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LE SCRITTURE CONTABILI

Il patrimonio dell’imprenditore subisce delle variazioni, per questo è utile monitorarlo, attraverso la contabilità si
può fare il punto della situazione sull’attività già svolta, indagare sulle cause dei risultati positivi o negativi …
Quindi il sistema di riferimento è un ORDINATO SISTEMA DI CONTABILITA’
L’imprenditore ha interesse alla tenuta della contabilità, inoltre l’obbligo impostogli e le relative sanzioni hanno lo
scopo di spingerlo alla tenuta di una contabilità REGOLARE, e a mettere la stessa a favore degli interessati.

Questo sistema si affida allo strumento delle:


SCRITTURE CONTABILI = documenti che rappresentano in termini quantitativi e monetari, attraverso i singoli atti
d’impresa, la situazione dello stato patrimoniale e del risultato economico dell’attività.

Attraverso le scritture contabili si ritiene che l’INTERESSE tutelato è a seconda delle interpretazioni:
 quello dell’imprenditore  quello dell’economia nazionale
in realtà possiamo dire che la tutela che ne emerge è a favore di entrambe le parti.
Aspetti divergenti:
 punto di vista dell’imprenditore: le scritture contabili contengono dati che talvolta vorrebbe tenere riservati;
 esigenze dei terzi in relazione con l’impresa: vengono meglio tutelate attraverso questi strumenti.
Emerge un punto di equilibrio tra l’interesse alla riservatezza e l’interesse alla pubblicità dei dati.

Es. società di capitali e società cooperative: sono obbligate a pubblicare il bilancio sul Registro delle imprese
Non viene tutelato l’interesse a mantenere riservate le informazioni sulla società.
Società di persone e impresa individuale: non c’è alcun obbligo di pubblicazione del bilancio nel Registro
Questo viene spiegato dal fatto che la società di capitali è in contatto con un numero molto più ampio di soggetti.

Ma nonostante per le prime ci sia l’obbligo, per le seconde non c’è nessun divieto quindi qualsiasi impresa può
tenere le scritture contabili spontaneamente , questa scelta viene motivata dal fatto che il sistema è funzionale
agli interessi dell’imprenditore stesso.

CHI DEVE TENERE LE SCRITTURE CONTABILI

Nell’individuare i soggetti tenuti alla pubblicazione delle scritture contabili il nostro ordinamento impone:
 REGOLA: all’impresa commerciale l’obbligo di tenere le scritture contabili
 + : non per obbligo derivante dal Codice Civile, ma imposto dal diritto tributario, anche i liberi professionisti
devono tenere le scritture contabili
 + : le disposizioni comunitarie stabiliscono che qualora l’imprenditore agricolo tenesse le scritture contabili
avrebbe accesso a dei finanziamenti
 nel caso in cui si svolgessero le stesse attività dell’imprenditore agricolo però sotto forma di società, questa in
quanto tale deve sottostare all’obbligo di tenere le scritture contabili
 gli enti pubblici economici e le imprese organo hanno l’obbligo di tenere le scritture contabili in quando NON
sono espressamente escluse dalla legge.
QUALI SCRITTURE CONTABILI SONO OBBLIGATORIE

La tipologia è molto vasta, si distinguono scritture essenziali, altre meno essenziali; non esiste un criterio che vale
per tutte le società varia in funzione al tipo di società, alla dislocazione …

ART. 2214 La norma si compone di due parti:


- nella prima parte, individua alcune categorie di scritture che vengono espressamente citate e che sono
obbligatorie per tutti;
- nella seconda parte detta l’adozione di scritture funzionali alla natura, alla dimensione dell’impresa e si applica
un’interpretazione di tipo residuale.
Peraltro chi procede alla verifica delle scritture contabili, verifica solamente quelle obbligatorie, se queste
risultano si considera come se fosse stata applicata l’intera norma, perciò non è prevista alcuna sanzione nel caso
in cui la seconda parte della norma non venga applicata.

