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MEDICINA nei SECOLI Arte e Scienza DPARTIMENTO MEDIEINS SPERIMENTALE, UNIVERSITA DEGL TLD “LA SAMENZA toma Dinerrome sexevrmcoeorror Luigi Stroppiana Massimo Baldiai, Roma Franeeseo Leoni, Cassino Raffaele A. Bernabeo, Bologna Giuseppe M. Pontieri, Roma Franco Crainz, Rom Loris Premuda, Padova Logi Fra, Rome Brno Zanabio, Milano Sleiem Ammar, Tunis, TN John R. Kicknp, Bath Avan, GB Josef Antal Budapest. H Spyros Merketos, Athens, CR Miladin Apostoloy, Sofia, BG Mahmoud Nadimabadi, Teheran, IR Tadeusz Braezinsk, Szezzcin, PL John Parascandola, Bethesda, USA ‘Joseph Danon, Barcelona, Hans Schadewaldt, Dusteldor, D Joseph Habbi, Baghdd, IRQ Jean Charles Sournia, Paris, F Caroline Hannaway, Baltimora, USA Jean-Pierre Tricot, Antwerpen, B Kuninori Homaa, Nugats'Kon, J Dora B, Weiner, Los Angeles, USA José Lpez Sanchez, La aban, Cuba tal - Seon Soria dels Medina ico Umberto | et Ree. S100 = GI aan 09 SHED eghacon Tule Rome ma e ar of Ra 1A re Nate die tmp Pre el ein "fecnd at Ratan Rogie of Psat Oa MEDICINA we: SECOLI ‘ARTE E SCIENZA GIORNALE DI STORIA DELLA MEDICINA JOURNAL OF HISTORY OF MEDICINE Fondato da / Founded by Luigi Stroppiana (QUADRIMESTRALE ! EVERY FOUR MONTHS NUOVA SERIE / NEW SERIES VOL.IV-No.3 ANNO! YEAR 1992 (MEDICINA xst SECOLT sare e scree 9m 9642 Sourmal of History of Maine Articoli/Articles LA MANIA NELLA LETTERATURA MEDICA E NELLA. LETTERATURA FILOSOFICA DEI GRECI* LUIGIA MELILLO CORLETO Universita degli Studi di Napoli ‘SUMMARY THE CONCEPT OF MANIA IN GREEK MEDICAL ‘AND PHILOSOPHICAL LITERATURE Coverage of the concept of mania in late archaic Greek culture a splays a clear difference between is use in medical and philoso- phical works. Medical literature wes the terms yavia and waive ‘ut to describe mania, with the condition seen largely associated with physical iliness. Specific treaiment for this atered psychic State is not advanced. The philosophical view sees mania as a di vine folly and thus possessing positive as well as negative aspects Plato identifies four ypes of mania and treatment is closely ass0- ciated with the divinity seen as responsible for shat particular ty. pe. The radical rationalism found in the medical lerature is a counterpoint to moderation as shown By Plata with his interest on regulations of society Il dato saliente che colpisce chi intraprenda una ricostruzio- ne del concetto di manta nella cultura greca tardo-arcaica e clas- sica 2 quello di un’evidente contraddizione tra il carattere fram- mentario e dai contorni incerti desumibile per questa nozione nella letteratura medica da un lato, il sistema rigidamente de- Parole chiavelkey words: Mania -Greck met] Iternture-Greek philosophical litera- ture Plato - Hippocrates L, Melilla Corleto finito che viene, invece, offerto dalla letteratura filosofica e, in particolare, da Platon Il quadro di disturbi psichici che emerge da quel composito insieme di testi che costituiscono il Corpus Hippocraticum 2, innanzitutto, vario e articolato, anche in considerazione del fatto che si tratta di materiali di provenienza eterogenea, nessuno dei quali é positivamente attribuibile al grande medico di Cos, vis- suto all'incirca tra il 460 e il 370 a. C.: converra, allora, consi- derare il Corpus come la documentazione, del resto estrema- mente ampia e dettagliata, relativa allo stato della medicina gre- canell'eta di Ippocrate. Sarebbe, insomma, piii opportuno par- lare di singoli quadri nosologici in relazione ai singoli trattati © gruppi di trattati, laddove la filologia ippocratica ha eviden- ziato elementi di affinita e di omogeneita tra pid testi. Tuttavia, anche ad una prima analisi di tutto il Corpus, & pos- sibile rintracciare delle linee generali e trarre delle importanti conclusioni: 1) Una prima conchisione riguarda il fatto che, se da un lato vie notevole interesse per l'osservazione e la descrizione di sin- tomi afferenti a disturbi di tipo psichico, dall’altro tali distur- bi sono registrati in connessione a sintomi organici, in uno sche- ma che non opera una distinzione netta tra fisico e psichico, ma anzi tende a delineare un continuum. Talvolta la malattia psi- chica viene considerata come uno sbocco, in genere visto come pPositivo e risolutivo, di disturbi di natura organica; altre volte si ipotizza un processo inverso. 