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DISCORSO INTRODUTTIVO Stocaarda, 20 agosto 1919 Questa sera affronteremo insieme solo qualche aspetto preliminare. La scuola Waldorf deve essere una vera impresa culturale volta a raggiungere un rinnovamento della nostra vi- ta spirituale del presente, In tutte le cose dobbiamo tener conto del cambiamento; Pintero movimento sociale ritorna infine alla sfera spirituale (lintero movimento sociale @ ri- mandato allo spirituale] e la questione scolastica é un seg- mento dell’enorme e scottante problema spirituale del pre- sente. La possibilita della scuola Waldorf deve essere sfruttata per agire nel sistema scolastico in senso riformatore, rivolu- zionario. Il sucesso di quest’impresa culturale é affidato alle vo- stre mani. Molto é affidato alle vostre mani affinché, propo- nendo un modello, si possa cooperare. Tante cose dipendono dalla riuscita di quest’impresa. La scuola Waldorf sara una di- mostrazione pratica della forza di penetrazione delPorienta- mento antroposofico verso il mondo. Sara una scuola unitaria nel senso che ci si preoccupera di educare e di insegnare co- me T’essere umano, la natura umana nella sua interezza, ri- chiede. Dobbiamo porre tutto al servizio di questo fine. Avremo comunque la necessita di fare df compromessi. I compromessi sono necessari perché non siamo ancora in grado di portare a compimento un’impresa realmente libera. Scadenti mete d’insegnamento, scadenti mete finali vengono imposte dallo stato. Queste mete sono le peggiori possibili, e ci s’illude che siano le migliori. La politica, Pattivita politica di oggi, considera l’'uomo come costruito con uno stampo, cerca di imprigionarlo in uno stampo, ben pid di quel che avveniva un tempo. Si considera ’'uomo come un oggetto cui vanno ti- rati i fili, e si ha la pretesa che questo sia il massimo progres- so possibile. L’istituzione scolastica é organizzata in modo 9 inadeguato © con arroganza. Un esempio e un assaggio di questo 2 il sistema scolastico della Russia bolscevica, una vera tomba per qualunque reale insegnamento. Andiamo incontro una dura lotta; quest’impresa culturale va pero realizzata. Due forze contrapposte sono da armonizzare. Da una parte dobbiamo conoscere i nostri ideali, ma dobbiamo an- che avere la flessibilita di adattarci a cid che si discosta da questi ideali. Armonizzare queste due forze sara difficile per ciascuno di voi, Sari un obiettivo raggiungibile solo se ognu- no si impegna con tutta la propria persona. E. lo si deve fare fin dalPinizio. Cosi non renderemo la scuola irreggimentata, ma gover- nabile, e la governeremo come una repubblica. In una vera repubblica # maestri non avremo dietro di noi i cuscinetti protettivi dei regolamenti promulgati da un preside, dovremo portarvi [portare in noi] cid che offra le condizioni perché vi sia per ciascuno di noi la piena responsabilita di quanto ab- biamo da compiere. Ognuno deve essere egli stesso del tutto responsabile. Si potra creare qualcosa che sostituisca la direzione di un preside, organizzando a corsi di preparazione dove ap- prenderemo nel nostro lavoro cid che rende la scuola un’uni- ta. Durante il corso faremo nostro questo elemento unitario, se lavoreremo in modo davvero serio. I contenuti del corso saranno i seguenti: - prima di tutto un confronto continuo sulle questioni pe- dagogiche generali; - in secondo luogo un’esposizione delle ene partico- lari e di metodo sulle principali materie di insegnamento; - la terza parte sara costituita da una sorta di lavoro semi- naristico riguardante i nostri compiti d’insegnamento. Elaboreremo tali compiti ¢ li metteremo in luce attraver- so esercitazioni e discussioni. Ogni giomo affronteremo al mattino gli aspetti pit teor- ci; nel pomeriggio si svolgera il lavoro seminaristico. Inizieremo domani alle ore 9 con la pedagogia generale, avremo poi alle 10.30 l’insegnamento del metodo nelle sue peculiarita e nel pomeriggio dalle 15 alle 18 le esercitazioni seminaristiche. Dobbiamo essere del tutto consapevoli che andra com- piuta in ogni senso una grande impresa culturale. Non vogliamo far diventare la scuola Waldorf una scuola ideologica nella quale i bambini vengano infarciti con ogni t- po di dogma antroposofico. Non vogliamo insegnare alcuna dottrina dogmatica, Pantroposofia non é una materia di inse- gnamento, tendiamo pero all’applicazione pratica dell’antro- posofia. Vogliamo trasporre cid che pud essere conquistato nell’ambito antroposofico in reale pratica di insegnamento. Nell’applicazione pratica, Pantroposofia é molto pit im- portante come contributo che pud venime all’indirizzo peda- gogico generale e al metodo didattico quando passa nell’inse- gnhamento concreto, che non per il contenuto dell’insegna- mento stesso. ~ Linsegnamento religioso verra impartito nelle comunit religiose. Faremo agire lantroposofia solo nel metodo di in- segnamento. A seconda della confessione, suddivideremo gli alunni fra i vari insegnanti di religione. Questa é Paltra parte del compromesso. Attraverso com- promessi ragionevoli affrettiamo i tempi della nostra impresa culturale. E necessario divenir consapevoli del grande compito. Non dobbiamo essere semplici pedagoghi, dovremo essere uomini di cultura nel grado piti alto, nel senso pitt elevato del termine. Dobbiamo avere vivi interessi per tutto cid che si svolge nel nostro tempo, altrimenti saremo cattivi maestri per questa scuola. Non solo dovremo impegnarci per i nostri compiti particolari. Saremo buoni maestri soltanto se avremo vivo interesse per tutto cid che avviene nel mondo. Attraver- 11 so interesse ee il mondo dobbiamo anzitutto conquistare lentusiasmo che ci serve per la scuola e per i compiti del no- stro lavoro. Sono quindi necessarie elasticita di spirito e dedi- zione al proprio compito. Solo da esse potremo attingere cid che oggi pud essere raggiunto quando si diriga l’interesse pie ma di tutto alle enormi necessiti del nostro tempo, in se- condo luogo ai grandi compiti di oggi. Sia le prime, sia i se- condi sono molto pit vasti i quanto si possa immaginare. 12

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