LE SCRITTURE CONTABILI OBBLIGATORIE:


Vengono distinte in due grandi categorie  SCRITTURE CONTABILI E CORRISPONDENZA
LIBRO GIORNALE:
Art. 2216
In esso l’imprenditore deve indicare giorno per giorno le operazioni relative all’esercizio dell’impresa.
È un registro CRONOLOGICO dell’attività dell’impresa, l’articolo che evidenzia un criterio da seguire, quello di
indicare le operazioni giorno per giorno, è stato interpretato in senso elastico: dove fondamentale è l’ordine
cronologico e la documentazione deve essere il più possibile prossima al momento in cui l’operazione si è
compiuta, inoltre le registrazioni avvenute durante il giorno possono essere accorpate purché omogenee.
Il libro giornale assolve ad una FUNZIONE NARRATIVA perché permette di vedere ciò che accade cronologicamente.

LIBRO DEGLI INVENTARI:


È un registro periodico, sistematico che deve essere redatto all’inizio e dopo ogni anno di esercizio fino alla fine
dell’attività, va aggiornato con scadenza annuale per valutare la situazione in cui si trova l’attività.
Alla fine dell’anno va compilato il bilancio: esso si compone di due fondamentali documenti
Conto Economico: che evidenza l’attività dell’impresa e gli utili conseguiti o le perdite subite
Stato Patrimoniale: che ne evidenzia la situazione patrimoniale
Non esistono criteri normativi relativi al bilancio, spesso si rinvia alla disciplina della SPA compatibilmente con la
realtà d’impresa. Infatti proprio per queste il legislatore da dettato determinati criteri di valutazione

CORRISPONDENZA:
Art. 2214
È obbligatorio per legge conservare la corrispondenza per 10 anni, l’imprenditore commerciale deve conservare
ordinatamente per ciascun affare l’originale delle lettere, dei telegrammi e delle fatture ricevute e una copia delle
lettere, dei telegrammi e delle fatture spedite.
Così ogni affare concluso per corrispondenza può essere ricostruito e provato in tutte le sue circostanze.
Il termine è stato scelto in quanto coincide con quello della prescrizione ordinaria; inoltre è difficile che dopo 10
anni si vadano a valutare situazioni di debito o di credito lasciate in sospeso.

LE SCRITTURE FACOLTATIVE:
La legge stabilisce l’obbligo della tenuta di determinate scritture in relazione alla natura societaria o al tipo di
attività esercitata, ma è poi la prassi che finisce con lo stabilire altre scritture relativamente obbligatorie in
relazione all’oggetto dell’impresa o alle sue dimensioni.
Es  Il registro di cassa che evidenzia le entrate e le uscite di denaro, il registro delle scadenze cambiarie dove
viene indicata la data di scadenza delle stesse, il libro di magazzino, dove sono segnate le uscite del magazzino.
REGOLE FORMALI E SOSTANZIALI

Quando parliamo di CONTABILITA’ REGOLARE ci riferiamo ad una serie di regole che riguardano le modalità di
tenuta dei libri obbligatori al fine di garantire maggiore veridicità possibile delle scritture contabili.
Devono essere conformi a:

 REGOLE FORMALI O ESTRINSECHE  REGOLE SOSTANZIALI O INTRINSECHE


sono state via via eliminate. Esempio l’obbligo di bollo le scritture devono essere tenute secondo le regole
e di vidimazione annuale, che permangono solo per di un’ordinata contabilità:
alcuni libri tenuti dalle SPA. non devono essere presenti abrasioni, spazi bianchi,
La regola formale da seguire è che il libro deve essere riporti a margine, la cancellazione è ammessa solo
numerato progressivamente, e la numerazione deve se leggibile.
precedere l’utilizzo del libro, in modo da non poter È necessario seguire il criterio di ordinata gestione:
cambiare l’ordine cronologico. Quindi si andrà ad se non si osservano le formalità si ritiene che
acquistare un libro già numerato. l’imprenditore tiene irregolarmente le proprie
Il libro degli inventari deve essere annualmente scritture.
sottoscritto dall’imprenditore

L’osservanza delle:
formalità estrinseche: è prescritta per attribuire credibilità al complesso delle scritture contabili.
formalità intrinseche: altrimenti si può togliere credibilità a quella parte in cui la stessa non si è verificata.