2) Non é possibile distinguere, all’ interno del Corpus Hippo- craticum, un sistema definito di malattie psichiche, e la stessa definizione delle singole manifestazioni morbose relative alla psiche risulta problematica, perché i confini tra di esse appaiono labili e incerti. Se & vero che una parziale eccezione costitui- ta dal caso della frenite, bisogna, tuttavia, ricordare che que- sto tipo di disturbo & connesso al diaframma sia sul piano se- mantico”, sia sul piano anatomico e fisiologico, perché viene associato ad una serie di disturbi, come la pleurite, la pleripneu- monia, etc., che interessano la cavita toracico-addominale. 34 La manta nella letteratura medica e filosofica dei grect 3) Questa generale situazione di incertezza nella descrizione enclla definizione dei disturbi psichici coinvolge anche la me- lancholia, per la quale si oscilla tra idea di una malattia auto- noma e la possibilité di accostamento ad altre malattie, come Yepilessia. In alcuni trattati, poi, risulta difficile distinguere tra essere manikds (affetto da mania) essere melancholikés (cio essere affetto da melancholia) Per avere una definizione preciss della melancholia, con una minuziosa trattazione della sua sintomatologia ed eziologia, bi sognera aspettare il XXX Problema pseudo-aristotelico (Sull'in- telligenza, la ragione e la sapienza), un trattato noto soprattut- to per la relazione che istituisce tra la melancholia e la creati- vit’, e la cui data di composizioneé molto incerta, ma sicura- mente tarda. Per quanto riguarda pid specificamente la manta, nei cosid- detti trattati tecnico-terapeutici del Corpus (Sulle malattie I, Sul le malattie Il, Sulle malattie II1, Sulle affezioni interne, etc.), Ja situazione che emerge @ Ia seguente: oil termine mania & del tutto assente, oppure non si trova definita Ia manfa in quanto malattia autonoma, ma c’2, tutt’al pit, un riferimento al mat- nesthai come sporadica manifestazione di altre malattie. In Epidemie e in Aforismi, il mafnesthai pud essere presenta- to ancora come manifestazione che contribuisce a definire un quadro clinico, e lo stato di mania pud essere risolto preve- nuto da altre manifestazioni: ad esempio, in Epid. II, 3, 18 @ scrit- to: tpapdcov fv ioxupav é6vtoy ofFyKa UA oalvATaL, wea KaKbV: ta yabva, ypnotS, té Gvea vewOusvo, Kéxiov. Oia oiBjuata ép" Axcow, od Wdda oxBveat, O08 waivoveer, con forti ferite, nel c $0 che non compaia un'enfiagione, gran brutto segno. Enfiagio- ni flosce, buono; diffuse in alto, pitt brutto. Quelli con enfiagio- ni su ulcerazioni, non hanno gran che convulsioni né delirano'. Infine, rari sono i casi in cui ci si awvicina alla nozione di ma- nia come malattia: in Epidemie® si parla di manikd (cioé stati caratterizzati da mania), in riferimento a persone anziane, in- sieme con stati di paraplegia e di perdita della vista; nel tratta- to Sulle arie, le acque e i iuoghi vengono menzionati le manié- 35 L Melitio Corteto dea noseximata (malattie del tipo della manta}; nel Prorretico, nel contesto di una prognosi, si ha la sequenza mortemalat. tia-folia’. ‘Se questi ultimi passi sono, in tutto il Corpus Hippocraticum, gli unici che possono far pensare alla manta come affezione au. tonoma, senza peraltro fornire alcun elemento di definizione sicura dei sintomi, tale da far risalire ad un quadro nosologico preciso, la conclusione che se ne pud trarre é che nella lettera- tura medica, a cavallo tra gli ultimi decenni del V e i primi de- cenni del IV secolo a. C.,i termini manta/matnesthai alludono genericamente a stati di alterazione psichica, ma non viene pres in considerazione I'ipotesi di uno studio sistematico di tali sta- 4. ¢ tanto meno viene ravvisata la necessita di una terapia spe- cifica. Sara solo nella meta del IV secolo a. C. che il medico Diocle di Caristo spieghera la manta, inserita in un