa
all’etica della responsabilità per le generazioni future. Ho letto qualcosa su di lui, o meglio, a proposito di
alcune sue conclusioni rispetto allo gnosticismo.
M.M.2
E tu ovviamente vuoi sapere che cosa c’entra la Massoneria con lo gnosticismo, vero?
M.M.1
Sembra che ci siano molte influenze del pensiero gnostico sulla filosofia della Massoneria.
M.M.2
Primo, non parlare di filosofia della Massoneria, perché su questo molti possono dissentire, e non a tutti i
torti, a mio avviso. Secondo, è vero, sembra che il pensiero gnostico abbia influenzato in una certa misura il
pensiero massonico.
M.M.1
La mia impressione è che c’è una credenza non avvalorata storicamente. Ovvero, la credenza che le sette
gnostiche, che erano moltissime, fossero sette segrete e iniziatiche, piene di misteri ed esoterismo.
M.M.2
In effetti, le teorie gnostiche, ad occhi superficiali, sembrano sincretiste e, come tali, d’insolita complessità,
fino all’assoluta impenetrabilità ed è veramente difficile affrontarle senza esserne travolti.
M.M.1
Proprio questo è il problema che pongo: senza volere inibire le fascinazioni di certi Fratelli, mi sembra
opportuno comparare dei principi che sono alla base del pensiero gnostico con quelli che sono alla base del
pensiero della Massoneria per dimostrare quanto sia azzardato e fuorviante collegare teorie e correnti di
pensiero, solo perché ricche di aspetti misterici ed esoterici, nell’ingenua convinzione che la Massoneria sia
un’istituzione misterica più che esoterica.
M.M.2
Non credo che questi Fratelli si lascino fascinare dall’aspetto misterico, che per sua definizione è
inconoscibile, piuttosto credo che l’errore sia di avere attribuito al pensiero gnostico una valenza esoterica.
Quali di questi Fratelli si è posto la domanda “è il pensiero gnostico un pensiero esoterico o invece è un
pensiero religioso molto complesso?”
M.M.1
Certo, troppo spesso la complessità di un pensiero è risolta affermando la misteriosità di quel pensiero. Mi
sembra che se poi aggiungiamo una bella dose di presunzione e ignoranza, il tutto si trasforma in
esoterismo. Proprio da qui nasce la famosa corrente della New Age. Secondo gli studi di Hans Jonas,
reputato il più attento studioso dello gnosticismo e che finalmente ha messo un punto fermo alle ricerche
sullo gnosticismo, in termini irreprensibili dal punto di vista scientifico e filosofico, questa corrente di
pensiero religioso e spirituale ha delle caratteristiche che lo distanzierebbero molto dal pensiero massonico
o almeno dai suoi principi cardine.
M.M.2
Quali caratteristiche ha, secondo Jonas, lo gnosticismo?
M.M.1
Si deve andare indietro fino agli anni ’30 del secolo scorso quando Jonas studiava il fenomeno. Gli studi
precedenti avevano ricostruito singoli aspetti di questo filone di pensiero, riconducendoli a diverse
tradizioni e quindi a considerarlo come un fenomeno religioso sincretistico, senza chiedersi che cosa
collegasse tutti i diversi apporti, quale fosse il principio strutturale comune.
M.M.2
Lo gnosticismo, infatti, rappresenta non solo una visione del mondo originale, ma anche un diverso rapporto
tra l’uomo e la divinità e tra questi ad il mondo. Nel pensiero arcaico l’uomo si autocomprende come parte
del cosmo, nel quale vive come cosa che ne fa parte.
M.M.1
Questo è quello che tu vai ripetendo da molto tempo in tanti tuoi scritti. Questa è la tua visione ottimistica
del rapporto dell’uomo col sacro.
M.M.2
Sicuramente mi discosto da coloro che credono che il rapporto dell’uomo col sacro nasca dall’incapacità
umana di comprendere i fenomeni della natura e che questa incapacità abbia portato l’uomo al terrore verso
la natura inconoscibile. Conseguentemente la creazione di un pantheon di divinità avrebbe lo scopo di tenere
sotto controllo il terrore, non solo nei confronti della natura ma anche del sacro.
M.M.1
Confondendo sacro con divino. In effetti, questa concezione dei vecchi storici della religione fu smantellata
dalle ricerche e studi di Mircea Eliade, che fondò la scuola della fenomenologia della religione. Tornando
al nostro argomento, questo rapporto, che io chiamerei, da “età dell’oro” entra in crisi nella tarda antichità
e nel periodo protocristiano, differenziandosi dalla bellezza, armonia e regolarità del kosmos greco, perché
il mondo è ritenuto espressione di un ordine, ma cieco e tiranno. Lo gnosticismo è una delle
rappresentazioni più elaborate di questa crisi.
M.M.2
Nella tarda antichità subentra la scissione tra uomo e cosmo, tra cosmo e divinità, tra uomo e divinità. Il
cosmo che prima univa ora divide. A guardare bene l’influenza di questa concezione di separazione la si
troverà, in una certa misura, nel Neoplatonismo.
M.M.1
Non vorrei allargare troppo il discorso, sono d’accordo che, poi, sarà questa concezione gnostica che,
assieme ad altre concezioni ermetiche, esoteriche, magiche e neoplatoniche ispirerà il pensiero dei
Neoplatonici prima alessandrini e poi fiorentini del ‘500.
M.M.2
E questo ci ricollegherebbe alla Massoneria?
……..

Il testo continua nel libro di Francesco Angioni: DIALOGHI MASSONICI (pagine 186) prezzo €18
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