EFFETTI che derivano se non si osserva detto criterio


- Non è possibile utilizzare le scritture contabili come prova a favore dell’imprenditore
- Reato fallimentare di bancarotta semplice o fraudolenta
- In passato si avevano ulteriori effetti negativi:
per quanto riguarda il concordato preventivo era richiesta come condizione quella delle scritture ordinarie
come anche per accedere all’amministrazione controllata (ora abrogata)
dopo la riforma del diritto fallimentare, invece non è più necessaria questa condizione.
mentre se è dichiarato fallito è punito per il reato di bancarotta semplice.

EFFICACIA PROBATORIA DELLE SCIRTTURE CONTABILI


1° elemento:
LE SCRITTURE CONTABILI POSSONO VALERE COME PROVA E L’IMPRENDITORE SE NE PUÒ SERVIRE.

REGOLA 1: tenute regolarmente o irregolarmente costituiscono sempre PROVA CONTRO L’IMPRENDITORE


L’unica condizione è di non scindere il contenuto
Significa che non è possibile prendere solo parte delle scritture, ma devono essere considerate nella loro
interezza quanto meno per l’operazione in oggetto.

REGOLA 2: sono prove presuntive: PRESUNZIONE LEGALE


Se dalle scritture non emerge una voce non si deduce direttamente che se la voce non compare
l’operazione non è stata fatta, ma si impone all’imprenditore di dover dimostrare il contrario.
Anche se è difficile dimostrare che le scritture non indicate sono a favore dell’imprenditore.

Il legislatore indica CHI PUÒ USARE LE SCRITTURE CONTABILI CON EFFICACIA PROBATORIA e il limite è estremamente forte:
- imprenditore che tiene le proprie scritture regolarmente.
- quando la controversia vede nella controparte ancora un imprenditore soggetto alle scritture
Questa regola si giustifica perché si ritiene di dover competere ad armi pari, cioè tra attore e convenuto
devono esserci gli stessi mezzi, le stesse capacità di prova.
- la controversia deve riguardare l’attività d’impresa.
ULTERIORE PECULIARTIA’
I processi sono molto lunghi, la sentenza è un titolo esecutivo, che quindi permette ad esempio un pignoramento
dei beni per soddisfare il creditore, però è il risultato di un procedimento molto lungo, dalla prima volta che ci si
presenta in tribunale possono passare anche 4 – 5 anni prima di ottenere la sentenza esecutiva del giudice.

Per questo è stato introdotto il DECRETO INGIUNTIVO


Strumento molto più veloce in quanto dopo 40 giorni è esecutivo, quindi produce lo stesso
effetto delle sentenza, ma in modo molto più veloce.

È previsto che l’imprenditore possa utilizzare un estratto delle scritture contabili per chiedere un decreto
ingiuntivo e questo porta ad un notevole risparmio di tempo e ad un agevolazione probatoria, infatti le scritture
possono essere usate anche per questo scopo.

LE SCRITTURE CONTABILI, IN GIUDIZIO, POSSONO ESSERE ESIBITE O COMUNICATE.

COMUNICATE  l’imprenditore è chiamato a prendere tutte le scritture contabili e trasferirle all’altra parte.
Questa procedura si applica solo in tre casi:
- successione ereditaria
- comunione dei beni
- controversie relative alle scioglimento della società

ESIBITE  vengono esibite singole scritture contabili,


oppure vengono estratte solo le parti delle scritture contabili relative alla controversia.
Il giudice può ordina l’esibizione anche d’ufficio.