sistema preciso di malattie insieme con la frenite e la melancholta, che comporta- vano tutte V’alterazione delle facolta di pensiero, e che tutte coin. volgevano il cuore, come un ribollitore del sangue nel cuore! ill cuore, a sua volta, era messo in rapporto con il pensiero? ed era considerato come la guida del corpo, e da esso si muoveva lo spirito vitale'®, Sul piano della terapia, dai soli accenni che abbiamo'' risulta che Diocle volesse curare la mania con im- pacchi freddie simili rimedi. Ancora nella seconda meta del IV secolo a. C., Prassagora, il capo della scuola medica di Cos, poneva in relazione la mania con un gonfiarsi del cuore’, Ben diverso il quadro della mania che emerge dalla lettera- tura filosofica ¢, in particolare, da Platone, Punto di partenza obligato per i nostri scopi é il Fedro. In questo dialog", prima del discorso in lode di Eros, il Socrate platonico compie una distinzione molto importante, funziona. le, peraltro, alla distinzione dei vari tipi di eros: per lui la ma. nia non costituisce necessariamente un fattore negativo; anzi, addirittura gli uomini ottengono i beni maggiori mediante la ‘mania che ricevono in dono dalla divinita. Inoltre, Socrate espo- 36 La mania nella letteranura medica e flosofica det greei ne la teoria secondo la quale esistono ben tre tipi di follia divi- nna: 1) il delirio profetico; 2) il delirio che liberé antiche fami- elie da sciagure causate da antiche colpe; 3) la mania che pro- viene dalle Muse". Nel seguito del dialogo!S, Socrate attua ana- Togamente una netta distinzione, basata sulla provenienza e sulle cause della manta, dividendola, in base a questi fattori, in due generi: il primo genere é provocato da disturbi relativi alla na- tura umana; il secondo genere é di provenienza strettamente divina: pavias 8 ve el6n Bio, chy pév brd VooMuézaV avEpoRiveV, iy BE 0nd Oelac &aAAayiic tBv eiDétov vouiH@V ryvouevnv's. Questo ultimo tipo & sottoposto poi ad un’ulteriore classifica- zione: nell'ambito di questo sono infatti suddivisi quattro tipi. Essi sono: a) la manta profetica, cui sovrintende come ispira re, naturalmente, Apollo; b) la mania telestica, profusa da Di niso; c) la mania poetica, appannaggio delle Muse; d) la mania erotica, campo, com’é ovvio, di Afrodite e di Eros: vig 88 Oelac rerrépov Gedy tértapa uépn Siehduevor, KavencAy nev éninvolay "AnéA@vos BévtEs, Atoviaon BE tekcoTiKHV, Movady 8° ai orn ‘uray, tetdotny 8 “Agpobims Kai “Epotos, Zputiciv paviay forieauéy te dpforay elvan". Lo sforzo classificatorio di Platone & evidentemente coeren- te con le credenze teologiche dei Greci, nonché con i loro refe- renti culturali e di immaginario mitico. L’intervento della divi- nita nelle azioni e nelle emozioni era un dato di fatto general- mente accettato e sempre presente nella cultura greca, da Omero in poi, ¢ socialmente fondamentale. ‘Sarebbe troppo hungo, e andrebbe al di la degli scopi del pre- sente lavoro, analizzare partitamente i quattro tipi di mania clas- sificati da Platone; pit proficuo e pitt attinente al tema propo- sto sara invece soffermarsi sul terzo tipo, quello della mania telestica o rituale"*. Partiamo da una testimonianza che pud dare in qualche mo- do la misura di quanto la distinzione tra follia divina e follia ‘umana fosse non tanto frutto della teorizzazione platonica, ma un dato ben presente nella cultura ateniese corrente del V/V secolo a, C. Nelle Vespe di Aristofane il servo Xanthia, stupito 37 L. Melilla Corleto dal bizarro atteggiamento del suo interlocutore, gli domanda eloquentemente: ma sei veramente folle o stai agendo da cori: bante®? Il verbo coribanteggiare/{are il coribante si riferisce al rito dei Coribanti, rito di origine frigio-cretese collegato alla Grande Ma- dre degli dei: ad Atene i Coribanti, sacerdoti della Grande Ma- dre, compivano feste e rituali alacremente seguiti ed apprezza- tidal popolo: cid risulta dalle testimonianze, le quali, anche se sono piuttosto esigue, ci trasmettono notizie utili a formarci idee precise sui riti coribantici. Si trattava di un rituale terapeuti- co specificamente indirizzato a lenire e risolvere stati di ango- seia e di malessere psichico, individuali o collettivi™. 1 ruolo preponderante, sia sul piano diagnostico sia su quello terapeu- tico, veniva svolto dalla musica: sulla base di una duplice iden- tificazione tra singola manifestazione di malessere e un deter- minato tipo di musica da un lato, ¢ tra questo e ciascuna delle divinita che componevano il gruppo dei Coribanti, la fase dia- gnostica consisteva nel saggiare a quale musica il malato rispon- desse e, una volta identificata la melodia adatta, si scatenava nel posseduto la crisi coreomanica che risolveva lo stato di ten- sione psichica, Cid avweniva all'interno di un rituale rigidamente formalizzato, che aveva, tra gli altri momenti, quello del ziazione del neofita e quello del sacrificio di vittime animali, con relativa ispezione dei presagi. In generale, dal punto di vista della medicina popolare sovente Ja diagnosi si risolveva nello scoprire quali divinita fossero causa, della malattia: pertanto, non sembri strano V'attribuire una ma- lattia psichica alle divinita, Per esempio, nell’ Ippolito di Euri- pide le donne congetturano che la malattia di Fedra possa es- serle stata infusa dai Coribanti, oppure da Pan, da Ecate oppu- re dalla Grande Madre della montagna’!. In questo senso, un testo di estrema importanza per noi é rap- presentato dal trattato Sulla malattia sacra, dedicato alla dia- ‘gnosi, alla eziologia ed alla terapia dell'epilessia®; lo scritto inserito nel Corpus Hippocraticum. L’autore dedica le prime pa- gine del trattato® ad una veemente protesta contro i taumatur- 38 La manta nella leteratura medica e filosofica dei greci hi, considerati da lui né piti né meno che ciarlatani; questi, per curare l'epilessia, ritenevano necessario comprendere, in base al tipo di sintomo, quale fosse la singola divinita responsabile della malattia. II medico ippocratico ritiene ridicole le pseudo- terapie prescritte da tali ciarlatani; cosi come ritiene irriverenti le loro idee sugli dei: la divinita pud santificare, non pud certo contaminare. Inoltre, l'epilessia non é pit divina o pit sacra di altre malattie, e chi proclama che lo sia lo fa solo per nascon- dere la propria ignoranza e incapacita: considerare la malattia come una manifestazione infusa dalla divinita equivale ad ar- rendersi per I'inadeguatezza delle proprie cognizioni, ad ammet- tere di non saperne riconoscere le cause fisiologiche, a depor- re, insomma, le armi della medicina. La polemica non si svolge semplicemente sul piano di due metodi terapeutici in contra- sto: essa esprime soprattutto l'opporsi di due sistemi culturali lontanissimi rispetto alle idee sulla malattia in generale, sulla medicina, e pitt ampiamente sulla religione. Sul terreno speci- ficamente scientifico, all’autore del trattato va il merito di ave- re individuato alcune alterazioni psichiche fondamentali e di averne messo in luce il nesso, sia pure attraverso I'uso delle no- ioni di bile e di flegma, in modo del tutto non rispondente alla realtd. Quanto alle possibilita terapeutiche del suo metodo, que- ste non dovevano essere maggiori delle prescrizioni rituali e die- tetiche dei suoi avversari. ‘Qual &, allora, il valore da attribuire alla teoria platonica della ‘manta, e quali le ragioni obiettive del sucesso sia dei tauma- turghi, contro i quali polemizza il medico ippocratico, sia di ri- tuali terapeutici come il coribantismo? Platone in primo Tuogo attua sisterraticamente una distinzione precisa tra follia wana e follia divina, gia testimoniata come ‘comune da fonti a lui cocve, ma non scientificamente classifi- cata. Inoltre, Platone incorpora nel tipo della mania telestica un insieme di fenomeni che potrebbero considerarsi mezzi di controllo sociale delle manifestazioni negative e pericolose della sfera inconscia. Fenomeni come il rituale coribantico, median- te la comunicazione metaforica e allusiva del mito, assolveva- 39 LM, Corleto no la funzione di incasellare gli elementi misteriosi e spavente- voli in un circuito culturale vicino e adatto all'immaginario di quel