Nel 2009 è stato introdotto nel nostro ordinamento la possibilità di tenere le scritture contabili in via
INFORMATICA, il documento cartaceo può non essere più ne redatto ne conservato.
Fino a prima c’era l’obbligo di redazione cartacea delle scritture e la possibilità di conservarle in modo telematico.
…e le formalità ….
È stata introdotta la firma digitale e la marcatura temporale ogni sei mesi, e sono sufficienti queste due condizioni
per rendere valide e regolari le scritture contabili. Se rispettati questi due obblighi esse conservano il loro valore
probatorio.
GLI AUSILIARI DELL’IMPRENDITORE
L’imprenditore svolgendo la sua attività economica si avvalla di collaboratori o ausiliari.
Si distinguono in ausiliari
SUBORDINATI AUTONOMI
Coloro che si obbligano mediante retribuzione a Coloro che si obbligano nei confronti
. collaborare nell’impresa, prestando il proprio dell’imprenditore a compiere per suo conto,
lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e senza vincolo di subordinazione un’opera o un
sotto la direzione dell’imprenditore. servizio
Sono dirigenti tecnici e operai Hanno un rapporto stabile con l’imprenditore
Il rapporto che li lega all’imprenditore è un Sono ad es. commissionari, spedizionieri.
rapporto di lavoro.

RAPPRESENTANZA e regole generali


Quando un soggetto compie atti in nome e per conto di un altro, è necessario che esista una procura affinché gli
affetti vengano trasferiti nella sfera giuridica del rappresentato. Procura che peraltro deve rispettare dei limiti di
forma in relazione al contratto che il rappresentante sta concludendo.
Per scongiurare la possibilità di concludere un contratto con un soggetto che rappresentante non è bisogna
accertarsi:
dell’esistenza della procura
dei limiti della procura
altrimenti il contratto può non essere eseguito dal rappresentato.
Questo criterio cosi applicato nei rapporti commerciali può scoraggiare i terzi a contrarre con colo che assumono
ad essere rappresentanti e questo rallenta gli scambi.


POTERI DI RAPPRESENTANZA DEGLI AUSIGLIARI SUBORDINATI
È stata quindi prevista un eccezione che si riassume come RAPPRESENTANZA COMMMERCIALE:
= potere di compiere in mome e per conto dell’imprenditore determinati atti giuridici i cui effetti
appartengono al patrimonio dell’imprenditore.
È dotata di regole speciali che sono una deroga alle regole relative rappresentanza.
Queste regole fanno parte delle statuto dell’imprenditore commerciale, e consentono ai terzi che entrano in
rapporto con i rappresentanti di un imprenditore di conoscere con particolare rapidità e sicurezza gli esatti poteri
di questi rappresentanti, in quanto non occorre una procura e non è necessario procedere con nessuna verifica,
consentendo quindi una tutela più sicura rispetto a quella ottenuta applicano le disposizioni generali della
rappresentanza.

La rappresentanza commerciale si applica a tre categorie di soggetti:


INSTITORI PROCURATORI E COMMESSI
Essi si distinguono in:
 RAPPRESENTANTI GENERALI ->institori e procuratori, che hanno il potere di compiere tutti gli atti pertinenti
all’esercizio dell’impresa con eccezione di quelli espressamente esclusi dalla legge o dalla procura.
 RAPPRESENTANTI PARTICOLARI ->commessi, che hanno il potere di compiere solo determinati atti.

Sono automaticamente investiti del potere di rappresentanza per il semplice fatto di ricoprire il loro ruolo
nell’impresa. Ovviamente per ogni categoria si avrà un potere di rappresentanza diverso, commisurato alle
funzioni, alle mansioni svolte.
INSTIRORE
È il rappresentante generale dell’imprenditore.
Art. 2203
Poteri:
Il suo potere di rappresentanza si estende fino ad esercitare tutta l’impresa commerciale, o un ramo particolare di
essa, es. l’esercizio di una sede secondaria. Può compiere tutti gli atti di esercizio dell’impresa, operazioni che
normalmente si compiono in un impresa di quel tipo, verifica sommaria non specifica delle funzioni.
L’institore, per il semplice fatto di essere posto in quel ruolo dall’imprenditore, è dotato di rappresentanza
processuale, quindi può agire o essere convenuto contro i terzi e rappresentare l’imprenditore nei processi.
La legge indica quali operazioni non può compiere:
- alienare, ipotecare i beni dell’imprenditore ( a meno che non sia espressamente autorizzato a
ciò nella procura) neanche quando si tratta di compravendita di immobili.
- Non può decidere di vendere l’azienda dell’imprenditore, non può decidere la cessazione, ne
può affittarla totalmente o trasformarla in modo consistente.