tempo. Ancora, grazie ai riti, che si avvalevano di norme fisse e ben precise, e non di estemporanei atti spontanei ed in, controllati, si proteggeva I'individuo e con lui la comunita, Io Stato, da eventuali degenerazioni che avrebbero potuto cost tuire un forte pericolo. Per Platone, queste manifestazioni facevano tutte capo a Dio- niso, in quanto questi era per eccellenza la divinita di ogni cul to rito entusiastico ed orgiastico, anche quando le attivita ri tuali non erano expressis verbis connesse a Dioniso™, Abbiamo cosi toccato con mano le differenze di due approcei culturali profondamente diversi nei riguardi di uno stecso fe, nomeno, quello della manta. I radicalismo razionalista dell'au, tore della Malattia sacra si contrappone alla moderazione di Pla, tone, il quale risulta ben pid attento conoscitore e studioso, ol ite che dell'umanita in generale, anche dei meccanismi sociali che regolano la vita dell'uomo. Platone non si sarebbe mat im. egnato, come invece strenuamente fail medico ippocratico del De morbo sacro, in uno scontro frontale diretto cost ingenuo. Platone, cio®, non avrebbe mai tentato di escludere dall'oriz, zonte umano la rassicurante credenza nella partecipazione de. sli dei ai pericoli quotidiani che procurano all'uomo terrose edi angoscia®, 1 a 1. 1s, 6. La manta nella leteratura medica e filosofica dei greci NOTE E BIBLIOGRAFIA pipoh sennieged taba eenmeet Edi Vgeita Opes poral aeureal Vs Torna 976196) pp 989, con bibitografia, os Proad 3 \ristoteles. Problemata antica, Venezia 1983, pp. 35 see. . ee See een Sener renmreearatny tae popolare ins Grecia, fio all'ené dé Ippocrate Roma 1967, 4 1. Melillo Corleto 23, De morbo sacro, 2 Grensemann 24, Su Dioniso in generale, rimando a H. Jesnmarie, Dionysos, Parts 1951 (Trad Dioniso. Religione e cultura tn Grecia, Torino 1972). 25, Per un ulietiore approfondimento deli'argomento, xi consultna i seyuent test ABEL K. Plato wid die Medizin seiner Zeit, Gesnerus 14 195%) 94118, CASERTANOG, Pazzi, poesia polit n Batons, AION, Ser fll-lett 6 (1984) 1935, DIBENEDETTOV, {I medico la alata. La scenza di Ippocrate, Torino 1986, pp. 35409 FLASHAR H, Melancholic und Melancholiker x der medizinischen Theorien der Avie, Bera 1966, FOUCAULT M., Storia della fll neler classe, Milano 1992, 231251 JACKSON 5.6, Melancholia and depression: rom Hippocratic tiesto modems times, Yale University Press, New Haven-London 1986 JOLY R,, Platon et la mddecine, Bul. Ass, G. Bude 196, pp, 43545. KUCHARSKIP, La methode d tlippocrate dans le Phédre, Revue de 6x 52(1838) 301.357 LLOYD GER, Plato as « Natural Scientist, Journ, of Hell, St. 88 (1968) 782, MANULTP. . VEGETTIM, Cuore, sangue ecervllo, Biologia ed antropologia nal ensiero arti, Milano 1377 PIGEAUD J., La maladie etd. 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JOHN OSBORN Istituto d'igiene, °C. Sanarelli”, Universita ét Roma “La Sapienza! RIASSUNTO Tre gli anmné 1750 e 1975, si @ verificata in Inghilterra e Galles la transizione demografica da livell dimortalitae feconditasimilt ‘edi entitéelevaa a livell Bassi, 1 1as:0 di mortalita per matattie hon injettive non & dintinuita molto 2 rimane ancora pari circa {12 per 1000, mentre per le malattie ifettive if asso é diminuito {da cirea 11 a meno di } per 1000. cambio det liveli di mortalita per le pit importanti malattie infertive & deseritio in questo ar- ficolo. E proposta che to sviluppo dei trasporti, in particotare ta costricione dei canali, abbia favorito un qwnento della tdisponibilita del cibo e del carbone e cie la rivoluzione industriale fabbia migliorato la qualita geverate della vita della gente con con- Seguente calo della mortalita. Le scoperte scientifiche ed i passi ‘avanti nella medicina on sono statii maggiori responsabilt del basso del livella di mortalita per le malattie inferiive ed il ealo diel livello della fecondlita si é verificato prima delia dispontbilita su larga scala di mezzi tecnici efficaci. SUMMARY Perole chiavekey words: Demographie transtion mortality infectious disease 43

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