Obblighi:
L’iscrizione degli atti nel Registro delle imprese, se l’imprenditore non provvede, deve occuparsene l’institore.
Di tenere le scritture contabili
Se l’imprenditore fallisce, i reati fallimentari possono essere attribuiti anche all’institore anche se poi lui non viene
dichiarato fallito.

PROCURA INSTITORIA
È il negozio giuridico con il quale l’imprenditore nomina l’institore, attribuendogli il potere di rappresentanza
previsto per legge, questo negozio può essere compiuto anche da un comportamento: ponendo una persona a
capo dell’impresa o di parte di essa.
 serve per limitare i poteri dell’institore
La procura institoria è soggetta alla pubblicità commerciale, deve essere iscritta nella sezione ordinaria del
registro delle imprese, così da diventare opponibile ai terzi, i quali sono tenuti quindi a conoscerla. In caso di
mancata pubblicazione l’imprenditore per far valere i limiti di negoziazione in essa apposti deve dimostrare che i
terzi ne erano a conoscenza al momento della conclusione del contratto.
È anche possibile procedere alla revoca o limitazione della rappresentanza institoria, la quale diventa sempre
opponibile tramite la pubblicazione nel Registro delle imprese

L’institore deve rispondere personalmente se ha contratto obbligazioni durante la sua qualità d’institore senza
spendere il nome dell’imprenditore.
Per una maggiore tutela dei terzi, a fronte del fatto che è difficile per loro stabilirlo, la legge fa cadere la
responsabilità sia sull’imprenditore che sull’institore degli atti che l’institore trascura di dire al terzo che sta
svolgendo per conto dell’imprenditore (perché l’atto rientra nell’oggetto dell’impresa).

PROCURATORE
Art. 2109
È un altro rappresentante generale dell’imprenditore; il procuratore non è preposto all’esercizio dell’impresa, ma
ha il potere di compiere tutti gli atti di esercizio dell’impresa che non siano espressamente esclusi nella procura

Si applica la stessa disciplina della pubblicità della procura sia per l’institore che per il procuratore
Non ha responsabilità processuale
Non è tenuto a rispettare gli obblighi di iscrizione nel registro delle imprese, ne di tenuta delle scritture contabili.
Non è responsabile degli atti d’impresa compiuti senza spendere il nome dell’imprenditore.
COMMESSI
Art. 2210
Sono sicuramente subordinato a institori e procuratori.
Hanno un limitato potere di rappresentanza, sono rappresentanti particolari dell’imprenditore.
Possono compiere che ordinariamente comporta il tipo di operazioni cui sono incaricati, agire in nome e per
conto dell’imprenditore limitatamente alle mansioni a cui sono preposti.
Hanno mansioni più esecutive: es. commercianti, bar, mansioni materiali.

Il potere di rappresentanza già ristretto è ulteriormente limitato, se non sono stati espressamente autorizzati:
- non possono pretendere il pagamento di merci che non consegnano
- non possono concedere sconti o dilazioni superiori a quelle d’uso
- non possono derogare le condizioni generali del contratto
- non possono esigere pagamenti fuori dai locali commerciali a meno che non siano in grado di rilasciare
un’apposta quietanza
- non possono esigere pagamenti all’interno dei locali se c’è ben visibile una cassa a ciò destinata.

A tutela dei clienti che hanno concluso contratti con i commessi, essi sono legittimati a:
- Ricevere reclami
- Agire chiedendo provvedimenti cautelari per l’imprenditore
- Ricevere dichiarazioni relative all’esecuzione dei contratti.

Non è prevista per loro la pubblicità legale.

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